In questa seconda opera della tetralogia che comprende anche Piccolo mondo antico, Il santo e Leila, Fogazzaro inizia il percorso di analisi del conflitto fra senso del dovere borghese e spirito di ribellione alla morale imperante in provincia. Uno spaccato della società post risorgimentale attraverso la vicende del protagonista, Piero Maironi, e della sua famiglia.
In 1864 he got a law degree in Turin. In Milan he followed the scapigliatura movement.
In 1869 he was back in Vicenza to work as lawyer, but he left this path very soon to write books full time.
In his works one finds a constant conflict between sense of duty and passions, faith and reason. In some cases this brings the tormented soul of characters into mystic experiences. Arguably his masterpiece was Piccolo Mondo Antico (variously titled in English translations as The Patriot or as Little World of the Past). This well written novel is set in his beloved Valsolda on Lake Lugano, Italy, in the 1850s. It has delightful evocations of the landscape, and strong characterizations which reveal the inner psychological conflicts of the characters.
Fogazzaro was a deeply religious man but supported reform in the Catholic Church and toured Italy proposing to reconcile Darwin's theory of evolution with Christianity. He found new interpretations in positivist and evolutionist theories, but because of this in 1905 the Roman Catholic Church banned the novels Il santo and Leila. He died six years later in his birthplace, Vicenza.
Romanzo della quadrilogia incentrata sulle vicende della famiglia Maironi. Una prova narrativa davvero strepitosa e convincente. In un contesto arrivista e pieno di sotterfugi economico-politici, spiccano, invece le figure idealiste dei protagonisti Piero e Jeanne, il loro amore proibito, contrastato, sofferto, fonte di continue inquietudini, di continui ripensamenti, la candida dolcezza di Elisa, moglie di Piero, internata e malata di mente, la salda moralità della marchesa sua madre. Personaggi che crescono spiritualmente con il prosieguo della narrazione. Un racconto a tinte fosche in cui dovere e passione si intrecciano, si stringono, si conoscono, si sciolgono in una risoluzione che non sembra accontentar nessumo e lasciare, nell'animo del lettore, più di un elemento sul quale riflettere.
I sequels sono di rado buone idee, e questo non fa eccezione. Temo che buona parte degli elogi che ho fatto all’Antico non valga per questo, almeno per me.
La terza stella è meritata per l’ottima imitazione del dialetto veneto.
Piero Maironi ha sposato Elisa una donna con un’indole debole ed una mente fragile che viene purtroppo internata in un manicomio per farla guarire. Piero è quindi un uomo solo e riesce a trovare conforto nella religione tanto di diventare un fervente cattolico e anche successivamente nella vita pubblica diventando il sindaco del paese. Tuttavia questo suo atteggiamento di uomo per bene viene intaccato dalla conoscenza della bella Jeanne di cui se ne innamora! Ma non è un amore romantico: il loro è un continuo battibeccarsi sulla politica e sulla religione ma anche sulla povera Elisa. Intorno a questa storia girano i personaggi del paese che tentano di elevare e screditare Piero poiché suoi rivali in amore o in politica. Ma una notizia ed una morte improvvise mettono a dura prova l’animo di Piero che non può far altro che arrendersi, spogliarsi di tutti i suoi averi con un moderno San Francesco e fuggire da tutto: dai suoceri invadenti, che tentano di comandarlo e controllarlo, dal suo amore per Jeanne che si rivela una donna un po’ superficiale e frivola incline al dolore e alla sofferenza, dal paese che non fa altro che chiacchierare sul suo comportamento considerato e troppo buono e troppo disdicevole a seconda di chi lo giudica, dal suo padre confessore che dovrebbe consigliarlo ma che in realtà gli propina solo frasi fatte e stupide tautologie in un momento di profonda crisi interiore. Insomma Piero preferisce risolvere in se e da se i propri conflitti! Come dargli torto!!!! Un piccolo affresco di un piccolo paese con le sue dinamiche ed i suoi personaggi di un’Italia ormai unita ma sempre percorsa dalla gretta e sterile mentalità di piccolo paesino di valle!!!
Rispetto al Mondo Antico, che avevo apprezzato molto, questo romanzo per me è stato meno coinvolgente. La modernità non è interessante quanto la vita quieta sulle rive del lago, il ricordo di "Ombretta" è presente qua e là ma è un legame con il primo romanzo un po' debole. Forse avevo altre aspettative e non sono rimasta pienamente soddisfatta.