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Il vuoto di Yamauba

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Giappone, età feudale. Yamauba è divenuta mamma di uno splendido bambino. Il marito, stanco di quella donna che ormai ha trovato nel figlio il fulcro dell'esistenza, escogita con sua madre un piano per liberarsene: spingerla al suicidio, facendole credere di aver avvelenato il piccolo con il proprio latte. Così avviene e Yamauba, additata come strega e aggredita dagli abitanti del villaggio, è costretta a rifugiarsi in una caverna sui vicini monti. Convinta di aver ucciso il figlio decide di lasciarsi morire ma, per volere degli Dei, Yamauba sopravvive scivolando nella follia. Tra foreste cupe e distese innevate, la sua unica compagnia saranno gli Ykai: spiriti crudeli e pericolosi, votati all'inganno. Guidata da uno di essi, Yamauba cederà ai peggiori istinti, nutrendosi di carne umana e accettando di perdere l'anima.

226 pages, Paperback

Expected publication May 10, 20211

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About the author

Emanuela A. Imineo

23 books26 followers
Emanuela Angela Imineo è una strega che non indossa un cappello nero e non vola su una scopa di legno.

Odia farsi fotografare, è convinta che le foto rubino pezzi dell’anima delle persone. Ama leggere il futuro nei tarocchi e i vicini dicono che la sentono spesso discutere animatamente con le carte, ma di questo non è possibile essere sicuri.

Emanuela è cresciuta vicino al mare e nel silenzio della notte ha sempre ascoltato i rumori della natura. Da piccola sognava di parlare con il Dio Poseidone e le sue sirene.

Da grande ha capito che i corvi sono i messaggeri degli Dei, è per questo che sulla gamba ha tatuato un grande corvo imperiale che le ricorda quanto una Divinità possa aiutarla a procedere nel suo cammino.

Le sono sempre piaciute le storie cupe e tenebrose e nei cartoni animati Disney ha sempre tifato per gli antieroi.

La sua cattiva preferita è la Regina Grimilde, ma non ama creare mele avvelenate, almeno... non per il momento.

Negli anni ha sempre scritto racconti su fantasmi e vampiri, ma non ha mai pubblicato nulla e ha lasciato che solo gli amici e i parenti potessero leggere le sue storie.

La sua passione per l’esoterismo e i vari studi condotti negli anni la portano nel 2014 a creare il sito letterario ed esoterico Il Mondo di Sopra, che ad oggi è un punto di ritrovo per quelle streghe moderne che si dilettano nella lettura di romanzi di vario genere e nel paganesimo.

Come divulgatrice ha pubblicato Guarda oltre ciò che vedi. Un manuale sull’arte dei tarocchi e sul loro utilizzo, dove all’interno è possibile trovare un piccolo eserciziario e i significati di ogni carta.

Al di là di Borgo Opaco è la storia che per diversi anni ha chiuso nel cassetto, scrivendo quaderni di appunti e approfondimenti per i suoi personaggi e le loro vite.

Alla fine ha deciso di buttarsi e pubblicarla in self per sua scelta, in modo da riuscire a gestire totalmente tutto il progetto e i minuziosi dettagli creando la dilogia Borgo Opaco più il racconto extra: Nascosta nell'abisso.

Emanuela è una mamma single, ma allo stesso tempo crede nel Fato e nelle stelle. Emanuela è stata inserita tra i Book Influencer nel giugno 2020 nel libro Book Influencer chi parla di libri e dove trovarli, a cura di Giovanna Burzio per La Corte Editore. A fine 2020 firma un contratto con la Cordero Edizioni per la pubblicazione di un libro illustrato dedicato a sua figlia, la sua ragione di vita. A inizio 2021 firma un contratto per una nuova storia, ancora più cupa di Borgo Opaco per far capire al mondo che il buio non fa poi così paura.

Quando non è intenta a leggere o a pasticciare in cucina, ama fare lunghe passeggiate in natura per cercare troll e folletti con la sua amata figlia e il pitbull di famiglia..

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Profile Image for Silvia Vicentini .
301 reviews11 followers
May 26, 2021
Un buon retelling horror che riprende la leggenda della Yama-uba e le da una nuova veste. Splatter, cruda ma che affronta il tema della maternità in maniera raffinata
Profile Image for Elisa Fumis.
Author 10 books53 followers
June 19, 2021
La forza del vero amore per sconfiggere il dolore.

