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Pentalogia dei cinque sensi #2

La chica de la máquina de escribir

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¿Qué recuerdan los dedos? Si la memoria desaparece, ¿pueden los objetos ayudarnos a reencontrar los recuerdos?

Desde muy joven, Dalia ha trabajado como mecanógrafa, atravesando el siglo XX siempre acompañada de su máquina de escribir portátil, una Olivetti MP1 roja.

Ahora ya anciana, la mujer sufre un ictus que, si bien no resulta letal, eclipsa parte de sus recuerdos. Los recuerdos de Dalia, sin embargo, no se han desvanecido, sobreviven en la memoria táctil de las yemas de sus dedos, de las que solo pueden ser liberados en contacto con las teclas de la Olivetti roja. A través de la máquina de escribir, Dalia recorre así su propia existencia: los amores, los sufrimientos y las mil estratagemas que se utilizan para sobrevivir, especialmente durante los años de la guerra, resurgen del pasado restituyéndole una viva y sorprendente imagen de sí misma, la historia de una mujer capaz de superar décadas difíciles, siempre con la cabeza erguida, con dignidad y buen humor. Sin embargo, un único e importante recuerdo se le escapa, pero Dalia está decidida a encontrarlo siguiendo las pistas que la casualidad, o quizás el destino, ha ido desperdigando a lo largo de su camino.

La narración en busca del recuerdo perdido se enriquece página tras página con sensaciones e imágenes ligadas a curiosos objetos vintage: la protagonista del libro encontrará su memoria también gracias a este tipo de pistas, que aparecen cada vez en lugares inesperados, en una especie de búsqueda del tesoro imaginario, entre la realidad y la fantasía.

Después de El aroma de los libros, sobre el sentido del olfato y la lectura, una novela apasionante sobre el tacto y la escritura, un viaje de recuperación de la vida de una mujer tras las huellas del único recuerdo que valía la pena conservar.

360 pages, Paperback

Published October 28, 2021

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About the author

Desy Icardi

14 books149 followers

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5 stars
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28 (4%)
1 star
4 (<1%)
Displaying 1 - 30 of 119 reviews
Profile Image for Sandra Miret.
Author 2 books1,028 followers
January 20, 2022
Admiro mucho la pluma de la escritora y el trabajo previo que debió hacer para preparar esta novela. Como lectora, valoro y admiro mucho su trabajo.

Sin embargo la novela no me ha gustado tanto como esperaba. Tal vez llegué a esta novela con las expectativas muy altas.

Es una novela que se me ha hecho larga y densa. No me ha gustado la romantización de personajes altamente machistas y el constante perdón hacia ellos. Entiendo que es una novela basada en la Italia de la Segunda Guerra Mundial. Pero es una novela escrita en la actualidad y no he encontrado la crítica feminista que esperaba leer y que perfectamente podría haber estado en la novela porque la protagonista podía dar mucho juego en este aspecto y creo que todo se ha quedado en un intento.

También sentía que muchos de los acontecimientos de la novela eran predecibles y no acababa de encontrar momentos de mucho climax.

La novela abarca una época muy corta, aunque intensa, de la protagonista y siento que no la he acompañado lo suficiente.

Ha sido una lectura entretenida pero que quedará como algo más bien anecdótico para mí. No me ha emocionado ni me he sentido impaciente por seguir leyendo entre capítulo y capítulo.
Profile Image for Mi Tijuana Lectora.
280 reviews23 followers
October 22, 2022
A través de sus páginas conoceremos la historia de Dalia. Ella es una mujer de la tercera edad que ha sufrido un accidente cerebro vascular y después de eso siente que están pasando cosas extrañas, pero lo que no sabe es que es la forma en que su cerebro la ayudará a recordar.

Cuando Dalia toma asiento y pone los dedos sobre su Olivetti Mp1 roja es cuando la magia ocurre, va escribiendo una historia, la suya.

Recuerda cuando era una chiquilla al lado de su padre, cuando le ayudaba con los gastos, desempeñándose como mecanógrafa. Y fue gracias a ese trabajo que, a inicios de la guerra, se le solicitaba cada vez más discreción y sus encomiendas empiezan a volverse más extrañas, llenas de secrecia y misterio.

Y así fue como, en compañía del sonido de las teclas, ella mantiene una relación con un hombre, que pensaba sería el amor de su vida, pero cuán equivocada estaba…

Un libro que rinde homenaje al sentido del tacto y a su vez nos muestra que lo que bien aprendimos, lo que se enraizó en lo más profundo de nuestro ser, podría ser lo que nos salve.
Profile Image for Virginia.
948 reviews39 followers
June 5, 2020
“Morirò a centotré anni, non un giorno prima” ripeteva sovente. “Ho iniziato a leggere a tre anni e voglio che sulla mia lapide incidano: AVV. EDMONDO FERRO - UN SECOLO DI LETTURA”. Pagina dopo pagina, libro dopo libro, anno dopo anno l’avvocato raggiunse il suo obiettivo, superandolo di quattro mesi. Fu trovato esanime sulla poltrona con il volume Madame Bovary tra le mani. Aveva lasciato questo mondo non da comune mortale ma da devoto lettore. Il suo epitaffio è oggi inciso su una lapide di marmo bianco a incoraggiamento di tutti i lettori che si trovano a passare per i vialetti del cimitero monumentale di Torino.
Profile Image for a l e s s i a ꧂.
102 reviews27 followers
July 31, 2024
“La nostra mente non è fatta per percepire la felicità nel presente, quanto piuttosto per riconoscerla molti anni più tardi attraverso il filtro del tempo e dei ricordi.”

☆ 5/5 | Una condizione assai difficile, al momento. Soprattutto quando degli ultimi due mesi, prima di quello che Dalia chiama piccolo incidente, non si ha memoria.

A settant’anni, quasi settantuno, Dalia Cerri, dopo essere stata colpita da un ictus, si ritrova tra le mani un anello per le tende, domandandosi il perché lo abbia conservato con tanta cura dentro un fazzoletto che riporta le iniziali del suo nome da signorina, ovvero Dalia Buonaventura.

In più, tra i fogli dattiloscritti, ne trova uno con su scritta la parola fine. Come se avesse battuto a macchina, da poco, un testo di narrativa. Molto improbabile perché sono anni che non dattilografa un testo. Eppure, inspiegabilmente, i suoi polpastrelli fremono dalla voglia di battere sui tasti della macchina da scrivere. Una sensazione a cui non riesce a non sottostare. Non sa, Dalia, cosa prenderà vita, ma ha il bisogno di scrivere, ha bisogno di poggiare i polpastrelli sui tasti, sentire il ticchettio, lasciarsi trasportare da quel formicolio.

E’ così approdiamo nel passato di Dalia Buonaventura, in quei giorni in cui, diciassettenne, lavorava presso l’ingegnere Borio come dattilografa. Nella piccola località di Avigliana, tutti conoscono la graziosa Dalia, figlia del proprietario dell’azienda di cerini, ormai andata in fallimento. E’ da quanto ha tredici anni che Dalia lavora per sostenere la propria famiglia, composta solamente da lei e da un padre burbero e non avvezzo alle smancerie. La quotidianità di Dalia si districa tra il lavoro e l’autorità patriarcale. Nonostante la mancata e la perdita dello stato di ricca ereditiera, il padre con austerità la costringe ad avere verso tutti un comportamento elegante, un gradito riserbo e decoro, senza mai miscelarsi con la gente di rango inferiore.

