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Les chroniques de l'érable et du cerisier #2
Le sabre des Sanada
Bouleversé par la disparition de Hiinahime, Ichirô, jeune samouraï, n'a qu'une seule idée en tête, retrouver l'assassin et venger la mort de son maître. Il souhaite également rendre le mystérieux sabre à un seigneur d'Osaka et ainsi exaucer le dernier souhait de Hiinahime. Pour cela, il intègre le clan Sanada.
420 pages, Paperback
Published August 26, 2021
94 people are currently reading
2374 people want to read
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Community Reviews
Displaying 1 - 30 of 160 reviews
July 1, 2022
«Oba, ho paura.» P. 22
Questa volta ero pronta. Sapevo cosa aspettarmi.
Ichirō. Che non si arrende mai, che è forte e coraggioso e sempre ottimista. Che nulla è un ostacolo troppo grosso e nessuno può ucciderlo fino in fondo.
Eppure all'Ichirō che cede alla vulnerabilità sono rimasta spiazzata. Che ammette la sua paura e il suo dolore, anche se per 2 righe soltanto.
Che la storia fosse straordinariamente credibile era ovvio già nel primo volume, ma qui ne abbiamo la conferma.
La triade Ichirō, Shin e Seiren mi ricorda moltissimo Harry, Ron e Hermione. Non perché abbiano davvero qualcosa in comune, ma per le dinamiche e per quanto mi sono affezionata a loro. Non mi succedeva da davvero tanto tempo per un trio di amici in cui non ci fosse alcun interesse amoroso.
Un libro che risponde ad alcune domande, ma che ne crea altrettante. Aspetto con ansia il terzo.
«A volte la verità fa bene.»
«Fa bene sentirla o dirla?»
Questa volta ero pronta. Sapevo cosa aspettarmi.
Ichirō. Che non si arrende mai, che è forte e coraggioso e sempre ottimista. Che nulla è un ostacolo troppo grosso e nessuno può ucciderlo fino in fondo.
Eppure all'Ichirō che cede alla vulnerabilità sono rimasta spiazzata. Che ammette la sua paura e il suo dolore, anche se per 2 righe soltanto.
Che la storia fosse straordinariamente credibile era ovvio già nel primo volume, ma qui ne abbiamo la conferma.
La triade Ichirō, Shin e Seiren mi ricorda moltissimo Harry, Ron e Hermione. Non perché abbiano davvero qualcosa in comune, ma per le dinamiche e per quanto mi sono affezionata a loro. Non mi succedeva da davvero tanto tempo per un trio di amici in cui non ci fosse alcun interesse amoroso.
Un libro che risponde ad alcune domande, ma che ne crea altrettante. Aspetto con ansia il terzo.
«A volte la verità fa bene.»
«Fa bene sentirla o dirla?»
May 18, 2022
Torniamo nel Giappone del XVII secolo e alla storia di Ichiro con il secondo libro delle Cronache dell'acero e del ciliegio, La spada dei Sanada.
Dopo La maschera del No, la curiosità verso questo secondo libro era tanta e non mi ha per nulla delusa!
Lo stile dell'autrice è rimasto lo stesso: si tratta di un libro che si prende il suo tempo e procede costante, mettendo in primo piano soprattutto lo sviluppo dei personanggi, che rimane il punto forte della serie.
Solo dopo, con un prosieguo naturale delle cose, arriva l'azione ed i colpi di scena, dove non vengono risparmiate scene crude, emozionanti ed intense.
Anche La spada dei Sanada è stato un viaggio, in ogni senso.
Vediamo ancora una volta Ichiro attraversare il Giappone e affrontare difficoltà, sentimenti e sfide nuove, venire a patti con il passato e con un possibile futuro.
Mi è piaciuto davvero tutto di questo libro, dal linguaggio usato dall'autrice, a ciò che accade ai protagonisti, alla loro crescita, ai nuovi personaggi che entrano in scena e a quelli vecchi che ricompaiono.
Molto belli ed intensi i colpi di scena, così come i ragionamenti di Ichiro, che in alcuni casi mi hanno commossa.
La Monceaux si conferma un'ottima scrittrice e la serie un'ottima saga di formazione.
Sonno curiosissima di vedere cosa ci riserverà l'autrice per i volumi successivi, soprattutto dopo aver letto l'ultimo capitolo!
Dopo La maschera del No, la curiosità verso questo secondo libro era tanta e non mi ha per nulla delusa!
Lo stile dell'autrice è rimasto lo stesso: si tratta di un libro che si prende il suo tempo e procede costante, mettendo in primo piano soprattutto lo sviluppo dei personanggi, che rimane il punto forte della serie.
Solo dopo, con un prosieguo naturale delle cose, arriva l'azione ed i colpi di scena, dove non vengono risparmiate scene crude, emozionanti ed intense.
Anche La spada dei Sanada è stato un viaggio, in ogni senso.
Vediamo ancora una volta Ichiro attraversare il Giappone e affrontare difficoltà, sentimenti e sfide nuove, venire a patti con il passato e con un possibile futuro.
Mi è piaciuto davvero tutto di questo libro, dal linguaggio usato dall'autrice, a ciò che accade ai protagonisti, alla loro crescita, ai nuovi personaggi che entrano in scena e a quelli vecchi che ricompaiono.
Molto belli ed intensi i colpi di scena, così come i ragionamenti di Ichiro, che in alcuni casi mi hanno commossa.
La Monceaux si conferma un'ottima scrittrice e la serie un'ottima saga di formazione.
Sonno curiosissima di vedere cosa ci riserverà l'autrice per i volumi successivi, soprattutto dopo aver letto l'ultimo capitolo!
May 12, 2022
Videorecensione: https://youtu.be/4GjPCDUtnYs
October 22, 2023
4.5 ⭐️ Meraviglioso, ancora meglio del primo!
Una serie che ti immerge totalmente nel Giappone del XVII secolo, ma che non dimentica mai i suoi personaggi. Anzi, direi che sono proprio loro e la loro crescita a essere al centro della narrazione.
Questo era esattamente quello che mi aspettavo dal primo libro, che comunque avevo apprezzato. Ma qui abbiamo un bilanciamento che ho trovato perfetto: l’atmosfera avvolgente e quasi confortevole, la centralità della crescita dei personaggi, quasi fosse un romanzo di formazione, e numerose scene di azione, tensione e avventura (di cui, nel primo libro, non c’era quasi traccia).
