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La Coppa di Apollo

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Si tratta di una serie di articoli pubblicati su diversi giornali nipponici dal 1951 al 1967, nella quale Mishima mette in luce inaspettate doti di viaggiatore. Attraverso i suoi occhi il lettore occidentale riscopre in una prospettiva tutta orientale e mai banale l’America e l’Europa degli anni Cinquanta, il Brasile e l’India. New York l’imponente, dove nulla è più a misura d’uomo; il Brasile opulento che contrappone i grattacieli all’Amazzonia e non conosce il razzismo; i colori da cartolina delle Hawaii; l’Africa dei Caraibi tra i rituali di Haiti; la Grecia magnifica che lo fece innamorare; l’India della spiritualità e delle donne bellissime; l’Italia tra i colossi di Roma e la decadenza aristocratica e unica di Venezia; l’antipatia cronica per la Francia. Lontano dalla comune narrativa di viaggio, va tenuto conto della collocazione socio temporale della vicenda e della fonte. Spicca la voce di un Paese sconfitto di recente in guerra, reduce da un disastroso attacco atomico, coinvolto (per forza e per scelta) in un radicale processo di occidentalizzazione, in un periodo in cui era complesso per un giapponese avere la possibilità di recarsi all’estero. Questa pubblicazione – corredata
anche da diversi elzeviri scritti durante viaggi successivi – arriva dalla viva penna di Mishima e l’impronta è decisiva, vivida ancora in questa aggiornata traduzione a oltre cinquanta anni dalla sua morte.

Il testo non si concentra tanto sul viaggio, quanto su Mishima e il viaggio. Impossibile scindere i due elementi in un connubio inestricabile di immagini, ma anche di pensieri, di filosofia, di frequenti collegamenti a opere e autori radicati nel folto patrimonio culturale dello scrittore giapponese. A tratti poetico e a tratti conciso e tagliente, a volte diretto e a volte asciutto e criptico, l’universo di Mishima che esclude la narrativa è sfuggente e forse per questo sempre più attraente.

Se collezionate Mishima, questo volume, come la saggistica, è un modo per possedere non il solo scrittore, ma soprattutto l’uomo.

Paperback

First published September 1, 1952

22 people want to read

About the author

Yukio Mishima

466 books9,253 followers
Yukio Mishima (三島 由紀夫) was born in Tokyo in 1925. He graduated from Tokyo Imperial University’s School of Jurisprudence in 1947. His first published book, The Forest in Full Bloom, appeared in 1944 and he established himself as a major author with Confessions of a Mask (1949). From then until his death he continued to publish novels, short stories, and plays each year. His crowning achievement, the Sea of Fertility tetralogy—which contains the novels Spring Snow (1969), Runaway Horses (1969), The Temple of Dawn (1970), and The Decay of the Angel (1971)—is considered one of the definitive works of twentieth-century Japanese fiction. In 1970, at the age of forty-five and the day after completing the last novel in the Fertility series, Mishima committed seppuku (ritual suicide)—a spectacular death that attracted worldwide attention.

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666 reviews37 followers
May 8, 2021
Il libro racchiude una serie di articoli pubblicati tra il 1951 e 1967 dove Mishima ha voluto parlare dei suoi viaggi all'estero, svelando quello che lo ha più colpito, in positivo e negativo, dei luoghi che conosceva solo attraverso la lettura.

L'opulenta e contradditoria America, il cui divario tra ricchi e poveri lo ha scosso, l'antica e magica Europa, che gli ha riempito gli occhi di meraviglia ma anche deluso, i rituali caraibici, la natura selvaggia delle Hawaii... Mishima ha dato il suo punto di vista con il suo tono sferzante e ironico che non sovente si ritrova nelle sue opere narrative.

Per un'amante dei viaggi come sono, mi è piaciuto molto (e quanto ho riso, anche dei suoi preconcetti!).
Un piccolo appunto all'edizione: note e postfazioni davvero interessanti e dettagliate che ho apprezzato, ma un bel po' di errori di editing che non me lo hanno fatto godere al 100%.

Da recuperare assolutamente!
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