Phédre Hale, Marchesa di Northampton, ha solo vent'anni, quando si trova in balia della sorte avversa: Waterloo le ha strappato l’amato marito e la spensierata fanciullezza. La lady Northampton che amava trascorrere le giornate nella lussureggiante serra è ormai solo un ricordo. Phédre, però, sa che non può soccombere agli eventi e che l’unico modo per sopravvivere è assecondare la propria condizione. Intelligente e caparbia, non si tirerà indietro di fronte a niente per riacquistare sicurezza, anche se ciò significa sposare Edward Hale, l’irlandese dagli occhi di ghiaccio, erede del casato e cugino dell’amato marito disperso. Tuttavia, la vita spesso riserva risvolti inaspettati, fino a sgretolare anche la più solida certezza.
Le grandi tenute di campagna e i dolci pendii della brughiera fanno da sfondo a una storia d’amore e morte, rinascita e assoluzione, intrisa del profumo delle peonie e cullata dal ronzio delle api.
Classe 1991, una laurea in letteratura inglese e una in giornalismo, Giulia De Martin oggi lavora nel mondo della comunicazione, ma non ha mai abbandonato la sua passione per i classici e la loro bellezza.
Trentina di nascita, irlandese di adozione, vive con un pallanuotista e due gatti, Loki e Thor, e alterna giornate da marketing manager a nottate immersa in storie d’altri tempi.
Il romanzo regency è per Giulia il mezzo per trattare riflessioni profonde, conferendo al tutto un’anima romantica. Le sue eroine, donne forti e determinate che combattono per trovare il loro posto nel mondo e far udire la loro voce, rispecchiano le giovani di oggi, sognatrici, ma pragmatiche, che aspirano alla più appagante realizzazione e alla più pura felicità.
Giulia è autrice di "Come la pioggia e la Scozia", "Le api di Waterloo" e "L'ultimo Orafo" in uscita a maggio 2023
Phedrè Hale è la Marchesa di Northampton, ama perdersi cura del suo giardino e dal giorno del suo matrimonio con Richard è convinta che la sua vita sia la migliore di tutte
Eppure un ombra oscura cadrà presto sulla sua testa: la battaglia di Waterloo le strapperà presto il marito e per potersi garantire la sopravvivenza in un mondo governato dagli uomini è pronta tutto, anche sposare Edward, erede del casato e cugino del marito
Quello che Phedrè non sa è che la vita è pronta a riservarle un risvolto inaspettato
Sfogliando le pagine di questo libro mi sono subito sentita accolta tra i i profumi dei fiori delle vaste brughiere inglesi e dal ronzio delle api tanto amate da Phedrè
Empatizzare con Phedrè è stato semplice: una donna forte e combattiva pronta a non farsi mettere i piedi in testa da nessuno, nonostante il mondo dell’epoca non fosse dalla sua parte: Phedrè lotterà per se stessa, per la sua famiglia e per ciò che ama
Eppure nonostante la sua forza e la sua tenacia Phedrè ha una debolezza: l’amore. L’amore per Richard, colui che la ama per quello che è, ma anche un’amore inaspettato, che la porterà a mettere in dubbio tutte le sue certezze
Una storia d’amore, lotta e rinascita emozionante e coinvolgente come solo Giulia sa fare
«Immagina: tu e io... Un cottage nella campagna... Un immenso giardino da coltivare e far fiorire come più ti piace...»
Ho trovato il mio posto un po' di più. Ecco cos'ho pensato, sfogliando l'ultima pagina di un altro capolavoro di Giulia De Martin. Con Phédre, Richard ed Edward mi sono sentita in un sogno a occhi aperti dove il profumo delle brughiere inglesi mi avvolgeva e il ronzio delle api mi trascinava da Waterloo a Northampton e su fino alle distese irlandesi.
Innamorarsi è stato facile, vedere una donna forte come Phédre fare i conti con la perdita è stata la parte più difficile.
