Fotografie. Nascoste dentro cassetti, infilate nelle pagine di vecchi libri, ammucchiate alla rinfusa in uno scatolone. La memoria è una scatola. Aprirla, guardare, ricordare, è il disordine delle immagini dal passato ad accendere la narrazione di Carlo Verdone. Ogni racconto è un momento di vita vissuta rivisitato dopo tanto dal legame col padre ai momenti preziosi condivisi con i figli Giulia e Paolo, dai primi viaggi alla scoperta del mondo alle trasferte di lavoro, dalle amicizie romane a un delicato amore di gioventù. Ovunque, sempre, il gusto per l’osservazione della commedia umana, l’attenzione agli altri – come sono, come parlano, come si muovono – che nutre la creazione dei personaggi cinematografici, e uno sguardo acuto, partecipe, a tratti impietoso a tratti melanconico su Roma, sulla sua gente, sul mondo. Leggendo queste pagine si ride, si sorride, ci si commuove, si riflette; si torna indietro nel tempo, si viaggia su treni lentissimi con compagni di viaggio sorprendenti, si incontrano celebrità e persone comuni, ugualmente illuminate dallo sguardo dell’artista e dell’uomo.
Non essendo italiana e non vivendo in Italia, non sono cresciuta con i caratteri mitici di Carlo Verdone e non ho mai sentito parlare di lui. L'ho visto per la prima volta nel 2015 in Sotto una buona stella, insieme a Paola Cortellesi -- un film che non è neanche considerato uno dei suoi migliori. Ma a me è piaciuto tanto, e mi ha fatto venire voglia di ritrovare più film di Verdone. Così subito sono diventata la sua grande fan, e anche se non tutti i suoi film mi piacciono allo stesso modo, non mi ha mai deluso.
Image credit: Rafia888, Public domain, via Wikimedia Commons.
Ho già letto il suo libro autobiografico La casa sopra i portici in passato, e adesso ho ascoltato La carezza della memoria come un libro audio. Mi è sembrato un po' strano che la versione audio non fosse narrata da Verdone stesso, ma da un altro attore, Luca Scapparone. Tuttavia, la sua interpretazione suonava quasi come se fosse Verdone stesso -- forse perché stava davvero imitando Verdone, ma più probabilmente perché il testo era così profondamente verdoniano.
La carezza della memoria è davvero un titolo perfetto per questa raccolta di ricordi, a volte lirici, a volte esilaranti, spesso entrambe le cose. Non sarà un capolavoro della letteratura mondiale, ma leggerlo mi ha dato così tanto piacere che non posso valutarlo con meno di cinque stelle.
Siamo abituati a sentir parlare di Carlo Verdone come di un grande caratterista, un comico che sa far ridere impersonando la gente comune, uno che già solo con la mimica facciale ti strappa risate a non finire. Ecco questo è il Verdone dei film , degli spettacoli televisivi, delle piece teatrali! Nel libro “La carezza della memoria” come già ne “La casa sopra i portici” ci troviamo di fronte un Verdone meno disponibile a farci ridere e più improntato a farci riflettere, a tirar fuori da tutti noi quel velo di nostalgia che evoca il ricordo.
Verdone ci porta attraverso il racconto nella sua vita e in quella delle persone incontrate per caso o per motivi di lavoro. Sono pagine cariche di emozioni , sempre sull’onda del ricordo che nasce da una foto magari un po’ sfuocarla o una lettera sbiadita , dimenticata in un cassetto.
“La memoria è una scatola. Aprirla, guardare, ricordare, raccontare: è il disordine delle immagini del passato ad accendere la narrazione di Carlo Verdone”.
Leggendo queste pagine si sorride ma ci si commuove molto.
“Il ricordo è sempre un conforto, una certezza, l’illusione di una vita che continua, fatta di momenti in cui la quiete della memoria riesce ad ammorbidire anche quello che non vorresti ricordare, purificandosi dal dolore...È il tuo film più vero, più autentico”.
E in aiuto a Carlo e alla valanga di ricordi che lo ha lasciato affaticato e affascinato allo stesso tempo, spiazzato e grato , triste e sorridente , ecco che interviene il grande Gabriel Garcia Márquez con uno dei suoi aforismi più belli “ la vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come La si ricorda per raccontarla”.
Un libro che si legge in una notte (se come me non riuscite a dormire) e che ti lascia addosso l’illusione di non aver vissuto inutilmente , indipendentemente da ciò che ci riserverà il futuro. Non siamo vuoti a perdere ...semmai bottiglie lanciate nell’oceano con dentro una briciola di quel “noi” che nessuno può inquinare!
