Caro diario. Mi chiamo Debby, ho trentun anni e vivo a Genova. Perché tenere un diario dopo aver superato i trenta? Idea della mia psicologa. Già. Vado dalla psicologa da un po’ di anni. Ormai la chiamo per nome. Sara mi ha detto di prendere un diario della durata di due anni per annotare le mie evoluzioni amorose. A quanto pare le mie storie hanno la scadenza regolata sui ventiquattro mesi. È come se impostassi un orologio, un timer, non so. Fatto sta che scaduti i due anni, scade il ragazzo, come fosse un cartoccio di latte andato a male. Cioè, all’inizio sono tutti principi azzurri; poi, non so come, si trasformano sempre in orchi cattivi che le fanciulle le rapiscono per sbatterle nella torre, non per salvarle. Le intrappolano, le fanno sentire in gabbia.
Propositi per il 2018: 1. Rimanere single per almeno qualche mese. 2. Tenere un lavoro per più di un anno. 3. Fare un tatuaggio.
Ostacoli nel 2018: 1. Ho conosciuto Samuel. 2. Perché il mio capo non sopporta Sammy? 3. Ho paura di ciò che è permanente. Meglio il septum.
Silvia Civano, classe 1987, nasce e vive a Genova. Trascorre un anno in Spagna per il progetto Erasmus, si laurea in Lingue e Letterature Straniere e prende la Magistrale in Informazione ed Editoria. Lavora per alcuni anni come addetta stampa prima di dedicarsi alla scrittura di libri. È un’accanita lettrice e spesso non esce il venerdì sera perché deve sapere come va avanti il libro che sta leggendo. Scrive a casa, coccolata da Alby e Kor, i suoi gatti un po’ invadenti. Adora viaggiare, conoscere nuove culture e scoprire i segreti dei luoghi che visita. A volte sono proprio i viaggi intrapresi a darle l’ispirazione per le sue storie. Ha pubblicato una saga fantasy per ragazzi: "Le avventure di Posso" (prequel), "Posso e la Fiamma nella foresta" (vol.1), "Posso nella morsa dei ghiacci" (vol.2), "Posso tra le ceneri di Eonia" (vol.3). Un mistery per ragazzi: "Il telefono dell’aldilà". Un chick lit: "Tre amiche a New York". Uno sport romance: "Frozen in love". Un romance: "Oltre la tempesta".
Ragazza buffa, impacciata, sbadata e poco certa di sé stessa, anche se ha trentun anni Deborah non riesce a capirsi. In primis con la sua famiglia che la critica perchè a quell'età non è ancora sposata come sua sorella, poi il suo modo di vestire bizzarro ideato e personalizzato proprio da lei che se li cuce, per i suoi capelli colorati.
Tutto questo la rende ancora più incerta e debole nei rapporti di coppia, i fidanzati ci sono ma di passaggio, solo per avere qualcuno al suo fianco perché non riesce a stare da sola a causa della sua insicurezza. Si sente difettosa anche sul lavoro, instabile, insomma ha bisogno di certezze quindi decide di farsi aiutare da una psicologa.
La dottoressa le consiglia di scrivere su un diario, di annotare tutto quello che le succede e tutto quello che prova.
La cosa sembra semplice, riflette su come esprimere emozioni e quotidianità, come le uscite con i suoi amici a cui tiene molto, buoni consiglieri, sono il suo punto fermo.
Uno di loro, Dani, le propone un lavoro da un suo amico in un locale come cameriera dove Deborah si trova subito bene. Il suo capo, un ragazzo molto più piccolo di lei, Alessandro è un tipo deciso, capace nel dirigere il suo locale e selettivo nelle sue scelte.
E' proprio lui a farle aprire gli occhi, a incitarla a scrutarsi dentro, a conoscersi meglio e amarsi per quello che è non per compiacere gli altri, sia nei rapporti amorosi che con la sua famiglia disastrosa.
Deborah nel suo percorso di crescita conosce un vero cavaliere al locale, come ragazzo stavolta sarà quello giusto?
