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Memè Scianca

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Un padre racconta ai figli, che glielo hanno chiesto, quello che ricorda dei suoi primi dodici anni, di cui loro non sanno quasi nulla. Storie troppo remote, pensa. Che differenza poteva esserci, in fondo, ai loro occhi, fra Firenze durante la guerra, dove era cresciuto, e per esempio la steppa dell’Oltre­ caucaso di Florenskij, alla fine dell’Ottocento? Non molta. Apparteneva tutto a quell’età incerta e fumosa che precedeva la loro nascita. E poi, da dove cominciare?
La prima immagine della guerra, intravista dalla finestra di una soffitta clandestina nel centro di Firenze. La vecchia villa di San Domenico, dove un mattino, a seguito dell’assassinio di Giovanni Gentile, suo padre viene arrestato come pericoloso antifascista. Il polverio che sale dalle macerie di Por Santa Maria, subito dopo che i tedeschi hanno fatto saltare i ponti. Poi i giochi – e i libri che impercettibilmente ne prendono il posto. L’immersione nella letteratura e la scoperta della musica. E Firenze, quella Firenze degli anni subito dopo la guerra, separata da tutto, anche dal resto dell’Italia. Una lastra impenetrabile e trasparente confermava quella convinzione della città di essere a parte. E un giorno, forse anche prima di saper leggere, chi scrive dichiara che il suo vero nome è Memè Scianca.

96 pages, Paperback

First published July 29, 2021

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About the author

Roberto Calasso

66 books679 followers
Roberto Calasso (1941 – 2021) was an Italian writer and publisher.

Calasso was born in Florence in 1941, into a family of the Tuscan upper class, well connected with some of the great Italian intellectuals of their time.

Calasso worked for the publishing firm of Adelphi Edizioni since its founding by Roberto Bazlen in 1962 and became its Chairman in 1999. In 2015, he bought out the company to prevent it from being acquired by a larger publishing firm. His books have been translated into more than 20 languages.

He was the author of an unnamed ongoing work reflecting on the culture of modernity, which began with The Ruin of Kasch in 1983, a book admired by Italo Calvino. Dedicated to the French statesman Charles Maurice de Talleyrand-Périgord or, Talleyrand, it was followed in 1988 by The Marriage of Cadmus and Harmony, in which the tale of Cadmus and his wife Harmonia becomes a pretext for re-telling the great tales of Greek mythology and reflecting on the reception of Greek culture for a contemporary readership. Another world civilization is surveyed in Ka (1996, where the subject of the re-telling is Hindu mythology). K restricts the focus to a single author, Franz Kafka; this trend continues with Il rosa Tiepolo (Tiepolo Pink), inspired by an adjective used by Marcel Proust to describe a shade of pink used by Venetian artist Giambattista Tiepolo in his paintings. With La folie Baudelaire, Calasso once more broadens his scope from fresco to a whole civilisation, that of Paris in the latter half of the 19th century, reconsidering the lives and works of the post-romantic generation of writers and artists from Baudelaire to Valéry. In one of his more recent works, Ardore (2010), the author returns to India for an exhaustive analysis of the theory and practice of Vedic sacrifice and its significance for post-modern epistemology.

Along with his status as a major analyst specifically of the works of Kafka, Calasso was, more broadly, active in many essays in retrieving and re-invigorating the notion of a Central European literary culture. He also served as the president of the International Alexander Lernet-Holenia Society, which promotes the publication, translation and study of this multi-genre Austrian writer and his focus on the identity crisis of his characters at odds with postimperial Austria and Central Europe.

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1 (<1%)
Displaying 1 - 24 of 24 reviews
Profile Image for Come Musica.
2,060 reviews628 followers
July 30, 2021
Un viaggio nella memoria, indietro nel tempo, per arrivare ai suoi primi dodici/tredici anni dell’autore, dal 1941 fino al 1954.

