What do you think?
Rate this book
Vanina Guarrasi #4
L'uomo del porto
Catania. Nella grotta di un fiume sotterraneo usata come saletta da un locale molto noto viene ritrovato il cadavere di un uomo: lo hanno accoltellato. Una brutta faccenda su cui dovrà fare luce il vicequestore Vanina Guarrasi che, come se non bastasse, da qualche settimana è pure sotto scorta.
Vincenzo La Barbera, professore di filosofia presso il liceo classico, era un tipo solitario, che usava come casa una vecchia barca a vela ormeggiata nel porto ed era amatissimo dagli studenti. Niente debiti, né legami con la malavita. Eppure qualcuno lo ha ucciso, lasciando il suo corpo nel letto dell'Amenano, un corso d'acqua che secoli fa un'eruzione dell'Etna ha ricoperto di lava e che ora scorre sotto il centro storico della città. Vanina Guarrasi – la cui esistenza si è complicata, casomai ce ne fosse bisogno, per via di una minaccia di morte giunta dalla mafia palermitana – prende in mano l'indagine. Di indizi, nemmeno l'ombra. Il mistero è assai complesso, e forse ha le sue radici nel passato ribelle della vittima. Per risolverlo, però, Vanina potrà contare ancora una volta sull'aiuto dell'impareggiabile commissario in pensione Biagio Patanè.
Vincenzo La Barbera, professore di filosofia presso il liceo classico, era un tipo solitario, che usava come casa una vecchia barca a vela ormeggiata nel porto ed era amatissimo dagli studenti. Niente debiti, né legami con la malavita. Eppure qualcuno lo ha ucciso, lasciando il suo corpo nel letto dell'Amenano, un corso d'acqua che secoli fa un'eruzione dell'Etna ha ricoperto di lava e che ora scorre sotto il centro storico della città. Vanina Guarrasi – la cui esistenza si è complicata, casomai ce ne fosse bisogno, per via di una minaccia di morte giunta dalla mafia palermitana – prende in mano l'indagine. Di indizi, nemmeno l'ombra. Il mistero è assai complesso, e forse ha le sue radici nel passato ribelle della vittima. Per risolverlo, però, Vanina potrà contare ancora una volta sull'aiuto dell'impareggiabile commissario in pensione Biagio Patanè.
328 pages, Paperback
First published May 4, 2021
27 people are currently reading
345 people want to read
About the author
Cristina Cassar Scalia
19 books285 followersCristina Cassar Scalia è originaria di Noto. Medico oftalmologo, vive e lavora a Catania. Sabbia nera (Einaudi 2018 e 2019), il suo primo romanzo con protagonista il vicequestore Vanina Guarrasi, ha conquistato lettori e critici. I diritti sono stati venduti all'estero e opzionati per il cinema e la tv. Sempre per Einaudi ha pubblicato La logica della lampara (2019).
Ratings & Reviews
Friends & Following
Create a free account to discover what your friends think of this book!
Community Reviews
Displaying 1 - 30 of 84 reviews
May 12, 2021
È il primo libro di Cristina Cassar Scalia che leggo e come mi è successo in tutte le serie, è raro che cominci dal primo libro e infatti ho iniziato dal quarto.
Mi sono divertita, emozionata. Il vicequestore Vanina Guarrasi è davvero un bel personaggio: ironica, arguta, apparentemente dura, ma piena di fragilità. È originaria di Palermo, ma vive a Catania e una delle peculiarità dei catanesi è di vivere a un passo dall'Etna.
“Tipico del catanese purosangue, considerare l’Etna non come un vulcano capace di distruggerti casa, ma come una gigantessa iraconda con cui convivere e dalla quale lasciarsi ammaliare e dominare. Fatalisticamente. Vanina, che catanese non era, ma che anzi proveniva dalla città rivale, all’idea di vivere alle pendici della muntagna ancora non ci aveva fatto del tutto l’abitudine.”
Il passato, nella vita del vicequestore Vanina, è un'ombra che è sempre presente e che di fatto non passa mai: “Andare a ravanare nel passato remoto dei morti ammazzati era un’attività che galvanizzava solo lei e nella quale nessuno la seguiva mai.”
La morte del professore La Barbera (un professore di filosofia) fa da cassa di risonanza per i lutti del vicequestore Vanina, che vive sotto scorta (e questa condizione la vive malissimo).
Le indagini su questo omicidio si intrecciano con le ferite legate al passato di Vanina: una donna forte lo è sempre anche con le proprie ferite, i propri timori, le proprie resistenze.
Un'indagine che apre le porte alla speranza: le storie di mafia si risolvono abbattendo i muri dell'omertà, testimoniando senza timore di ritorsioni o conseguenze, dismettendo atteggiamenti indifferenti e piantando semi per un futuro migliore.
“– Mi chiamò per sapere come stavo. Mi disse che non aveva dimenticato Valentina, che secondo lui, prima o dopo, avrei avuto sue notizie.
– E lei che gli rispose?
– E chi ci av’a rispunniri, dottoressa! Che oramai i verbi al futuro io non li coniugavo piú da tempo. Che ho un piede nella fossa e picca ci manca che me ne vado macari io appresso a me’ mogghieri, bonarma, che già è là sopra da tempo e la virità su Valentina sicuramente la sa.
– Non aggiunse altro? – chiese Vanina.
– No. Anzi sí: che il futuro certe volte è piú vicino del passato.
– Che significa?
– E chi ni sacciu, dottoressa. Chiddu filosofo era.”
E poiché questa storia mi è piaciuta molto recupero le altre tre.
Mi sono divertita, emozionata. Il vicequestore Vanina Guarrasi è davvero un bel personaggio: ironica, arguta, apparentemente dura, ma piena di fragilità. È originaria di Palermo, ma vive a Catania e una delle peculiarità dei catanesi è di vivere a un passo dall'Etna.
“Tipico del catanese purosangue, considerare l’Etna non come un vulcano capace di distruggerti casa, ma come una gigantessa iraconda con cui convivere e dalla quale lasciarsi ammaliare e dominare. Fatalisticamente. Vanina, che catanese non era, ma che anzi proveniva dalla città rivale, all’idea di vivere alle pendici della muntagna ancora non ci aveva fatto del tutto l’abitudine.”
Il passato, nella vita del vicequestore Vanina, è un'ombra che è sempre presente e che di fatto non passa mai: “Andare a ravanare nel passato remoto dei morti ammazzati era un’attività che galvanizzava solo lei e nella quale nessuno la seguiva mai.”
La morte del professore La Barbera (un professore di filosofia) fa da cassa di risonanza per i lutti del vicequestore Vanina, che vive sotto scorta (e questa condizione la vive malissimo).
Le indagini su questo omicidio si intrecciano con le ferite legate al passato di Vanina: una donna forte lo è sempre anche con le proprie ferite, i propri timori, le proprie resistenze.
Un'indagine che apre le porte alla speranza: le storie di mafia si risolvono abbattendo i muri dell'omertà, testimoniando senza timore di ritorsioni o conseguenze, dismettendo atteggiamenti indifferenti e piantando semi per un futuro migliore.
“– Mi chiamò per sapere come stavo. Mi disse che non aveva dimenticato Valentina, che secondo lui, prima o dopo, avrei avuto sue notizie.
– E lei che gli rispose?
– E chi ci av’a rispunniri, dottoressa! Che oramai i verbi al futuro io non li coniugavo piú da tempo. Che ho un piede nella fossa e picca ci manca che me ne vado macari io appresso a me’ mogghieri, bonarma, che già è là sopra da tempo e la virità su Valentina sicuramente la sa.
