Il giorno del suo diciottesimo compleanno, Emre vorrebbe un unico regalo dai suoi due padri: poter uscire da sola e senza il loro controllo. Emre, infatti, da che ha memoria, ha sempre vissuto tra le quattro mura di una casa come se fosse prigioniera, traslocando di tanto in tanto, e comunque sotto la stretta sorveglianza di Wender e Cristiano, due uomini che di rassicurante non hanno proprio nulla. E non è l’unica stranezza della sua vita, perché, quasi ogni giorno, viene sottoposta a un prelievo di sangue di cui lei stessa non conosce le ragioni. Wender la rassicura e la tranquillizza ogni mattina presto, portandola a fidarsi di una situazione che di normale ha ben poco. Emre, però, è stanca di sentirsi dire ciò che deve fare e decide così di dare una svolta alla propria esistenza, iniziando a fare domande e tentando di convincere le sue guardie del corpo che è in grado di cavarsela da sola. Ma c’è lo spettro di un terzo uomo ad aleggiare su tutti loro, una presenza spietata che non la lascerebbe mai libera di scegliere. Chi è il terzo? E perché non vuole lasciarla libera?
Il primo libro di una trilogia sorprendente, Emre – Libro zero, svela pagina dopo pagina la verità di una storia incredibile, incalzante e mai scontata. Scienza e fede, amore e ragione, libertà e prigionia, sono le dicotomie che attraversano l’intera narrazione, regalando al lettore forti emozioni e una lettura indimenticabile.
La vita di Ju è stata divisa in due: nata e cresciuta a Palermo, ora vive nelle campagne marchigiane dove alleva Pastori Scozzesi. Illustratrice, ritrattista e amante dell'arte in tutte le sue forme, è attratta da tutto ciò che è anticonvezionale. L'essere autistica l'ha sempre mantenuta in un gradevole distacco dal mondo in cui ha potuto affinare il suo unico interesse speciale: la letteratura e le proprie storie, al punto di renderle la sua vita primaria. Nella secondaria - la realtà - usa il tempo libero per andare in moto e ammirare tramonti da posti sperduti. Scrive Romance - la sua forma di attivismo sociale - e fantasy con i piedi ben piantati a terra. Vincitrice Wattys 2021 e 2022.
Quanto è importante trovare le persone giuste per far emergere una storia?
Secondo me tantissimo ed è per questo che ho creato La Gilda Dei Custodi Di Storie @lagildadeicustododi perché credo fermamente che esista un custode per ogni storia e credo che il compito del custode non sia tanto quello di parlare di un determinato libro a chiunque ma il cercare di trovare altri custodi per quella determinata storia.
Oggi in veste di Alnitak Zeta Orionis, primo custode della gilda vi parlo di un altro libro che ho scelto di custodire...
A differenza di quello che si può pensare non mostro tutte le letture che faccio, se scelgo di mostrarvi una delle mie letture è perché credo in questa storia e voglio diventarne portavoce, e sapere che c’è chi si fida di me in questo mi investe di gioia ma anche di una sorta di responsabilità.
Ecco che prima di consigliarvi questo libro voglio mettere l’attenzione sui TW che secondo me, prima di consigliare una storia, andrebbero sempre esposti.
TW: pedofilia, traffico di minori, esperimenti su cavie “umane”, uccisioni varie.
Sebbene possa tranquillamente essere un drama adolescenziale fantascientifico e che quindi immaginerei di consigliarlo a un pubblico YA questo libro ha delle scene spicy. Sì, ci sono scene esplicite e la trama ruota tantissimo sugli istinti sessuali dei protagonisti che anche se hanno un age gap non indifferente e ruoli di educatori riescono comunque a sessualizzare la situazione. Quindi se ti disturbano i libri che trattano questo tipo di argomenti non te lo consiglio.
(“Ehi Zac, ma anche il Trono di Spade ha argomenti simili. Qual è il problema? Solo il fatto che questo è ambientato nel nostro stesso mondo?” No, non è questo il punto. Il Trono di Spade è un libro per adulti e lo consiglio a adulti allo stesso modo di come sto facendo qui con questa storia, grazie ciao u.u)
Se invece questo tipo di argomenti non ti triggerano e se hai già più di 16 anni e cerchi un libro che possa avere delle vibes da:
Kyle xy The Island La nona casa Fabbricante di lacrime L’attraversaspecchi (dalla Memoria di Babel in poi) Attack on Titan (terza e quarta stagione) Twilight Death Note La trilogia della Terra spezzata La trilogia del Principe Crudele (ma tipo tantissimo) e Dawson's Creek
Allora è esattamente quello che fa per te...
Okay, lo so, probabilmente se hai meno di 23 anni non saprai nemmeno cosa siano Kyle xy e Dawson's Creek, però ehi, io ancora Stranger Things non l’ho visto; quindi, anche se gli edit di tiktok mi richiamano tantissimo Emre alla mente non mi sento di usarlo come metro di paragone...
