Una nuova voce, quella dell'autrice, ci racconta la storia di Fairy Oak. Sa molte cose e moltissime ne svela, arricchendo il dipinto che ritrae il popolo della Valle di Verdepiano di dettagli assai curiosi e di nuove, inaspettate sfumature. Il nuovo romanzo di Elisabetta Gnone rivela tutti i segreti (o quasi) della comunità, buffamente assortita, che convive serenamente nel villaggio della Quercia Fatata. In questi anni all'autrice sono state rivolte tante domande e curiosità a proposito della saga, e ha pensato che un libro potesse colmare quei vuoti e risolvere quei dubbi che in tanti sentono ancora d'avere riguardo i suoi abitanti. Poiché l'autrice sa tutto di questa storia, ed è una voce fuori campo, può svelare segreti, entrare in dettagli e raccontare aneddoti e situazioni che i suoi personaggi non possono conoscere o riferire. Per esempio Elisabetta sa quando Grisam Burdock s'innamorò di Pervinca...
Elisabetta Gnone is an Italian writer. In April 2001, she co-created the Italian comic/magazine W.I.T.C.H. with Alessandro Barbucci and Barbara Canepa. The publication was later made into the television series of the same name. Gnone also wrote the children's trilogy Fairy Oak: Il segreto delle gemelle (The Secret of the Twins), L'incanto del buio (The Spell of Darkness), and Il potere della luce (The Power of Light). She expanded the Fairy Oak Universe with four more books, "The four mysteries": "Captain Grisam's love", "Shirley's wizarding days", "Flox smiles in autumn", and "Good-bye Fairy Oak".
Finire questo libro in due giorni è stata una delle cose più piacevoli che mi siano successe negli ultimi tempi. Era necessario che la Gnone scrivesse di nuovo delle gemelle? No. Sta un po' (parecchio) calando l'onda della nostalgia che le assicurerà sempre dei lettori fedeli? Sì. ma non per questo tornare a Fairy Oak è meno magico ed accogliente, come se porte del villaggio non si siano ai chiuse dietro di noi. Do quattro stelle su cinque perché la prima parte, per quanto carina, è un po' ripetitiva se si ha letto gli 8 libri precedenti; la seconda invece trasuda nostalgia da ogni poro e da risposte alle domande che i lettori hanno da 10 anni sulle sorti degli abitanti, magici e nonmagici, del villaggio. Questo resta il grande pregio della scrittura di Elisabetta Gnone: ti fa affezionare a tutti i suoi personaggi, anche a quelli minori di cui vorresti sapere le sorti come con quegli amici che non senti da tempo ma a cui vuoi comunque bene. L'unico quesito rimasto in sospeso riguarda Shirley Poppy, ma forse la risposta definitiva che i lettori più attenti hanno già potuto intuire leggendo i volumi precedenti è meglio non ascoltarla, potrebbe far del male a chi come me è affezionato alla potentissima strega. Buon vento Fairy Oak, e grazie di tutto.
Non so se sarò mai pronta a dire addio a Fairy Oak. E pur sapendo che il romanzo uscito lo scorso anno sia ambientato molti anni dopo la fine de Il destino di una fata, leggendo queste pagine ho pianto lo stesso perché questa storia tocca le corde del mio cuore come nient'altro. Non ci posso fare nulla, mi coinvolge e mi emoziona ogni singola volta e m'immedesimo talmente tanto con i sentimenti dei protagonisti che finisco col provare il loro stesso dolore.
Ha. sido fantástico volver a esta historia, me encantan estos personajes y es todo tan confortable y mono... Ahora, también es cierto que el último tercio de la novela se me ha hecho ya más cuesta arriba.
[Le fate, parlando di Celastro] «[…] Conoscendo la destinataria dei suoi sentimenti, si potrebbe interpretare meglio il problema.» «O il destinatario» precisò Piffero «Sì, non fa differenza».
“Cicerbita è diventata altissima! […] e si è fidanzata con Agnes. Sono molto carine insieme.”