– Non aggiunse altro? – chiese Vanina.
– No. Anzi sí: che il futuro certe volte è piú vicino del passato.
– Che significa?
– E chi ni sacciu, dottoressa. Chiddu filosofo era.”
E poiché questa storia mi è piaciuta molto recupero le altre tre.
December 11, 2021
In this book of the Commissioner Vanina Guarrasi, the author has made a marked improvement. When I read episode number 3 last year, I had done a bad review and gave it a two-star rating. In particular, I did not like all the attempts at imitation of Camilleri in Montalbano's books. In fact, there were, in an exaggerated way, all the elements: a Police Commissioner who works in Sicily, who speaks Sicilian, who has an old retired colleague who acts as a counselor, a brilliant pathologist and a neighbor who cooks arancini and other delicacies. Really too much. Instead, in this book, it almost seems that the author has listened to me and has smoothed out all these exaggerations; the elements are still all there, but little is heard in this book and the investigation is the master, keeping the reader's interest high for the duration of the book. Even the characters are better defined and more credible than those of the previous book, and even Guarrasi is less unpleasant and annoying. Three stars.
October 1, 2021
IL LIBRO GIALLO
C'è un morto, di morte non naturale. Questo, sempre.
C'è l'investigatore: può essere uomo o donna, professionista o dilettante. Anche lui c'è sempre.
Poi c'è l'ambiente del morto. Qui cominciano le variabili: a volte è un irreprensibile, altre è un criminale. Spesso è tendenzialmente irreprensibile ma si è innamorato della persona sbagliata, o ha stretto amicizia con amici sbagliatissimi. In ogni caso, ha fatto un passo molto falso.
Poi ci sono i possibili colpevoli. Anche loro si annidano nelle più varie tipologie umane, malvagi professionisti, pistoleri sbadati, buoni che hanno sbroccato.
Il patto autore/lettore è sottinteso: io vi racconto un po' di balle per un certo numero di pagine, ma alla fine il colpevole ve lo dò.
E tutti vissero felici e contenti. Io più di tutti perché adoro i gialli.
Adesso ecco la domanda che vi voglio fare: qualcuno ha trovato, in questo schema, un cenno alle colazioni del bar Alfio? Perché in questo libro, che dovrebbe essere un giallo, che effettivamente gli elementi obbligatori del giallo li contiene, una buona metà delle pagine è dedicata a stilare classifiche fra le qualità dei cannoli, arancini, iris, bombe e pizzette prodotti dai pasticceri di Catania (vince Alfio, ve lo spoilero senza scrupoli). Ci può essere un esercito di morti sbudellati sparsi per la provincia o un'invasione di alieni planati in spiaggia, nessuna emergenza è abbastanza drammatica da impedire, all'andata o al ritorno, una sosta al chiosco famoso per i suoi arancini, al bar che fa le scacce, o alla trattoria con la salsiccia cotta sul fuoco. Ci si mette anche la vicina di casa che, non avendo evidentemente nient'altro da fare, passa il proprio tempo a cucinare caponate e ad affettare caciocavallo ragusano, che poi distribuisce alla commissaria ed a qualche dozzina di colleghi che passano da lei.
Lo so, anche Montalbano amava la buona tavola, e Maigret spazzava via testine di vitello bevendo come un ussaro, ma in tutti i libri di Camilleri e di Simenon messi insieme non si dedica al cibo tanto spazio quanto ne è dedicato in questo solo libro. Alla fine l'effetto è grottesco e la storia gialla rimane sepolta da quintali di arancini.
C'è un morto, di morte non naturale. Questo, sempre.
C'è l'investigatore: può essere uomo o donna, professionista o dilettante. Anche lui c'è sempre.
Poi c'è l'ambiente del morto. Qui cominciano le variabili: a volte è un irreprensibile, altre è un criminale. Spesso è tendenzialmente irreprensibile ma si è innamorato della persona sbagliata, o ha stretto amicizia con amici sbagliatissimi. In ogni caso, ha fatto un passo molto falso.
Poi ci sono i possibili colpevoli. Anche loro si annidano nelle più varie tipologie umane, malvagi professionisti, pistoleri sbadati, buoni che hanno sbroccato.
Il patto autore/lettore è sottinteso: io vi racconto un po' di balle per un certo numero di pagine, ma alla fine il colpevole ve lo dò.
E tutti vissero felici e contenti. Io più di tutti perché adoro i gialli.
Adesso ecco la domanda che vi voglio fare: qualcuno ha trovato, in questo schema, un cenno alle colazioni del bar Alfio? Perché in questo libro, che dovrebbe essere un giallo, che effettivamente gli elementi obbligatori del giallo li contiene, una buona metà delle pagine è dedicata a stilare classifiche fra le qualità dei cannoli, arancini, iris, bombe e pizzette prodotti dai pasticceri di Catania (vince Alfio, ve lo spoilero senza scrupoli). Ci può essere un esercito di morti sbudellati sparsi per la provincia o un'invasione di alieni planati in spiaggia, nessuna emergenza è abbastanza drammatica da impedire, all'andata o al ritorno, una sosta al chiosco famoso per i suoi arancini, al bar che fa le scacce, o alla trattoria con la salsiccia cotta sul fuoco. Ci si mette anche la vicina di casa che, non avendo evidentemente nient'altro da fare, passa il proprio tempo a cucinare caponate e ad affettare caciocavallo ragusano, che poi distribuisce alla commissaria ed a qualche dozzina di colleghi che passano da lei.
Lo so, anche Montalbano amava la buona tavola, e Maigret spazzava via testine di vitello bevendo come un ussaro, ma in tutti i libri di Camilleri e di Simenon messi insieme non si dedica al cibo tanto spazio quanto ne è dedicato in questo solo libro. Alla fine l'effetto è grottesco e la storia gialla rimane sepolta da quintali di arancini.
October 24, 2021
Sicilia bedda / Chi stranu e cumplicatu sintimentu […] No sacciu comu mai / Ti vogghiu beni.
(Franco Battiato, Veni l’autunnu)
«Patanè era contrariato, e non lo nascondeva.
- Ma io mi domando e dico: comu ci vinni pi testa di armare tutto ‘sto mutuperio solo per farisi ‘na passeggiata in motocicletta con il dottore? E iddu macari ca si prestò alla cosa!»
A me, questi quattro libri di Vanina Guarrasi, assai mi sono piaciuti.
«- Perciò tu non sapevi che a Catania “‘nsuttare” non significa insultare, ma provocare?
- Non sempre il vostro dialetto è intuitivo, - si difese Marta, che già s’era sorbita Spanò e Patanè.
- Lingua, Marta, non dialetto. Il siciliano è una lingua.»
E poi… salsiccia coi caliceddi, cacio ubriaco, pane con la meusa cunzato, spaghetti con i masculini, polpette al sugo, caponata, totò al cioccolato, capone sfilettato e gratinato, verdura maritata con aglio e olio, rame di Napoli, carbonara coi carciofi e pecorino, raviola di ricotta, formaggio primosale cunzato, pasta alla Norma, cuccidata di san Giovanni, salame dei Nebrodi, arancine (arancine, sì, arancine… con la “e”, alla palermitana), timballo di anelletti, Nerello mascalese, pasta e ceci, biancomangiare di mandorle abbrustolite, scacce ragusane con pomodoro e caciocavallo, soppressata dei Nebrodi, scacciata di broccoli, olive alla stimpirata, torta di ricotta e pistacchio, parmigiana…
Miiiiii, quattro libri? Otto chili. Ma ne valeva la pena. Mi è piaciuta la leggerezza, l’ironia, la caratterizzazione dei personaggi, le ambientazioni, il tutto condito da una spruzzata di sicilianità, mai stucchevole.
