Picciridda

by Catena Fiorello

Una bambina speciale, una terra dura e struggente. ''Picciridda'', il romanzo d'esordio di Catena Fiorello, in una nuova edizione rivista dall'autrice, è la storia di Lucia, figlia di emigrati, che vive con la nonna, burbera e austera in una Sicilia dei primi anni Sessanta, e, come tutti i bambini che non hanno fortuna, anche lei è ''figlia della gallina nera''. Quando i suoi genitori sono emigrati in Germania in cerca di fortuna hanno portato con sé solo il più piccolo dei due figli, affidando ''la grande'', pur sempre picciridda, alla nonna paterna, ma Lucia, indimenticabile protagonista di questo romanzo, non accetta la condizione di una vita fatta di sacrifici e rinunce. Col passare dei mesi però l'esistenza della piccola protagonista si popola di persone e di affetti: le zitelle Emilia e Nora, l'amica del cuore Rita, la Massara Donna Peppina... Ci sono anche gli uomini, misteriosi e taciturni, un mondo da cui stare alla larga (come dice sempre la nonna) o tutto da scoprire (come sente Lucia). E proprio uno di quegli uomini nasconde un terribile segreto a cui la picciridda si avvicina sempre più, ignara di ciò a cui va incontro... Attraverso la voce incredibilmente autentica di una bambina, Catena Fiorello ci regala un romanzo profondo e toccante, che ci parla con intelligenza e passione della sua terra e della sua gente.

Genres: Fiction

256 pages, Hardcover

First published November 6, 2007

About the author

Catena Fiorello è una scrittrice siciliana. Per Rizzoli sono usciti con successo Casca il mondo, casca la terra nel 2011, Dacci oggi il nostro pane quotidiano nel 2013 e Un padre è un padre nel 2014. L'ultimo suo romanzo, L'amore a due passi (Giunti 2016), è entrato nella TOP TEN delle classifiche. Picciridda viene ripubblicato da Giunti in una versione completamente rivista dall'autrice. E il viaggio continua...

Reviews

[Mimma Randazzo · Rating 3 out of 5]

"Il destino Lucia. Ognuno di noi avi un destinu scrittu."

Questo libro è tuffo nel passato, nella mia amata terra e in molti tratti mi sono rivista in Lucia "picciridda". Si, picciridda, con i tanti conflitti con il mondo dei grandi, picciridda; con i tanti sacrifici che richiama questa maledetta e amata terra; picciridda, la pecora nera della famiglia. Rivivo la mia terra in quei colori e quei profumi che non dimenticherò mai, in quella severa e imposta educazione che odiavo e non capivo. E con occhi da picciridda guardavo e guardo i miei genitori risparmiare su troppe cose, sognare un lavoro dignitoso e una vita dignitosa. Come Lucia mi sono rivista quasi sporca di un passato non voluto, una violenza scampata ma vissuta con l'orrore negli occhi e ferite nell'anima. Mettendo da parte tutte le emozioni che questo libro può suscitare in ognuno di noi, penso che Catena Fiorello ha molto da imparare, da crescere, questo libro è semplice ed elementare, non è un libro scritto bene. Più che un romanzo è un riassunto di cose vissute nella vita, dal finale decisamente troppo sbrigativo.

[Roberta Castelli · Rating 5 out of 5]

Questo libro è stato per me un tuffo nel passato, nella Sicilia, mia croce e delizia, nei ricordi che somigliano tanto a quelli descritti da Lucia. Ho rivisto a picciridda che ero, i suoi sogni, il suo mare. E poi ho guardato la donna che sono, lontana dalla sua terra, all'estero, con la voglia perenne di annusare, ancora una volta, l'aria pregna di salsedine. Certe distanze sono spazi che non si possono colmare, che rimangono tali, per quanto la vita possa essere generosa con noi. I suoni della propria terra sono assenze sempre presenti, ovunque. Ho apprezzato molto la penna di questa delicata scrittrice. Leggendo tra le sue righe se ne percepisce l'animo buono e un dolce profumo di nostalgia.

[Annie · Rating 5 out of 5]

"Con i piedi nella sabbia è più facile provare la felicità. Tanto, c'è sempre tempo per la sofferenza." Una storia intensa e tenera, ma anche cruda, raccontata e vista con gli occhi di una bambina che, come a volte accade, è costretta prima del tempo a diventare adulta e a fare i conti con una realtà amara, con il distacco dai genitori e con la convivenza forzata con la nonna. Una nonna piena di contraddizioni, a volte severa e dura, a volte, a suo modo , affettuosa, che cerca in qualche modo di prendersi cura di lei e prepararla alla vita. Una storia che emoziona e fa riflettere, mentre la voce a volte infantile, a volte disincantata di Lucia ci porta attraverso le pagine in un mondo lontano dove la prosa si confonde con la poesia.

