Se per te l’amore è quello che manca e non quello che resta; se sei capace di mangiare otto gelati Cucciolone così velocemente da non riuscire nemmeno a leggere le barzellette disegnate sopra il biscotto; se nella vita non sei un fuoriclasse ma un fuoricoda, se per staccare col mondo hai bisogno di ipnotizzarti davanti alla Prova del Cuoco; se conosci a memoria la canzone de Il gatto puzzolone; se tra tutto quello che hai nel tuo armadio scegli sempre lo stesso pantalone daalmeno cinque anni; se sei un maniaco dell’igiene specialmente di quella del bagno. Se dentro di te c’è Lei; se trovi che Elettra sia un bel nome a cui dare la colpa di tutto, se ogni tanto hai la testa abitata da una scimmietta che suona piattini o da criceti che girano nella ruota e soprattutto... se anche la tua pancia pensa, piange, ama più della testa e del cuore, allora... questa è anche la tua storia…
“Io non sono malata, ho un problema, anzi un disturbo alimentare. In medicina la minimizzano perché dovrei aggravarlo io?” Grazie Ambra per questo libro, per aver scritto un libro sulla bulimia, su un disturbo di un comportamento alimentare. Grazie davvero, perché anche io, come te, voglio guarire dalla mia anoressia. Spero di avere la tua forza.
Bellissimo libro. Crudo, essenziale, un'Ambra completamente diversa da quella conosciuta negli anni. Se la storia è autobiografica dico che ha avuto davvero un coraggio da leone nel mettersi così a nudo. Lo consiglio vivamente.
Nonostante le recenzioni M ho amato questo libro! Conoscevo la Ambra di Non è la Rai.. la Ambra che saltellava ballava ed era volontariamente antipatica! Conoscevo la Ambra della radio, la Ambra compagna di Renga con tutti gli scandali che li hanno abbracciati e la Ambra ex di Allegri etc etc.. ma non conoscevo una Ambra così
"Auguro a ognuno di trovare la forma giusta alla propria M. Non fate coMe Me Mi raccoMando. aMbra."
Trovo la Ambra debole, la Ambra fragile, la Ambra vera, umana con una vita normale che inizia in una famiglia normale con i problemi e le gioie di tutte le famiglie normali!
Forse le aspettative, forse il grande attaccamento al fratello ed i soprusi della sorella, forse una madre troppo vitale ed un padre troppo silenzioso, forse i prototipi della società in cui non riusciva proprio a stare dentro ed il suo senso di inadeguatezza che non vede nessuno!
Forse la sua rabbia inespressa, le lacrime non piante, le emozioni non espressa...
Ambra affronta grazie a Lui la normalità, Ambra apre il suo cuore e da la vita.. realizza il sogno di essere una mamma!
In questo libro che posso definire diario, Ambra racconta a parole sue con molti monologhi la triste ma anche felice storia del suo "disturbo" alimentare... Racconta in modo divertente e incazzato come non riesce a fermare la parte nascosta di se che la predomina!
Capisco bene le sue sensazioni anche se non ho sofferto del suo disturbo.. ma l'ha scritto talmente bene che fa capire a chiunque che volere bene a se stessi è l'unica cosa che permette di stare bene!
Quindi per me non è assolutamente un libro M come merda ma M come aMore!
Grazie Ambra per aver raccontato al mondo il vero lato interiore di chi vive quotidianamente questo problema!
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Devo essere sincera ha, senza dubbio, superato le mie aspettative. Ambra mi piace molto, ma inizialmente sono stata, sbagliando, un po’ scettica nel giudicare l’Ambra scrittrice. Ho finito il libro in una giornata, davvero soddisfatta. È una storia che fa male, sia a chi l’ha vissuta e purtroppo continua a viverla, sia a chi, come me, non conosce bene il mondo di questa malattia. Ambra è molto esplicita nel raccontare tutto ciò che riguarda questo “disturbo”, e lo fa con tanta forza. La storia scorre molto bene, non vuoi lasciare il libro perché vuoi vedere come continua, vuoi vedere se Lei (chi ha letto il libro capirà), tornerà a rovinare tutto. È un libro crudo e diretto, davvero bello.
