Isole Scilly, 1887. I cacciatori di Sua Maestà Bryan ed Eudora devono impedire i piani di dominio del delirante dottor Moriarty, intenzionato a scatenare contro l’Inghilterra le immonde creature-degli-abissi e il loro signore e padrone Dagon. Ad aiutarli in un’impresa che li vedrà affrontare complotti, raccapriccianti esseri marini e creature meccaniche saranno l’occultista Carnacki, l’investigatore Holmes, l’archeologo Loftus e lo sfuggente capitano Nemo.
Uomini in Bilico - 2006 Il Sigillo del Vento - 2007 Il serpente piumato (racconto) - 2008 Il Sigillo della Terra - 2009 La magia degli Abitatori del Prima (racconto) - 2012 La favola degli anolini di Isabetta (racconto) - 2012 Il Sigillo del Fuoco - 2012 Chuanh-tzu e la farfalla (racconto) - 2013 Codex Gilgamesh - 2013 Nhiim (racconto) - 2013 La strega di Aylesbury (racconto) - 2013 Il krake di Cala na Creige (racconto) - 2013 Codename: Spring-heeled Jack (racconto) - 2014 Feras Infernalis (racconto) - 2014 L'ira di Demetra - 2015 Codex Innsmouth - 2016 Inganno diabolico - 2016 Codename: Nokken (racconto) - 2016 Il crepuscolo degli Eccelsi (Vol. I e II) - 2018 Codex Merrymaid - 2019 Codename: Nemesi (racconto) - 2020
le menti umane non si controllano con gli artefatti, si blandiscono con le ideologie.»
Amo lo stile di Uberto Ceretoli. Me ne sono innamorata grazie alla lettura del crepuscolo degli eccelsi. E lo amo non solo perché scrive il mio genere preferito, ma perché il suo stile è e resta unico, capace si di raccontare orrori ma anche di impiantarli in un sistema sociale e politico attuale. In ogni suo libro ci sono richiami al nostro di mondo raccontato con una penna sarcastica e affilata per nulla rassicurante. E' il potere che logora non chi non ce l'ha come direbbe il buon Andreotti ma l'uomo che, cedendo alle sue lusinghe cede la coscienza etica, divenendo cosi indifeso e fragile burattino davanti ai suoi denti affilati. E' l'immagine, quindi dei mostri del visionario di Providence a mutare. Di libri su Cthulhu oramai ne faccio indigestione. Sembra tornato di moda Lovecraft e usato per rimodernare il genere usando le sue orride fantasie. Mostri di ogni forma, o informi provenienti da uno strano piano astrale oggi dominano il panorama letterario orrrorifico. E so che per molti sono una ghiotta scoperta e me ne compiaccio. Ma per chi come me nei classici ci sguazza leggere di Grandi antichi può diventare un po' noioso. Insomma, io con Lovrecraft e Poe ci sono cresciuta. Non sono certo amici come i personaggi di Carroll, ma sicuramente sono frequentazioni costanti. Di orrore mi nutro proprio per poterlo esorcizzare. Quindi da divoratrice di libri ho bisogno di qualcosa di diverso, non di originale ma una interpretazione dei suoi incubi capaci di fondersi con il nostro tempo. In sostanza, Cthulhu deve rispondere a questa arcana domanda: perché oggi dovrebbe interessarci rispolverare l'archetipo lovecraftiano? Per vendere? Per carenza di fantasia? Perché siamo cosi pieni di orrori, cosi saturi da doverci rivolgere con la mente a quelli conosciuti e pertanto più rassicuranti? Ceretoli è diverso da tutti perché da la sua risposta: l'orrore dei grandi antichi è semplicemente l'orrore di chi per evitare un male ne richiama uno più osceno. Il patto scellerato di Dagon con i suoi “Servi” è in fondo questo. Innsmouth è il simbolo di una città che costretta a sopravvivere, abbandonata da chi diceva di doverla difendere ( il potere costituito, che sia un regnante o un parlamento) inizia a rivolgersi a entità diverse, altre, aliene e probabilmente cosi sconosciute da rappresentare una possibilità. Pazienza se in cambio ti portano via un pezzo di umanità alla volta. Non accade cosi anche con la rappresentanza? Non ci priviamo di quel po di libertà alla volta, di quel libero arbitro unico dono che ci rende umani? E cosi Codex merrymaid oltre che essere un perfetto, e sottolineo perfetto streampunk appare ai miei occhi, alla mia libera interpretazione, probabilmente discutibile, un trattato filosofico sulla nostra condizione di cittadini. Le Isole Scilly divengono l'archetipo del mondo chiuso in se stesso, cosi deciso a ottenere protezione da non curarsi del volto di chi la elargisce. Poco importa se sia mostruoso o informe. Poco importa se il sorriso non arriva agli occhi e se baluginano alla luce del sole zanne acuminate. Importante è aver garantito il benessere.