«Promettimi che tornerai.» «Promettimi che sarà il primo e ultimo ricamo che farai in vita tua.»
In un mondo governato dagli uomini è sempre dura assistere a una donna che deve lottare per la sorte della propria famiglia, persino se significa sposare qualcuno come Edward.
Lui è l'incognita inaspettata che fa crollare anche la più solida certezza e siccome ti tiene testa cominci a odiarlo pur di non concedergli spazio, perché sai benissimo che in realtà il tuo cuore è già suo.
«Desidero essere il tuo porto sicuro, Phédre.» «Non voglio parlarne.» «È da quando ti ho vista oggi che penso a tutt'altro che a parlare.»
Da una parte Richard, dall'altra Edward. Da una parte il vero amore, dall'altra quello che ti salva. Phédre è la protagonista che invidio di meno.
«Non arrenderti con me, non smettere mai di ricordarmi ogni giorno che ho ancora tanto amore da dare e che tu sarai lì pronto a riceverlo quando verrà il momento.»
𝐋𝐞 𝐚𝐩𝐢 𝐝𝐢 𝐖𝐚𝐭𝐞𝐫𝐥𝐨𝐨 è una storia d'amore e di rinascita, nata da uno studio profondo e da un'autrice che non ringrazierò abbastanza per avermi riportata a casa: dai romance storici che sanno di letteratura inglese 🤍
Ero partita con grandi aspettative, ma ho trovato i personaggi un po’ bipolari, le caratterizzazioni tagliate un po’ con l’accetta, alcuni espedienti narrativi un po’ assurdi… diciamo che è il tipico esempio di tell don’t show: la protagonista ci racconta tutto ma in fondo io le cose che dice non le percepisco. Lei si dice dolce come un’ape, ma a me pare invece per nulla dolce quanto isterica, melodrammatica e ingenua. I due personaggi maschili non mi hanno comunicato nulla, se non che erano entrambi belli e desiderabili. Mi è dispiaciuto anche per lo stile; come in altri romanzi, i gesti si ripetono sempre: tutti sospirano, tutti accarezzano visi, e mi dispiace pure per gli errori di continuità come un bollitore che diventa teiera e poi torna bollitore. Ho letto che l’autrice l’ha ritirato dal mercato, e quindi aspettiamo una versione riveduta e corretta per poterci smentire :)
Le api di Waterloo, ambientato nell’Inghilterra di inizio ‘800, è un libro un po’ diverso dal solito in cui Phèdre, la protagonista, ci racconterà in prima persona del suo primo amore Richard, Marchese di Northampton e di come si evolverà la storia tra i due.
Quello che ho amato di questa storia è stata proprio la protagonista femminile, un personaggio che non si arrende nonostante le avversità, nonostante il lutto che subisce; una donna che riesce a guardare al futuro e nel suo futuro vede Edward, il cugino dell’amato marito ed erede del casato.
L’autrice descrive in modo eccelso il periodo storico, i personaggi e i giochi di potere che governano quell’epoca. I dettagli e la descrizione degli eventi sono molto accurati, la terminologia utilizzata è meticolosa. Un libro piacevole, romantico… e con un finale esplosivo e inaspettato!
