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Crepacuore. Storia di una dipendenza affettiva

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“Quando non eravamo insieme sentivo uno strano disordine emotivo, una specie di febbre, di sete che dovevo placare. Vivevo le mie giornate senza di lui come un intervallo, una pausa dell’esistenza. Mi spegnevo, in attesa di riaccendermi quando lo avrei rivisto. Ero appena diventata una giovane tossica, convinta, al contrario, di aver colmato quella zona irrimediabilmente cava della mia esistenza.”Così Selvaggia Lucarelli descrive gli esordi di una relazione durata ben quattro anni in cui nulla, nella sua vita, ha avuto scampo: dal lavoro agli amici, l’ossessione per una storia che non aveva alcuna possibilità di funzionare, piano piano, come un fungo infestante, ha intaccato tutto quello che la circondava. Perfino l’amore per suo figlio, che finisce trascurato tra decisioni imprudenti e un’asfissiante sindrome abbandonica: “Oggi, guardandomi indietro, faccio ancora fatica ad ammetterlo, ma la felicità di mio figlio, la sua sicurezza perfino, erano la cosa più importante solo in quei rari momenti in cui sentivo di aver messo la mia relazione al sicuro. L’unico pericolo che avvertivo come costante e incombente era quello che lui mi lasciasse per la mia evidente inadeguatezza”.Con coraggio, senza fare sconti soprattutto a se stessa, racconta come un incontro tra un uomo che non vede nulla oltre se stesso e una donna che non vede nulla oltre lui può trasformarsi in una devastante dipendenza affettiva da cui la protagonista uscirà solo dopo aver toccato il fondo. Solo dopo aver compreso cos’era quel vuoto da colmare e perché ha coltivato la speranza distruttiva che qualcuno potesse colmarlo: “Siamo stati, insieme, una profezia feroce che per avverarsi aveva bisogno delle ferite di entrambi”.

224 pages, Kindle Edition

First published November 16, 2021

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About the author

Selvaggia Lucarelli

10 books74 followers
Selvaggia Lucarelli è un'opinionista, conduttrice televisiva, conduttrice radiofonica e blogger italiana.

Dopo aver esordito a cavallo tra gli anni novanta e duemila come attrice teatrale, è divenuta nota al grande pubblico nel 2002 grazie al suo blog, che le ha permesso di partecipare a numerosi programmi televisivi, nel ruolo di opinionista. Ha anche condotto alcuni programmi radiofonici e pubblicato due libri, il primo dei quali è Mantienimi, edito nel 2004 dalla Arnoldo Mondadori Editore, il secondo è il romanzo Che ci importa del mondo edito nel 2014 da Rizzoli.

