Jump to ratings and reviews
Rate this book

Senza cerniera: La mia vita

Rate this book
L’infanzia in una famiglia colta e stravagante, fra libri, arte e case di bambole, con madre e padre innamorati per tutta la vita; i tre anni in Germania al seguito del primo marito, medico in servizio in una base americana; taccuini fitti di poesie e pensieri sull’essere donna, e in sottofondo i Beatles; l’istinto materno e l’amore per i cani; le altre passioni e gli altri matrimoni (sono quattro in tutto); la società americana, com’è cambiata e dove sta andando; e naturalmente la scrittura, fonte di indipendenza e successo, e le letture importanti, gli incontri indimenticabili, il valore dello storytelling. Un libro onesto e avvincente come chi l’ha scritto, un bel posto dove incontrare di nuovo una delle personalità più interessanti del nostro tempo.

210 pages, Kindle Edition

Published May 5, 2021

32 people want to read

About the author

Erica Jong

118 books862 followers
Erica Jong—novelist, poet, and essayist—has consistently used her craft to help provide women with a powerful and rational voice in forging a feminist consciousness. She has published 21 books, including eight novels, six volumes of poetry, six books of non-fiction and numerous articles in magazines and newspapers such as the New York Times, the Sunday Times of London, Elle, Vogue, and the New York Times Book Review.

In her groundbreaking first novel, Fear of Flying (which has sold twenty-six million copies in more than forty languages), she introduced Isadora Wing, who also plays a central part in three subsequent novels—How to Save Your Own Life, Parachutes and Kisses, and Any Woman's Blues. In her three historical novels—Fanny, Shylock's Daughter, and Sappho's Leap—she demonstrates her mastery of eighteenth-century British literature, the verses of Shakespeare, and ancient Greek lyric, respectively. A memoir of her life as a writer, Seducing the Demon: Writing for My Life, came out in March 2006. It was a national bestseller in the US and many other countries. Erica’s latest book, Sugar in My Bowl, is an anthology of women writing about sex, has been recently released in paperback.

Erica Jong was honored with the United Nations Award for Excellence in Literature. She has also received Poetry magazine's Bess Hokin Prize, also won by W.S. Merwin and Sylvia Plath. In France, she received the Deauville Award for Literary Excellence and in Italy, she received the Sigmund Freud Award for Literature. The City University of New York awarded Ms. Jong an honorary PhD at the College of Staten Island.

Her works have appeared all over the world and are as popular in Eastern Europe, Japan, China, and other Asian countries as they have been in the United States and Western Europe. She has lectured, taught and read her work all over the world.

A graduate of Barnard College and Columbia University's Graduate Faculties where she received her M.A. in 18th Century English Literature, Erica Jong also attended Columbia's graduate writing program where she studied poetry with Stanley Kunitz and Mark Strand. In 2007, continuing her long-standing relationship with the university, a large collection of Erica’s archival material was acquired by Columbia University’s Rare Book & Manuscript Library, where it will be available to graduate and undergraduate students. Ms. Jong plans to teach master classes at Columbia and also advise the Rare Book Library on the acquisition of other women writers’ archives.

Calling herself “a defrocked academic,” Ms. Jong has partly returned to her roots as a scholar. She has taught at Ben Gurion University in Israel, Bennington College in the US, Breadloaf Writers’ Conference in Vermont and many other distinguished writing programs and universities. She loves to teach and lecture, though her skill in these areas has sometimes crowded her writing projects. “As long as I am communicating the gift of literature, I’m happy,” Jong says. A poet at heart, Ms. Jong believes that words can save the world.

Ratings & Reviews

What do you think?
Rate this book

Friends & Following

Create a free account to discover what your friends think of this book!

Community Reviews

5 stars
13 (21%)
4 stars
27 (44%)
3 stars
14 (22%)
2 stars
6 (9%)
1 star
1 (1%)
Displaying 1 - 8 of 8 reviews
Profile Image for Il Priorato  Dei Bibliofili.
370 reviews68 followers
September 28, 2021
Quando tra le novità Bompiani ho visto "senza cerniera" di Erica Jong, la prima cosa che mi ha colpita è stata la copertina : fuxia, con una donna (che poi è l'autrice) e una croce volta a chiuderle la bocca.

