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The Just: how six unlikely heroes saved thousands of Jews from the Holocaust

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The remarkable story of how a consul and his allies helped save thousands of Jews from the Holocaust in one of the greatest rescue operations of the twentieth century.

In May 1940, Jan Zwartendijk, the director of the Lithuanian branch of the Philips electrical-goods company, stepped into history when he accepted the honorary role of Dutch consul.

In Kaunas, the capital of Lithuania, desperate Jewish refugees faced annihilation in the Holocaust. That was when Zwartendijk, with the help of Chiune Sugihara, the consul for Japan, and the Dutch ambassador in Riga, Latvia — chose to break his country’s diplomatic rules. He opened up a possible route to freedom through the ruse of issuing visas to the Dutch colony of Curaçao on the other side of the world. Thanks to these visas, and Sugihara’s approval of onward passage, many Jews — up to 10,000 — were able to travel on the Trans-Siberian Express all through Soviet Russia to Vladivostok, further to Japan, and onwards to China.

Most of the Jews whom Zwartendijk helped escape survived the war, and they and their descendants settled in America, Canada, Australia, and other countries. Zwartendijk and Sugihara were true heroes, and yet they were both shunned by their own countries after the war, and their courageous, unstinting actions have remained relatively unknown.

In The Just, renowned Dutch author Jan Brokken wrests this heroic story from oblivion and traces the journeys of a number of the rescued Jews. This epic narrative shows how, even in life-threatening circumstances, some people make the right choice at the right time. It is a lesson in character and courage.

496 pages, Hardcover

First published October 1, 2018

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About the author

Jan Brokken

78 books136 followers
A well-known journalist, Jan Brokken made his debut as a writer in 1984 with the largely autobiographical novel De provincie (The Province), the story of a youth spent in the countryside, which was made into a successful film. He has published gripping travel books about, among others, Africa, Indonesia and Curaçao, and is the author of the acclaimed and bestselling novels De blinde passagiers (The Blind Passengers, 1996), De droevige kampioen (The Sad Champion, 1998) and Jungle Rudy (2006). His work, which has been translated into several languages, has been compared in the international press to that of Graham Greene and Bruce Chatwin.

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7 (<1%)
Displaying 1 - 30 of 135 reviews
Profile Image for Ingrid.
1,552 reviews128 followers
November 3, 2019
Een groot aantal getuigenissen met betrekking tot Jan Zwartendijk, zijn familie en zijn Curaçao visa.
Ik heb grote bewondering voor alle betrokkenen, evenals voor de auteur die van zoveel verhalen een logisch en leesbaar boek wist te maken. Het einde heeft me tot tranen geroerd, de misvattingen, de onverschilligheid en nalatigheid die plaatsvonden zijn onvoorstelbaar en beschamend. Dank aan Jan Brokken, voor dit schitterende boek.
1 november: ik had dit boek geluisterd, nu heb ik het gekocht en lees ik het nog een keer, zodat alles goed tot me kan doordringen, zoveel namen, zoveel gebeurtenissen. De foto's zijn de moeite waard.
Profile Image for Dolceluna ♡.
1,265 reviews155 followers
July 10, 2020
Quanti Oskar Schindler ci sono stati al mondo! Uomini dotati di coraggio e di umanità che, se non sono riusciti ad opporsi direttamente agli orrori del Nazismo, hanno comunque fatto ciò che, a quel tempo, era in loro potere per cercare di aiutare il più possibile chi ne era perseguitato e oppresso e dunque salvando tante vite. Sono i cosiddetti “Giusti fra le nazioni”, il cui riconoscimento è dovuto appunto alle loro azioni eroiche che sono passate alla storia. Alcuni, tuttavia, sono meno conosciuti di altri. E l’olandese Jan Zwartendijk è proprio uno di questi. Ricco uomo d’affari e direttore della filiale Philips in Lituania , nel 1940 Zwartendijk venne nominato console onorario a Kaunas, la capitale, e qui, con l’aiuto del console giapponese, Sugihara Chiune, firmò in maniera clandestina, visti per l’espatrio a migliaia e migliaia di ebrei, consentendo loro di arrivare a Curaçao, isola olandese nel mar dei Caraibi, facendo prima tappa nel Giappone. Un affare rischioso, per sé stesso, e per le famiglie che si rivolgevano disperate e speranzose a lui, ma che gli consentì di mettere in salvo tantissime vite, garantendo loro un nuovo inizio in una terra lontana, e dunque un futuro. In questo libro dall’edizione meravigliosa (in fondo parliamo di Iperborea!) Jan Brokken ricostruisce la vita di Zwartendijk e le sue vicende, intrecciandole alle testimonianze di diversi sopravvissuti: ne deriva un ibrido fra romanzo storico e saggio, un libro impegnativo ma di certo molto importante. Da leggere!
Profile Image for Agnes.
461 reviews221 followers
November 18, 2021
Ancora una volta un bellissimo libro di Brokken ! Ci ha impiegato tre anni , io l’ho letto in due settimane, rallentando perché volevo apprezzarlo al massimo. Un grande Brokken che ha voluto dare il giusto riconoscimento ad una bellissima persona , Jan Zwartendijk , uno dei tanti Giusti che ha salvato migliaia di ebrei, rischiando la sua vita e la sua famiglia; morto convinto di non esserci riuscito, non solo,ma, rimproverato dal suo Governo olandese (!) , cosa che lo amareggiò moltissimo.
“ Agisci se te lo chiedono, ripeteva Jan Zwartendijk ai suoi cari. Non chiudere la porta, non voltarti dall’altra parte”
Profile Image for Christine Bonheure.
809 reviews300 followers
November 29, 2024
Uitermate goed gedocumenteerd en vlot geschreven verhaal dat verschillende verhaallijnen combineert. Die vlotte schrijfstijl waarmee hij het verleden tot leven wekt, is intussen het handelsmerk geworden van Jan Brokken, ook zijn Dostojewski-roman De Kozakkentuin is subliem. De Rechtvaardigen beschrijft het levensverhaal van de Nederlandse consul Jan Zwartendijk die duizenden uitreisvisa verleende aan joden. Zwartendijk kreeg na de oorlog amper vier reacties van mensen die het hadden gehaald, en daarom vreesde hij dat hij duizenden joden de dood in had gestuurd. Gelukkig was het omgekeerde het geval, maar dat heeft hij dus nooit geweten. Het boek staat boordevol indrukwekkende passages. Voor mij zijn dat de aangrijpende verhalen over de miljoenen vermoorde joden, en vooral ook over de onmenselijke manier waarop en hoe dat allemaal is kunnen gebeuren. Verplicht leesvoer en broodnodig nu de laatste overlevenden uitsterven. Lees mijn uitgebreider blog over De rechtvaardigen van Jan Brokken.
Profile Image for Patrizia Galli.
155 reviews23 followers
April 29, 2021

