"Un anno dopo essere stato a Berlino, The Passenger torna a esplorare una città e va nella capitale dell'amore, Parigi Il libro si apre con un pezzo dell'architetto e critico d'arte Thibaut de Ruyter che, partendo da una lettera d'amore al Centre Pompidou, riflette sulla tradizione dei presidenti francesi di «regalare» un grande progetto alla città; oggi al loro posto ci sono sponsor privati con grandi mezzi e poche idee. A un occhio attento Parigi si rivela più variopinta di quanto le guide turistiche vorrebbero farcicredere: vi convivono una incredibile varietà di culture e di storie. Come quella della più grande comunità cinese d'Europa, descritta dal giornalista Tash Aw: la nuova generazione mescola le proprie origini con i valori francesi di liberté, égalité, fraternité e decide di far sentire la propria voce protestando contro il razzismo. E poi, lo sapevate che Parigi è la capitale della Sape, un movimento sociale nato in Congo e incentrato sul culto dell'eleganza? Frédéric Ciriez e il sapeur Jean-Louis Samba ci svelano i codici segreti di questo dandysmo centrafricano. Il giornalista James McAuley ci racconta poi, in un articolo uscito sul The Guardian, come in una Francia – e una Parigi – ossessionate dalla laicità di stato, gli omicidi di due anziane donne ebree siano stati strumentalizzati per dare nuova forza a una crescente islamofobia. Lo scrittore e chef Tommaso Melilli ci accompagna alla scoperta della bistronomie, la rivoluzione culinaria degli ultimi vent'anni che ha portato una generazione di cuochi stufi dell'ambiente rigido dei grandi ristoranti a portare l'alta cucina ai tavoli dei bistrot di quartiere. La giornalista Alice Pfeiffer analizza gli stereotipi legati alla parigina, una donna che esiste quasi solo nella fantasia dei grandi registi e delle redattrici delle riviste di moda, eppure rimane uno dei maggiori prodotti di esportazione della capitale francese. Un altro simbolo che viene ridimensionato è l'immagine degli Champs Élysées, da viale del lusso e del potere a palcoscenico delle proteste dei gilet gialli: Ludivine Bantigny ci spiega come la madre di tutte le strade parigine ha finito per incanalare il malcontento e l'odio di una parte del paese. Il rapporto tra capitale e provincia è centrale nel saggio della scrittrice e giornalista Blandine Rinkel, che svela molte delle difficoltà che incontra chi arriva a Parigi, da turista o da studente, e si scontra per la prima volta con la città reale, così diversa da quella idealizzata dal cinema e della letteratura, e con una certa spocchia dei parigini. Anche Samar Yazbek è un'amante della Parigi letteraria, e racconta i suoi viaggi – fisici e non – tra la capitale francese e la sua Damasco, da cui è fuggita a causa della guerra. Ma non sono tutti uguali gli abitanti della capitale, ci sono anche gli ultimi romantici del calcio di una volta che tifano il Red star, la squadra parigina e partigiana del famigerato dipartimento 93 descritto da Ladj Ly nel film I miserabili. A parlarcene è un grande appassionato, lo scrittore Bernard Chambaz. Chiudiamo con un testo di Teresa Bellemo sulla trasformazione di Parigi, per volontà della sua sindaca Anne Hidalgo, nuova stella dell'ambientalismo europeo, che immagina una metropoli in cui i parcheggi lasciano il posto agli alberi e alle biciclette".
Born in Taiwan to Malaysian parents, Tash Aw grew up in Kuala Lumpur before moving to England in his teens. He studied law at the University of Cambridge and University of Warwick, then moved to London to write. After graduating he worked at a number of jobs, including as a lawyer for four years whilst writing his debut novel, which he completed during the creative writing course at the University of East Anglia. Based on royalties as well as prizes, Aw is the most successful Malaysian writer of recent years. Following the announcement of the Booker longlist, the Whitbread Award and his Commonwealth Writers' Prize, he became a celebrity in Malaysia and Singapore, and is now one of the most respected literary figures in Southeast Asia.
A diverse collection of essays with a central theme of "the outsider"; written by and about Syrians, Africans, Jews and Muslims. I enjoyed some more than others. A naive traveller's vision of Paris will be broken; Paris toils through the same racist and snobbery issues as do other large metropolises that house diasporas.
I’m thinking this is the last of the series that I’ll read. With Rome and Japan I started off with two massive home runs, then the last four have ranged from mediocre to duds. This one may have dragged on the most. I’m wondering if this has something to do with my own state of mind, or if it's because the theme has been repeated; rich assholes ruin the city, some minorities are trying to prevent that, but we all know how it ends. I also feel that I didn’t learn anything new from this edition, and even the football essay didn't do it for me. Gilet jaunes, Paris Syndrome, 93rd arrisondement. I’ve been there! I’ve taken the metro and seen the camp cities with migrants. On the world's biggest roundabout I’ve nearly been killed by mistakenly cycling from the center to Versailles and back. The Parisian girl at work was as stuck up as they come, and the guy was as you’d expect, sleazy and targeting the easy pickings - the in the middle of a divorce middle aged lady. Great business consultant, though. Could bullshit with the best of them. Vacations in Dubai. Ah, Paris! You foul wonderful croissant.