Una storia fresca e divertente, una penna che anche questa volta mi ha completamente conquistata, Deborah ci racconta la sua quotidianità, giorno dopo giorno, parlandoci dei suoi problemi, dei suoi disagi, delle sue emozioni. La storia in molte parti è divertente ma l'autrice ci trasmette comunque un importante lezione "Amare se stessi" e fregarsene di quello che gli altri pensano.
… caro diario, si chiama Debby e mi ha conquistata dalle prime pagine… lei ed Alessandro. Chi è Debby? Una ragazza unica. Chi è Alessandro? Un ragazzo unico. Questa è la loro storia.
Deborah con l’h, anche se lei la detesta, è una ragazza che non riesce a portare a termine nulla: inizia un corso all’università e poi lo abbandona per iniziarne un’altro, inizia un lavoro per poi farsi licenziare e ricominciare da capo, si trova un ragazzo del quale si innamora e dopo due anni lo lascia … un carattere il suo difficile ed incomprensibile.
Citazione: “ … io sono come le gatte tricolore: sono carine a vedersi, ma sono anche difettate. In che senso difettate? Chiede sorpreso … beh hanno un carattere strano. Sono diffidenti all’inizio e non è facile avvicinarle. … grazie per il bignami sulle fatte tricolore, ma per come la vedo io, è più bello quando si ottiene la fiducia di una gatta diffidente … “ Uno scambio tra Deb e Ale che mi è piaciuto un sacco ❤️
L’idea di tenere un diario gliela dà la sua psicologa Sara, ops in realtà Cristina ( un’altra cosa che non vi avevo ancora detto è che Debby in realtà non si chiama così, ma bensì Luisella, ma ha deciso di cambiarsi il nome perché non le piaceva e così fa con la sua psicologa ) All’inizio non è proprio felice di questa cosa, ma andando avanti riesce ad abituarsi.
Unico punto di vista di questa storia è quello di Debby quindi … lei racconta la sua storia e ci fa entrare pagina dopo pagina nella sua quotidianità. Un rapporto difficile con i genitori ed i parenti stretti ( dio quanto li ho detestati, la cugina più di tutti 😅), un rapporto speciale con i suoi amici … il momento di svolta arriva dopo essere riuscita a trovare un lavoro che le piace, anche grazie allo strano rapporto che avrà con il suo capo.
Alessandro, od il becchino come l’ha definito Debby dopo solo 5 minuti di conoscenza 😂. Questo ragazzo così diverso da lei in realtà sarà l’unico ad aiutarla in maniera silenziosa a conoscersi veramente, ed a credere in lei. Dolcissime oltre che divertenti tutte le scene in cui sono assieme.
Vi starete chiedendo, ma chi è il Sammy citato nella trama? Lui è semplicemente un ragazzo di passaggio nella vita di Debby, di cui si innamorerà ma che le farà aprire gli occhi una volta per tutte.
Quando Silvia scrive storie così, è impossibile restare indifferenti. Lei e la sua scrittura semplice ma emozionante, ti conquista pagina dopo pagina. Una scrittura quella di Silvia in grado di adattarsi a qualsiasi genere. Questa storia è una ventata di aria fresca, divertente perché Deb ( a me piace chiamarla così ❤️ chissà perché … ) è un personaggio buffo, forse un po’ strana ma molto bella; nonostante tutto ha una grandissima forza. Un messaggio lasciato tra le righe: fregatene degli altri, sii te stesso, amati e fa quello che ti rende felice.
Deb potrebbe essere una di noi… Grazie Silvia per questo ennesimo gioiellino.
Era da tanto che un libro non mi piaceva così!! Grazie Debby per avermi ricordato di amarmi e di ignorare chi non capisce i miei capelli. E grazie Ale per avermi ricordato quanto amore mio marito mi regalaogni giorno, senza condizioni né condizionamenti. Grazie Silvia per questo libro che ho già voglia di rileggere.