Di che parla? Siamo nel nostro mondo. Siamo in Italia, ai tempi nostri. Emre è una “ragazzina” neo-diciottenne che ha sempre vissuto segregata in casa dai suoi due padri che in realtà padri non sono, ma sembrano a tutti gli effetti dei carcerieri (più o meno gentili). Emre (così come Nica) non ha vissuto alcun tipo di esperienza nel mondo e tutto le sembra nuovo. La sua condizione da bambina le calza perfettamente addosso proprio per questo motivo. Emre cerca di scappare, ma è proprio tentando la fuga che inizierà a mettere in moto una serie di eventi che porteranno a conoscere la verità sulla sua stessa esistenza e su quei misteriosi prelievi che le fanno quasi ogni giorno.
“Emre – Libro zero” è primo libro di una trilogia e vede come protagonisti diversi personaggi di cui abbiamo la possibilità di avere il pov.
La scelta del multi pov e del conto alla rovescia sui capitoli è a dir poco geniale perché ti appassiona al punto da sorvolare sulla parte romance che altrimenti sembrerebbe quasi in primo piano (come vi ho già detto, per Emre tutto è nuovo e molto si muove sulla sfera emotiva e sessuale che per carità ci sta assolutamente ma può non piacere).
Il primo libro è di 400 pagine circa, ma i capitoli sono molto brevi e la scrittrice è molto brava a tenerti incollato alle pagine. (L’ho iniziato e finito in meno di 8h.)
Okay, devo anche ammettere che avevo capito fin dal principio un po’ tutta la situazione, ma ciò non toglie che ho apprezzato l’intero viaggio che mi ha permesso di arrivare ad avere le prime conferme (ricordo che si tratta del primo di una trilogia).
Vi avviso, c’è del trash, così come c’è del trash anche nel “Fabbricante di lacrime”, c’è del trash anche nel “Principe crudele” ed è quel tipo di trash che piace.
(*cook coof membri del booktok questo è per voi coof coof* E sempre a proposito dei due libri sopra citati, c’è un personaggio che ricorda tantissimo Nica e Jude, ma anche un personaggio che ricorda tantissimo Rigel e Cardan, ma più strong, sia in un caso che nell’altro, quindiiiiiii, quindiiiii se cerchi un nuovo libro su cui sclerare male, ricordati di me, io te l’ho detto.)
Tocca anche argomenti molto profondi come il concetto di Libertà (in particolare il combattere per la propria libertà... “tatakae”... vorrei dire una cosa ma non posso è spoiler XD ma chi lo ha letto avrà capito) e ho amato tantissimo i riferimenti teologici (chi ha letto Shadows sa quanto io adori questo genere di cose (primaopoimiprenderòunascomunicamadeboraincasoprimadime)).
“Ed è per questo che tu sei perfetta, Emre. Perché questa storia della superiorità ti dà fastidio. Lo hai detto tu.”
Io credo che questa storia abbia davvero un potenziale incredibile!
E se non metto le cinque stelle è solo perché il mio gusto personale mi spinge a non poter premiare “i rigonfiamenti nei pantaloncini” a ogni starnuto (per mio gusto personale, con meno allusioni al sesso avrei sicuramente dato 5stelle.)
In più ci tengo particolarmente a dire che non si tratta di una collaborazione. Ho acquistato il primo libro e ho acquistato anche l’ebook del secondo che ho già finito di leggere...
E per ultimo ma non poco importante le copertine e le grafiche all’interno sono a dir poco stupende *-*
Pensate che potrebbe piacervi? Ma soprattutto, vi prego ditemi che c’è qualcuno che era in fissa con KyleXY!
Spero che questa recensione possa esservi utile... e spero vivamente che questo libro possa raggiungere le persone giuste. So che ci sono e che sono tante.
“Uno di quelli che vogliono vivere.” Cit.
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EMRE Libro Zero di Debora Spatola edito Delrai Edizioni uno sci-fi ambientato in terra nostrana!
Nella nostra società, dove siamo bombardati da stimoli e siamo pieni zeppi di apparecchi che ci collegano con il mondo intero, quanto é difficile scrivere di purezza? Di un essere incontaminato dall'esterno? Debora ci é riuscita regalandoci EMRE la protagonista di questo romanzo. Una 18 enne pura quasi fosse ancora una bambina, che affronta i dubbi e le perplessità della sua prigionia. Scienza e fede, giusto e sbagliato, sono i dualismi che incontriamo in tutte le pagine. É uno scifi che non si allontana moltissimo dalla realtà: cosa é già accaduto e cosa accade nei laboratori di tutto il mondo? La firma tipica di Debora sono sempre i sentimenti, messi in primo piano e che gestiscono la storia: paura, rabbia, amore, possesso, gelosia. Le sensazioni che riesce a farti provare sono vere. Ero anche io in piscina sott'acqua ( chi lo ha letto sa di cosa parlo ) ho provato serenità, estraniazione, pace, lì sotto con loro. I personaggi sono veri, reali, hanno grossi difetti ma anche una capacità immensa, umana di perdonare, di pentirsi. La storia scorre attraverso tre POV ( Emre, Panama, Eliah ) ma non é sequenziale. Ci viene narrata con mistero, ti mette sempre in discussione, ti da l'input per fare ragionamenti e quando pensi di aver trovato una risposta ecco che spunta un'altra domanda. É una corsa al capire, a risolvere, al sapere. Ogni dettaglio, anche il più insignificante ( all'apparenza, come la marmellata sbrodolata o la vodka ) serve a mettere un pezzetto del puzzle al proprio posto. É difficile scrivere uno sci-fi che abbia un senso perché deve essere, se pur fantascientifico, coerente. Debora tiene Emre con i piedi per terra e lo fa magistralmente. Sceglie dei "cattivi" che nel nostro mondo, dall'occhio italiano, sono plausibili. Sceglie un argomento controverso da anni, in "lotta" continua nel nostro paese, tra il Vaticano e la sanità pubblica. É un libro zero, un'introduzione in cui accadono davvero molte cose e ci presenta tanti personaggi, non oso immaginare negli altri due cosa possa esserci. Io amo quando gli autori ti portano a ragionare e non ti regalano la soluzione, mi fa essere protagonista della storia stessa. Che valenza ha la vita umana? Quanto é importante la religione? Da quando l'uomo sta giocando a essere Dio?
