All’uscita del terzo libro di Mr Carl Montgomery, la città di Londra è in preda a una frenetica caccia all’autore, di cui nessuno conosce l’identità. Non è esente dal dibattito, suo malgrado, Mr Ezra Talbot, importante editorialista della rivista The Point, al quale viene proposto di scrivere un articolo che smascheri lo scrittore. Tra visite al museo, aste di quadri impressionisti, interviste, letture ad alta voce e rocamboleschi scambi di identità, Talbot si troverà invischiato in una intricata indagine, ricca di colpi di scena, in compagnia della sua bizzarra assistente, miss Frances Evans. Ma cosa succederà quando verrà rivelata la vera identità del misterioso Mr Carl Montgomery?
Urbinate di nascita e di adozione, prima di diventare archivista si è laureata in lettere moderne e in storia dell’arte.
Cresciuta a libri, Guccini e Platone, è un’inguaribile romantica; ama il cinema, le serie tv – soprattutto i period drama – , il sarcasmo e andare in giro per mostre e musei.
Il suo sogno è di vivere a Parigi, in una mansarda arredata in stile anni venti, con vista sul Quartiere Latino.
Inventa storie da quando ne ha memoria, ma La seconda moglie è il suo primo romanzo.
È il primo libro che leggo di questa autrice ed è da un po' di tempo che non mi approccio ad uno storico. Ammetto che inizialmente ho fatto un po' fatica ad ingranare con la storia, ma poi mi ci sono immersa tanto da finirlo in poche ore. L'intreccio verte sul mistero dell'identità dello scrittore Mr Montgomery. Colui che è chiamato a smascherarlo è il giornalista Mr Talbot che, come uno Sherlock Holmes, indaga con l'aiuto della sua fedele assistente Frances Evans, una sorta di Watson al femminile. Saranno seminati indizi che piano piano ci porteranno a scoprire chi sia davvero il famoso Mr Montgomery (e diciamo che un po' lo avevo capito prima della rivelazione) Durante questa indagine Mr Talbot inizia a vedere Frances con occhi diversi e ad innamorarsene, però la sua condizione di uomo non ancora divorziato e padre della piccola Gigi (bambina dolcissima!), li costringe a vivere questo amore in segreto. È stato davvero dolce veder nascere questa storia, è proprio un amore di altri tempi: cresce piano piano in maniera delicata e con un rispetto che mi ha anche emozionata. I dialoghi tra Mr Talbot e Frances sono arguti e profondi e i loro momenti d'amore sono eleganti e sensuali.
La storia è ambientata nei primi anni del '900, periodo di cambiamenti nell'alta società, personificati dalla figura di Frances Evans, una donna fuori dai canoni dell'alta borghesia: emancipata, fumatrice, guida una bicicletta ma soprattutto decide di rifiutare un matrimonio combinato e i suoi titoli per lavorare come semplice assistente in redazione. E posso dire che è questo il vero tema del romanzo insieme a quello della scrittura. La scrittura che permette di essere libero di mostrare la propria natura, i propri desideri, debolezze, speranze anche se dietro ad uno pseudonimo e nonostante gli stigma sociali. La scrittura che promuove l'uguaglianza. Ci saranno rivelazioni, colpi di scena e ritorni inaspettati che tenderanno a movimentare le indagini e la storia d'amore tra Mr Talbot e Frances.
Ho apprezzato molto la scrittura elegante e lo stile scorrevole di questa autrice, anche se ho trovato qualche parola non proprio coerente con il periodo storico. Bella lettura, quindi leggetelo per scoprire chi sia Mr Montgomery!
