Anziché dare la colpa ai cosiddetti "cervelli in fuga" bisogna comprendere e sanare le condizioni che ne causano la fuga e, soprattutto, che rendono l'Italia una meta non attrattiva per i talenti di altre nazionalità.
«Questo libro è prezioso, necessario, urgente. È ora che dell'emigrazione qualificata, dall'Italia verso il resto del mondo, si discuta in modo serio e senza stereotipi» – dalla Prefazione di Federico Rampini
«Sono stufa del fatto che l'opinione pubblica e i politici considerino noi cervelli in fuga o privilegiati traditori o disgraziati vittime delle circostanze. Vorrei che questo libro facesse breccia nell'immaginario comune contribuendo a costruire una nuova narrazione.» La storia della generazione perduta di talenti è davvero come la raccontano? L'Italia è colpita dal fenomeno quanto gli altri grandi paesi europei ma con alcune evidenze preoccupanti che rendono la situazione più drammatica, come l'accelerazione dell'emigrazione qualificata negli ultimi dieci anni e la scarsità di laureati prodotti dal nostro sistema educativo. Gli effetti negativi della fuga di cervelli sono particolarmente evidenti quando, come nel caso dell'Italia, tende a essere una fuga unidirezionale. Il libro si propone di sfatare alcuni miti, indagare il fenomeno da una prospettiva internazionale più ampia e dare voce a chi è partito, grazie alle testimonianze raccolte dall'autrice. Un paese o un governo che si voglia occupare di talenti deve pensare a come svilupparli e dar loro opportunità affinché restino, ma anche a come attirarli da altrove. Prefazione di Federico Rampini.
Unica pecca, probabilmente necessaria, è un po’ la ripetitività tra le premesse e le analisi più approfondite delle cause. Per il resto, bel lavoro e tanto da impararvi.
Libro contenente dati interessanti e vari commenti personali di "cervelli in fuga", esposti sempre in modo chiaro. Ci sono molti tratti "scientifici" e altri più "aneddotici", ma sono ben distinti gli uni dagli altri. Per gestire l'emigrazie dei talenti, l'autrice fornisce numerose proposte concrete e spesso basate su programmi attivi in altri Paesi. ----- Uniche pecche: il libro è un po' ripetitivo e contiene troppi inglesismi inutili. ----- Complessivamente, è un saggio interessante e scorrevole.
Tema molto interessante affrontato di petto dall'autrice che ha visto e vissuto in prima persona molte dinamiche che qui racconta. Il risultato è un punto di vista è un pò troppo relativo. Mi aspettavo un'analisi più completa del fenomeno dei 'cervelli in fuga' e ho trovato un pò noiosi i lunghi capitoli dedicati quasi interamente a dinamiche legate all'università. Nel complesso lettura eccessivamente impegnativa (ci ho messo davvero troppo a terminarlo).
Giulia Pastorella nel saggio tratta un argomento spinoso, la fuga di cervelli. Giulia, raccolta la sua personale esperienza, da expat e analizza alcune possibili soluzioni. Un saggio illuminante, ne consiglio la lettura.