«Patanè era contrariato, e non lo nascondeva.
- Ma io mi domando e dico: comu ci vinni pi testa di armare tutto ‘sto mutuperio solo per farisi ‘na passeggiata in motocicletta con il dottore? E iddu macari ca si prestò alla cosa!»
A me, questi quattro libri di Vanina Guarrasi, assai mi sono piaciuti.
«- Perciò tu non sapevi che a Catania “‘nsuttare” non significa insultare, ma provocare?
- Non sempre il vostro dialetto è intuitivo, - si difese Marta, che già s’era sorbita Spanò e Patanè.
- Lingua, Marta, non dialetto. Il siciliano è una lingua.»
E poi… salsiccia coi caliceddi, cacio ubriaco, pane con la meusa cunzato, spaghetti con i masculini, polpette al sugo, caponata, totò al cioccolato, capone sfilettato e gratinato, verdura maritata con aglio e olio, rame di Napoli, carbonara coi carciofi e pecorino, raviola di ricotta, formaggio primosale cunzato, pasta alla Norma, cuccidata di san Giovanni, salame dei Nebrodi, arancine (arancine, sì, arancine… con la “e”, alla palermitana), timballo di anelletti, Nerello mascalese, pasta e ceci, biancomangiare di mandorle abbrustolite, scacce ragusane con pomodoro e caciocavallo, soppressata dei Nebrodi, scacciata di broccoli, olive alla stimpirata, torta di ricotta e pistacchio, parmigiana…
Miiiiii, quattro libri? Otto chili. Ma ne valeva la pena. Mi è piaciuta la leggerezza, l’ironia, la caratterizzazione dei personaggi, le ambientazioni, il tutto condito da una spruzzata di sicilianità, mai stucchevole.
October 3, 2025
7/10
Cuarto libro de la saga de la comisaria Vanina Garrasi: tenía ganas de recuperar esta serie, y he de decir que este es el más flojo de los cuatro. Como siempre, lo mejor de la novela es lo que les ocurre a los personajes protagonistas y secundarios, su día a día, las relaciones entre ellos, lo que comen, el ambiente catanés en el que se mueven. El crimen que se resuelve esta vez ha tenido pocos alicientes para mí, y ni el giro final habitual ha resultado demasiado sorprendente. También como en las otras novelas, la frase final te deja en vilo respecto al futuro de uno de los personajes; habrá que esperar a la próxima traducción. En resumen: ideal para pasar el rato. Eso sí, se entiende y se disfruta mejor si previamente se han leído las anteriores, aunque la autora intenta hacer las referencias suficientes para entender el pasado de los personajes.
Cuarto libro de la saga de la comisaria Vanina Garrasi: tenía ganas de recuperar esta serie, y he de decir que este es el más flojo de los cuatro. Como siempre, lo mejor de la novela es lo que les ocurre a los personajes protagonistas y secundarios, su día a día, las relaciones entre ellos, lo que comen, el ambiente catanés en el que se mueven. El crimen que se resuelve esta vez ha tenido pocos alicientes para mí, y ni el giro final habitual ha resultado demasiado sorprendente. También como en las otras novelas, la frase final te deja en vilo respecto al futuro de uno de los personajes; habrá que esperar a la próxima traducción. En resumen: ideal para pasar el rato. Eso sí, se entiende y se disfruta mejor si previamente se han leído las anteriores, aunque la autora intenta hacer las referencias suficientes para entender el pasado de los personajes.
March 1, 2025
Vado a ritroso e capisco meglio La banda dei carusi dopo avere audioletto questo che cronologicamente lo precede.
Vanina Guarrasi (ma quanti dolci mangia, ma quante sigarette fuma, ma quanto poco dorme…) indaga sull’omicidio del professor La Barbera, un tipo molto originale che viveva in una barca e si prodigava a redimere giovani tossicodipendenti.
Il luogo del delitto è molto particolare: in un locale pubblico c’è una grotta dove scorre un tratto dell’Amenano, fiume sotterraneo che dopo un’eruzione dell’Etna si è infossato nelle viscere della città.
Per arrivare a capo della faccenda Vanina ha bisogno dell’aiuto di tutta la sua squadra e in particolare dell’intuito pressoché infallibile dell’ex commissario Patanè, sbirro per sempre.
La situazione però è complicata dal fatto che la vicequestore Guarrasi al momento è sotto scorta, avendo ricevuto una minaccia esplicita: un proiettile dentro una busta.
Come al solito, per la storia personale di Vanina, Catania e Palermo si intrecciano nel racconto di Cassar Scalia, come il siciliano e l’italiano nella godibilissima lettura di Chiara Anicito.
Vanina Guarrasi (ma quanti dolci mangia, ma quante sigarette fuma, ma quanto poco dorme…) indaga sull’omicidio del professor La Barbera, un tipo molto originale che viveva in una barca e si prodigava a redimere giovani tossicodipendenti.
Il luogo del delitto è molto particolare: in un locale pubblico c’è una grotta dove scorre un tratto dell’Amenano, fiume sotterraneo che dopo un’eruzione dell’Etna si è infossato nelle viscere della città.
Per arrivare a capo della faccenda Vanina ha bisogno dell’aiuto di tutta la sua squadra e in particolare dell’intuito pressoché infallibile dell’ex commissario Patanè, sbirro per sempre.
La situazione però è complicata dal fatto che la vicequestore Guarrasi al momento è sotto scorta, avendo ricevuto una minaccia esplicita: un proiettile dentro una busta.
Come al solito, per la storia personale di Vanina, Catania e Palermo si intrecciano nel racconto di Cassar Scalia, come il siciliano e l’italiano nella godibilissima lettura di Chiara Anicito.
September 5, 2025
En esta cuarta entrega de la serie protagonizada por la subcomisaria Vanina Garrasi, Cristina Cassar Scalia vuelve a demostrar por qué es una de las voces más sólidas del giallo italiano contemporáneo —y una de mis autoras favoritas en este momento—. Ambientada en la vibrante y contradictoria Catania, la novela combina misterio, profundidad psicológica y un retrato social marcado por la omnipresente sombra de la mafia.
El asesinato de Vincenzo La Barbera, un profesor de Filosofía solitario pero muy querido, sorprende a la ciudad de Catania: no tenía deudas ni vínculos con la mafia. Sin embargo, alguien lo mató y dejó su cuerpo en el lecho del Amenano, un río subterráneo que quedó cubierto tras una erupción del Etna. La subcomisaria Vanina Garrasi, amenazada por la mafia palermitana, liderará una investigación sin pistas claras que podría estar ligada al pasado rebelde de la víctima, contando para ello con el apoyo del veterano comisario retirado Biagio Patané.
Vanina, marcada desde la infancia por el asesinato de su padre a manos de la mafia, afronta la investigación mientras convive con un peligro que, en esta ocasión, se cierne sobre ella de manera muy directa. Su carácter, mezcla de fortaleza, intuición y una vulnerabilidad bien disimulada, se convierte en el motor de la historia. A su lado, el incombustible Biagio Patané, comisario jubilado que aporta experiencia, paciencia y un sentido práctico que contrasta con la intensidad de la subcomisaria.