Il vuoto di Yamauba racconta la discesa nella follia di una giovane madre che si è convinta di aver perso il proprio bambino.
Yamauba si presenta come una madre amorevole e devota al figlio, tanto da non vedere più il marito, Akuma. Per quest’ultimo è una presenza scomoda, da eliminare senza sporcarsi le mani.
Lei infatti non rappresenta i canoni della donna vuota, inanimata come un oggetto, e della moglie sottomessa, dettati dalla società maschilista. È saggia, gentile e ostinata.
Ha sempre rispettato gli animali e qualsiasi creatura vivente.
In seguito, quando la convincono di essere la responsabile della morte del proprio figlio, Takara, si ritrova a fare i conti con un dolore troppo grande e con un vuoto impossibile da colmare.
Costretta a fuggire dal villaggio di Boraka, la donna vaga nei pressi del monte Shirouma e attua un meccanismo di difesa: si inventa una storia per cancellare i ricordi legati alla scomparsa del piccolo e vivere in un’illusione.
La perdita cambia Yamauba, la trasforma in qualcosa che non ha scelto lei di essere; è solo una vittima di ciò che le è stato fatto.
La presenza invisibile e costante della Yukionna, una creatura soprannaturale delle nevi, tipica del folklore giapponese, tesse la tela della pazzia di Yamauba e la spinge a compiere scelte sbagliate.
Takara è stato cresciuto senza amore ed educato secondo le regole dei samurai da un padre avido e rigido. Akuma gli ha imposto la strada da percorrere, condannandolo a un’esistenza già programmata, come un burattinaio che muove i fili del proprio burattino.
La nonna Jakuuna ha provato a sostituirsi alla vera madre del giovane, tuttavia i sensi di colpa e le sofferenze lo allontanano da quella che dovrebbe essere una famiglia.
Takara diviene un samurai, malgrado avesse voluto scegliere da solo, essere libero.
Madre e figlio sono quindi in balia degli eventi e delle decisioni altrui.
Le vicende sono ambientate nel villaggio Gokayama e sul Monte Shirouma.
Il vuoto di Yamauba è una storia di dolore, di sensi di colpa e di amore.
L’autrice si è ispirata alla leggenda di Yama-uba, una strega dai lunghi capelli spettinati, dal kimono logoro e con tendenze cannibali, per raccontare ai lettori la forza del vero amore.
Il sentimento tra due innamorati può finire, ma l’affetto di una madre nei confronti del proprio figlio non svanirà mai. Non c’è sofferenza o scusa che tenga: lei cercherà la strada per raggiungerlo, per riabbracciarlo, per accarezzargli la guancia e donargli il calore umano che merita.
Emanuela A. Imineo ci mostra due legami tra mamma e figlio in contrapposizione: da una parte c’è il bene incondizionato e la premura di Yamauba, che è disposta a tutto per ritrovare e soprattutto salvare Takara, mentre dall’altra troviamo Jakuuna e Akuma, che prova disprezzo per la persona che l’ha messo al mondo e che non lo considera. Se avesse potuto, la protagonista avrebbe donato affetto a quel bimbo che non ha potuto conoscere, lo avrebbe tenuto lontano dall’egoismo del marito e della suocera.
Yamauba rappresenta la forza, la speranza, la condanna, la maledizione alla fine della disperazione, il gelo, la vita e la morte dell’anima. Nella storia dell’umanità, la figura femminile è stata sempre svilita a causa del maschilismo, in questo libro viene restituita un po’ di dignità alla donna. Il personaggio riuscito meglio è proprio quello della protagonista.
Il suo racconto malinconico lascia un vuoto dentro al lettore, che può essere colmato con un effimero e illusorio attimo di felicità.
In definitiva, Il vuoto di Yamauba è un fantasy dalle tinte dark e soprannaturali profondo ed emozionante. La narrazione risulta lenta all’inizio. I personaggi sono caratterizzati abbastanza bene e i dialoghi sono fluidi e consoni alla trama.
Ne si consiglia la lettura soprattutto a chi ama il Giappone e in generale le leggende sugli spiriti o a chi cerca una storia drammatica sull’affetto materno.
Profile Image for Francesca Romana.
110 reviews3 followers
May 29, 2021
Questa opera di Emanuela devo dire che mi ha colpito sotto vari punti di vista. In primis perché approcciarsi ad una leggenda non solo è difficile ma è anche una impresa titanica che spesso vede l'autore soccombere ad un mito che viene spesso adorato e riletto per anni e anni.
Una avventura quella di Emanuela che devo confessare che avuto un esito che mi aspettavo: decisamente positivo. Oh almeno, lo è per la nostra autrice perché diciamo che definire positivo questo libro proprio non è il caso visto la sorte che è capitata alla protagonista.
Il vuoto di Yamauba ripercorre infatti la ben nota leggenda giapponese, rileggendola però in una chiave diversa, facendo diventare Yamauba quasi una Medea rivisitata e che ci fa rivivere un mito per molti sconosciuto o dimenticato in una nuova veste.
Che il lavoro di un rework sia titanico è innegabile. Che lo si faccia poi su una cultura come quella giapponese ha quasi l'odore della epicità e proprio come negli altri suoi libri, anche qui Emanuela si riconferma come una vera e propria barda della drammaticità e dell'angust.
Yamauba è una donna che viene portata alla follia, una donna che viene incastrata in un destino che non si è scelta ma che viene scelto per lei. È un grido di rabbia e di disperazione che riusciamo a intravedere benissimo sin dalle prime pagine, grazie al forte focus che abbiamo sin da subito sulla protagonista.