EMRE libro zero è un libro paranormal romance con elementi fantascientifici e thriller capace di catturarti sin dalla prima pagina. Emre è una ragazzina naïf, che sa poco del mondo. Il problema principale è che Emre in realtà non ha mai potuto vivere una vita normale. È sempre stata rinchiusa in casa con i suoi due padri, controllata da una terza persona di cui non conosce il volto. E se tutto ciò non bastasse, ogni giorno Emre è sottoposta a dei prelievi di sangue, che sembrano quasi una questione di vita o di morte. Emre però ora ha quasi 18 anni, e vuole vivere la propria vita. Ci riuscirà mai? Debora è una delle mie autrici preferite. Voi lo sapete, lei lo sa, io lo so. Quando leggo i suoi libri non posso essere veramente obiettiva. Però vi basti sapere che vi scrivo da fan sfegatata, che non è stata assolutamente delusa. In questo libro l’autrice ha voluto sperimentare con lo sci-fi, e quindi si è buttata in un mare inesplorato. Il risultato? È strepitoso. Si vede tantissimo l’impegno e la voglia di voler coniugare il fantasy con la scienza vera, e anche se non era semplice, Debora c’è riuscita. Come ogni suo libro è presente anche la componente romantica, e anche stavolta non delude. Dal poliamore all’amore proibito, il libro tocca diversi punti scomodi, e proprio per questo è meraviglioso. Unica pecca, per me, è stato proprio l’interesse amoroso in sé: forse un po’ troppo tossico all’inizio, ma non me ne sono innamorata. Anche Emre si fa odiare tanto a causa della sua ingenuità, però il personaggio è in linea con la storia che si vuole raccontare. Insomma, io aspetto il secondo con ansia. Voi nel frattempo, leggete sto libro!
EMRE – Libro Zero lo definirei un libro misterioso e intenso, il lettore non sa mai cosa andrà a leggere e cosa l’autrice gli ha preparato. Non sai neanche cosa aspettarti dalle pagine successive e, in un certo senso, non sai cosa vorresti leggere. Quasi tutto il romanzo è avvolto da un aura misteriosa che offusca la vista del lettore e non permette di vedere oltre. Ma sapete una cosa? A me è piaciuto un sacco anche per questo.
Emre è una ragazza determinata a vivere la sua vita e a prendersi la sua libertà che le hanno tolto. Non ricorda molto della sua infanzia, c’è solo un evento da cui tutto è semplicemente iniziato ad essere così. Vive con Wender e Cristiano, due uomini diversi tra loro che ha sempre considerato la sua famiglia e con cui condivide quella che chiamano “casa”. Hanno delle rigide regole, tra cui il divieto per Emre di uscire da sola, e le fanno rispettare ad ogni costo, ma Emre ha diciotto anni e vuole scoprire cosa nasconde nel mondo lì fuori. Lei sa che c’è qualcosa di strano, c’è qualcosa che le stanno nascondendo, ma la sua vita è sempre stata così, è davvero pronta a mettere tutto in discussione e scoprire la verità?
Emre è una protagonista che mi è piaciuta davvero tanto con la sua ingenuità e purezza, non ha mai conosciuto niente del mondo di fuori e nel momento in cui si approccia ad esso trova delle difficoltà. Difficoltà che nessuno le insegna come affrontare e nessuno le fornisce anche solo gli strumenti per farlo. Piano piano acquista un pezzo di libertà alla volta, viene quasi “bombardata” da nuove sensazioni ed è bello assistere a tutto questo. La vediamo muovere i primi passi nel mondo a cui noi tutti siamo così abituati da non renderci conto di quando contano le piccole cose.
Wender e Cristiano sono due personaggi che in alcuni momenti ho odiato, soprattutto all’inizio, però ho cercato di comprendere il loro comportamento anche se ci sono riuscita solo alla fine.
