Carlo ha dodici anni quando sale in Scanuppia, una montagna del Trentino, per trascorrere le vacanze estive nella baita di famiglia. I genitori non fanno che litigare, la tensione è palpabile, eppure un inatteso sollievo lo coglie quando si immerge nel dipinto appeso nella sua stanza: una giovane donna con un bambino tra le braccia. Chi sono quelle due persone? Al ragazzo pare di riconoscerle e chiede notizie alla Moma, la nonna originaria della Calabria, scoprendo che il nonno aveva conosciuto il pittore, Giovanni Segantini. Carlo si trova così a ricostruire la trama intima e collettiva di un intero secolo, a partire dalla travolgente vicenda umana di Segantini, legata a quella della propria famiglia. Mentre è alle prese con i primi turbamenti sentimentali, il ragazzo si appassiona all'amore tra l'artista e Bice Bugatti, donna carismatica e compagna fedele, sempre al suo fianco dall'incontro a Milano agli anni in Brianza e in Svizzera. In un romanzo epico e visionario, Carmine Abate torna a raccontare una storia famigliare, e vi intreccia la straordinaria avventura esistenziale e artistica di uno dei nostri più grandi pittori, muovendosi – con l'autorevolezza di chi li conosce nelle più segrete profondità – in luoghi lontani ma dalla identica, struggente meraviglia: dal Trentino di Arco e della Scanuppia, paradiso naturale degli urogalli, alle altezze sublimi di Maloja, all'altopiano della Sila, monumento alla bellezza nel cuore del Mediterraneo. Avvalendosi di un meccanismo narrativo ad alta precisione, Abate scolpisce un potente romanzo corale che affronta temi universali: la vita, la natura, la morte, gli stessi del famoso "Trittico della Natura" di Giovanni Segantini. È lui l'inesausto cercatore di luce che, pur presagendo la fine ormai prossima, sale in montagna a dipingere l'ultima, grandiosa opera. L'unico modo per sconfiggere la morte. La sua e la nostra.
Carmine Abate was born in Calabria, southern Italy. He immigrated to Germany at a young age and now lives in Trentino, northern Italy, where he teaches university. His first book, a collection of short stories, was published in 1984. He has since published numerous prize-winning novels including Between Two Seas and a collection of poetry.
E' un romanzo dedicato a Segantini. Eccellente pittore paesaggista e simbolista, la caratteristica delle sue opere è una resa vibrante del colore, ottenuta con piccole pennellate di colori accostati, piuttosto che mescolati per ottenere un colore intermedio. Nel libro si intrecciano tre storie: quella del pittore, quella dei nonni del protagonista e quella del ragazzo Carlo. Mi è piaciuta di più la parte dei nonni, ingegnere trentino lui, maestra calabrese la moglie, interessante ricostruzione di Italia e Svizzera anni quaranta, ormai ce la raccontano in pochi. L'autore è bravo a rievocare tempi e luoghi che allora erano lontanissimi fra loro, come Sila ed Engadina; i ridenti e ricchi paesini di montagna di oggi erano freddissimi e remoti paesini sepolti nella neve per mesi. La nonna Moma è un omaggio alle origini dello scrittore, nato in una delle comunità di origine albanese presenti in Calabria; è un personaggio vitale e simpatico, memoria narrante della famiglia Segantini per il nipote. La parte dedicata al pittore è forse meno riuscita, perché il rispetto per il genio, unito alla compassione per una vita cominciata in netta salita, ne fa un'opera un po' agiografica. Un po' di ingenuità traspare anche dall'opera dell'artista, la sua esperienza di orfano ha segnato anche la pittura, il ruolo della donna non ha vie di mezzo: madre angelicata o donna perduta. In ogni caso, le opere sono bellissime ed è stata una piacevole lettura.
Molto bello questo libro, che porta avanti 3 differenti narrative ambientate in 3 differenti periodi storici, delineandoli e descrivendoli in modo magistrale. Se da una parte abbiamo la storia del pittore Segantini, dall'altra abbiamo quella di Carlo, raccontata dalla sua Moma al nipote omonimo. Un excursus che copre anche i periodi storici attraversati in quel momento dall'Italia, che in qualche modo diventa a sua volta un personaggio, come il paesaggio alpino e tutti i cambiamenti di luce e di climi che gli corrispondono.
Una bellissima scoperta questo romanzo di Carmine Abate, che probabilmente senza una sfida non avrei letto. La storia ripercorre La vita del pittore Giovanni Segantini, pittore tirolese vissuto nella seconda metà dell' '800 esperto di paesaggi montani. Nel libro la sua vita si intreccia con quella di Carlo e di suo padre, che si troveranno a frequentare le stesse montagne e la famiglia del pittore, lo seguiranno fino alla fine dei suoi giorni.