GRAZIE. So che è poco - letteralmente due riferimenti nell’ultimo volume di un’intera saga - ma non me lo aspettavo e mi sono commossa a trovarli in questo libro. La cosa che mi ha sempre irritata moltissimo e rovinava la mia esperienza del mondo di Fairy Oak era chiaramente la pervasività di stereotipi di genere, a tratti desolante, ma sebbene trovassi altrettanto fastidiosa (e completamente irrealistica) la totale eteronormatività con cui sono dipinti gli abitanti del villaggio non mi sarei mai aspettata che venisse fatto cenno sull’argomento. Perciò per poco che sia grazie, è importante
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Aunque he echado de menos que hubiera una aventura como tal, hace mucho que no lloraba con un libro como he llorado con este. Es para los fans que leeríamos todo lo que se escribiera de estos personajes. Tengo el corazón calentito 🥺💞
Il destino di una fata è il nuovo romanzo di Elisabetta Gnone che rivela tutti i segreti (o quasi) della comunità, buffamente assortita, che convive serenamente nel villaggio della Quercia Fatata. Una nuova voce, quella dell’autrice, ci racconta la storia di Fairy Oak. Sa molte cose e moltissime ne svela, arricchendo il dipinto che ritrae il popolo della Valle di Verdepiano di dettagli assai curiosi e di nuove, inaspettate sfumature. https://ilmondodichri.com/fairy-oak-i...
Elisabetta Gnone torna a narrare di Fairy Oak con un racconto dolce e nostalgico. Non parla più la piccola Sefelicetusaraidirmelovorrai, ma è la scrittrice che prende coraggio e ammette di voler sussurrare al lettore tutte quelle cose che non erano ancora state dette. I pensieri di Pervinca, quelli della sorella Babù, l’affetto della zia Tomellilla riempiono le pagine e fanno a gara per avere dello spazio in più. I retroscena così si intrecciano alla perfezione con lo scorrere delle giornate nella valle: leggere Il destino di una fata è anche vivere Fairy Oak. È vivere gli orari del panificio, sentire gli odori dei fiori, ascoltare la quercia che parla, è volare con il vento da nodi, è amare i propri vicini ed è anche crescere insieme a qualcuno. Babù e Vì diventano grandi sotto gli occhi del lettore e si fanno mature: oltre che a diventare responsabili e ben educate, stringono indissolubili rapporti di amicizia e finiscono per innamorarsi perdutamente di due giovani ragazzi, Jim e Grisam. L’amore viene raccontato con estrema semplicità in queste pagine, non è mai né troppo, né troppo poco. Semplicemente è ed è bello così: è in Cicero, il papà delle gemelle, che prepara la colazione alla moglie per non farla stancare e che stende il bucato con Felì. È nei coniugi McDale che si amano e non hanno figli così diventano i nonni di tutti i bambini del paese. L’amore più bello rimane però quello tra Vaniglia, Pervinca e Felì: un legame così forte che supera anche la lontananza e che insegna come dire addio con gentilezza.
En esta ocasión, la autora es quien nos narra la historia, deteniéndose en detalles que en un primer momento se pasaron por alto, centrándose sobre todo en el personaje de Felí, el hada, su llegada al pueblo y su tiempo con las gemelas, su primer año, y su último con ellas, y aquellos instantes en que su destino se fue cumpliendo.
En fin, tengo poco que decir, más allá de que aunque es una novela que no amplía apenas la historia, porque los detallistas que se nos narran son sencillos, y sobre todo aporta por lo que llegamos a profundizar en el personaje del hada Felí, aun así, resulta genial para quienes ya eran fans de la saga, pues se trata de una lectura agradable y confortable.
Asimismo, debo decir que la edición de la novela, como siempre, es una absoluta preciosidad, con las páginas centrales a todo color, e ilustraciones y detallitos a lo largo de todo el libro.
è stato bello tornare anche quest'anno a Fairy Oak, spero diventerà un'abitudine un po' come l'Ora del Racconto. non sapevo bene cosa aspettarmi da questo libro, dalla premessa pensavo sarebbe stato quasi come un'enciclopedia con informazioni varie sulle fate tate e invece è stato come riattraversare il viale dei ricordi ma vedendo questa volta il prima e il dopo della storia che già conoscevamo, i dietro le quinte della vita di Felì all'inizio del romanzo e la vita delle gemelle, i loro amici e gli abitanti del villaggio verso la fine. Una cornice dolce che però aveva quasi la stessa dose di malinconia di "Addio, Fairy Oak" (motivo per il quale è stato difficile impedire che scendesse qualche lacrima)
Se ancora avessi avuto dei dubbi (e non ne avevo) riguardo ai libri da leggere ai miei futuri figli, ora non ne avrei più 15 anni dopo e la storia si infittisce e si aggiorna! LGBT rules!
