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166 pages, Paperback
First published January 1, 2009
«Donna nell’aspetto esteriore, frequentatrice di bar, zoccola di librerie, maratoneta nelle manifestazioni. Itziar Ziga è un turbo mix politico-culturale […], è una drag-bitch, una cagna travestita, una bio-donna capace di produrre una versione puttaneggiante della femminilità non tanto come artificio teatrale […], ma come strategia di lotta guerrigliera»“Diventare Cagna” è il racconto autobiografico della costruzione del sé attraverso la decostruzione delle categorie legate al genere, ed è anche la rivendicazione della sovversione dell’ideale canonico di femminilità che, ci dice Ziga, rappresenta (come la mascolinità) uno dei due poli dell’indottrinamento di massa. Ma il vero problema della femminilità e della mascolinità è che vengono imposte: attraverso le pratiche di “genderfuck” e di rifiuto del binarismo le cagne sovvertono l’eteronormatività e si riappropriano completamente della propria soggettività. Le cagne non sono oggetti: sono autoritarie, indipendenti, assertive e minacciose. Ancor più della loro espressione di una femminilità nuova, differente da quella normata, ciò che le rende minacciose è la loro aggressività. Le cagne non chiedono il permesso e non chiedono scusa, e la configurazione della loro identità passa necessariamente da un processo distruttivo che interessa anche coloro che le circondano. Il branco diventa il primo baluardo di resistenza alla violenza patriarcale, in tutte le sue forme, a partire dalle imposizioni dell’estetica di genere:
«La nostra è una femminilità estrema, radicale, sovversiva, spettacolare, prorompente, esplosiva, plateale, sporca, mai impeccabile»