“La memoria è fatta in prevalenza di buchi, come un territorio crivellato di crateri vulcanici ormai inattivi. Qualsiasi tentativo di ristabilire un itinerario simile al tracciato di una strada su una mappa è vano e tende a sfigurare gli elementi che via via incorpora.
Gli assiriologi chiamano «pseudo-autobiografie» le prime vite, scritte non da chi vi parla in prima persona, che è sempre un re o un dio, ma da un ignoto scriba, vissuto molti anni dopo, quando non vi erano più testimoni diretti.”


Ho letto con emozione queste pagine di uno dei due memoir di Roberto Calasso uscito ieri 29 luglio, nel giorno in cui lui ha perso la vita: una strana sincronicità. Come se avesse scelto la data in cui morire.


Ci consegna questi suoi ricordi che non sono solo familiari, ma che riguardano un po’ tutti: un viaggio nella Storia italiana attraverso quella personale, intrisa di letteratura.

“Una lastra impenetrabile e trasparente separa ciò che ho vissuto a Firenze sino alla fine del 1954 da tutto il resto. Per quanto remoto, quel resto, che ha inizio con Roma, fa già parte di oggi.”

Tra 4 e 5 stelle
Profile Image for Gabril.
1,043 reviews255 followers
August 5, 2021
“La memoria è fatta in prevalenza di buchi, come un territorio crivellato di crateri vulcanici ormai inattivi. Qualsiasi tentativo di ristabilire un itinerario simile al tracciato di una strada su una mappa è vano e tende a sfigurare gli elementi che via via incorpora.
[…]
Avanzando negli anni si diventa, pur senza volerlo, lo scriba di se stessi. Mancano i testimoni, ogni frammento che affiora potrebbe affiorare per un’ultima volta, prima di essere abbandonato a una totale inesistenza. E certamente chi scrive dubita di ogni parola che scrive. Sa che nessuno potrà confermarla. Ma l’impulso è forte ad afferrare il lembo di una stoffa che una volta aveva avvolto un corpo.”

29 luglio 2021, la junghiana sincronia.
Preziosa, lucida, breve testimonianza da leggere e rileggere, in solitaria delizia.
Profile Image for Pitichi.
608 reviews27 followers
December 1, 2023
Non conoscevo Roberto Calasso, ma da questo libro in poi non lo dimenticherò mai più. Qui fotografa alcuni ricordi della sua esistenza fiorentina nel periodo della seconda guerra mondiale: incontri, odori, sensazioni, voci di tanti intellettuali che si sovrappongono in un lucido e palpitante memoir. Breve ma intensissimo, questo libretto va assaporato, digerito, riletto e scoperto, con Wikipedia alla mano per coglierne i molteplici riferimenti. Lo adoro!!!
Profile Image for Mariarosa Raffaelli.
121 reviews2 followers
July 31, 2021
Un memoir delicato di un'infanzia importante, quella di un bambino con nonni e genitori di spessore, che vive in case piene di libri, ma che non rinuncia ad essere un bambino curioso, che ama giocare coi soldatini, che scopre la lettura e le emozioni che la stessa può scatenare in una mente pronta a recepire ogni storia.