Ho adorato i nuovi personaggi introdotti, soprattutto Seiren, e come viene mostrata la nascita del legame di amicizia che si sviluppa tra lei, Shin e Ichiro.
Le ultime 150/100 pagine, poi, sono state intensissime. Sono contenta di avere letto questo libro solo ora, avendo già il terzo volume a disposizione (dico cosi poi lo leggerò tra 23 anni, ovvio).
Una serie che ti immerge totalmente nel Giappone del XVII secolo, ma che non dimentica mai i suoi personaggi. Anzi, direi che sono proprio loro e la loro crescita a essere al centro della narrazione.
Questo era esattamente quello che mi aspettavo dal primo libro, che comunque avevo apprezzato. Ma qui abbiamo un bilanciamento che ho trovato perfetto: l’atmosfera avvolgente e quasi confortevole, la centralità della crescita dei personaggi, quasi fosse un romanzo di formazione, e numerose scene di azione, tensione e avventura (di cui, nel primo libro, non c’era quasi traccia).
Ho adorato i nuovi personaggi introdotti, soprattutto Seiren, e come viene mostrata la nascita del legame di amicizia che si sviluppa tra lei, Shin e Ichiro.
Le ultime 150/100 pagine, poi, sono state intensissime. Sono contenta di avere letto questo libro solo ora, avendo già il terzo volume a disposizione (dico cosi poi lo leggerò tra 23 anni, ovvio).
September 5, 2021
Vraiment une très bonne suite au premier tome ! J'ai une petite préférence pour le premier, mais comme le suggère l'utilisation du mot "petite", ça n'enlève en rien les très grandes qualités de ce second tome. Comme à son habitude, lautrice a le don de te faire aimer n'importe quel personnage, même si il ne pointe pas souvent son nez dans le roman. Plusieurs fois je me suis surprise à être triste face à la mort de certains auxquels je n'aurais jamais imaginé être attachée. Beaucoup de personnages que j'ai aimés dans ce livre. Et bien sûr, le livre s'arrête après la révélation de quelques informations capitales, le début des réponses. Certaines qu'on attend depuis bien longtemps déjà ! J'ai TELLEMENT hâte de lire le troisième tome. Je n'arrive pas à croire que mon attente devra être mise à rude épreuve vu que ce tome-ci vient à peine de sortir.
May 29, 2023
Eccomi al secondo capitolo di “Le cronache dell’acero e del ciliegio”, “LA SPADA DEI SANADA”, dove proseguono le avventure di Ichirō, ormai quindicenne, che avevo lasciato in fuga da Edo come fuorilegge, ferito gravemente ad un ginocchio e, seppur in compagnia del fidato Shin, distrutto emotivamente per la morte della sua cara Hiinahime.
Ora, Ichirō, nonostante il rigido inverno, che mette a dura prova la loro sopravvivenza, decide di tornare verso la montagna che lo ha visto crescere, al fine di recuperare la preziosa spada di Muramasa, lasciatagli in consegna dal maestro Tenzen. Qui, trova le istruzioni per proseguire il cammino: mentre in Giappone scoppia la guerra e lo Shogun tiranneggia brutalmente su tutti, i due ragazzi si dirigeranno prima verso un monastero a Kudoyama e poi verso Osaka. Alla loro compagnia si aggiunge, nel frattempo, la misteriosa shinobi Seiren che, se inizialmente vuole condurli con la forza a Kyōto, presto si trasformerà in fedele compagna di avventure.
Il passato, nel bene e nel male, perseguita Ichirō ma, finalmente, avrà modo di sciogliere molti enigmi anticipati nel primo volume. Rispetto al libro precedente, nel quale il ritmo era più lento, in questo Camille Monceaux alterna sapientemente momenti più descrittivi e riflessivi ad episodi di azione e combattimento davvero avvincenti.
Mi è poi particolarmente piaciuto tutto il percorso di crescita personale compiuto dal protagonista: nonostante abbia intrapreso la via della spada con risultati apprezzabili, rifugge e soffre nel dover ferire, o peggio, uccidere: la coscienza rimorde e si ribella perché non condivide la violenza e l’arroganza che caratterizza la figura del samurai.
Ho apprezzato moltissimo questa lettura, un viaggio nella storia e nella cultura del Giappone del XVII secolo che, comunque, non è di semplice comprensione, non tanto per i numerosi termini in lingua, quanto per l’organizzazione politica del tempo e i vari legami tra le famiglie nobili: sono dovuta ricorrere a schemini, appunti e approfondimenti che, però, mi hanno permesso di ampliare il mio bagaglio culturale.
Proprio nei giorni scorsi è stato pubblicato il seguito in lingua francese; aspetto trepidante l’edizione italiana!
Ora, Ichirō, nonostante il rigido inverno, che mette a dura prova la loro sopravvivenza, decide di tornare verso la montagna che lo ha visto crescere, al fine di recuperare la preziosa spada di Muramasa, lasciatagli in consegna dal maestro Tenzen. Qui, trova le istruzioni per proseguire il cammino: mentre in Giappone scoppia la guerra e lo Shogun tiranneggia brutalmente su tutti, i due ragazzi si dirigeranno prima verso un monastero a Kudoyama e poi verso Osaka. Alla loro compagnia si aggiunge, nel frattempo, la misteriosa shinobi Seiren che, se inizialmente vuole condurli con la forza a Kyōto, presto si trasformerà in fedele compagna di avventure.
Il passato, nel bene e nel male, perseguita Ichirō ma, finalmente, avrà modo di sciogliere molti enigmi anticipati nel primo volume. Rispetto al libro precedente, nel quale il ritmo era più lento, in questo Camille Monceaux alterna sapientemente momenti più descrittivi e riflessivi ad episodi di azione e combattimento davvero avvincenti.
Mi è poi particolarmente piaciuto tutto il percorso di crescita personale compiuto dal protagonista: nonostante abbia intrapreso la via della spada con risultati apprezzabili, rifugge e soffre nel dover ferire, o peggio, uccidere: la coscienza rimorde e si ribella perché non condivide la violenza e l’arroganza che caratterizza la figura del samurai.
Ho apprezzato moltissimo questa lettura, un viaggio nella storia e nella cultura del Giappone del XVII secolo che, comunque, non è di semplice comprensione, non tanto per i numerosi termini in lingua, quanto per l’organizzazione politica del tempo e i vari legami tra le famiglie nobili: sono dovuta ricorrere a schemini, appunti e approfondimenti che, però, mi hanno permesso di ampliare il mio bagaglio culturale.
