'Un sognatore, nella magia vagamente inquieta delle nordiche notti bianche, isolato dalla realtà e da qualsiasi rapporto di amicizia, incontra una ragazza durante una passeggiata notturna. Comincia così la sua “educazione sentimentale”, che risveglierà in lui emozioni tanto potenti quanto da tempo dimenticate.
"Le notti bianche" F. M. Dostoevskij: 2 Un'antica e fastidiosa storia di friendzone. Pietroburgo 1850 circa. Un ragazzo, al limite con l'autismo per le sue interazioni con il genere umano, incontra, durante una delle sue passeggiate serali, una ragazza di nome Anastasia di 16 anni che piange sulla riva del fiume. Intenerito, interessato e, in meno di quattro secondi netti, innamorato perso, si fa raccontare la storia di lei. Anastasia, che vive quasi in clausura con la nonna cieca, si è innamorata dell'inquilino della mansarda che la nonna affitta. L'amore sembra ricambiato, ma questi, per avere abbastanza soldi per sposare la ragazza, deve allontanarsi per un anno per affari con la promessa di sposarla al suo ritorno. Anastasia attende pazientemente per un anno per poi venire a sapere che il suo grande amore è già in città da qualche giorno senza però essersi messo in contatto con lei. È al culmine della disperazione di lei che avviene l'incontro con il protagonista il quale ne approfitta sapientemente per imbarbaggiannarsi la ragazza. Seguono altre notti di discorsi e, con l'aiuto di lui che recita la parte dell'amicone per poterle stare vicino, Anastasia scrive e fa recapitare una lettera al suo grande amore senza però ricevere alcuna risposta. Affranta, giura eterno amore al povero amico sfigato per poi rimangiarsi tutto tre minuti dopo quando incontrano il grande amore di lei. Anastasia corre incontro al suo grande amore, va via con lui e poco tempo dopo manda una lettera di friendzonamento al timido e sfortunato protagonista.
Non amo i classici, purtroppo me li hanno sempre fatti odiare. Se fossero tutti scritti così però penso che potrei apprezzarli maggiormente. Quest'anno mi ero ripromessa di leggere almeno un classico per avere la possibilita di ricredermi. Non penso che questo valga ma ora che so la trama mi incuriosisce conoscere i veri dialoghi e il vero stile di scrittura di questo romanzo.
Non dobbiamo avere paura di vivere la vita (ce ne è concessa una sola), non dobbiamo avere paura di rivelare i nostri sentimenti verso qualcuno o qualcosa, non dobbiamo avere paura di aprirci agli altri. Dobbiamo goderci il tempo che abbiamo e soprattutto con chi vogliamo, con chi ci rende felici. Dobbiamo mettere a nudo il nostro animo con sincerità e mai con timore.
Cit: “Un intero minuto di felicità! È forse poco, sia pure in tutta la vita d’un uomo?”
No non lo è..ognuno di noi si merita la felicità. Ognuno di noi è sognatore a proprio modo e a questo punto direi: GUAI A CHI CI TOGLIE I SOGNI! È confortante perdersi nei sogni e quasi dimenticarsi della vita reale che scorre.
Avevo alte aspettative per questo libro, che sono state un po’ deluse. Sapevo fosse un po’ delulu il protagonista ma non COSÌ Delulu. l’amico si è fatto prendere per il culo per bene, così tanto che a tratti volevo tirargli uno schiaffo e dirgli “ripigliati”. Nonostante i miei istinti ha delle ottime riflessioni e frasi che fanno pensare. l’ho trovato un po statico, nonostante ciò il libro ha preso più ritmo nelle ultime 15 pagine dove i due andavano in giro (molto carina quella parte) Vibes molto belle, molto dicembre neve cozy io sono al caldo e tu no vibesss. Lettura breve ma per questo non leggera, penso che se lo avessi letto in un altro periodo mi sarebbe piaciuto di più
frase preferita: “È come se noi suoi confronti io abbia un rispetto eccessivo, e questo non dimostra forse che non siamo alla pari?” “No, Nesten’ka, no. Significa che voi lo amate più di ogni altra cosa al mondo e lo amate molto più di voi stessa”
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Una storia profondamente notturna che ha riguardato tutti almeno una volta nella vita. Libro breve scritto decisamente bene e con grazia. Consiglio vivamente a tutti!
Sono davvero troppo agitati quando parlano, agitano pure me. Lei molto infantile, lui tanto sognatore, gli manca un po’ più di contatto con la realtà, forse perché non parla mai con nessuno. Sì legge veloce, scorre velocemente ma di sostanza non c’è troppo… tanti convenevoli russi in mezzo a questa grande agitazione nel parlare.
Riuscire ad aprirsi ad un altro Essere è già un atto d'amore, è comunque "darsi" in qualche modo. Riuscire a cogliere quel dono da parte di qualcuno/a e a riporlo nel proprio cuore è "ridare amore". Durasse una notte o una vita è AMORE.