Vanina Garrasi sigue consolidándose como una protagonista de gran carisma: irónica y decidida, pero también atravesada por fragilidades que la convierten en una protagonista creíble y cercana. Su interacción con Patané y el resto del equipo policial enriquece la dinámica narrativa, aportando humanidad y calidez a la narración, y reforzando esa sensación de reencontrarse con viejos conocidos en cada nueva entrega. Esto, sumado a una cuidada ambientación, hace que el interés por la serie vaya mucho más allá de la resolución de cada caso.
Uno de los grandes aciertos de la novela es el papel que juega Sicilia, y en especial Catania. Cassar Scalia convierte a Catania en un personaje más: la ciudad respira entre las páginas, describiendo un entorno donde la convivencia con el poder criminal es tan cotidiana que se disfraza de normalidad, impregnando la vida de todos.
La autora se mueve con soltura en el terreno de la novela negra clásica. La investigación se desarrolla con un realismo que denota un trabajo meticuloso en la recreación de los procedimientos policiales. Cassar Scalia equilibra la precisión técnica con la tensión narrativa, logrando que cada avance en el caso mantenga el interés del lector. El giro final se aleja del camino que parecía marcado y lleva la historia hacia una resolución tan inesperada como satisfactoria.
El estilo de Cassar Scalia es claro, ágil y sumamente evocador. Sin recurrir a un ritmo frenético, sabe mantener la intriga al tiempo que permite al lector sumergirse en la atmósfera y en las relaciones entre los personajes. Ofrece descripciones que transportan al lector a la Sicilia contemporánea, entrelazando la investigación policial con escenas de la vida cotidiana, desde conversaciones llenas de ironía hasta referencias gastronómicas capaces de abrir el apetito (se recomienda no leer con el estómago vacío). Esa combinación aporta calidez y realismo, convirtiendo a los personajes y al entorno en elementos tan atractivos como el propio misterio.
Más allá de la resolución del misterio, ‘El hombre del puerto’ explora el peso del pasado y cómo las heridas emocionales moldean a las personas. El trauma personal, en el caso de Vanina, no es solo un elemento más de su biografía: impregna sus decisiones, sus vínculos y su manera de enfrentarse al mundo. También aborda el compromiso ético y social, a través de la figura de La Barbera y su lucha por ofrecer un futuro diferente a jóvenes en riesgo, reflexionando sobre el valor de la educación como herramienta de cambio.
‘El hombre del puerto’ es una cita imprescindible para quienes disfrutan de la novela negra con sabor italiano. Necesito más Vanina Garrasi, y la necesito YA.
El asesinato de Vincenzo La Barbera, un profesor de Filosofía solitario pero muy querido, sorprende a la ciudad de Catania: no tenía deudas ni vínculos con la mafia. Sin embargo, alguien lo mató y dejó su cuerpo en el lecho del Amenano, un río subterráneo que quedó cubierto tras una erupción del Etna. La subcomisaria Vanina Garrasi, amenazada por la mafia palermitana, liderará una investigación sin pistas claras que podría estar ligada al pasado rebelde de la víctima, contando para ello con el apoyo del veterano comisario retirado Biagio Patané.
Vanina, marcada desde la infancia por el asesinato de su padre a manos de la mafia, afronta la investigación mientras convive con un peligro que, en esta ocasión, se cierne sobre ella de manera muy directa. Su carácter, mezcla de fortaleza, intuición y una vulnerabilidad bien disimulada, se convierte en el motor de la historia. A su lado, el incombustible Biagio Patané, comisario jubilado que aporta experiencia, paciencia y un sentido práctico que contrasta con la intensidad de la subcomisaria.
Vanina Garrasi sigue consolidándose como una protagonista de gran carisma: irónica y decidida, pero también atravesada por fragilidades que la convierten en una protagonista creíble y cercana. Su interacción con Patané y el resto del equipo policial enriquece la dinámica narrativa, aportando humanidad y calidez a la narración, y reforzando esa sensación de reencontrarse con viejos conocidos en cada nueva entrega. Esto, sumado a una cuidada ambientación, hace que el interés por la serie vaya mucho más allá de la resolución de cada caso.
Uno de los grandes aciertos de la novela es el papel que juega Sicilia, y en especial Catania. Cassar Scalia convierte a Catania en un personaje más: la ciudad respira entre las páginas, describiendo un entorno donde la convivencia con el poder criminal es tan cotidiana que se disfraza de normalidad, impregnando la vida de todos.
La autora se mueve con soltura en el terreno de la novela negra clásica. La investigación se desarrolla con un realismo que denota un trabajo meticuloso en la recreación de los procedimientos policiales. Cassar Scalia equilibra la precisión técnica con la tensión narrativa, logrando que cada avance en el caso mantenga el interés del lector. El giro final se aleja del camino que parecía marcado y lleva la historia hacia una resolución tan inesperada como satisfactoria.
El estilo de Cassar Scalia es claro, ágil y sumamente evocador. Sin recurrir a un ritmo frenético, sabe mantener la intriga al tiempo que permite al lector sumergirse en la atmósfera y en las relaciones entre los personajes. Ofrece descripciones que transportan al lector a la Sicilia contemporánea, entrelazando la investigación policial con escenas de la vida cotidiana, desde conversaciones llenas de ironía hasta referencias gastronómicas capaces de abrir el apetito (se recomienda no leer con el estómago vacío). Esa combinación aporta calidez y realismo, convirtiendo a los personajes y al entorno en elementos tan atractivos como el propio misterio.
Más allá de la resolución del misterio, ‘El hombre del puerto’ explora el peso del pasado y cómo las heridas emocionales moldean a las personas. El trauma personal, en el caso de Vanina, no es solo un elemento más de su biografía: impregna sus decisiones, sus vínculos y su manera de enfrentarse al mundo. También aborda el compromiso ético y social, a través de la figura de La Barbera y su lucha por ofrecer un futuro diferente a jóvenes en riesgo, reflexionando sobre el valor de la educación como herramienta de cambio.
‘El hombre del puerto’ es una cita imprescindible para quienes disfrutan de la novela negra con sabor italiano. Necesito más Vanina Garrasi, y la necesito YA.
May 24, 2025
La serie continua a piacermi ed anche questo quarto episodio per me si merita 5 stelle.
Ben scritto, bella trama e bellissimi tutti i personaggi.
Ho già messo nella wishlist il quinto libro...
Ben scritto, bella trama e bellissimi tutti i personaggi.
Ho già messo nella wishlist il quinto libro...
September 6, 2021
Bene, e ora quanto devo aspettare per il prossimo? Non che sia un grande cliffhanger quello che con cui ci ha lasciato l'autrice, ma siccome Vanina Guarrasi ha preso il posto di Montalbano nel mio cuore, vorrei che almeno un paio di libri l'anno uscissero, altrimenti mi tocca cercare ancora un'altra serie ambientata in Sicilia....