4.5 stelline Ezra Talbot è un giornalista di The Point che si occupa soprattutto di politica, gli viene però commissionato l'incarico di trovare colui che si cela sotto lo pseudonimo dello scrittore più in voga del momento: C. Montgomery . Nella sua indagine coinvolge la sua assistente, Frances Evans , come sua novella Watson. Sarà proprio questa indagine che avvicinerà i due e permetterà a Ezra di conoscere parti di lei fino a quel momento sconosciute
Juls Way colpisce la mia anima romantica con uno storico intrigante e raffinato che entra di soppiatto a rubarti il cuore. Ambientato agli inizi del 900 fortemente caratterizzati da cambiamenti sociali e culturali di cui la protagonista, Frances Evans, ne è l' emblema vivendo con grande coraggio una vita indipendente ed emancipata lontano dai fasti e dagli agi di una nobiltà che rifiuta il progresso rimanendo ancorata ad una mentalità sorpassata. La nobiltà, seppur in decadenza, non è ancora pronta a cedere il passo ai tempi che spingono verso un futuro più moderno. Ezra Talbot, editorialista che si è ben distinto nel giornalismo d' inchiesta, sarà incaricato a scovare l' autore misterioso che si cela dietro i libri che riscontrano un successo inarrestabile tra i lettori londinesi. Grazie all' aiuto di Frances, sua prodiga e ineccepibile assistente, Ezra, con meticoloso impegno e astuto intuito, condurrà le indagini che lo porteranno a conoscere l' identità dello scrittore di cui apprezzerà lo stile delle opere. Mentre le indagini procedono sempre più fitte e ricche di mistero con indizi e colpi di scena fra i due novelli investigatori si insinua presto un sentimento nuovo che va ben al di la della collaborazione e della sincera amicizia che inizialmente li lega, l' amore li avvincerà in maniera totale e profonda ma dovrà superare più di qualche ostacolo prima di poter essere vissuto pienamente. Una bella storia che si divide sapientemente tra la tenerezza di un grande amore sbocciato tra le spine di un triste passato e l' intrigo di un' inchiesta laboriosa e spassosa. Ottimo lo stile linguistico che ho apprezzato molto nei dialoghi arguti e pungenti intercorsi fra i protagonisti attraverso i quali stuzzicano il loro nascente interesse con una sottile ironia che strappa continui sorrisi. Due personaggi molto diversi ma ben amalgamati, due caratteri forti e contrapposti che si sono trovati. Una storia che mi ha emozionata ma che ha catturato il mio interesse grazie ai temi sociali ben trattati spaziando tra l' emancipazione delle donne, l' arte, la letteratura, innovazioni tecnologiche, uno sguardo profondo e accurato ad un passato che ha segnato una nuova era. Frances è l' eroina del suo tempo, forte e determinata a scrollarsi di dosso le ipocrisie di una società stantia con il suo atteggiamento fiero e moderno dimostra l' innegabile intelligenza di una donna sicura delle proprie capacità e possibilità in un epoca che ha dato vita a grandi innovazioni che hanno segnato il corso della storia. Ezra al contrario è un borghese di vecchio stampo autoritario pignolo integerrimo, per certi versi legato a passati preconcetti ma grazie alla freschezza di Frances vera e diretta e l ' inchiesta scrupolosa che li ha avvicinati scoprirà un uomo diverso rivelandoci tutta la sua bontà d' animo. Una lettura imperdibile per chi ama il genere, che scorre piacevolmente deliziando cuore e intelletto.
Molto carino! La storia è avvincente e molto scorrevole, inoltre il personaggio femminile mi ha ricordato tanto Sara Howard della serie Netflix “L’alienista”. Il resto, invece, è incentrato più sull’investigazione di stampo Doyliano riprendendo le avventure e i battibecchi comici del famigerato duo composto da Holmes e Watson. Nel complesso mi è piaciuto abbastanza e, soprattutto, mi è stato davvero di compagnia facendomi sia ridere sia pensare a quello che potesse essere la situazione delle donne a inizio 900. Riguardo ciò, è evidente come l’autrice sia stata puntuale nelle sue ricerche storiche e riprende continuamente citazioni di grandi opere di autori inglesi o classici. (Ps: il mio voto è di 3,5 stelle)
La storia di Frances e Ezra è un'esplosione alchemica di sentimenti e di fiducia che in pochi romanzi si riesce a descrivere e narrare così bene. Ezra è un uomo che va al di là delle apparenze, anche ne suo essere un "uomo caffettiera", è un padre straordinario, un uomo che ha dignità e che fa di tutto per poter andare avanti e migliorarsi. Frances è... semplicemente splendida: una donna forte, che ha scavato montagne intere per chiedere semplicemente di essere sè stessa, ed essere accettata in quanto donna, in quanto essere umano. Il fatto che Ezra si accorga di lei e la tratti quasi da sua pari anche prima del "caso montgomery" è un fattore fondamentale, una sfumatura che lancia un messaggio importante di attualità e di contemporaneità: il rispetto, la collaborazione e soprattutto il voler vedere la persona che si ha dinanzi, e non una blanda differenza fra uomini e donne. Frances è espressione contrastante della donna, dell'essere donna, con i suoi turbamenti, con i suoi ripensamenti, con i suoi colpi di testa. Non sono clichè ma semplicemente pura realtà. Ezra è il cardine perfetto dell'essere uomo, borbottante, impacciato, sfrontato, smanioso. lo è, irrimediabilmente. Questo romanzo, delinea i tratti di un'autrice che ha voglia di narrare storie (bellissime), di volerti coinvolgere in un mondo che non è standardizzato, ma che ingloba anche la sua passione e la meticolosa e precisa ricerca con la quale hai redatto le sfumature dell'epoca, le ambientazioni museali e di una Londra che sognamo sempre ad occhi aperti.
