Culture dimenticate. Venticinque sentieri smarriti dell'umanità

by Harald Haarmann, Claudia Tatasciore (Translator)

Conosciamo l'antica Grecia e i sumeri, ma che cosa sappiamo di altre grandi civiltà ritenute secondarie? Molte culture del passato sono rimaste avvolte dall'oblio, altre invece hanno lasciato tracce che, se percorse, dischiudono mondi inimmaginabili.
Grazie a recenti ritrovamenti archeologici e a nuovi studi genetici e linguistici, Harald Haarmann ci fa scoprire venticinque culture dimenticate o trascurate dalla storiografia tradizionale. L'autore va alla ricerca di insediamenti preistorici sul Lago Bajkal, getta nuova luce sulle popolazioni pelasgiche e svela il mistero delle guerriere del Mar Nero. Dalle mummie bionde ritrovate a Xinjiang, nel deserto cinese, alla sofisticata civiltà della valle del Danubio, dotata di una scrittura fra le più antiche al mondo, fino agli abitanti dell'Isola di Pasqua, decimati da una crisi ecologica che essi stessi avevano provocato. Questa esplorazione alternativa nella storia dell'uomo ci introduce anche a sensazionali scoperte, come quella di antichi insediamenti urbani in una regione dell'Amazzonia da sempre creduta semi-spopolata.
Percorrendo i possibili sviluppi dell'umanità e le sue strade scartate, Haarmann non solo restituisce voce a chi l'aveva persa, ma esorta anche a riflettere sulla nostra civiltà, perché soltanto il riconoscimento del diverso ne dispiega il vero potenziale.

Genres: History, Nonfiction, Archaeology

281 pages, Paperback

First published February 14, 2019

About the author

Harald Haarmann (born 1946) is a German linguist and cultural scientist who lives and works in Finland. Haarmann studied general linguistics, various philological disciplines and prehistory at the universities of Hamburg, Bonn, Coimbra and Bangor.
Haarmann is the author of more than 40 books in German, English, Spanish, Hungarian, Bulgarian, Japanese, Chinese, Korean, and nearly 200 articles and essays in ten languages.

Reviews

[Antonio Vena · Rating 4 out of 5]

Utile, chiaro, bello. Una stella in meno perché di un libro del genere leggerei almeno 800 pagine.

[Emanuela · Rating 4 out of 5]

Sono stata interessata a questo libro soprattutto per le civiltà antiche, ma leggendo ho trovato anche quelle in periodo storico molto interessanti.
Infatti, quelle che conoscevo marginalmente tra le 25 proposte, erano non più di 5. Le altre 20 sono state una gradevole scoperta.

Di tutte, la civiltà danubiana è quella che mi ha sorpresa di più. Ricordo che a Dobrich, in Bulgaria, visitai il museo archeologico dove mi dissero che i reperti appartenevano alla civiltà più antica d'Europa, ma allora non riuscivo a collocarla tra le mie conoscenze storiche. Nei testi scolastici non viene menzionata perché non era strutturata come "civiltà" in quanto non aveva organizzazioni sociali gerarchiche. Come se, questa condizione di considerare la società, fosse indispensabile per caratterizzare una cultura.
Nella preistoria e nella Storia ci sono stati altri modi di aggregazione delle persone, a prescindere da norme scritte o dalla presenza di capi guida.

Consiglio la lettura per avere una visione più ampia dei popoli che ci hanno preceduto, non solo quelli riportati sui testi di scuola. Soprattutto della preistoria dovremmo scoprire di più.

[Julie J. · Rating 4 out of 5]

Manche der ausgewählten Kulturen kannte ich schon, manche nicht, die Auswahl war auf jeden Fall eine sehr gute. Es war ein sehr spannendes Buch. An manchen Stellen ging es leider zu sehr ins kleinste Detail, an anderen fehlten dafür die einfachen Details. Was ich sehr schade fand, war dass es keine Aussprachenhilfe zu den Namen von Personen oder Kulturen gab. Diese sind über die gesamte Welt verteilt und zum Großteil ja vergessene und somit unbekannte Kulturen, weswegen es ein Ratspiel wurde, wie man die einzelnen Kulturen oder Menschen ausspricht.
Am Ende des Buches findet sich ein langes Register mit Quellenverweisen, diese finden sich zum Teil auch bereits innerhalb des Textes, es finden sich auch direkte Ziate.
Das Buch ist wissenschaftlich gehalten und daher auch nicht immer leicht zu lesen, aber gerade das macht es zu einem gut recherchierten, interessanten Buch, welches viele Einblicke liefert und Anregungen sich mit einzelnen Kulturen näher zu beschäftigen.

