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Prima gli italiani! (sì, ma quali?)

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'Prima gli italiani' è uno slogan di grandissimo successo. Lo abbiamo sentito ripetuto migliaia di volte e lo troviamo in rete in ogni dove. Prendiamolo sul serio, chi sono questi italiani che devono venire prima? Gli eredi dei Romani o quelli che abitano la nostra penisola?Insomma, quand'è che siamo diventati italiani? E perché?

Quando «Prima gli italiani!» cosa intendiamo? Chi ha la cittadinanza italiana o chi in Italia ci abita? Chi parla italiano? Chi ha genitori italiani o chi in Italia ci è nato? E non è la prima volta che ci poniamo questa ha cominciato Dante con la 'serva Italia'; poi d'Azeglio con gli 'italiani da fare'; e ancora, i 'santi, poeti e navigatori'; gli 'italiani nuovi' fascisti o 'gli italiani brava gente'. Urliamo questo slogan in un paese dai confini incerti, diviso tra nord e sud, est e ovest, città e campagna. Un paese che ha faticato a parlare la stessa lingua, che racconta a sé stesso una storia composta di micromemorie di parte. Un paese in cui i momenti più divisivi della vita pubblica sono proprio le feste nazionali. Ora questa identità frammentata è messa ulteriormente sotto stress dalle generazioni di ragazze e ragazzi nati in Italia da genitori 'forestieri'. E negli stadi, con la realtà attorno a smentire l'ennesimo precario schema identitario, si «Non ci sono negri italiani».

174 pages, Kindle Edition

Published April 1, 2021

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About the author

Francesco Filippi

22 books34 followers
Francesco Filippi (1981) è storico della mentalità e formatore presso l’Associazione di Promozione Sociale Deina, che organizza viaggi di memoria e percorsi formativi in tutta Italia. Collabora alla stesura di manuali e percorsi educativi sui temi del rapporto tra memoria e presente. Tra le sue pubblicazioni Il Litorale Austriaco tra Otto e Novecento: quanti e quali confini?, in Piacenza, Trieste, Sarajevo 1918-2018 (a cura di Carla Antonini, 2018) e Appunti di Antimafia (con Dominella Trunfio, 2017). Per Bollati Boringhieri ha pubblicato Mussolini ha fatto anche cose buone. Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo.

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Profile Image for paola.
239 reviews30 followers
May 14, 2021
“Il concetto di nazione è una concezione artificiale, immaginaria, decisamente recente, costruita con fatica e soggetta a continue riscritture”


Dopo i volumi precedenti in cui si è trattato di antifascismo, Resistenza e delle false narrazioni legate alle Foibe, con questo quarto volume della collana ‹Fact checking› Filippi va a interrogarsi sul concetto di identità nazionale.
La semplice domanda “Chi sono gli italiani?” porta alla luce un discorso complesso in cui – partendo dal Risorgimento per arrivare ad oggi – si riscopre la nascita del concetto di Italia e di italianità, andando a esplorare quali narrazioni sono state utilizzate per costruirlo.
Alla fine “l’insieme degli atteggiamenti sociali e culturali che vengono accettati come costitutivi dell’identità, diremmo addirittura dell’essenza dell’essere italiani, è in realtà un collage di pezzi di racconti pubblici interrotti che si sono succeduti nel corso del tempo, accavallandosi in una cacofonia di significati spesso non riducibili tra loro” e questo si traduce anche nella grandissima contraddizione del ritrovare come momenti maggiormente divisivi per la popolazione sono le feste nazionali (dalla commemorazione dell’Unità d’Italia, alla Liberazione o alla Festa della Repubblica) e sono sempre più vive le realtà locali che non si identificano in queste narrazioni (usando sempre le stesse tecniche di legittimazione tramite la creazione di una narrazione identitaria, solo concentrata su scala minore).
Inoltre è sempre più chiaro come l’identità nazionale, soprattutto di chi oggi si riempie la bocca di espressioni come “Prima gli italiani!”, è imprescindibile dalla presenza di un nemico: lo straniero, il diverso, che non è riconosciuto come aderente a un certo modello (costruito e del tutto arbitrario) di italianità*.
Come le altre opere della collana, anche in questo saggio la bibliografia per approfondire le tematiche trattate è ricchissima e la scrittura chiara, comprensibile, precisa.
In questo modo Filippi porta chi legge a interrogarsi, ragionare e riflettere.