La sua assistente annuì e si allontanò di corsa, lasciando la porta aperta. Lui la osservò spazientito, una persona così imbranata non avrebbe dovuto correre. Avrebbe conservato la ramanzina per la pausa caffè. Frances poteva anche assentarsi per tutto il giorno, ma alle quattro del pomeriggio doveva sempre essere pronta per la pausa caffè. Era un rito consolidato tra loro, durante il quale lui blaterava e lei ascoltava, o stenografava, le idee che miracolosamente uscivano da quegli sproloqui. A volte basta un sorriso, a volte una grassa risata che ci fa sostare maggiormente su una frase, o un periodo, io so solo che l’estratto postato in alto mi ha mostrato a sommi capi cosa avrei provato a fine lettura e, alla fine, non sono stata delusa. Leggere il romanzo della Way è stato esilarante, perché pur immersi in un’indagine insolita e per nulla voluta, i battibecchi, il sarcasmo e l’ironia tra Talbot e Frances, mi hanno rallegrato il cuore. Le donne sanno essere sempre vere, decise e sanno, soprattutto stupire. Gli uomini sono esseri semplici che ammettono la verità solo quando non ne possono fare a meno. In realtà, se lei si fosse proposta, non gli sarebbe dispiaciuto. Frances Evans sembrava essere perfetta per eventi di quel tipo, nonostante il suo stile di vita… moderno, se così si poteva definire. Educata e fine nei modi, se non fosse stato per quel carattere un po’ irruente quando si discuteva di temi caldi, sarebbe stata una lady perfetta. Lo stile dell’autrice risulta descrittivo e dettagliato, il lettore s’immerge in questo suo acume grazie a Mr Talbot, ma la presenza scenica della Evans dà a questa storia il tocco decisivo, le sue parole sono frizzanti, il suo porsi è stupefacente, il suo essere donna è tutto: Ho bisogno di lavorare, aveva detto senza troppi giri di parole, perché sono sola al mondo e devo mantenermi in qualche modo. Non sono in grado di fare lavori manuali, lo vedete anche voi, ho una costituzione piuttosto esile e non posso certo candidarmi per altri impieghi – che so mi proporrete – come, ad esempio ricamatrice o cose simili. La mia vista è terribile, i miei occhiali ne sono testimoni. Non sono neanche brava nei lavori domestici e uno dei motivi per cui mi serve un lavoro è per stipendiare una cameriera che si occupi della mia casa. Lo pseudonimo ruota attorno al voler scoprire chi sia Mr Montgomery, ecco perché insieme con Ezra e Frances ci mettiamo alla caccia dello scrittore più letto del momento. Occorre però porsi domande: chi é?, dove vive? perché ama restare anonimo? cosa nasconde? Per avere le risposte a tutte queste domande, dovete come me seguire questa rocambolesca avventura che non vede protagonisti solamente Ezra e Frances, ma anche quelli che,solitamente, chiamiamo protagonisti secondari e che fanno da corolla a tutta questa vicenda intrigante, spumeggiante e perché no allo stesso tempo piena di brio. Una lettura che va fatta con un occhio attento all’epoca in cui accade che proietta la donna nell’epoca di oggi. Alla prossima 4,5 coccole
Buongiorno a tutti, lettori! Oggi sono qui per consigliarvi un libro molto interessante.
Siamo agli inizi del 1900, un’epoca di grandi cambiamenti e, soprattutto, un’epoca che vede le donne rivendicare maggiore spazio nel mondo.
Il romanzo ruota attorno a un mistero: tutti a Londra si chiedono chi si celi dietro al nome di Carl Montgomery, famoso scrittore al suo terzo libro, che però nessuno ha mai visto.
Mr Talbot, il nostro protagonista maschile, viene ingaggiato per fare luce sull’identità del misterioso artista. Giornalista di punta del The Point, è un uomo dedito al lavoro, magnetico e affascinante. È stato abbandonato dalla moglie e cerca di prendersi cura della figlia come meglio può. È un uomo dalla mentalità aperta, per la maggior parte delle volte, ma per altre invece è ancora difficile per lui abituarsi alle novità (per esempio, per lui le biciclette sono trabiccoli mortali).