[Hermioneginny · Rating 2 out of 5]

Lucia sta per cominciare la prima media quando i suoi genitori decidono di partire per la Germania per trovare lavoro. Portano con sè il fratellino di Lucia, mentre lei rimane dalla nonna, una specie di dittatore che detta legge non solo in casa, ma in tutto il paesello. E nel paesello Lucia vede gli adulti, da Nora, depressa e zitella, alla zia Pina con cui è proibito parlare, alla zia Franca, l'unica che possiede il telefono... un gruppo di adulti troppo presi dalle loro sofferenze per aiutare una bambina a sopravvivere al dolore. Solo quando sarà troppo tardi si accorgeranno di lei.

Mah! Mi ha fatto arrabbiare tantissimo la scelta di lasciare Lucia in Sicilia e partire con Pietro, come se voelssero dare più opportunità a lui che a lei. Solo il fattaccio finale convince gli adulti a farla partire. E il finale è troppo sbrigativo: tutto lentissimo e poi quando succede quello che succede, via, subito si fa un balzo in avanti di 40 anni! Decisamente non fa per me.

* Le persone infelici amano guardare il cielo; l'infinito le conforta, come una mamma con il suo bambino.

[Eliana Ruggiero · Rating 5 out of 5]

Che viaggio incredibile! Questo libro è stato un crescendo. Catena Fiorello mi ha presa per mano e pian piano mi ha trasportata negli anni Sessanta in quel Sud Italia così poco conosciuto, nella vita di una bambina e della sua famiglia di emigranti.

Ne abbiamo forse sentito parlare, ma vivere in prima persona, attraverso le righe di questo libro, il dramma di famiglie costrette a separarsi è stato davvero intenso.

Il dolore di una ragazzina che vede genitori e fratellino allontanarsi per andare in Germania a lavorare, il senso di abbandono vissuto, il rapporto di odio e amore con la nonna alla quale viene affidata sono descritti in modo sublime, con uno stile semplice e diretto senza fronzoli o abbellimenti inutili.
Così come il trauma, che la piccola Lucia si ritrova a vivere qualche tempo dopo, è devastante e narrato senza far sconti a nessuno, al punto d'aver sentito l'orrore sulla mia stessa pelle.

E la nonna, Donna Maria Amoroso. Un carattere che appare all'inizio duro e autoritario, ma che si svela poi a ogni pagina ben più profondo e sfaccettato di come inizialmente appare.
La vera eroina di questa storia.
Perché nel bene e nel male, a torto o a ragione, nonna Amoroso si è caricata di responsabilità e scelte dure e difficili che solo alla fine possiamo comprendere.

Un percorso illuminante che ha toccato la vita di tanti italiani del Sud Italia e un pezzo di storia che vale assolutamente la pena di conoscere.

Decisamente consigliato!

[Cristina Zeiss · Rating 5 out of 5]

Molto bello. Scritto benissimo affronta argomenti profondi con leggerezza

[Valentina · Rating 5 out of 5]

Le ultime 50 pagine mi hanno emotivamente travolta.
Solo un siciliano sa. Solo un meridionale sa.
Ho appena finito di leggere questo libro, semplice sì, ma con un significato profondo.
Il mio pensiero va a tutte le "picciriddre" che hanno passato quello che subito Lucia.

[Eli · Rating 2 out of 5]

L'ho cominciato con entusiasmo, ma dopo poche pagine mi sono arenata e l'ho ripreso in mano a più riprese prima di riuscire a finirlo.
Forse non l'ho letto nel momento giusto, ma decisamente non mi ha conquistata.
Il libro tratta di una bambina, lasciata in Sicilia con la nonna, mentre i suoi genitori emigrano in cerca di lavoro e fortune in Germania, insieme al fratello minore. La voce narrante è della piccola Lucia. Uno degli aspetti che non mi è piaciuto, ad esempio, è che l'ingenuità e semplicità delle parole e dei ragionamenti di una bambina di 10 anni, si mescola alle consapevolezze e alla ricchezza e proprietà di linguaggio dell'autrice e quindi la narrazione risulta piuttosto incostante e "inaffidabile".
Per lunghi tratti, poi, ho trovato il libro molto lento, mentre altre parti sono trattate piuttosto velocemente, ad un certo punto ho avuto la sensazione di una valigia nella quale si vogliono stipare troppi vestiti: si buttano dentro un pò alla rinfusa e poi si chiude velocemente per non farli strabordare. Mi dispiace, ma non credo lo consiglierei.