*motivo per cui si arriva al paradosso che persone nate/cresciute in Italia non sono riconosciute automaticamente come italiane, ma si fanno i servizi di costume votati al ‘c’è anche un po’ d’Italia’ sulla cugina della First Lady statunitense.
Profile Image for Valerio Spisani.
184 reviews28 followers
September 13, 2022
Della collana Fact checking di Laterza ho già parlato più volte, è inutile che ribadisca quanto i titoli che ne fanno parte siano utili strumenti per comprendere meglio come i triti e ritriti slogan fasciosovranoleghismaiohoancheamicidisinistraepuregay siano, sostanzialmente, delle stronzate. Che poi, diciamocelo, questi libri li leggono solo chi già ha capito come robe tipo "L'antifascismo non serve più a niente" o "Non si parla mai dei crimini del comunismo" siano quantomeno da contestualizzare ma di fatto siano, appunto, stronzate. Questa volta tocca al sempreverde "Prima gli italiani" (slogan che proprio in questi giorni lo potete trovare stampigliato sulle bandiere nei banchetti della Lega), titolo che in questo caso si arricchisce appunto del "sì, ma quali?" proprio per mettere in chiaro fin da subito che è proprio a partire dalla definizione di chi è italiano o no che gli asini cominciano a cascare. Il grosso del lavoro di Francesco Filippi è una panoramica sulla storia degli italiani (come si percepiscono e sono percepiti dagli altri) dall'unità d'Italia sino ai giorni nostri, niente di particolarmente folgorante se masticate anche un minimo di storia italiana contemporanea, ma se avete bisogno di un ripassino questo è un ottimo modo per farlo e avere ancora più la consapevolezza, arrivati al termine, di come la definizione esatta di italiano-che-deve-venire-prima in realtà non la sappia nessuno, soprattutto quelli che sbraitano e ringhiano con la bava alla bocca.
Profile Image for Ivan R..
47 reviews2 followers
April 6, 2022
Questo è il secondo libro della collana fact checking che mi capita tra le mani e nonostante io non possa che annuire ad ogni pagina del contenuto di questo libro, una domanda non mi lascia pace: ma questo libro per chi è scritto?
Premessa. Io vivo in una zona considerata roccaforte della lega nord: piena, pienissima di persone che votano lega da quando c’era il bossi che sparlava di meridionali, che di una lezione di storia come questa avrebbero davvero, davvero bisogno.
Il problema è che la maggior parte delle persone che in queste cose credono davvero, che vogliono prima gli italiani, che credono fermamente in questa idea di Italia etnicamente definita, della famiglia tradizionale e del crocifisso nelle scuole, questo libro non lo leggeranno mai. E anche se capitasse tra le loro mani, posso già immaginarmi le probabili risposte all’interrogativo posto già nelle primissime pagine, “ma cosa vuol dire essere “italiani”?”, ovvero, “ma che domanda stupida, io sono italiano! Lo saprò io cosa vuol dire!”
Seguito da libri chiusi e mai più riaperti.
Mettere la storia alla prova dei fatti è un lavoro importante e necessario, ma ho la netta sensazione che qui si stanno lanciando fatti come una palla contro un muro di mattoni: rimbalzano indietro, verso tutte le persone che come me sanno già questi fatti (o almeno molti di essi) e annuiscono, pagina dopo pagina, ripetendosi “sì, sì, ha proprio ragione” (ovvero; HO proprio ragione). Ma il muro del razzismo e della paura del diverso, del nazionalismo cieco e “di pancia” che odia le domande e i dubbi, non cadrà con questo approccio, non nel breve termine. E il necessario cambiamento a lungo termine non salverà i milioni di persone che della diffusione di questo odio soffrono adesso, ogni giorno.
Profile Image for Ruppe.
507 reviews46 followers
January 4, 2023
3 e mezzo.
Testo esemplare: Filippi riesce (di nuovo) ad essere competente, a scrivere con precisione e linguaggio comprensibile senza mai scadere nel divulgazionismo.
Preciso, puntuale, informativo ma mai sbrodolato o fuori misura.
Il processo logico che porta alla costruzione delle tesi è chiaro e inequivocabile, studiato e ben strutturato.
La tesi alla base del saggio è che l’italianità, come pure l’identificazione nazionale in generale, sia un costrutto sociale, culturale e propagandistico piuttosto che una reale condizione naturale, o esattamente definibile su parametri inequivocabili.
La prima parte sostiene e dimostra questa tesi argomentando brillantemente; nella seconda parte perdo interesse, quando l’autore svolge una sorta di “carrellata culturale italiana” dall’unità ai giorni nostri, risultando inevitabilmente superficiale, sbrigativo e “pop”.
Bella bella la collana “fact checking” di Laterza, ne vorrei una in ogni casa.
Profile Image for Simona Calò.
479 reviews14 followers
April 22, 2022
Saggio che ripercorre la nascita e l'evoluzione del concetto di identità nazionale in Italia. La prima parte mi interesse meno, complice il mio interesse non irresistibile per l'aspetto storico meno recente, tuttavia dalle vicende del ventennio la mia curiosità si risveglia per la capacità di coniugare storia, sociologia e antropologia nell'analisi delle ragioni che portano il paese a riconoscersi in territorio, bandiera, istituzioni, personaggi e sentimenti, e quali conseguenze comportano oggi. Quello che emerge con certezza dal lavoro dell'autore è lo sforzo che ha visto riunire popoli, lingue e identità del tutto differenti entro confini definiti per ragioni politiche, economiche, strategiche: non sorprende realizzare in che misura, dall'unità d'Italia in poi e nonostante tutto ancora oggi, l'imposizione sia stata vana.
Profile Image for Lodi Jessica.
16 reviews
April 23, 2024
Ricco di dettagli e prettamente fattuale, questo testo ripercorre la storia di questi fantomatici "italiani" dai tempi pre-romani ad oggi. Ben fatto e scorrevole, ma resta la domanda: per chi è stato scritto? Se fosse stato scritto per gli italiani (ma quali?), forse alcuni passaggi si sarebbero potuti risparmiare. Se fosse stato scritto per degli stranieri interessati all'Italia, forse sarebbe stato utile parlare più del presente. Ma forse è ancora troppo presto capire cosa siamo diventati nel post Covid.
Profile Image for Anna von G..
129 reviews2 followers
April 19, 2021
una piacevole carrellata di fatti e momenti anche se abbastanza ovvi e noti, peccato rimanga fuori la musica. la teoria dell'autore arriva solo nell'ultima riga "quella che si è voluta dipingere per secoli come una realtà chiusa e monocorde è, in effetti, un mondo aperto e plurale, così come aperti e plurali sono, nonostante tutto, gli esser umani." Anvedi, oh. 14€ per il buonsenso de mì zio.
Profile Image for otto.
74 reviews2 followers
September 20, 2021
nonostante l'enorme potenziale, si perde in inutili sproloqui a mio parere poco in tema sulle sottomotivazioni e i possibili intrighi dietro all'unità d'italia.
perché il vero argomento, qui, è la storia della propaganda nazionalistica dal periodo preunitario a oggi
Profile Image for Giandrea Cipolla.
38 reviews
April 23, 2021
Un po’ come altri saggi dello stesso autore: tanta roba condivisibile ma forse troppo stereotipata.
179 reviews3 followers
July 30, 2022
Ottimo libro, il quarto sulla realtà del fascismo
Profile Image for Tiziana.
223 reviews36 followers
November 21, 2023

