Francesco Bonami si trasforma nell'io narrante di Maurizio Cattelan. In questa singolare «autobiografia non autorizzata» – qui presentata in una nuova edizione aggiornata fino alla grande mostra all'Hangar Bicocca di Milano del 2021-'22 – il critico rievoca le principali tappe della carriera dell'artista trasfigurandole in una dimensione ironica e surreale. Figlio di una «famiglia sottoproletaria zen», paga del poco che ha, da Padova Cattelan approda avventurosamente nella Milano degli anni Ottanta, da cui spiccherà il volo per un successo mondiale. E tra Milano e New York, Venezia e Amsterdam, Londra e Vienna, si impongono le sue opere più famose e scioccanti, da papa Wojtyla colpito da un meteorite a Hitler che prega in ginocchio, dai tre bambini impiccati al provocatorio «ditone medio», dalle discusse installazioni che vedono come protagonisti gli animali, fino alla celebre «banana».
Francesco Bonami is an Italian art curator and writer who is currently Honorary Director of Fondazione Sandretto Re Rebaudengo in Turin. He lives in Milan and Manhattan, New York.
Maurizio Cattelan - Autobiografia non autorizzata (2011)
Mi chiedo come mai quest'anno siano uscite due (auto)biografie di Cattelan; personalmente ho preferito Un salto nel vuoto (intervista di Catherine Grenier a Cattelan), trovando questa troppo episodica anche se utile per capire la genesi di alcune opere. In realtà la soluzione ideale sarebbe unire i due libri per farne uno, magari con iconografia e riuscendo ad appurare cosa c'è di vero e cosa no.
"Il mio lavoro, come lo chiamano gli altri, è sempre stato quello di prendere i pensieri miei e degli altri e farli vedere a tutti." pag. 49
"Non ho mai capito veramente che soddisfazione uno possa provare ad avere in casa la propria foto accanto a un calciatore famoso o a un presidente americano. Ho sempre immaginato qualche celebrità che ribalta la situazione e si tiene in casa solo foto accanto a emeriti sconosciuti, per ricordare che là fuori esiste un mondo vero di anonimi, dove però la gente respira, mangia e fa la cacca come noi." pag. 95