[C · Rating 3 out of 5]

(2.5 ⭐)
La lettura è molto scorrevole e l'idea di fondo era interessante. Il problema è che a mio avviso alcuni temi che avrebbero richiesto una maggiore attenzione non sono stati trattati nel modo migliore. Per esempio: la violenza sui minori avrebbe sicuramente meritato un'analisi più approfondita in modo da poter restituire la giusta drammaticità. In ogni caso è una lettura piacevole, ma non so se leggerò altro dell'autrice.

[ottoemezza · Rating 4 out of 5]

uno dei miei libri preferiti. ti fa capire il senso di molte cose e ti porta a pensare che è tutta una questione di tempo prima che anche i più piccoli diventano grandi. è un libro che mi ha aiutata a capire e a riuscire ad andare avanti nonostante io mi ritenessi “troppo piccola” o “troppo grande” per quella determinata cosa. ho letto e riletto vari capitoli che mi sono piaciuti di più. devo dire che è un libro con una scrittura semplice e articolata allo stesso tempo.

[Mariacarmela Misuraca · Rating 5 out of 5]

Un romanzo davvero toccante, la storia di una bambina costretta a crescere troppo in fretta, per colpa dell'abbandono dei suoi genitori e vittima di un destino crudele. Davvero molto molto bello

[Mariangela · Rating 2 out of 5]

Una lettura scorrevole ma uno stile di scrittura e una storia che non mi hanno convinta del tutto.

[_rosy_booklover__ · Rating 5 out of 5]

Dopo aver letto "Ciatuzzu" ho deciso di leggere altri libri di questa meravigliosa scrittrice, siciliana come me.. 🥰

Questo libro è stato un viaggio incredibile ed intenso... ❤️

Catena Fiorello mi ha presa per mano e pian piano mi ha trasportata negli anni Sessanta, della mia amata Sicilia, nella vita di una bambina e della sua famiglia di emigranti.

Il dolore di una ragazzina di dieci anni che vede genitori e fratellino allontanarsi per andare in Germania a lavorare, il senso di abbandono vissuto, il rapporto di odio e amore con la nonna alla quale viene affidata... Questi sono i temi principali di questo romanzo, descritti in modo sublime, con uno stile semplice ed emozionante...
Così come il trauma, che la piccola Lucia si ritrova a vivere qualche tempo dopo... È talmente devastante al punto d'aver sentito l'orrore sulla mia stessa pelle...

E la nonna, Donna Maria Amoroso. Un carattere che appare all'inizio duro e autoritario, ma che si svela poi ad ogni pagina ben più profondo di come inizialmente appare. La vera eroina di questa storia. Perché nel bene e nel male, a torto o a ragione, nonna Amoroso si è caricata di responsabilità e scelte dure e difficili da gestire, che solo alla fine possiamo comprendere...

Difficile accettare certi spaccati, fatti di silenzi, di violenze e di giustizie non proprio convenzionali. Ma il senso della famiglia si respira in ogni pagina...

Nella parte finale del libro incontriamo la Lucia dei nostri giorni: una donna che, ormai realizzata, ha chiuso i conti con il passato traumatico e inatteso... Diventata ormai una dottoressa affermata, ricorda i genitori e i sacrifici sopportati, che le hanno insegnato a reagire alle cadute, a rialzarsi, ad essere più forte ed ad amare soprattutto la vita ❤️

"Con i piedi nella sabbia quella sera capii che si può essere più forti di qualunque dolore. Quella sera. Fu lì che compresi inconsapevolmente il valore di quella scoperta.”

Bellissima scrittura, scorrevole, pulita e coinvolgente.

Leggerò volentieri altri suoi libri.

Un particolare ringraziamento all'autrice Catena Fiorello per aver scritto questo libro meraviglioso...