August 25, 2021
Ambientazione, personaggi, sentimenti, la Cassar Scalia si conferma una scrittrice interessante, anzi in questo recupera un po’ di terreno che a mio parere aveva perso nel precedente. A differenza di De Giovanni, che è divenuto monotono, non insiste troppo nel ripetere quello che chi ha letto i libri precedenti già conosce e questo è un valore aggiunto. Avevo immaginato anche se non completamente chi aveva assassinato il professore La Barbera, o quantomeno il motivo, ma questo non è importante perché sono restata attaccata alle pagine fino in ultimo
July 24, 2024
I libri di Cristina Cassar Scalia mi fanno ingrassare solo a leggerli... Stanno sempre a mangiare: mo è l'arancino, mo è la caponatina, la pizza fritta, la raviola, l'iris, le polpettine, gli anellini con la crosticina... Una fame insaziabile mi viene mentre leggo... Poi questo libro è ambientato in una zona a me molto cara... La pescheria, la Fontana dell'Amenano, il Duomo che troneggia, la Montagna con la sua scia che si vede da via Etnea sono luoghi del mio cuore.
Il giallo resta in sottofondo ed è il classico gialletto televisivo pieno di inciuci, anzi di curtigghi e colpi di scena, gradevole, ma senza infamia e senza lode, però penso che chi legge Cristina Cassar Scalia si voglia immergere più nella bellezza sicula che stare ad arrovellarsi il cervello e a fare Sherlock Holmes, quindi meno per passione e molto più per affetto anche questo è letto...
Il giallo resta in sottofondo ed è il classico gialletto televisivo pieno di inciuci, anzi di curtigghi e colpi di scena, gradevole, ma senza infamia e senza lode, però penso che chi legge Cristina Cassar Scalia si voglia immergere più nella bellezza sicula che stare ad arrovellarsi il cervello e a fare Sherlock Holmes, quindi meno per passione e molto più per affetto anche questo è letto...
November 5, 2024
"Scusate, leggo dieci minuti, ho un caso da risolvere ".
Vanina Guarrasi e la sua squadra non deludono nemmeno stavolta.
Il gusto di collaborare con la giustizia, leggendo queste pagine, si vive con il sorriso perennemente stampato in faccia.
Vanina Guarrasi e la sua squadra non deludono nemmeno stavolta.
Il gusto di collaborare con la giustizia, leggendo queste pagine, si vive con il sorriso perennemente stampato in faccia.
August 3, 2022
Pochissimi autori resistono alla lettura "unovial'altro" dei loro romanzi* e, in questo momento di lettura bulimica, la Cassar Scalia soccombe al mio spirito critico che nota maggiormente i difetti rispetto ai meriti. Che pure ci sono: gli elementi del cold case non mi dispiacciono, e alcuni dei personaggi mi hanno messo il sorriso addosso. MA se leggo ancora pagine e pagine di colazioni, cibo e preparazione di pasti divento idrofoba =P
* per il momento solo il Maestro ha resistito!
* per il momento solo il Maestro ha resistito!
June 3, 2025
3.5/5
Mientras la detective Garrasi debe estar bajo sclta policial, por una importante amenaza ed muerte, debe investiar el asesinato de un profesor de Filosofia, hallado en una gruta. Sin embargo, no se imagina que este caso la puede llevar a uno que no ha sido cerrado, de hace mas de 35 años
Mientras la detective Garrasi debe estar bajo sclta policial, por una importante amenaza ed muerte, debe investiar el asesinato de un profesor de Filosofia, hallado en una gruta. Sin embargo, no se imagina que este caso la puede llevar a uno que no ha sido cerrado, de hace mas de 35 años
March 17, 2022
A me questo quarto libro della Cassar Scalia dedicato al vicequestore Vanina Guerrasi mi è piaciuto molto sia per la vicenda in sé intricata, che unisce passato e presente, sia per il fatto che finalmente la squadra gira bene intorno a lei. Ora che si trova in difficoltà perché non libera di muoversi come vorrebbe, si trova angeli custodi da ogni parte; e non solo gli agenti ma anche i conoscenti come il barista, il bottegaio, il ristoratore, che noi già conosciamo dai precedenti volumi. L’indagine è articolata e di non semplice soluzione ma alla fine ci troviamo davanti come colpevole quello che non avevamo neppure sospettato. Sulla vita privata della Guerrasi non dico nulla; vedremo come va a finire. Un neo, se proprio lo dobbiamo trovare, ma che può essere anche considerato un vezzo, è il costante riferimento alla cucina e ai manicaretti catanesi o siciliani in generale. A me non dispiace, come non mi dispiacevano le mangiate di Montalbano!!!!
May 11, 2021
L'ho trovato migliore del precedente. Un po' come mi è successo con un'altra giallista (conterranea) di recente scoperta l'ultimo libro l'avevo trovato meno riuscito dei precedenti.
L'uomo del porto, fortunatamente, è invece molto godibile, con un percorso investigativo interessante pure se ripetitivo: pure in questo si verifica l'alternarsi di un cold case con un delitto recente la cui risoluzione ha radici nel passato.
Un uso un po' più spinto del dialetto rende la lettura a volte impegnativa, ma nulla di insuperabile. E comunque il tutto viene ammorbidito dalla simpatia dei personaggi, sempre più "rotondi" e veri.
Un grosso passo avanti si fa anche nel far crescere la protagonista.
Capisco il trauma di aver perso il padre per mano della mafia, ma a quasi 40 anni, figlia mia, mi sa che se non lo hai ancora superato è bene se ti fai vedere da un professionista che ti aiuti. Soprattutto a comportarti come un'adulta e non come una bambina capricciosa come poi la Guarasi fa a metà libro.
E l'autrice (vivaddio) per la prima volta le fa mettere dei limiti da parte deglia altri personaggi che questa storia dell'eccezionalità del protagonista cui tutto si perdona onestamente ha un po' rotto.
Arrivano, poi, finalmente le epifanie sul patrigno (personaggio che mi è sempre piaciuto tanto) e sulla madre (e ritorniamo al superamento del trauma e al fatto che tua madre è una donna come te e ha diritto a rifarsi una vita anche se tu passi la tua a piangere l'eroico padre) e sull'agente Lo Faro, che forse forse si libera dello stigma di lecchino.
Non si piglia il massimo solo per la sottostoria di Giuli, molto molto molto scontata (c'è pure in uno dei primissimi Ispettore Barnaby una storia simile, e il libro ha quasi un quarto di secolo).
L'uomo del porto, fortunatamente, è invece molto godibile, con un percorso investigativo interessante pure se ripetitivo: pure in questo si verifica l'alternarsi di un cold case con un delitto recente la cui risoluzione ha radici nel passato.
Un uso un po' più spinto del dialetto rende la lettura a volte impegnativa, ma nulla di insuperabile. E comunque il tutto viene ammorbidito dalla simpatia dei personaggi, sempre più "rotondi" e veri.
Un grosso passo avanti si fa anche nel far crescere la protagonista.
Capisco il trauma di aver perso il padre per mano della mafia, ma a quasi 40 anni, figlia mia, mi sa che se non lo hai ancora superato è bene se ti fai vedere da un professionista che ti aiuti. Soprattutto a comportarti come un'adulta e non come una bambina capricciosa come poi la Guarasi fa a metà libro.
E l'autrice (vivaddio) per la prima volta le fa mettere dei limiti da parte deglia altri personaggi che questa storia dell'eccezionalità del protagonista cui tutto si perdona onestamente ha un po' rotto.
Arrivano, poi, finalmente le epifanie sul patrigno (personaggio che mi è sempre piaciuto tanto) e sulla madre (e ritorniamo al superamento del trauma e al fatto che tua madre è una donna come te e ha diritto a rifarsi una vita anche se tu passi la tua a piangere l'eroico padre) e sull'agente Lo Faro, che forse forse si libera dello stigma di lecchino.