Non devo certo svelarvi il segreto che amo lo stile di scrittura di Emanuela e proprio come per Borgo Opaco, anche qui il suo stile quasi bardico è davvero perfetto in contrasto con quello che in realtà viene narrato.
Ho adorato questo libro anche se devo dirvi di averlo temuto molto. Ho un amore sfegatato per il Giappone e avevo davvero paura che il libro non sarebbe stato all'altezza delle aspettative ma sono felice di essermi ricreduta.
Approcciarsi a culture così diverse dalla nostra come quella giapponese non è facile e rileggere una leggenda come quella di Yamauba in una chiave così sentita è la dimostrazione di quanto sia davvero cresciuta questa autrice sia a livello narrativo sia a livello emotivo.
Un libro questo che posso solo definire come maturo e profondo, straziante ma anche coinvolgente e pieno di spunti di riflessione che ridanno ancora una volta il senso profondo della leggenda come monito alla vita e al comportamento delle persone.
Yamauba è una donna che viene derubata della sua anima, della sua vera natura, stravolgendola e rendendola la follia stessa, e non posso fare a meno di rivedere in lei tutte quelle donne che la società e il mondo hanno derubato dell'anima e della speranza. Davvero un meraviglioso grido di agonia, un monito a fidarsi delle persone giuste e soprattutto a proteggere il proprio cuore e la propria anima perché il mondo non è pronto per capire cosa sia davvero in grado di fare una donna quando toglie i freni e si lascia andare alla profondità delle emozione che è in grado di provare.
Bellissimo libro quindi che però non consiglio a tutti, ma solo a chi ha davvero la capacità di leggere oltre le righe, di essere in grado di carpire il vero significato dietro alle parole. I libri di Emanuela non sono per tutti proprio come non lo erano le leggende dei bardi. Emanuela è diventata pian piano il nostro bardo, la nostra guida al monito del mondo e non potrei essere più felice di essere una di quelle persone che lei ha messo accanto a sé, davanti ad un falò, mentre lei narra e tesse i fili del mondo e delle leggende.
Come sempre.. alla prossima
F.R.
833 reviews26 followers
November 11, 2024
Il vuoto che prova una madre alla perdita di un figlio, è un vuoto incolmabile, che può portare alla pazzia...
Braccia che stringono il nulla...
Orecchie che sentono pianti ormai solo immaginati...
Odori che riportano alla mente un tepore e una morbidezza ormai svaniti...
Questo non è semplicemente un romanzo horror...
Questa è la storia di resilienza e speranza nella vendetta...
Dolorosa, straziante e incolmabile...
Ma la rinascita sarà tremenda e la vendetta sarà gustata fino in fondo...
I temi trattati si fondono con la parte mitologica nipponica e folkloristica ma salgono dalle parole e dallo stile dell' autrice come un' ondata di piena...
Pazzia, malattia mentale, chiamatela come volete, ma qual è il labile confine che ci fa scavalcare la ragione per perderci nel buio più nero?
Quale dolore può scatenare in una persona la completa perdita di coscienza?...
Uno stile fluido e scorrevole che non sconfina mai nello splatter fine a sé stesso, ci apre porte su orrori inimmaginabili mostrandoci una realtà (?) che non potremmo mai accettare....
Se fossimo nella condizione di YAMAUBA?...
Chissà...???
Semplicemente indimenticabile....
Profile Image for Secret Girls.
254 reviews7 followers
December 7, 2022
Ho iniziato a conoscere Emanuela come la strega del Il mondo di sopra, sono passati anni e la mia stima per lei è cresciuta fino a iniziare a leggerla come autrice e a capire quanto si può amare un tipo di scrittura così evocativo e intenso. Il suo romanzo d'esordio Al di là di Borgo Opaco, mi ha permesso di conoscere un lato di lei che non conoscevo: un lato cupo e tenebroso, che mi ha fatto amare ogni suo personaggio. Il vuoto di Yamauba è qualcosa, invece, di diverso. La casa editrice stessa avverte il lettore dicendo che il libro va al di là di ogni tipo di genere ed è assolutamente vero: in questo romanzo autoconclusivo, l'autrice sembra attraversare tutti i generi letterari, passando a modo suo attraverso anche i romanzi rosa, mostrandoci un lato dell'amore diverso, l'altra faccia della medaglia - come lei stessa la definisce - che a volte ostenta il controllo. Emanuela A. Imineo appartiene a quel gruppo di scrittori a cui non interessa raccontare una storia a lieto fine o a farsi amare dai lettori attraverso il filtro letterario a cui si è abituati. Emanuela A. Imineo appartiene a quel gruppo di scrittori che scrive e basta, che immersa nella sua storia, lascia il segno con ogni parola. La sua penna sembra essere alla continua ricerca di confrontarsi con quel lato oscuro che alla fine tutti noi abbiamo, quell'abisso che ci appartiene ma che non abbiamo il coraggio di guardare in faccia. Emanuela A. Imineo affronta l'oscurità e lo fa nei migliori dei modi: con personaggi che si incastrano alla perfezione nella nostra vita. Se con Borgo Opaco avevamo conosciuto personaggi adolescenti, qui ci troviamo di fronte a personaggi che all'età adulta ci sono arrivati da un pezzo. Yamauba è una donna con un passato difficile visto l'epoca in cui vive - ci troviamo nel pieno feudalesimo del Giappone dove il patriarcato veniva coltivato ogni giorno dalla stessa famiglia - La nostra protagonista per via di un matrimonio combinato, è la moglie di Akuma, un uomo che detiene il controllo su ogni cosa. Entrambi sono figli dell'alta borghesia e per ampliare la propria economia, le due famiglie decidono di combinare il matrimonio.