Tutti i personaggi sono ben costruiti, caratterizzati nel dettaglio e molto interessanti. Arricchiscono la storia e hanno un ruolo ben definito. Non sono sicura di poterli citare per evitare qualsiasi tipo di spoiler ma posso dirvi che ne rimarrete affascinati. Un personaggio in particolare, che ho amato moltissimo, è molto ambiguo e non si capisce fino in fondo se è uno dei buoni o uno dei cattivi.
E sapete una cosa? L’interno libro viaggia sul labile confine tra giusto e sbaglio, tra morale e immorale, tra ragione e sentimento.
Lo stile di Debora, già conosciuto precedentemente in Avvento, mi ha conquistato nuovamente con la sua capacità di dare alle parole una sua impronta. Insomma, ho riconosciuto il suo stile e non capita a tutti gli autori. EMRE – Libro Zero è un romanzo completamente diverso da Avvento, anche se alcuni elementi ritornano e se lo avete letto sono sicura che riuscirete a capire quali. Un elemento in particolare mi è piaciuto proprio tanto e mi piace ancora di più come l’autrice riesca a mischiarlo con una storia di questo tipo.
Per tutto il libro ero consapevole che ci fossero dei fili tessuti per costruire la trama, ma nel momento in cui riuscivo a riconoscerne uno ecco che ne spuntava un altro lasciandomi in difficoltà. Ho amato questa cosa, la trama non è scontata e durante la lettura si cerca di formulare ipotesi. Si cercano certezze che non vengono mai date, se non all’ultimo. La storia nella sua complessità inizia a intravedersi solo verso la fine del romanzo e, fatemelo dire, veniamo lasciati proprio sul più bello nonostante sia presente l’epilogo.
Proprio verso la fine abbiamo la risposta a un dubbio che sono sicura vi tormenterà per tutto il libro, io lo avevo immaginato e sono contenta della conferma. Sono molto curiosa di scoprire come evolverà il tutto perché il rapporto tra due personaggi stava iniziando a mutare e adesso il precario equilibrio raggiunto si è di nuovo rotto.
Questo è il primo volume di una trilogia ed è iniziata con il botto. Ci ha introdotto nel mondo creato da Debora e ci ha reso parte di esso. Se questo è l’inizio, non oso immaginare i seguiti.
Sono rimasta folgorata da questo libro e ho solo tre parole: datemi il seguito! Non credo di poter resistere a lungo senza sapere cosa succederà quindi spero non ci sia troppo da aspettare. Ho aperto questo libro non sapendo bene cosa aspettarmi e non posso che essere molto soddisfatta di quello che ho letto.
Una menzione speciale vorrei farla alla cover. È molto particolare e a primo impatto, nonostante colpisca per la sua originalità, non si comprende bene cosa vuole comunicarci. Posso assicurare che, una volta terminata la lettura, tutto acquista senso e diventa l’emblema stesso della storia.
Dany - per RFS . Care fenici, è con emozione che vi presento Emre, scritto da un’autrice italiana e per quanto sappia che l’Italia ci azzecca con la fantascienza come l’aceto sulla pasta, devo essere assolutamente sincera nel dirvi che non solo mi è piaciuto come pochi, ma che non dovete, se amate il genere, farvelo mancare nelle vostre librerie. È lungo, lo ammetto, ci sono più di cinquecento pagine, la storia però è così intrigante che faticherete a riposare gli occhi e, anche giunte alla fine, vorrete immediatamente rileggerlo per fare luce sui passaggi iniziali.
La trama è complessa, riporta un tema etico ingarbugliato e dibattuto: la creazione degli esseri umani. Secondo voi hanno gli stessi diritti di quelli nati in modo naturale? Un uomo può vantare diritti su un altro uomo? La risposta potrebbe essere semplice ma in realtà non lo è affatto. Pensate ai pomodori nati in un laboratorio, potenziati rispetto a un prodotto della terra, ma pur rimanendo sempre un ortaggio. Stesso dilemma per un essere umano, se non più macabro. Potremmo dibattere tutto il giorno, ma la mia opinione non cambia. Giocare con la vita lo trovo eticamente sbagliato, ma sta a voi giudicare.
Emre è una ragazza appena diciottenne senza genitori, vive con due uomini, Wender e Cristiano, si sposta spesso con loro e non può vantare conoscenze sul suo passato né amicizie, sa solo che non può uscire, non può godere delle cose più semplici ritenute da noi comuni: come navigare su internet senza protezione, andare al centro commerciale o a scuola. La sua intera esistenza gira attorno a degli strani prelievi di sangue, senza alcuna motivazione, e a una prigionia senza spiegazione. Ma per i suoi diciotto anni chiede un’unica cosa: uscire senza accompagnatori e godersi un momento da sola in libertà come qualsiasi adolescente. Le sue guardie del corpo, perché così vengono percepite, non sono particolarmente inclini a lasciarglielo fare Wender però, il più gentile tra i due, cede. Da quel momento si entra in una spirale di situazioni volte a svelare il mistero. Dalla famosa unica uscita, durata poco tempo, Emre – con poche battute – riesce a fare amicizia con una ragazza molto popolare e importante ai fini della storia, Panama, e a entrare nella sua cerchia di amici dove spiccano il sovrintendente della polizia Umberto e il ragazzo enigmatico che piace molto sia a Panama che a Emre: Josh.