Non si piglia il massimo solo per la sottostoria di Giuli, molto molto molto scontata (c'è pure in uno dei primissimi Ispettore Barnaby una storia simile, e il libro ha quasi un quarto di secolo).
February 20, 2023
I romanzi della Cassar Scalia insieme alla curiosità e intrigo legati alla storia in sè, sono una sorta di guida turistica catanese (che forse è la cosa che più mi piace).
Leggendoli mi sento a casa.
Leggendoli mi sento a casa.
November 19, 2023
Un'altra avventura di Vanina termina con un brillante arresto. Ottima lettura e precisa nei particolari per gli addetti ai lavori. Un piacere leggere Cassar Scalia
March 13, 2022
Ormai mi sono affezionata a Vanina Guarrasi e ai suoi collaboratori più o meno ufficiali, e questo caso mi è piaciuto particolarmente perché - ancora una volta - ha delle questione collegate al passato della vittima, sia perché, al contrario degli altri casi, non mi ha portata volontariamente su false piste facendomi ritenere Vanina una sciocca per non aver considerato dettagli lampanti che l'avrebbero portata prima a una soluzione, per poi dare della sciocca a me stessa nel rendermi conto che il colpevole non era chi avevo sospettato fin dal principio a causa di quei dettagli lampanti! Oddio, qualche sospetto l'ho avuto quando
November 1, 2023
Quarto libro della serie, Vanina è alla prese con l'omicidio di un noto e benvoluto professore dedito al recupero di giovani tossicodipendenti. Questa indagine non è facile per il vicequestore, la sua libertà di movimento è oltremodo limitata, una minaccia mafiosa l'ha costretta a girare sotto scorta.
Una trama avvincente e con parecchi intrecci, i personaggi sono ben delineati e l’atmosfera creata è sempre suggestiva, una storia si fa leggere piacevolmente, la cosa che però inizio a non sopportare più sono i continui riferimenti al cibo ed alle sigarette.
NOTA PER L'AUTRICE: è possibile inserire la versione in italiano delle frasi in dialetto siculo? Fortunatamente non sono molte, ma non sempre si riescono a comprendere (almeno io🤪).
Una trama avvincente e con parecchi intrecci, i personaggi sono ben delineati e l’atmosfera creata è sempre suggestiva, una storia si fa leggere piacevolmente, la cosa che però inizio a non sopportare più sono i continui riferimenti al cibo ed alle sigarette.
NOTA PER L'AUTRICE: è possibile inserire la versione in italiano delle frasi in dialetto siculo? Fortunatamente non sono molte, ma non sempre si riescono a comprendere (almeno io🤪).
October 3, 2025
Para ser un libro que cogí de la biblioteca sin saber nada de él, me ha sorprendido gratamente. La historia de Vanina, que aunque comienza en otros libros, ha sido muy fácil de entender sin la necesidad de haber leído los anteriores. Tiene una trama bastante interesante y cautivadora, me ha hecho querer continuarla. 😙
August 28, 2021
Vanina indaga sulla morte di un professore di filosofia, aiutata come sempre dall'impagabile Patanè e da tutta la sua squadra. Nonostante la scorta, si ostina a fare di testa sua e in prima persona conduce l'inchiesta, con ovvie (e mal sopportate) limitazioni. Intanto Paolo aspetta i risultati del concorso..
May 9, 2025
Una serie muy entretenida, con la inteligente y disfrutona Vanina Garrasi, casos originales y una ventana sobre Catania y su gastronomía.
August 17, 2021
SPIEGAZIONI DELL'ULTIMISSIMO MINUTO
Questa cosa delle gialliste italiane mi sta sfuggendo di mano, ho letto quattro libri in due giorni *risata schizofrenica*. Ok, torno seria.
Devo confessare di avere avuto moltissimi dubbi su questa serie sin da "Sabbia nera", che avevo addirittura pensato di interrompere. Ne avevo letto qualche capitolo e ancora non ero riuscita a stabilire una connessione con i personaggi, né il caso della donna mummificata mi sembrava particolarmente complesso. Se questa mia ultima convinzione è stata completamente ribaltata addirittura nelle ultimissime pagine del romanzo, con un colpo di scena da capogiro, è stato con il secondo libro, "La logica della lampara", che ho realizzato quanto mi fossi affezionata al vicequestore Vanina e al suo pool di investigatori. Non solo: anche Patanè e Angelina, Bettina, la famiglia di Vanina, per non parlare di Paolo Malfitano, si erano conquistati un posto nel mio cuore.
È stato ancora con il secondo volume che ho ricevuto la definitiva conferma dell'altissimo valore della scrittura della Scalia, e del suo innegabile talento nel congegnare misteri veramente intricati che non smettono mai di stupire (le spiegazioni risolutive sono offerte al lettore all'ultimissimo minuto!). Quello incentrato sulla scomparsa di Lorenza Iannino mi ha spiazzato più di tutti gli altri con le scoperte, "a cascata", .
Se, a livello di genialità della soluzione finale, ho trovato "La Salita dei Saponari" equivalente al primo romanzo, devo invece confessare che "L'uomo del porto" mi è parso inutilmente ingarbugliato in relazione ad una così banale spiegazione del mistero.
Chissà cosa ci riserveranno gli episodi successivi!
Questa cosa delle gialliste italiane mi sta sfuggendo di mano, ho letto quattro libri in due giorni *risata schizofrenica*. Ok, torno seria.
Devo confessare di avere avuto moltissimi dubbi su questa serie sin da "Sabbia nera", che avevo addirittura pensato di interrompere. Ne avevo letto qualche capitolo e ancora non ero riuscita a stabilire una connessione con i personaggi, né il caso della donna mummificata mi sembrava particolarmente complesso. Se questa mia ultima convinzione è stata completamente ribaltata addirittura nelle ultimissime pagine del romanzo, con un colpo di scena da capogiro, è stato con il secondo libro, "La logica della lampara", che ho realizzato quanto mi fossi affezionata al vicequestore Vanina e al suo pool di investigatori. Non solo: anche Patanè e Angelina, Bettina, la famiglia di Vanina, per non parlare di Paolo Malfitano, si erano conquistati un posto nel mio cuore.
È stato ancora con il secondo volume che ho ricevuto la definitiva conferma dell'altissimo valore della scrittura della Scalia, e del suo innegabile talento nel congegnare misteri veramente intricati che non smettono mai di stupire (le spiegazioni risolutive sono offerte al lettore all'ultimissimo minuto!). Quello incentrato sulla scomparsa di Lorenza Iannino mi ha spiazzato più di tutti gli altri con le scoperte, "a cascata", .
Se, a livello di genialità della soluzione finale, ho trovato "La Salita dei Saponari" equivalente al primo romanzo, devo invece confessare che "L'uomo del porto" mi è parso inutilmente ingarbugliato in relazione ad una così banale spiegazione del mistero.
Chissà cosa ci riserveranno gli episodi successivi!
August 16, 2024
“L’uomo del porto” di Cristina Cassar Scalia pag. 328
Alla fine del precedente romanzo Vanina trova un proiettile sul tavolo di casa sua, evidentemente una minaccia mafiosa, che costringe la Mobile di Catania ad assegnarle una scorta giorno e notte.
Vanina si trova così a vivere la stessa “prigionia” di Paolo con una buona dose di insofferenza.
Nel frattempo nella grotta di un pub sotterraneo viene trovato il cadavere di Vincenzo La Barbera, professore di filosofia, senza debiti, incensurato, insomma una persona per bene anche se con la particolarità di vivere su una barca a avel ancorata al porto.