Recensione completa: https://themydiarysecret.blogspot.com...
Profile Image for Ana.
23 reviews24 followers
Read
May 18, 2021
Una storia che ho divorato in qualche ora. Non perché io sia particolarmente veloce durante le letture, ma perché penso che le sue storie si leggano così, d’un fiato. Appena ti toccano ti afferrano, ti stringono e non ti lasciano più andare finché non arrivi alla fine. Immaginate una foresta di alberi che iniziano a stringersi intorno a te, a chiudere la strada dietro di te e a spingerti a continuare a camminare finché non attraversi tutta la foresta e non trovi l’uscita. E’ così che mi sono sentita quando ho realizzato che ero già alla fine. Un po’ come Harry Potter quando viene spinto fuori dal diario di Riddle, per smorzare un po’ i toni.

Mi sembra, quindi, un po’ superfluo dilungarmi sullo stile perché non saprei come descriverle se non bellissimo, scorrevole, accattivante, tutti aggettivi che adesso mi sembrano banali.
Io non sono un’amante delle descrizioni, soprattutto quelle degli ambienti. Anche nel romanzo più avvincente non riesco a concentrarmi, forse perché l’esercizio mentale di vedere l’ambiente di romanzo che prende vita intorno a me mi annoia. Le descrizioni ne Il vuoto di Yamauba, però, sono diverse perché hanno un ruolo particolare. Non si tratta semplicemente di fornire un luogo fisico agli eventi, ma sono un mezzo in più per trasmettere le emozioni dei personaggi. La natura gioca un ruolo importante tanto da avere l’impressione che sia un personaggio come gli altri. Chi ha letto anche la duologia di Borgo Opaco dell’autrice riconoscerà le montagne innevate, un luogo che diventa simbolo di desolazione e perdizione dell’anima.