Da quel momento in avanti si entra in una spirale di situazioni volte a svelare i misteri che avvolgono la sua vita.
Il problema è che lei non dipende solo dai due uomini con cui convive ma anche da un Terzo – nome dato dalla giovane – che non sembra incline né a palesarsi né a rivelarle alcun ché, ma la resa dei conti è solo all’inizio ed Emre non desidera in alcun modo essere di nuovo prigioniera.
I capitoli sono molto strani e alternano il pov tra Emre e Panama in quelli che vanno dal – 49 al – 1, questi però sono intervallati dai capitoli zero raccontati da un certo Eliah, di cui scopriamo l’identità man mano che si procede nella lettura. Non vengono lasciati buchi scoperti e alla fine il quadro sarà ben chiaro anche se parliamo di una trilogia. Vi giuro che rimarrete con un palmo di naso, soprattutto nei riguardi del famoso Terzo. Sospetti ne avevo ma sono rimasta alquanto sorpresa. Lo stile narrativo è talmente misterioso che non sarà facile unire tutti i puntini.
Sicuramente ho amato Emre, nella sua purezza e vitalità ma anche Panama non mi è affatto dispiaciuta; diciamo che ho sentito miei tutti i personaggi e mi sono affezionata, anche a Wender e Cristiano, che se in un primo momento ho detestato, poi mi sono trovata a simpatizzare con loro. Un nemico c’è, ma non è quello che ci aspettiamo all’inizio. Se la componente young adult è molto presente quella fantascientifica va scoperta e assaporata. Non sono presenti scene sessuali articolate, ma per i temi trattati ne sconsiglierei la lettura ai ragazzi. Detto ciò ho apprezzato l’ambientazione quasi tutta italiana, anche se non mi è chiaro dove esattamente sia ambientato, stranamente non ho nessuna critica da muovere, neanche una. Spero solo che il secondo volume non tardi ad arrivare, anche perché mi sono innamorata anche io di Josh, il classico ragazzo ricco, portatore di misteri e contraddizioni, oltre che “difetti”. Non voglio sbilanciarmi maggiormente, vi dico solo che sarà una lettura che non vi pentirete di aver cominciato.
Come sempre vi auguro buona lettura e spero di poter commentarla con voi!
Questo fantasy con elementi distopici,thriller e scientifici mi ha stupita piacevolmente. È il primo libro che leggo dell'autrice e posso affermare con certezza che ho bisogno di leggere qualsiasi cosa ha scritto/scriverà Debora. La sua scrittura è ipnotica, incalzante, equilibrato, mai banale o superficiale. Tocca temi molto delicati con cautela e con empatia. Non banalizza mai aspetti che potrebbero urtare i sentimenti dei lettori, soppesa tutte le parole. Ed è una cosa che ho amato tanto.
La storia è difficile da spiegare perché è un puzzle che va costruito pezzo dopo pezzo.
È un libro che mischia fede e scienza. Miracoli e analisi scientifiche. Tutto ruota intorno ad Emre, una ragazza che vive con due uomini (e un terzo con cui non ha mai avuto contatti ma prende tutte le decisioni) da quasi tutta la sua vita. È una prigioniera in una bolla di cristallo. Il suo sangue la rende speciale e, per questo, va protetta a tutti i costi. Lei è la purezza. Lui la forza.
Ma la purezza è solo un illusione. La sua vita verrà stravolta quando avrà il permesso di uscire per la prima volta e incontrerà Panama.
Misteri, segreti, ricordi....verrà tutto alla galla, un pò per volta, illudendo e stupendo il lettore.
Chi è il terzo? Perché il suo sangue è così speciale? Perché non può avere una vita normale?
Una storia che stra consiglio senza ombra di dubbio.
Libro a dir poco stupendo!!! Mi ha tenuta incollata alle pagine, mi ha intrippato il cervello e ho adorato ogni singola pagina e non vedevo l ora di scoprire come sarebbe continuata la vicenda. I personaggi sono tutti sviluppati benissimo, una storia davvero intrigante e non vedo l ora di leggere il secondo!!!!!
"Non è da dove veniamo che determina chi siamo. È da dove viene quel che abbiamo nel cuore."
Emre è un libro che mi ha tenuta incollata alle pagine dall'inizio alla fine e che ho davvero divorato.
È il primo libro di una serie di cui non vedo l'ora esca il prossimo volume!
È la storia di Emre, una ragazza di diciotto anni che per tutta la vita ha vissuto chiusa in casa, senza la possibilità di uscire e si è dovuta più volte trasferire. A prendersi cura di lei ci sono due uomini, Wender e Cristiano, ed Emre non riesce a capire da cosa siano legati e perché non può vivere una vita normale come tutte le altre ragazze. Un giorno Wender le permette di uscire e Emre farà amicizia con Panama e da qui tutto cambierà.