Vivete nelle ricchezze grazie alla lungimiranza della mia stirpe, cani ingrati! Uno di voi pezzenti è fuggito. Dove sta andando? Non vi è stato spiegato cosa c’è là fuori? Non vi è stato detto che nelle altre nazioni governano odio e indifferenza? Non vi è stato insegnato che altrove, ovunque voi andiate, troverete prevaricazione e ingiustizia? Il carbone delle nostre navi è estratto da miniere dove i carrelli sono spinti da bambini che muoiono a undici anni. A undici, bestia! Siete tutti più vivi di loro, maledizione. Le ragazze della vostra età vengono vendute come prostitute e stuprate dai loro amici e dai loro stessi padri. Volete vivere nella malvagità e nelle privazioni di quel mondo? Fuori dalla nostra bella isola i popoli combattono: i giovani muoiono in guerre assurde per garantire ricchezze a chi li blandisce con la chimera dell’agio e della spensieratezza. È questo il ringraziamento che ricevo per proteggervi dal male e per garantirvi un futuro radioso?
Anche se questo costa il cedere di energia giovanili che simboleggiano la protezione e la purezza. E cedendo la propria purezza gli esseri umani divengono meno umani, nel migliore dei casi burattini, nel peggiore simili ai dominatori degli abissi. E cosi il dormiente orribile Dagon reclama il suo bottino ogni anno, ogni inizio anni secondo il calendario celtico. E promette ai stolti prosperità e ricchezza. Ma sa anche che l'umanità che ha aderito al patto cadrà sempre di più nelle braccia dell'abisso.
«Ogni volta che intendete liberarvi di un male dovete invocarne uno maggiore
E cosi che le ideologie ragionano. Che siano nate in seno agli abissi o in un soviet. O in una sala di un castello remoto nella Westfalia. Servono solo per accumulare ricchezza ma in fondo contengono l'odio per l'umanità intera.
«Il professore ha avuto un’infanzia difficile e un rapporto ancor più difficile con il potere, è per questo ora si scaglia contro tutti e contro tutto. Ma il mondo che auspica sarà peggiore di questo? Questo Dagon, se diventasse signore di tutti gli umani, non potrebbe essere generoso con noi che lo abbiamo aiutato?» «Mi sono posto questa domanda mille volte. La risposta che mi sono dato è che non è saggio scatenare i-dormienti-inabissati. Gli incubi possono essere sopportati solo da individui particolarmente dotati e tutti gli altri devono esserne tenuti all’oscuro. Se li risvegliamo, non saremo noi a servirci di loro ma il contrario. Non importa quanto sia callido e avveduto il professor Moriarty, non importa quanti libri maledetti abbia letto o quanti perversi rituali abbia praticato: i-dormienti-inabissati sono sulla terra da innominabili eoni e possono attenderne altrettanti. Non accetteranno un padrone, bramano nuovi schiavi.» «Godiamoci quello che abbiamo, quindi?» «Ognuno di noi dovrebbe porsi un piccolo scopo. Conoscete leOperette Morali di Leopardi? Il Dialogo di Cristoforo Colombo e di Pietro Gutierrez?» Moran negò con il capo. «Ebbene, nel dialogo è illustrato quanto bene facciano all’uomo le micro-finalizzazioni: ambizioni di breve termine necessarie per appagare lo spirito di ognuno. La mia è tenere la mia gente nell’agio e nella tranquillità pagando il prezzo più piccolo possibile. Voi, colonnello, che ambizione avete: risvegliare un mostro che potrebbe divorarci tutti?»
Come sempre leggere Ceretoli significa avere tra le mani un gioiello inestimabile. Sarò di parte ma libri cosi sono davvero rari. E che ogni divinità, persino quelle degli inabissati benedica questo meraviglioso autore.