Un romanzo sulla bulimia in effetti mancava e ho apprezzato molto tutte le fasi che Ambra descrive, in maniera schietta e senza fronzoli: dalle "superpippe mentali" ai calcoli delle calorie, fino alle abbuffate e alle dita in gola. Non mancano poi tutte le conseguenze fisiche e psicologiche che una pratica del genere comporta. Peccato che nel finale perda un po' di efficacia, ma comunque ne consiglio la lettura. 3,5
“Sei sempre e comunque il mio grande amore. Ti amo, mamma.” Quella sera i sensi di colpa hanno fatto la spesa per me, è andata anche peggio del solito. “Anche io ti amo, follemente, è che sono venuta al mondo sfocata, mamma.” CIT.
Io vorrei il futuro da far succedere oggi, una specie di “future te”, per questo vomito, per questo ho sempre quella sensazione di “non luogo” dove per scelta ho messo le radici. Cit
Passa la vita a dichiararmi bellezza eterna, che è più grande dell’amore...la bellezza comprende tutto: lo star bene, l’armonia, la soggettività, la parte positiva del mondo, la creatività, i sogni, la realtà. Cit
Al di là di tutto quello che sento dire, la diversità è sempre prendersi le proprie responsabilità. Cit
Ambra non l’ho seguita molto quando era piccola ed era la reginetta di non è la RAI, le nostre età sono molto diverse, ho apprezzato Ambra attrice nel meraviglioso film Saturno Contro. Ammiro questa donna che si è messa a nudo, che ha parlato del mostro che l’ha divorata per moltissimi anni, il buco immenso, un dolore sordo che solo il cibo può lenire, ti può dare la felicità, il mostro è la BULIMIA. Nessuno può giudicare o credere che tutto sia iniziato perché… nessuno può saperlo, solo lei conosce le ragioni del suo dolore, un dolore sordo e immenso che può essere colmato da un grande desiderio di vivere e per lei la salvezza è stata un amore immenso. Per chi ha problemi alimentari questo libro può essere utile, non può guarire le ferite, ma può far comprendere che non si è soli, che ci sono altre persone, che sentono lo stesso dolore, che fanno le stesse cose. Ambra si mette a nudo, con una scrittura diretta, ironica e senza pietismo, ci racconta dei suoi successi delle sue cadute, di chi la voleva aiutare e di Lui che con amore l’ha aiutata, l’ha accettata e mai giudicata. Spiegare cosa ho provato leggendo il libro è difficile, per me è stata una lettura difficile, un dolore, una ferita che si è riaperta, mi sono rivista, ho provato il suo dolore, perché è stato anche il mio, La bulimia, l’anoressia sono malattie dell’anima del vuoto, il dolore che si ha dentro, e non sempre bisogna colpevolizzare i genitori proprio come dice l’artista. C’è un grande bisogno di essere amati. Un libro da leggere con la mente aperta, un libro da leggere senza cercare un capolavoro, un libro che ci illustra la malattia, che serve per non dimenticare e per non additare le persone con qualche chilo in più o meno, non giudicate perché non potete sapere che enorme voragine hanno nel cuore, Ambra bella, donna di spettacolo, desiderata eppure con una grande voglia di essere amata e riconosciuta veramente, come Lui è riuscito a comprenderla, ma l’amore più grande sono i suoi figli. Che dire magari conoscere un uomo come Lui.
Un libro difficile, che lascia il segno, e ascoltarlo in audiolibro, letto dalla figlia Jolanda, aggiunge una dimensione emotiva che rende l’esperienza ancora più coinvolgente. La voce giovane di Jolanda mi ha colpito profondamente, perché, purtroppo, non si può fare a meno di pensare alla figura materna che emerge con forza in questo racconto così intimo. Ma c'è un momento preciso in cui la narrazione cambia: la voce si trasforma, si fa più matura, più piena, e inizia a essere quella di Ambra stessa. Questo passaggio segna un punto di svolta nella storia, un momento in cui la protagonista comincia a risalire dal buio della malattia. È come se la stessa narrazione prendesse vita, testimoniando il riscatto e la rinascita, un processo che culmina quando Ambra scopre di essere incinta. La nascita di quella bambina diventa simbolica: probabilmente sarà proprio lei a salvarla, a darle la forza per affrontare il futuro. La storia è forte e cruda, all'inizio ho avuto anche difficoltà nell'ascolto perché troppo evocativa ed esplicita. Ma forse è proprio questo il suo punto di forza. Racconta il dolore e la sofferenza senza filtri, e al contempo esplora il potere della rinascita e della famiglia. La voce della figlia, seguita da quella di Ambra, crea una sorta di ponte tra il passato e il futuro, tra il dolore e la guarigione, tra il "prima" e il "dopo". È un’esperienza che ti accompagna, ti scuote e ti regala una riflessione profonda sul senso della vita, della malattia e della maternità. In questo libro non c'è solo la narrazione di una lotta, ma anche la bellezza di un viaggio che porta a scoprire, o riscoprire, la forza dentro di sé.