La sua vita prende un’altra piega con l’arrivo di Nuto Cerri nella villa che il padre affitta ai vacanzieri durante il periodo estivo. Il ragionier Borio incarica Dalia a dattilografare i romanzi dello scrittore. Un lavoro che eleverà i suoi soldi in tasca, quelli di cui comunque non ha pieno controllo, dato che li dona al padre. Perché Nuto Cerri è un uomo importante, è uno scrittore di successo che tratta i suoi ideali fascisti in romanzi patriottici pubblicati a puntate sul giornale.

Nuto Cerri sin da subito accende una curiosità infantile in Dalia, i suoi atteggiamenti così enigmatici, eccentrici, la sua bellezza l’attraggono in un modo sorprendente. In poco tempo, si troverà innamorata di quell’uomo di ventiquattro anni più grande. Un sentimento acerbo che spingerà Dalia ad accettare la sua mano.

“Nuto indugiava spesso negli occhi di sua moglie che gli elargivano sguardi di infinita ammirazione. Nella sua vita, neppure le glorie militari o il successo letterario, l’aveva fatto sentire così felice e fiero di sé come quei giovani occhi adoranti.”

In Nuto, Dalia vede il suo sogno realizzarsi, ovvero quello di sottrarsi al padre e ai suoi modi burberi per poter godere della libertà.

Ma è con il trasferimento a Torino che apre gli occhi, che si accorge di quanto si sia sbagliata. Di quanto la sua scelta sia stata avventata e di quanto lasciare Avigliana sia stato forse uno sbaglio.

Desy Icardi in "La ragazza con la macchina da scrivere" ci trasporta nell’interezza del mondo di Dalia. Un viaggio nei suoi ricordi più vividi per cercare di riacciuffare quelli che ha perso. Perché quell’anello non è soltanto un oggettino di poco conto, perché è un promemoria lasciato dalla Dalia di prima, quella che di tutti i ricordi ne ha memoria.

“Probabilmente quando parlava di memoria delle dita, la tua insegnante intendeva soltanto la capacità di ricordare la posizione dei tasti, ma ora nelle tue mani c’è qualcosa di più, un’abilità della quale probabilmente la signorina Pellissero non sospettava l’esistenza.”

Nel suo viaggio introspettivo, Dalia si accorge che nulla è sparito dalla sua memoria tattile. Che è tutto nelle dita che picchiettano i tasti della macchina da scrivere e che ogni cosa verrà riportata a galla. Pagina dopo pagina ogni suo perché troverà risposta.

Il romanzo spinge il lettore a fare un passo nel passato per poi ritornare indietro nel presente con piacevole facilità. Narra di una vita di donna all’interno di uno scenario temuto, come quei tempi oscuri della Seconda Guerra Mondiale. Narra di amori sbagliati e amori mai dimenticati. Narra di forza, narra di amicizia, narra di famiglia. Non ho trovato nessuna macchia nella lettura, nello stile e nemmeno nei personaggi. Sono così ben caratterizzati da immaginarli perfettamente, da sentire anche le loro emozioni.

"La ragazza con la macchina da scrivere" è stata una lettura che mi ha lasciata sazia, traboccante di sentimenti.

Ringrazio la casa editrice Fazi Editore per l’invio della copia cartacea🌹

Recensione del 10/03/2020

Instagram: lalibreriadiale
Blog: www.lalibreriadiale.altervista.org
Profile Image for Bruna Avellaneda.
114 reviews92 followers
January 20, 2022
La definiría como una novela para pasar el rato, sin más. ¿Es entretenida? Sí. ¿Engancha? Rotundamente no. La forma en la que está escrita me parece que deja bastante que desear, la encuentro bastante infantil (en el mal sentido): previsible, romanticona, cursi y con una idea del amor demasiado utópica y heterobásica. Sinceramente, me esperaba algo mucho más elaborado y profundo.

La novela no me ha transmitido nada aparte de rabia hacia algunos personajes y hacia el desarrollo de los acontecimientos. A medida que iba leyendo esperaba que mejorara, y no.

Me ha dado especial rabia el amor romántico basiquísimo de la novela y los personajes masculinos. ¿Algo bueno? El amor a la literatura que se respira en toda la novela.
Profile Image for Maria Rosas.
507 reviews19 followers
April 19, 2023
Adoro la narrativa de la autora , en esta entrega nos presenta la historia de Dalia una mecanografa de la tercera que vive en Turín y que va rememorando su historia y recuerdos a través de lo escrito como consecuencia de un par de episodios de ictus que tuvo. Empezando los recuerdos en la década de 1940 , cuando era una joven y era la Italia Facista
Una historia conmovedora que habla de la importancia de los recuerdos, sin olvidar las referencias literarias
Profile Image for _nuovocapitolo_.
1,105 reviews34 followers
December 19, 2022
Esiste il momento giusto per ogni libro, ne sono sempre stata convinta. Libri che letti in un periodo di stress e di tensione ci appaiono soffocanti, spesso si rivelano indicibilmente coinvolgenti durante una pausa dal lavoro. E viceversa, a volte una storia leggera e stimolante è proprio ciò di cui abbiamo bisogno per staccare la spina, e lasciar viaggiare la fantasia.
La ragazza con la macchina da scrivere, il libro protagonista di questa nuova recensione, per me è stato proprio questo: il modo perfetto per trarre un profondo respiro dopo un periodo stressante. Non so dire se lo avrei apprezzato allo stesso modo in un altro momento, e se mi sarei sentita così partecipe delle vicende di Dalia e della sua lucida Olivetti Rossa.
La realtà, però, è che ho adorato questa piccola storia e sono felice di avere l’occasione di parlarvene qui sul blog. Come ormai da tradizione, cominciamo con qualche accenno di trama prima di entrare nel vivo del racconto creato da Desy Icardi.
Dalia è un’anziana e arzilla signora che possiede un negozietto di oggetti antichi, che vende soprattutto per tramandare le loro preziose storie. La sua vita scorre tranquilla, tra vendite selezionate e piccole liti quotidiane con la fedele domestica Germana; finché un ictus non le cancella dalla sua mente i ricordi degli ultimi due mesi di vita. Da quel momento una forza misteriosa la spinge a sedersi davanti alla sua lucida Olivetti Rossa e a raccontare la sua storia.
In un viaggio a ritroso nei ricordi, Dalia ripercorre la sua vita, dall’infanzia vissuta ad Aviglione agli albori della seconda guerra mondiale, facendo da dattilografa a pagamento per il ragionier Borio, all’adolescenza a Torino durante la guerra. E più la storia si addentra nel passato, più Dalia comincia a percepire che c’è qualcuno che la guida in quella narrazione personale, qualcuno che fa di tutto per spingerla a ricordare cosa le è successo prima del suo Piccolo Incidente.
In questo nuovo romanzo, collegato a L’annusatrice di libri dal focus su uno dei cinque sensi, Desy Icardi investiga il legame tra tatto e memoria, e la capacità umana di legare il ricordo agli oggetti che ci circondano. Quando si siede davanti alla Olivetti Rossa, la sua compagna di vita, l’ormai anziana Dalia è capace di riprendere in mano i fili della sua esistenza, di rimetterli in ordine e ricollegarli proprio lì dove si sono spezzati.
Così, un ictus diventa l’occasione per riallacciarsi alla sé stessa del passato, e i tasti ticchettanti della macchina da scrivere lo strumento che, al buio, l’aiuta a ricordare l’infanzia e i dettagli ormai dimenticati.alia ci racconta di sé in terza persona, come se lei stessa avesse bisogno di considerare la sua storia qualcosa di estraneo, lontano da lei, per poterla osservare con lucidità. E in qualche modo è come se davvero quel racconto le fosse estraneo, e lei lo rivivesse come rivive tutti i giorni le storie che gli oggetti della sua bottega d’antiquariato custodisce.
Le parti del presente, quando Dalia si siede e scrive o quando si muove per la sua città cercando di recuperare i due mesi perduti, sono invece tutte raccontate in seconda persona. Quasi l’autrice volesse renderci parte attiva del racconto, farci sentire vicini a Dalia e alla sua quotidianità. La macchina da scrivere diventa quindi il ponte che collega i due piani temporali, l’anello che li ricongiunge e dà loro un senso. L’impressione è quella di entrare in un negozio d’antiquariato, sedersi accanto al venditore, e lasciare che questi ci racconti la storia di una preziosa Olivetti Rossa.
La vita di Dalia non è stata quella che normalmente consideremmo un’avventura. La giovane dattilografa non si è infatti trovata a battere a macchina per le spie italiane né ha contribuito in qualche modo alla diffusione della verità durante la guerra. La sua è stata un’esistenza comune, tanto simile a quella di numerosi altri italiani che hanno vissuto quel terribile periodo storico. Ed è proprio questo a renderla così interessante.
La Icardi è magistrale nel dare valore ai piccoli dettagli, ai gesti e agli oggetti che ci fanno compagnia ogni giorno e che in qualche modo, per molti di noi diventano essenziali. Così, ad esempio, la devozione dell’avvocato Ferro per la lettura è l’occasione per raccontare l’amore per i libri in tutta la sua essenza; il bisogno di Dalia di aggrapparsi ai tasti della sua Olivetti mentre fuori dalla finestra imperversano le bombe degli alleati è lo spunto per ricordare quanto gli oggetti possano diventare importanti, se custodiscono una storia e dei ricordi.
La ragazza con la macchina da scrivere è un racconto morbido e delicato, una storia che si svela a piccoli passi e che mantiene sempre una leggerezza di fondo capace di conquistare. Priva di particolari guizzi, narra con dolcezza una storia comune, che non possiamo che sentire vicina perché potrebbe essere la nostra o quella di qualcuno al quale vogliamo bene.
Profile Image for Jessica.
106 reviews11 followers
December 20, 2024
Una historia maravillosa que nos lleva a través de los recuerdos y la lucha por no olvidar. Nos recuerda el poder y la belleza de las palabras y que la vida no se detiene a pesar de las decisiones tomadas y que aún en la más oscura circunstancia siempre encontraremos a algún acompañante que como una luz, no nos dejará caer.
Profile Image for Azzurra Sichera.
Author 4 books89 followers
February 20, 2020
VOTO 3,5

