Una notte di ottant'anni fa, durante una spaventosa tempesta, una nave scompare tra le onde di Capo Horn. È l'inizio di uno dei più affascinanti misteri del secolo. Due famosi scienziati, Achilles Kunbertus e Stephen Lupus, scampano al naufragio e solo dopo tre anni ritornano al mondo civile. Dove sono stati, che cosa hanno visto nel frattempo? Esistono davvero l'albero nuvola, il mangiaombra, la bancaruga, il leometra, il frotz? Il diario dei due scienziati è un'invenzione fantastica o è la testimonianza reale del più terribile prodigio naturale mai scoperto? Esiste ancora, in mezzo all'Oceano Atlantico, un'isola circondata dalle nebbie dove vivono il prontosauro, il cantango, le foche giocoliere, i firmoli, i merendoli, i gorilla vaichesei, le tre sirene e l'indigeno Osvaldo? Ai lettori – bambini o adulti indifferentemente – la risposta e con essa, chissà, la decisione di partire per ritrovare la favolosa Stranalandia, l'isola di Kunbertus e Lupus dove tutto è così strano che più niente sembra strano.
Stefano Benni (Bologna, 1947 – Bologna, 2025) è stato uno scrittore, umorista, giornalista, sceneggiatore, poeta e drammaturgo italiano.
Stefano Benni (1947-2025) was an Italian satirical writer, poet and journalist. His books have been translated into around 20 foreign languages and scored notable commercial success. He sold 2,5 million copies of his books in Italy.
He has contributed to Panorama (Italian magazine), Linus (magazine), La Repubblica, il manifesto among others. In 1989 he directed the film Musica per vecchi animali.
Le illustrazioni di Cuniberti sono deliziose. Un libro che è un viaggio nella brillante fantasia dell’autore. Se lo avessi letto da piccola ne sarei rimasta affascinata; mi sono comunque divertita molto a incontrare le strambe creature di Stranalandia.
Rileggere Stranalandia dopo tanto tempo e' stato piacevole, farlo assieme a Benedetta lo ha reso ancora meglio. Mi piace poter condividere con lei letture che mi sono piaciute, non volevo perdere l'abbrivio che ci ha dato l'incontro di questa estate con Stefano Benni. Stralandia e' sicuramente perfetto per lei, con la storia strampalata di Lupus e Kunbertus, e i meravigliosi animali che popolano quell'isola. Il nostro preferito e' sicuramente il Cantango, ma non smetto di sorridere ripensando ai Serpenti Rosicchiamondo, i maialini volanti, il formichiere triste, per non parlare del timbratto! :D
Qua' e la' si intravvede anche la critica sociale che in seguito diventera' molto piu' evidente e marcata in tante altre opere, ma la spensieratezza prevale, e le risate ci hanno fatto compagnia in tre meravigliose serate, prima della buonanotte.
Simpatico e non banale. Grazie a questo libro, ho passato un po' di tempo in leggerezza ed allegria. Ho particolarmente apprezzato lo Spiolo e la Gallina intelligente.
Non ho problemi a leggere libri che catalogano personaggi, creature o oggetti, presentandoli nella forma più schematica e Stranalandia non fa eccezione. Di nome e di fatto, la storia che racchiude è fin troppo stramba, con personaggi e animali caricaturali che vogliono fare l’occhiolino alla satira, ma che a mio avviso un po’ si perdono nell’insieme. Anche perché Osvaldo è invecchiato male. Molto male. Ad accompagnare le descrizione dei vari luoghi e abitanti dell’isola, ci saranno simpatiche illustrazioni che rappresenteranno al meglio la natura, forse anche troppo. Alcuni li ho apprezzati, altri mi hanno fatta sorridere, ma i restanti hanno solo provocato il frinire dei grilli di sottofondo. Da piccola l’avrei apprezzato molto di più di sicuro. Ciononostante, mi è piaciuta molto l’idea di base ed è adatta a chi cerca una lettura diversa dal solito per spezzare la monotonia.
Da piccola lo amavo e rileggendolo adesso lo amo ancora di più. È capace di far viaggiare con la fantastia bambini e adulti e si possono cogliere elementi di critica sociale. Non smette mai di far sorridere
La premessa è quella di due scienziati che, nel 1906, sono vittime di un naufragio al largo di Capo Horn e trascorrono tre anni in una terra sconosciuta, che battezzano Stranalandia, della quale descrivono animali e usi e costume dell’unico abitante umano, Osvaldo. Realtà o fantasia? Il mondo accademico si interroga su questo diario. E ed è proprio nel diario, un catalogo di creature surreali che vanno dal Leometra all’Orso Tennista, con aggiunta di un linguaggio che Osvaldo usa principalmente per parlare con se stesso e altre divertentissime curiosità sul mondo di Stranalandia.