“L’intera architettura del definirsi italiani poggia sulle macerie non spianate di una serie di tentativi di dare significato a identità locali polarizzate e spesso tra loro confliggenti. La ricostruzione di questi esperimenti, i motivi per cui hanno inizio e anche gli effetti che ebbero e hanno sul significato, vero o mancato, dell’essere italiani saranno i fili conduttori di questo libro”

Chi è italiano?
Chi parla italiano, forse? L’italiano è lingua ufficiale in Svizzera, dove oltre seicentomila madrelingua italiana sono cittadini svizzeri; l’italiano è lingua ufficiale anche a Città del Vaticano, in Croazia, Slovenia e a San Marino.
Allora sarà italiano chi abita in Italia? Al primo gennaio 2020 risiedono legalmente in Italia oltre cinque milioni di persone con cittadinanza estera.
È italiano chi ha cittadinanza italiana, allora! Oltre cinque milioni di possessori di cittadinanza italiana risiedono stabilmente oltre i confini del Paese.
Quindi...sarà chi ha origini italiane? Ci sono più persone al mondo con “origini italiane” di quanti cittadini conti l’Italia.
Allora è italiano chi nasce in Italia. Questa definizione, lo Ius Soli, la più logica, non è contemplata dall’ordinamento giuridico italiano.

Con queste domande (e queste risposte) inizia il saggio di Francesco Filippi sul tema dell’identità italiana e su come questa sia concettualmente labile eppure sia stata e venga ancora sbandierata dai politici di turno per i più disparati motivi: guerre, scelte economiche controproducenti come il dover buttare miliardi in una compagnia aerea “di bandiera”, nazionalismi e sovranismi ...il tutto in nome di una “comunità immaginaria” a cui molte scienze hanno cercato di dare contorni precisi – sociologia, storia, diritto, addirittura genetica e biologia – fallendo.

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