Mai mi sarei aspettata di sottolineare gran parte di questo libro, di innamorarmi della cultura, della saggezza, dell'intelligenza e della scrittura di Erica Jong. Eppure così è stato, ma andiamo per gradi e capirete il motivo.

Erica Mann (il suo vero cognome) nasce da una famiglia di origine ebrea colta e benestante e viene cresciuta dai nonni mentre i genitori artisti erano in giro per il mondo. Erica prende successivamente il cognome dal suo secondo marito, lo psichiatra Allan Jong, ha vissuto tra New York, Germania, Connecticut e Vermont, amante dei i cani e degli animali in generale, si è sposata quattro volte e ha una figlia: Molly, scrittrice, avuta dall'unione con il suo terzo marito, l'autore americano Jonathan Fast.
Gli amici di Erica Jong hanno nomi come Ken Follett, Stephen King, Toni Morrison...

A trent'anni inizia ad adottare cani randagi, tra cui una dolcissima bastardina pelle e ossa dal canile che chiama Virginia Woolf.
Sono tante le artiste citate da Erica Jong nel suo libro: la pittrice di Maria Antonietta Vigée Le Brun, Toni Morrison, premio Nobel per la letteratura nel 1993, Jill Lepore, che con il libro "queste verità" racconta come sono stati sterminati i nativi americani e gli africani necessari per la produzione dello zucchero, la nostra Elena Ferrante.

Erica Jong sembra l'amica saggia che si confida e ci consiglia, suggerendoci i libri da leggere, affrontando tematiche come la condizione della donna dagli anni settanta ad oggi, il matrimonio, la sessualità e svariati argomenti che vanno dal cambiamento climatico allo sterminio dei nativi americani, dal movimento #metoo alla shoah.

Racconta lo scandalo di Abu Ghraib e le gravissime violazioni dei diritti umani come abusi sessuali, torture, sodomizzazioni e omicidi commesse nella prigione in Iraq dal personale dell'esercito degli Stati Uniti ai danni dei detenuti . E parla dei dipinti di Botero che li hanno rappresentati (d'impatto ma stupendi).

Ci dice la sua sui regimi totalitari e sul loro modo di annientare le donne tramite l'utilizzo del velo. Ma cosa è il velo? Un modo per nascondere il viso, ma non solo. Ha lo scopo di annientare l'individualità delle donne.

Femminista, ci parla delle ultime conquiste del gentil sesso, dal voto ai contraccettivi, ottenute grazie a donne coraggiose che ci hanno preceduto lottando, subendo violenze e torture che per alcune hanno portato addirittura alla morte.

Erica Jong cita i suoi colleghi Vladimir Nabokov, Jane Austen, Henry Miller, Philip Roth, Sylvia Plath, George Orwell.
Parla di scrittura come metodo meditativo perché "sia leggere che scrivere ci mettono in contatto con noi stessi", fornisce delle indicazioni importantissime per aspiranti scrittori che suggerisce anche agli allievi dei suoi corsi di scrittura.

Ho preso appunti, aggiunto in wishlist le opere che Erica Jong suggerisce e anche le sue: leggerò sicuramente "Fanny" il suo capolavoro scritto grazie al guizzo creativo post maternità (che diventerà un film) e "paura di volare", il suo primo romanzo che l'ha resa celebre a livello internazionale.

Il flusso di pensieri di Erica Jong è uno tsunami di idee che non seguono la linea temporale, presentando balzi in avanti e flashback che ripercorrono la sua vita, privata e pubblica, dall'alto dei suoi 79 anni e della sua magnetica scrittura.

💘Un piccolo, adorabile gioiello letterario.
Profile Image for ReadingKumiko.
169 reviews8 followers
May 28, 2021
Senza cerniera: la mia vita è il nuovo libro della prolifica scrittrice Erica Jong, pubblicato in Italia da Bompiani.