La trama è molto lineare e oserei dire semplice se si guardano solamente i fatti. In molti punti l’ho trovata prevedibile, ma non voglio che sia visto come una nota negativa. Guardando il genere del romanzo si può intuire la direzione che la storia deve prendere. Non è comunque la trama fine a se stessa il punto di questo romanzo quanto lo sono i temi affrontati e i messaggi che vuole veicolare.
Il romanzo esplora la famiglia e sviscera ogni legame all’interno di essa. Quello tra marito e moglie, quando vivere intrappolati in un’unione senza amore e senza rispetto può diventare tossico. Quello tra figlio e padre, quando si cerca di vivere all’altezza della aspettative da una parte, mentre dall’altra s’invidia e si teme la giovinezza e la forza dell’erede. E, soprattutto, quello tra madre e figlio.

Da una parte abbiamo Yamauba e il figlio Takara: lei che perde la ragione davanti la perdita del figlio, lui che nonostante non l’abbia mai conosciuta ne sente la mancanza. Sembra quasi che la sua esistenza sia incompleta e non perché sia orfano di madre, ma perché è stata completamente cancellata. Non riesce a trovarne un oggetto, una foto, un ricordo in tutta la casa. A provare a colmare questo vuoto c’è la nonna paterna, Jaakuna, che tratta il nipote come un secondo figlio, ma può mai un nonno, per quanto amorevole e benintenzionate, sostituire un genitore?
In fine c’è il legame tra Jaakuna e suo figlio, Akuma, l’esempio lampante della madre accecata dall’amore per il figlio. Un amore che assume le forme di una vera e propria ossessione. Jaakuna è quella madre che non riesce a vedere i difetti del figlio e per la quale nessuno sarà mai all’altezza. La madre onnipresente, invadente, che vuole avere l’esclusiva sull’amore e l’attenzione del figlio.

Il pregio più grande de Il vuoto di Yamauba è raccontare dei temi in un modo speciale che tocca le corde più profonde anche nella persona più indifferente verso quegli stessi temi perché lo fa con una voce autentica. Vera.
Profile Image for Blossomofpaper_ Adele.
138 reviews15 followers
May 24, 2021
In questo libro vediamo cimentarsi Emanuela con la cultura giapponese, in particolare col retelling di un famoso Yōkai (demone giapponese), Yamauba (in giapponese si scrive con i caratteri山姥 “Yama-uba”, cioè 山 “yama” montagna, e 姥 “uba” donna anziana). Viene spesso rappresentata come una vecchia donna dai lunghi capelli bianchi e arruffati, un kimono stracciato, e una bocca che va da un orecchio all’altro. Yamauba vive tra i boschi delle montagne giapponesi e sopravvive cibandosi dei corpi dei poveri viaggiatori che incrociano il suo cammino. Ma non viene sempre descritta come una figura negativa, infatti in alcune leggende è rappresentata come colei che salverà e crescerà l’orfano Kintarō, eroe guerriero del folklore giapponese. Altre leggende la dipingono invece come una donna maledetta che ha come unica debolezza un fiore segreto che racchiude la sua anima.
Alcuni pensano che Yamauba sia stata creata durante il periodo Edo (1603-1868), in particolare durante la grande carestia che spinse gli uomini ad avventurarsi nei boschi alla ricerca di cibo.
L’autrice nel suo libro riprende un po' da tutti questi racconti e ci mostra una Yamauba non completamente cattiva ma neanche completamente buona. Rappresenta perfettamente il dualismo che le leggende ci riportano riguardo questo demone inquieto, sempre alla ricerca di qualcosa per placare il terribile vuoto che prova dentro.
Oltre al personaggio principale troviamo Akuma (che in giapponese significa “demone”), il marito di Yamauba. Incarna a pieno l’uomo avido ed estremamente egoista che pensa esclusivamente al suo tornaconto mettendo in secondo piano uno dei beni più grandi che si possono avere nella vita, l’amore di una famiglia.
Jaakuna (che in giapponese significa “demone opaco”) è la suocera di Yamauba. Madre estremamente oppressiva, pretende che tutto l’amore degli “uomini di casa” converga esclusivamente su di lei. Cieca sul mostro che è diventato suo figlio Akuma, sarà l’artefice della sua stessa rovina.
Takara (che in giapponese significa “gioiello prezioso”) è il figlio che Yamauba era convinta di aver ucciso. Takara cresce senza l’amore di una madre e con un padre che lo disprezza a tal punto da desiderarne la morte. Oltre a Yamauba, è il personaggio più complesso a livello interiore perché anche di lui non se ne può avere un’opinione né completamente positiva né completamente negativa. È quel personaggio che a volte adori mentre altre volte vorresti avesse avuto quella spinta in più per fare la cosa giusta.
Per quanto riguarda l’ambientazione e la narrazione si vede proprio su entrambi la firma di Emanuela. La narrazione è semplice, lineare, che ti accompagna senza mai stancarti durante tutta la lettura. Che dire, semplicemente meravigliosa!
Anche per quanto riguarda l’ambientazione posso dire che è semplice, pulita, l’autrice non si è andata a impantanarsi in inutili e difficili descrizioni di ambientazione storiche che avrebbero reso solamente il racconto più pesante.
Così concludo dicendo che se siete amanti della cultura giapponese e volete leggervi un racconto che ne rielabora un po’ le leggende che ne fanno parte, non posso che consigliarvi assolutamente questo libro!
Profile Image for Migliore Tania ~ Books to Read Blog.
48 reviews4 followers
May 27, 2021
OGNI QUAL VOLTA LEGGO UN LIBRO AMBIENTATO IN GIAPPONE, PERDO UN PEZZO DI ME STESSA.