Proprio nei giorni scorsi è stato pubblicato il seguito in lingua francese; aspetto trepidante l’edizione italiana!
June 8, 2023
3,5🌟
Se nel primo volume lo stile di Camille Monceaux e la storia di Ichirō mi hanno conquistato fin dalle prime pagine, qui fin da subito ho percepito che mancasse qualcosa. Sono riuscito ad apprezzare la storia, perché Ichirō ormai ha il suo posto nel mio cuoricino (anche se alcune volte lo avrei preso a sberle, ma tanto), ed è stato bello entrare fra le mura della fortezza di Osaka e respirare l'atmosfera e le usanze dei Samurai, ma ci sono state due cose in modo particolare che non mi hanno fatto emozionare durante la lettura di questo secondo volume:
~Probabilmente si è vista grande parte dell'evoluzione di Ichirō nel primo volume, e qui effettivamente siamo in una fase di stabilizzazione in cui non si assiste ad un cambiamento così marcato come quello che abbiamo visto nel primo libro, eppure di margini di evoluzione per me ce n'erano eccome. Ciò non toglie nulla alla bellezza del suo personaggio, che anche in questo volume mi ha fatto soffrire molto e che dovrà fare i conti con delle cicatrici che si porterà per il resto della sua vita. Mentre ho apprezzato molto come in questo volume venga approfondito il suo legame con Shin, ma anche qua, secondo me, il loro rapporto e il personaggio di Shin avrebbero potuto essere ancora più approfonditi (soprattutto considerando che ci sono stati dei periodi di stasi narrativa a volte anche troppo lunghi, che invece nel primo volume sono stati gestiti meglio);
~L'altra nota "dolente" è stata il non ave ritrovato la stessa immersività della scrittura di Monceaux in questo volume: nel primo questo è stato un principale punto di forza, mentre qui ho trovato tutto troppo veloce e non c'è stata, almeno secondo me, la stessa cura per i dettagli che c'è stata nel primo libro. In virtù di ciò mi è dispiaciuto molto che la parte relativa alla cultura e all'addestramento dei Samurai sia stata troppo veloce, e di fatto ha mostrato davvero poco di questo mondo molto affascinante, un altro importante pezzo della cultura giapponese. Sappiamo e vediamo che Ichirō si addestra per diventare un samurai, ma concretamente di questo addestramento vediamo poco (a differenza invece della componente centrale dello scorso libro, il Teatro, che invece è stato un elemento della cultura giapponese molto centrale per buona parte della trama e molto approfondito).
La Spada dei Sanada resta in ogni modo un valido libro, ma è mancata un po' di quella magia nella scrittura di Camille Monceaux che me lo avrebbe fatto adorare come La Maschera del Nō. Sono comunque fiducioso per il terzo volume, soprattutto dopo il finale di questo libro che mi ha messo già una voglia immensa di averlo fra le mie mani e divorarlo proprio come i precedenti. ❤️
Se nel primo volume lo stile di Camille Monceaux e la storia di Ichirō mi hanno conquistato fin dalle prime pagine, qui fin da subito ho percepito che mancasse qualcosa. Sono riuscito ad apprezzare la storia, perché Ichirō ormai ha il suo posto nel mio cuoricino (anche se alcune volte lo avrei preso a sberle, ma tanto), ed è stato bello entrare fra le mura della fortezza di Osaka e respirare l'atmosfera e le usanze dei Samurai, ma ci sono state due cose in modo particolare che non mi hanno fatto emozionare durante la lettura di questo secondo volume:
~Probabilmente si è vista grande parte dell'evoluzione di Ichirō nel primo volume, e qui effettivamente siamo in una fase di stabilizzazione in cui non si assiste ad un cambiamento così marcato come quello che abbiamo visto nel primo libro, eppure di margini di evoluzione per me ce n'erano eccome. Ciò non toglie nulla alla bellezza del suo personaggio, che anche in questo volume mi ha fatto soffrire molto e che dovrà fare i conti con delle cicatrici che si porterà per il resto della sua vita. Mentre ho apprezzato molto come in questo volume venga approfondito il suo legame con Shin, ma anche qua, secondo me, il loro rapporto e il personaggio di Shin avrebbero potuto essere ancora più approfonditi (soprattutto considerando che ci sono stati dei periodi di stasi narrativa a volte anche troppo lunghi, che invece nel primo volume sono stati gestiti meglio);
~L'altra nota "dolente" è stata il non ave ritrovato la stessa immersività della scrittura di Monceaux in questo volume: nel primo questo è stato un principale punto di forza, mentre qui ho trovato tutto troppo veloce e non c'è stata, almeno secondo me, la stessa cura per i dettagli che c'è stata nel primo libro. In virtù di ciò mi è dispiaciuto molto che la parte relativa alla cultura e all'addestramento dei Samurai sia stata troppo veloce, e di fatto ha mostrato davvero poco di questo mondo molto affascinante, un altro importante pezzo della cultura giapponese. Sappiamo e vediamo che Ichirō si addestra per diventare un samurai, ma concretamente di questo addestramento vediamo poco (a differenza invece della componente centrale dello scorso libro, il Teatro, che invece è stato un elemento della cultura giapponese molto centrale per buona parte della trama e molto approfondito).
La Spada dei Sanada resta in ogni modo un valido libro, ma è mancata un po' di quella magia nella scrittura di Camille Monceaux che me lo avrebbe fatto adorare come La Maschera del Nō. Sono comunque fiducioso per il terzo volume, soprattutto dopo il finale di questo libro che mi ha messo già una voglia immensa di averlo fra le mie mani e divorarlo proprio come i precedenti. ❤️
July 13, 2022
La parte iniziale e finale non è brutta, la parte centrale ho fatto fatica a leggerla. Rispetto al primo questo l'ho trovato più noioso.
November 15, 2023
Io non ho parole per descrivervi questo libro ma soprattutto le emozioni che mi ha dato. Non è il classico romanzo di transizione dove non succede nulla se non nelle ultime pagine.Qui è tutto misurato, tutto funzionale alla trama , pieno di colpi di scena ma vediamo crescere il nostro Ichiro che è un personaggio straordinario.
Io non so come questa saga non sia famosa onestamente.
Io non so come questa saga non sia famosa onestamente.
November 17, 2021
Beaucoup aimé ce deuxième volet.
Très fan de la plume et du mélange d'action et de contemplation.
Très fan de la plume et du mélange d'action et de contemplation.