A partire da questo momento la storia diventa fitta di mistero, ci sono eventi che sembrano non avere spiegazioni logiche, ma che scopriremo averne solo verso la fine del libro. Ecco perché è impossibile staccarsi dalle pagine. Emre è una ragazzina ingenua di cui ci si affeziona dalle prime pagine e di cui ogni lettore vorrà scoprire sempre di più perché non può uscire, cosa c'è che non va in lei, in Wender e in Cristiano.
Nel corso della storia comparirà anche un ragazzo bellissimo, Josh, da cui Panama e Emre rimangono colpite e si susseguiranno vicende intricate e sempre più incalzanti. A complicare ancora di più gli avvenimenti è la presenza di un giovane poliziotto, Umberto, che cercherà di fare di tutto per scoprire cosa c'è che non va nella strana famiglia di Emre.
Debora Spatola è stata in grado di creare una storia avvincente e coinvolgente, con personaggi caratterizzati alla perfezione che prendono subito posto nel cuore del lettore.
La storia è narrata dai punti di vista di Emre e Panama e dal misterioso Eliah. I capitoli in cui le narratrici sono Emre e Panama sono numerati da - 49 a - 1, mentre quelli dal punto di vista di Eliah sono tutti numero 0. Ecco un'altra cosa che ha contribuito a farmi voler continuare la lettura, volevo scoprire il perché di questa strana numerazione.
Il primo capitolo è dal punto di vista di Eliah e l'unica cosa che scopriamo è che c'è una creatura chiamata MR01 che è stata ideata in laboratorio... E anche questo mette tanta curiosità al lettore.
È un libro che tratta molti temi tra cui la violenza sessuale e fisica, la libertà e in particolare la mancanza di libertà, l'amore, la scienza e la genetica.
Il libro termina con tre epiloghi, ognuno dal punto di vista di uno dei tre narratori, che vi faranno implorare di avere subito tra le mani il seguito!
Per finire, vi lascio questa bellissima citazione: "Non rovinerò mai questi sentimenti unici che ci sono tra noi. Non è un amore tra padre e figlia, non è l'amore di due amici né quello di due amanti. È solo nostro, fatto su misura per noi. E io non lo rovinerò mai."
Che dire… di Debora leggerei tutto, sulla fiducia, senza nemmeno guardare la trama. E anche questa volta non sono stata delusa!
Emre è una storia avvolta nel mistero, dietro a ogni segreto scoperto se ne celano di sempre più grossi. A mio parere è impossibile rimanere lettori passivi con questo libro, aspettare semplicemente che la storia vada avanti da se: la narrazione è incalzante e piccoli indizi sparsi sapientemente qua e là spingono il lettore a porsi domande e a cercare di darvi risposta.
Emre con la sua purezza ci guida nelle sue prime volte, ricordandoci quanto sono uniche e irripetibili.
Emre è un libro che parla di amore, amicizia, libertà, violenza.
Emre parla di voglia di vivere…
Non vedo davvero l’ora che escano i prossimi volumi per poter tornare in compagnia dei protagonisti e scoprire come andrà a finire questa meravigliosa storia!
Un capolavoro! Una storia che ti prende dall'inizio, un mistero che si svela pian piano, una scrittura che cattura e che si adatta alla voce narrante. Dei personaggi unici, meravigliosi e che ho amato fin da subito. Un esperimento scientifico con risvolti morali molto controversi. Un libro meraviglioso che non si può non amare e che arrivati alla fine vi causerà un vuoto colmabile solo con il secondo libro che io comprerò subito. Questo libro mi manca già.
Quando ho letto la trama di Emre si è accesa subito una scintilla, complice anche la copertina, nella sua semplicità molto accattivante. Sono stata, secoli fa, una grande amante di Kyle XY e non potevo tirarmi indietro di fronte a un libro che a pelle mi lasciava le stesse vibes. Ho adorato questa storia che è all’altezza dei libri di scrittori noti. Non le manca nulla in quanto a trama, struttura, voci dei personaggi. Per quanto Emre sia la tipica ragazzina ingenua, ho fatto come Panama e l’ho presa subito a cuore. Certo, l’intrigo non è complicatissimo e, per chi ha dimestichezza con certe dinamiche, si scioglie in fretta, ma ciò non ha tolto gradevolezza alla lettura, anzi. Ho divorato il libro alla velocità della luce, anche grazie a uno stile molto fluido e scattante. Il libro solleva importanti questioni di etica che sono uno degli aspetti che ho preferito. Su di me ha fatto meno breccia la parte romance, perché un certo personaggio maschile (non farò nomi per evitare spoiler, ma sì, sto parlando di lui, il belloccio di turno) non mi ha saputa conquistare. Ho sempre percepito il suo rapporto con Emre come qualcosa di forzato e poco autentico. In breve, lui non mi piace, ma è davvero l’unico di tutta la gamma dei personaggi a non essere entrato nelle mie grazie. C’è anche da dire che è un primo volume e quindi chissà come evolverà nel successivo. Avrei fatto a meno anche di tutti i riferimenti a erezioni e simili, semplicemente perché per me questa storia non ne aveva bisogno, però capisco che si tratta di un gusto molto personale. Le cinque stelle sono meritatissime!