[Silvia · Rating 2 out of 5]

Esile e immaturo come il titolo

La narratrice racconta i suoi 11 anni a Leto, paesino della provincia siciliana nel 1961, nell'anno emblematico in cui i genitori emigrarono con il fratello più piccolo in Germania, alla ricerca di un lavoro che avrebbe garantito a tutti l'acquisto della casa agognata, ed in cui lei fu lasciata con la nonna, figura statuaria e quasi leggenda.
E' un'estate caldissima- ma del resto quando non lo è in Sicilia?- e la 'picciridda' del titolo scopre la solitudine, la morte, la violenza iscritta nel DNA di uomini-belva affamati del sangue di donne-agnelli.
I capitoli sono brevi e titolati, la lingua scorrevole, grande il carattere di stampa: tutte ragioni che avrebbero dovuto rendere la lettura veloce e il completamento del romanzo quasi immediato.
Ci ho impiegato due settimane a finirlo.
Interrogatami sulla ragione, sono arrivata alla conclusione che è troppo esile, scontato: non pone sfide né interrogativi, non sorprende neppure quando dovrebbe, non commuove (neanche di fronte alla descrizione della morte di un bambino o al suicidio della 'pazza', capro espiatorio di un paese che non ammette deroghe alla 'normalità').
Le ultime pagine poi, che raccontano della narratrice cresciuta e della sua vita da adulta che tenta di ricomporre le fratture dell'infanzia e le ferite inferte dalla famiglia, sono tautologiche, scontatissime e strizzano l'occhio ad una supposta e pretestuosa esigenza di completezza di cui certo non si sentiva l'esigenza: o almeno non da parte mia.
Unica nota positiva è costituita dalla matriarca- La Nonna- troneggiante come gli scogli che affacciano sul mar di Sicilia, immobili, straordinari: peccato per tutto il resto.

[Ilaria Arghenini · Rating 4 out of 5]

Tanti I temi di questo romanzo: la separazione, l'emigrazione e il dolore che comporta, il trauma e soprattutto l'amore nelle sue diverse forme.
Che sia scritto bene si capisce da come ci si affeziona presto ai personaggi e da come sembra anche al lettore di vivere quella Sicilia degli anni Sessanta.
Picciridda è narrato dalla prospettiva di una bambina ma è scritto per adulti: il tono semplice non ci risparmia pagine particolarmente crude che fanno soffrire chi legge. Non si tratta tuttavia di dolore inserito forzatamente nella storia perché le vicende narrate sono reali e provenienti da diverse storie che l'autrice aveva sentito.
L'ho letto senza fatica e volentieri (fino alle pagine più difficili: lì avrei forse voluto non aver proprio iniziato il libro e trovo che una descrizione meno dettagliata dell'orrore sarebbe stata più che sufficiente) ma non ho apprezzato la chiusura troppo veloce: come se l'autrice avesse deciso di finire il libro velocemente.
Lo consiglio perché fa immedesimare il lettore in un'epoca lontana ma non troppo: le storie di chi emigra sono attuali anche oggi.

[Stellina · Rating 5 out of 5]

Emigrazione e povertà.
Temi che incontrano sentimenti di rabbia, speranza.
E poi l’attesa, la distanza, l’amore, il terrore.
Il tutto, raccontato con gli occhi di bambina, Lucia.
Catena Fiorello racchiude in questo libro un universo di sentimenti contrastanti che hanno per un unico tema l’Amore.
Quello puro per la propria terra (una Sicilia meravigliosa) e i suoi profumi, per l’Amicizia, per la Famiglia, colonna portante della vita di Picciridda.
E quello sbagliato, scontato, perso e ritrovato.
E lo fa con la delicatezza e la fermezza che merita una storia come questa.
Da leggere tutto d’un fiato.

[Sara Nicoletti · Rating 4 out of 5]

📚PICCIRIDDA📖
una storia che tiene incollati alle pagine, appassionante, concreta, un tuffo in Sicilia negli anni '60 ambientata a Letojanni che racconta il dramma dell'emigrazione.
Il romanzo, scritto in prima persona, è raccontato attraverso gli occhi di una bambina, la protagonista, con un linguaggio semplice e reso originale da espressioni dialettali con un finale per nulla scontato. Solo a fine lettura scopro che dal romanzo è stato tratto l'omonimo film nel 2019 diretto da Paolo Licata 🎥🎬
Ottima lettura, consigliatissimo da una "PICCIRIDDA ... CON I PIEDI NELLA SABBIA" 🏖📚

[Simona · Rating 3 out of 5]

Questo è il secondo romanzo di Catena Fiorello che leggo. La scrittura mi ha un po' delusa rispetto al primo romanzo, Dacci oggi il nostro pane quotidiano.... La trama è comunque interessante, anche se un po' deprimente in alcune parti... Do un tre su cinque perché voglio continuare a leggere Catena che comunque mi piace

[Athena / · Rating 5 out of 5]

Meraviglioso viaggio tra i ricordi di infanzia , quelli di Lucia , la protagonista, ma anche in parte i miei che con la mia nonna passavo i 3 mesi estivi senza genitori in un paesino del sud. Quella nonna severa e dolcissima , combattiva e granitica. Forte e rispettata. Come Maria Amoroso , la nonna della Picciridda.
Un libro delicato e potente e mi ha ovviamente commossa .