May 20, 2022
questa serie è un piccolo gioiello che merita molto più hype
May 1, 2023
Dopo i tragici avvenimenti del libro precedente ritroviamo Ichirō e Shin in fuga da Edo. A loro si aggiunge subito una compagna, la ninja Seiren (>>>> rispetto a tutti gli altri personaggi) con la quale si dirigono a Ōsaka per consegnare la spada di Muramasa al legittimo proprietario.
Ho amato questo libro ancor più del precedente. Se il primo volume era palesemente un preludio a vicende più grandi, in questo seguito vi è più azione, si entra nel vivo della storia in grande stile. Respiriamo la guerra insieme a Ichirō che può ora dare prova del suo valore sul campo di battaglia, conosciamo nuovi personaggi e ci viene data la possibilità di sapere di più su altri che abbiamo già incontrato. Le ultime pagine sono a dir poco strazianti e ci lasciano con poche risposte e nuovi misteri da risolvere.
Aspetto il terzo libro con ansia ✨
Ho amato questo libro ancor più del precedente. Se il primo volume era palesemente un preludio a vicende più grandi, in questo seguito vi è più azione, si entra nel vivo della storia in grande stile. Respiriamo la guerra insieme a Ichirō che può ora dare prova del suo valore sul campo di battaglia, conosciamo nuovi personaggi e ci viene data la possibilità di sapere di più su altri che abbiamo già incontrato. Le ultime pagine sono a dir poco strazianti e ci lasciano con poche risposte e nuovi misteri da risolvere.
Aspetto il terzo libro con ansia ✨
August 27, 2021
Selon moi ce tome 2 est encore meilleur que le premier. On garde l'écriture poétique, les descriptions de moments de vie et l'intégration très poussée à l'histoire et à la vie médiévale japonaise. Dans le même temps, le décor change et l'histoire monte en puissance : la fuite d'Ichirô le mène sur la voie qu'on sent être (peut-être…) son "véritable" destin : un environnement guerrier se dessine, effrayant et attirant à la fois… on ne sait jamais vraiment s'il est prêt à y plonger totalement ou non, il semble en permanence sur le fil du rasoir, et le dénouement… je n'en dis pas plus !
October 8, 2022
3.5 ⭐️
January 1, 2023
La trama è anche interessante, ma la prosa è davvero troppo ridondante. Io adoro le descrizioni dettagliate, ma davvero troppi punti sembrano aggiunti solo per allungare il brodo.
Un peccato perché la storia è davvero bella
Un peccato perché la storia è davvero bella
May 29, 2022
Ho aspettato tantissimo "La spada dei Sanada" da quando ho iniziato questa saga e una volta che l'ho comprato ho divorato il secondo volume in men che non si dica da quanto mi ha catturato!
Che dire.. Camille Monceaux ancora una volta riesce con maestria a farci catapultare nell'antico Edo durante la grande battaglia civile svoltasi nel XVII secolo.
Tra lo shogunato e samurai ecco apparire in questo secondo volume altri personaggi nuovi come per esempio le donne spia e le donne guerriere. Ed infatti una new entry che ho adorato è Seiren, ragazza spia (kunoichi) e una guerriera (onna – bugeisha) che percorre le strade di Edo con così tanta fierezza, determinazione e coraggio da invidiare.
Per non parlare poi di Sanada Yukimura (uno dei samurai più famosi della storia del Giappone) e i 10 coraggiosi.
Anche questa volta la trama non manca di certo colpi di scena ad ogni capitolo e di avventure ed imprevisti!
E nel frattempo, se vi è piaciuta questa lettura, vi consiglio la visione di due anime storici che io ho amato tantissimo (e non soltanto per i bei maschietti che ci sono dentro). Uno è "Sengoku Basara" che riprende gli stessi eventi della grande battaglia civile dell'antico Edo del XVII secolo e l'altro è "Brave 10"che è invece più incentrato sulla leggenda di Sanada e i suoi 10 coraggiosi.
Che dire.. Camille Monceaux ancora una volta riesce con maestria a farci catapultare nell'antico Edo durante la grande battaglia civile svoltasi nel XVII secolo.
Tra lo shogunato e samurai ecco apparire in questo secondo volume altri personaggi nuovi come per esempio le donne spia e le donne guerriere. Ed infatti una new entry che ho adorato è Seiren, ragazza spia (kunoichi) e una guerriera (onna – bugeisha) che percorre le strade di Edo con così tanta fierezza, determinazione e coraggio da invidiare.
Per non parlare poi di Sanada Yukimura (uno dei samurai più famosi della storia del Giappone) e i 10 coraggiosi.
Anche questa volta la trama non manca di certo colpi di scena ad ogni capitolo e di avventure ed imprevisti!
E nel frattempo, se vi è piaciuta questa lettura, vi consiglio la visione di due anime storici che io ho amato tantissimo (e non soltanto per i bei maschietti che ci sono dentro). Uno è "Sengoku Basara" che riprende gli stessi eventi della grande battaglia civile dell'antico Edo del XVII secolo e l'altro è "Brave 10"che è invece più incentrato sulla leggenda di Sanada e i suoi 10 coraggiosi.
April 9, 2023
È bellissimo poter dare due stelle in più al secondo libro di una saga rispetto al primo. La scrittrice (e forse anche il traduttore) è migliorata tantissimo, concependo una storia ben superiore al primo capitolo. La prosa è molto scorrevole, la trama si è fatta interessante e accattivante, i personaggi sono più profondi e reali. Shin, soprattutto, dal semplice ruolo di spalla del primo libro qui prova a rubare la
scena a Ichiro, diventando un amico meraviglioso e un personaggio coi suoi problemi e traumi e - ben pochi - difetti.
Ho amato, come nel primo, l’atmosfera di un Giappone antico e suggestivo, con la primavera che brilla di colori, aceri, alberi di ciliegio e paulonie, ed estese campagne e foreste, e ho divorato il libro… fino a quando non sono arrivato al finale.
Hmm… la domanda è “perché?” Perché l’autrice ha deciso di basare 2/3 della storia sulla guerra, in un climax che a poco non mi faceva sudare dall’ansia, per poi far andare via Ichirō il giorno della battaglia a cercare Hiinahime, non trovarla, tornare a Osaka, andarsene di nuovo con dei feriti, tornare di nuovo abbandonando gli amici e finalmente combattere? Perché distruggere il climax e rovinare tutto il fondamento del libro in un paio di capitoli?