Sin dalle prime pagine di questo nuovo "Codex" di Uberto Ceretoli, verrete gettati in pasto alle atmosfere tipiche dei suoi libri; se amate essere immersi nei tipici orrori di stampo lovecraftiano, allora sarete i benvenuti tra queste pagine e invitati a navigare in una torbida nebbia. I protagonisti, che si muovono tra miti, storie e indagini passando di città in città (compresa Londra), hanno a che fare con figure storiche e letterarie importanti (Holmes per citare un cognome importante) ma anche altri figuri che, nei suoi precedenti scritti, abbiamo già incontrato. Lo stile di Uberto lascia continuamente il lettore col fiato sospeso, facendogli vivere le vicende dei personaggi in modo chiaro e allo stesso tempo crudo; non c'è spazio per informazioni nascoste, tutto viene spiegato, cenni storici, sentimenti ed emozioni delle persone coinvolte e soprattutto azioni. Leggere Codex Merrymaid é come immergersi in un film senza pellicola, che la vostra mente di lettore creerà.
Purtroppo non mi è piaciuto come i precedenti Gilgamesh e Innsmouth, per quanto lo stile di Uberto continui a piacermi moltissimo, così come i suoi personaggi, ho trovato la trama un po' più prevedibile degli altri due romanzi e non ho provato quell'ansia nello scoprire le cose che invece avevo avuto con i precedenti.
Comunque rimane un'ottima lettura e lo consiglio a chi cerca uno steampunk italiano scritto bene.
In questo libro, i cacciatori di Sua Maestà Bryan ed Eudora si trovano ad affrontare qualcosa di molto più grande di loro: nelle Isole Scilly, infatti, domina un culto dedicato a Dagon e a quelli-degli-abissi. A Londra, il fantomatico Moriarty sembra governare ogni ala del malaffare e, purtroppo, sembra legato anch’egli a Dagon.
Ammetto che non mi ricordavo molto del volume precedente; l’ho letto troppo tempo fa. Quello che è rimasto nella mia memoria è comunque risultato sufficiente per poter leggere questo libro e capire gli avvenimenti, ma consiglio sempre di leggere serie e/o libri collegati in qualche modo in sequenza… Cosa che io raramente faccio, vista la mole di storie che devo leggere.
La mia conoscenza di Lovecraft proviene da vie traverse e non dalla lettura dei volumi originali: è una cosa che sicuramente devo recuperare, ma i libri di Ceretoli si possono leggere anche senza sapere tutto sul mondo lovecraftiano. Almeno secondo me. Probabilmente, chi ha letto le opere dello scrittore di Providence noterà dei dettagli che a me sono sfuggiti.
Ammetto che la storia non mi ha presa del tutto; non riesco però a dire esattamente cosa le manca o se è qualcos’altro.
Insomma, dovrebbe esserci tutto quello che potrebbe catturare la mia attenzione: steampunk, nuove invenzioni, un culto dedicato a dèi malvagi, in parte magia… È un cocktail quasi perfetto. Ovviamente c’è anche una possibile storia d’amore, che in realtà, di solito, mi attrae poco.
Probabilmente le scene che mi sono piaciute di più sono state quelle con Gamma: prettamente d’azione, lasciavano comunque qualche indizio rispetto a quello che stava succedendo. Mi sarebbe piaciuto sapere di più sulle caratteristiche delle creature utilizzate da Moriarty, però.
I passi che mi sono piaciuti di meno sono stati quelli con Swamp. Non perché erano scritti male o non necessari, anzi facevano comprendere di più sulla gestione delle Isole e sul personaggio… Il problema era Swamp stesso, che è un uomo orribile e mi faceva innervosire.
In questo volume, Bryan ed Eudora non sono i soli protagonisti: nelle Isole Scilly seguiamo altri personaggi e, nel corso del libro, ne incontriamo altri molto importanti.
Credo che i due cacciatori fossero invischiati in qualcosa di molto grosso, in cui loro erano poco più che pedine, ma risultano ancora come protagonisti per quanto riguarda il livello di emozione e di coinvolgimento col lettore. Tra i due è nato qualcosa che entrambi cercano di combattere e probabilmente, se teniamo conto di alcune cose dette da un personaggio in particolare, non andrà a finire benissimo. Sono troppo ironica se dico “che peccato”? In fondo, Eudora in questo libro mi è stata molto sulle scatole. È testarda e a tratti arrogante, nonché piuttosto stronza. Bryan a volte sembra il suo tappetino.
Molto importanti erano le scene con Christopher e Annie, ed è stato molto interessante conoscere il principe di quelli-degli-abissi. Probabilmente lo rivedremo, e non vedo l’ora: ci permetterebbe, forse, di conoscere di più le creature che vogliono conquistare il mondo umano.
Per quanto riguarda lo stile, forse i miei gusti sono cambiati un po’. L’ho trovato a tratti molto pesante e ciò mi ha reso difficile la lettura. È poco fluido, poco scorrevole. Vedremo con il prossimo volume.
