Un amico che muore e decidere di partire è un destinazione Santiago, ottocento chilometri a piedi alla ricerca di qualcosa. Non della fede, perché Riccardo alle leggende su san Giacomo non crede. Non di una difficile che si annidi fra la paccottiglia che infesta il percorso. Nascono piuttosto altre domande, che si sgranano come un rosario al ritmo lento del viandante, sul significato di un'esistenza ingorgata di email e impegni, che lascia poco spazio agli affetti e alla famiglia. È l'incontro con i compagni di strada, ognuno alle prese con i propri dubbi, a regalare prospettive diverse e, forse, alcune risposte. Il viaggio, iniziato nello spaesamento e nel dolore, diventa così un'indimenticabile esperienza di vita, ricca di momenti di toccante intensità e di gioia pura. Una cena in compagnia, il gusto dell'acqua dopo la salita, il piacere della fatica, l'ampiezza dell'orizzonte, la disponibilità di ascoltare e farsi ascoltare... È questo il valore più autentico del nella condivisione delle inquietudini accettare la propria fragilità e impegnarsi a inseguire un nuovo equilibrio che rimetta al centro dell'esistenza la felicità più autentica.
Uno dei libri che ho letto prima di iniziare il mio Cammino di Santiago. Mi è piaciuto molto, specialmente perchè non è un po' "fantasioso" come quello di Paulo Coelho e non è semplicemente una delle solite guide di viaggio che ti descrivono tappa per tappa tutto il Cammino Francese.
Secondo me comunque uno dei migliori, infatti ho visto che c'è anche una recensione positiva in questo sito.
Questa la bellissima parte finale della recensione, che condivido pienamente:
"Riccardo Finelli non si nasconde, non cela le sue preoccupazioni dietro a comode ovvietà, ma racconta quanto provato e vissuto senza omettere le più accese contraddizioni, la personale incoerenza presente in ogni essere umano. Questo volume cerca d’infondere la consapevolezza che il Cammino conduce inevitabilmente ad appropriarsi della forza della condivisione, che si può sfiorare anche in un incontro fugace durato solo pochi chilometri.
Il libro trasmette l’importanza del confronto, del dialogo quale principio fondamentale del pellegrinaggio per Santiago. Evidenzia quanto scambiare emozioni, donare considerazione e tempo agli altri possa aiutare a superare la fatica (vera e metaforica) di un sofferto percorso di crescita personale."
Un misto tra diario di marcia e riflessioni personali dell'autore sulla vita, sugli eventi dolorosi e sui pellegrini. Non particolarmente originale, a tratti noioso, ma va bene per prendere informazioni prima di partire.