Il pacing della storia, da medio-lento, calmo e regolare che ha mantenuto per 3/4 del libro, improvvisamente cambia e diventa il triplo più veloce e tirato via, come se l’autrice avesse avuto poco tempo e dovesse per forza reintrodurre Hiinahime e allo stesso tempo parlare della battaglia.
La parte finale e l’epilogo… sono carini, danno uno spunto molto interessante per il prossimo capitolo della saga, rallentano un po’ il passo dopo la battaglia, ma la rivelazione è tirata un po’ via.
3.5 stelle, ma metto 4 perché tutto sommato mi è piaciuto molto.
Questa volta però non ho dubbi: il prossimo lo prenderò.
scena a Ichiro, diventando un amico meraviglioso e un personaggio coi suoi problemi e traumi e - ben pochi - difetti.
Ho amato, come nel primo, l’atmosfera di un Giappone antico e suggestivo, con la primavera che brilla di colori, aceri, alberi di ciliegio e paulonie, ed estese campagne e foreste, e ho divorato il libro… fino a quando non sono arrivato al finale.
Hmm… la domanda è “perché?” Perché l’autrice ha deciso di basare 2/3 della storia sulla guerra, in un climax che a poco non mi faceva sudare dall’ansia, per poi far andare via Ichirō il giorno della battaglia a cercare Hiinahime, non trovarla, tornare a Osaka, andarsene di nuovo con dei feriti, tornare di nuovo abbandonando gli amici e finalmente combattere? Perché distruggere il climax e rovinare tutto il fondamento del libro in un paio di capitoli?
Il pacing della storia, da medio-lento, calmo e regolare che ha mantenuto per 3/4 del libro, improvvisamente cambia e diventa il triplo più veloce e tirato via, come se l’autrice avesse avuto poco tempo e dovesse per forza reintrodurre Hiinahime e allo stesso tempo parlare della battaglia.
La parte finale e l’epilogo… sono carini, danno uno spunto molto interessante per il prossimo capitolo della saga, rallentano un po’ il passo dopo la battaglia, ma la rivelazione è tirata un po’ via.
3.5 stelle, ma metto 4 perché tutto sommato mi è piaciuto molto.
Questa volta però non ho dubbi: il prossimo lo prenderò.
September 3, 2021
Vivement vivement vivement la suite !
June 16, 2023
"La speranza, flebile luce quando è da sola, può mutare in fiamma viva appena diventa collettiva. La speranza fa vincere le battaglie."
June 30, 2023
Oggi sono davvero super emozionata perché sto per parlarvi del secondo capitolo de 𝑳𝒆 𝒄𝒓𝒐𝒏𝒂𝒄𝒉𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍'𝒂𝒄𝒆𝒓𝒐 𝒆 𝒅𝒆𝒍 𝒄𝒊𝒍𝒊𝒆𝒈𝒊𝒐 - 𝑳𝒂 𝒔𝒑𝒂𝒅𝒂 𝒅𝒆𝒊 𝑺𝒂𝒏𝒂𝒅𝒂 🥰
⛩️
Se non avete ancora letto il primo libro - 𝑳𝒂 𝒎𝒂𝒔𝒄𝒉𝒆𝒓𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝑵𝒐 - vi consiglio di recuperarlo il prima possibile perché merita TUTTO!
Questa è davvero una di quelle saghe che mi è entrata nel cuore, vi giuro che vorrei che non finisse mai e per fortuna si tratta di una tetralogia, di cui il terzo romanzo dovrebbe uscire quest'anno. Sono già super impaziente, quindi ti prego Ippocampo Edizioni sbrigati perché ho bisogno di sapere come va avanti 😱
⛩️
Lo stile narrativo dell'autrice, nella sua semplicità, è scorrevole e accogliente e leggendo mi sono sentita avvolta all'interno della trama, reimmergendomi facilmente in quelle atmosfere, sensazioni e emozioni che avevo già sentito nel primo libro, in un continuo sali e scendi di gioie e dolori 🫶🏻
⛩️
In queste pagine ritroviamo Ichiro, Shin e tutta una nuova serie di personaggi da scoprire; finalmente Ichiro seguirà la via della spada e le orme del maestro, compiendo il suo destino.
Lo sviluppo di tutti i personaggi è interessante e in continuo cambiamento, le ambientazioni sono realistiche e ben descritte, è storicamente accurato e ben romanzato, insomma: è uno dei romanzi meglio scritti e più completi in cui mi sia imbattuta negli ultimi anni ⭐
⛩️
Non vedo davvero l'ora di leggere il seguito, lo consiglio a tutti, anche ai lettori più "grandi" perché questa storia vi farà sognare 💭🧡
Per me sono ⭐⭐⭐⭐⭐/5 meritatissime 🥹🫶🏼
⛩️
Se non avete ancora letto il primo libro - 𝑳𝒂 𝒎𝒂𝒔𝒄𝒉𝒆𝒓𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝑵𝒐 - vi consiglio di recuperarlo il prima possibile perché merita TUTTO!
Questa è davvero una di quelle saghe che mi è entrata nel cuore, vi giuro che vorrei che non finisse mai e per fortuna si tratta di una tetralogia, di cui il terzo romanzo dovrebbe uscire quest'anno. Sono già super impaziente, quindi ti prego Ippocampo Edizioni sbrigati perché ho bisogno di sapere come va avanti 😱
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Lo stile narrativo dell'autrice, nella sua semplicità, è scorrevole e accogliente e leggendo mi sono sentita avvolta all'interno della trama, reimmergendomi facilmente in quelle atmosfere, sensazioni e emozioni che avevo già sentito nel primo libro, in un continuo sali e scendi di gioie e dolori 🫶🏻
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In queste pagine ritroviamo Ichiro, Shin e tutta una nuova serie di personaggi da scoprire; finalmente Ichiro seguirà la via della spada e le orme del maestro, compiendo il suo destino.