#regency romance #second chance #enemies to lovers #marriage #sweet #nature
Le api 🐝 di Waterloo e’ un libro che mi ha conquistato! Commovente e delicato Ho adorato la profondità della storia e dei personaggi. Giulia riesce a creare in maniera magistrale i suoi personaggi e riesce a dare profondità anche grazie alle ambientazioni sempre precise e che animano le sue storie. Niente è lasciato al caso! Poi vedere nei ringraziamenti Rebecca Quasi beh e’ un motivo in più per dare una possibilità a questa bellissima storia 🩷
Le api di Waterloo di Giulia De Martin Inghilterra 1814 Phedre ha una spiccata passione per la botanica e per le api, animali laboriosi, pungenti ma dolci. È ancora giovane e spensierata quando sposa Richard, marchese di Northhampton, in un matrimonio combinato ma dal quale nasce subito un grande amore. Per Phedre e Richard però la vita non è tutta rose e fiori e a causa di una missiva che richiama Richard alle armi nella battaglia contro Napoleone in Belgio, la loro esistenza viene brutalmente sconvolta. Da quella guerra, alcuni mesi dopo, di Richard non torna altro che la sua medaglia e il fazzoletto con l'ape, ricamato da Phedre stessa. La ragazza è sconvolta, perde qualsiasi entusiasmo e si rintana nella sua serra, oramai solo le sue amate piante le danno conforto. Purtroppo però i guai non arrivano mai da soli. Sicuri della morte del povero Richard, l'avvento del nuovo Lord Northhampton, un irlandese dagli occhi di ghiaccio non farà altro che aumentare la tensione e la preoccupazione sia per Phedre che per la madre di Richard, Portia. Che intenzioni avrà il nuovo marchese? Cosa ne sarà delle due donne? Verranno a galla tanti segreti tenuti nascosti per troppo tempo e rivelazioni che vi lasceranno a bocca aperta. Ma io già so a cosa state pensando, eh no! Qui niente è semplice altrimenti che gusto ci sarebbe. Questo libro per riprendere le parole di Giulia è "una montagna russa", non potete nemmeno immaginare cosa accade, ci sono tanti colpi di scena di cui alcuni vi faranno sorridere e altri vi faranno arrabbiare, gridare, piangere insomma tutte le declinazioni della disperazione. Ma si sa, dopo la tempesta c'è sempre il sereno e arriva con un epilogo che tocca davvero le corde del cuore. Con la sua scrittura scorrevole e impeccabile anche questa volta Giulia De Martin mi ha fatto sognare, ho amato tantissimo questa storia per niente banale e ricca di sentimenti veri. Se vi ho incuriosito a leggerlo fatemi sapere cosa ne pensate.
Sono senza parole… ormai per me Giulia De Martin è una solida certezza. Credo che nessuna parola possa rendere giustizia a questa meraviglia! Trama sublime, scrittura puntuale e mai noiosa, lei sempre super attenta ai particolari, ai riferimenti e alle varie citazioni; per quanto possa trattarsi di una storia molto semplice, dietro c’è uno studio immenso intriso di passione per la letteratura e per la scrittura. Dopo aver letto il suo primo libro, ovvero Come la pioggia e la Scozia, è stato impossibile non andare avanti con tutta la sua bibliografia! Ciò che mi ha colpito fin dall’inizio, e sinceramente non smetterà mai di sorprendermi, è l’ultima parte di ogni suo romanzo dedicata a tutto lo studio e le opere da cui ha preso spunto in modo tale da rendere unica e il più chiaro possibile la sua narrazione. L’adoro profondamente e proprio per questo vi consiglio tutti i suoi libri (in particolare questo che, tra l’altro, è diventato il mio preferito). Fidatevi: non ve ne pentirete!
