" En respectant l'enseignement de son père, Hatchepsout accomplissait sa propre destinée. Face à cet être de lumière, à ce soleil féminin, à cette Femme au visage d'or, Sénenmout, son ami d'enfance, sut qu'elle serait à jamais inaccessible. Pourtant, il l'aimerait toujours. "
Hatchepsout est l'une des plus célèbres reines d'Égypte, dont l'existence est une succession de miracles qui forgera sa légende. Aussi belle qu'intelligente, elle devient régente du royaume à la disparition de son mari, puis est désignée comme Pharaon.
En exerçant la fonction suprême, Hatchepsout devient Homme, sans rien perdre de sa féminité. Mariée à l'Égypte, elle en assure pendant quinze années la puissance et la prospérité.
Avec la complicité de son ami l'astronome Sénenmout, elle déjoue tous les complots. Il ne lui reste alors qu'à réaliser son plus beau rêve : découvrir le grand secret de l'alchimie qui fera d'elle la femme d'or...
Christian Jacq is a French author and Egyptologist. He has written several novels about ancient Egypt, notably a five book suite about pharaoh Ramses II, a character whom Jacq admires greatly.
Jacq's interest in Egyptology began when he was thirteen, and read History of Ancient Egyptian Civilization by Jacques Pirenne. This inspired him to write his first novel. He first visited Egypt when he was seventeen, went on to study Egyptology and archaeology at the Sorbonne, and is now one of the world's leading Egyptologists.
By the time he was eighteen, he had written eight books. His first commercially successful book was Champollion the Egyptian, published in 1987. As of 2004 he has written over fifty books, including several non-fiction books on the subject of Egyptology.
He and his wife later founded the Ramses Institute, which is dedicated to creating a photographic description of Egypt for the preservation of endangered archaeological sites.
Between 1995-1997, he published his best selling five book suite Ramsès, which is today published in over twenty-five countries. Each volume encompasses one aspect of Ramesses' known historical life, woven into a fictional tapestry of the ancient world for an epic tale of love, life and deceit.
Jacq's series describes a vision of the life of the pharaoh: he has two vile power-hungry siblings, Shanaar, his decadent older brother, and Dolora, his corrupted older sister who married his teacher. In his marital life, he first has Isetnofret (Iset) as a mistress (second Great Wife), meets his true love Nefertari (first Great Wife) and after their death, gets married to Maetnefrure in his old age. Jacq gives Ramesses only three biological children: Kha'emweset, Meritamen (she being the only child of Nefertari, the two others being from Iset) and Merneptah. The other "children" are only young officials trained for government and who are nicknamed "sons of the pharaoh".
Noioso e che non mette in piena luce la figura di tutto rispetto di Hatshepsut.
Come sempre nelle opere di Jacq c'è il/la protagonista che quasi sempre viene messo in secondo piano rispetto all'amico/a del protagonista, i cattivi e il soldato di turno (forte e intelligente così intelligente che sa già cosa avverrà!)
Ces derniers temps, j’avais du mal à lire. Je n’arrivais ni à me concentrer ni à me plonger dans un livre. Étant donné que ça me rendait un peu triste, je suis revenu à mes premiers amours : l’Histoire.
De façon romancée, on découvre la vie de la femme pharaon Hatchepsout. Qu’est ce qui la différencie des autres femmes célèbres égyptiennes ? C’est la seule à avoir porté le titre de pharaon, titre seulement destiné à des hommes. On découvre son entourage, son mariage avec Thoutmôsis II puis son ascension en tant que pharaon.
Elle va déjouer nombre de complots puisque beaucoup doute de sa capacité à régner, vu que c’est une femme. Néanmoins, par son intelligence remarquable et la bénédiction des dieux, elle arrive à déjouer les complots et à renforcer son pouvoir.
C’était une lecture très agréable et fluide. On rentre vite dans l’histoire et on veut en savoir plus sur elle. On se croirait vraiment en Égypte. Les descriptions des lieux ainsi que des coutumes et des tenues renforcent cette immersion.
Il est important de préciser que l’auteur est un égyptologue. Même si c’est romancé, il y a un travail qui a été fait en amont de sorte à ce qu’on est une réelle vision de l’Egypte.
C’est une femme remarquable, intelligente et qui a su s’imposer dans un monde où la femme ne pouvait pas gouverner. Même si ses successeurs ont voulu effacer son existence, ce livre est la preuve qu’elle a marqué son temps et que même ses détracteurs n’ont pas eu raison d’elle.