Il Vuoto di Yamauba, un libro ambientato nel Giappone feudale, tra samurai, vecchie leggende e demoni persecutori. C’è da dire che il periodo storico trattato è il mio preferito, quindi ho letto questo libro con particolare dovizia e piacere.

Inizio col dire che questo romanzo non è un libro per tutti. La trama per quanto semplice, nasconde tutta la bellezza della storia. Emanuela ha dato vita a dei personaggi emozionanti, velati di mistero, crudeli, ma anche pietosi. Fin dalle prime pagine si ci rende conto che la storia che ci viene raccontata non è facile, leggera, sebbene si parta da un momento felice, come la nascita del proprio bambino per una madre, con il conseguente dolore della perdita di quel figlio tanto amato, fino a scivolare nella follia e nell’omicidio.

 

“Yamauba sentiva di seguire una propria direzione, spinta dal bisogno  più forte che avesse mai provato in vita sua: quello di ritrovare suo figlio Takara.”

 

 

Lo stile del romanzo è scorrevole, diretto, a volte crudo, con delle scene che mi hanno stupita e a volte mi hanno fatto rabbrividire, per quanto siano state rese reali e vivide. Le tematiche affrontate sono diverse, ma quella dominante appartiene all’abbandono, il dolore della perdita e dell’inganno. L’autrice si mostra molto sensibile a questi temi, il più delle volte vengono marcati con decisione durante la vicenda. Yamauba è una vittima di un marito avido e crudele, non potete neppure immaginare i miei sentimenti contro quella sottospecie di uomo. La storia è una complessa ragnatela di sentimenti, rimpianti, morti e in fondo anche di amore, sebbene il libro sia chiaro a quale finale ci porta, non si può non divorarlo con avidità. Elemento importante che tengo a sottolineare è la descrizione dei luoghi, prestando particolare attenzione alla posizione in cui Emanuela pone i suoi personaggi, che sono quasi sempre in luoghi oscuri e freddi, per enfatizzare la natura malinconica degli stessi, insieme alla follia e alla sensazione di mancanza.