In realtà tutte queste vite che si intrecciano sono ricostruite dai racconti che la vedova di Carlo, ormai anziana, fa al nipote, che porta lo stesso nome del nonno e che, affascinato da un quadro appeso nella casa di montagna, si fa raccontare tutta la storia, sia dei suoi antenati che di Segantini, rimanendo più che impressionato dalla sua personalità e dalle sue opere. Forse la narrazione per come viene portata avanti, cambiando spesso soggetto, tempo ed ambientazione, risulta a tratti confusionaria, soprattutto se si ascolta l'audiolibro piuttosto che leggere. A parte questa nota però ho trovato molto bella la storia, molto interessante la scoperta di un artista a me totalmente sconosciuto. Vissuto nella seconda metà del XIX secolo, tra l'Italia e la Svizzera fu un autore popolare già in vita, infatti avrebbe dovuto partecipare all'Esposizione Universale Di Parigi del 1900, se una peritonite non se lo fosse portato via un anno prima. I luoghi che il pittore frequentava e dai quali traeva l'ispirazione per le sue opere sono oggi un percorso suddiviso in 12 tappe, ma soprattutto sono l'ambientazione principale di questo romanzo.
Ripercorrendo la vita, oltre che del pittore, di Carlo nonno e vivendo quella di Carlo nipote, vero protagonista della storia, Abate ripercorre con loro episodi storici della storia italiana di fine 800 e di parte del 900, dalle rivolte in fabbrica, all'ascesa del fascismo, alla guerra, agli anni 70. Momenti di grande fermento nel nostro paese, segnati da eventi importanti che hanno segnato la vita di tante persone vissute in quegli anni, come l'autore in realtà di dimostra. Davvero una piacevole scoperta, un libro che si legge volentieri e che lascia tanto al lettore in termini storici ed artistici.
Ho cercato di fermarmi un attimo per riordinare le idee, ma sono davvero tante le cose belle che si potrebbero dire su questo libro, che le idee non si mettono i ordine ma si affastellano. 📚 Generazioni a confronto, l’Italia del Nord e del Sud che si incontrano, personaggi che vivono un quotidiano misto di memorie passate. 🌱 Sono torna a rivivere l’adolescenza attraverso l’inquietudine e le domande di Carlo, che cerca di trovare il suo posto nel mondo nelle storie della nonna Moma (e chi mi conosce sa quanto mi ritrovi in questo soprannome!) 🎨 Ma tutto questo sembra un pretesto per parlare di lui, il vero protagonista: Giovanni Segantini. Il pittore delle montagne, della loro luce e degli abitanti che le animano. In questo romanzo epico e generazionale emerge, di quest’uomo, tutto ciò che manca nei libri di scuola e che invece servirebbe per far capire che vita straordinaria c’è dietro chi ha saputo dare al mondo opere così intense. Una vera scoperta! • Sempre più mi trovo ad amare storie che hanno ricerche storiche importanti a far da radice al tessuto della trama. Aiutano a scoprire un passato che ci appartiene, a porsi domande, a desiderare di visitare posti nuovi, e qui la lista si è allungata parecchio!
Un romanzo, tre storie: del pittore Giovanni Segantini, dell'ingegnere Carlo Adami, cresciuto insieme ai figli del grande pittore, e del suo omonimo nipote, adolescente alla ricerca di se stesso in un difficile contesto famigliare. Per intrecciarle, l'autore compie un percorso che unisce tutti i suoi luoghi dell'anima, dalla Sila all'Engadina, passando per il Trentino, dove tuttora risiede. Ne derivano pagine bellissime, come quelle dedicate al significato della creazione artistica e alla ricerca della luce, anche se non riesco comunque ad allontanare l'impressione di una certa artificiosità: il legame che unisce il giovane Carlo a Segantini mi sembra davvero forzato e anche la figura della nonna calabrese che conduce il nipote sulla via della saggezza appare fin troppo didascalica per riuscire davvero efficace. Quanto al giovane Carlo, non sembra beneficiare granché dei suoi insegnamenti, restando scialbo e inconcludente fino alla fine. Forse, se la struttura narrativa fosse stata meno ambiziosa, meno spinta dal desiderio di raccontare mondi e temi tanto diversi, l'autenticità delle idee sarebbe spiccata con maggiore forza e nitidezza.
3,5 stelle. Una lettura che ho impiegato tanto tempo a completare, ma che gustata con calma forse ha avuto ancora più sapore. Il romanzo ruota intorno alla vita del pittore Giovanni Segantini, ma non si tratta di una biografia né di una ricostruzione storica propriamente detta: la vicenda umana e artistica di Segantini serve da humus su cui far fiorire altre storie, in primis quella del protagonista narratore, coprendo un arco temporale di oltre un secolo. È questo avvicendarsi serrato di piani temporali e personaggi che mi ha reso ostica la lettura a un primo approccio; sul finale acquista significato e poesia, ma per buona parte del romanzo mi è stato più che altro di intralcio. Quello che ho davvero amato e che mi ha fatto emozionare nel profondo sono le descrizioni delle montagne, dell’atmosfera che vi si respira, della luce, dell’anelito che ha da sempre spinto Giovanni a ricercarle e che condivido anche io. Avevo alte aspettative su questo romanzo, che si è rivelato una buona lettura ma non quello che immaginavo.
