Bologna, 2019. Nel salone insonorizzato di una villa sui colli c'è un uomo legato a una croce di sant'Andrea. Si chiama Dimitri. Di fronte a lui c'è Borg, come il tennista. Borg ha con sé una motosega e dei secchi di cemento. Quel che dice a Dimitri è semplice e terribile: "Io ti libererò senza farti niente, se solo ti ricorderai il mio vero nome. Pronuncialo, e non ti accadrà nulla. Altrimenti, ti farò a pezzi poco alla volta"... Per aiutare la memoria del terrorizzato Dimitri, l'uomo chiamato Borg comincia a raccontare.
Non conoscevo Gianluca Morozzi e questo libro è stata un'autentica scoperta. Il romanzo è pazzesco, la scrittura asciutta e incalzante, l'incipit già da solo ti fa capire che resterai attaccato a quelle pagine perché non vedi l'ora di sapere come va a finire. Divorato in un giorno. Bellissimo.
Un romanzo di formazione e vendetta, una storia scritta benissimo... Morozzi si conferma uno dei migliori scrittori italiani: stile narrativo, dialoghi, ritmo, tutto gestito da fuoriclasse! Poi la storia può essere o meno nelle corde del lettore, ma l'esecuzione di Morozzi è perfetta...
Oggi vi parlo dell'ultimo romanzo di Gianluca Morozzi, un autore che ho conosciuto qualche anno fa con il suo libro Cicatrici e da allora non l'ho più mollato😊. Un libro che, attraverso una serie di flashback ci riporta indietro nella vita di Borg, alla Bologna degli anni '80, al chiodo, i Rayban, le feste dell' Unità, i CCCP e i Litfiba ma soprattutto all'incontro con Alina. Ma anche al lato oscuro di quei tempi e ad un'adolescenza nociva in compagnia dell'amico Rocco, cleptomane e fascista, che lo conduce fra prostitute, sballi e gli amici del Moretto. Fino all'evento tragico che farà scattare, ben 30 anni dopo la vendetta di Borg, come senso di giustizia, come riparazione del torto subito. Un atroce scherzo di sapore mitologico”, come Andromeda veniva sacrificata al mostro per colpa della madre Cassiopea, anche qui, la madre di Borg, bellissima ma anaffettiva e narcisista creerà i presupposti per il sacrificio. Un libro che lascia il segno per la scrittura incisiva, asciutta ma a tratti poetica, scene scabrose che avvinghiano e che lasciano col fiato corto nell'attesa della pagina successiva. Ed è per questo che Morozzi è entrato a far parte della schiera dei miei autori preferiti, nell'attesa del prossimo imperdibile romanzo.
Non si tratta di un Horror, a mio avviso non si tratta neanche di un thriller nel senso stretti del genere! Un romanzo di perversione psicologica, che lascia una morale. Mai credere di averla fatta franca, mai sperare che le nostre bugie, giochetti o tranelli possano portarci dall’altro lato del fiume. Un libro che rievoca i peggiori incubi di tutti gli esseri umani, i ricordi scomodi e i traumi che difficilmente un essere umano è in grado di superare. Capitoli corti, frasi corte che hanno l’obiettivo di rendere la storia incalzante,ansiosa come se ci si aspettasse la tragedia da un momento all’altro! Nel mezzo il racconto di una vita distrutta dall’orrore!
Un uomo si trova legato a una croce di Sant'Andrea. Il suo aguzzino, che si fa chiamare Borg, minaccia di fargli del male se non si ricorderà il suo vero nome. Una storia di crude vendette sullo sfondo della Bologna degli anni '80. Pieno di citazioni per chi è stato adolescente in quegli anni. Questo autore, che non conoscevo, è stata una piacevole scoperta.
mai letto nulla di Morozzi, una bella scoperta. Non è il solito thriller che sono abituata a leggere tant è che non mi stava convincendo per come è strutturato. Ho dato ⭐️⭐️⭐️ per la particolarità della storia, i capitoli brevi e la curiosità di capire qual era stato l’episodio scatenante mi hanno invogliata nel proseguire, l’epilogo mi ha svoltato la valutazione. L’assalitore ( lo chiamo così perché non è un vero e proprio serial killer, si è vendicato delle due persone che gli hanno fatto nel male ..) si è vendicato del torto subito, dopo anni, dopo che gli incubi della tragedia che ne è conseguita non lo hanno fatto dormire per anni. E poi la vendetta, cioè non lo ammazza e non gli permette di suicidarsi, lo condanna alla sopravvivenza. Sicuramente leggerò altro dell autore in futuro.
Morozzi amplia uno dei suoi migliori racconti e lo trasforma in un romanzo avvincente, dove ricompaiono alcuni dei personaggi cardine dell'universo morozziano.