Il libro di Giulia De Martin lo attendevo con grande ansia perché ho conosciuto questa autrice con il suo primo romanzo, “Come la pioggia e la Scozia”, che avevo amato e quindi non vedevo l’ora di leggere altro. Lo stile di questa autrice mi piace molto perché oltre a essere molto scorrevole secondo me ha dei bei punti di forza: non è mai banale nelle sue narrazioni, c’è sempre qualche elemento innovativo o che comunque stuzzica la curiosità del lettore. Inoltre i suoi dialoghi non sono mai banali, c’è sempre un bel botta e risposta tra i personaggi, sono intrisi di ironia, umorismo e romanticismo. A tutto questo aggiungerei dei personaggi che non sono scontati. Crea delle donne forti, che sanno maturare nel corso della narrazione e che evolvono elaborando le proprie emozioni e capendo qual è la giusta direzione per loro. I personaggi maschili sono però quelli che apprezzo di più, perché è una di quelle rare volte dove non trovo degli uomini stereotipati, belli e impossibili, infatti l’autrice mette nero su bianco dei protagonisti reali, veri, con pregi e difetti, che non sono semplici ma che allo stesso tempo sanno in qualche modo elaborare le loro emozioni, hanno una sfera emotiva ed affettiva. Tutti questi elementi sono presenti in questo libro, che ho amato dalla prima all’ultima pagina, ha saputo smuovere le mie emozioni, ho sofferto con Phèdre, ho sofferto per Richard e ho amato Edward. C’è un grande dualismo in questo libro, c’è la Phèdre vista in un modo e poi in un altro; ci sono le sue emozioni che si dividono; ci sono due tipologie di amore; nel complesso ci sono vari elementi che creano una trama interessante, che anche se a tratti prevedibile allo stesso tempo lo stile dell’autrice porta il lettore a stare con il fiato sospeso in attesa di sapere se andrà davvero così o se cambierà qualcosa. Vi consiglio di leggere questo libro perché a me è piaciuto tantissimo, un romance storico dove nulla è lasciato al caso, dove la componente romantica è ben sviluppata, sofferta, il lettore riesce a percepire il dolore e la contraddizione che Phèdre vive in prima persona. Davvero un bel libro che merita un’occasione e che vi regalerà anche qualche colpo di scena niente male. Un altro motivo per cui lo consiglio - e qui rispondo alla domanda iniziale - è che l’autrice e la CE hanno pensato a una cosa molto carina e utile. Infatti per ogni copia venduta una parte del ricavato sarà devoluto a un ente che si occupa della salvaguardia delle api e degli alveari. Quindi volete aiutare anche voi a salvare il mondo? È facile, acquistate questo libro e avrete solo da guadagnarci!
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[...]La nostra protagonista, inoltre, è un personaggio a tutto tondo. Non è la solita prima donna perfetta, dall’ideale irraggiungibile. Ha i suoi punti di forza, ma anche le sue debolezze. Ha i suoi pregi e ha i suoi difetti. Ella è umana ed è dotata di una sfera emotiva ben strutturata capace di arrivare al cuore dei lettori.
I colpi di scena, inoltre, non mancano di certo. L’entrata in azione di nuovi personaggi in grado di mettere in dubbio tutte le certezze avute è davvero un colpo da maestro. De Martin ci regala uno storico ben costruito, che tiene conto dell’epoca in cui è sviscerato, narrando con dovizia di particolari le varie vicende e prestando molta attenzione alla coerenza storica.
Il destino, in questo testo, sembra giocare un ruolo importantissimo. Non vi è una sola azione o un solo dialogo lasciato al caso. Il lettore non potrà far altro che vivere con intensità le vicissitudini vissute da Phèdre: la felicità di aver trovato l’amore della propria vita, il dolore di averlo lasciato in guerra e la paura di perdere la propria casa per colpa di parentele non gradite e comparse dal nulla. Il nemico, colui che rischia di derubare la nostra eroina della sua intera esistenza potrebbe, però, non essere il diavolo da lei immaginato e, magari, si potrebbe tramutare in un insolito alleato. Così Edward, con i suoi occhi di ghiaccio, inizia a entrare nella vita di Phèdre senza che lei ne avesse alcuna intenzione.
Uno storico che si intreccia perfettamente al romance lasciando senza fiato gli amanti di tale connubio letterario. Un libro che si lascia amare e che, inevitabilmente, rimanda alla memoria le eroine classiche che da secoli infiammano i cuori di intere generazioni di lettori. Infatti, leggendo questo romanzo non ho potuto fare a meno che accostare la nostra beniamina a quelle ideate e realizzate da mostri sacri del genere quali Austen e le sorelle Brontë che avevano fatto dell’analisi psicologica dei vari attori il proprio marchio di fabbrica. Una raffinata e fresca narrazione di formazione in cui una giovane donna piegata dalla vita e distrutta dal dolore riscopre finalmente se stessa.