El último libro del universo Fairy Oak. Esta vez, es la propia autora que pone voz a esta historia, y que nos cuenta algunas cosas hasta ahora desconocidas, como la llegada de Felí al pueblo, el enamoramiento de Grisam y Pervinca, cómo vivieron las gemelas la marcha de Felí y la inesperada llegada de Jim… Para los fans-lectores de Fairy Oak, este libro es pura nostalgia, con algunos pasajes bastante emotivos sobre lo que implica crecer y dejar de ser un niño… También creo que puede leerse por personas que no conozcan todos los libros de la saga ya que repite y da explicaciones (a veces, demasiado) sobre detalles que los lectores de Fairy Oak ya conocen de los libros anteriores (y que no necesitarían). En resumen, un bonito broche final para aquellos que amaron Fairy Oak.
Tornare a casa. È sempre questa la costante che accomuna i romanzi della serie di Fairy Oak e che si riconferma anche in questo ultimo volume.
"Il destino di una fata" è diviso in due racconti: il primo narra l'antefatto, aggiunge dettagli mai raccontati dell'arrivo della fatina Felì al villaggio e della nascita delle gemelle. Il secondo racconta gli ultimi giorni della piccola fata a Fairy Oak, ed è un racconto molto malinconico, che mi ha lasciato anche un po' di amaro in bocca (seppur mitigato dalle rivelazioni contenute in "La Storia Perduta").
Ciò che mi stupisce sempre dei nuovi volumi della serie, è che nonostante il tempo passi, il tono e le atmosfere restino sempre quelle originali. È raro che una serie i cui ultimi volumi siano stati scritti a così grande distanza dai primi, riesca a mantenere la sua coerenza stilistica, e secondo me Fairy Oak ci riesce sempre. Per questo è sempre così rassicurante tornare a farsi abbracciare dalle fronde di Quercia.
Queste storie sono in tutto e per tutto dei prequel/sequel e quindi consiglio di recuperare la Trilogia originale prima di leggerle, pena un saccofracco di spoiler (come direbbe Felì). Quindi attenzione se non avete mai letto Fairy Oak!
Arrivati a questo punto, credo che la storia delle Gemelle abbia ormai dato tutto quello che potesse dare. Spero però che questo non sia un addio al mondo di Fairy Oak: ci sono ancora così tanti personaggi e sottotrame con grandi potenzialità secondo me non ancora sfruttate appieno che spero davvero di poter tornare presto al villaggio.
Muy nostálgico, me ha gustado ver la relación que tenía Felí con otros personajes de la saga. Y también parece que a lo mejor hay más libros.... Me han encantado las recetas entre los capítulos, ahora tengo ganas de que llegue el otoño y hacerlas 🍂🍂🍁
terminare i libri di fairy oak lascia sempre un senso di malinconia e nostalgia, mi hanno accompagnata per anni e rimarrò per sempre legata a questi libri
Ho pianto di nuovo alla fine, ovviamente. Serviva di nuovo un libro di Fairy Oak? Credevo di no, eppure mi sono dovuta ricredere... almeno in parte. Rispetto a "La storia perduta", che avevo comunque adorato, questo libro mi è piaciuto davvero perché ha inserito tutti quegli episodi che avremmo sempre voluto leggere e ha risposto ad alcune di quelle domande che i fan si ponevano da anni. Una bomba di nostalgia, di tenerezza, di ricordi ed emozioni che solo Fairy Oak è sempre stato capace di dare. Divorato in due giorni dopo un periodo di blocco, non potevo chiedere di meglio.❤️
È stato bellissimo poter tornare a Fairy Oak, scoprendo piccoli dettagli, ricordando le persone, le amicizie, gli amori,... Piccole cose che ti fanno sorridere ed emozionare, dal profondo del cuore. Libro perfetto (emotivamente parlando), nostalgico al punto giusto e che riporta alla mente innumerevoli ricordi, felici ma anche tristi. Leggere di Felì, Vì, Babù e il resto del villaggio è sempre un'emozione unica... ❤️
de tant en tant em va bé llegir llibres que segueixin annexats a la meva infantesa; lliures de maldat i prejudicis, que em facin creure en la màgia, un lloc segur on no existeix el mal i on tots els personatges son honestos, purs i bons. em torno a sentir una nena petita <3 i no hi ha res millor que aquest sentiment
Qué bien, qué a gustito, qué bienvenida más acogedora te dan siempre estos libros. Leer de nuevo una historia del Valle de Verdellano ha sido como volver a casa después de mucho tiempo, caminando entre las calles del pueblo de la mano de viejos amigos.