Inutile dire quanto mi sia divertita leggendo quelle descrizioni di improbabili animali come il Virgolo (e il Puntolo), il Gattacielo e il Topo Cagone, con anche qualche punta di critica nemmeno tropo velata alla nostra società (si legga la descrizione dell’Avvoltoio Volatore, che segue solo chi comanda, dando sempre ragione ai potenti e cambiando rotta quando questi cambiano).
Alcuni riferimenti, ai nostri giorni, andrebbero persi: nessun bambino del 2022 può sapere cosa sia la bolletta della SIP, ma io faccio parte di quella generazione di bambini per i quali Benni ha scritto (il libro è stato pubblicato per la prima volta nel 1984) e me lo sono goduto in ogni particolare. D’altra parte, Benni è uno di quei pochi autori che non mi ha mai deluso e sempre entusiasmato.
Un unico appunto: caro Stefano, se i due scienziati hanno vissuto all’inizio del XX secolo, di certo non potevano sapere cosa fosse un televisore!
Si potrebbe disquisire se questo libro sia o non sia 'bogo banzo', e qualcuno si troverà sicuramente in disaccordo con me sul fatto che io lo abbia infatti trovato 'bogo banzo', come direbbe Osvaldo.
Un libro che fa sorridere talvolta, riflettere in altre occasioni, ma sempre con leggerezza. I personaggi che più mi rimangono impressi sono il vulcano Nonnopera, il Virgolo e il Puntolo, il Koméri. Ho apprezzato la sottile satira dei personaggi del Rigario, del Topo Cagone (ahimé), del Camaleonte Esibizionista, dell'Albatros poeta, del Pescemobile, del Prepotenzio Inscatolatorio e del Papécoro.
Un umorismo leggero in un libro breve, adatto a tutti, seppure con messaggi diversi rispetto all'età del lettore.
Per tutto questo lo valuto 'uank uank uank' stelle.
E' una specie di bestiario con animali inventati, basati su giochi di parole; a volte c'è anche una velata critica sociale. Ma ciò che mi è piaciuto di più, assieme ai disegni, sono le descrizioni ironiche degli animali, in puro stile Benni. Dal Micius Panoramicus, alla Simmukkental fino al Pappagatto, questi animali inventati mi hanno fatta veramente ridere di gusto. Penso sia un libro per bambini, ma sicuramente anche un adulto può godersi la lettura, molto breve, in un'ora e mezza lo si è già finito.
Benni fantastico, dopo La compagnia dei Celestini non vedevo l'ora di leggere altro. Ovviamente non può restare tutto come i primi abitanti di Stranalandia, però...... Libro da farsi la pipì addosso dal ridere, le botte di morale che Benni mette in contesti comici sono davvero un pugno nello stomaco. I nomi scientifici degli animali sono da Nobel, e poi, il Cantango è fenomenale 🤣🤣
Questo libro è stato un regalo di compleanno per cui ha in primis, per me, in valore affettivo enorme. La lettura è volata nel giro di una serata. Un bestiario divertente pieno di strani animali con caratteristiche che molto spesso fanno ribaltare dalla sedia. E anche le illustrazioni sono godibilissime. Sicuramente adatto a chi abbia voglia di trascorrere una serata divertente e non impegnativa.
Uno dei miei libri preferiti di quand'ero bambina. Ho imparato ad associarlo a sonnolenti giornate estive, alla voce tiepida di mia madre che me lo leggeva dopo pranzo, prima di correre di nuovo al mare. Non potrei dare un giudizio oggettivo, ci sono affezionata.
È un libro molto creativo e divertente. Come molti libri postmoderni potrebbe finire non importa dove. I disegni mi piacciono molto oltre ad Osvaldo chi sembra un personaggio razzista per un lettore moderno.
Il libro ci fa entrare in un mondo fantastico. Ma non è un romanzo né porta avanti una storia reale, è semplicemente una serie di descrizioni di "animali" fantastici come se fossero appunti presi da visitatori dell'isola. Carino, si legge in fretta ed aiuta a staccare un po', ma nulla di ché.
In occasione della morte di Stefano Benni mi sono ricordato di aggiungere questo libro divertentissimo, che leggevo sempre quando andavo da mia nonna. Rimangono nella leggenda il Topo Cagone e Prepotenzio Inscatolario.
Una lettura piacevole, ironica, divertente, con dei disegni ben fatti. Grande prova di immaginazione. Ideale per spezzare un attimo tra un libro più serio e l'altro.
il primo libro di benni che ho letto..nella mia incoscienza di allora l'avevo comprato incuriosita dal fatto che venivano raccontati gli strambi animali che erano stati un po' ripresi in un manga (one piece per l'appunto).. e per fortuna che l'ho fatto.. cosa farei oggi senza stefano benni?^^
Spettacolare bestiario fantastico che dimostra,una volta di più,la straordinaria immaginazione di Benni,che riesce a mettere su carta alcune delle creature più estreme e geniali mai viste,ottime le illustrazioni,perfettamente allineate con lo stile narrativo,e quindi completamente folli!