Probabilmente avrei recensito in maniera diversa “La ragazza con la macchina da scrivere” se non avessi letto il precedente dell’autrice, ovvero “L’annusatrice di libri“.

L’esordio di Desy Icardi mi era piaciuto tantissimo. Secondo me è stato uno dei romanzi più letti lo scorso anno soprattutto perché si tratta di un “libro sui libri” originale e divertente che non rientra nella categoria di quelli scritti solamente per far presa sui lettori (e quindi, per vendere).

Di conseguenza, le mie aspettative per “La ragazza con la macchina da scrivere” erano davvero molto alte. Non dico che siano state deluse, perché il libro scorre bene ed è piacevole, ma di sicuro mi aspettavo qualcosa in più, soprattutto di ritrovare quella magia che mi aveva fatto amare Adelina.

Protagonista del romanzo è Diana, una sessantenne che ha avuto “un piccolo incidente” – per meglio dire, un ictus – e che si ritrova ad aver perso alcuni ricordi preziosi, sia dei giorni precedenti al suo malore che di quando era una ragazza.

Un dispettoso anello per le tende, in modo particolare, ha la tendenza a comparire un po’ ovunque e vorrebbe che qualcuno gli prestasse la giusta attenzione, ma il suo momento arriverà soltanto alla fine.

La recensione completa su:
https://www.silenziostoleggendo.com/2...
Profile Image for lasnovelasdenaiara.
1,020 reviews87 followers
July 26, 2022
La chica de la máquina de escribir es una novela que se desarrolla en dos líneas temporales. En el presente, Dalia es una señora mayor que ha perdido su memoria a corto plazo debido a un ictus. En el pasado, conoceremos a la joven Dalia y cómo será su vida mientras acecha la segunda guerra mundial.
.
Me ha encantado el personaje, en el presente, es una señora muy entrañable, que no da mayor importancia a sus despistes y en el pasado es una joven mecanografa, fuerte y luchadora.
.
Lo que más destaco es la forma de escribir de la autora, algo que ya me encantó en su novela anterior, El aroma de los libros.
Profile Image for Cristina - Athenae Noctua.
416 reviews51 followers
February 28, 2020
La ragazza con la macchina da scrivere corre sul doppio binario della vita della sua protagonista: i capitoli che vedono l'anziana proprietaria del negozio di antiquariato scavare nel proprio passato si alternano regolarmente a quelli in cui le sue dita battono a macchina il racconto della sua giovinezza, con gli enormi cambiamenti che sono intervenuti in poco tempo nel ristretto spazio fra Avigliana e Torino ma anche nello scenario mondiale. Ciò che rimane costante nell'esistenza di Dalia è il rapporto con la scrittura, attività salvifica non solo perché costituisce l'ancoraggio dei ricordi ma anche perché è grazie alla battitura dattilica che la giovane supera le sue difficoltà, prima utilizzandola come strumento di lavoro e sostentamento, poi come antidoto contro la paura dei bombardamenti.
Se Adelina, l'annusatrice di libri, sapeva leggere con l'olfatto, Dalia sa scrivere con il tatto: in entrambi i casi l'esperienza sensoriale libera dei ricordi, delle storie. Ne La ragazza con la macchina da scrivere ritroviamo quelle atmosfere surreali che hanno reso speciale il precedente romanzo. Ancora una volta ho apprezzato la prosa fresca e incisiva di Desy Icardi, capace di trascinare il lettore nella storia suscitando in lui la voglia di sapere come andrà a finire: gli avvenimenti si susseguono con la velocità con cui Dalia batte sui tasti della sua macchina da scrivere, fino alle ultime perfette pagine.
https://athenaenoctua2013.blogspot.co...
Profile Image for Read me two times.
527 reviews2 followers
March 4, 2020
3.5*
Mi è piaciuto molto più del primo, Dalia è un personaggio bellissimo!! A stasera per la chiacchierata sul blog ^*^
Profile Image for Grazia.
73 reviews1 follower
June 29, 2022
Lettura piacevolissima in un periodo in cui faccio fatica a leggere. Grazie Desy
Profile Image for Tommaso.
115 reviews2 followers
February 5, 2023
La signora Dalia perde la memoria. Non completamente solo qualche settimana prima del suo piccolo incidente. L'unica salvezza sembra essere quella di abbandonare le mani sulla sua macchina da scrivere.
Raccontando le vicende vissute da Dalia, giovane dattilografa, durante la seconda guerra mondiale la memoria tornerà.
Molto avvincente la narrazione degli anni 40, leggermente scanzonata senza arrivare ad essere irrispettosa. Mi è piaciuto molto anche il continuo intercalare di capitoli tra Dalia ragazza, con quel carico di insicurezza e forse ingenuità e Dalia signora, il disagio della perdita della memoria ma anche l'orgoglio di non voler condividere questo disagio. Tutte sensazioni magnificamente trasmesse.
Ora vorrei solo altri mille libri con l'avvocato Ferro, ho provato una profonda invidia al pensiero di tutti quei bambini che l'hanno avuto come maestro elementare.
Profile Image for Jackie.
23 reviews
January 10, 2025
Esta chica taquígrafa recibe de regalo una máquina de escribir y con el descubre un don peculiar que la lleva a desenmascarar secretos y enfrentar conflictos laborales y personales en una época llena de cambios y restricciones.
Profile Image for Harem's Book.
601 reviews21 followers
October 12, 2020
“Le letture sono come le amicizie: se scegli quelle sbagliate puoi rovinarti la vita”