Libri come questo ti fanno capire che sei completamente rimbambito dai sentimentalismi poiché, pur essendo consapevole dei reali scopi di questa uscita e dello scarso contenuto, non ti alzi dal letto finché non li hai finiti.
Consigliato solo a grandi appassionati e nostalgici della serie.
La prima parte è come una sorta di "spin-off" relativa ai pochi giorni fra l'arrivo di Felì e la nascita delle gemelle, non succede niente ma è un'immersione nel villaggio tale da avere la sensazione camminare per le stradine. La seconda parte passa invece alla fine della storia, intorno al quindicesimo compleanno delle ragazze.
È presentato come un volume che svelerà tante curiosità inedite, ma a mio avviso non lo fa affatto. È più che altro un'operazione di marketing per incantare vecchie bambine innamorate come me (operazione perfettamente riuscita) e per intercettare casualmente qualcun altro e riempirlo di rimandi alle storie precedenti nella speranza che esplori oltre.
Dunque, nel modo più assoluto, non aggiunge niente al mondo che già conosciamo, non era un'uscita necessaria, e tuttavia non posso negare la profonda gioia che ancora mi dà respirare l'atmosfera di Fairy Oak. A questo punto tutto è stato detto, rimane solo la magia di quel luogo e il senso di calore dato da quella comunità, ahimè, così lontana dalla realtà.
Per quanto questo nuovo capitolo non aggiunga tanto alla saga, tornare a casa è sempre emozionante. Anche questo libro mi ha scaldato il cuore e mi ha riportato a galla un mare di ricordi. Non importano gli anni che passano, questa saga è parte di me.
Fino al precedente libro della serie di Fairy Oak, il lettore vive le storie attraverso le avventure di Vaniglia, Pervinca e i loro amici, mentre nel ‘Il destino di una fata’ può assaporare l’atmosfera di quel posto fatato come se fosse la prima volta perché cambia il punto di vista. Sefeliceleisaràdircelovorrà, Felì per semplificare, è una fata nana, alta circa diciotto centimetri e che parla unendo varie parole, uscita con una media molto alta dalla scuola del corso per tate che utilizzerà per accudire le due gemelline di Dalia, prossima alla nascita.
Il tempo, i bambini e i fiori ne fanno di tutti i colori.
Anche se la narrazione è in terza persona, si riesce a percepire perfettamente le sensazioni di stupore, serenità e speranza, con l’aggiunta di un pizzico di timore, che Felì prova fin dal primo momento in cui arriva a Fairy Oak. È affascinata dalle dinamiche degli abitanti del villaggio, rispettosa e divertita dal rapporto fraterno di Dalia – strega del buio – e Tomelilla – strega della luce – ed è entusiasta di essere la tata di due streghette i cui poteri saranno tramandati dalla zia. Quando scrive alle sue amiche fate, si diletta in descrizioni paesaggistiche del villaggio, degli odori che percepisce nell’aria e della nuova casa in cui vive. Il rapporto che riesce a instaurare con la famiglia è fatto di sussurri, segreti, rispetto e fiducia. La fata impara a conoscere le dinamiche della micro società del villaggio, di come si tramandano i poteri magici e le tradizioni e, in Tomelilla, troverà una sorta di guida nel districarsi, inizialmente, in tutto ciò, non limitandosi a una collaborazione sull’educazione da impartire a Vaniglia e Pervinca finché non diventeranno grandi e indipendenti. Il racconto copre un lasso di tempo di quindici anni e man mano che le gemelline crescono, si nota il cambiamento della loro tata e di come riesce a integrarsi fra la gente del villaggio sentendosi parte di esso e della natura.
È una versione incantevole della quotidianità a cui è stata donata una parte magica, una altruistica e una semplice. Il messaggio arriva in punta di piedi e avvolge, come se fosse una morbida sciarpa, chi legge il libro, lasciando una piacevole sensazione per tutta la durata della lettura. Si vorrebbe restare sempre a Fairy Oak, assaggiare le marmellate, osservare il cambiare del colore delle foglie degli alberi e non smettere di fare i giri in giostra al galoppo di un cavallo di legno colorato, indipendentemente dall’età che si ha.