Scavando nella sua vita, grazie all’aiuto di Spanò e della sua rete di informatori, e all’aiuto del sempre presente commissario in pensione Patanè, Vanina scopre che il professore pur essendo di famiglia benestante, aveva rotto completamente i rapporti con essa e per un periodo della sua giovinezza si era stabilito in una comune hippy, circondato da droghe di ogni tipo. Cambiando vita, si era poi dedicato al recupero di tossicodipendenti, oltre che all’insegnamento.
Proprio nel suo passato Vanina troverà la soluzione di questo mistero.
Oltre al caso, restano le tante luci e ombre della vita di Vanina, sempre divisa tra Catania e Palermo, tra il presente e il passato che torna. La storia con Paolo sembra uno yo-yo, tanto lei cerca di mettere limiti, tanto continua ad infrangere lei stessa quei limiti ed a farlo entrare nella sua vita.
Come tutti i romanzi di questa serie finora anche questo è ben fatto da ogni punto di vista: i personaggi sono ben delineati, i dialoghi brillanti, la trama complessa ma credibile, tutti i tasselli alla fine vanno al loro posto.
La protagonista conquista con il suo carattere retto, impulsivo, a tratti spigoloso, la sua storia familiare e il suo presente così particolari, l’attaccamento alla sua terra e le sue giornate fatte di cibo, ironia e tanta umanità.
Alla fine del precedente romanzo Vanina trova un proiettile sul tavolo di casa sua, evidentemente una minaccia mafiosa, che costringe la Mobile di Catania ad assegnarle una scorta giorno e notte.
Vanina si trova così a vivere la stessa “prigionia” di Paolo con una buona dose di insofferenza.
Nel frattempo nella grotta di un pub sotterraneo viene trovato il cadavere di Vincenzo La Barbera, professore di filosofia, senza debiti, incensurato, insomma una persona per bene anche se con la particolarità di vivere su una barca a avel ancorata al porto.
Scavando nella sua vita, grazie all’aiuto di Spanò e della sua rete di informatori, e all’aiuto del sempre presente commissario in pensione Patanè, Vanina scopre che il professore pur essendo di famiglia benestante, aveva rotto completamente i rapporti con essa e per un periodo della sua giovinezza si era stabilito in una comune hippy, circondato da droghe di ogni tipo. Cambiando vita, si era poi dedicato al recupero di tossicodipendenti, oltre che all’insegnamento.
Proprio nel suo passato Vanina troverà la soluzione di questo mistero.
Oltre al caso, restano le tante luci e ombre della vita di Vanina, sempre divisa tra Catania e Palermo, tra il presente e il passato che torna. La storia con Paolo sembra uno yo-yo, tanto lei cerca di mettere limiti, tanto continua ad infrangere lei stessa quei limiti ed a farlo entrare nella sua vita.
Come tutti i romanzi di questa serie finora anche questo è ben fatto da ogni punto di vista: i personaggi sono ben delineati, i dialoghi brillanti, la trama complessa ma credibile, tutti i tasselli alla fine vanno al loro posto.
La protagonista conquista con il suo carattere retto, impulsivo, a tratti spigoloso, la sua storia familiare e il suo presente così particolari, l’attaccamento alla sua terra e le sue giornate fatte di cibo, ironia e tanta umanità.
October 12, 2022
Finalmente posso mettere un quattro stelle a questa serie. A mio parere è il migliore della serie finora per diversi motivi.
La parte iniziale che un po' in tutte le serie serve per riassumere le puntate precedenti e le peculiarità dei protagonisti è breve, concisa ed efficace.
La storia su cui indagare, come sempre, sembra affondare nel passato, in questo caso addirittura in una comune degli anni settanta-ottanta i cui ideali si erano intrecciati con una delle grandi piaghe dei ragazzi liberi di quel tempo ( e non solo di allora), l'eroina. La vittima è un professore di filosofia molto amato dai ragazzi che in quella comune ci aveva vissuto e a causa di quelle scelte si era allontanato dalla ricca e bigotta famiglia che lo aveva diseredato. I drammi che aveva visto con i suoi occhi in gioventù lo portano a battersi per i ragazzi che ancora oggi cadono vittime della droga. A detta di tutti è una brava persona e proprio per questo il compito di Vanina Guarasi sarà arduo. Per fortuna c'è il commissario Patanè (con moglie ridimensionata al seguito) che da una mano.
La scrittura è fluente e la storia prende anche se paradossalmente questa volta la capacità di intorpidire le acque è stata inferiore a mio parere e non ha distolto dal vero movente.
Mi è piaciuto il ruolo dei film nella risoluzione del caso. Ci sono alcune parti che fanno spassose senza cadere nel banale o nella macchietta.
L'unico disclamer da fare è che con questo libro si rischia di ingrassare solo leggendo perché è un continuo parlare di ogni genere di cibo siciliano...
La parte iniziale che un po' in tutte le serie serve per riassumere le puntate precedenti e le peculiarità dei protagonisti è breve, concisa ed efficace.
La storia su cui indagare, come sempre, sembra affondare nel passato, in questo caso addirittura in una comune degli anni settanta-ottanta i cui ideali si erano intrecciati con una delle grandi piaghe dei ragazzi liberi di quel tempo ( e non solo di allora), l'eroina. La vittima è un professore di filosofia molto amato dai ragazzi che in quella comune ci aveva vissuto e a causa di quelle scelte si era allontanato dalla ricca e bigotta famiglia che lo aveva diseredato. I drammi che aveva visto con i suoi occhi in gioventù lo portano a battersi per i ragazzi che ancora oggi cadono vittime della droga. A detta di tutti è una brava persona e proprio per questo il compito di Vanina Guarasi sarà arduo. Per fortuna c'è il commissario Patanè (con moglie ridimensionata al seguito) che da una mano.
La scrittura è fluente e la storia prende anche se paradossalmente questa volta la capacità di intorpidire le acque è stata inferiore a mio parere e non ha distolto dal vero movente.
Mi è piaciuto il ruolo dei film nella risoluzione del caso. Ci sono alcune parti che fanno spassose senza cadere nel banale o nella macchietta.
L'unico disclamer da fare è che con questo libro si rischia di ingrassare solo leggendo perché è un continuo parlare di ogni genere di cibo siciliano...
March 7, 2022
"L'uomo del porto" è il quarto romanzo della serie con protagonista Vanina Guarrasi.
I personaggi nuovi sono sempre ben descritti in modo che si possano cogliere le caratteristiche utili ad immedesimarsi nella storia gialla da risolvere. I personaggi ricorrenti si danno quasi per acquisiti quindi ci si limita a ribadire qualche caratteristica peculiare; la loro distinzione va sempre meglio ma non posso non vederli con l'aspetto di altri personaggi.
Il lessico è semplice. Il ritmo sostenuto.
Questo romanzo mi ha coinvolto meno dei precedenti, sia per quanto riguarda la storia orizzontale sia per la trama gialla che mi sono sembrate entrambe sottotono, dandomi la sensazione di non essere coinvolta nella vicenda.
In particolare la storia riguardante l'omicidio a tratti mi sembrava quasi scontata: ho capito presto che
Complessivamente comunque una lettura rilassante e piacevole.
I personaggi nuovi sono sempre ben descritti in modo che si possano cogliere le caratteristiche utili ad immedesimarsi nella storia gialla da risolvere. I personaggi ricorrenti si danno quasi per acquisiti quindi ci si limita a ribadire qualche caratteristica peculiare; la loro distinzione va sempre meglio ma non posso non vederli con l'aspetto di altri personaggi.
