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Almanacco dell’orrore popolare. Folk horror e immaginario italiano

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Da qualche tempo, in Gran Bretagna, si parla di folk horror per indicare quel miscuglio di isolamento rurale, paganesimo e paure ctonie che sembra animare come un filo segreto la cultura degli anni Settanta, tesa fra occultismo, psichedelia e incubi rurali. Al tempo stesso, sulla scia di pensatori come Jacques Derrida e Mark Fisher, folk horror ha preso a indicare qualcos’altro: non solo certe atmosfere del passato più prossimo, ma anche e soprattutto i rapporti che noi contemporanei intratteniamo con quelle atmosfere, cercando in esse un antidoto al vuoto di senso che sembra caratterizzare il presente. Almanacco dell’orrore popolare non è solo un viaggio alla scoperta del folk horror della provincia italiana. È, anzitutto, un’indagine sulle tensioni più segrete che animano la cultura della penisola: l’onnipresenza del passato e la compresenza di antico e moderno, la permeabilità tra mondo subalterno e cultura alta e lo slittare continuo tra centro e margine – sia esso geografico, sociale o culturale – che dà alla cultura italiana un’impronta perennemente decentrata, diasporica, soggetta a ibridazioni. Almanacco dell’orrore popolare raccoglie saggi, racconti e testimonianze senza inseguire una (impossibile) completezza. Ne risulta un singolare missaggio, nel quale pop e folk, invenzione e tradizione si confondono: delineando così l’ombra di una Repubblica Invisibile della quale facciamo tutti, inconsapevolmente, parte.

400 pages, Paperback

First published January 1, 2021

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About the author

Fabio Camilletti

32 books6 followers

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Profile Image for Laura.
13 reviews6 followers
January 26, 2022
Meraviglioso. La Odoya è una casa editrice il cui catalogo non può che essere saccheggiato. Sebbene questo volume sia una "miscellanea: una tipologia di testo ormai bandita dall'editoria accademica", dal momento che racchiude una raccolta di saggi e un alcuni racconti di fiction e non, contiene delle analisi di gran levatura. Numerosi sono i riferimenti storico-antropologici che tanto amo che raggiungono picchi di qualità, per l'appunto, accademica. Tuttavia non mancano momenti di leggerezza che pescano dalla cultura pop, dalle leggende metropolitane, fatti di cronaca e chi più ne ha più ne metta. Ho sempre avuto la sensazione che gli autori e curatori di queste edizioni fossero persone preparate con un enorme passione verso il cinema, la letteratura e la storia più marginali e controverse e in quanto tali pregne di fascino. Questo libro non ha fatto che confermarlo.
Profile Image for Ends of the Word.
543 reviews145 followers
February 25, 2024
The term “folk horror” is often attributed to British film director Piers Haggard, who coined it in a 2003 interview to describe his own film The Blood on Satan’s Claw (1971). It was subsequently taken up by Mark Gatiss in his 2010 BBC4 series “A History of Horror” and applied not just to Haggard’s movie, but also to other films of the era with which it shares certain traits, such as Witchfinder General (1968) and the iconic The Wickerman (1973).

Unsurprisingly, given the genesis of the term, the genre is primarily associated with British horror. But just as first-wave Gothic, despite often being considered a peculiarly English phenomenon (think Horace Walpole and Matthew “Monk” Lewis), also had its continental counterparts, so can “folk horror” find parallels around the world. Even Italy, that sun-kissed land wo die Zitronen blühen, has its darker side of witchery, pagan survival, foggy landscapes and abandoned post-industrial hinterlands. This is the point made by Fabio Camilletti in his introduction to Almanacco dell’orrore popolare – Folk horror e immaginario Italiano, a volume edited by Camilletti himself together Fabrizio Foni for Odoya, an Italian publisher of books on esoterica. The book explores the concept of folk horror through an Italian lens, underlining the fact that far from being a purely English (British?) cultural phenomenon, folk horror can also be identified in the scary traditions of other countries, in this case, il bel Paese.

Camilletti and Foni describe their work as an “almanac”. This points to the unusual structure of the volume, which gives it its peculiar flavour albeit one which some readers might find confusing or even frustrating. The book covers a surprisingly wide gamut of subjects. Just to give a few examples: Luigi Musolino contributes a nostalgic, autobiographical essay on the traditions of the Piedmont region; Danilo Arona writes a story about a meeting of witches in which he appears in an auto-fictional role; there is a lengthy and surprisingly detailed segment on werewolves courtesy of Fabio Giovannini; Gabriele Scalessa and Alessandra Diazzi write about satanism and the occult. Other articles cover freemasonry and secret societies, witchcraft, Lovecraft and horrific dolls. In other words, Almanacco dell’Orrore Popolare is a miscellany of sorts – perhaps more suitable to dip into than to read from cover to cover (a feat which I attempted, but only managed after several “breaks”). It is also worth noting that while some of the essays can be easily followed by the general reader, others are more scholarly in subject and approach. What comes to mind, for instance, is Stefano Zammit’s chapter on horror elements in Baroque religious homilies – it’s a fascinating subject and a decidedly original take on the “Gothic”, but hardly a light read.

This volume provides plenty of alternative perspectives on folk horror and is certainly worth exploring.

https://endsoftheword.blogspot.com/20...
Profile Image for Alessandro Schümperlin.
Author 3 books1 follower
January 4, 2023
Libro interessante, ma che non sempre è facilmente digeribile. Interessante la ricerca fatta riportando parecchie situazioni non particolarmente famose o rimaste note solo a pochi. Inoltre alcuni passaggi con quelle che sono le trasposizioni dalla favola alla leggenda alle radici della specifica paura con la versione cinematografiche e/o su fumetto. Va letto per il gusto della scoperta di situazioni particolari e inconsuete
Profile Image for Gabriele  Menegalli.
18 reviews1 follower
March 30, 2022
Un volume molto concentrato e molto eclettico, che raccoglie in sé film, leggende popolari, luoghi, racconti, ecc.
Sebbene mi aspettassi altro, dalle premesse, l'ho trovato interessante e pieno di citazioni, riferimenti e con una bibliografia interessantissima. Penso che lo aggiungerò alla mia libreria per poterlo leggere, rileggere e consultare, nonché per approfondirlo.
Profile Image for Stefano Sotgia.
90 reviews6 followers
January 19, 2023
Lettura imprescindibile per chi ha nostalgia degli almanacchi della paura e del mistero della Bonelli. Saggi eruditi, leggende, aneddoti, narrativa, e la cosa che forse ho apprezzato più: un'ottima, ricchissima bibliografia.
Profile Image for Fabio degli Spiriti.
20 reviews
September 4, 2025
Il libro è una continua scoperta che di pagina in pagina vi trasporta in un’Italia fatta di tradizioni orali, streghe, orchi, lupi che in qualche modo riaffiorano nella nostra vita quotidiana. Il capitolo dedicato a Torino è meraviglioso e mi ha fornito un sacco di spunti sulle nuove letture.
Profile Image for Adele.
12 reviews3 followers
July 29, 2025
Denso e ricco di spunti, i contributi all'interno oscillano tra l'intenso e il trascurabile (in minor parte, per fortuna). Nota assolutamente positiva per la ricca bibliografia. Un buon testo per chi vuole iniziare ad addentrarsi nel mondo del racconto folkloristico e fantastico italiano.
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