Autobiografia universal d’un moralista, d’un Sòcrates modern ―com el van considerar un bon nombre dels seus contemporanis―, d’un home esquiu i malagradós, però alhora molt conscient de l’aspra realitat que l’envoltava («El bé és la infracció, el mal és norma, en la nostra existència»), les poesies de Cardarelli es nodreixen de la vida, de l’experiència, de les relacions sempre intricades entre el poeta i el món, i sorprenen el lector per una contenció acuradíssima, una estudiada musicalitat i una naturalitat esbalaïdora. En definitiva, una proposta poètica única, que només podia dur a bon port un nàufrag en el temps com el poeta de Tarquínia.
"I ricordi, queste ombre troppo lunghe del nostro breve corpo, questo strascico di morte che noi lasciamo vivendo i lugubri e durevoli ricordi, eccoli già apparire: melanconici e muti fantasmi agitati da un vento funebre."
La vita io l'ho castigata vivendola. Fin dove il cuore mi resse arditamente mi spinsi. Ora la mia giornata non è piú che uno sterile avvicendarsi di rovinose abitudini e vorrei evadere dal nero cerchio. Quando all'alba mi riduco; un estro mi piglia, una smania di non dormire. E sogno partenze assurde, liberazioni impossibili. Oimè. Tutto il mio chiuso e cocente rimorso altro sfogo non ha fuor che il sonno, se viene. Invano, invano lotto per possedere i giorni che mi travolgono rumorosi. Io annego nel tempo.
"La speranza è nell’opera. Io sono un cinico a cui rimane per la sua fede questo al di là. Io sono un cinico che ha fede in quel che fa." (Prologo, p. 29)
"I ricordi, queste ombre troppo lunghe del nostro breve corpo, questo strascico di morte che noi lasciamo vivendo…" (Passato, p. 89)
Un Leopardi cinico, che ha rinunciato alle illusioni prima ancora di averle accolte nella propria produzione poetica. Il ricordo e la memoria sono gli unici filtri tramite i quali è possibile fare esperienza dell'esistenza, quindi la vita è sostanziata di malinconia e nostalgia: perché le cose si fanno reali, concrete, corpose solo quando abbiamo la certezza di averle perdute
L’idea che ci facciamo d’ogni cosa È cagione che tutto ci deluda. È mal sognare il vero, architettar l’ignoto. Il male è nella nostra fantasia Che perfetto e mirabile si finge Ogni evento, è nell’ansiosa attesa del giorno beato, del fortunato incontro che poi ci disinganna. Sospiravam la festa. Ecco è venuta. Passan l’ore fugaci e malinconiche Come per il fanciullo che niun vezzeggia ed è vestito a nuovo. Il bene talvolta fa ressa, di soffocarci minaccia. Ma il male è continuo, stillante. Il bene è l’infrazione, il male è norma nella nostra esistenza.
mi son piaciute molto le poesie che ritraggono Cardarelli come un uomo distrutto dal suo rapporto con il passato. le occasioni perse, i rimorsi, i ricordi incerti. una certa passività e conseguente senso di colpa o vergogna nell'affrontare il mondo. oppure sono io.