Il libro intreccia e dipinge meravigliosamente le vite di Jan Zwartendijk e Chiune Sugihara, rispettivamente console olandese e giapponese a Kaunas, in Lituania, durante i primi anni della seconda guerra mondiale. I due diplomatici riuscirono a dare una speranza a migliaia di profughi ebrei in fuga dai nazisti creando una via di fuga attraverso l’Unione Sovietica, concedendo visti di transito per il Giappone e per Curaçao, colonia olandese.
Ma in realtà non è solo la loro storia, è il racconto di moltissime vite di diplomatici, consoli, persone comuni, che con il loro contributo riuscirono a svolgere un ruolo determinante nel salvare la vita a quanti più ebrei poterono. Qui ci sono le storie di chi salva e chi viene salvato da quella parte di umanità ancora capace di provare empatia e amore in un periodo storico raccapricciante. («Zelda trovó per sè e per la figlia un posto su un carro tirato da un cavallo. (..) ma il contadino invece di dirigersi a tutta velocità verso est, andò dritto a un posto di guardia militare e disse ai soldati: ho un carico di ebrei per voi. Poi si dileguó con i loro beni. I tedeschi ordinarono ai fuggiaschi di mettersi in piedi contro un muro. A ognuno assegnarono un numero da 1 a 12: dovettero scriverlo su un cartoncino e appuntarselo ai vestiti con una spilla di sicurezza. Trascorsero l’intera notte così, in piedi contro un muro, al freddo, immobili. Sul far del giorno l’oberscharfhurer gridò a tutti i numeri pari di spostarsi di lato. Poi le SS-schutzen spararono ai numeri dispari... »).