LA RAGAZZA CON LA MACCHINA DA SCRIVERE
Cosa ricordano le dita? Se la memoria scompare, possono gli oggetti aiutare a ritrovare i ricordi?
Sin da ragazza, Dalia ha lavorato come dattilografa, attraversando il ventesimo secolo sempre accompagnata dalla sua macchina da scrivere portatile, una Olivetti MP1 rossa.
Negli anni Novanta, ormai anziana, la donna viene colpita da un ictus che, pur non rivelandosi letale, offusca parte della sua memoria. I ricordi di Dalia tuttavia non si sono dissolti, essi sopravvivono nella memoria tattile dei suoi polpastrelli, dai quali possono essere liberati solamente nel contatto con i tasti della Olivetti rossa. Attraverso la macchina da scrivere, Dalia ripercorre così la propria esistenza: gli amori, i dispiaceri e i mille espedienti attuati per sopravvivere, soprattutto durante gli anni della guerra, riemergono dal passato restituendole un’immagine di sé viva e sorprendente, la storia di una donna capace di superare decenni difficili procedendo sempre a testa alta con dignità e buonumore. Un unico, importante ricordo, però, le sfugge, ma Dalia è decisa a ritrovarlo seguendo gli indizi che il caso, o forse il destino, ha disseminato lungo il suo percorso.
La narrazione alla ricerca del ricordo perduto si arricchisce pagina dopo pagina di sensazioni e immagini legate a curiosi oggetti vintage: la protagonista del libro ritroverà la memoria anche grazie a questo tipo di indizi, che appaiono ogni volta in luoghi inaspettati, in una specie di caccia al tesoro immaginaria, tra realtà e fantasia.
Dopo L’annusatrice di libri, sul senso dell’olfatto e la lettura, un romanzo appassionante sul tatto e la scrittura, un viaggio a ritroso nella vita di una donna sulle tracce dell’unico ricordo che valeva la pena di essere conservato.

Esiste per ogni libro il momento giusto e il libro può essere respiro in un periodo stressante.

In questi lunghi giorni di silenzio e di cambiamento, di immense difficoltà, quando ci si smarrisce, ci si sente confusi e diventa faticoso persino il progetto di un ritorno alla normalità, una storia piacevole che scorra via leggera può diventare un buon rifugio.

Titolo e trama intriganti. D. Icardi riprende il suo viaggio nei sensi. Dopo Adelina, l’annusatrice di libri che inspirando gli odori dalle  pagine leggeva (L’annusatrice di libri) , Delia può scrivere mossa da una ispirazione misteriosa urgente, appoggiando i polpastrelli sui tasti di una Olivetti MP1 rossa. Dopo l’olfatto il tatto. Forse sarebbe più corretto, come altri notano, il ricordo tattile è protagonista, il legame tra tatto e memoria, la capacità di cogliere il sottile legame tra oggetto e ricordo.

Si dice che il secondo romanzo sia quello più difficile per un autore e lo scorso anno “L’annusatrice di libri” fu accolto come una piacevole rivelazione da pubblico e critica. E la Icardi  prova ancora a catturare, stuzzicare la nostra capacità di immaginare e ci coinvolge nel fascinoso viaggio alla riscoperta della memoria custodita dagli oggetti.

“…la nostra mente non è fatta per percepire la felicità del presente, quanto piuttosto per riconoscerla molti anni più tardi attraverso il filtro del tempo e dei ricordi”.

Delia trova nella tasca del soprabito, accuratamente avvolto in un fazzoletto con le sue iniziali ricamate, un vecchio anellino da tende. L’anellino non le dice nulla, non le ricorda nulla. Del resto Delia non ricorda nulla degli ultimi due mesi trascorsi perché un ictus, “un piccolo incidente” come ama definirlo, le ha causato un vuoto di memoria. E proprio nel giorno in cui con il  soprabito, vestita con particolare cura, con l’immancabile velo di rossetto color magenta si stava evidentemente recando in un qualche posto per un qualche impegno importante.

La memoria tuttavia si conserva, non sparisce. Può essere custodita dalle dita ma questa abilità si sviluppa con un esercizio continuo. “Non guardare la tastiera….le dita hanno una memoria portentosa” diceva l’insegnante di dattilografia, la signorina Pellissero ad una Delia giovane ingenua ma determinata in un periodo storico difficile prossimo all’entrata in guerra dell’Italia. E la Delia anziana ama la memoria che dà significato alle cose e alle persone al punto da chiamare il suo negozietto di antiquariato “La venditrice di ricordi”. Negozio aperto non tanto “per smerciare anticaglie, quanto piuttosto per tramandare memorie” le storie di chi ha posseduto quegli oggetti. Sconvolta dal non ricordare vuole provare a scrivere la storia degli oggetti ricostruendola da piccoli indizi.

“ Ora accarezzi la tua vecchia macchina da scrivere; un lieve formicolio ti scorre lungo le dita facendoti fremere i polpastrelli…accosti gli scuri della finestra… e, immersa nel buio, lasci che il formicolio ai polpastrelli svanisca al fresco contatto con i tasti. Le tue dita danzano sulla tastiera seguendo una coreografia che sfugge alla tua comprensione ma che decidi di assecondare e, senza opporre resistenza, inizi a scrivere”.

Il ticchettio dei tasti della Olivetti rossa ci guida nel ricostruire i ricordi della vita di Delia e in fondo la Olivetti rossa diventa il vero legame tra ieri e oggi, tra la ragazza in sella alla sua Bianchi Suprema e la Delia settantunenne che non tollera che vengano dimenticate le storie degli oggetti che la circondano.

La storia di una ragazza di Avigliana, piccolo borgo in cui tutti si conoscono, humus di amicizie, misteri, pettegolezzi condivisi preservando sempre una certa forma di rispetto che va oltre la maldicenza. Una vita tranquilla che riesce ad attutire le difficoltà del momento storico. Amicizie, amori, sogni, delusioni. Un incontro travolgente, un matrimonio precoce, la portano a Torino. Qui le difficoltà dovute all’inesperienza di fronte agli orrori della guerra, di fronte all’ignoto diventano disillusione fortissima ma fanno emergere la capacità testarda di questa piccola donna, di essere forte, determinata, intraprendente.

Danzano sulla tastiera le sue dita e la trasportano in un mondo tutto suo: allontanano le bombe nelle notti a Torino, fanno sì che i ricordi riprendano vita nel suo studio pieno di cose preziose, quelle con le storie più belle, anche se con la inquietante sensazione di avere già scritto quelle pagine che batte compulsivamente sulla sua Olivetti rossa.

