"Da piccola immaginavo di tracciare delle linee tra una stella e l'altra; sognavo di lanciare lo sguardo al di là dei cieli conosciuti, di andare a caccia di comete..." "Caro diario, da grande voglio essere un ingegnere, come papà, e stare nella stanza dei bottoni, da dove si comanda il mondo." A intrecciarsi sono due voci, quelle di madre e figlia, che, alternandosi, raccontano la storia di una famiglia a partire dagli anni del dopoguerra, in cui erano ancora molte le cose "poco adatte alle ragazze" e tante le donne che stavano ferme, aspettando che qualcuno le salvasse. In quello scenario, una bambina minuta e caparbia, spinta da un'inarrestabile curiosità, decide di dedicare la sua vita allo studio dell'Universo. Il suo esempio diventa un faro da seguire per la figlia Elvina che, in epoca diversa, con metodo e passione, ne percorre le orme nel campo delle scienze. La storia intima e appassionante di Amalia Ercoli Finzi, la Signora delle comete. Una storia tutta al femminile, un invito a seguire il proprio intuito e a brillare come le stelle più luminose.
Leggere di due donne, cresciute in epoche diverse ma entrambe determinate a farsi valere in un campo definito "per maschi", è davvero ciò di cui tutte le ragazzine hanno bisogno. Pezzi di vita che possono sembrare a caso, ma che portano con sé un significato molto più grande.
Sono molto contenta che Amalia Ercoli Finzi abbia accettato di raccontare alle giovani ragazze la propria vita intrecciata a quella della figlia Elvina. Le giovani generazioni sentono la necessità di essere incoraggiate e supportate alle discipline STEM. Abbiamo tanti cervelli che vengono "ingabbiati" da stereotipi che tarpano le ali. La vita della signora Ercoli Finzi dimostra che il "fare", il talento, la caparbietà e il coraggio portano lontano e che il costruirsi una carriera non preclude il formare una famiglia. Abbiamo bisogno di conoscere storie come queste. Suggerisco la lettura a tutti. Piccola parentesi il "Ritratto di giovane dama" del Pollaiolo è da vedere. Incanta!