La storia prende il via nel 1940, quando gli ebrei polacchi e lituani sono circondati ovunque, imprigionati, deportati e uccisi sia dai nazisti che dai bolscevichi russi e i nazionalisti lituani. Molti di loro non sanno come mettersi in salvo prima di finire uccisi. In un incredibile susseguirsi di avvenimenti arrivano di fronte a Jan Zwartendijk che, con l’aiuto del console olandese a Riga, scrive sul passaporto di queste persone che possono recarsi nelle Antille olandesi di Curaçao e Suriname senza “un visto di ingresso”. Il console, però, sa bene che per raggiungere la meta con questo bizzarro visto serve attraversare l’Unione Sovietica fino a Vladivostok, poi imbarcarsi per il Giappone e da lì reimbarcarsi verso America o Shanghai, Città del Capo o Australia. Per poter lasciare la Russia serve quindi un visto di transito per il Giappone. É qui che entra in gioco anche il console Sugihara, che concede alle stesse persone di Zwartendijk questo visto di transito.
Ovviamente nessuno assicurava che questo piano potesse funzionare, che l’URSS avrebbe acconsentito a far passare il sul suo territorio degli ebrei in fuga, ma l’Unione Sovietica aveva bisogno di valuta estera e acconsentì, facendo pagare a caro prezzo il biglietto sulla transiberiana fino a Vladivostock (il biglietto, nella maggior parte dei casi, venne pagato da associazioni di ebrei americane…). Lo stesso Giappone, fermamente nazionalista, non voleva però seguire la linea politica di persecuzione agli ebrei attuata dalla Germania di Hitler.
Merito di Brokken è quello di intrecciare perfettamente le vite personali con il destino collettivo e la Storia, fornendo un racconto che è un inno alla memoria di queste persone, troppo spesso dimenticate…
Profile Image for AndreaMarretti.
188 reviews11 followers
January 5, 2025
Alla fine resta sempre la domanda sul cosa avremmo fatto, in quella precisa situazione dentro quel mondo lì.
Secondo me è la storia di un signore olandese coscienzioso, lavoratore e "semplicemente" deciso a mantenere i principi e la condotta morale che aveva avuto sempre e che era sua propria: sua e della propria famiglia.
Credo che essere eroe sia proprio questo.
Spiace sapere che il "bene" non gli abbia mai permesso di godere_in vita_ di una qualche tranquillità.
Profile Image for Rosanna .
486 reviews30 followers
September 5, 2022
“Agisci se te lo chiedono, ripeteva Jan Zwartendijk ai suoi cari. Non chiudere la porta, non voltarti dall’altra parte.’

E fu per questo imperativo morale che Jan nel 1940 aiutò migliaia di ebrei cechi e polacchi rifugiatisi in Lituania e trovatisi in trappola tra il Reich e l’Armata Rossa.
In qualità di console onorario L’olandese Zwartendijk firmò visti per Curacao, nelle Indie Orientali, mentre il suo corrispettivo giapponese Sugihara lo fece per permettere loro il transito in Giappone. Jan divenne l’Angelo di Curacao e questo libro ne racconta la vicenda, la sua e quella delle migliaia di ebrei a cui diede una speranza e una méta ed è certo che il 95 per cento di questi sopravvissero alla guerra. Nomi, luoghi, chilometri di ferrovia, navi e ancora persone a Shangai, a Kobe e poi in pace in quegli Stati del mondo che riuscirono a raggiungere, anche Gerusalemme, senza mai perdere il senso della propria forte identità di popolo. E’ stato un lavoro enorme di ricerca per far venire alla luce un’altra parte della storia, di quella Storia che non può non riguardarci perché ‘Come dicono i precetti noachidi del Talmud: ogni persona è un mondo intero. Chi salva una vita, salva il mondo intero.’
Ed è anche per questo che al mondo ci sono i ‘lamed waw’, 36 ad ogni generazione.
Profile Image for Padmin.
991 reviews57 followers
August 4, 2020
Nel Talmud si narra la leggenda dei Chasidei Umot Ha Ulam, i Giusti tra le Nazioni: in qualsiasi momento della Storia, si afferma, ne esistono al mondo almeno trentasei.
Nel 1940 due di loro si trovavano a Kaunas, uno a Riga, uno a Stoccolma, uno a Kōbe e uno a Tokyo.

Jan Brokken, nel 2007, in viaggio a Vilnius in cerca di storie per il suo libro "Anime Baltiche", venne a conoscenza di Jan Zwartendijk grazie al docente di yiddish all’università di Vilnius, il professor Dovid Katz. Come conseguenza, studiò la possibilità di includere la storia di Zwartendijk nel suo libro: “ma Zwartendijk era cresciuto a Rotterdam e aveva vissuto in Lituania solo per tre anni, non potevo fare di lui un’anima baltica”.
Così prese avvio “I Giusti”, luminoso, monumentale affresco storico e umano, dedicato a Jan Zwartendijk, l’ “Angelo di Curaçao”, e a chi come lui disinteressatamente si prodigò per salvare migliaia di ebrei dalla deportazione.