Nel complesso, comunque, è stata una buona lettura e la consiglio agli amanti del genere.
Il testo è un insieme di realtà appartenenti a un Mondo oscuro e pericoloso. Qui gli Umani non sono altro che prede, vittime sacrificali nel grande gioco degli Ancestrali, dei Mostri abissali e Dei dimenticati. I personaggi si affannano, lottano per poi uscirne, se ne escono, con così tanti tormenti nell'Animo da non riuscire a dormire la notte, finendo ugualmente intrappolati in un circolo da cui non vi è via di uscita. Il racconto fila, i vari punti di vista si uniscono fra loro divenendo un'unica trama. Lo stile è crudo, diretto, senza tanti fronzoli. I personaggi sono schietti, dettagliati e molto affilati. Le referenze lovecraftiane si percepiscono a ogni pagina. L'unione fra fatti storici realmente accaduti e adattamenti fantastici vengono accorpati in modo fluido e senza far notare le differenze e le appendici a fine romanzo sono molto utili. Il racconto extra "Codename Nemesi" è una sinfonia silente che porta a comprendere quanto sia paradossale il concetto di separazione fra giusto e sbagliato, di cui non scrivo nel dettaglio per non fare spoiler. Il testo è disseminato di concetti filosofici e richiami storici ben precisi che vanno a intersecarsi con miti e leggende mostruose e fuori dall'ordinario. La linea che dovrebbe separare realtà dalla fantasia qui viene rigurgitata ed espulsa nelle profondità degli abissi più oscuri e fanno da scala per quegli esseri che tanto creano timore e orrore nei personaggi della storia. Personalmente il testo mi ha incuriosito moltissimo, soprattutto per le sue ambientazioni lugubri e horrorifere. Soprattutto ho apprezzato le sfumature Steampunk ben delineate dalla presenza di una tecnologia arcaica e futuristica allo stesso tempo, accompagnata da colori vintage e rustici che avvolgono il lettore in una coperta che lo porta a picco negli abissi della trama. Il romanzo fa parte di una saga i cui eventi sono collegati fra loro, tuttavia si potrebbe leggere il testo anche come storia a sé, ma bisogna partire dall'idea che la storia parta da un punto non precisato di determinati eventi e che durante il racconto si debbano scoprire alcune cose, quasi per intuito. Sicuramente, le appendici a fine romanzo ed extra vari rendono la lettura più completa e anche più chiara. Consiglio la lettura del libro agli appassionati del genere, ma anche a personalità incuriosite da queste tinte arcaiche, misteriose e soprattutto oscure. E' un testo che può essere liberamente letto anche dagli appassionati di storia, avendo al suo interno chiari riferimenti a fatti avvenuti in passato. Ovviamente, per tematiche trattate e ambientazioni descritte, si raccomanda la lettura del romanzo più agli adulti che ai ragazzi.
St.Mary, Isola di Scilly, è una città costretta a sopravvivere ai miti e alle leggende del luogo. Ogni anno il dio Dagon reclama il suo bottino: il giorno di Samonios una giovane fanciulla vergine, chiamata Andromeda, verrà consegnata a quelli-del-mare per vivere con le sirene nella città sottomarina di Ahu-Y'hloa. E' un onore per le giovani fanciulle essere scelta come Andromeda per vivere in eterno con le sirene e poter riprodurre una nuova stirpe. Purtroppo non sarà un onore per Annie, che suo malgrado verrà scelta come Andromeda quell'anno. Lei non crede alle dicerie promosse dal Sommo Sacerdone Samuel Swamp ed in suo soccorso arriveranno il suo amato Christoper e la sua migliore amica Jean.
A Londra, i cacciatori di Sua Maestà la Regina Vittoria sono impegnati a scoprire perchè un tale Robert Coppinger a Saint Michael's Mount sostiene che una sirena abbia preso una donna, l'abbia trascinata in mare e divorata. Le indagini di Bryan e Eudora incroceranno i miti lovecraftiani in un'avventura ai limiti dell'impossibile, tra tra miti e leggende, rischiando la propria vita e non solo.
Con uno stile semplice ma molto ben costruito, Uberto Ceretoli onora i miti lovecraftiani creando un'avventura steampunk con sfumature horror ed a tratti grottesche in epoca vittoriana, dove compaiono i cacciatori di Londra, il dottor Moriarty, creature meccaniche molto simili all'uomo ma anche il Nautilus, il capitano Nemo ed il misterioso Sherlock Holmes.