Che dire..c'e' LEI c'e' LUI e ci sono pagine e pagine dedicate al loro grande amore...e fino a qui ok, poi pero' arriva Waterloo e LUI esce di scena; a questo punto l'ingenuo lettore spera in un colpo di scena, pensa " adesso LEI attraverserà' ogni sorta di traversia ma poi LUI tornerà'".. e invece le pagine scorrono e quello che viene servito e' LEI e L'ALTRO che prima si odiano poi si amano e infine si amano così' tanto che si arriva alla prima notte di nozze e poi al matrimonio in un attimo.. a questo punto l'ingenuo lettore pensa che si e' sbagliato, niente ritorno a sorpresa di LUI, ma comunque il tutto ha ancora una certa coerenza....all'improvviso..BAM eccolo! LUI ritorna e proprio al momento dello scambio delle promesse....a questo punto pero' nessuno e' felice, ne' LEI ne' LUI ne' L'ALTRO ne' il lettore...gia' il lettore, che adesso si sente davvero ingenuo per aver creduto che una buona idea iniziale restasse tale fino all epilogo...invece si ritrova con LEI che ama LUI e L'ALTRO, L'ALTRO che se ne va, LUI che da protagonista si ritrova terzo incomodo e il PARGOLO in arrivo! più' che un libro sembra una puntata di Beautiful! Come uscire da questo ginepraio?!? a risolvere il quesito ci pensa niente meno che..LUI! che non solo decide di divorziare (siamo nel 1816 se a qualcuno fosse sfuggito!) per amore di lei ma organizza la fuga di LEI e L'ALTRO per evitare lo scandalo...Nell epilogo si apprende che LEI e L'ALTRO sono felici in Irlanda LUI si e' consolato con una francese e ,siccome non c'e' due senza tre, la MADRE di LUI si sposa con il MIGLIORE AMICO di LEI( di ben 13 anni più' giovane!) Tutti felici direte..certo! tranne il Lettore che chiude la lettura sentendosi preso in giro...
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4.5 ⭐️ Una storia romantica e non solo quella di Phedre e le sue api! Mi è piaciuto tantissimo il setting in questi palazzi e serre e il fattore naturalistico abbinato alle vicende della protagonista. Giulia ha scritto un romanzo magistrale che merita tantissimo per gli amanti del regency e non. Gli amori e la determinazione della protagonista mi hanno fatto vivere delle avventure indimenticabili, e che colpi di scena 👀 La prosa dell’autrice è ammaliante! 😍 Leggetelo non ve ne pentirete 📚
Bellissimo! Libro che ti fa venire voglia di leggerlo tutto d'un fiato. Ad ogni capitolo non vedi l'ora di scoprire cosa succede dopo. Mi ha lasciato un vuoto enorme appena finito. Consigliatissimo
Che dire, Giulia non delude mai! Adoro il suo modo di scrivere, le storie che scrive sono ricche di dettagli curiosi, c'è un vero lavoro dietro ogni piccola cosa, dai nomi alle location e questo è ciò che mi ha colpito dal primo libro letto. Personaggi veramente interessati, non cadono nel banale, più di tutti la protagonista che cresce tra le pagine del libro, maturando e mostrandoci un altro lato della sua personalità, senza però perdere quelle peculiarità che la contraddistinguono. Questa storia è ricca di colpi di scena, tante le lacrime di gioia e di tristezza e, senza fare spoiler, posso dire che non rischia mai di divenire prevedibile, anzi... fino alle ultime pagine ho smesso di respirare nell'attesa di capire come potesse concludersi. Spero ci sia presto un altro suo libro da leggere😍
⭐️⭐️⭐️⭐️.75 quest’autrice è in grado di catturare la mia attenzione dalla prima pagina. è stata una storia fantastica e ricca di colpi di scena che, a dirla tutta, non mi aspettavo.
Avevo sentito parlare molto bene di questo romanzo, ma a me proprio non è piaciuto. Ho trovato questo libro estremamente vuoto, non ho altri modi per descriverlo.