Romanzo arguto, solidamente costruito. Bellissimo. La prima metà del libro è una prigione senza finestre, ti confonde e ti disturba; la seconda metà è una fessura che si apre, ti lascia intravedere qualcosa, ti suggerisce che c’è dell’altro; le ultime 70 pagine… quelle sono dinamite. Sono il mondo fuori dalla stanza. E di questo si tratta: EMRE Libro Zero non è che il preludio ad una storia che esplode ben oltre i suoi confini.
La scrittura è scorrevole ed i personaggi vantano una eccellente profondità psicologica ed una moralità spesso grigia. Sebbene alcuni elementi chiave si possano intuire anzitempo, la storia riserva un’evoluzione affatto scontata e dettagli avvincenti.
Ti tiene lì, e non ti molla più. 5⭐️ pienissime. Il secondo è già in wishlist.
Questo è un libro fuori dalla mia comfort zone che mi ha impressionata molto e in modo positivo. Non è il tipo di libro che parte con molti colpi di scena, ma ti fa sentire subito la curiosità perché ti da le informazioni a poco a poco ma con il giusto ritmo. A un certo punto della lettura realizzerai di esserne completamente assorbit* e ormai non ti rimane che andare avanti e svelare il mistero.
I personaggi sono ben gestiti e vari, ho profondamente voluto male a Emre in alcuni punti, tanta da darle delle sberle a distanza; il mio personaggio preferito, da fargli pat-pat e offrirgli un caffè e una chiacchierata è stato Eliah. È terribilmente umano, mette in dubbio se stesso e i suoi ideali, trova un punto fermo e lo mette in discussione. È acqua che cerca di trovare una strada e verso la fine diventa fuoco che prende la strada che vuole.
L’autrice lascia briciole durante tutto il libro, così da farti partire le peggio sotto-trame, con incroci che persino il diavolo ha paura ad attraversare, ma è stato bellissimo poter parlarne direttamente con lei e sentirla emozionarsi nel parlare dei personaggi che ha scritto, della storia che ci ha voluto raccontare.
È un libro che consiglio a tutti, non ha bisogno di etichette o scatole dentro le quali stare. Va vissuto, respirato, possibilmente amato.
📖 Il giorno del suo diciottesimo compleanno, Emre vorrebbe un unico regalo dai suoi due padri: poter uscire da sola e senza il loro controllo. Emre, infatti, da che ha memoria, ha sempre vissuto tra le quattro mura di una casa come se fosse prigioniera, traslocando di tanto in tanto, e comunque sotto la stretta sorveglianza di Wender e Cristiano, due uomini che di rassicurante non hanno proprio nulla. E non è l’unica stranezza della sua vita, perché, quasi ogni giorno, viene sottoposta a un prelievo di
👤 Emre è un personaggio stupendo! Così umano, la sua sofferenza e voglia di normalità è quasi straziante. Sembra di conoscerla da sempre, quando si legge di lei, eppure non si conosce quasi nulla del suo passato. Altro personaggio che ho amato moltissimo è stato Wender, così controverso e complicato. C'è del buono in lui, si vede che vuole profondamente bene a Emre, forse anche troppo, che compie un sacco di errori solo per proteggerla, che appare come il buono e al contempo come il cattivo della situazione.
✒️Sarò breve e coincisa: amo la scrittura di Debora! È coinvolgente, è impossibile staccare gli gli occhi dalle pagine, il multi Pov non annoia, ma anzi incuriosisce. Sono rimasta incantata dal suo stile.
💭 La storia è davvero travolgente. È impossibile staccare gli occhi, è come un fiume in piena, è impossibile fare altro. Si ha sempre bisogno di saperne di più. Benché alcune cose si sospettino in precedenza, è impossibile avere la certezza che sia davvero così finche non si arriva all'ultima pagina. Non vedo l'ora di proseguire con questo gioiello.
Un libro che ho amato particolarmente, ma che ammetto inizialmente mi ha messo in difficoltà: non sono un'amante di gialli e thriller e tutta la prima parte di questo romanzo richiama molto quei generi. Ma Debora è riuscita a intrigarmi e spingermi ad andare avanti col suo modo di scrivere che pochissimi scrittori hanno; lei ti fa letteralmente volare sulle parole che intesse per raccontarti una storia rendendo gli avvenimenti molto "cinematografici". Tanto che sono solita dire che i suoi libri li vedo neanche fossi al cinema. Per farvi capire meglio: sono stata in grado di leggermi 150 pagine in una serata e chiudere il libro che ancora ero fresca come una rosa! ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ Il fatto che non vi sto dicendo nulla sulla trama e gli avvenimenti è voluto, sapete? Questo libro è una grande scoperta e per capire effettivamente quale sia la sua componente urban fantasy vi consiglio di leggerlo; fidatevi di me, non rimarrete affatto delusi. ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ Un altro aspetto che amo tanto nelle storie che ci regala Debora è legato alla ciclicità dei suoi personaggi, lei ha ben definiti i caratteri dei suoi protagonisti e molti aspetti caratteriali permeano tra un libro e l'altro. Insomma quando leggi ti sembra sempre di trovarti un po' come nella comitiva di amici estiva, quelle persone con le quali riesci a condividere moltissimo ma che vedi per pochissimo tempo; e quando incontri questi amici dopo un anno di fatiche è come se non fosse passata che qualche settimana. Questo aspetto e questa affettività verso i personaggi l'ho riscontrata solo con il modo di scrivere di Debora.