[Ginevra Roberta Cardinaletti · Rating 4 out of 5]

Ero molto curiosa di leggere questo libro e forse avevo aspettative troppo alte. L'ho trovato carino, anche se non particolarmente coinvolgente. Un romanzo in prima persona, con gli occhi e la voce di una bambina che cresce nella Sicilia degli anni '60 insieme alla nonna, senza i genitori che sono partiti per la Germania in cerca di fortuna. L'inizio un po' lento, poi prende ritmo.

[Debora · Rating 3 out of 5]

inizialmente il libro è un po' frammentario, a volte ci sono dei salti temporali che mettono confusione, storia dolce-amara in cui Lucia conquista e viene conquistata dalla nonna e dal suo carattere burbero.
Finale un po' strano, sembra scritto quasi da un'altra persona e con un'altro intento rispetto alla prima parte del libro.

[Rebecca · Rating 4 out of 5]

Libro molto bello! Mi ha riportato all’infanzia della mia nonna e della mia famiglia, mi ha fatto capire una mentalità differente dalla mia. Per quando la storia sia coinvolgente, purtroppo il libro ha un difetto che è un po’ lento, e che per arrivare al fulcro della storia bisogna oltrepassare la metà del libro. Comunque questo libro mi rimarrà nel cuore, come anche la Sicilia!

[*Patty* · Rating 3 out of 5]

primo libro che ho letto di Catena Fiorello, mi ha colpito lo stile familiare e semplice con cui l'autrice descrive la bambina protagonista e le sue sensazioni dopo la partenza dei genitori. Molto bella la figura della nonna, autoritaria ma tenera sotto sotto, che ha saputo prendersi cura della sua picciridda sempre e comunque.
Consigliato per una lettura scorrevole e non impegnativa.

[Marta Folgarait · Rating 5 out of 5]

Storia di Lucia, una bambina lasciata alla nonna mentre i genitori e il fratello emigrano in cerca di lavoro e fortuna. La sua solitudine, il suo legame con la nonna, la sua nostalgia, la violenza... tanti temi molto comuni, nel passato, soprattutto nelle famiglie del sud costrette a partire lasciando affetti, una casa, una terra per poter dare un futuro ai figli e a se stessi

[Marta Cavicchia · Rating 2 out of 5]

La storia alla fine è carina, scritta dal punto di vista di una bambina di solo unificò anni.
È un libro semplice ed elementare, non è un libro scritto bene. Più che un romanzo è un riassunto di cose vissute nella vita, con un finale decisamente troppo sbrigativo è strano, sembra quasi essere scritto da un’altra persona.
Non penso che leggerò altro dell’autrice, se non per motivi scolastici

[Maria S · Rating 3 out of 5]

Il diario di una ragazzina, in Sicilia, i cui genitori vanno a lavorare in Germania, all'inizio degli anni 60.Tutta la prima parte un po' lenta, con molte ripetizioni e qualche frase che ha reso quasi scontato l'avvenimento finale. L'ultimo capitolo troppo lungo, con un po' di retorica da influencer politico più che da scrittrice

[Pietro Cantale · Rating 3 out of 5]

Un romanzo intenso e che si legge tutto d'un fiato. Avrei preferito un finale diverso che riscattasse i personaggi femminili attraverso strategie diverse da quelle utilizzate dagli uomini. Questo è il motivo per il quale ho valutato Picciridda 3 stelle.

[Isa2503 · Rating 5 out of 5]

Un romanzo bello e umano.
Metterei in risalto la figura matriarcale di nonna Maria, che con la sua immensa saggezza diventa un fondamentale punto di riferimento nell’infanzia di Lucia.
I suoi insegnamenti rigidi ma ineccepibili, diventeranno una guida per Lucia .

[Alessandra Marzola · Rating 3 out of 5]

Mi è piaciuto molto fin quasi alla fine, ma da un certo punto in poi la vicenda diventa troppo frettolosa, e mentre prima un periodo di pochi mesi viene raccontato per i due terzi del libro, poi 10 anni vengono esauriti in un lampo.

[Elga Salamanca · Rating 5 out of 5]

Meraviglioso