Suo braccio destro è Miss Frances Evans, una donna fuori dal comune, come ci appare già dalle prime descrizioni. Ha rifiutato la sua vita agiata come lady per non dover sposare un uomo più vecchio di lei e che non amava, ottenendo come risultato l’essere diseredata dal padre. Miss Evans è una donna del suo tempo: lavora per essere indipendente.
Il rapporto tra i due, prima puramente lavorativo e poi di amicizia, continuerà a trasformarsi nel corso della ricerca di Montgomery, fino a sfociare in sentimenti che nessuno dei due si aspettava.
«Secondo me, c’è ben poco di scandaloso in uno scrittore che scrive romanzi d’amore» replicò lei sorridendo, in tutta la sua fresca ingenuità. «Su questo vorrei dissentire. Una storia d’amore può essere scandalosa, rivelarci incredibili verità e aprirci gli occhi sui nostri sentimenti» ribatté Mr Talbot, cercando di darsi il tono dell’uomo maturo. «Non lo metto in dubbio, ma avete letto qualcosa di questo Montgomery?» «A dire il vero, no. Anzi, domattina passate dall’amministrazione e fatevi rilasciare del denaro, poi andate in libreria e acquistate tutti i suoi romanzi. Voi li avete letti?» Frances Evans rise. «Che domande! Certo che li ho letti! Tutti leggono Montgomery!» «Rileggeteli, vi voglio preparata» le ordinò.
Lo pseudonimo è il primo romanzo di Juls Way che mi capita di leggere e non ne sono rimasta affatto delusa.
Il modo in cui l’ambientazione viene descritta e la cultura del tempo che permea tutto il libro dimostrano un grande studio e una grande attenzione dell’autrice, qualità che sono sempre molto apprezzate.
I personaggi sono ben caratterizzati e bucano la pagina, e ovviamente Miss Evans mi è rimasta nel cuore.
Lei è la personificazione del coraggio. Ha lasciato tutto, la sicurezza economica, la sua reputazione intoccabile e la sua posizione sociale per non accettare un matrimonio senza amore, per non essere trattata come un oggetto. Si è rimboccata le maniche e si è reinventata. Ha trovato un lavoro che le permette di vivere da sola e di garantirsi l’indipendenza. Lei è anche la personificazione del cambiamento che le donne stavano affrontando in quegli anni. E Mr Talbot mostra l’intelligenza di accogliere quel cambiamento, non senza difficoltà, ma pronto ad aprire la mente ad un altro mondo possibile.
È un romanzo che consiglio di leggere, sono sicura che anche voi vi innamorerete della storia.
Cosa succede quando ti imbarchi in un'indagine con quella che realizzi essere la tua amica più sincera, che forse ha idee troppe rivoluzionarie, ma è bravissima come tua assistente? Finisci per innamorarti di lei! Ezra è stato un protagonista molto divertente da leggere (mi ha ricordato molto Anthony Bridgerton), realistico per il suo tempo e che con lo svolgersi degli eventi si lascia sempre più andare, aprendo la mente e iniziando a seguire il cuore grazie al rapporto con la sua assistente Frances. Frances invece sembra arrivata sotto certi aspetti, ma in realtà è solo a metà strada e mi è molto piaciuta la risoluzione del suo arco in cui riesce a conciliare desiderio di libertà e l'amore per Ezra (ribaltando un vecchio mito - diciamolo- di matrice patriarcale). Per quanto il colpo di scena sia intuibile, forse non è quello il punto focale della storia quanto appunto l'evoluzione della loro relazione, come superano l'imbarazzo e la difficoltà di essere dipendente e capo per fronteggiare tutti gli ostacoli sulla propria strada e Juls Way scrive così bene che è sempre stato un piacere rimettersi a leggere per capire come andava avanti la storia.
La recensione completa sul Blog @allcoloursofromance
Lo Pseudonimo è un romanzo che ho divorato con parsimonia! L'ho letto più lentamente di come avrei voluto, perché era un piacere troppo elegante e raffinato per gustarlo tutto in un sol boccone. ...