“In una febbrile lotta contro il tempo, operando da solo e di nascosto da tutti, Zwartendijk lavora giorno e notte per tre settimane rilasciando visti per Curaçao, nelle Indie olandesi, mentre il collega Sugihara, console giapponese, firma i visti di transito per il Giappone. Senza conoscersi né incontrarsi mai, uniti dall’imperativo morale di agire, i due diplomatici danno così inizio a una straordinaria impresa clandestina che salverà migliaia di vite, ma rimarrà a lungo ignota”.

Non solo Oskar Schindler, non solo Giorgio Perlasca… altri grandi uomini sono passati su questa terra onorando con la loro vita tutto il genere umano. E in questo libro se ne incontrano tanti, di Giusti. Eppure, se dovessi lanciarmi in una (sciocca, intendiamoci) classifica, oltre ai due indiscussi protagonisti -Jan Zwartendijk e Chiune Sugihara- vorrei ricordare qui un personaggio laterale: Louis Aletrino. Era il miglior amico del console olandese, un giornalista. Morì a Mauthausen ed a lui Brokken dedica lo stesso ricordo posto su una targa proprio nel campo di Mauthausen:
'Ach, töten könnt ihr,
aber nicht lebendich machen'.
Sono parole di Friedrich Hölderlin (Hyperion): Oh, puoi uccidere, ma non riportarlo in vita.
Profile Image for pennerosaecioccolata.
73 reviews94 followers
June 7, 2020
4,5 solo perché avrei preferito che Brokken fosse andato in ordine cronologico per poter seguire più facilmente!
Profile Image for Elisa Goudriaan.
Author 4 books40 followers
January 8, 2019
Maar een paar keer per jaar lees je een boek waarvan je elke letter gretig leest en waarbij je zelfs als je moe bent totaal de tijd vergeet en gewoon maar door blijft lezen, omdat het zo goed geschreven is. Zo’n boek is ‘De rechtvaardigen’ van Jan Brokken. Je hersens worden voortdurend geactiveerd door alle mooi bijeen gebrachte getuigenissen, door het verrichte onderzoek, door het wonderbaarlijke van de hele geschiedenis, door het feit dat iemand de moeite heeft genomen om hierin te duiken. Brokken kruipt in de ziel van alle afzonderlijke personages en brengt een hele wereld in Kaunas (Litouwen), Tsuruga, Kobe (Japan), Sjanghai en andere plekken tot leven. Het boek is diep ontroerend, ook vanwege het feit dat consul Jan Zwartendijk nooit geweten heeft hoeveel duizenden mensen hij het leven heeft kunnen redden en zelfs heeft kunnen schenken (want heel veel van de gevluchte joden kregen nakomelingen). De herinneringen van zijn drie kinderen, die Brokken optekende en vermengde met levensverhalen van anderen, archiefmateriaal en historische feiten, levert een bewonderenswaardig mooi boek op.
Profile Image for jpm.
167 reviews12 followers
July 27, 2020
Ne ne avessi l'autorità, adotterei questo romanzo come libro di testo in tutte le scuole di ogni ordine e grado per dimostrare alle nuove generazioni che innanzi alle angherie, ai soprusi e alle aberrazioni non bisogna girare la testa dall'altra parte.
La ricostruzione che Brokken fa dell'iniziativa del console olandese e di quello giapponese a Riga è emblematica di come si può ( e si deve) aiutare anche senza un apparente motivo ma 'solo' perché l'ingiustizia va soppressa e salvare delle vite è un dovere.
Un resoconto appassionante, coinvolgente, una lettura che consiglio.
Profile Image for Alessia Scurati.
350 reviews117 followers
March 5, 2023
Meraviglioso. Brokken ha questa capacità di disegnare grandi personaggi partendo da ricostruzioni minuziose, documentate in modo preciso senza però rendere noiosa la narrazione.