Probabilmente non è il migliore libro che abbia mai letto, ma è stato piacevole accompagnarsi al protagonista e Nastenka. La storia è leggera e prevedibile, la scrittura un po' più pesante. È il primo libro di Dostoevskij che leggo, proverò con qualcos'altro. ☺️
Ricapitolando: uno sfigato sognatore vaga solitario per la città deserta (son tutti in vacanza e, comunque, non se lo fila nessuno). Lo fa pure di notte, in quanto solo e bastonato, non ha altro da fare. Per un caso fortuito incontra una tipa. È imbranato anche negli approcci, ma questa volta gli va di lusso che una situazione particolare gli facilita la vita. Ovviamente è una sconosciuta, ma in poche pagine lui si innamora perdutamente di lei. Ma lei è perdutamente innamorata di un altro (pure questo a malapena incrociato per le scale di casa). Lei si manifesta all’altro, ma l’altro sembra non filarsela manco di striscio. Lui che ormai è perdutamente perso per lei, la aiuta a comunicare con l’altro, perché è talmente innamorato che farebbe ogni cosa per lei, nonostante significhi aiutare l’antagonista. Passata qualche notte l’altro la ignora proprio, allora lui si dichiara. Lei annuncia di volerlo sposare, lui è contento matto, già costruiscono progetti futuri, ma, all’improvviso, ecco l’altro che torna dall’oblio. Lei si rimangia tutto, molla lui, sposa l’altro e, oltretutto, scrive una lettera a lui dichiarando di voler andare a trovarlo, loro due assieme, da sposati. Capisco che toccare un mostro sacro letterario sia oltremodo dissacrante, però cambiano i toni, le battute, il modus operandi, ma il volume ha tutti gli aspetti di Confettura Consumistica ad Alto Effetto (C.A.E., per gli amici). Decisamente inverosimile, smaccatamente paraculo, a tratti offensivamente mieloso. Però, e questo gli va riconosciuto, Fëdor, almeno scrivi da dio, e questo ti salva da un deserto di stelle.
Un romanzo ricco di immagini e fantasie... che purtroppo nella realtà non vengono soddisfatte. Un sognatore il protagonista che dei suoi sogni ne fa la sua vita e nient altro. Crede che la realtà non eguagliera la sua immaginazione, così si preclude nella sua fantasia. Rimanendo isolato dagli altri. Ecco chi è il protagonista del romanzo ma cosa gli accadrà in queste fatidiche notti bianche? Scoprilo leggendo...
La storia di un ingenuo sognatore. Come una creatura estranea alla San Pietroburgo dell' epoca, più incline a comunicare con le case che con le persone, incompreso per quel mondo , si innamora di una giovane incontrata una sera per le strade della città. è propio questo amore la sua rovina. Dopo essere stato illuso e preso in giro, amato e poi rifiutato, continua la sua solitaria vita ma meno ingenuo e meno sognatore.
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It's a very small book, 60 pages long. It's definitely a classic. It didn't sweep me off my feet, though. The moment of the "betrayal" was definitely sad, but the shortness of the book and the little explanation about the charachters' stories didn't let me get more attached to them. It's pretty sad that the woman is pictured as a creature whose only problem is love/marriage, though it may be appropriate for the time it was written. I liked it, but I didn't love it.
" [...] Ascoltate, perché non ci comportiamo tutti come fratelli? Perché anche l'uomo migliore è come se nascondesse sempre qualcosa all'altro e gli tacesse qualcosa? Perché non dire subito, direttamente, quel che si ha nel cuore, se sai che non parlerai al vento? Altrimenti ognuno appare più severo di quanti in effetti sia, come se tutti temessero di offendere i propri sentimenti palesandosi molto velocemente..."
White Nights is pure heartache wrapped in poetry. Dostoevsky captures the unbearable beauty of human loneliness—two souls colliding under the night sky, both craving something they can’t quite grasp. It’s like he took the feeling of wanting to be loved and stretched it into a dreamy, tender ache that never lets go.
Lo stile d’altri tempi è di base un po’ più pesante rispetto ai testi odierni. Ci sono tante ripetizioni di parole e frasi che avrei tolto. Tuttavia erano davvero profonde e intense certe riflessioni sui sentimenti dei due protagonisti e ho amato tantissimo il finale.
credevo mi prendesse di più, nonostante la storia sia romantica e bella. penso di non aver compreso il vero messaggio della storia, più per la difficoltà nel comprendere la scrittura non posso dire nulla
È il primo libro di Dostoevskij che leggo e devo dire che mi è piaciuto molto, nonostante sia breve è riuscito a prendermi totalmente. Credo proprio che mi immergerò in altre letture di questo autore.
Partenza un po' letta perché sembra più un 'flusso di coscienza ", ma poi diventa una storia, un attimo di felicità che va vissuto. Breve ma che arriva al cuore.
Deludente per come hanno sempre parlato di Dostoevskij. La storia carina ma parecchio infantile e irreale. Proverò a leggere un altro suo libro in futuro ma questo non mi ha convinto.
Quanto odio i personaggi come nastan'ke. Al lettore il compito di capire se la storia sia reale o un sogno per il sognatore, visto che un nome non ce l'ha.