Lo stile é privo di sbavature, perfettamente in linea con l'epoca in cui si svolge l'azione, armonioso, arguto in alcuni passaggi, ironico in altri, intenso nel raccontare i moti dell'animo. La storia mi ha appassionata subito, non tanto per la suspense nell'immaginare chi fosse il misterioso scrittore, perché quello lo si intuisce velocemente, ma per l'evolversi dell'investigazione, per il susseguirsi degli eventi che costruiscono uno scenario via via più ricco di dettagli, per la capacità che ha avuto l'autrice di portarmi dentro il romanzo, in quella atmosfera piena di fascino e aspettative tipica dell'inizio del secolo (in questo caso quello appena passato), in quei salotti snob e affascinanti al tempo stesso, dentro la redazione di un giornale, tra le pieghe dei cuori dei due protagonisti. Ezra e Frances sono dipinti a a pennellate sovrapposte: ogni capitolo un dettaglio nuovo che si stratifica, un particolare da aggiungere, una sfumatura da tenere presente. Bellissimi, entrambi! Li ho trovati pieni di fascino, meravigliosamente complementari, divertenti e complici insieme ....
In ogni capitolo ho carpito una nuova emozione, un frammento di verità da considerare, sentimenti che cambiano, evolvono, crescono, retroscena che pian piano si delineano, motivazioni che si articolano e poi si manifestano.
Leggere questo romanzo è stato un tuffo nel passato prossimo, una immersione in una realtà di cui siamo indubbiamente figli, di cui portiamo addosso ancora i segni. È stato un viaggio indimenticabile e toccante nei cuori dei protagonisti. Il ritmo è calmo ma avvincente, tenuto sempre allegro dalle scoperte effettuate nella ricerca dell'identità dello scrittore. Una lettura piena di classe, che mi ha ammaliata totalmente. Hugs&kisses
Il titolo mi ha subito attirata ( e anche la copertina a dire il vero). Sono rimasta piacevolmente sorpresa da questo romanzo ambientato tra il 1908 e il 1911 in Inghilterra. La lettura é piacevole ed ho gradito particolarmente le note, perché non sono molto afferrata su Londra dei primi del '900. La storia ti tiene sulle spine, ed il linguaggio ti trasporta nelle pagine, facendoti entrare nel racconto. Bravissima Juls!
Un libro introspettivo, la voglia di rivalsa nella società dei primi del 1900, la risvolta sociale e l'amore. Un mondo difficile quello di Frances che però non si lascia tramortire dalle difficoltà ma caparbia avrà una rivalsa su quei pregiudizi che tanto hanno accompagnato il mondo femminile prima di quel tempo. Un libro da leggere tutto d'un fiato.
Una piccola perla. Questo è quello che mi viene in mente pensando alla lettura che ho appena terminato. Juls Way è stata per me una piacevolissima scoperta, sebbene sia già al suo secondo romanzo con “Lo pseudonimo” edito da Words Edizioni. Si tratta di una storia meravigliosa che si sviluppa nel corso di un romanzo storico, ma che in realtà è molto di più. Ho,infatti, iniziato a leggere questo romanzo con molte aspettative che sono state ampiamente soddisfatte, facendomi scoprire una storia affascinante e intensa; una storia che potrebbe tranquillamente essere classificata come un grande Classico della nostra epoca, o meglio un grande classico scritto da un’autrice contemporanea e ambientata in un contesto storico. Juls Way è riuscita a creare una storia dal fascino delicatamente irresistibile, in cui i richiami all’arte e alla letteratura sono costantemente presenti e si amalgamano dolcemente con una piccola dose di mistero, che rende intrigante quel tanto che basta l’intero racconto. Ci troviamo a Londra, agli inizi del ‘900 e troviamo due protagonisti, seppur diversi tra loro, di grande spessore. Troviamo Mr Ezra Talbot, giornalista e caporedattore di un importante giornale londinese, il “The Point” e Miss Frances Evans, segretaria dello stesso Talbot. Come ho già detto, i due protagonisti sono apparentemente opposti e distanti anni luce tra loro, ma in realtà sono più simili di quanto possa sembrare. Talbot è un giovane uomo elegante che un po’ per i suoi modi di fare e un po’ per la storia che si porta dietro, comunica al lettore un’età maggiore di quella che in realtà l’autrice ha voluto attribuirgli. All’inizio del racconto appare come una persona autoritaria, integerrima e a tratti anche fredda, ma in realtà si scoprirà nel corso della lettura che è un uomo dall’animo buono e dal cuore tenero. Miss Evans appare invece completamente opposta al suo datore di lavoro. Sciatta e un po’ imbranata si presenta come una ragazza trasandata che presta