Recentemente ho finito di sistemare nella mia nuova libreria tutto ciò che era contenuto nella miriade di scatole giacenti nella mia dimora già molto tempo prima che tale libreria fosse fabbricata, perché mia Madreh, dopo averli ospitati presso di lei per circa tre lustri, si era giustamente un po’ rotta la minchia.
Tra i tanti libri e giornali contenuti in quelle scatole ho ritrovato a sorpresa anche un libriccino dal titolo Conta tu che conto anch’io, probabilmente una delle prime opere letterarie passate tra le mie mani. In esso si insegnava al lettore a contare tramite l’ausilio di accattivanti disegnetti e graziose poesiole, quali:
Un orsetto molto peloso era uscito in un giorno nevoso per visitare un amico malato un pupazzo di neve gelato.
Due gialle paperine facevan gustose merendine sotto due alberi frondosi che le proteggevano nei giorni afosi
E così via, fino ad arrivare al dieci.
Perché vi sto raccontando questi raccapriccianti aneddoti sui miei traumi infantili?
Soltanto per darvi un metro di paragone: il tenore e lo spessore letterario di Conta tu che conto anch’io è infatti di gran lunga superiore a quello de La Regina d’oro.
A volte si ama talmente tanto un autore che di lui/lei si dice che si leggerebbe volentieri anche la lista della spesa. Qualcuno deve averlo fatto sapere a Christian Jacq, che ha preso la cosa in modo forse un po’ troppo letterale. Questo libro tenta di raccontare la vita della regina Hatshepsut, una delle poche donne Faraone nella storia dell’Antico Egitto. Una figura di sicuro che avrebbe potuto ispirare una trama complessa e interessante, anche se quasi del tutto inventata, considerata l’esigua quantità di fonti a disposizione. Si sarebbe potuta approfondire la psicologia di una donna che ha raggiunto l’apice del potere in un tempo così antico, creare una vicenda ricca di emozionanti colpi di scena, grandi misteri e avventure. Jacq invece ci regala una serie di avvenimenti raccontati più o meno così: Hatshepsut pensa una cosa. La fa. E’ un gran successo. I suoi nemici escogitano un piano per toglierle il potere. Qualcuno intuisce il pericolo. Il piano viene sventato. Ripetere per trecento pagine. Fine.
I personaggi, compresa la protagonista, sono figure senza spessore, senza sfumature, senza una personalità, se si eccettua la divisione in buoni e cattivi. La trama, come ho già spiegato prima, è una serie di episodi senza tensione narrativa. La scrittura è ai minimi storici. Probabilmente mi sto impegnando di più io nella scrittura di questo commento di quanto Jacq non abbia fatto nel suo libro.
E’ stata una vera delusione, anche perché non ho fatto adesso la mia conoscenza con quest’autore. Ricordo che, quando avevo letto la serie di Ramses, mi era piaciuta tantissimo. Ne avevo divorato i quattro volumi pubblicati e avevo atteso con ansia l’ultimo. Riesco ancora, a distanza di più di vent’anni, a percepire la gioia che ho provato quando l’ho visto esposto in libreria.
Se guardate le date di pubblicazione, capirete che è passato molto tempo da allora. Io non ricordo praticamente più nulla di quei libri, se non, appunto, quanto li avevo amati. Visto che La Regina d’Oro è molto recente, mi domando se siano i miei gusti letterari a essere così cambiati nel tempo, se sia la scrittura di Jacq a essersi così impoverita o se già quei libri fossero meno che mediocri e io abbia solo affinato la mia sensibilità di lettrice.
Potrei scoprirlo facilmente, andando a riprendere i libri di Ramses e riguardandoli, anche solo velocemente, ma devo ammettere che ho paura della risposta. Se anche dovesse venirmi la tentazione, non potrei farlo con facilità, perché i libri di Ramses non erano nelle scatole consegnatemi da mia Madreh, visto che in realtà erano suoi, quindi per fortuna lei ci ha messo Conta tu che conto anch’io.
“La Regina D’Oro: La storia di Hatshepsut, la donna che diventò faraone” dello scrittore ed egittologo francese Christian Jacq edito Tre60.