[Acheloo · Rating 1 out of 5]

Sono appassionato di storia antica e archeologia e cerco sempre di rimanere aggiornato. Il libro è un'evidente operazione commerciale rivolta a un pubblico di non specialisti. Niente di male, se non fosse che in questi 25 capitoli non è sempre vero che il libro sia aggiornato alle più recenti scoperte archeologiche e linguistiche. Tutt'altro, il libro in alcuni capitoli è proprio molto superato rispetto alle più recenti scoperte. Un caso eclatante è il capitolo sugli Etruschi, dove Haarmann si sbilancia in favore di una delle tesi della provenienza degli Etruschi, la provenienza dall'area Egeo-Anatolica, facendo credere che sia stata dimostrata. Niente affatto, allo stato attuale non esiste una sola prova a supporto. Ma quello che colpisce in maniera persino più sfavorevole è come Haarmann cerchi di far credere che sia dimostrata, selezionando fonti che lasciano davvero perplessi: uno studio genetico del 2007 che non analizzò gli Etruschi e che è stato superato da diversi studi genetici più recenti che hanno dimostrato il contrario analizzando proprio gli Etruschi, uno studio linguistico del 2003 molto speculativo e molto criticato dagli etruscologi, un altro studio linguistico che non è certamente considerato una pietra miliare degli studi sulla lingua etrusca. Inoltre, Haarmann, fatto ancora più grave, si dimentica di menzionare l'imparentamento ormai dimostrato tra lingua etrusca e lingua retica parlata nelle Alpi, altro argomento a sfavore dell'origine egeo-anatolica degli Etruschi. Beh, se tutti i capitoli sono scritti con questa mancanza di onestà intellettuale, è un libro assolutamente da sconsigliare.

[Vladimiro · Rating 4 out of 5]

Libro molto interessante, soprattutto nella prima parte, in cui l'autore ci può illustrare quelle comunità/civiltà/culture che non rientrano nel canone delle grandi civiltà sedentarie ed agricole che sono "canonicamente" studiate a scuola; alcune culture si organizzarono in modo egualitario e comunitario, in un modo veramente inaspettato. Ecco quindi che veniamo a sapere che le tribù di nativi americani del nord-est venivano probabilmente dall'Europa; che un gruppo di indoeuropei, dai tratti etnici europei, si stabilità in Cina prima degli stessi cinesi; e altri esempi non meno interessanti.
La seconda parte un po' più banale, alcuni capitoli non sono, onestamente, vere e proprie culture dimenticate (come nel caso di Zenobia, di cui l'autore stesso ammette il grandissimo fascino esercitato su letterati e scrittori di ogni epoca).
Consigliato.

[Elisabetta · Rating 5 out of 5]

Saggio davvero affascinante sulle “civiltà dimenticate”, quei percorsi storico-culturali apparentemente sepolti dal tempo ma che sono spesso strettamente interconnessi con il presente. I saggi sono molto corti, il che impedisce di annoiarsi e permette di affrontare davvero tante culture diverse ma che a volte lascia la sensazione di essere solo alla superficie dell’argomento. Probabilmente è così. Bellissimi i capitoli su Rapa Nui, gli sciti, gli Inuit, Çatalhöyük, le popolazioni del lago Bajkal.

[Jonas · Rating 4 out of 5]

Ein gutes Buch, jedoch sind hier und da einige Kapitel die sich nur auf Vermutungen basieren.

[Antonio Meola · Rating 5 out of 5]

Le storie dei popoli meno noti proposte in venticinque pillole, capitoli lunghi poco meno di dieci pagine. La cura di Haarmann è proporzionale alla sua spigliatezza e al suo modo semplice di parlare: unire lo studio e la divulgazione e la buona capacità di narrare non è scontato.
Complimenti anche alla casa editrice per l'edizione curata in ogni dettaglio.

[Vesper · Rating 2 out of 5]

Le 25 civiltà raccontate in questo libro non sono tutte dimenticate (Etruschi, Sciti, Micenei, Hittiti e altri) ma sono raccontate con un taglio narrativo e divulgativo insolito.
L'autore però fa sempre prevalere la sua opinione, traendo conclusioni schematiche, semplicistiche e viziate dallo sguardo contemporaneo.
I racconti di ciascuna civiltà alternano in modo un po' sconclusionato storia, archeologia, antropologia, religione, e sono supportati da citazioni accademiche, che però sono spesso datate e scelte accuratamente in accordo con le tesi dell'autore (un noto linguista).

Nel capitolo sugli Etruschi si dà come provata la loro provenienza dall'Asia, mentre da tempo è accettata l'ipotesi contraria; quando è stato scritto il libro, erano ormai note le prove che James Mellaart ha alterato e falsificato molti reperti dei suoi scavi a Chatalhoyuk (non è una controversia come dice l'autore, è certo).
Spesso l'autore descrive alcune società egualitarie e senza gerarchia, o da rilevanza al ruolo delle donne trasformando ipotesi e possibili interpretazioni in opzioni serie, ma in realtà in assenza di prove solide, contrarie o a favore. La vicenda e l'origine dei Chachapoyas è fantasiosa e travisata, e la civiltà danubiana è assimilata a una specie di Commonwealth...