poco interesse alla cura della femminilità. Seppure così diversi, entrambi portano nel loro cuore la ferita dell’abbandono e della solitudine, causate dalla moglie di Talbot che ha deciso di scappare a Parigi per darsi alla bella vita, abbandonando marito e figlia, e dalla famiglia di Frances Evans, che ha diseredato la propria figlia dopo l’annullamento del matrimonio per decisione della stessa Frances. Questo loro aspetto in comune li porterà a comprendersi e a scoprirsi inseparabili collaboratori, come vuole la tradizione che vede l’investigatore Sherlock Holmes affiancato dal fedele Watson. Il lavoro di Talbot come giornalista, affiancato dalla fedele Miss Evans, scorre “tranquillo” tra le vicissitudini della politica e l’economia inglesi fino a quando un giorno viene contattato da un’importante Signora della nobiltà londinese, Mrs Abernathy, per un incarico piuttosto insolito. Mr Talbot dovrà indossare per davvero i panni di Sherlock Holmes e investigare su un personaggio tanto misterioso quanto famoso: Mr C. Montgomery, l’autore che sta riscuotendo un inarrestabile successo a Londra, ma che nessuno conosce la vera identità. Montgomery, infatti, è solo uno pseudonimo, ed è l’unica informazione che il pubblico detiene. Il resto è pura fantasia che aleggia intorno a questo nome. Ma perché nasce questa insensata caccia a un autore che desidera rimanere probabilmente in anonimato, vi starete chiedendo. Perché Mr C. Montgomery è semplicemente un genio. Con la sua scrittura richiama la purezza dei valori tradizionali di Jane Austen che si mescola velatamente con lo stile provocatorio e ardito di Oscar Wilde, al fine di irrompere nei principi di assoluto imperialismo di quella casta nobiliare che si sente disturbata da un irriverente scrittore. Da qui iniziano una serie di colpi di scena che vedranno Ezra e Frances lavorare sempre più a contatto, per cercare di portare a termine un incarico che diventerà quasi un’ossessione. La penna di Juls Way è meravigliosamente elegante, raffinata e capace di comunicare pensieri profondi e importanti con una morbida delicatezza, senza mai essere pedante o banale. In “Lo pseudonimo” i temi trattati ruotano attorno alla sfera sociale e in particolar modo attorno al ruolo delle donne in un contesto storico molto particolare. Ho apprezzato moltissimo, infatti, la costruzione del personaggio di Frances Evans come donna che cerca di evadere dalla prigione sociale che la sua altolocata famiglia voleva costruire intorno alla sua vita, e ho apprezzato ancor di più la dolcezza e la raffinatezza con cui ha combattuto la sua battaglia personale. E poi è impossibile non lasciarsi amabilmente divertire dalla personalità di Ezra Talbot, che con il suo voler essere a tutti i costi l’uomo autoritario, impenetrabile e “borbottone” risulterà, invece, simpaticamente impacciato e inevitabilmente buono. Un romanzo super consigliato. Se “tutti leggono Montgomery e se ne innamorano” non potrete innamorarvi di Juls Way.
Ben ritrovati lettori, oggi vi parlo del nuovissimo romance edito Words Editore e coglierei subito l’occasione per ringraziare l’autrice e la CE per avermi permesso di leggere questo volume. Inizierò con una premessa: quando si sceglie un libro Words lo si fa consapevoli dell’accuratezza che verrà impiegata nel romanzo e qualsiasi sia il livello di coinvolgimento della narrazione, non metterà in discussione il tipo di lettura. Ovviamente questo rimane un mio modesto parere personale.
Cominciamo.
Fin dalla prima lettura della trama ho immaginato potesse piacermi. Adoro le ambientazioni storiche e la ricerca di questo autore misterioso mi ha incuriosito abbastanza da divorarlo in un paio di giorni.
Ho apprezzato molto i dialoghi: creativi, divertenti e mai banali e, in particolar modo, l’attenzione dell’autore nel rimanere fedele al periodo storico in cui è ambientato. Mi è capitato di leggere storici con un lessico moderno, attuale, che mi hanno fatto storcere il naso.
Ad ogni modo mi sento di rassicurare voi lettori perchè, nonostante abbia poco gradito qualcosina, l’ambientazione e le descrizioni mi hanno permesso di immedesimarmi con i personaggi, dall’editorialista Mr. Talbot all’assistente segretaria Miss Evans.
Mr. Talbot, l’editore, è un personaggio sicuramente divertente ma, sotto certi aspetti, molto pignolo. Nel corso della storia vedremo il suo carattere fuoriuscire e avremo prova di quanto in realtà sia buono. Ho apprezzato molto la sua triste storia da uomo abbandonato con qualcuno di cui prendersi cura.