Christian Jacq nel suo libro ci riporta un ritratto della sovrana, prima Grande Sposa Reale di Thutmose II e successivamente Faraone delle Due Terre, in entrambi i casi si può vedere una donna molto determinata che vuole il bene del suo popolo, temeraria, leale e fedele nel suo ruolo fino alla fine. La figura di Hatshepsut è riuscita a resistere attraverso i secoli, oltre il tempo e la damnatio memoriae a cui era stata condannata dopo la morte. Al contrario di come si pensi non è stata la prima donna Faraone, ma ha comunque avuto la sua importanza nella storia dell’Antico Egitto, sotto il suo regno la nazione attraversò un periodo di prosperità e pace. “La Regina D’Oro” è un romanzo dove storia e finzione si mescolano per creare e far vivere un’epoca molto lontana dalla nostra, l’Egitto del Medio Regno. Hatshepsut è anche ricordata per il suo magnifico tempio a Deir el-Bahari, Djeser Djeseru, uno dei numerosi monumenti costruiti sotto il suo regno.
Christian Jacq anche questa volta non mi ha deluso. Mi erano mancati i personaggi fittizi del Vecchio e del suo asino Vento del Nord pronti ad aiutare e servire il Faraone incorniciati dalle descrizioni del contesto storico dell’Antico Egitto. Ho letto varie recensioni dove si criticava lo stile dello scrittore o per non aver approfondito il personaggio di Hatshepsut, i suoi pensieri, i suoi dubbi invece a me non è dispiaciuto poiché il Faraone era una figura inaccessibile, misteriosa svelare troppo non sarebbe stato corretto, ha comunque fatto emergere una immagine forte della giovane. I capitoli sono brevi, descrizioni esaustive, la scrittura è pulita, precisa ti fa immergere in quel mondo e i personaggi sono ben caratterizzati con i loro pregi, difetti, forse l’unica cosa che non mi ha soddisfatta è l’antagonista, ben scritto però lo avrei preferito più pronto all’azione e pericoloso nei confronti della sovrana giusto per dare un po’ di suspance alla vicenda.
Apprezzato come ha messo insieme parti romanzate con quelle storiche dando una scorrevolezza al testo per una piacevole lettura e penso che per chi non sa poco di questa grande sovrana questo libro possa essere un punto di inizio.
Tout d'abord je remercie les éditions XO éditions et le site Netgalley pour m'avoir permis de découvrir ce livre.
Christian Jacq est un auteur que j'adore. J'ai lu certains de ses romans plusieurs fois (ex : La Reine Soleil). Son talent de romancier et sa qualité d'historien ne sont plus à prouver. Dès le premier chapitre j'ai retrouvé la plume de l'auteur, cette façon bien à lui de raconter l'histoire. Une des choses à ne pas oublier avec Christian Jacq est que ces romans sont à la fois du fantastique et de l'histoire. Il part du postulat que les dieux existent et qu'ils manifestent leur volonté divine. Ainsi on se laisse prendre au jeu de la magie de la destinée.
On retrouve toujours le même schéma avec Christian Jacq : le héros (héroïne) qui est quasi parfait et protégé des dieux. Ses amis, sages, incorruptibles, fidèles et bourrus. Les méchants, très méchants qui veulent détruire l'héroïne. Tout cela est connu, et tout ça fonctionne. On en redemande. On est là pour ça.
L'auteur fait beaucoup de références à sa trilogie La reine Liberté que je n'ai malheureusement pas lu. Mais cela vient s'ajouter à ma Pal. Je connaissais très peu de chose sur Hatchepsout mais j'ai pris énormément de plaisir à la découvrir. Elle a fait tellement de choses fascinante. Il me tarde d'en apprendre plus sur elle.
Christian Jacq est une valeur sûre. C'est mon auteur de jeunesse qui m'a donné mon amour de l'Egypte ancienne et du fantastique. Un excellent livre comme d'habitude mais qui va trop vite à mon goût.
C'est du Christian Jacq qu'on connaît bien après avoir lu une ou deux séries de ces livres. Je vous suggère ses séries ; la reine éternelle et la pierre de lumière avant de lire ce livre. Mon plus grand bémol est que c'est trop romancé et on se retrouve avec une version The Crown de la vie du pharaon Hatchepsout. La mention sur la couverture est d'ailleurs insultante. Elle a été reine oui, mais est morte en tant que pharaon. Attendez vous à des méchants assez caricaturaux. J'aurais préféré un livre de son point de vue à elle tous le temps et aller plus dans le détails de ses réalisations. On connaît les grandes lignes, mais l'auteur avait cette possibilité d'inventer tout le reste. Je suis déçu qu'il n'y est pas un épilogue où les descendants de thoutmosis 3 vont chercher à l'effacer de l'histoire de l'Égypte ou sinon quelques pages nous présentant les véritables faits. Agréable, mais déçu.
