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365 pages, Kindle Edition
Published March 18, 2021
«ℭ𝔯𝔢𝔡𝔦 𝔦𝔫 𝔇𝔦𝔬?»
𝔏𝔞 𝔡𝔬𝔪𝔞𝔫𝔡𝔞 𝔡𝔦 ℌ𝔞𝔨𝔬𝔫 𝔤𝔦𝔲𝔫𝔰𝔢 𝔦𝔫𝔞𝔰𝔭𝔢𝔱𝔱𝔞𝔱𝔞 𝔢 𝔐𝔦𝔯𝔦𝔞𝔪 𝔠𝔦 𝔪𝔦𝔰𝔢 𝔲𝔫 𝔭𝔬’ 𝔭𝔯𝔦𝔪𝔞 𝔡𝔦 𝔯𝔦𝔲𝔰𝔠𝔦𝔯𝔢 𝔞 𝔣𝔬𝔯𝔪𝔲𝔩𝔞𝔯𝔢 𝔲𝔫𝔞 𝔯𝔦𝔰𝔭𝔬𝔰𝔱𝔞.
«ℌ𝔬 𝔰𝔢𝔪𝔭𝔯𝔢 𝔳𝔦𝔰𝔰𝔲𝔱𝔬 𝔦𝔫 𝔲𝔫 𝔪𝔬𝔫𝔡𝔬 𝔠𝔞𝔱𝔱𝔬𝔩𝔦𝔠𝔬, 𝔪𝔞 𝔫𝔬𝔫 𝔥𝔬 𝔪𝔞𝔦 𝔠𝔯𝔢𝔡𝔲𝔱𝔬 𝔫𝔢𝔩𝔩𝔞 𝔣𝔢𝔡𝔢 𝔡𝔢𝔤𝔩𝔦 𝔲𝔬𝔪𝔦𝔫𝔦 𝔳𝔢𝔯𝔰𝔬 𝔇𝔦𝔬. 𝔖𝔦 𝔞𝔰𝔭𝔢𝔱𝔱𝔞𝔫𝔬 𝔰𝔢𝔪𝔭𝔯𝔢 𝔮𝔲𝔞𝔩𝔠𝔬𝔰𝔞 𝔦𝔫 𝔠𝔞𝔪𝔟𝔦𝔬».
𝔓𝔯𝔢𝔰𝔢 𝔞 𝔣𝔦𝔰𝔰𝔞𝔯𝔢 𝔦𝔩 𝔠𝔯𝔬𝔠𝔦𝔣𝔦𝔰𝔰𝔬 𝔡𝔦𝔢𝔱𝔯𝔬 𝔞𝔩𝔩’𝔞𝔩𝔱𝔞𝔯𝔢. «𝔉𝔦𝔫𝔬 𝔞 𝔭𝔬𝔠𝔬 𝔱𝔢𝔪𝔭𝔬 𝔣𝔞 𝔡𝔲𝔟𝔦𝔱𝔞𝔳𝔬 𝔞𝔫𝔠𝔥𝔢 𝔡𝔢𝔩𝔩’𝔢𝔰𝔦𝔰𝔱𝔢𝔫𝔷𝔞 𝔡𝔦… 𝔇𝔦𝔬, 𝔬 𝔮𝔲𝔞𝔩𝔠𝔬𝔰𝔞 𝔡𝔦 𝔰𝔦𝔪𝔦𝔩𝔢.»
«ℭ𝔬𝔰’è 𝔠𝔞𝔪𝔟𝔦𝔞𝔱𝔬?»
Sto adorando sempre di più questa saga, credo che l’autrice abbia messo le telecamere a casa mia, ormai mi prende sempre per la gola parlando di Göbekli Tepe.
Una leggenda, il fato, il destino, tutto emerso da uno scavo archeologico. Già era sensazionale che ci sia qualcuno che parli di una parte storica o mitica, ma è assai raro in un fantasy, soprattutto incentrando la storia dell’Anatolia .
Passione, seduzione, mitologia, dannazione: in “Lykos” c’è tutto, le mezze parole, gli intenti, tutto intrecciato come fili sottili di un complicato arazzo, all’inizio non comprensibile a primo impatto, ma poi conciliabile come un enorme meandro che mostra i propri misteri, come una sorta di illuminazione quasi sacrale.