"Emre - Libro Zero", di Debora Spatola, è un romanzo sci-fi. Comincio col dire che la fantascienza non è il mio genere prediletto e che, più volte, mi sono trovata a mollare le letture a metà. Con "Emre", però, non è successo. Al contrario. Ho letto il libro in un periodo di intenso lavoro unito e questioni personali onerose, col risultato di infuriarmi ogni sera perché il mio fisico cedeva mentre la mia mente urlava: «Ancora un capitolo, uno solo!» Già questo, credo, può suggerire quanto sia bella quest'opera. Debora scrive benissimo, la sua penna è delicata anche nella crudezza, ma soprattutto ha un inchiostro magico che rende i personaggi così veri da portare il lettore a empatizzare con loro. In positivo e in negativo, s'intende. Perché è impossibile non amare Wender e trovare Umberto insopportabile, Panama indigesta e Josh di un'antipatia affascinante. Trovo anche stupendo come la protagonista del romanzo, Emre, appunto, sia caratterizzata con così tanta perizia da risultare adorabile a tratti e urticante in altri. Proprio come i bambini. Ciò, non è scontato, anzi, non accade quasi mai ed è sintomo di un realismo rappresentativo da vera professionista. E oltre questa capacità di modellare i personaggi in maniera tridimensionale, la scrittrice è maestra nel disseminare indizi lungo tutta la storia che trovano esplicazione solo con lo svilupparsi degli eventi, che riesce a snodare benissimo proprio tramite le difficilissime ma efficaci dinamiche di gruppo. Soprattutto, però, la narrazione riesce a veicolare un messaggio importante e a far porre al lettore domande spinose, che in fondo dovrebbe essere lo scopo della narrativa. Quanto vale la vita umana? Tutti hanno il diritto di vivere o qualcuno ne ha di più? La perfezione umana è data dalle prestazioni o dall'anima? Non vedo l'ora di leggere il seguito. Strancosigliato!
Emre. Nome insolito per una ragazza. Una ragazza che vive una condizione particolare: non ha genitori, ma due “tutori”, Wender e Cristiano, che sembrano più guardie del corpo. Ogni mattina viene sottoposta a dei prelievi di sangue. Soprattutto è reclusa in casa da sempre, senza possibilità di uscire. E aleggia nell’aria la presenza del “terzo”, di colui che Wender chiama ogni qualvolta serva autorizzare un capriccio della protagonista. Ma qualcosa cambia quando, ormai maggiorenne, assapora il gusto di una libertà che non ha mai avuto, ma solo desiderato. E nuove persone entrano nel suo mondo: Panama, con il suo carattere deciso e indipendente, e Josh, col suo alone di mistero. Giorno dopo giorno scopre sempre più cose su di sé, sulla sua vita, sul suo passato e sul suo inevitabile futuro. Un futuro che non sa se vuole abbracciare. Almeno, non sa se vuole arrendersi alla strada già scritta per lei. Dona sincerità, Emre, ed altrettanto vuole da chi la circonda. Scoprire quali legami vi siano intorno a lei la destabilizza. La ferisce. Le fa tremare il terreno sotto i piedi. In particolare, quando avverte di essere un mero oggetto nelle mani di altri. Inizialmente si ribella. Ma alla fine capisce come la sua condizione possa diventare una risorsa. Una risorsa per tutti, affinché quel mondo nascosto, che ha scoperto aleggiare attorno a lei, possa rinascere. Anche per Panama, vittima come Emre degli eventi e delle decisioni di altri. Per farlo, però, ci sarà bisogno di un segnale molto forte, che però non dovrà lanciare lei. E questo sarà solo l’inizio… La storia di Emre, un urban fantasy scritto magistralmente, l’ho trovata meravigliosa. Non solo la scrittura di Debora, in questo primo volume, cattura il lettore. Ma è fluida, decisa, senza fronzoli. Riesce a descrivere la protagonista con l’ingenuità che, sicuramente, la caratterizza. Così come Panama viene descritta con la decisione di una ragazza impavida. Insomma, i personaggi, tutti, sono davvero ben curati e delineati. Ma se devo essere sincero, uno mi ha catturato più di tutti: Wender. Ha un conflitto interno molto forte e importante. Debora ha saputo farci vivere le sue emozioni, i suoi stati d’animo, le sue paure in modo magistrale. Quindi complimenti a Debora Spatola e al suo Emre. È stato il giusto viatico per affrontare il secondo volume, di cui presto vi parlerò. Intanto consiglio a tutti la lettura di Emre – Libro Zero.