This entire review has been hidden because of spoilers.
La regina d'oro è avvincente e scorrevole come tutti i libri di Jacq, tuttavia mi sarebbe piaciuto che il personaggio di Hatshepsut fosse più approfondito, nel suo carattere, nelle sue emozioni e dubbi, nei suoi rapporti con le persone e con il suo ruolo. Ho trovato quasi più protagonista Pusil, il principale antagonista, di Hatshepsut, nel senso che la storia sembra ruotare più sui tentativi di Pusil di rovesciare il trono e di distruggere gli Egizi che sulla vita e il governo di lei. Dello stesso autore il mio libro preferito, e secondo me il migliore tra i suoi che ho letto, rimane "Per amore di Iside".
Questo “racconto” parla di un Faraone-donna incredibile. La sua “inaccessibilità” per i comuni mortali è riportata nella narrazione in modo molto diretto, negando al lettore di conoscere i veri sentimenti di Hatshepsut. Ho apprezzato molto questa decisione stilistica che rispecchia incredibilmente la scelta della donna di Hatshepsut, che ha rinunciato alla sua femminilità, per divenire il padre dei padri e la madre delle madri. Se ho iniziato a leggere questo libro per sapere di più di questo Faraone, ora voglia approfondire ancora di più! Consiglio a tutti quanti questo libro, scritto in un modo molto accessibile e affatto noioso.
Premetto che è la prima volta che leggo un libro di Jacq, e guardando le altre recensioni ho notato che questo è più o meno il suo stile. Nonostante ciò pensavo che si sarebbe approfondita di più la figura di Hatshepsut, figura magica e ammaliante, che quasi passa in secondo piano; l'attenzione è molto focalizzata sulle vicende dei suoi antagonisti fattore che rende la lettura scorrevole e romanzesca, motivo per cui alla fine la lettura è piacevole e scorrevole.
Ottima lettura scorrevole!Se si vuole scoprire l'antico Egitto, questo libro è perfetto. Le informazioni storiche al suo interno sono estremamente accurate. Ottimo ripasso di Egittologia lol
Malheureusement, j’ai été déçu de cette lecture, je vous dis pourquoi tout de suite.
Malgré l’écriture poétique et la plume envoûtante de Christian Jacq, ce roman pêche par son histoire.
En effet, l’intrigue se déroule à une telle vitesse, que nous n’avons pas le temps de savourer le récit ou nous attacher aux personnages. Les actions s’enchaînent sans discontinuer, sans même de fil conducteur entre elles. Dans un chapitre, on peut avoir 4/5 événements qui se succèdent chacun représentant seulement 3/4 lignes de texte…
L’histoire passionnante de cette reine-pharaon aurait mérité un récit plus lent et plus foisonnant d’informations, un récit plus fourni.
Cela me laisse une impression de récit bâclé au plus rapide, histoire de faire un nouveau roman… Quel dommage, de ne pas retrouver les textes captivants des années de sortie des séries Ramsès ou de la Pierre de Lumière.
Je sais aussi que la magie est très présente dans les romans de Christian Jacq, mais là, tout est beaucoup trop facile pour Hatchepsout…
Cela ne m’enlève pas l’envie de lire encore d’autres romans de cet auteur, car je sais de quoi il est capable 🙌🏻🤍
Avec ce roman, Christian Jacq vous fais voyager à travers les terres egyptiennes, les mythes antiques et la vie quotidienne à l’époque des pharaons. Ils retrace la vie de la reine Harchepsout qui a connu un destin exceptionnel et qui incarne une femme moderne dans la lignée des rois bâtisseurs.
Le talent de Christian Jacq n’à plus rien de nouveau dans son domaine. Il a cette capacité d’écriture légère et fluide sur des sujets qui peuvent être parfois difficile à assimiler. Loin des cours d’histoire parfois soporifique, Christian Jacq fait une nouvelle fois preuve de talents pour rendre son roman captivant et enrichissant.
Si l’Égypte ancienne vous attire et attise votre curiosité alors n’hésitais pas, ce roman est une pépite historique qui vous feras voyager dans l'espace et le temps.
Le roman est intéressant d'un point de vue historique et fournit des informations sur le mode de vie, les connaissances scientifiques et la culture de l'époque. Toutefois, je ne suis pas une grande admiratrice du style d'écriture de Christian Jacq qui frise parfois le style télégraphique. Les passages ou mystère et realité se confondent m'ont également dérangé. Pour le reste, c'est une lecture plaisante.