Senza cerniera: la mia vita – Trama
Senza cerniera: la mia vita è un libro onesto che racconta la storia della scrittrice Erica Jong. Ma non aspettatevi un romanzo cronologico con date e fatti ben precisi. La narrazione somiglia più a un puzzle. C’è una cornice esterna e poi al suo interno, tassello dopo tassello, si costruisce la storia. A primo colpo, i tasselli potrebbero sembrare scollegati gli uni dagli altri, ma in fondo, ognuno è necessario per l’esistenza dell’altro.

Erica Jong, non solo ci lascia entrare nella sua vita, raccontandoci del poetico rapporto con il nonno pittore, Papa, e con Mama, sua nonna, veri e propri genitori per lei e le sue sorelle; raccontandoci dei genitori bohémien che l’hanno ispirata e dai cui condizionamenti ha provato a emanciparsi per tutta la vita; non solo ci racconta dei suoi matrimoni, del suo processo di maternità; del suo essere nonna; del rapporto con le sorelle essendo la figli di mezzo… ma, Erica Jong ci racconta anche del suo rapporto con la scrittura, dei corsi che ha tenuto all’università, dei suoi booktour e soprattutto delle sue idee circa la politica e la società dell’America di oggi.

Senza cerniera: la mia vita è un libro contenitore, mi viene da dire, perché davvero al suo interno troviamo toccati tantissimi temi. L’autrice intervalla narrazioni più propriamente dette, con flashback, stralci di conversazioni a momenti di pura riflessione. La narrazione è molto simile al flusso di coscienza. Si ha l’impressione di essere seduti a un bar con un’amica, la quale ci racconta tutto su di lei e sul suo modo di guardare al mondo; alle nuove e alle vecchie generazioni; alle battaglie vinte, a quelle perse e soprattutto a quelle che ancora si combattono. E lo fa senza mezzi termini, né peli sulla lingua.

In particolare, si evince dal testo che all’autrice stanno a cuore i temi del femminismo, della gravidanza, della maternità e del rapporto con la scrittura e con i terapeuti.

Perché leggerlo
Senza cerniera: la mia vita è ricco di consigli e spunti di riflessione per tutte le persone che si approcciano alla scrittura. Senza risultare pretenziosa, ma con assoluta umiltà, Erica Jong ci regala perle di saggezza accumulate con gli anni e sperimentate sulla propria pelle. Infarina la sua narrazione con suggerimenti sul come scrivere la propria storia, sul trovare il proprio punto di rottura, sul non pensare alla pubblicazione del libro, ma godersi il processo creativo. Racconta dei suoi di processi creativi, e questo è senza dubbio il regalo più grande che possa fare uno scrittore al suo pubblico.

Erica Jong, nel suo libro, lascia molto spazio alla poesia, suo primo e vero amore. Ci spiega perché sia così importante, cosa rappresenti per lei. Ci racconta della paura del fallimento, ma anche del coraggio di provarci lo stesso. In poche parole, si mette a nudo come donna e come scrittrice. E più impariamo a conoscerla tra le pagine, più capiamo che non l’ha fatto senza provare disagio o imbarazzo. E questo la rende umana, più vicina al lettore e per questo ancora più ammirabile.

In conclusione, Senza cerniera: la mia vita è un libro che sono stata felice di leggere perché mi ha fatto conosce un’autrice, al di là del suo ruolo di scrittrice; me l’ha fatta conoscere come donna, come figlia di mezzo, come nipote, come madre e come nonna.
Profile Image for _nuovocapitolo_.
1,105 reviews34 followers
April 7, 2025
L’infanzia in una famiglia colta e stravagante, fra libri, arte e case di bambole, con madre e padre innamorati per tutta la vita; i tre anni in Germania al seguito del primo marito, medico in servizio in una base americana; taccuini fitti di poesie e pensieri sull’essere donna, e in sottofondo i Beatles; l’istinto materno e l’amore per i cani; le altre passioni e gli altri matrimoni (sono quattro in tutto); la società americana, com’è cambiata e dove sta andando; e naturalmente la scrittura, fonte di indipendenza e successo, e le letture importanti, gli incontri indimenticabili, il valore dello storytelling.