“L’amore non è eterno come lo raccontano i romanzi”.

Ma l’amicizia fa emergere il meglio di se stessi.

Non è un caso che i personaggi più belli del libro siano gli amici di Delia: Gianni-Sandokan ed Ester, compagni dei giochi infantili di una Delia che non voleva essere “la Perla di Labuan che muore” e non considerava in fondo una grande conquista, una “soddisfazione” il fatto che prima però Sandokan l’avesse sposata. E che tuttavia difendeva l’adorato Salgari sostenendo con fermezza che “non aveva scritto romanzi con protagoniste femminili solo per risparmiare ai vari Sandokan,Yanez e Tremal-NaiK l’umiliazione di essere sconfitti da una ragazza”. Presenze costanti nella sua vita.

E soprattutto due amici speciali che sapranno offrirle protezione, quella che non ha potuto ricevere da una madre inesistente e da un padre caduto in rovina, abbandonato dalla moglie, un padre chiuso alla vita e agli affetti nel suo sogno di riscatto. Il ragioniere Boriole offre il suo primo lavoro ma soprattutto vigila che “la piccolina…la bambolina (che) vien voglia di esporla sul comò” la donnina così seria e così brava abbia un buon pasto almeno una volta al giorno ed incontri brave persone sul lavoro. E soprattutto l’avvocato Ferro, lo stesso de L’annusatrice di libri un personaggio bello bello. L’avvocato, l’uomo che “non calcola il tempo in ore, giorni o settimane bensì in libri letti”, che ti saluta porgendoti il libro che può aiutarti in quel momento della tua vita, della tua giornata sarà accanto a Delia, padre, amico, guida durante i bombardamenti e nel periodo più sconvolgente della sua vita offrendole la sua preziosa presenza.

Con piacevole leggerezza di fondo il racconto, tra passato e presente, ricostruisce l’identità di una donna intraprendente che vuole essere forte, indipendente.

Un racconto di persone normali di un piccolo paese e di una grande città, mai troppo buoni mai del tutto cattivi anche quando seguono un ideale fino in fondo, a costo della propria vita. O forse no.

Con grande abilità nel cogliere piccoli dettagli, come per i personaggi anche l’ambiente e persino la cornice storica sono colti, suggeriti da descrizioni, parti di dialoghi, particolari dell’abbigliamento.

Nella loro danza le dita dell’esperta dattilografa sembra che sfiorino ambienti e avvenimenti. Ed anche persone.

La lettura è piacevole, scorre fluida.

Merita una considerazione un brillante espediente strutturale. Si alternano passato e presente tutto a vantaggio dell’aspettativa nel lettore. Ma non solo. Se il passato di Delia è raccontato in terza persona singolare il presente lo è in seconda persona singolare. Il punto di vista narrativo è il punto da cui l’autore osserva la storia: come un regista l’autore sceglie dove collocare le macchine da presa e questa scelta determinerà il livello di coinvolgimento del lettore. Con la terza persona, con il cosiddetto narratore esterno, la voce narrante, accanto ad un personaggio, racconta quanto accade, lo guarda dal di fuori non entra nella sua mente.

Nella narrazione in seconda persona singolare (e il pensiero corre alla gloriosa “Officina di Letteratura Potenziale”, al gruppo degli scrittori degli anni “60, a Georges Perec e l’uso del “tu” ne “L’uomo che dorme”) la storia è raccontata dalla prospettiva del narratore che si rivolge direttamente al lettore o ad un personaggio. Protagonista e lettore coincidono. L’effetto narrativo è piuttosto singolare ma soprattutto l’uso molto raro.

“Voi signorine moderne che lavorate cambierete il mondo… E magari farete meglio degli uomini”

Meno impegnativo, più agevole cercare ora altri riferimenti letterari.

Esiste un’altra “La ragazza con la macchina da scrivere” (ed. it. Elliot). Grant Allen alla fine dell’800 raccontò la storia di Juliet, una donna rivoluzionaria nei comportamenti e nella mentalità che voleva essere soprattutto libera di decidere. Juliet fuma, è autonoma negli spostamenti grazie alla sua bicicletta, crede nei sentimenti e nell’uguaglianza e soprattutto nella necessità di difendere la sua libertà, la sua  indipendenza. Ė  dattilografa.

In effetti qualche decennio prima che le tendenze si concretizzassero nei movimenti femministi, un nuovo modello femminile comincia a prevalere tra le giovani donne e le ragazze: quello della donna autonoma la cui emancipazione è legata alla conquista di uno stile di vita urbano. In città è possibile liberarsi di una parte dei controlli sociali tradizionali e trovare un lavoro che non sia necessariamente da cuoca o lavandaia.

Irmgard Keun (1905 - 1982) dattilografa prima che scrittrice e attrice teatrale, ha fatto proprio come tante il modello anglosassone delle Flapper, giovani donne che scoprono la caviglia, accorciano i capelli ascoltano il jazz. Proprio come la sua “Doris. La ragazza misto- seta” giovanissima dattilografa di provincia, impertinente e un po’ anarchica nell’atmosfera degli ultimi anni della repubblica di Weimar.

Un esercito di studentesse, sartine, dattilografe telegrafiste occupa letteratura, cinema, in quegli anni. Al volo, per la sua incredibile attualità, vorrei ricordare “La segretaria privata” di Goffredo Alessandrini con Elsa Merlini, Nino Besozzi e Sergio Tofano, primo film italiano (1931!) drammatico sulla donna che lavora.

Tornando alla nostra “La ragazza con la macchina da scrivere” è una lettura estremamente piacevole, leggera, con uno stile semplice che suggerisce altre aperture possibili e scorre veloce sfiorando cose e persone come le dita nella danza dell’abile dattilografa.

E noi, sia pure con qualche perplessità nella scelta del finale e soprattutto di fronte al personaggio della quasi cieca, riusciremo pure a sapere dove stesse andando Delia il giorno del suo piccolo incidente con un anellino per le tende in tasca.

Cocoa
Profile Image for Valentina.
267 reviews8 followers
February 21, 2020
Capita spesso che un oggetto risvegli in noi un ricordo e ci riporti alla mente sensazioni passate; d’altronde un’esistenza si riempie di momenti, che una volta trascorsi diventeranno inevitabilmente dei ricordi. Prendendo le mosse da un simile concetto, ci addentriamo nella storia creata da Desy Icardi in “La ragazza con la macchina da scrivere“, in cui viene raccontato il presente e il passato di Dalia Buonaventura, una dattilografa di Avigliana.
Come nel precedente romanzo “L’annusatrice di libri“, anche qui la scrittura e i libri ricoprono un ruolo importante: grazie all’inseparabile macchina da scrivere, una Olivetti MP1 rossa, Dalia ripercorre il suo vissuto, in particolare il periodo della Seconda Guerra Mondiale, segnato dal fascismo sul piano storico e da incontri che determineranno un cambiamento per lei, diventando quasi un passaggio verso l’età adulta.