Well maybe I’m not entirely done with them, but at least I’ll relegate the reading to places which I’ll be traveling to.
Luci, ombre e mille sfumature di una città tanto affascinante quanto piena di incoerenze; fra sapeur, discriminazioni, bellezza, piaceri e lotte civili. Tante letture e spunti per approfondire e conoscere gli angoli di questa città, la sua storia e il suo complicato presente. Un viaggio su carta da ripercorrere il prima possibile quando la situazione pandemica lo permetterà.
My first experience of The Passenger's series of magazine-books, though off the back of this (and given that my future travel plans line-up neatly with other existing titles), I'll be bringing them along on my holidays to come as well.
Essentially a collection of essays interspersed with interesting related sections that enlighten the reader a little on elements of local culture they might otherwise not have considered. Far from a guidebook, The Passenger offers insight into the city itself. How Paris lives and breathes. How it finds itself where it is, and how local residents adapt to the changing world around them.
As with any collection of essays by different authors, the quality varies from piece to piece. Most of the Paris ones were really engaging, but a couple dragged a bit.
Utterly fascinating. A great selection of essays, photography, facts, a playlist etc that really shed light on this enchanting city. It took me behind the picture-perfect Paris of sight-seeing tours and guidebooks, with a snapshot of what life is really like for ordinary Parisians, migrant communities, food culture, elegant émigrés, architectural hotspots, and so on.
I look forward to reading more in The Passenger series.
Eccellente raccolta di articoli e saggi anche in questo volume di The Passenger dedicato alla capitale francese. Mi aspettavo una parte dedicata alle proteste dei gilet gialli, comunque molto esaustiva. Davvero interessanti i pezzi sullo stereotipo della "parigina", sui sapeurs (i dandy congolesi) e sul rapporto tra Parigi e il resto della Francia, visto nella sua interezza come una semplice provincia.
Primo approccia alla collana "the passenger" che racchiude tanti piccoli saggi sulla città in questione. L'unico che non ho amato particolarmente è stato l'ultimo capitolo riguardo al calcio, per il resto interessanti i diversi modo di scrittura, le diverse visioni che vengono portate, sicuramente una lettura che influenzerà la mia percezione della città alla prossima visita.
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Una guida ricca di spunti, di idee e approfondimenti. Parigi ne esce come città multi sfaccettata, ricca di luci ma anche di ombre che in questo libro vengono sottolineate per dare un'idea molto più realistica della capitale di oggi che va oltre le riviste patinate e gli scorci instagrammabili.
A very interesting collection of essays on Paris, such a varied collection and most I enjoyed very much except the one about the Parisienne. I zoned out on that one, but overall another great entry in The Passenger series of books.
The ones i really enjoyed were on Red Star, a Paris football team and an article on Sape.
I'm weighing up whether to read the Turkey or Greece one next.
good collection of essays about paris across a broad range of topics - incl paris vs the provincial, the different ethnicities in paris, the gilet jaunes protests, food etc. aesthetic and pleasant reading experience as well. useful for understanding paris better.
Tra due giorni partirò per il mio primo viaggio da solo (proprio a Parigi) e vivo a Milano, città che da anni punta sfacciatamente al modello parigino. Con queste premesse è chiaro non potessi essere più entusiasta all'idea di leggere il mio primo volume della collana, e che mi ha lasciato piacevolmente colpito per cura editoriale, progetto grafico e ovviamente contenuti. il libro propone uno sguardo attento e diverso che non deve a tutti i costi essere preso come la verità assoluta (è pur sempre un insieme di singole fonti, non la Chiave di Salomone), ma che invita in modo stimolante ad allargare la propria visione, senza limitarsi agli stereotipi mediatici (di cui nutre e si nutre Parigi, ad esempio). Argomenti davvero interessanti e progetto che seguirò con attenzione in futuro. Brava Iperborea!
A collection of essays about Paris. The two that I liked the most were based around personal accounts, one of the experience of a young provincial intimidated by Parisian attitudes and another of young Chinese Parisians. Another, about “La Parisienne” wasn’t boring and clichéd, and could have done with some contributions from Parisian women, although it was illustrated with photos of them. An essay about the Gilets Jaunes and their clashes on and with the Champs Élysées evoked Paris’ revolutionary traditions, and contributions about the neo-bistros and the “sapeurs” (Congolese dandies) gave a different angle on Parisian culture. A piece about antisemitic murders of Jews showed the more troubled side of the city.
Secondo volume che leggo della collana The Passenger e sicuramente più riuscito rispetto a quello dedicato all'Olanda.
La veste grafica sempre magnifica e la parte di infografiche vale già l'acquisto del volume, ma in questo caso anche gli articoli sono interessanti, anche per chi ha già una conoscenza mediamente approfondita della città.
Parigi oggi, aria e umore che tirano, le svolte storiche e contemporanei, aspetti varie di una città mai uguale, variopinta, dinamica, forte, elegante, moderna, rumorosa, profumata e ricca di vita.
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Una raccolta di vari articoli che raccontano Parigi da diverse prospettive. Più che una guida, the passenger pone l’attenzione su aspetti meno conosciuti della città.