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619 pages, Kindle Edition
Published May 29, 2021
“Comunque non ho detto che non è bello, solo che…. ha un atteggiamento un po’ cupo.”
“È un Dio dei morti, te lo aspettavi vestito di rosa?”
“Per la prima volta, non lo negò, ebbe paura di Ade. Non per quello che faceva, o per come si comportava, ma per quello che trasmetteva: una tale neutralità da non dare la benché minima speranza di avvicinarsi emotivamente a lui. Non sembrava nemmeno vivo, o pensante: sperare di ottenere misericordia da lui sarebbe stato come sperare di ottenerla da una montagna. Sembrava un calcolo, un’operazione matematica. Allora Persefone capì perché i mortali non lo venerassero, capì perché non esistessero templi a lui dedicati. Capì di trovarsi di fronte a uno dei capisaldi dell’universo. E, come la prima volta che l’aveva guardato negli occhi, sentì una parte della propria immortalità morire per sempre.”
“Nei secoli successivi sarebbe capitato spesso che qualche curioso domandasse a Persefone se fosse stato difficile, da appena scesa, adattarsi a Erebo. Le avrebbero chiesto se avesse sentito la mancanza del sole i primi mesi; se fosse stato un problema adattarsi al gelo; se fosse stato difficile allinearsi con la malinconia statica delle anime che ivi dimoravano.
Persefone avrebbe sempre risposto di no.
No, non era stato difficile. Era stato strano, impetuoso, un’esperienza fuori da ogni umana comprensione. Ma non difficile. Perché, sotto sotto, aveva sempre avuto qualcosa, un piccolo seme dentro di sé che la legava all’oscurità tanto quanto alla luce.”
“Era successo davvero, alla fine. Un dominio equo eppure emotivo, giusto eppure impulsivo come solo la natura sa essere. Da quel giorno, la morte profumava di fiori. La Primavera era regina Infera.”