Lo sviluppo di tutti i personaggi è interessante e in continuo cambiamento, le ambientazioni sono realistiche e ben descritte, è storicamente accurato e ben romanzato, insomma: è uno dei romanzi meglio scritti e più completi in cui mi sia imbattuta negli ultimi anni ⭐
⛩️
Non vedo davvero l'ora di leggere il seguito, lo consiglio a tutti, anche ai lettori più "grandi" perché questa storia vi farà sognare 💭🧡
Per me sono ⭐⭐⭐⭐⭐/5 meritatissime 🥹🫶🏼
October 2, 2022
Sarà stata la passione di famiglia per anime e manga o le trasmissioni che facevano quand'ero piccola, ma qualsiasi cosa riguardi la cultura giapponese ancora ora mi salta subito all'occhio. Questo è stato uno dei libri che ho amato di più. Iniziando il primo dopo aver letto che era middle grade avevo basse pretese, però mi ha fatto capire quanto siano cambiati i tempi e i temi importanti che oggi questi libri sono capaci di trattare. Sessismo, omofobia, colonialismo, ma anche la differenza di un lutto personale vengono trattati in questi due libri in un modo semplice, capibile ai più giovani e anche molto tenero. La storia ti prende dall'inizio e, aggiungendosi a queste meravigliose descrizioni e uno stile molto accattivante, non ti fa lasciare il romanzo per un secondo. I personaggi sono meno complicati dei miei soliti adorati, ma comunque sempre molto interessanti e adorabili. L'amicizia che si instaura tra i tre principali è adorabile e personalmente non vorrei fare altro se non dare un grande abbraccio a Shin che se lo merita <3.
November 1, 2025
La maschera spezzata
Ichirō è in fuga da Edo. Dopo il suicidio di Hinahime sente di non avere più una ragione per vivere, spezzato in due dal dolore come la maschera del Nō che copriva il volto della ragazza. L'unica cosa che lo fa andare avanti è la promessa fatta al maestro prima che morisse, restituire la spada di Muramasa al suo legittimo proprietario: il capo del clan Sanada, famiglia aristocratica che sostiene i Toyotomi nello scontro che li contrappone al crudele shōgun. Per compiere la sua missione, Ichirō raggiunge Osaka, roccaforte del clan e cuore della resistenza al regime di Tokyo. Qui entra al servizio dei Sanada come samurai, scende in battaglia e inizia a scoprire una trama che potrebbe forse gettare luce sulle sue origini.
La "spada dei Sanada" del titolo ha un doppio riferimento: è la spada di Muramasa, appartanente al clan che porta questo nome, ma anche lo stesso Ichirō, che ponendosi al servizio dei Sanada diventa effettivamente una delle loro spade. Rispetto al primo libro di questa quadrilogia, infatti, il secondo è piuttosto diverso: c'è molta più azione, duelli, fughe, inseguimenti, inganni, scene di guerra. Ichirō diventa ciò che è stato addestrato a essere, un guerriero, con tutto ciò che comporta.
Pare che Ichirō, come protagonista, non sia molto amato, perché viene giudicato un personaggio poco incisivo. Personalmente non sono d'accordo. Il problema è che i suoi tratti caratterizzanti sono la dolcezza, la cura degli altri, l'introspezione. Nella letteratura young-adult contemporanea vanno di moda i protagonisti (e soprattutto le protagoniste) che rispondono per le rime e le suonano a tutti senza esitare con la scusa di essere "forti e determinati". È chiaro che la forza pacata di Ichirō, la tendenza alla riflessione e il tormento davanti all'esigenza di uccidere altri uomini siano al confronto poco accattivanti.
Nonostante il ritmo sia più serrato rispetto a La maschera di Nō, La spada dei Sanada conserva un tratto essenziale di questa saga: la scrittura elegante, curata e delicata, con tocchi poetici, che credo risenta parecchio dell'influenza dello stile giapponese.
L'autrice ha la capacità di cambiare ambientazione con scorrevolezza e facilità, passando con uguale efficacia da una capanna nei boschi alla vita randagia per le strade di Edo, dal mondo vivace del teatro a un tempio sperduto sulle montagne, da una fortezza a un campo di battaglia.
La spada dei Sanada è un buon sequel e, sebbene non riesca a reggere del tutto il confronto con il primo volume, prepara il terreno a un terzo libro che si preannuncia esplosivo.
Voto effettivo: 3,5.
Ichirō è in fuga da Edo. Dopo il suicidio di Hinahime sente di non avere più una ragione per vivere, spezzato in due dal dolore come la maschera del Nō che copriva il volto della ragazza. L'unica cosa che lo fa andare avanti è la promessa fatta al maestro prima che morisse, restituire la spada di Muramasa al suo legittimo proprietario: il capo del clan Sanada, famiglia aristocratica che sostiene i Toyotomi nello scontro che li contrappone al crudele shōgun. Per compiere la sua missione, Ichirō raggiunge Osaka, roccaforte del clan e cuore della resistenza al regime di Tokyo. Qui entra al servizio dei Sanada come samurai, scende in battaglia e inizia a scoprire una trama che potrebbe forse gettare luce sulle sue origini.
La "spada dei Sanada" del titolo ha un doppio riferimento: è la spada di Muramasa, appartanente al clan che porta questo nome, ma anche lo stesso Ichirō, che ponendosi al servizio dei Sanada diventa effettivamente una delle loro spade. Rispetto al primo libro di questa quadrilogia, infatti, il secondo è piuttosto diverso: c'è molta più azione, duelli, fughe, inseguimenti, inganni, scene di guerra. Ichirō diventa ciò che è stato addestrato a essere, un guerriero, con tutto ciò che comporta.
Pare che Ichirō, come protagonista, non sia molto amato, perché viene giudicato un personaggio poco incisivo. Personalmente non sono d'accordo. Il problema è che i suoi tratti caratterizzanti sono la dolcezza, la cura degli altri, l'introspezione. Nella letteratura young-adult contemporanea vanno di moda i protagonisti (e soprattutto le protagoniste) che rispondono per le rime e le suonano a tutti senza esitare con la scusa di essere "forti e determinati". È chiaro che la forza pacata di Ichirō, la tendenza alla riflessione e il tormento davanti all'esigenza di uccidere altri uomini siano al confronto poco accattivanti.
Nonostante il ritmo sia più serrato rispetto a La maschera di Nō, La spada dei Sanada conserva un tratto essenziale di questa saga: la scrittura elegante, curata e delicata, con tocchi poetici, che credo risenta parecchio dell'influenza dello stile giapponese.
L'autrice ha la capacità di cambiare ambientazione con scorrevolezza e facilità, passando con uguale efficacia da una capanna nei boschi alla vita randagia per le strade di Edo, dal mondo vivace del teatro a un tempio sperduto sulle montagne, da una fortezza a un campo di battaglia.
La spada dei Sanada è un buon sequel e, sebbene non riesca a reggere del tutto il confronto con il primo volume, prepara il terreno a un terzo libro che si preannuncia esplosivo.