Ne esce innanzitutto un monumentale ritratto di Jan Zwartendijk, l'Angelo di Curaçao, Giusto tra le Nazioni. Un uomo come altri che a un certo punto della sua vita ha fatto qualcosa che a lui sembrava assolutamente normale: salvare la vita a oltre 6mila pesone, rischiando la propria.
Partendo dalla figura pivotale di Zwartendijk, però, Brokken costruisce tutta una galleria di personaggi straordinari, che senza saperlo (e per lo più finendo poi nell'oblio) hanno compiuto qualcosa di incredibile.
È una grande storia narrata in modo sublime, detto da me che di solito sono abbastanza allergica ai romanzi che hanno come contesto storico quello della Seconda Guerra Mondiale.
Profile Image for Tessa.
24 reviews3 followers
December 28, 2024
Traditiegetrouw wacht ik tot het eind van het jaar voordat ik aan het door AJ voorgeschreven boek begin. Deze keer een indrukwekkend en voor mij nog onbekend hoofdstuk uit de geschiedenis, namelijk dat van de Joodse vluchtelingen. Het Joodse vluchtelingenschip dat nergens aan land mag, voelt ergens als een verdrietige parallel met het heden. Mooi dat Zwartendijk met dit boek zijn eerbetoon krijgt, verdrietig dat hij het zelf niet meer heeft meegemaakt. Ik ga binnenkort zijn graf bekijken bij de Hillegondakerk bij ons in de buurt (heeft AJ me al eerder op gewezen, maar krijgt nu toch een andere lading).
Profile Image for Edmond Dantes.
376 reviews31 followers
June 23, 2020
Ulteriore Libro di Btokken che si aggiunge alla mia libreria, unendo il momdo baltico/Slavo con un racconto epico di fuga dall'olocausto nazista.
l'Autore riscrive la biografia di Jan Zwartendijk, direttore della filiale lituana della Philips e nuovo console onorario a Kaunas, e del Console Sugihara, un giapponese , stranamente cattolico , consolr giapponese in Lituania.
La storià è commovente e geniale e presuppone per glòi ebtrei in fuga la possibilità di arrvare a Curacao (antille olandesi ) senza visto di entrata , a cui Sugihara unisce , invece , il visto di transito nel Giappone.
La perfezione del racconto, nella sua tragicità è sublime; ci pare di vivere e respirare affianxco a questa umanità dolente in fuga dalla barbarie hitleriana... e anche da quella stalinista, essendo stata , nel frattempo , la Lituania occunpata e annessa all'Urss
I due uomini avrenno poi destini simili ma diversissimi; Sugihara verrà prima punito e degradato per il suo comportamento, salvo poi, nehli anni 60 essere glorificato e usato dal Giappone stesso per lavarsi la coscienza dei suoi omicididi "etnici" specialmente verso i cinesi; Jan Zwartendijk, dimenticato e atterrito che nessuno delle migliaia di persone cui aveva provveduto il visto , si fose salvata, dimentico e dimenticato da tutti ; negli anni 60 era convinto che solo 3 si fossero salvati.
La tenacia dei figli ha permesso di realizzare quante persone avessero salvato, quati 6.000 , i cui discendenti ammontano oggi a circa 100 mila persone e solo nel 1997 , 20 anni dopo la morte venne finalmente onorato come Giusto tra le nazioni.
Libro stupendo, emozionante e altamente raccomandato
Profile Image for Roberta.
2,006 reviews336 followers
July 31, 2023
Che gran lettura che è stata I giusti. Non sempre facile, un po' per i tanti nomi citati e un po' per l'argomento che pretende rispetto, ma scoprire l'ennesimo Schindler, l'ennesimo Perlasca che si è prodigato per salvare dei perfetti sconosciuti porta con sè un senso di gratitudine particolare.
Pensavo di leggere del console olandese Jan Zwartendijk, o Mr Radio Philips (come era soprannominato), ma ho conosciuto anche Chiune Sugihara, che si è rovinato le mani a furia di compilare visti di transito, e il loro collega cinese di cui non mi sono segnata il nome.