Erica Jong. Un nome e un cognome come tanti. Una donna e una scrittrice come poche. Per me, come nessuna. Se avessi la possibilità di incontrarla, sarebbe fortunata. So che di solito si dovrebbe dire il contrario, perché poter parlare con un’artista che si ammira, fa sentire così noi. Ma ciò che le direi, la renderebbe più felice di quanto potrei esserlo io. Perché lei rappresenta il mio spartiacque letterario. Poco più che 20 enne, lessi per caso la trama di un suo libro e fu contatto. Quel click che scatta quando sai di aver trovato, in quel caso, il libro che fa la differenza. E trovare senza aver cercato, per i fatalisti come me, vuol dire solo che doveva succedere.

Spartiacque perché nei libri di quest’autrice (parlo di tutti, perché ciò che sto scrivendo è un omaggio a Lei e non ad uno specifico, anche se ho appena terminato questo, sulla sua vita), ho scoperto come si muovono nel mondo gli esseri umani, in particolare le donne. Definita da molti, superficialmente, come una femminista, capace di parlare solo di temi scabrosi, come il sesso, (e negli anni in cui lei cominciò lo era eccome), e non sono convinta che la modernità e i clichè abbattuti oggi su tanti argomenti di cui lei scrive – parità dei sessi, politica, tabù, indipendenza, affermazione di sé, e molti altri – siano davvero poi così sdoganati o peggio, risolti o anche solo in parte superati. Tutt’altro. E questo è drammaticamente sconfortante.

Conforta però che ci sia stata e ci sia, una scrittrice che ha usato il linguaggio più vero che conosceva, per parlare delle cose che stanno a cuore a molte di noi, non ha mai fatto lo sconto, ai suoi personaggi e a sè stessa (perché alcune protagoniste, non ha mai celato fossero un po’ dei suoi alter ego) di farli apparire meglio di quello che la storia metteva al servizio di ciò che vivevano, pescando negli stati d’animo più cupi, ma anche più folli, più viscerali e anche leggeri, più innominabili ma anche così comuni, va ammesso, se solo si avesse il coraggio di vivere con più libertà e meno paranoie alcuni lati di noi che appartengono, non solo alle donne, ma anche agli uomini, di cui questa donna si è circondata per gran parte della sua vita e di cui conosce tutto e niente, che poi è l’unico modo per aver a che fare con l’altro sesso, volersi contaminare della natura altrui, per capire e arricchire meglio la nostra, ed esaltare così l’essenza di cui siamo portatori ma che non può esplodere se viviamo con il casco protettivo in testa tutta la vita. Una scrittrice che spettina il cuoio capelluto delle nostre emozioni più profonde, facendolo vibrare, e che a me ha sempre restituito occhi nuovi con cui trattarmi. Penso sarebbe felice di saperlo e fortunata nell’avere la mia devozione totale di lettrice, da tempo e nel tempo, perché è anche e soprattutto questo, che uno scrittore sogna.

Un saggio una volta ha detto che ci interessiamo alle autobiografie perché i romanzi sono
Profile Image for Lena La lettrice selvatica.
95 reviews13 followers
April 20, 2023
"Ho scritto questo libro nel tentativo di capirmi meglio. Ho sofferto di attacchi di panico, della paura di essere sola, sono stata dipendente dagli strizzacervelli e dagli uomini. Volevo capire perché è successo: così ho deciso di scrivere un autoritratto nella speranza che possa mettere insieme i pezzi sparsi della mia vita."

Erica Jong, nata nel 1942 a Manhattan, ha scritto romanzi, poesie e saggi. Tra i suoi bestseller, vorrei ricordare soprattutto: Paura di volare, Come salvarsi la vita, Ballata di ogni donna, Il diavolo fra noi, Paura dei cinquanta, Cosa vogliono le donne, Miele & sangue, per citarne alcuni. Vive tra New York, il Connecticut e il Vermont.

"Senza cerniera" è la sua autobiografia, un percorso alla scoperta di se stessa e, insieme, un viaggio che affronta diverse tematiche: il rapporto madre-figlia, la scrittura, il trascorrere del tempo, il femminismo, cosa vuol dire essere ebrei, la società americana, com'è cambiata e dove sta andando. Ma è molto altro. La Jong ci racconta il valore dello storytelling e dell'importanza della parola, ma soprattutto coccola il lettore e la lettrice con riferimenti letterari e citazioni.