L'intento è positivo, ma penso che un libro come questo vada scritto in collaborazione con altri autori, e non improvvisando.

[Aleksandar Sarkic · Rating 5 out of 5]

Akademska knjiga iz Novog Sada je obradovala sve ljubitelje istorije još jednim interesantnim izdanjem, Zaboravljene civilizacije je knjiga koju treba da ima svako ko voli istoriju i svako ko je zainteresovan za da kažemo ne tako poznate to jest zaboravljene drevne narode i kulture koje su hodale prostranstvima ovog sveta a koje su na nas ostavile dubok trag a da nismo ni svesni toga. Popularna istorija a i istorija koju učimo u školama uglavnom nam spominje tri civilizacije drevnog sveta: Egipatsku, Grčku i Rimsku a svet je bio mnogo složenije mesto nego što možemo da pretpostavimo. Harman je hronološki poređao civilizacije o kojima piše od najstarijih do najmlađih, o svakoj civilizaciji je napisano da kažemo ono najosnovnije ali Harman će zaintrigirati čitaoca da se više zainteresuje o određenoj civilizaciji i da krene da istražuje o njoj nakon čitanja ove knjige. Ima zaista veoma interesantnih naroda i civilizacija i čitanje o njima će vam samo otvoriti maštu o tome kakvi su to ljudi bili, kako su razmišljali, kakve su živote vodili i kakav su uticaj ostavili na sve nas. Ja sam kao ljubitelj istorije i manje poznatih kultura i naroda uživao u ovoj knjizi i veoma mi je drago što je posedujem u svojoj kolekciji. Nadam se da će ljudi nakon čitanja ove knjige shvatiti i razumeti kolko je bilo drugih zanimljivih kultura i naroda i kolko je njihovo postojanje bilo značajano, da neće samo stati na Rimskoj civilizaciji, tako je i danas, samo svi govorimo o Americi a svet je tako raznoliko mesto, puno različitih kultura i naroda, kao što je bio i u drevna vremena...

[Martina · Rating 3 out of 5]

Questo libro è un saggio dedicato a 25 civiltà o culture che sono poco conosciute a causa della scarsa influenza che hanno esercitato nella storia mondiale. Purtroppo temo di non essere riuscita ad apprezzarlo a pieno, non avendo una conoscenza sufficiente della storia dei territori e dei contesti geografici e storici in cui si collocano queste culture, perciò consiglio questo libro a chi ha una buona conoscenza della storia non solo occidentale ma anche dell'America Latina, Medio Oriente, Asia e Africa

[Liquidambar · Rating 2 out of 5]

Capitoli molto brevi, poco approfonditi, quasi fossero articoli scritti per una rivista come "Focus", dove vengono proposte notizie interessanti, curiose, accennate nei loro aspetti più peculiari ma alleggerite da tutto il contesto storico e culturale che serve a dare coordinate sicure entro le quali muoversi con destrezza.

Dopo una decina di capitoli simili a mini carotaggi sbrigativi, nella mia memoria le varie civiltà trattate hanno finito per sovrapporsi e a confondersi nel calderone delle pagine lette.

[Lupo · Rating 4 out of 5]

Brevi capitoli su gruppi etnici di cui si sa poco ma che in molti hanno lasciato tracce nella nostra cultura o hanno aperto buchi nelle nostre certezze.
Il capitolo su Zenobia, che non racconta fatti misconosciuti, fa caso a sé, forse Haarmann l'ha scritto a causa di una fascinazione che subisce dalla regina di Palmyra.
Libro molto interessante.

[Francesca · Rating 4 out of 5]

4-4.5/5

[Lys · Rating 3 out of 5]

3.5

[Giampaolo Balena · Rating 3 out of 5]

Fa venire voglia di approfondire tante di quelle culture che nomina

[Luca Gatto · Rating 5 out of 5]

Il libro di Haarmann è un viaggio nella storia attraverso 25 casi di “culture dimenticate”. Partendo dal paleolitico fino ad arrivare al XV secolo, il libro ripercorre alcune recenti scoperte nei vari campi del sapere legato alla nostra storia che rimettono in discussione alcune nostre conoscenze date per assodate. Dalla storia dell’uomo heildelbergensis passando per la cultura di Europa Antica (civiltà danubiana), la civiltà di Auxum fino ad Angkor Wat, il libro getta luce su quello che non sapevamo e che riscrive la nostra storia. Società egualitarie potevano esiste e hanno prosperato per lunghi secoli, migrazioni inaspettate (il capitolo sulla popolazione sudamericana con antenati europoidi prima dell’arrivo Colombo è interessantissimo), scoperte che reputavamo ben più recenti sono la cifra di questo interessante libro che stuzzica la curiosità è l’interesse di ogni genere di lettore. Consigliatissimo!