"Tramite questo documento, il console olandese a Kaunas autorizza l'ingresso nel territorio olandese, a partire da Suriname e Curaçao, senza necessità del visto"
Non era vero, e Curaçao non voleva i profughi europei, ma questa dichiarazione di Zwartendijk permetteva loro di lasciare l'europa hitleriana. Tuttavia per andarsene dovevano prendere la transiberiana fino a Vladivostock e lì attraversare il Giappone, per questo Sugihara prese per buona la dichiarazione dell'olandese e cominciò a rilasciare visti di transito per la propria nazione.

Ora non posso raccontare tutto, ma quanti di noi sanno di come la città di Kōbe accolse i profughi? Di come si prese cura di loro?

Davvero, è un libro da leggere.
Profile Image for Ilaria_ws.
973 reviews76 followers
March 21, 2020
"Ogni persona è un mondo intero. Chi salva una vita, salva il mondo intero."

I giusti è l'ultimo romanzo di Jan Brokken pubblicato da Iperborea; si tratta di un ibrido tra saggio, romanzo storico e memoir, esattamente corrispondente al tipo di libri a cui l'autore ci ha abituato. In questo caso parliamo di un libro che si concentra sulla figura di alcuni personaggi in particolare, alcuni tra coloro che vennero definiti "I giusti tra le nazioni", persone che in un periodo storico davvero delicato e tragico si adoperarono per aiutare gli ebrei perseguitati dai nazisti.
In modo particolare il saggio si concentra sulla figura di Jan Zwartendijk, direttore della filiale lituana della Philips che negli anni della Seconda Guerra mondiale diventò console onorario dei Paesi Bassi a Kaunas in Lituania. Negli ultimi mesi prima dell'invasione russa della Lituania, e anche durante l'ultimo mese in cui visse a Kaunas nonostante la chiusura del consolato, Jan firmò migliaia di visti per gli ebrei per permettergli di arrivare nelle Indie Olandesi, precisamente a Curaçao. In questo modo aprì una nuova rotta per gli ebrei in fuga dall'Europa ormai in mano ai nazisti e permise a migliaia di famiglie di salvarsi la vita e sopravvivere a quello che divenne noto come il massacro sistematico di un popolo intero.
Aiutato dal console giapponese a Kaunas, Sugihara, impegnato a sua volta nel rilascio di migliaia di visti che permettevano agli ebrei di arrivare alle Indie via Giappone, e dall'aiuto inconsapevole di altri consoli olandesi sparsi in altri paesi, Zwartendijk diede vita ad una vera e propria operazione di salvataggio che durò mesi e che permise a molti ebrei di scappare. Per anni quest'impresa è rimasta nell'ombra, principalmente perchè Zwartendijk minimizzò sempre quello che aveva fatto e visse per anni nella costante paura di non essere riuscito a salvare quelli che ormai definiva "i suoi ebrei"; a causa della mancanza di contatti con quelle persone, Jan pensava di averli condannati. Solo molti anni dopo i suoi figli raccolsero prove e testimonianze che mostrarono l'operato del padre e riuscirono ad ottenere il riconoscimento che in vita non aveva mai avuto. Brokken ripercorre i principali eventi di questa straordinaria impresa di salvataggio; ci aiuta a conoscere i protagonisti della storia, gli espedienti utilizzati per portare a termine la missione, gli stessi protagonisti di questi salvataggi. La storia di Zwartendijk, di Sugihara, le storie di tutti gli ebrei che ottennero i visti da loro firmati si intrecciano in questo meraviglioso racconto che ci cattura e ci riporta indietro nel tempo come solo Brokken sa fare.
Ormai Brokken è entrato a far parte dei miei autori preferiti, ho letto tutto quello che ha scritto e ho intenzione di continuare a leggere i romanzi che verranno pubblicati nel futuro. Lo trovo un autore davvero bravissimo, brillante nel parlare di storie vere, di avvenimenti accaduti anni e anni fa, di personaggi spesso rimasti troppo a lungo nell'ombra. Lui cerca, scava a fondo e li riporta alla vita, presentandoceli poi con una prosa brillante, mai noiosa nè didascalica, sempre interessante.
Ho letto il libro in meno di due giorni, e stiamo parlando di un volume di 600 pagine; leggere un libro di Brokken però cattura completamente la mia attenzione, una volta iniziato so già che non riuscirò a fermarmi e anche stavolta è successo lo stesso. La narrazione segue gli avvenimenti di cui si parla in ordine cronologico; i racconti si intrecciano tra loro, si parla di Zwartendijk, di Sugihara, delle loro famiglie, e sopratutto degli ebrei che vennero aiutati a fuggire. Si tratta di un racconto corale, fatto di tante voci, di tante storie diverse.
Il libro viene giustamente descritto come un mosaico di vite; l'impresa compiuta da questi uomini ha molto di eroico perchè furono disposti a mettere a repentaglio la loro vita, le loro stesse famiglie, per salvare persone che neanche conoscevano. E' un racconto che parla sopratutto di coraggio, di responsabilità e di profonda umanità.
Zwartendijk, Sugihara, tutti gli altri consoli che si impegnarono per aiutare gli ebrei, dimostrarono che anche di fronte a eventi drammatici, anche quando il mondo che ci circonda si ammanta di un odio e di una ferocia impossibili da immaginare, si può trovare la forza di reagire, ci si può opporre all'odio, alla brutalità. Storie come questa dimostrano che ci sono stati uomini, è giusto definirli eroi, che reagirono, che aiutarono gli altri anche mettendo a repentaglio la loro stessa vita. I giusti è un libro da leggere, da custodire, perchè ci fa capire quanto sia importante mantenere intatta la propria umanità anche nei momenti più bui.
Profile Image for Amy Jensen.
18 reviews
February 15, 2025
I LOVED this book, though I am always a big fan of WW2 stories. I really appreciated how it felt like learning what the author was learning. He did a good job returning to the story and ultimately providing a more complete map of what the main character had hoped for - some knowledge of what had happened to the people he had been able to rescue. I loved their examples of quiet service - ultimately those are the stories from WW2 that have the biggest impact on me.
Profile Image for Frans Werrij.
118 reviews1 follower
November 21, 2018
Een indrukwekkende en solide beschrijving van de rol van Jan Zwartendijk, consul van de Nederlandse regering in ballingschap, in het Litouwse Kaunas bij het redden van duizenden Joodse vluchtelingen uit de klauwen van de nazi's in de zomer van 1940. Je weet niet wat je leest..
Profile Image for Virginia.
948 reviews39 followers
January 25, 2021
Ogni persona è un mondo intero. Chi salva una vita, salva il mondo intero.
Profile Image for Mlie.
857 reviews26 followers
March 28, 2019
(Verrassende update: ik begon dit boek te lezen, omdat ik me had opgegeven voor een schrijversavond in de bieb met Jan Brokken en... het was echt superleuk en interessant! Alles wat ik miste in het boek, kwam helemaal tot leven toen hij er live over vertelde en nu kwam het verhaal wél helemaal tot zijn recht. Heel blij dus dat ik toch ben gegaan!)