La recensione completa su: https://cocktaildilibri.globewanderin...
Profile Image for Viviendotrasvidas.
347 reviews48 followers
December 9, 2021
"La chica de la máquina de escribir" es un libro maravilloso💖
No puedo describir lo que he disfrutado con esta historia. No tengo palabras para definir lo bien que me ha hecho sentir 🥰
Dália es una anciana 👵 que ha sufrido un ictus recientemente, perjudicando su memoria a corto plazo.
Las lagunas se remontan a los dos meses anteriores a "su pequeño incidente" como ella lo llama.
Pronto se dará cuenta de que existe algo que puede devolverle esos anhelados recuerdos 💫
Su profesión de mecanógrafa se inició cuando era una joven. En su bicibleta 🚴‍♀️ pedaleaba veloz a su lugar de trabajo transportando su maletin con su mayor tesoro, su Olivetti roja 💝
Los capítulos se suceden alternando pasado y presente.
He viajado capítulo tras capítulo del presente al pasado con una sensación de inquietud y preocupación 😟 que me obligaba a seguir leyendo.
Desde el comienzo de la historia he percibido que no es una novela más. La mágia 🪄 rebosa sus páginas.
Me he visto a mí, con 8️⃣ añitos en las clases de mecanografía a las que con tanta ilusión asistía. Maletín en mano mi Olivetti siempre viajaba conmigo. ¡Me identifico tanto con Dália!
Los personajes son increíbles. El señor Boria, la señorita Pellisero, Ester... No puedo nombrarlos a todos pero del primero al último me han cautivado 😊
La pluma de la autora 🖋 es sencillamente maravillosa. Esta novela está escrita con mimo, cuidando cada detalle y dotándola de una dulzura que puedes apreciar en cada una de sus líneas 🔝
Conforme Dália teclea en su Olivetti, todo va tomando forma hasta llegar a un final que anhelaba conocer. Estaba segura de que me iba a sorprender y emocionar 💕
He saboreado ese dulce final a la par que mis lágrimas 😢
¡Qué maravilloso! 👏 No puedo más que felicitar a Desy Icardi por escribir esta preciosidad que me ha hecho la vida más feliz 🙌
Muy pronto leeré "El aroma de los libros" 😀
Profile Image for Calaverita lee.
97 reviews
January 11, 2022
Una Olivetti MP1 roja marcará el ritmo de esta novela histórica, romántica y dramática, es muy completa, tiene un poco de todo.
Escrita a dos tiempos, con el presente en primera persona, y el pasado con narrador, en capítulos cortos que se van alternando, así nos va desvelando la autora la vida de la protagonista, Dalia, una chica con las ideas muy claras.
Los personajes están muy bien construidos y definidos, son la mayoría entrañables y aportan un gran valor a la historia, a lo largo de esta veremos la evolución de cada uno de ellos, desde los habitantes de Aviglinia más cercanos a la protagonista, hasta los que se encuentra en su estancia en Turín.
El marco histórico me ha resultado muy interesante, he aprendido mucho sobre la Italia de Musolini, y su participación en la II GM.
La novela se centra en el sentido del tacto y la escritura, dando un gran protagonismo a las lecturas (se hacen referencia a muchos libros conocidos) que seguro que si no los habéis leído, los apuntaréis en pendientes como hice yo.
El desarrollo parte de un incidente que sufre la protagonista, que la hará rebobinar en el tiempo para buscar la razón de un hecho sin lógica para ella. En busca de esa conexión nos iremos metiendo en su pasado y presente reciente, sufriendo y disfrutando con ella, maravillándonos de la inocencia, de los paisajes rústicos y espantándonos por la sinrazón humana.
Todos estos ingredientes conforman esta obra. Una delicia que se deja leer y querer, de una autora que con su sencilla pero bella prosa, te atrapa desde la primera página. Un imprescindible en tu biblioteca.
Profile Image for Lucia A Bordo Pagina.
103 reviews40 followers
April 23, 2020
Ho divorato il romanzo in appena quattro giorni, cosa che non succedeva da tantissimo!
La scrittura è elegante e si presta perfettamente alla narrazione della vita di Dalia, seguendola tra i drammi e le gioie del suo passato e del suo presente.
Ho adorato il fatto che la scrittrice abbia evocato nel racconto il potere mnemonico degli oggetti che ci circondano e ci accompagnano nel corso della vita. Infatti è proprio grazie alla sua macchina da scrivere Olivetti, che in seguito ad un ictus, la protagonista riesce a rincorrere le trame sfocate del suo passato.
Unica nota negativa, ma che non ha inficiato nella mia valutazione, è stata la scelta di narrare le parti al presente in seconda persona singolare.
Per il resto, un libro impeccabile.

Leggi la recensione completa qui: https://abordopaginalucia.wordpress.c...
Profile Image for Rita .
4,016 reviews93 followers
March 2, 2020
SCRITTURA TERAPEUTICA

"La nostra mente non è fatta per percepire la felicità nel presente, quanto piuttosto per riconoscerla molti anni più tardi attraverso il filtro del tempo e dei ricordi. Una condizione molto crudele quella di non poter godere della felicità ma soltanto di rimpiangerla ex post […]. O magari non riconoscere la felicità non è affatto una punizione bensì una sorta di espediente della natura per farci credere, specie in gioventù, che il meglio deve ancora venire e che conviene continuare a pedalare."

Lo stile della Icardi è di una raffinatezza unica, l'alternanza tra passato e presente estremamente stimolante, i personaggi davvero ben delineati. Dalia, in particolare, sembra parlare al lettore attraverso le pagine, conducendolo nei meandri della sua mente e dei suoi ricordi. Di grande intensità è la scena in cui
Ho trovato la trama coinvolgente ma, sfortunatamente, poco originale. Anche il mistero su cui si regge il romanzo finisce per risolversi in una bolla di sapone, frettolosamente e con un esito scontato.
Profile Image for Mariateresa.
866 reviews17 followers
August 31, 2020
Nel secondo romanzo di Desy Icardi troviamo di nuovo i libri, o meglio la parola scritta, protagonisti.
Insieme ad un personaggio che ho amato tanto nel precedente “l’annusatrice di libri”: l’avvocato Ferro, qui più giovane rispetto alla storia di Adelina, ma con la stessa identica passione per la lettura in generale e per Madame Bovary in particolare ( a proposito: le darò una seconda chance, che a me adolescente in crisi la prima volta che l’ho conosciuta, Emma è rimasta indigesta). E c’è anche Ughìn, solerte aiutante. Di chi? Di Dalia Bonaventura, - figlia di un nobile ormai ridotto in miseria, che della nobiltà porta avanti i valori con estrema convinzione- dattilografa per passione e professione. Grazie a quel lavoro Dalia riesce a vivere discretamente e con la sua bici l’Olivetti rossa trascorre le sue giornate tra un cliente e le visite all'amica Ester.
Sono anni particolari, quelli di un’Italia fatta di sfilate, di balilla , libri e moschetti di quel MinCulPop che inizia a bandire tutti i libri che non diffondono “l’italianità” e le idee del regime che ci arrivano filtrati da Dalia e dagli altri personaggi. Ma non è una storia incentrata sul dramma della guerra.
È , invece, un romanzo sull'importanza dei ricordi, di tutti quei momenti che, messi insieme, ci dicono chi siamo.
E le voci narranti sono due. O meglio. È la stessa che racconta su due piano temporali: c’è la Dalia anziana che ha avuto un “piccolo incidente”, come lo definisce lei, che si ritrova ad aver dimenticato qualcosa di importante proprio il giorno in cui l’incidente è accaduto. E al posto dei ricordi c’è un anellino da tenda che ha la capacità di sparire e apparire in momenti clou.
Questa Dalia è quella che ha un piccolo negozio di oggetti usati, che accoglie e vende – o tiene- in virtù delle storie che raccontano e che usa ancora la sua olivetti per sgranchire le dita e vedere se -almeno loro- hanno memoria di quel che lei ha perso.
Un po’ per gioco, un po’ seguendo gli insegnamenti dell’insegnante di dattilografia, la Dalia di oggi si mette alla ricerca di se stessa sui tasti. E inizia un viaggio alla scoperta della Dalia che fu: la seconda voce narrante, che ci porta un po’ alla volta nella vita e nelle emozioni di una giovane ragazza che ama leggere Salgari e che incontrerà l’amore, la guerra e il dolore quasi tutto insieme, ma per fortuna incontrerà anche l’avvocato Ferro, che sarà di grande aiuto nel tirarla fuori dalla città bombardata e dai problemi in cui si trova.
Le due Dalie si alternano a ritmo crescente, senza svelare mai troppo, tenendo il lettore sul filo della curiosità: cosa significa l’anello per le tende? Chi doveva incontrare Dalia il giorno dell’incidente (ictus) e perché?
Solo alla fine tutto sarà chiarito, in un finale che mi è piaciuto molto, un po’ come il precedente.