"Ormai vivo nella consapevolezza che digiunare sia la cosa migliore. Il digiuno d’amore mi protegge dalle abbuffate alimentari, meno sento e meno sbaglio, meno mi concedo e meno mi sento in colpa."
"Io non voglio niente. Però tutto il niente del mondo perché anche del nulla ho fame, una fame insaziabile, una voragine che non riposa mai."
"La mia pancia aveva solo fame di me e della mia comprensione che io non le ho mai concesso. Sempre a cazziarmi, a chiedere qualcosa di meglio da quello che avevo e poi di più, ancora di più, sempre. Ho sostituito la parola “amore” con la parola “ancora”. Non può non bastare mai quello che c’è e non può essere sempre il rapporto con i genitori a determinare chi sei o diventerai. Il momento in cui dovevo diventare qualcosa… no scusa, dovevo diventare e basta perché io ero già qualcosa, quel momento l’ho sempre rimandato condannandolo a un’eterna grande, inferocita abbuffata. Il cibo è ovunque ma la colpa non è sua perché nasce per essere invitante, sono io la sua più bassa testimonial. Tutto qui"
⚠️ ATTENZIONE SPOILER ⚠️ Ambra racconta con sincerità e semplicità la sua esperienza personale nell' affrontare un disturbo alimentare importante: la bulimia. Infatti fin da ragazzina ha sofferto di questo disturbo, grandi abbuffate, poi via in bagno a vomitare, con tutti gli escamotage per non farsi scoprire. Il percorso di rinascita e di guarigione è stato lungo, difficile non ricaderci, soprattutto in alcuni momenti della vita. La scoperta di essere incinta, l' amore con il compagno di allora, Francesco Renga e la nascita della figlia le hanno permesso di trovare il giusto equilibrio. Libro carino, scritto in modo scorrevole e molto ironico, nonostante il tema trattato. Penso per lei non sia stato facile aprirsi in questo modo, ma le sue parole sono oneste e sincere. Sicuramente trovo che possa essere d' aiuto a chi sta passando un momento difficile e simile all'asta esperienza. A me piace molto Ambra, fin dai tempi di "Non è la Rai" e questo suo mettersi in gioco nei panni di scrittrice l' ho molto apprezzato.
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La bulimia raccontata in modo diretto, senza misteri e con riferimenti chiari a quanta sofferenza si nasconda nel bisogno di cibarsi per il semplice e doloroso “piacere” di vomitare e sentirsi comunque inadeguati. Una lotta stremante tra le abbuffate, le dita in gola e il desiderio di liberazione da questo circolo vizioso. Ambra in veste di scrittrice, dimostra coinvolgenti abilit�� narrative, trascinandoci nel vivo di una storia che appare chiaramente autobiografica. La narrazione sintetica e costante è accostata al suo celebre approccio canzonatorio (verso se stessa) regalandoci anche aneddoti che strappano un sorriso. Scorrevole, forte ma interessante da leggere.
Da piccolo Ambra rappresentava un’istituzione, l’ho riscoperta da adulto prima nel cinema e poi nel teatro dove ha dato prova che si può sempre rinascere dalle proprie ceneri per tornare a splendere di luce propria, e scoprirla piacevole anche dietro le pagine di un libro mi ha sorpreso.