Memè Scianca, un nomignolo inventato dallo stesso Calasso per definirsi, è uscito in libreria il giorno in cui lui ci ha lasciato. La sua vita prosegue in queste pagine.
Profile Image for Marina.
163 reviews54 followers
December 5, 2024
"La lezione definitiva su Roma me la diede, senza accorgersene, mio padre, un giorno in cui gli dissi che nel centro di Roma non era facile vedere i nomi delle strade. Spesso addirittura mancavano. "Bisogna saperli già" disse mio padre, sbrigativamente. Molto più tardi ho scoperto che aveva ragione."
Profile Image for Michela nonostante.
180 reviews3 followers
August 22, 2021
"La memoria è fatta in prevalenza di buchi, come un territorio crivellato di crateri vulcanici ormai inattivi. Qualsiasi tentativo di ristabilire un itinerario simile al tracciato di una strada su una mappa è vano e tende a sfigurare gli elementi che via via incorpora"
Pennellate di ricordi - rigorosamente senza ordine logico - della vita lontana di Roberto Calasso, raccontata ai suoi figli, a cui noi tutti (cresciuti a pane e Adelphi, in fondo siamo tutti suoi figli) abbiamo il privilegio di assistere.
La nascita della sua passione per la lettura, la scoperta della letteratura e dell'arte sono la migliore immagine che resta di questo piccolo grande libro uscito nel giorno della morte di un grande piccolo editore.
"Ciò che ci è più vicino ha bisogno di una via tortuosa per arrivare a mostrarsi"
340 reviews9 followers
August 12, 2021
Un piccolo libro, un grande regalo di Roberto Calasso. Memè Scianca è il nome che l’autore si dette da bambino e con questo nome ricorda i primi anni della sua vita passati a Firenze.
Dalle pagine emerge la città, protagonista con le sue vie e i suoi bar, la casa dei nonni, testimone di relazioni costruite dal nonno Ernesto, il filosofo e pedagogista Codignola, amico delle grandi personalità dell’epoca dai Pasternak a Momigliano, da Gentile a Jaeger.
Il sapore è quello di un tempo passato, della scoperta del piacere della lettura - per chi poi della lettura fece anche mestiere - del ricordo gentile e discreto.
Da leggere e gustare, come un piatto ben cucinato con amore.
Profile Image for Carlos Sánchez Lozano.
2 reviews2 followers
November 24, 2024
El secreto editorial de las memorias de niñez
Roberto Calasso, Memè Scianca. Barcelona: Anagrama, 2024
Este es un libro de memorias de un reconocido editor italiano fallecido en julio de 2021. Se dirá que los libros de editores son monotemáticos y dirigidos en clave a los colegas porque se centran en el negocio de los libros con todos sus accidentes y dolores de cabeza, el primero de los cuales son los autores. Esta memoria rompe este sino porque, al contrario del corpus biográfico que circula en el ámbito librero hispánico, se centra en un periodo central de la vida que nos une a todos: la niñez y la adolescencia. Con ello quiere decir que cualquier persona que quiera narrar y evocar su infancia tendrá en Memè Scianca un referente de gran valor.
Los buenos libros de memorias, a mi parecer, se caracterizan porque: 1) no se pierden en detalles que interesan al autor pero que al grueso de los lectores no, y 2) son un ejercicio de estilo más que una crónica ordenada de hechos. Calasso lo logra en juntos casos. Veamos cómo.
Este librito aparece publicado en una edición portable (los nuevos cuadernos de anagrama en un tamaño de 10,5 X 17,5 cm). Es decir, que cabe en un bolsillo, y sus 48 capítulos, de dos o tres páginas, se pueden leer en 5 minutos cada uno. Lo maravilloso de este regalo de Calasso es que esa lectura invita al lector a contrastar su propia experiencia con la del editor italiano por lo menos durante otros 5 minutos. Es decir que lo invita a uno a dialogar vivamente con un autor que ya está muerto y lo hace a partir de lo que está fijado en un texto escrito. Verbigracia léase el comienzo del capítulo 1 que se encuentra en la red y cómo responde con sencillez a la pregunta: “¿por qué quiero hablar de mi niñez sin parecer afectado u obvio?”:
Era una noche templada a finales de prima¬vera. Estábamos sentados en torno a una mesa de piedra, bajo una pérgola. Un poco más allá, el lago de Garda. Por aquellos días yo estaba leyendo los recuerdos de infancia de Florens¬ki, titulados A mis hijos. Me habían conmovido en particular algunas historias, algunos deta¬lles de sus primeros años en la estepa del Cáu¬caso. Josephine, de veintiún años, y Tancre¬di, de doce, me escuchaban interesados, pero también por complacerme. Historias demasia¬do lejanas, pensé. Después empezaron a pre-guntarme qué recuerdos conservaba yo de mis primeros años. Dije algo y me di cuenta de in¬mediato de que sonaba igualmente lejano.
El motivo para escribir Memè Scianca es que Calasso en un primer momento se vio sobrepasado por la pregunta de sus hijos y no pudo responder sino con alguna anécdota general. Entonces se propuso rescatar 48 momentos de su vida que fueran claves para sintetizar su niñez y adolescencia.
Leídas las 112 páginas es justo reconocer que hay una experiencia de vida auténtica, más allá de ser editor de libros. Si bien es un texto escrito por un intelectual asociado a un entorno burgués europeo de mitad del siglo XX, sentimos sobre todo en los primeros capítulos que hemos atravesado con Calasso el primer capítulo de nuestras vidas: en mi caso la de un niño en un barrio popular de Bogotá, hijo de padres de origen burgués, en decadencia económica, que súbitamente a los quince o dieciséis años -es decir finalizando la década de los setenta del siglo pasado- descubre de la mano de dos amigotes los libros, el cine y el rock, y se propone indagar un pasado familiar y político que le parece problemático.
Recogidos los temas claves del libro los podemos resumir con estas etiquetas, que leídas despacio pueden dar cuenta del rico valor intertextual de Memè Scianca:
#La escuela montessoriana – #Retratos cercanos de Hitler y Mussolini – #Un niño en mitad de la segunda guerra mundial – #La Italia de la reconstrucción – #La importancia de los traductores – #El mundo intelectual de los abuelos – #El descubrimiento de la poesía a través de Baudelaire – #Juventus y Proust – #Florencia vs Roma – #Primer amor por la protagonista de Cumbres borrascosas – #El gusto por la filología – #Simenon y el relato policiaco – #La persecución fascista al padre – #Una charla con el historiador Arnaldo Momigliano– #El amor a los libros como objetos físicos
Memè Scianca es un personaje que Calasso de cinco años crea para que así lo llamen sus padres. ¿El origen de las dos palabras? Completamente incierto y probablemente es un primer juego con el ánimo de reconocer el poder del lenguaje y darse una identidad literaria. Y este niño al que vemos crecer página a página nos va dando granos de su voz a través de flashes tersos que recogen momentos amables o difíciles de los años 50 y 60: el abuelo abogado que discute con amigos una traducción de Hegel que va a editar, un compañero más grande que luego de un partido de fútbol le habla de En busca del tiempo perdido, un embajador de Mussolini, amigo de un traductor judío, que salva a su padre del asesinato…
En la página inolvidable del libro que he marcado con un posit y sobre la que volveré, dice Calasso:
El primer poema que aprendí de memoria y que todavía resuena en mi cabeza fue de Baudelaire: “L’Homme et la mer”. Me atraía todo lo que tenía que ver con Baudelaire, desde los retratos a los títulos de sus obras, sobre todo Les Fleurs du mal, que emanaba misterio y escándalo.
Nadie sensato olvida su primer poema: el mío fue “Interludio” de Aurelio Arturo, leído por mi padre, una mañana de domingo, en una revista amarillenta.
Carlos Sánchez Lozano
(profesor del Gimnasio Moderno, en Bogotá)