+:
- Nieuwe dingen geleerd over de rol van visa in WO II & de Joden als vluchtelingen (met interessante en beschamende parallellen met de huidige vluchtelingen-discussie).
- De foto's.

Toch viel hij me ontzettend tegen, dat kwam denk ik door:
- Verkeerde verwachtingen qua stijl: ik had veel zin om dit boek te gaan lezen. Eerder las ik De Kozakkentuin van Jan Brokken. Wat ik me vooral nog herinner van dat boek is dat ik er echt helemaal in zat qua verhaal. Dat had ik bij dit boek juist niet. Waar de Kozakkentuin is geschreven vanuit de personages, is dit boek meer in verslag-stijl geschreven. Ik kwam er gewoon niet in.
- De structuur van het boek. Hij vertelt veel verhalen, van veel verschillende mensen en dan door elkaar heen gehusseld per hoofdstuk.
- Er worden ook veel dingen herhaald/lang over bepaalde dingen door gegaan. Of discussies die telkens weer op net een andere manier terugkomen.

Ik ben daardoor best wel teleurgesteld in dit boek. Ik vond het tijdens het lezen eerlijk gezegd een beetje.. saai. Terwijl het eigenlijk een ongelofelijk verhaal is. Dat lag voor mij denk ik het meeste aan de manier waarop hij het verhaal had opgebouwd qua structuur en verhaallijn. Ik ben blij dat dit voor mij nog onbekende verhaal verteld is ( daarom twee sterren), maar je had er volgens mij veel meer mee kunnen doen.
Profile Image for Annette Koster.
157 reviews7 followers
March 2, 2025
Een indrukwekkend boek over een geschiedenis die mij onbekend was. Hoe duizenden Joden vanuit Litouwen door de SU naar Japan gevlucht zijn en daarna verder. Ook de Joodse gemeenschap in Sjanghai was mij onbekend. In het midden van het boek had ik even een dip, zoveel namen en zoveel gebeurtenissen. Maar het is terecht dat Jan Brokken deze verhalen in zijn boek heeft opgenomen. Beschamend hoe in NL na de oorlog met de moedige Jan Zwartendijk is omgegaan.
Profile Image for Anton Segers.
1,319 reviews20 followers
August 10, 2021
Zeer de moeite waard. Soms wat te gedetailleerd, maar Jan Brokken schetst een moedgevend voorbeeld van medemenselijkheid in oorlogstijd.
Wel weer ontmoedigend: de oceaan van schofterigheid waartegen Jan Zwartendijk tijdens en helaas ook na de oorlog moest opboksen.
Profile Image for Sephreadstoo.
667 reviews37 followers
November 24, 2021
Edit 24.11.21: letto per la seconda volta e questa volta, a freddo, posso dire che confermo le mie impressioni iniziali. L'ho amato, divorato, a volte con le lacrime negli occhi. Seguirà un link nelle prossime settimane con un approfondimento sulla mia pagina IG, sulle due eroiche figure di cui abbiamo seguito le vicende in questo libro. Stay Tuned.


Oggi vi parlo di un libro che ho finito da pochissimo. Scelgo consapevolmente di parlarvene "a caldo", perchè ha il merito di far pensare, riflettere, ma, soprattutto, sciogliere il cuore. Magari in futuro tornerò sulla recensione e la modificherò quando questo libro si sarà sedimentato nei miei pensieri, quando potrò assurgere un giudizio più "freddo", quindi, abbiate pazienza.