Infame è un libro crudo, diretto, che ti porta dentro la testa e nel corpo di chi vive un disturbo alimentare. Non edulcora, non addolcisce, e proprio per questo colpisce: perché racconta la bruttezza del dolore senza filtri. Non mi aspettavo molto, a dire il vero, e invece sono stata incredibilmente felice di ricredermi. È un libro “brutto” — per le cose brutte che dice — ma autentico. Chi soffre o ha sofferto di un DCA, leggendo queste pagine, si sente sicuramente meno in colpa, meno sbagliato, più compreso. Pur non essendo lungo, ho impiegato diversi giorni a finirlo: è un testo che va lasciato sedimentare piano piano. Le parole sono fortissime, le immagini hanno il peso del dolore vissuto in prima persona, e credo vada affrontato con calma, attraversando ogni singola ferita. Un testo necessario: difficile da leggere, ma che rimane, e di cui avevamo davvero bisogno.
L'ho letto in pochissimo tempo: capitoli brevi, molto semplici...
È uno di quei libri "pugno nello stomaco", quelli che ti fanno vivere il dolore come se tu stesso lo avessi dentro.
La sofferenza che Ambra ha vissuto (tanta) è anche un modo per presentarci dall'interno questa malattia, la bulimia, che come l'anoressia, viene poco "pubblicizzata", perché non è facile mettersi a nudo e raccontare le proprie paure.
È un libro bellissimo, che ti permette di capire quanto le nostre insicurezze possano diventare pericolose, se non si ha qualcuno accanto che ci sostiene, facendoci notare che la perfezione non esiste e che di esseri imperfetti è pieno il mondo...
Ma è proprio la nostra imperfezione a renderci unici ❤️
(spoiler) Il libro è molto duro, molto coraggioso, scritto con uno stile che ti travolge subito. Però a mio avviso il finale lascia l'amaro in bocca, il "salvataggio" dai propri problemi tramite l'amore e la maternità va bene solo se dichiaratamente autobiografico, non se come qui sei a metà tra l'autobiografia e il romanzo, perchè rischia di far passare il messaggio sbagliato, la necessità che sia qualcun altro a salvarti da te stessa/o. Per questo, pur avendolo apprezzato da un lato, sono rimasta un po' delusa e non me la sentirei di consigliarne la lettura, data anche la diffusione ormai capillare e spesso sottovalutata dei disturbi dello spettro alimentare.
Una biografia in cui Ambra Angiolini affronta il suo passato da bulimica. Poche pagine che scivolano con leggerezza a dispetto del tema utilizzato. Forse un po’ troppo. Alla fine di questo breve percorso mi accorgo che molto è rimasto indietro e non è proceduto con me fino alla fine per una assimilazione completa. Non minimizzo il vissuto da Ambra, solo il suo essere messo su carta in questo modo. C’è ma è come se , in un certo modo, venisse banalizzato. Probabilmente un modo per esorcizzare il tutto. E forse un modo diverso per poter parlare di un problema che c’è ma che viene forse ancora troppo spesso sottostimato
Letto come un'espiazione dal peccato, dopo molte letture sull'argomento, mi ha permesso di ammettere che, tutto sommato, Ambra se la cava con la penna: non indulge troppo nel dolore, pur vivo e sempre presente, di una vita vissuta all'insegna degli altri, dell'ansia, della sua cattiva gestione, della vergogna. Cerca, piuttosto, di spingere sui tasti giusti, perché sa che il suo è un pubblico di lettrici sicuramente esperte sull'argomento. Sa come indirizzare, sa come incoraggiare. Troppo rapida nella conclusione, troppo brevi alcuni passaggi, ma in fondo il testo regge più di molti altri.
Ho sempre seguito ambra dagli esordi ma quella del libro è senza dubbio un ambra inedita. Brava per il coraggio di mettere nero su bianco il racconto della bulimia che l'ha accompagnata per buona parte della sua vita. Una cruda autobiografia che insegna che non è tutt'oro quello che luccica.
Non stiamo parlando di un capolavoro della letteratura, ma di un racconto di vita. Chi non conosce il mondo dei disturbi alimentari vi potrà trovare una storia vera e senza filtri, su quanto sia devastante soffrirne.
fin troppo onesto. bellissimo libro, ma pare quasi glamorizzare la bulimia, affermando che questo è stato l’unico modo con cui ambra è riuscita a mantenere la magrezza. soffrendo di dca, posso dire che può essere un grosso trigger. ma ei, almeno il finale felice dona speranza di uscirne ;)
Mi dà l’impressione di essere scritto in maniera un po’ forzata e condita da immagini e riflessioni sempre uguali a se stesse. Rispettabile senza dubbio il contenuto.