Una lettura molto gradevole, la Icardi si riconferma una piacevole scoperta e spero continui a raccontare storie così piacevoli, frizzanti, con quel tocco di mistero e “magia” che ho amato e apprezzato nei suoi precedenti lavori. E vogliamo parlare del suo grande amore per i libri che noi “annusatori” e bibliofili amiamo tanto? ho grandi aspettative!

Mi è molto piaciuta la scelta di alternare le voci. E che queste siano della stessa persona: brava, brava Desy!
4 stelle

Citazione preferita: "Una verità universalmente riconosciuta che una donna in possesso di una lunga storia abbia bisogno di una memoria adeguata " perché qui c’è già tutto, facendo il verso ad un incipit famosissimo ( come già nel precedente “L’annusatrice di libri”) e dandoci un’idea di quel che la storia tratterà: ricordi, certo, ma come per Elizabeth Bennett, di scelte che ,solo leggendo, scopriremo se giuste o sbagliate.
Quindi… Buona lettura! Al prossimo libro!
Profile Image for Angélica Valdés.
90 reviews11 followers
September 28, 2022
Italia, II guerra Mundial.
Dalia es una chica con una gran habilidad para la mecanografía y perteneciente una familia de clase alta, que de pronto, por los malos manejos del padre, se ven en la ruina al perder la fábrica familiar. Lo único que conserva el padre es un falso orgullo y ser conocido en el pueblo como El ingeniero. Vive de recuerdos, pero sobre todo del dinero que su hija gana como mecanógrafa en el despacho de un antiguo empleado del padre y de rentar en los veranos la casa familiar.
La novela es un recorrido por Italia durante la invasión alemana, donde gracias a la habilidad de Dalia en la máquina de escribir nos metemos de lleno en todas las historias de todos los habitantes del lugar que van desde peticiones hasta quejas.
En esta novela, la segunda de la saga, la autora repite un par de personajes de su primera novela, El aroma de los libros, y nos presenta a un antihéroe muy singular: un misterioso integrante del partido nacionalsocialista que además es amante de la literatura y un conocido escritor que se encuentra en ese pueblo realizando su novela por entregas que se publica en uno de los conocidos periódicos de la época. Aquí la autora no etiqueta al personaje, lo muestra con sus negros y blancos, pero sobre todo nos permite entender sus motivaciones para formar parte de las filas nacionalsocialistas, corriente que llevó fervorosamente hasta el final, situación que hace diferente a la novela. Nos presenta también personajes que por su origen judío tendrán que tomar decisiones difíciles y con los que Dalia entabla una relación de amistad.
A lo largo de la historia se muestran los lazos de amistad, la fraternidad y el amor, pero también como las mujeres tuvieron que hacer frente ese futuro desolador superando las convenciones sociales y las limitaciones de la época. Fuertes, resilientes de acuerdo a la época que les toco vivir y con lo que tenían a mano.
Otra de las cosas que la novela resalta es que, a pesar de todo, el ser humano necesita pertenecer a alguien o a algo, reconstruirse a través de las relaciones que entabla. En este caso, a las nuevas familias que se crearon con los restos que dejó un conflicto tan cruento como esta guerra, así es como Dalia, el Licenciado Ferro y Hugo encuentran una forma de reencontrarse, de redimirse, de salvarse después del horror.
Una novela que aunque tiene unos pequeños huecos en el tiempo, tenemos pequeños ictus, en la historia, no sé si resultado de la traducción o debido a la variedad de personajes, pero hay una laguna en cierta parte de la novela sobre la historia de Gianni y Dalia.

Me parece que es una excelente lectura de la época, con hechos históricos como el eje para encuentros y desencuentros,-Los bombardeos de Turín, por ejemplo,- así como pequeños guiños a la comida en época de guerra: una ensalada aliñada con vinagre y huevo duro, el Campari, -la clásica bebida italiana-, ideal para preparar un buen Negroni y que nos sirve para celebrar que Desy Icardi nos ha llevado a esa Italia de la década de los 40, con la magia de sus dedos.
Le doy 4.5 estrellas
Profile Image for ‘mell.
189 reviews34 followers
April 17, 2020
Ci sono storie e personaggi che, una volta entrati nel cuore, non vanno più via. Ci restano ancorati.

“Quanto ci appartengono i nostri ricordi? Quanto la nostra memoria è collegata agli oggetti che fanno parte della nostra vita, ai piccoli gesti, al movimento leggero delle dita sui tasti di una fedele macchina da scrivere?”

Con “La ragazza con la macchina da scrivere“, Desy Icardi ci permette di fare un tuffo della vita di Dalia Buonaventura, un’ anziana signora che ha attraversato il ventesimo secolo lavorando come dattilografa, sempre in compagnia della sua Olivetti MP1 rossa.


Quando viene colpita da un ictus, Dalia si rende conto che ha perso parte dei suoi ricordi. Tuttavia, una una serie di oggetti e circostanze misteriose le rammentano che c’è un unico ricordo sfuggente che deve ritrovare a tutti i costi.

Ma i suoi ricordi non sono scomparsi, vivono nella sua memoria. Essi vengono rievocati solamente quando la donna si siede alla scrivania e inizia a battere a macchina.

“Hai aperto quel negozio non tanto per smerciare anticaglie, quanto piuttosto per tramandare memorie, e ora quei cari e preziosi ricordi che tanta brava gente ti ha affidato stanno svanendo”

Su pagine e pagine di inchiostro, prende vita la storia di una donna che ha attraversato mezzo secolo di vita. Ripercorriamo ogni istante del suo passato, dal suo primo impiego al suo primo amore, dai ricordi della sua infanzia a quelli della guerra.

“La ragazza con la macchina da scrivere” è una storia che cattura il lettore già dalla prima pagina; un romanzo che rivela la sua bellezza poco a poco.


Tra presente e passato, tra dolori e speranze, Dalia ci fa conoscere a ritroso la sua storia e ce ne fa innamorare. La storia di una donna forte che non si piega di fronte alle avversità.

“Non era poi tanto male la tua esistenza, ora che la rivedi a più di mezzo secolo di distanza. […] la nostra mente non è fatta per percepire la felicità nel presente, quanto piuttosto per riconoscerla molti anni più tardi attraverso il filtro del tempo e dei ricordi.”