Si rivela, dunque, un libro dal forte potere d'ispirazione, ci racconta le letture importanti della sua vita, gli incontri indimenticabili, i taccuini fitti di poesie e pensieri sull'essere donna. Ci conduce quindi anche a riflessioni che riguardano il nostro mondo interiore.

Sono pagine dense di amore per la vita e per la scrittura, si percepisce nitidamente dalla sua penna brillante, intelligente, ironica e sagace. Il ritmo di lettura risulta dunque fluido, piacevole anche per una rilettura, che sento farò più in là.

Adoro leggere le autobiografie di scrittrici e scrittori, così diari ed epistolari, perché sono non solo fonti di ispirazione, ma vi ritrovo quella consolazione della letteratura che chi ama i libri e chi ama scrivere conosce nel profondo. Croce e delizia.

Recensione a cura di Lena Ceglia in data 29/09/2021 sul blog lalocandadeilibri.com©
Tutti i diritti riservati ©
Profile Image for Simona Calò.
479 reviews14 followers
October 1, 2022
Con questo libro ritrovo la scrittura che mi fa sentire a casa: intima, accessibile e mai banale. Più che un'esperienza di lettura, un dialogo tra donne che avvicina incredibilmente a un'autrice contradditoria e magnetica. Avrei preferito un'autobiografia classica, se non per cronologia almeno per rilevanza dei temi: temo che come quella di Simone De Beauvoir non ne facciano più. E' sempre stato un grande limite, dal mio punto di vista, forse una risorsa per altri, la tentazione di Erica alla divagazione selvaggia. Non apprezzo particolarmente i consigli ai lettori, nei racconti di vita. Avrei voluto saperne più sulla sua, chiassosa, infernale e fortunata, la famiglia eclettica, i numerosi matrimoni, le vicende intorno alle pubblicazioni. Del resto, non sarebbe lei se non avesse deciso di scriverne a questo modo. Mi piace il suo sostegno, da femminista negli anni settanta, alle lotte attuali, anche se su diverse cose non ci siamo mai trovate d'accordo: lo sdoganamento del porno maschile e maschilista negli anni '90, il rifiuto di un movimento delle donne a ondate oggi.
Non ho apprezzato particolarmente il tema della maternità, che nell'autrice torna spesso. E' sacrosanto che parli di quanto per lei e per molte altre donne sia un'esperienza unica, ma non avendo potuto riconoscermici mi ha annoiata.
Non mi ha soddisfatta pienamente, in effetti, tuttavia ha rinsaldato la stima che le porto e l'ammirazione per la sua forza e il suo talento.
Profile Image for Ruby La Belva.
720 reviews156 followers
July 26, 2021
leggerei tutto quello che scirve la cara Erica però onestamente questo libro sebbene abbia tanti punti di riflessione , l'ho trovato interessante ma confusionario.
Il romanzo poteva essere un'autobiografia dove lei parlava della sua vita , concentrandosi sulla sua vita di scrittrice e di come per lei sia stato difficile farsi strada in un mondo prettamente di uomini aggiungendo poi il fatto che per lei sia stato difficile il doppio perchè parla di sesso , oppure fare un saggio dove si concreta sulle tematiche femministe , delle loro battaglie, del movimento #metoo , dell'ipocrisia della società americana ecc..
Avrei preferito che prendesse un'unica direzione invece da degli input interessanti che fanno riflettere ma risultano essere superficiali.
Profile Image for Angela Zara.
70 reviews12 followers
July 12, 2024
Una voce femminile davvero diretta e incisiva. Più che un’autobiografia però definirei questo libro quasi più un saggio femminista. Molto interessante la riflessione sul consumismo come strumento per ostacolare l’indipendenza della donna nel dopoguerra.
Profile Image for Librangolo.
114 reviews1 follower
October 31, 2021
La regina della letteratura contemporanea al femminile, torna dopo anni in libreria, con spaccati di vita reali e professionali, che la consacrano ancora una volta come un’icona della libertà d’espressione. Irrinunciabile.

Qui la mia recensione:
https://librangolo.altervista.org/la-...
Displaying 1 - 8 of 8 reviews

Can't find what you're looking for?

Get help and learn more about the design.