Il libro ripercorre le vicende politiche dell'area che va dal Marocco all'Iran, una regione strategica per la presenza del petrolio e lacerata da molteplici conflitti. Sono tracciati due secoli di storia: dalla spedizione napoleonica in Egitto e dalle riforme dell'impero ottomano fino alla caduta del califfato, dall'espansione coloniale ai processi di decolonizzazione, alle svolte della rivoluzione iraniana e alla crisi irachena; dal conflitto arabo-israeliano fino agli avvenimenti più recenti, segnati dalle primavere arabe, dall'emergere dell'ISIS e dal fallito golpe turco.
Massimo Campanini è stato un islamista, storico della filosofia, traduttore e accademico italiano, uno dei più apprezzati storici del Vicino Oriente arabo contemporaneo, nonché studioso della filosofia islamica.
"Cominciamo dallo stesso concetto di 'Oriente'. Oriente rispetto a cosa? Qual è il 'centro'? Perché l'Europa è 'Occidente? Di fatto tale centro non esiste. É stata piuttosto la cultura europea a decidere di essere 'occidentale', proprio in contrapposizione a un 'Oriente' che si è variamente connotato come 'vicino', 'medio', 'estremo'. La formulazione dell'idea di Oriente, pur senza definire che cosa esso sia propriamente, consentì a chi l'aveva formulata, cioè l'Europa (e gli Stati Uniti), di identificare sé stessa come qualcosa di opposto, come qualcosa di 'altro' rispetto a un antagonista, più o meno potenziale. L'Oriente divenne insomma il 'diverso' e l'altro dall'Occidente, una zona e un insieme di territori arretrati, poveri e incivili (o al più fascinosi ed esotici), che l'Europa, ricca, avanzata e civile, portava il fardello di educare e ricostruire, riportando all'interno della storia i popoli emarginati ed esclusi dal progresso".
Con queste parole Massimo Campanini ci accoglie nelle peripezie della storia mediorientale degli ultimi due secoli. L'autore delinea con precisione e chiarezza quelli che sono i processi di medio e lungo periodo che hanno caratterizzato la storia di tutti i territori che vanno dal Marocco all'Afghanistan, passando per il Nord Africa e l'area che a scuola abbiamo conosciuto come Mezzaluna fertile. I temi sono tanti e complessi, trattati inevitabilmente con una doverosa sintesi ma senza scadere nella banalità e puntando invece a una più realistica comprensione complessiva delle vicende. Il testo si apre con l'ormai celebre scontro, potremmo quasi dire "frontale", del mondo arabo-islamico con la modernità eurocentrica in seguito all'invasione dell'Egitto per opera di Napoleone e si chiude con le primavere arabe e l'ennesima diffusione dell'islamismo jihadista, questa volta sotto forma di autoproclamato "califfato".
Il libro è estremamente prezioso, perché fornisce le basi di comprensione della storia dei paesi di una vastissima area geografica, accomunata però da lingua e religione. Come già accennato, leggendo il testo non si diventerà specialisti di ognuno di questi paesi, però si sfoglierà l'ultima pagina con tante informazioni, alcune delle quali inevitabilmente si sedimenteranno in noi, e soprattutto con tante domande e spunti per approfondire. Assegno le cinque stelle perché l'autore non si limita all'esposizione dei fatti, come sarebbe anche potuto capitare nella scrittura di un testo in "stile wikipedia", ma va oltre la mera esposizione di una successione serrata di fatti cercando appunto di delineare processi e senza sottrarsi a riflessioni personali. Inoltre il testo si conclude con una comoda cronologia essenziale e una vasta e sempre molto gradita sezione di consigli di lettura per ogni regione trattata. Libro alla portata di chiunque e molto utile per approcciarsi a un mondo così vicino ma così lontano.
Il Medio Oriente e il Nord Africa è ormai diventata un’area di fondamentale importanza e di grandi sommovimenti politici. Basti pensare alle primavere arabe e al caos geopolitico che hanno portato, oltre ovviamente alle migliaia di morti, in Libia, Siria, Egitto. Il coinvolgimento di potenze (Stati Uniti, Russia, Iran, Arabia Saudita, Cina) nei vari conflitti e nella regione in genere è conclamato e rappresenta un elemento cruciale sia per capire quei conflitti sia per cercare di tracciare una via per risolverli. Tuttavia per meglio comprendere la situazione, una dettagliata ricerca storica è assolutamente necessaria ed è qui che il testo di Massimo Campanini ci viene in soccorso. Il testo è sicuramente fondamentale per studenti o chi si avvicina per la prima volta allo studio della regione, ma è uno strumento utile anche per esperti dell’area per ampliare il loro sguardo a Paesi e tematiche che magari non rientrano nelle loro ricerche. Trovate una recensine completa sul mio blog: http://www.andreabeccaro.it/blog/stor...
Libro interessante per costruirsi una prima idea sulla storia contemporanea del Medio Oriente tuttavia l'analisi non approfondita (non da intendersi come un difetto dato che questo libro è più divulgativo che accademico) nasconde nella sua piacevole e semplice lettura qualche insidia di tipo ideologico. In particolare l'autore si affretta troppo velocemente ad addurre l'apertura "capitalista" e "liberista" di alcuni stati islamici come causa fondamentale delle disuguaglianze e divisioni negli stati in analisi. Questo tipo di giudizio è probabilmente uno scivolone. Eccetto che per questo difetto il libro di per sè funziona, estremamente piacevole nella lettura per quanto concerne i primi capitoli, un po' dispersivo negli ultimi (d'altronde racchiudere anni e luoghi così densi di avvenimenti è sicuramente impossibile). Un libro che consiglierei.
Il professor Massimo Campanini ha insegnato per anni Storia dei paesi islamici all'Università di Trento. Per cui il ruolo dei movimenti islamici nella formazione del Medio Oriente contemporaneo è messo giustamente in evidenza in questa suo racconto della storia della regione. Resta il dubbio sul ruolo che questi movimenti potranno ricoprire in futuro.
Ottimo libro. Con semplicità presenta gli eventi che hanno formato il Medio Oriente così com'è oggi, permettendo di comprendere meglio i processi socio-politici che hanno portato all'esplosione del terrorismo jihadista. Il tutto fatto con rigore e senza pregiudizi.