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"Pugni proletari e baionette prussiane". Il nazionalbolscevismo nella repubblica di Weimar.

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Il 30 gennaio 1933, mentre Hitler veniva nominato cancelliere, alcuni «nazionalisti socialrivoluzionari» distribuivano nelle strade di Berlino un libretto intitolato Il manifesto nazionalbolscevico. Sulla copertina, sotto il titolo in caratteri gotici, c’era uno strano simbolo composto da una falce e un martello che incrociavano una spada. Quel simbolo rappresenta il cuore del progetto politico del nazionalbolscevismo, un movimento che si sviluppò durante la Repubblica di Weimar e giunse a contare qualche migliaio di militanti e un pugno di giornali, circoli e case editrici. Il suo obiettivo era la rigenerazione politica, economica e spirituale della Germania, che avrebbe dovuto recuperare la sovranità persa con il trattato di Versailles attraverso l’alleanza con la Russia bolscevica e con il Partito comunista tedesco. Questo libro prende in esame le sue vicende politiche e ideologiche, rimaste finora tra le pieghe della storia.

278 pages, Paperback

Published November 1, 2017

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David Bernardini

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38 reviews1 follower
March 1, 2021
Questa tesi di dottorato, rimaneggiata per la stampa come saggio, ci porta in un viaggio attraverso il nazionalbolscevismo - principalmente di Niekisch - lungo tutto il ciclo di Weimar. Qualcuno da qualche parte ha detto che pare trattarsi quasi di una biografia del suddetto. In realtà è una biografia tronca, perché Niekisch viene abbandonato ad un certo punto e non più richiamato, anche se qualche accenno al futuro dei personaggi dal 1933 in avanti sarebbe stato migliore. La seconda parte rappresenta una specie di percorso tematico invece che storico, ma ha il sapore della ripetività. Purtroppo non viene mai analizzata come si deve la differenza con lo strasserismo (qualche accenno nel finale, ma si sarebbe potuto far meglio) e con altre correnti similari, ma più di destra: possibile l'unica differenza fosse l'Ostorientierung? Perlomeno l'autore ci mette in mano tutti gli strumenti bibliografici per camminare con le nosre gambe.
Per fortuna esiste un indice dei nomi per non perdere il bandolo della matassa.
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