Voto effettivo: 3,5.
February 14, 2025
Questo secondo libro mi ha lasciato le stesse sensazioni che mi ha lasciato il primo: nulla di particolare e con limitati meriti.
Poco conta se mi inserisce i nomi in giapponese dei cibi e delle armi (e in un emblematico, imbarazzante caso un'intera frase scritta prima in rōmaji e poi in italiano, perché sia mai scrivere un libro ambientato in un paese straniero ed ✨️esotico✨️ senza una scenetta del genere), o se mi usa i sistemi di misura delle distanze e del tempo appropriati, se poi al posto di "shinobi" continua a usare il termine "ninja", che divenne di uso comune solo dopo la seconda guerra mondiale perché era più facile da pronunciare per gli occidentali. Ci sono decine di note per spiegare dettagli e nomi che francamente non necessitano di spiegazioni, ma mettere una nota in più per spiegare "shinobi" o, non si voglia, "kunoichi" evidentemente era uno spreco di inchiostro eccessivo.
La caratterizzazione dei personaggi è quanto di più deludente vi possa essere; hanno tutti la profondità emotiva di una lattina e sono privi di un qualsiasi sviluppo. Seiren mi ha ricordato la Hermione nel film de "La pietra filosofale", nel senso che è saccente, orgogliosa e con un palo eternamente piantato nel didietro, ma almeno Hermione un minimo di sviluppo l'aveva avuto. Perfino Ichirō, che è il protagonista, non ha avuto nessuno sviluppo significativo, e per qualche motivo tutti tranne un (1) personaggio sembrano stravedere per lui. Della sua plot armor non ne parlo neanche perché è a dir poco ridicolo, l'idea che un soldato semplice possa disertare IN TEMPI DI GUERRA, aver ricevuto come punizione niente più che uno sguardo di disappunto dal suo diretto superiore, scappare da un castello sotto attacco e infiltrarsi in un altro castello sorvegliato da guardie non merita commenti al di là di: che diavolo sto leggendo?
Nulla da dire sulla narrazione; era caruccia, ma non so quanto le si possa dare merito nell'insieme.
Tirando le somme, è stato un sequel mediocre di un debutto mediocre, e sinceramente non so se comprerò i due libri rimanenti. Forse lo farò per completezza, e perché almeno le edizioni di Ippocampo sono gradevoli allo sguardo.
Poco conta se mi inserisce i nomi in giapponese dei cibi e delle armi (e in un emblematico, imbarazzante caso un'intera frase scritta prima in rōmaji e poi in italiano, perché sia mai scrivere un libro ambientato in un paese straniero ed ✨️esotico✨️ senza una scenetta del genere), o se mi usa i sistemi di misura delle distanze e del tempo appropriati, se poi al posto di "shinobi" continua a usare il termine "ninja", che divenne di uso comune solo dopo la seconda guerra mondiale perché era più facile da pronunciare per gli occidentali. Ci sono decine di note per spiegare dettagli e nomi che francamente non necessitano di spiegazioni, ma mettere una nota in più per spiegare "shinobi" o, non si voglia, "kunoichi" evidentemente era uno spreco di inchiostro eccessivo.
La caratterizzazione dei personaggi è quanto di più deludente vi possa essere; hanno tutti la profondità emotiva di una lattina e sono privi di un qualsiasi sviluppo. Seiren mi ha ricordato la Hermione nel film de "La pietra filosofale", nel senso che è saccente, orgogliosa e con un palo eternamente piantato nel didietro, ma almeno Hermione un minimo di sviluppo l'aveva avuto. Perfino Ichirō, che è il protagonista, non ha avuto nessuno sviluppo significativo, e per qualche motivo tutti tranne un (1) personaggio sembrano stravedere per lui. Della sua plot armor non ne parlo neanche perché è a dir poco ridicolo, l'idea che un soldato semplice possa disertare IN TEMPI DI GUERRA, aver ricevuto come punizione niente più che uno sguardo di disappunto dal suo diretto superiore, scappare da un castello sotto attacco e infiltrarsi in un altro castello sorvegliato da guardie non merita commenti al di là di: che diavolo sto leggendo?
Nulla da dire sulla narrazione; era caruccia, ma non so quanto le si possa dare merito nell'insieme.
Tirando le somme, è stato un sequel mediocre di un debutto mediocre, e sinceramente non so se comprerò i due libri rimanenti. Forse lo farò per completezza, e perché almeno le edizioni di Ippocampo sono gradevoli allo sguardo.
January 22, 2025
Coup de cœur!
J'avais eu plus de mal à entrer dans le premier mais comme j'ai directement enchaîné avec le second, on sait ce que ça annonce.
J'ai adoré retrouver Ichiro et Shin, notamment, ainsi que découvrir tous les nouveaux personnages qui croisent ou recroisent leur chemin.
C'était hyper intéressant, encore une fois, Camille Monceaux arrive à nous partager la culture et l'histoire japonaise comme jamais.
J'ai hâte de lire la suite, tout en m'inquiétant de ne pas avoir vu arriver le quatrième tome...
J'avais eu plus de mal à entrer dans le premier mais comme j'ai directement enchaîné avec le second, on sait ce que ça annonce.
J'ai adoré retrouver Ichiro et Shin, notamment, ainsi que découvrir tous les nouveaux personnages qui croisent ou recroisent leur chemin.
C'était hyper intéressant, encore une fois, Camille Monceaux arrive à nous partager la culture et l'histoire japonaise comme jamais.
J'ai hâte de lire la suite, tout en m'inquiétant de ne pas avoir vu arriver le quatrième tome...
November 26, 2025
4.5⭐
Questo secondo libro mi è piaciuto di più del primo: la narrazione è più equilibrata, viene dedicato il giusto spazio all’azione e ai pensieri di Hichirō, invece che alla descrizione della quotidianeità dei personaggi che rallentava il ritmo nel primo libro. Restano top l’ambientazione e i personaggi.
Recensione completa✨
Questo secondo libro mi è piaciuto di più del primo: la narrazione è più equilibrata, viene dedicato il giusto spazio all’azione e ai pensieri di Hichirō, invece che alla descrizione della quotidianeità dei personaggi che rallentava il ritmo nel primo libro. Restano top l’ambientazione e i personaggi.