Miss Evans è sicuramente un bel personaggio, ho apprezzato l’impegno dell’autrice di farla piacere, di improntare un carattere diverso ma, ahimè, non rientrerà tra le mie protagoniste preferite. Un piccolo aneddoto divertente durante la mia lettura è stato aver continuamente immaginato Mr. Talbot avere un’età diversa. Non capisco perché ma ho dovuto combattere più volte con la mia immaginazione per rendere attinente nella mia mente l’immagine di questo personaggio. Non aggiungo altro altrimenti rischio di fare degli spoiler e passerò a spiegarvi cos’è che ho poco gradito.
Nonostante “Lo pseudonimo” sia stata una lettura scorrevole, piacevole ed emotivamente coinvolgente, mi aspettavo che l’autrice celasse di più l’identità di questo scrittore segreto, considerando che, grazie agli indizi sparsi come “le dita sempre sporche d’inchiostro” ho da subito compreso la vera identità dell’autore. Questo ha compromesso, un po’, la lettura restante e finale del libro.
E se questo avrebbe fermato un semplice lettore, solamente curioso del risultato in sé e non dell’evoluzione; di certo non ha fermato me nel continuare a leggere per comprendere meglio l’insieme narrativo e le motivazioni nascoste dietro la scelta di usare lo pseudonimo, a parte l’ovvietà del secolo in cui è ambientato.
Chi mi conosce o ha imparato a farlo attraverso la lettura delle mie recensioni, sa bene che non spenderei così tante parole se non l’avessi reputato, comunque, un bel libro.
Tutta Londra ama i libri di Carl Montgomery, ma chi si nasconde dietro questo nome? Chi è la penna che ha dato vita a una trilogia così ben scritta e intensa? Mr Ezra Talbot, editorialista della rivista The Point, è incaricato di scoprire il mistero e, con la fedele assistente Miss Frances Evans, avranno il compito di raccogliere i piccoli indizi che solleveranno la maschera dietro la quale si cela lo scrittore.
Mi aspettavo un libro molto diverso, forse perchè cercavo una lettura romantica. Invece in questo volume gran parte dello spazio è dedicato alla ricerca, pagina dopo pagina, si percorre Londra e si raccolgono indizi e, con in sottofondo i romanzi scritti dall’autore, ci si ritrova immersi in una inchiesta. Questo non è affatto un difetto, e anzi trovo sia molto lodevole che non ci si perda in innamoramenti messi lì per intrattenere. Il rapporto tra Frances ed Erza prende spazio e importanza man mano che si avanza nella storia. Insomma non è un romanzo rosa da quattro lire, ma un buon romanzo storico.
Non mi è risultato però completamente perfetto. In più punti ho trovato che l’autrice giocasse tutte le carte in anticipo, quando avrebbe potuto creare più suspense tenendole in mano fino al momento più opportuno. Anche i personaggi secondari vengono messi in campo forse con un poco di fretta. E’ in realtà Mrs Talbot a scompigliare tutto e tutti, creando i presupposti per appassionare il lettore, tanto che le pagine a lei dedicata me le sono divorate; era il giusto elemento di contrasto che serviva alla trama, a volte ferma sulle riflessioni dei protagonisti e sulle indagini, ristagnando in alcuni punto dove l’elemento di contrasto rimane un po’ troppo in sordina
La pecca di questo romanzo è che, pur sfruttando elementi coerenti con l’epoca, li utilizza senza contestualizzarli. L’esempio più particolare è il telefono: certo era già in uso prima della grande guerra, ma solo dopo si diffuse capillarmente. Mi suona alquanto difficile pensare che nel 1907 l’assistente di un editorialista lo avesse. Certo era possibile, ma come risulta “insolita” la bicicletta in possesso a Frances, lo doveva anche essere uno strumento così moderno per l’epoca. Non sono errori, perché è chiaro che dietro a questo testo ci sia molta ricerca storica, ma la loro contestualizzazione è stata un po’ troppo tralasciata. Non sono elementi che influiscono la trama, ma in alcuni punti sembrano denaturalizzare il contesto storico, perché suonano più moderni di quanto in realtà sono.
Se cercate uno storico con una bella nota investigativa e l’ambientazione di inizio ‘900 questo è il libro adatto a voi.
❝ Che persone sentimentali sono gli scrittori, pensó. Vivono tante vite, personalità, drammi e amori per poi regalare il tutto ad altri, cambiando inevitabilmente lo spirito di quelle parole partorire dalla mente umana. ❞
In primis grazie a @wordsedizioni per la copia omaggio.
Vi pongo una domanda: voi userete uno pseudonimo per fare ciò che amate nella vita?
