Scaltro, coraggioso e con un profondo senso dell'onore: Lupin ha solo quattordici anni ma è già una celebrità tra i malviventi di Parigi. La sua casa è la Forca, il palazzo più malfamato della città, e i suoi vicini sono falsari, rapinatori di banche e topi d'appartamento. Lupin, però, non ruberebbe mai senza un motivo e divide sempre il suo bottino con gli orfani del quartiere. Un giorno alla sua porta bussano Cyrano e Clarisse, lo scontroso domatore di elefanti e l'agile funambola del Circo d'Hiver, e per Lupin comincia un'avventura inaspettata. Il fratello di Cyrano è infatti scomparso nel nulla e la polizia si rifiuta di indagare. Quando Lupin capisce che dietro al rapimento si nasconde il fantomatico Dottor Moustache non può più tirarsi indietro perché, nessuno lo sa, ma i due hanno un vecchio conto in sospeso... Tra colpi di scena e fughe rocambolesche, travestimenti e astuzie, Marta Palazzesi ci conduce nell'avventuroso passato di Lupin per scoprire come ha fatto a diventare il ladro gentiluomo più famoso e amato del mondo. Età di lettura: da 9 anni.
Libro interessante e divertente, che cattura per i suoi personaggi ben delineati e per l'avventura ben costruita.
Pur tuttavia ho riscontrato due errori tipici del mondo moderno: l'esaltazione della Rivoluzione Francese e la mancanza di approfondimento storico su quello che accadde realmente (dal libro sembra che la monarchia francese, dopo la Rivoluzione, non sia mai più tornata a regnare e ci sia sempre stata una Repubblica, chiamando nostalgici e anacronistici che ancora sosteneva i reali - ma per questo ci vorrebbe un discorso molto lungo).
A pag. 158, inoltre, il Dottor Moustache dichiara che “Nessuno ha mai saputo che mia nonna (Maria Teresa Carlotta di Borbone, figlia di Luigi XVI e Maria Antonietta, ndr), l’unica superstite di una famiglia un tempo grandiosa, spazzata via dalla follia di un popolo avido di crudeltà, ebbe un figlio in tarda età. Perché avrebbe dovuto renderlo noto al mondo, quando il mondo non faceva che infierire su di lei?...”. Questa ricostruzione, Storia alla mano, è assurda. La monarchia francese, infatti, si trasmetteva tramite la linea maschile (non è la monarchia britannica, ma borbonica), quindi il fatto che fosse la figlia di Luigi XVI non avrebbe comportato rischi per i repubblicani (altrimenti, mi duole dirlo, l’avrebbero uccisa come fecero con il Delfino). Tuttavia c’è un ma. Nel 1799 la figlia di Luigi XVI sposò, infatti, il cugino Luigi Antonio di Borbone (figlio del fratello minore di Luigi XVI divenuto re con il nome di Carlo X). Luigi Antonio di Borbone fu Re per circa 20 minuti il 2 agosto 1830 con il nome di Luigi XIX e di conseguenza la moglie fu Regina. Senza entrare nello scontro politico tra i vari eredi al trono è ovvio che se Luigi XIX e Madame Royale (come Carlotta era chiamata negli ambienti) avessero avuto un figlio tutti lo avrebbero saputo! E, soprattutto, sarebbe valsa la discendenza da Luigi XIX (e Carlo X) e non da Luigi XVI e Maria Antonietta.
Passando oltre a queste (e altre9 incongruenze storiche (che sarebbe stato meglio evitare), il libro è carino, costruito bene e ricco di personaggi interessanti. Spinge altresì a leggere i libri originali di Leblanc, per scoprire chi di questi rimane al fianco di Lupin anche da adulto e chi invece è stato ideato dalla Palazzesi.
Non metto 4 stelline perché ci sono errori di stampa (ma vabbè...) e perché avrei sperato in qualche messaggio sociale in più. Ad esempio si parla di animali di circo, senza descrivere che forse era una pratica mostruosa avere gli elefanti giocolieri, o perché avrei evitato qualche luogo comune tipo la ragazzina dolce che turba l'animo del protagonista che la protegge e si prende cura dei suoi problemi... detto ciò una lettura molto piacevole e una brava autrice
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" ... Eravamo coetanei, ma non avremmo potuto essere più diversi. Io magro e scuro, lui massiccio e biondo. Un givane ladro e un aspirante poliziotto. Il giorno e la notte, insomma. ... " Una improbabile amicizia, una avventura incredibile tra le strade di Parigi del 1886.