In conclusione, Il Vuoto di Yamauba, avvolge il lettore nelle sue spire, lo avvince senza possibilità di scampo. Emanuela ha scritto un libro rivolto molto a se stessa, inducendo il lettore alla riflessione con metafore attuali e vere. Lo consiglio se volete volgere la vostra attenzione a un tipo di storia completamente diversa dagli schemi.
Profile Image for Silla Review.
34 reviews2 followers
November 2, 2024
Questo è il primo libro che leggo di Emanuela A. Imineo e devo ammettere che mi ha piacevolmente stupita. Avevo grandi aspettative su questo testo perché le premesse della quarta di copertina mi sono sembrate da subito molto accattivanti e alla fine sono stata ripagata di tutto. Come scrive anche in una nota finale l'autrice, il fulcro del libro gravita attorno al concetto di dualità. Infatti Yamauba viene spinta a diventare un mostro perché le fanno credere di aver avvelenato il figlio, la sua unica ragione di vita. Al contempo però, anche gli spiriti dell'aldilà non reclamano la sua anima ma la utilizzano per difendere la montagna Shirouma dagli avventurieri che vi si inoltrano. La storia di Yamauba è letteralmente straziante, il vuoto creato dalla (presunta) perdita del figlio non viene mai colmato e la sua mente nasconde gli eventi accaduti, ricreando una realtà "più logica" per tenerla in vita. Ecco che allora, la nostra protagonista inizia a vagare per la montagna cercando aiuto e raccontando di essere stata attaccata dai lupi che le hanno tolto il figlio. Con il procedere della lettura, si assiste alla trasformazione di Yamauba in un mostro cannibale, capace di fingersi docile e mansueta per poi attaccare la vittima nel momento in cui abbassa la guardia. Contemporaneamente alla sua storia però, viene narrata anche quella di Takara, che è appunto il figlio ormai cresciuto. Anche lui si porta dentro un vuoto enorme, quello di non aver mai conosciuto la madre. Ecco quindi l'analogia tra le due storie che sono al contempo diverse ma unite dallo stesso abisso interiore. Potrei parlare di questo testo per ore da quanto mi è piaciuto ma credo che il concetto principale che ne racchiude l'essenza sia questo: tendiamo sempre a giudicare una persona in base alle azioni che compie (soprattutto se queste sono atroci) ma siamo sicuri che il mostro sia l'operante e non chi lo ha spinto a diventare tale?
Profile Image for »мσяgαиα« (over the hills and far away).
90 reviews4 followers
May 24, 2021
[..] Cosa posso dire, innanzitutto non aspettatevi un romanzo dai tratti dolceamari, proprio no: il dolce non è che un debole ricordo sovrastato dal dolore, dal tormento e dalla pazzia in cui cade, rimanendone completamente avvinghiata, la nostra protagonista.

[..] Un vortice di dolore capace di avvolgere il lettore, tormentarlo man mano che la lettura prosegue e gettarlo, in compagnia di Yamauba, nel baratro della follia. Un tratto che apprezzo e amo dello stile di Emanuela è che, anche grazie al suo essere diretta – per quanto brutale, ogni sfumatura della personalità di un personaggio è approfondita ed esaltata al massimo affinché chi legge sia capace di catturarne l’essenza. Leggendo riuscivo a sentire ogni sentimento provato dalla protagonista, dalle vittime e, da esterna, una rabbia verso quel pezzo di.. ok, avete capito.. del marito. Vi giuro che sarei volentieri entrata nel romanzo per usarlo come sacco da boxe.. ma sto divagando.

Scrivere del Giappone non è semplice, complice la distanza culturale e le innumerevoli figure mitologiche e folcloristiche, ma l'autrice è riuscita a rendere - grazie ad uno studio a monte - davvero in maniera molto genuina un'epoca a dir poco affascinante. Non me la sento di scendere troppo nei particolari della storia, perché va letta e - passatemi il termine - vissuta da lettore, ma posso dirvi che non è adatta a chiunque. "Quando guardi a lungo nell'abisso, l'abisso ti guarda dentro" credo non ci sia citazione più adatta a racchiudere ciò che riesce a suscitare questo romanzo, o almeno che ha suscitato in me. Una lettura, per giungere al termine, che rifarei nonostante il dolore capace di trasmettere in più di una scena.

[Recensione completa nel blog Over the hills and far away]
Profile Image for Samantha Di Prizito.
Author 7 books24 followers
July 1, 2021
Ho amato alla follia questo retelling della leggenda di Yamauba, ho sentito sulla pelle il Giappone feudale e l'ambiente circostante, l'avanzare delle stagioni e i sentimenti di ogni personaggio.
Se c'è una cosa che Emanuela sa fare, è sicuramente entrare in risonanza con la natura, parlare della sua forza e di quanto straordinaria sia, quanto magica. Il modo in cui parla della natura, poi, si riflette anche nella sfera spirituale dei suoi personaggi, sempre chiara e delineata.