La storia è noiosa, senza colpi di scena di nessun tipo, se non uno finale che l’autrice avrebbe anche potuto evitarsi. I personaggi sono piatti e noiosi, senza un minimo di personalità. Lo stile usato dall’autrice è in certi punti troppo ricercato ed in generale troppo prolisso: se non avessi avuto l’intero pomeriggio da dedicare alla lettura sicuramente non ci avrei messo così poco a leggerlo. E se non mi fosse servito per delle challenge probabilmente l’avrei anche abbandonato.
La cosa che meno mi è piaciuta, però, è quella arrivata dopo la fine della storia: l’autrice si è messa lì a spiegare moltissime delle scelte fatte e, mentre alcune sono anche interessanti (tipo quella sul divorzio, anche se a quel punto si sarebbe potuta evitare la nota durante la lettura), altre mi hanno fatto solo venire il nervoso, perché l’autrice si è messa a trovare e spiegare le ragioni dietro ogni minima scena e ogni minimo comportamento, dando delle spiegazioni che a me sono spesso sembrate completamente campate per aria. Praticamente si è messa a fare quella che al liceo era l’analisi del testo, che già odiavo allora, figuratevi durante la lettura di un romanzo fatta così, per diletto…
Questo libro è come il miele. Ha la densità giusta che lo rende dolce ma non appiccicoso. Ha un gusto delicato ma dà forza ed energia, come solo la natura e quindi un talento, sanno fare.
Le api di Waterloo è un romance a sfondo storico narrato in prima persona, dal solo punto di vista della protagonista.
Siamo in Inghilterra, nella seconda decade del 1800. Palazzi sontuosi, battaglie terribili e serre ricolme di fiori e piante provenienti da tutto il mondo, fanno da sfondo a una storia complessa, ricca di colpi di scena.
Molto brava l'autrice nel guidare il lettore a intuire solo ciò che desidera fargli sapere. Avendo letto la sinossi, durante la lettura della prima parte del testo ho provato un certo fastidio, lo ammetto. Avevo immaginato che l'evento tragico anticipato fosse presente nel prologo o solo ricordato, invece mi sono trovata ad affezionarmi a un personaggio sapendo già che sarebbe morto. Mi pareva esagerato richiamare in anticipo più volte ciò che sarebbe accaduto di lì a poco, ma, ovviamente, mi sono ricreduta.
La trama segue un percorso tortuoso che contrasta con la gentilezza della scrittura di Giulia De Martin, creando un'atmosfera sospesa che rende impossibile interrompere la lettura.
Volendo restare in tema col titolo, paragonerei la scrittura dell'autrice al miele di castagno. Più liquido di altri, col suo bel colore ambrato, il profumo intenso e un retrogusto amarognolo rappresenta l'alternarsi di emozioni che mi ha suscitato questa lettura (ndr il miele di castagno è il mio preferito).
Ogni tassello della storia ha il compito di ricomporre il puzzle e svelare poco a poco le verità nascoste. Ogni personaggio rappresenta un aspetto diverso della vita e della società del tempo.
Mi sento di fare un unico appunto, strettamente personale: la sottotrama che si sviluppa tra due dei personaggi secondari, che sono quasi dei coprotagonisti, mi è sembrata una forzatura. In un testo già ricco di eventi, introduce infatti un tema complesso (soprattutto per l'epoca) che, per forza di cose, viene approfondito poco.
In conclusione, questo romanzo è stato una lettura più che piacevole e lo consiglio, soprattutto, a chi ama immergersi in atmosfere che conservano il sapore antico pur essendo ammantate da una sottile aurea moderna che le rende più gustose.
Bella l'iniziativa di devolvere parte dell'incasso a una associazione che si occupa della salvaguardia delle api.
Phédre ama la botanica tanto da avere anche delle arnie dove custodisce le api fondamentali per far prosperare la sua serra. Un amore che continuerà a coltivare anche una volta diventata Marchesa di Northampton. Ma la guerra le porterà via tutto.