𝔐𝔞 𝔱𝔢𝔫𝔫𝔢 𝔮𝔲𝔢𝔩 𝔭𝔢𝔫𝔰𝔦𝔢𝔯𝔬 𝔭𝔢𝔯 𝔰é, 𝔭𝔢𝔯𝔠𝔥é 𝔮𝔲𝔞𝔫𝔡𝔬 𝔢𝔯𝔞𝔫𝔬 𝔳𝔦𝔠𝔦𝔫𝔦 𝔱𝔲𝔱𝔱𝔬 𝔰𝔢𝔪𝔟𝔯𝔞𝔳𝔞 𝔞𝔫𝔡𝔞𝔯𝔢 𝔞𝔩 𝔭𝔬𝔰𝔱𝔬 𝔤𝔦𝔲𝔰𝔱𝔬. ℭ𝔬𝔪𝔢 𝔭𝔞𝔯𝔱𝔦 𝔡𝔦 𝔲𝔫 𝔭𝔲𝔷𝔷𝔩𝔢 𝔠𝔥𝔢 𝔰𝔦 𝔦𝔫𝔠𝔞𝔰𝔱𝔯𝔞𝔫𝔬 𝔭𝔢𝔯𝔣𝔢𝔱𝔱𝔞𝔪𝔢𝔫𝔱𝔢. 𝔈𝔯𝔞 𝔮𝔲𝔢𝔩𝔩𝔞 𝔪𝔞𝔩𝔢𝔡𝔢𝔱𝔱𝔞 𝔰𝔢𝔫𝔰𝔞𝔷𝔦𝔬𝔫𝔢 𝔡𝔦 𝔟𝔢𝔫𝔢𝔰𝔰𝔢𝔯𝔢 𝔠𝔥𝔢 𝔩𝔬 𝔰𝔭𝔦𝔫𝔤𝔢𝔳𝔞 𝔞 𝔯𝔦𝔪𝔞𝔫𝔢𝔯𝔢 𝔩ì, 𝔞𝔠𝔠𝔞𝔫𝔱𝔬 𝔞 𝔩𝔢𝔦, 𝔢 𝔞 𝔠𝔬𝔫𝔱𝔞𝔯𝔢 𝔰𝔢𝔤𝔯𝔢𝔱𝔞𝔪𝔢𝔫𝔱𝔢 𝔦 𝔪𝔦𝔫𝔲𝔱𝔦 𝔠𝔥𝔢 𝔪𝔞𝔫𝔠𝔞𝔳𝔞𝔫𝔬 𝔞𝔩 𝔯𝔦𝔱𝔲𝔞𝔩𝔢.
Vita e morte, un’eterna disputa avida per un volere ben più alto: in questo libro si trovano affrontati due topos letterari ormai tipici nel fantasy: la licantropia e il vampirismo elaborati con un intento eziologico con base rifacente la mitologia.
Sto adorando questa saga è singolare trovare un elaborazione così complicata, ma resa così semplice e completa in ogni propria versione.
«𝔇𝔦 𝔠𝔬𝔰𝔞 𝔰𝔱𝔞 𝔭𝔞𝔯𝔩𝔞𝔫𝔡𝔬?» 𝔠𝔥𝔦𝔢𝔰𝔢 𝔐𝔦𝔯𝔦𝔞𝔪.
Passiamo alla parte che adoro: Gwen e Rickert.
Cara Ferres, quando qualcuno sbatte contro il muro un’altra persona, il fandom ESIGE una pomiciata.
Se nel prossimo libro non si scatenano, giuro non leggo il seguito. ❤️
𝔗𝔬𝔲𝔠𝔥 𝔪𝔢, 𝔱𝔬𝔲𝔠𝔥 𝔪𝔢
ℑ 𝔴𝔞𝔫𝔱 𝔱𝔬 𝔣𝔢𝔢𝔩 𝔶𝔬𝔲𝔯 𝔟𝔬𝔡𝔶
Mi è piaciuto il cambio di prospettive in questo libro: da la Mirakon, fino alla trasformazione in un racconto corale – in un certo senso adoro più i Gwert, adoro la loro storia, le loro interazioni e reazioni, sono molto più interessanti.
-The Fire of Astarte

«Tu sei fragile perché sei umana. Da qualche parte dentro di te, l’istinto all’autoconservazione ti sta dicendo che sei in pericolo e che dovresti stare alla larga dal lupo cattivo. Dagli retta.»
«Sei tu.» Miriam si scostò dal suo petto e incrociò il suo sguardo. «Il mio punto debole sei tu.»
Un’incommensurabile stanchezza si impossessò di lei, levandole le forze per indossare ancora una volta la maschera. Sotto il viso di porcellana vi erano delle crepe così profonde che chiunque si sarebbe sorpreso a vederla ancora intera. Era tutto un inganno. Lei era a pezzi. Quella superficie levigata serviva solo a tenerli tutti insieme senza farli crollare.
«Per la prima volta in vita mia riesco a lasciarmi andare e non ho paura di essere amata. Stare con te mi fa sentire libera. Libera di amare.» Gli prese il viso tra le mani tremanti. «Libera di amarti.»