Profile Image for dv.
1,398 reviews59 followers
September 1, 2021
L’infanzia punteggiata di ricordi lievi e delicati, già intrisa dell’amore per i libri. Un alone di perdita circonda queste parole, purtroppo le ultime date alle stampe prima della morte di Calasso.
Profile Image for Germán.
126 reviews22 followers
July 31, 2025
"A lo largo de los años uno se vuelve, aunque no quiera, el escriba de uno mismo. Faltan los testigos, todo fragmento que aflora podría aflorar por última vez, antes de ser abandonado a una inexistencia completa. Quien escribe duda de cada palabra que escribe. Sabe que nadie podrá confirmarla. Pero predomina el impulso de aferrar el borde de una tela que alguna vez envolvió un cuerpo." (pág. 15)

"Después, melisenda se dedicó al estudio de las traducciones de Píndaro por Hölderlin. Estuvo durante un tiempo en la Universidad de Friburgo . Le pregunté, en una ocasión, si había advertido la presencia de los nazis y de qué modo. Había jóvenes que se reunían y decían que iban a caminar, todos juntos. Pero eran siniestros, daban miedo, a pesar de que nadie contaba la verdad sobre lo que hacían. Eso me respondió." (págs. 75-76)

"Una vez más, el esnobismo resultaría decisivo. Quien había logrado complacer al Káiser podía servir también al Führer. Después de todo, tras haber conocido a ambos, Bandinelli observó que los unía «la misma mentalidad, pueril y fantasiosa». Ambos sostenían que la civilización nórdica habría tenido «un primitivo y único centro de creación e irradiación», ya desaparecido: la Atlántida." (pág. 100)
Profile Image for Chiara Cls.
182 reviews9 followers
September 7, 2022
Calasso narra la propria infanzia in maniera intima e concreta e noi, come i suoi figli, lo ascoltiamo con curiosità e affetto. Così lo vediamo, in un racconto senz'altro edulcorato, scrivere le proprie memorie a dodici anni e leggere Proust a tredici “senza incontrare il minimo ostacolo”.
Il racconto segue l'andamento della memoria, trascinandoci in un percorso non lineare ma costellato di crepe e ricordi fumosi.
Colpisce la vicinanza della famiglia a personalità di spicco di metà '900 e l'incontro del piccolo Roberto con figure del calibro di Giorgio La Pira, Grete Bloch, Giacomo Devoto. Eppure la maggior parte degli episodi ritraggono un bambino alle prese con la scoperta del mondo, che muove i suoi primi passi del mondo dei libri.
A folgorarlo sin da fanciullo è la lettura, pratica che lo aiuta a crescere mostrandogli aspetti nuovi della vita (è grazie all'Orlando furioso, ad esempio, che scopre il corpo femminile). Così incontra la passione che segnerà la sua intera esistenza.
Un libricino breve e scorrevole, che ci permette di conoscere il lato più intimo e umano di uno dei giganti dell'editoria italiana. Consigliato ai cultori della figura di Roberto Calasso.
Profile Image for Guido.
130 reviews63 followers
August 29, 2021
Questo libro è un delizioso, piccolo gioiello. Un'infanzia raffinata, esclusiva, avventurosa e intensa, narrata per aneddoti che affiorano isolati e disuniti, senza alcuna pretesa di linearità o di completezza. L'uniformità dello stile, le persone e i luoghi ricorrenti certificano l'appartenenza di questi frammenti alle memorie di Roberto Calasso. S'intravedono la guerra, la Resistenza, la nascita della Repubblica; l'invenzione di un labirinto editoriale, Adelphi, il cui spirito eclettico, misterioso e affascinante ci ha arricchito, forse protetto, per lunghi e non facili decenni. Davvero un piccolo capolavoro, mai retorico o nostalgico, dolcemente evocativo, esemplare.
Profile Image for Antonio Lombardo.
20 reviews1 follower
September 8, 2021
“Il gioco - qualsiasi gioco - induce a una concentrazione estrema, ad annullare tutto ciò che ne è parte. È una forte droga autoprodotta, la prima fra tante. Ed è ovvio, per qualsiasi bambino, che sia preferibile a tutto il resto. Ma, a poco a poco, qualcos’altro vi fece breccia. Per me furono i libri, che mi attiravano da sempre, per sprazzi intermittenti. È una conquista graduale la possibilità di immergersi in un libro con la stessa intensità che si sperimenta nel gioco. Eppure ci fu un giorno, anzi una notte, in cui leggere mi travolse, più ancora dei miei amati giochi.” (p. 50-51)
Profile Image for Daniela Bocci.
27 reviews
September 20, 2021