1940. L'avanzata di Hitler sta travolgendo l'Europa, ebrei cechi, polacchi, tedeschi, boemi si riversano in Lituania, unico paese che ancora accetta i rifugiati, ma la sua situazione di stato conteso tra Germania e URSS lo rende solo un porto (temporaneo) di passaggio.
Jan Zwartendijk è un manager della filiale lituana dell'olandese Philips quando gli viene richiesto di ricoprire la carica di console. Grazie a lui migliaia di ebrei riescono a fuggire dall'Europa verso l'Oriente, Curacao, l'America. Li salva, ma non sa nulla del loro destino, se sono sopravvissuti, se li ha condannati.
Muore nel 1976 sapendo che solo 4 (e le loro famiglie) cel'hanno fatta, riceve persino una reprimenda dal governo olandese per "essersi permesso" di firmare visti senza averne l'autorità effettiva.
I figli ricercano i sopravvissuti, si scopre che non sono 4, sono migliaia. Zwartendijk viene riconosciuto Giusto fra le Nazioni solo nel 1997.

Jan Brokken rintraccia testimonianze, fonti, fotografie da tutto il mondo. E' un libro che racconta di una tragedia, una lettura difficile perchè davvero sonda la crudeltà dell'animo umano. Ma non c'è solo questo, c'è anche tanto altruismo ed eroismo, ci sono uomini e donne che si sono assunti rischi immensi perchè sentivano che era la cosa giusta da fare.
"Giusto" è proprio la parola chiave, l'arteria pulsante delle azioni di persone spesso dimenticati dalla Storia, che spesso hanno passato il resto della vita a domandarsi: "è servito a qualcosa? Ho fatto abbastanza? O coloro che si sono affidati a me alla fine sono stati delusi?"

Non ci troviamo di fronte ad una biografia, ma un vero e proprio affresco di storia, tra "i sommersi e salvati", per usare le parole di Primo Levi, e una guerra che non è finita nel 1946, ma il cui clima pesante e teso ha perdurato almeno per il ventennio successivo.
Leggetelo, è un balsamo per il cuore, è una ferita profonda, ma sono libri come questo a entrarci dentro e aprirci gli occhi.
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April 19, 2021
If I had known Jan Zwartendijk’s story before, I would have had filmed that.
Steven Spielberh

He [Zwartendijk] filled desperate lives with hope during a period of great darkness, and his actions will remain a beacon of decency and righteousness for generations to come.
Bill Clinton

The Just is a riveting epic, a masterful interweaving of many threads and many journeys, written with consummate skill, clarity, and acute insight into human nature. Brokken restores to history, and to memory, acts of profound goodness and courage performed by individuals who responded to the frantic knock on the door by displaced people whose lives were in great peril. It will inspire you.
Arnold Zable, Author of Café Scheherazade

Brokken’s The Just is a monumental reconstruction of this forgotten history. I say monumental due to the thoroughness and breadth of Brokken’s work.
NRC Handelblad

Jan Brokken has built a monument to Jan Zwartendijk … He makes time fan out not in length but in breadth, and does so cleverly, with dozens of characters whose lives interconnect.
De Volkskrant

According to Geert Mak, Jan Brokken is one of the greatest Dutch writers. That is no exaggeration. Throughout his writing career, Brokken has shown that he is a masterful storyteller. Moreover, he is endowed with the rare talent to extract a profoundly human story from the most wide-ranging subjects. He is also credited with the ‘invention’ of a new genre in Dutch literature, a mixture of spirited travelogue, imagination and documentary expertise.
De Morgen

It’s inspiring and beautifully written.
Mark Rubbo, Readings
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324 reviews
December 11, 2019
Een stoutmoedig plan, in oorlogsomstandigheden met gevaar voor eigen leven uitgevoerd door de Nederlandse consul in Litouwen, redde duizenden Joden van de gaskamers en concentratiekampen. Hoe Jan Zwartendijk en enkele andere eenlingen omzagen naar mensen in doodsnood.
Profile Image for Gert Poot.
247 reviews2 followers
October 23, 2023
Een prachtige geschiedenis over bijzondere mensen die hun eigen Leven riskeerden om het goede te doen. Het boek leest als een terecht eerbetoon aan deze mensen en als het resultaat van een diepgaande studie.
Dit laatste is tegelijkertijd ook de kritiek op het boek: het verhaal is complex, maar er lijkt geen enkele poging te zijn gedaan om dit complexe verhaal in ieder geval op een begrijpelijke en gestructureerde manier te vertellen, waardoor je als lezer regelmatig verstrikt raakt in karakters en verhaallijnen. Dit is jammer.
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