Le terre dell’Adriatico orientale sono state uno dei laboratori della violenza politica del ʼ900: scontri di piazza, incendi, ribellioni militari come quella di D’Annunzio, squadrismo, conati rivoluzionari, stato di polizia, persecuzione delle minoranze, terrorismo, condanne del tribunale speciale fascista, pogrom antiebraici, lotta partigiana, guerra ai civili, stragi, deportazioni, fabbriche della morte come la Risiera di San Sabba, foibe, sradicamento di intere comunità nazionali. Queste esplosioni di violenza sono state spesso studiate con un’ottica parziale, e quasi sempre all’interno di una storia nazionale ben definita – prevalentemente quella italiana o quella jugoslava (slovena e croata) –, scelta questa che non può che originare incomprensioni e deformazioni interpretative. Infatti, è solo applicando contemporaneamente punti di vista diversi che si può sperare di comprendere le dinamiche di un territorio plurale come quello dell’Adriatico orientale, che nel corso del ʼ900 oscillò fra diverse appartenenze statuali. Inoltre, le versioni offerte dalle singole storiografie nazionali non fanno che rafforzare le memorie già a suo tempo divise e rimaste tali generazione dopo generazione. Sono maturi i tempi per tentare di ricostruire una panoramica complessiva delle logiche della violenza che hanno avvelenato – non solo al confine orientale – l’intero Novecento.
Raoul Pupo (Trieste, 1952) è uno storico italiano, a lungo docente di Storia contemporanea all'Università di Trieste. Si occupa di storia della politica estera italiana, della frontiera adriatica, delle occupazioni italiane dei Balcani e degli spostamenti forzati di popolazioni in Europa nel Novecento.
R.Pupo è uno storico ( e professore di Storia contemporanea all’università di Trieste), che scrive conoscendo benissimo gli argomenti che sta affrontando: sia perché li approfondisce scavando negli archivi ( vedi la corposa bibliografia) , sia perché parla di “ casa sua “. E avrei già detto tutto. Lui è di Trieste e scrive di Trieste, la mia bellissima città che è stata la più martoriata di tutte dal 1918 in poi . Quanti italiani dovrebbero leggere i suoi saggi prima di affrontare argomenti che non conoscono, soprattutto i miei concittadini e dintorni …. : meno ne sanno più parlano. Due grandissime doti di Raoul Pupo : una - come già detto - scrive di quello che ha potuto verificare, due non dà giudizi e con molta umiltà afferma che “ la responsabilità di certi fatti, forse non la sapremo mai “ Lui non inventa pur di scrivere qualcosa.
Saggio super interessante e assolutamente consigliato se volete approfondire il tema del confine orientale del nostro paese! Raoul Pupo parte da prima della fine del 1800 per farci capire come era complessa la situazione e su come abbia influito su tutto quello che è successo durante la Seconda Guerra Mondiale. L'approccio è molto storico, con dati e anche una preziosa bibliografia (Gobetti ha toccato più i giorni nostri con le vari problemi di propaganda che ci sono a riguardo). Ci sono anche delle considerazioni importanti su cui tutt* dobbiamo riflettere per essere onesti con la nostra storia. Bello bello! ❤️
Interessante disamina della travagliatissima prima metà del Novecento che si è vissuta nei territori di confine tra Trieste, Istria e Dalmazia. In alcuni punti forse si nota che chi scrive è un accademico italiano, ma i fatti narrati sono interessanti e si supera facilmente l'ostacolo di una prosa talvolta un po' troppo da testo universitario. Mi ha particolarmente colpito il fatto che a conti fatti il periodo peggiore per gli abitanti di questi territori è stato l'immediato dopoguerra, dove nel resto d'Italia si festeggiava la "liberazione". Scioccante la strage di Vergarolla, che non conoscevo.
Perfect history book about my family life. I doubt I will ever remember one name or one acronym, but it did give me a good idea of what happenned around there. They tell me things have recently changed but I still refuse to spend any time in what used to be Jugoslavia. And Now I understand better why they think the same about Italians. Good historian mr. Pupo.