L'idea è quella di sovrapporre alla biografia romanzata di Giovanni Segantini, forse non sufficientemente consistente, una vicenda contemporanea che riprende e contrappunta le tematiche principali della narrazione storica. Niente di necessariamente sballato, ma all'agiografia del pittore trentino si sovrappone una storia di formazione altrettanto convenzionale. Oltretutto è la stessa monotona scrittura ad accompagnare il torpore delle meningi, nelle ispirate metafore, nei vaghi richiami al senso profondo della vita fra arte amore e natura: un'interpretazione retorica e superficiale dell'arte di Segantini ben testimoniata dal titolo del romanzo.
Premetto che per Segantini ho un debole, così come per la montagna ma non credo siano state queste cose a farmi leggere tutto d’un fiato il cercatore di luce. Il libro è ben scritto, ritmato e ricco di emozioni. Lui è un personaggio a tutto tondo, un orso passionale, un uomo d’altri tempi come la sua fedele compagna Bice Bugatti. Peccato che il suo passaggio su questa terra sia stato più breve del dovuto perché avrebbe potuto lasciare più testimonianze del suo genio e della sua bravura. Consiglio a tutti una visita al museo Segantini di saint Moritz.
Interessante il parallelo tra la vita del protagonista e quella di Giovanni Segantini. Le descrizioni dei quadri del pittore e dei paesaggi della mia Brianza e delle Alpi, fan venire il desidero di belle passeggiate alla ricerca degli scorci rappresentati. Un po' complicato seguire le storie che si intrecciano : del giovane protagonista Carlo, del padre Nino, del nonno Carlo del bisnonno Mauro, di Segantini e i salti temporali . Su tutti i personaggi maschili spiccano però due donne : Moma, la nonna calabrese di Carlo e Bice, l'amata moglie di Segantini.
A very lovely novel that intertwins three stories: one is the life of the famous painter Giovanni Segantini, the other two are the generations of a family from a town nearby where Segantini was born, whose lives connected with the painter during his final years in Maloja. The best pages are the ones that describe the artistiic creation, the search for light, the nature of the beautiful Engadine valley.
Un libro che sa di casa. Tre storie che si incrociano e si sfiorano raccontando la storia di tre persone legate dall’amore per la natura e la terra trentina. Mi è piaciuta molto la parte dedicata al pittore Segantini, originario del Trentino ma vissuto tra Milano e la Svizzera. 5 stelle non gliele toglie nessuno, ma forse io sono di parte.
Ho trovato questo libro noioso ed incapace di suscitare alcun tipo di interesse. La vita di segantini risulta scialba, una continua peregrinazione da una baita all'altra ma manca l'ardore artistico di Segantini. Anche la storia della famiglia Adami, che si intreccia con quella di Segantini, è monotona e poco interessante. Questa storia non è avvincente.
Ho fatto molta fatica a portarlo a termine, benché desiderassi leggerlo da parecchio tempo. La narrazione in parallelo delle vicende della famiglia di Carlo e quella del pittore mi sono parse squilibrate, del tutto a favore della prima. D'accordo sulle analogie e la parentela emotiva, ma alla fine questo è poco il libro di Segantini e tanto di Carlo senior, junior e famiglia.
Il nostro protagonista è Carlo un ragazzo di dodici anni. Quando va a trascorrere le vacanze nella baita costruita dal nonno, in campagna, si sente afflitto dai continui litigi dei genitori. Ad attirare la sua attenzione c'è però un quadro che lo distoglie dalla situazione, una donna con un bambino tra le braccia.
Lo osserva spesso cercando di carpirne il significato, i dettagli. Lo guarda cercando un movimento, è appeso sopra il suo letto, quindi ogni mattina ne assorbe le emozioni che il dipinto gli trasmette.
Incuriosito oltre ogni dire, chiede informazioni alla nonna Moma, ed è proprio lei a raccontarle che il quadro è stato dipinto da Giovanni Segantini ed è stato donato a suo nonno quando era ancora un bambino.
Questo quadro ha creato un legame tra il pittore e la famiglia di Carlo, la biografia appassiona molto il bambino, tanto che legge tutto quello che riguarda Segantini, la sua storia d'amore con Bice. Il racconto della nonna mira a proteggere il nipote dalla situazione che si ritrova a vivere con i genitori, il racconto diventa un appuntamento fisso che tende ancora di più a legare Nonna e Nipote.
Una scrittura capace di catturare e coinvolgere sia nelle descrizioni sia nella fluidità del racconto. Mi è piaciuto sin dalle prime pagine, una vera e propria lezione di vita. Non posso che consigliarlo.
"Finalmente la Moma capiva cosa rappresentasse nel profondo il quadro per Carlo suo. E perchè lui fosse così attaccato alla sua baita circolare, così attratto dal silenzio luminoso, così amante della libertà."