Il lessico è semplice. Il ritmo sostenuto.
Questo romanzo mi ha coinvolto meno dei precedenti, sia per quanto riguarda la storia orizzontale sia per la trama gialla che mi sono sembrate entrambe sottotono, dandomi la sensazione di non essere coinvolta nella vicenda.
In particolare la storia riguardante l'omicidio a tratti mi sembrava quasi scontata: ho capito presto che
Complessivamente comunque una lettura rilassante e piacevole.
March 14, 2025
Altra morte sospetta a Catania. Questa volta il cadavere si trova in una saletta di un pub molto particolare, un locale sotterraneo che “sfrutta” il corso dell’Amenano, il fiume sotterraneo di Catania che sgorga in un solo punto prima di continuare il suo percorso nascosto.
Enzo La Barbera, professore di filosofia di un liceo cittadino, deve aver fatto arrabbiare qualcuno con la sua attività di volontariato, di assistenza ai giovani per sottrarli all’uso e alla dipendenza dalle droghe, che potrebbe dare fastidio alle famiglie del quartiere popolare in cui spacciano. Questa una delle prime ipotesi che Vanina fa ma come sempre il suo istinto la porta su altre piste e, come ogni volta, a scavare nel passato della vittima, quando la prima ipotesi salta.
L’aiuto della squadra e di Patanè sarà ancora più fondamentale perché non ha molta libertà di movimento: sotto scorta per le chiare minacce di morte della mafia palermitana svolge il suo lavoro e per questo si sente e capisce ancora di più Paolo Malfitano a cui si sta riavvicinando, nonostante la sua continua lotta interiore.
Ma questa storia la sta facendo impazzire anche se tutti sono ben organizzati e cercano di mantenere le sue abitudini. Nonostante tutte queste limitazioni alla fine la verità verrà a galla, il vero colpevole assicurato alla giustizia e, anche un vecchio caso collegato al passato di La Barbera, ai tempi in cui viveva in una comune, risolto.
La lettura della serie che porto avanti, purtroppo, a rilento, è una garanzia per me perché ritrovo personaggi, luoghi e modi di dire a me vicini, che conosco e che mi danno sicurezza. Sicurezza di una lettura piacevole, con intrecci ben delineati, con l’umorismo di Vanina e di Patanè che finalmente è riuscito a far comprendere alla moglie Angelina che Vanina è solo un’amica! (con una scena veramente esilarante!) E non dimentichiamoci di Bettina, la vicina che anche io vorrei avere, per la sua simpatia e per le sue doti culinarie.
Enzo La Barbera, professore di filosofia di un liceo cittadino, deve aver fatto arrabbiare qualcuno con la sua attività di volontariato, di assistenza ai giovani per sottrarli all’uso e alla dipendenza dalle droghe, che potrebbe dare fastidio alle famiglie del quartiere popolare in cui spacciano. Questa una delle prime ipotesi che Vanina fa ma come sempre il suo istinto la porta su altre piste e, come ogni volta, a scavare nel passato della vittima, quando la prima ipotesi salta.
L’aiuto della squadra e di Patanè sarà ancora più fondamentale perché non ha molta libertà di movimento: sotto scorta per le chiare minacce di morte della mafia palermitana svolge il suo lavoro e per questo si sente e capisce ancora di più Paolo Malfitano a cui si sta riavvicinando, nonostante la sua continua lotta interiore.
Ma questa storia la sta facendo impazzire anche se tutti sono ben organizzati e cercano di mantenere le sue abitudini. Nonostante tutte queste limitazioni alla fine la verità verrà a galla, il vero colpevole assicurato alla giustizia e, anche un vecchio caso collegato al passato di La Barbera, ai tempi in cui viveva in una comune, risolto.
La lettura della serie che porto avanti, purtroppo, a rilento, è una garanzia per me perché ritrovo personaggi, luoghi e modi di dire a me vicini, che conosco e che mi danno sicurezza. Sicurezza di una lettura piacevole, con intrecci ben delineati, con l’umorismo di Vanina e di Patanè che finalmente è riuscito a far comprendere alla moglie Angelina che Vanina è solo un’amica! (con una scena veramente esilarante!) E non dimentichiamoci di Bettina, la vicina che anche io vorrei avere, per la sua simpatia e per le sue doti culinarie.
September 21, 2021
L'ho trovato migliore del precedente. Molto più d'indagine, con molti sospettati. Un professore delle superiori è assassinato. Un uomo buono, con un passato molto difficile. I genitori, infatti, avevano deciso di escluderlo dall'eredità e cacciarlo di casa a casa delle sue idee comuniste. A soli diciotto anni finisce in una comune e conosce la droga (lui non ne fa uso). Da adulto, diventato professore, decide di aiutare i ragazzi drogati a uscire dalla dipendenza e dallo spaccio. Le sue azioni infastidiscono i mafiosi siciliani catanesi. Ma chi sarà il responsabile della sua morte?
In questo romanzo, l'autrice non riassume le cose accadute nei gialli precedenti, ma prosegue gli eventi e l'ho apprezzato molto.
La Guarrasi è un bel personaggio, una donna intelligente, dura, ma anche fragile, innamorata di un magistrato ferito dalla mafia e ora sotto scorta. Mi piace la storia d'amore tra i due, tra mille dubbi e titubanze. Però comprendo meno perché lei si proponga, ogni tanto, a Manfredi, il giornalista.
Bello, lo consiglio, un giallo scritto bene e non banale. Ha anche una parte di cold case da risolvere.
In questo romanzo, l'autrice non riassume le cose accadute nei gialli precedenti, ma prosegue gli eventi e l'ho apprezzato molto.
La Guarrasi è un bel personaggio, una donna intelligente, dura, ma anche fragile, innamorata di un magistrato ferito dalla mafia e ora sotto scorta. Mi piace la storia d'amore tra i due, tra mille dubbi e titubanze. Però comprendo meno perché lei si proponga, ogni tanto, a Manfredi, il giornalista.
Bello, lo consiglio, un giallo scritto bene e non banale. Ha anche una parte di cold case da risolvere.
September 2, 2023
Un altro delizioso libro legato alla serie che ha come protagonista Vanina Guarrasi. Confesso di essere ormai affezionata a tutti i personaggi, piacevolmente descritti dall’autrice e ben caratterizzati che, secondo il mio gusto, contribuiscono a creare un ambiente caloroso e amabile. L’ambientazione siciliana, in particolar modo per il buon cibo spesso menzionato, arricchisce la narrazione e aiuta ad immedesimarsi nelle terre del sud Italia.
Anche in questa indagine è stato bello seguire il filo delle indagini, credo che l’autrice riesca bene a mantenere alta l attenzione verso le indagini senza dilungarsi troppo e nemmeno essere banale.
A dir la verità nel complesso mi ricorda vagamente la serie scritta da Camilleri ma non trovo che questo sia necessariamente un difetto quanto più un omaggio ad una serie che amo.
Anche in questa indagine è stato bello seguire il filo delle indagini, credo che l’autrice riesca bene a mantenere alta l attenzione verso le indagini senza dilungarsi troppo e nemmeno essere banale.
A dir la verità nel complesso mi ricorda vagamente la serie scritta da Camilleri ma non trovo che questo sia necessariamente un difetto quanto più un omaggio ad una serie che amo.
Displaying 1 - 30 of 84 reviews