Perché usarlo? La risposta è semplice, per paura del giudizio, per paura di fallire. Nel 1907 nei salotti della Londra altolocata ci si pone una domanda "chi è Mr. Montgomery" tutti sono affascinati da questo scrittore tanto bravo ad emozionare quanto bravo a non farsi scovare.
Essere curiosi è nella natura umana, e pertanto c'è chi vuol sapere l'identità di questa persona. E allora, perché non chiedere aiuto a un giornalista d'inchiesta? Ezra Talbot, editorialista per la rivista The Point, inizia così una sua personale indagine con la sua assistente Frances Evans, alla ricerca di questo Mr. Montgomery. E se cercando risposte su una persona che non vuole essere trovata, Ezra si rendesse conto di star cercando anche altro dalla vita?
❝ Nella sconsideratezza delle sue scelte, aveva trovato il suo posto ❞
In quest'ultimo periodo ho fatto davvero fatica a trovare una lettura che mi coinvolgesse, poi però è arrivato "Lo Pseudonimo" di @Julsway e mi sono ricordata il perché mi rifugio nella lettura quando le cose non vanno.
Il mistero che avvolge la figura di Mr. Montgomery mi ha incuriosita. Avevo bisogno di ritornare un po' alle mie origini, in quelle pagine intrise di mistero e domande. La scrittura di Juls è fluida e sicuramente questo aiuta il lettore a immergersi più facilmente fra le pagine di questo romanzo. Io lo definirei un mix fra mistero e romanticismo. I protagonisti non riesci a non amarli, da un lato Ezra con una dolcezza fuori dal comune che cerca di celare, perché è giusto così. E dall'altro Frances, una donna che sente il bisogno di essere se stessa e deve lottare per farlo.
Questo bellissimo romanzo è il mio libro ideale, in cui una bella storia, particolare ed originale, con personaggi interessanti, è arricchita da tante tante informazioni, curiosità ed approfondimenti. . Non solo il contesto storico, sociale, politico culturale, artistico è ben delineato, approfondito e curato nei dettagli ma ci sono tantissime note a chiarire ed esplodere qualsiasi riferimento o citazione venga nominata. Una opera divulgativa vera e propria. I due protagonisti si conoscono da anni, Ezra è un caporedattore, Frances la sua impacciata ma brillante ed efficiente assistente. La routine quotidiana li ha portati piano piano a dipendere l'uno dall'altra, a darsi per scontato in modo del tutto irrazionale fino a che un lavoro sulla ricerca dell'identità di un misterioso scrittore non cambia le dinamiche della loro relazione portando il loro legame in superficie. Ezra è vincolato da un matrimonio sulla carta. Dopo aver sposato quella che pensava essere l'amore della sua vita, è stato abbandonato assieme alla sua dolce Giorgiana. Quando Frances, da sempre innamorata in segreto del suo capo, oltrepassa i limiti della sua vita privata, i due si ritrovano ad essere travolti dai rispettivi sentimenti. Segreti e omissioni rendono però il percorso dell'amore molto travagliato. Avevo già letto il romanzo di esordio di questa autrice e mi aveva assolutamente convinto. Con quest'opera si è superata.
All’interno di questo romanzo la cosa che si nota maggiormente è l’attinenza storica della maggior parte dei personaggi. Miss Evans è una donna che crede nell’uguaglianza dei sessi, che crede di poter decidere da sé per la propria esistenza e che sceglie di lavorare per poter mantenere intatta la propria libertà, rinunciando a non pochi privilegi, ma anche a una prospettiva di vita spaventosa. Tutto ciò, naturalmente, non può far altro che andare in contrasto con quella che è la società inglese dell’epoca. Una donna che non voglia sottomettersi ai dettami maschili non può far altro che crearsi una cattiva reputazione. Anche Mr Talbot, che comunque ha avuto fiducia in lei e la reputa una grande lavoratrice, non può fare a meno di storcere il naso innanzi alle battaglie egualitarie intraprese dalla stessa.
Inoltre, con assoluta eleganza, la nostra scrittrice è in grado di mostrare la “lotta” che gli aristocratici avevano intrapreso contro i borghesi. Quest’ultimi, infatti, erano all’epoca la classe che meglio rappresentava la società a loro contemporanea e l’aristocrazia non poteva che non sentirsi oltraggiata nel vedersi derisa e sminuita. Una classe aristocratica che prova disprezzo non solo per chi non appartiene al loro rango, ma soprattutto per chi decide di liberarsi dalle loro catene dorate.