Five stars are too little for this!! Unfortunate I’m afraid it hasn’t been yet translated. Form Italian. Was a long time I wasn’t reading a book in my mother tongue. No one has been able with his simple acting of make me laugh with a feeling similar of having the soul caressed. He made me laugh in the worsts day. An artist capable of giving everything in every moment with simplicity, and doing it with the lightness of a laugh. Deep esteem, great artist, good writer, the book is a masterpiece.
Il "dietro le quinte" che ognuno di noi meriterebbe di godere, specialmente in questo periodo. Carlo Verdone torna ad aprire le porte della sua intimità in una raccolta di aneddoti, fotografie e memorie che mettono in luce, ancora una volta, le mille sfaccettature del Carlo uomo.
Da uno scatolone abbandonato escono ricordi sotto forma di foto sbiadite, libri, appunti, oggetti. In piena quarantena Verdone riflette e racconta gli inizi nel mondo dello spettacolo, la nostalgia di una Roma caratteristica che non esiste più, incontri particolari che hanno lasciato segni indelebili, sulla musica che ha accompagnato da sempre la sua crescita e creatività. Un testo intimo, malinconico di un uomo, attore, regista, colto e attento conoscitore delle debolezze umane. "Io vivo di ricordi, perché sono l'unica prova che ho vissuto e che non sono solo esistito. Il ricordo è sempre un conforto, una certezza, l'illusione di una vita che continua. Nessuno te lo può rubare, non può essere inquinato o manipolato. È il tuo film più vero, più autentico. Il film della tua vita."
Sentire parlare Carlo è sempre gradevole e divertente e lo stesso discorso vale per ciò che scrive. In questo libro si trovano aneddoti nuovi, alcuni leggeri e divertenti, altri più intimi e profondi. Una lettura semplice che permette di trascorrere qualche ora in serenità. Bellissima e grottesca la storia sul raduno dei poeti a Ostia, episodio culmine di un periodo creativo frizzante e movimentato che poi non si è più riproposto, annientato dall'inconsistenza e dalla mediocrità degli anni successivi.
Da fan, credevo di essere di parte. Ma, leggendo in giro le altre recensioni, mi sono resa conto che forse meritava di essere letto. E così è stato. Ho riso, ho pianto, ho sorriso e mi sono commossa. Mi sono sentita come se fossimo due amici stretti seduti su un divano a scambiarsi le confidenze più intime. Ho deciso di leggerlo a seguito di un lutto molto significativo nella mia vita. E ho fatto bene, perché mi ha fatto bene. Non mi sono pentita di averlo letto. Anzi, lo consiglio.
Bellissimo libro ricco di memorie del grande Carlo Verdone. Ci sono momenti che fanno sorridere, altri che fanno riflettere e tutti che lasciano un po' di malinconia. Bello leggere del suo debutto a teatro e in televisione, bellissimo leggere del rapporto con il suo papà. Una piacevole sorpresa!
Ispirata, poetica, comica e leggera, la penna di Verdone colpisce anche al terzo libro autobiografico. La ridda di situazioni e personaggi surreali è sempre presente, ma questa volta la vena malinconica di Carlo si fa sentire un po' di più. Piacevolissima lettura.
La (ri)scoperta nei mesi bui del lockdown di fotografie dimenticate sono l'occasione per ricordare. Ogni foto un ricordo e una storia. Libro sincero e onesto migliore di tanta narrativa i cui autori dimenticano che la vita vissuta è più emozionante di quella inventata
All’inizio l’ho trovato un po’ auto celebrativo. Belli gli scorci di una Roma ancora sana, semplice e divertente oltre che degli inizi della sua carriera a Torino e dei personaggi che oggi sono super famosi ma allora erano degli sconosciuti
Una vera e propria carezza in veste letteraria , come le carezze uniche e indimenticabili che questa splendida persona , prima che come attore/autore, ha saputo regalare al proprio pubblico
Libro molto bello. Amo Carlo come attore da quando sono piccolo. Leggere i suoi ricordi mi ha permesso di conoscerlo ancora più a fondo. Lettura leggera, estremamente consigliato.
Un libro che è un diario, fatto di racconti e di ricordi . Ogni storia, che si apre con una vecchia foto in bianco e nero, riesce a stupire, divertire oppure commuovere. Una in particolare mi ha fatto ridere per 10 minuti e anche solo per questo il libro ha meritato di essere letto. «Io vivo di ricordi, perché sono l’unica prova che ho vissuto e che non sono solo esistito. Il ricordo è sempre un conforto, una certezza, l’illusione di una vita che continua. Nessuno te lo può rubare, non può essere inquinato o manipolato. È il tuo film più vero, più autentico. Il film della tua vita». (Carlo Verdone)