Leggere le storie di Elisabetta Gnone è una coccola che ben si sposa in questo periodo. Ormai è assoldata la sua capacità narrativa, l’atmosfera che riesce a creare e il senso di rispetto verso la natura che condivide con i suoi lettori. In questa sua ultima opera ho notato il suo punto di vista, come anche da lei spiegato all’inizio del libro, e che ha reso ancora più incantevoli le avventure che avvengono a Fairy Oak. Fairy Oak non è un semplice villaggio magico poiché ci convivono quattro popoli in armonia composti da i nonmagici, i magici della luce, i magici del buio e le fate, ma io aggiungerei anche un quinto popolo: i suoi affezionati lettori!
Ho concluso la lettura di “Il destino di una fata”. Ammetto che non sono una persona che si commuove facilmente, (questo non vuol dire che io sia insensibile) ma per questo libro ho versato fiumi di lacrime.
In queste pagine emerge ancora di più il legame tra Felì e le gemelle che è sempre stato molto forte. Il loro rapporto si sviluppa nel corso del tempo; Sefeliceiosaródirtelovorró non perderà di vista le gemelle finché capirà quando sarà il momento di lasciarle andare.
Attraverso i suoi occhi e quelli delle altre fate Fidiven, Etalì, Ditetù, Piffero, Sulfior vediamo crescere i ragazzi ognuno con il suo carattere, con la propria personalità, con le sue amicizie, con i suoi amori, con le passioni che vanno seguite, perché arriva il momento in cui ognuno prende la propria strada e prosegue il suo cammino.
Le fate, tra segreti e altre avventure, imparano a lasciare il giusto spazio e permettono ai ragazzi di vivere serenamente le loro esperienze.
Una serenità che traspare in ogni pagina di questo libro. Tanti sono i piccoli gesti che sembra di vivere con i personaggi, sembra di essere con Cicero e Felì a stendere i panni, oppure con Flox nel suo mondo di colori, oppure con Duff Burdock per mangiare crêpe.
Proprio come un bacio e una carezza il mondo di Fairy Oak è magico, dolce, ricco di emozioni e di sentimenti che insegnano e che fanno riflettere.
Una vez más, volvemos a Fairy Oak. Esta vez, la voz que narra es la de la propia autora que nos cuenta todo esos detalles, esas preguntas que quedaron sin resolver de las historias pasadas, y poder completar una vez más la historia no solo de nuestras protagonistas Vainilla y Pervinca, si no del resto del pueblo de Fairy Oak. Si sois fans de la saga, sabéis que los tres primeros libros son los que forman la trama principal con todo el tema de los magos de luz y de la oscuridad, después existen cuentos aparte, y por el quince aniversario salió la historia perdida, donde, después de todo el tiempo que había pasado desde que la historia terminó, la autora nos regaló una vuelta a esa infancia y a ese pueblo tan encantador. Ahora, con esta novela he sentido calidez, ha sido como rellenar esas pequeñas dudas, o esas curiosidades sobre ciertas cosas que no se cuentan, como por ejemplo tenemos la llegada de Felí, los momentos antes de que todo pasara, antes del nacimiento de las gemelas, o por el contrario, algo que no se explica como la marcha de la misma por el quince cumpleaños de las niñas, momentos en que una hada ya no es niñera.No consideraría esta novela como una trama compleja ni que quiera crear una nueva historia, no como los tres primeros libros, pero si creo que, lo que te hace sentir es un viaje de añoranza, como mencionaba arriba de calidez, puedes sentir las calles de Fairy Oak, su olor, su paz, porque otra cosa no pero la autora tiene una pluma fascinante que hace que al momento seas capaz de imaginarlo todo, cada rincón del pueblo, cada brizna de hierba, absolutamente todo. Por ello simplemente me he dejado llevar con la novela y la he devorado, me ha gustado y a la vez he sentido nostalgia y tristeza, y me da la sensación de que podría ser un adiós de este mundo, y desde que he vuelto con las nuevas novelas me cuesta volver a decir adiós. Para los que tenéis peques, y para los que no también, si nunca fueron parte de vuestra infancia es vuestro momento, os encantarán.