È palese che l’autrice conosca la storia, anche se a volte forza la mano con alcuni piccoli elementi anacronistici o inconcepibili per l’epoca (come ad esempio il lutto non proprio rispettato), ma se si sorvola su questi dettagli la trama è davvero eccellente, la struttura infatti è solida c’è però troppo poco show don’t tell. Questo romanzo poteva tranquillamente diventare una trilogia. C’è davvero molta carne sul fuoco e a volte mi è spiaciuto che fosse relegata al racconto della protagonista. Per esempio avrei voluto vederle subire il comportamento della suocera, o ancora i contrasti con Lady Coventry che potevano mettere molto pepe alla storia. Sono stati a mio parere lasciati troppo in un angolo. Forse sarà un’opinione personale, ma avrei voluto di più. Molto di più. Perché mi spiace non sia riuscita a entrare abbastanza nella storia.
I personaggi sono ben costruiti ed è spiacevole che alcuni siano finiti in secondo piano dopo non molto. Per esempio la sorella di Phédre, ma come ho già ribadito avrei letto molto di più su tutti, perché sono figure ben piazzate sulla scacchiera della storia.
Amo le protagoniste che devono affrontare le difficoltà, infatti consiglio questo libro a chi cerca un’eroina che nonostante le dure prove della vita è sempre pronta a rialzarsi; a questo aggiungete poi i continui colpi di scena e vi garantisco farete fatica ad abbandonare le sue pagine fino a quando non avrete letto la parola fine.
Ideale per chi cerca una lettura veloce e allo stesso tempo emozionante, ideale per affrontare i giorni di primavera, come anche per chi lo leggerà davanti a un caminetto: avrete modo di sentire il profumo dei fiori e il ronzare delle api.
Devo ammettere che ho trovato la prima parte (diciamo "prima di Waterloo") estremamente noiosa, tanto che la tentazione di abbandonare la lettura stava per avere la meglio. Certo, per quanto mi riguarda, la narrazione al passato, in prima persona, con POV unico non aiuta... Poi, però, l'interesse si è risvegliato e, globalmente, il giudizio finale è positivo. Se la storia avesse avuto un finale diverso (non voglio spoilerare nulla, ma per chi lo ha letto è chiaro), avrei avuto una reazione pacata come quella di un diavolo della Tasmania che viene disturbato quando è affamato e ha la luna storta.
Con uno stile di scrittura scorrevole, coinvolgente e perfetto per il contesto storico, il libro presenta una trama originale e ben strutturata. Nessun difetto degno di nota da sottolineare, dal punto di vista della resa dell'opera. Però... però che rabbia! La trama mi ha lasciato insoddisfatta, arrabbiata e triste! Non perché finisca male, ma perché va esattamente come temevo che andasse. In base a come vivo io certe situazioni (mi è capitato con risvolti simili in altre storie), ci rimango troppo male!
Comunque il libro non ha nulla che non va, appunto, ma purtroppo per me la trama è un grande "no" a libello emotivo.
Di questo romanzo mi è piaciuta la scrittura, decisamente fluida. Mi è piaciuto l'ordine: alla fine ogni cosa va al suo posto. Mi sono piaciuti Phedre e Edward, due personaggi decisamente caratterizzati e ben definiti. Non mi è piaciuta la "fretta", avrei preferito che alcuni personaggi venissero sviluppati di più, perché sinceramente Richard, Noha e anche Portia avrebbero meritato più spazio, e un lieto fine più descritto. Un po' scontate le massime e le perle di saggezza.
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Non l'ho abbandonato per la curiosità di capire dove andasse a parare... Personaggi poco delineati, protagonista che vuol fare la dura ma in realtà fa solo scenate e non ne azzecca mai una, e infaffi poi deve sempre tornare sui suoi passi, scrittura scorrevole. Trama non ben armonizzata, non so riesce a fare il tifo né a riflettere su quello che succede perché è un po' tutto un controsenso.