Recensione completa✨
April 7, 2025
Comparativement au tome 1, qui était très introductif, ce tome présente plus d'action et de rebondissements pour notre plus grand plaisir. L'ensemble reste toujours un eu lent, mais permet de bien mettre en évidence le caractère des nombreux nouveaux personnages. L'aventure d'Ichirô sur la voie du sabre, celle que son maitre lui a enseigné, sera traversée de nombreuses embûches. J'ai beaucoup aimé, et j'ai hâte de savoir comment tous ses éléments vont se rejoindre !
June 4, 2025
Une très belle suite, à la hauteur du premier tome. J’ai beaucoup aimé voir les personnages évoluer dans un contexte plus dur, avec des choix difficiles et des liens qui se complexifient. L’auteur réussit à garder l’équilibre entre action, émotion et réflexion avec beaucoup de finesse.
April 9, 2023
5⭐
Ho amato questo secondo libro tanto quanto il primo. Avevo paura che la storia potesse peggiorare, che i personaggi perdessero il loro senso e l'ambientazione perdesse la magia del primo volume.
Nonostante questo, sono stata piacevolmente sorpresa, La spada dei Sanada da le stesse emozioni rispetto alla Maschera del Nō, niente di meno.
Lunghe descrizioni che ti fanno immedesimare fin dalla prima pagina nel Giappone del XVII, culla della lotta fra lo shogun Tokugawa e il figlio del Generale Scimmia, ispirazione storica perfetta da cui si può dedurre la quantità di ricerche dell'autrice su questo affascinante periodo, personaggi nuovi con una profondità immensa e degni di quelli del primo libro, in un misto personaggi realmente esistiti, leggende e i soliti due amici che ormai sono nel cuore di tutti(con l'aggiunta di una in più che ha velocemente fatto breccia nel mio cuoricino).
Faccio sempre e comunque i miei complimenti all'autrice per essere riuscita a creare ancora una volta personaggi femminili forti e di spessore, che combattono le ingiustizie sociali, ma sempre restando fedeli all'epoca in cui è ambientato il racconto.
Ho apprezzato la scelta di aggiungere i dieci coraggiosi di Yukimura come personaggi e l'esplorazione degli Shinobi e del ninjutsu in modo più attento.
In questo volume abbiamo ricevuto ciò che stavamo aspettando fin dall'inizio, ovvero la guerra contro lo shogun e l'unione di Ichirō alle file del clan dei Sanada, dove possiamo vederlo combattere finalmente come un samurai vero.
Non sono mancati i colpi di scena, sempre inaspettati, le scene comiche, quelle che ti fanno rabbrividire e anche tante ma tante scene che non strappano una lacrimuccia, ma tutto lo Shinano, il Mogami e l'Ishikari (maledetta Camille, io ti troverò).
Aspetto il terzo volume mentre affogo nel mio mare di lacrime<3
Ho amato questo secondo libro tanto quanto il primo. Avevo paura che la storia potesse peggiorare, che i personaggi perdessero il loro senso e l'ambientazione perdesse la magia del primo volume.
Nonostante questo, sono stata piacevolmente sorpresa, La spada dei Sanada da le stesse emozioni rispetto alla Maschera del Nō, niente di meno.
Lunghe descrizioni che ti fanno immedesimare fin dalla prima pagina nel Giappone del XVII, culla della lotta fra lo shogun Tokugawa e il figlio del Generale Scimmia, ispirazione storica perfetta da cui si può dedurre la quantità di ricerche dell'autrice su questo affascinante periodo, personaggi nuovi con una profondità immensa e degni di quelli del primo libro, in un misto personaggi realmente esistiti, leggende e i soliti due amici che ormai sono nel cuore di tutti(con l'aggiunta di una in più che ha velocemente fatto breccia nel mio cuoricino).
Faccio sempre e comunque i miei complimenti all'autrice per essere riuscita a creare ancora una volta personaggi femminili forti e di spessore, che combattono le ingiustizie sociali, ma sempre restando fedeli all'epoca in cui è ambientato il racconto.
Ho apprezzato la scelta di aggiungere i dieci coraggiosi di Yukimura come personaggi e l'esplorazione degli Shinobi e del ninjutsu in modo più attento.
In questo volume abbiamo ricevuto ciò che stavamo aspettando fin dall'inizio, ovvero la guerra contro lo shogun e l'unione di Ichirō alle file del clan dei Sanada, dove possiamo vederlo combattere finalmente come un samurai vero.
Non sono mancati i colpi di scena, sempre inaspettati, le scene comiche, quelle che ti fanno rabbrividire e anche tante ma tante scene che non strappano una lacrimuccia, ma tutto lo Shinano, il Mogami e l'Ishikari (maledetta Camille, io ti troverò).
Aspetto il terzo volume mentre affogo nel mio mare di lacrime<3
August 1, 2022
Il secondo libro de “Le Cronache dell’Acero e del Ciliegio” come stile narrativo segue il primo: nella maggior parte del libro nonostante succedano varie cose, vengono descritte molto lentamente, l’autrice si sofferta molto su pensieri e discorsi dei personaggi, rivelando piano piano qualcosa in più sul passato e sulla storia di Ichirō. La parte finale invece entra nel pieno dell’azione e difficilmente si riesce a smettere di leggere perchè gli eventi si susseguono molto velocemente e l’unico pensiero è sapere come finisce.
I nuovi personaggi mi sono piaciuti tutti tantissimo, menzione speciale per Yukitada 🌹
I nuovi personaggi mi sono piaciuti tutti tantissimo, menzione speciale per Yukitada 🌹
November 17, 2021
Enfin fin, après deux mois de lecture. Il faut que je vous avoue, le début a été difficile pour moi. Me remettre dans le bain, dans l'univers.
Car oui l'univers de Camille Monceaux est vraiment riche et merveilleux, mais aussi très dense pour la.e lecteurice que je suis.
Mais une fois passé ce cap, gros coup de cœur.
Beaucoup plus de dialogue, toujours plus d'image, de visuel qui apparaissent au cours de la lecture.
Des personnages qui ont une évolution, qui ont chacun une profondeur.
J'ai tellement hâte d'avoir le troisième tome, car cette fin waouh, une claque
Car oui l'univers de Camille Monceaux est vraiment riche et merveilleux, mais aussi très dense pour la.e lecteurice que je suis.
Mais une fois passé ce cap, gros coup de cœur.
Beaucoup plus de dialogue, toujours plus d'image, de visuel qui apparaissent au cours de la lecture.
Des personnages qui ont une évolution, qui ont chacun une profondeur.
J'ai tellement hâte d'avoir le troisième tome, car cette fin waouh, une claque
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