La penna di Desy Icardi è dinamica ed equilibrata, a metà tra l’ironia e il dramma.


Il punto forte del romanzo è sicuramente il giusto intreccio della storia di Dalia a quella degli altri personaggi, ma anche il modo in cui l’autrice ricrea le atmosfere di quei tempi attraverso il quadro storico, i bombardamenti, i dialoghi e perfino gli atteggiamenti dei personaggi.

“La ragazza con la macchina da scrivere” è un dolce racconto sul potere della scrittura, sul legame tra tatto e memoria, e sull’importanza dei ricordi legati agli oggetti.


Terminare questo libro, per me è stato come salutare con un abbraccio un caro amico in partenza. Doloroso, sebbene mi abbia lasciata con una sensazione di calore piacevole alla bocca dello stomaco.
Profile Image for Saramp96.
165 reviews
March 16, 2024
Un libro entretenido, la historia es bonita, aunque esperaba más. Se me ha quedado algo plana y corta, una pena porque me parece que se le pudo haber sacado más partido.

Está narrada en tercera y en segunda persona, alternando así capítulos que cuentan la historia de vida de Dalia Buonaventura, en dos líneas de tiempo: el presente, en 1994 (voz en segunda persona) donde la protagonista es una anciana que se reencuentra con su vieja Olivetti roja; y el pasado, que comienza en 1940 cuando Dalia es una joven mecanógrafa que vive en Italia y le tocará vivir el horror del fascismo italiano.

Me ha gustado mucho esta dualidad porque se nos permite ver dos facciones de la protagonista totalmente distintas, una evolución en el personaje. Personalmente, la Dalia anciana me ha resultado la mar de entrañable. Se conoce también su motivación tras reencontrarse con su máquina de escribir, que no es ni más ni menos que constatar su propia historia de vida.

La parte que más me ha decepcionado y que pienso que se pudo haber explotado más, es la que se secuencia en la juventud de Dalia. De 'historia de vida' más bien poco, prácticamente se cuenta una década, teniendo en cuenta que Dalia es una anciana de unos 80 años en 1994. Y de toda esa década, tengo que resaltar que existe una romantización de la historia de amor, no sé si o muy machista, o muy plana. Sí, era lo que se estilaba en la época, pero pienso que era algo que a un personaje como Dalia no le pegaba en absoluto un romance como el que tuvo, tanto por la forma en la que comienza como por cómo se desarrolla esa historia. Siendo Dalia una chica que aprende un oficio y lo ejerce en su pueblo, el de la mecanografía, y siendo además el hilo conductor en toda la historia, esperaba que se centrase más en sí misma y en sus amistades (personajes que me han parecido entrañables) que en el interés amoroso.

Por otro lado, es la primera vez que leo un libro ambientado en el fascismo italiano, por lo que en ese sentido me ha gustado toparme con esta novela. Hay pinceladas sobre el estilo de vida de esa época en Italia, es otra forma de ver el contexto de la II GM más allá del nazismo alemán sin ahondar demasiado en la historia bélica.
Profile Image for Chiara.
545 reviews25 followers
October 28, 2024
Secondo libro della serie dedicata ai sensi di Desy Icardi. Il primo libro, l'annusatrice di libri, investigava il rapporto tra olfatto e memoria e l'importanza dei libri nella vita della protagonista. In questo secondo libro, abbiamo il tatto come senso da esplorare e la protagonista Dalia è una dattilografa. Questo non è il proseguimento del libro precedente, non c'è alcun legame nella trama che li leghi. L'unico collante è la figura dell'avvocato Ferro che, come nel libro precedente, sarà fondamentale per l'evoluzione della storia e per inserire pillole libresche. Un'altra nota ricorrente è la presenza della città di torino, anch in questo caso parte della storia si svolge nel capoluogo piemontese, anche se prende il via nella provincia, la cittadina di Avigliana.
Il libro si svolge su due piani temporali differenti, che si alternano capitolo dopo capitolo. Nel piano temporale iniziale Dalia è una signora di settan'anni che ha avuto un piccolo incidente, mentre nel piano temporale del ricordo Dalia ha appena 17 anni e svolge il mestiere di dattilografa per aiutare la famiglia costituita ormai solo dal padre che non si rassegna ad aver perduto tutte le fortune di famiglia. Nell'anno che vedrà l'ingresso dell'Italia in guerra, la sua vita cambia drasticamente e saranno i mesi che segneranno il resto della sua vita.
Ho trovato anche questo secondo romanzo delizioso. Ti tiene attaccata alle pagine perchè i misteri sono tanti, i fili della memoria che si riannodano, il mistero degli anellii da tenda e tutta la storia di una parte importante dell'Italia che si interseca con la vita privata di Dalia.
La protagonista sembra molto matura e pragmatica all'inizio ma poi dimostra la sua giovane età compiendo scelte avventate sull'onda dell'emozione. La trama l'ho trovata comunque molto credibile, quel pizzico di velata magia che penso pervada la vita di tutti se si vuole catturarlo è rappresentato molto bene.
L'apparente happy ending fa riflettere sull'intera vita di Dalia che per un errore giovanile ha compromesso tutta la sua vita futura. Una serie di eventi concatenati l'hanno portata a vivere i successivi cinquent'anni forse non nel modo che si attendeva.

Consigliato. Mi ha fatto venire voglia di leggere subito gli altri libri dedicati agli altri sensi.

Profile Image for percy.
2 reviews
November 6, 2024
Tenía unas expectativas diferentes sobre el libro teniendo en cuenta sus 20-30 primeras páginas en donde elabora un mundo ordinario bastante complejo para una chica cargada con tantas responsabilidades en pleno auge de la segunda guerra mundial.

Es absolutamente decepcionante ver como todo gira alrededor de un hombre y que, por desgracia, es lo que marca gran parte de la lectura y deja en el olvido todo lo anteriormente construido por la escritora respecto a las adversidades a las que Dalia se ve obligada a batallar. Un libro que pudo enfocarse en el descubrimiento del personaje principal, que es bastante independiente, certera, con ansias de salir adelante, es fácilmente dejado de lado por un hombre.

Todo lo que se construye de forma natural sobre Dalia, y sus atractivos más interesantes, pronto se ven sustituidos por el mero “rescate” (si es que se le puede llamar así) del escritor, lo que me parece decepcionante pues Dalia nunca fue un personaje que necesitase ser salvada pues ella solita fue construyendo su propio camino para salvarse a ella, y cuando no tenía las fuerzas, tenía a su amiga, razón por la cual resulta frustrante verla casarse.

Mas desilusionante encuentro el desarrollo de la trama de su memoria, que si bien es alentador saber que sigue en contacto con su amiga de años, se desperdicia y desarrolla de nuevo por el encuentro por un hombre.

Tres estrellas porque el inicio y el contexto histórico es increíble, además de la forma tan increíble en la que la autora desarrolla sus narraciones y los escenarios por los que Dalia camina, así como la caracterización de cada uno de sus personajes, sin embargo los tintes machistas son desalentadores porque se llevan por encima un personaje que pudo ser tremendamente icónico como Dalia.

Creo que es un libro que pudo ser muchísimo más pero decidió quedarse en una zona de confort romántica que terminó más bien por defraudarme, esperando quizá un poco más del personaje principal y las decisiones que pudo llegar a tomar. Entiendo el contexto histórico es precisamente patriarcal, pero el contexto de Dalia era subversivo precisamente por su historia. Considero que pudo haber sido mucho más.
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