“Leggere fu ciò che insensibilmente prese il posto dei giochi che facevo da solo” ma anche: “Il libro mi attraeva già prima che sapessi leggere” 💜 sono solo 2 delle frasi più rappresentative di ciò che Calasso ci ha lasciato prima di abbandonare il proprio involucro. L’immensa fortuna di ricevere in eredità LA MEMORIA di un grandissimo uomo e professionista come Roberto Calasso. Un viaggio all’interno dei suoi primi 12 anni di vita, con una Firenze durante la seconda guerra mondiale come sfondo. Da recuperare assolutamente anche Bobi.
Grazie ancora R.
Profile Image for Jackeline.
68 reviews
August 9, 2024
Primer libro que leo de Roberto Calasso. Las descripciones de su infancia, sencillas y poéticas producen ternura. El descubrimiento de la lectura, de la pasión -a través de los libros-, de los amigos - que comparten el gusto por autores-, de la crueldad de la guerra, son escritos en pasajes cortos que confirman su apreciación sobre la memoria: “La memoria está hecha fundamentalmente de agujeros, como un territorio acribillado de cráteres volcánicos ya inactivos. Cualquier intento de reconstruir un itinerario similar al trazado de una calle sobre un mapa es vano y tiende a desfigurar los elementos que se van incorporando a su paso.” (p. 14)
Profile Image for Carlotta Sanzogni.
42 reviews265 followers
August 28, 2021
“Leggere fu ciò che insensibilmente prese il posto dei giochi che facevo da solo.” dice Roberto Calasso che oggi mi ha permesso di giocare alla fortunata erede che ascolta aneddoti delle straordinarie generazioni che l’hanno preceduta, alla straniera arrivata a Firenze con la necessità di una guida speciale.
Profile Image for Márcia Figueira.
138 reviews3 followers
November 1, 2021
“Leggendo 'Ai miei figli di Florenskij', a tratti magnifico e commovente, mi è balenato che cosa avrei dovuto in ogni modo evitare: la progressione lineare. La memoria è fatta in prevalenza di buchi, come un territorio crivellato di crateri vulcanici ormai inattivi.”
Profile Image for Silvia.
72 reviews1 follower
October 8, 2021
Uscito con ironia sottilmente cinica il giorno della sua morte questo libro racconta i primi anni della vita di Calasso ed umanizza un sacco dei nostri sacri che frequentavano la sua casa paterna da ragazzino.
È riassumibile con una frase dello stesso autore: "Ciò che ci è più vicino ha bisogno di una via tortuosa per arrivare a mostrarsi."
Profile Image for Cricri.
250 reviews4 followers
February 17, 2023
Personaggi incredibili hanno incrociato la strada di Calasso sin dalla tenera infanzia. Comprendo meglio la sua profonda cultura leggendo questi suoi ricordi di gioventù
Profile Image for Martina Montenero.
38 reviews8 followers
January 16, 2022
I ricordi sono frammenti di vita che si incastrano nel tempo. Sono inattendibili e imprevedibili e in quanto tali, affascinanti . Memè Scianca è proprio questo, una raccolta di frammenti, scheggie di un passato remoto. Firenze, la libreria Seeber, il gabinetto Vieusseux, i libri, la guerra, l'infanzia. ⠀
Calasso ci accompagna in questo vortice subitaneo e ci fa conoscere alcune delle figure che hanno abitato la sua fanciullezza.⠀
I nonni: Anna Maria Mello e Ernesto Codignola, ideatore della scuola città Pestalozzi e della casa editrice Nuova Italia.⠀
Il padre Francesco Calasso, intellettuale antifascista, arrestato il 3 maggio '44 in seguito all'accusa infondata dell'assassinio di Gentile, e poi liberato (insieme a Bianchi Bandinelli e Renato Biasutti) grazie all'intervento di Gerhard Wolf.⠀
I Pasternak, amici di famiglia.⠀
Giorgio La Pira, che alla sua nascita divenne il suo padrino.⠀
Grete Bloch, amica dei suoi genitori e della sua madrina, che ebbe un ruolo fondamentale nelle Lettere a Felice di Kafka. Prima di essere deportata ad Auschwitz, dove morì, consegnò ad Ernst Heinitz ( in famiglia lo chiamavano zio Ernesto) una valigetta contenente le lettere di Kafka.⠀
E ancora, l'amore per la lettura, per la Recherche di Proust, la scoperta della passione con Cime Tempestose letto furtivamente in una notte nello studio del nonno, libri dappertutto, atti ad adempiere le più svariate funzioni, da scheletro per la costruzione del presepe a semplice gioco, a fulminea rivelazione.⠀
Da sfondo costante, la guerra, la guerra vista con gli occhi di un bambino e indelebile nella memoria dell'uomo.⠀
Ancora una volta, Roberto Calasso ci fa entrare in punta di piedi nel suo mondo e ancora una volta, possiamo solo che essergli grati.⠀

Firenze: ricordi del 1941-1954
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