C'è molto rancore e molta rabbia, nelle sue storie; i suoi protagonisti sono individui complessi, molto grezzi, con pochi fronzoli e sono costruiti in modo da rappresentare tutti quei tratti negativi di cui le persone si vergognano e che cercano di tenere nascosti agli occhi del mondo intero. Emanuela non ha di sicuro paura delle parole e nemmeno di quello che di oscuro si nasconde nell'animo umano e ne parla con maestria.
Le sue storie sono infatti crude e spietate e lei non indora la pillola a nessuno, mai. Nemmeno in questa fiaba un po' lunga e articolata, dalle tinte crudeli e realistiche.

Ho apprezzato tantissimo, avevo alte aspettative e sono state tutte raggiunte.
L'unica cosa che a me ha fatto storcere il naso è che Emanuela utilizza un "show and tell" invece di un "show don't tell" e in alcuni passaggi pieni di termini tecnici e vocaboli giapponesi, ho avuto l'impressione di leggere definizioni da dizionario. Ma questo non è necessariamente un difetto, perché la lettura scorre comunque molto bene, senza intoppi; è proprio una preferenza personale che, comunque non ha penalizzato il voto finale del libro.
Quindi, superconsigliato e con una recensione completa in arrivo sul mio blog e sul profilo Instagram il 16 Luglio alle ore 15:00.
Profile Image for Lalaith.
24 reviews
November 4, 2024
Un retelling horror e splatter che tratta temi come la maternità, la figura della donna nella tradizione, la mitologia giapponese, il dolore, la perdita. Ma più di tutti tocca il tema della dualità nell'essere umano e questo lo si vede principalmente nei protagonisti Yamauba e Takara, suo figlio.

A questi due personaggi si contrappongono principalmente le figure di Akuma, marito di Yamauba e Jaakuna, la suocera.

L'amore in questo libro si mostra sia positivamente che non. In particolare penso all'amore di Yamauba per il figlio, attraverso il quale riesce a conoscere la verità e a ritrovare se stessa. E l'amore ossessivo di Jaakuna che non vuole condividere l'affetto del figlio e del nipote con nessuno, negando loro anche la libertà di crearsi i loro spazi.

È presentato anche il concetto di avidità, impersonificato in Akuma. L'unica soddisfazione che ha nella vita è vedere il proprio patrimonio aumentare. Questa venalità lo porta a ripudiare il figlio, non volendo condividere con lui nemmeno un centesimo. Il rapporto tra i due è quindi molto teso.

Mi è piaciuto molto il finale che mi ha lasciata con un dubbio e con una speranza nel cuore.
Profile Image for The Mad Otter.
41 reviews7 followers
May 25, 2021
Recensione completa sul sito di The Mad Otter:

http://www.the-mad-otter.it/index.php...

[...]
Si percepisce il gelo in ogni sua sfaccettatura, congelando ogni speranza di tornare, finalmente, a vedere la luce. In questo buio freddo, però, le emozioni scalpitano con intensità, facendosi strada e amplificando negatività e positività, delineando un’ambientazione curata, così come i personaggi che l’affollano. Emanuela diventa essa stessa parte principale di quel luogo, perché di esso ne conosce ogni anfratto e non teme che gli altri vedano cosa si nasconde sotto alla superficie. Anzi, brama che tutti possano avere il coraggio di saltare nel vuoto, in quel pozzo senza fine che diventa Yamauba.
[...]
Profile Image for Giulia.
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May 26, 2021
La strega Yokai Yamauba attinge direttamente dal folklore giapponese: un dolore che chiama altro dolore, sangue che chiama altro sangue. E carne umana. Il tormento di una donna senza pace, in grado solo di provocare morte. Una dama dalla montagna. Magnifica, terribile, costretta a essere mutevole e cangiante.

Yamauba diventa un pozzo che attira dolore, assimila tristezza e diviene arida, come una pallida pagina strappata e rattoppata. Magari anche sporca. Come unghie che raschiano il vetro, la scrittura di Emanuela raschia la nostra anima.

Ogni parola tocca corde che nessuno avrebbe mai potuto pensare di avere e diventa crudele, perché viva, reale, che distrugge. Una storia che, nella sua condannata sterilità, arricchisce.

Emanuela Imineo è fantastica.
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