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116 (22%)
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186 (36%)
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26 (5%)
1 star
4 (<1%)
Displaying 1 - 30 of 49 reviews
Profile Image for Jessica.
308 reviews102 followers
Read
November 21, 2021
Sapevo già molto di questa storia, se non tutto: ho letto i precedenti libri di Selvaggia Lucarelli, ho visto la puntata dell'Assedio dove parlava con Daria Bignardi di amore tossico, ho ascoltato con piacere il podcast "Proprio a me" dove si susseguono diverse storie di dipendenza affettiva e la prima raccontata è proprio quella di Selvaggia Lucarelli. Per questo faccio fatica a valutare questo libro perché per me è stato come rileggere una storia che già conoscevo e a cui nella forma cartacea non è stato aggiunto nulla di più di quanto già non fosse stato detto nelle "altre versioni".
Mi aspettavo un racconto più intimistico o forse a più voci non saprei; il podcast secondo me è stato molto più incisivo e interessante.
Profile Image for Ilaria Quercia.
408 reviews112 followers
November 21, 2021
La Lucarelli scrive bene, si mette a nudo anche raccontandoci episodi per cui lei stessa prova vergogna di sé, non mi riferisco alla debolezza provocata da una dipendenza affettiva, quanto a momenti di fallibilità come madre e professionista.
Il suo coraggio, il suo distacco e la sua crescita emotiva sicuramente la rendono apprezzabile.
Però...
1) È un personaggio pubblico, "nun c'è bisogn 'a zingar p'nduvinà, cuncè". Lui è Vicky Gitto di Y&R. Perché mettere alla berlina qualcuno e raccontare anche particolari intimi di una relazione? È una caduta di stile.
2) Prezzo eccessivo per duecento pagine larghe larghe che si leggono in meno di due ore. Capisco bene che la popolarità abbia il suo prezzo, ma anche questo forse è un gioco di rivalsa e narcisismo.
3) I libri della Lucarelli li ho letti tutti, sebbene in forma diversa molti concetti e modi di pensare mi erano già noti in "Casi Umani", "10 piccoli infami"e "che ci importa del mondo?"
Profile Image for Chiara Barlassina.
22 reviews3 followers
May 18, 2024
È sempre difficile valutare i libri autobiografici, soprattutto quando x protagonistx si mettono a nudo e si rivelano diversi da come ci aspettavamo. Selvaggia Lucarelli è sicuramente una donna sferzante, battagliera, ma qui si mostra vulnerabile, e penso che faccia arrabbiare non perché si discosti dall’apparenza, ma perché ci sembra inaccettabile che anche una come lei abbia delle debolezze. E se le ha lei, chissà quali e quante ne avrò io, che di quella forza ne ho nemmeno la metà.
Sono stata in una relazione tossica per più di tre anni, come dice lei ‘mi sono drogata’ e ogni relazione tossica si somiglia. Ho ritrovato qui le stesse dinamiche che vivevo io, e se avessi le capacità che ha lei probabilmente un libro del genere l’avrei anche scritto. Chi critica il fatto che si possa risalire facilmente al compagno abusivo del libro secondo me manca il punto. Innanzitutto, chi si fa carnefice di un’altra persona non ha minimamente il mio rispetto né ho interesse che la sua privacy venga tutelata, in secondo luogo essendo un libro autobiografico sarebbe disonesto inventare dettagli e mascherare situazioni perché così si fa un favore a una persona che è stata prima di tutto violenta.
Mi piace che Lucarelli abbia affrontato anche la questione dolorosa del disprezzo di sé quando ci si trova dall’altra parte della relazione, la difficoltà di ammettere a sé e a altrx che si sta prendendo una brutta china, le menzogne, la perdita totale di dignità.
Lo consiglio soprattutto a chi non c’è mai passatx per capire meglio una situazione che apparentemente sarebbe ‘hai incontrato unx stronzx’ ma in realtà nasconde delle dinamiche molto pericolose.
Profile Image for Sonia.
105 reviews2 followers
December 30, 2022
Il libro di per sé scorre velocemente, la Lucarelli si è coraggiosamente messa a nudo, sia come donna che come madre, per evidenziare i meccanismi e gli effetti collaterali delle dipendenze affettive. Mi aspettavo qualche riflessione più approfondita sulla tematica.
Profile Image for IlaPerla.
155 reviews3 followers
February 16, 2022
Non mi ha convinto... mi aspettavo decisamente altro, una protagonista più battagliera, dei consigli su un tema molto delicato e dilagante. Invece nulla... mi aspettavo una Lucarelli più pungente, più cazzuta. Non l'ho trovata.
Profile Image for Ilenia.
24 reviews2 followers
November 6, 2025
♣️ Quando si parla di dipendenza, solitamente si tende a pensare alla dipendenza da sostanze, come l'alcool o la droga, o da determinati "svaghi", come la dipendenza da gioco o dal telefonino. Ammetto che non avevo mai immaginato esistesse il concetto di dipendenza affettiva.

❤️‍🩹 Ma come si riconosce una dipendenza affettiva? Qual è il confine tra essere innamorati di una persona e l'esserne dipendenti? E soprattutto, come se ne esce?
Come per tutte le altre dipendenze, anche in quella affettiva c'è un iniziale sentimento di euforia e benessere nel momento in cui si entra in contatto con l'oggetto della dipendenza stessa, per poi invece provare vuoto, ansia e smarrimento ogni volta che la "dose" finisce. Questo porta poi ad allontanarsi da tutto il resto, inclusi gli amici, la famiglia o la realizzazione personale, convinti che l'unica fonte di gioia sia la persona amata.

💔 @selvaggialucarelli racconta la sua personale esperienza, dal primo incontro al riscatto finale, senza tralasciare errori e ricadute.

Il mio voto: ⭐️⭐️⭐️⭐️/5

🖤 "Quando non ero con lui sentivo uno strano disordine emotivo, una specie di febbre, di sete che dovevo placare. Vivevo le mie giornate senza di lui come un intervallo, una pausa dell’esistenza. Mi spegnevo, in attesa di riaccendermi quando lo avrei rivisto."
Profile Image for Erika.
38 reviews7 followers
January 8, 2022
«È la scrittura a svolgere una funzione terapeutica: quando si regala la propria storia al mondo, è un atto liberatorio, significa che si è andati oltre.»

«Mio padre era un uomo di poche parole e il suo silenzio non mi impressionava. Mia madre era una donna di molte parole, il suo silenzio era dirompente e punitivo. Mi terrorizzava.»

«La verità è che mia madre, sebbene non fosse capace di riconoscerlo, dipendeva completamente da mio padre. Quando lo ha incontrato, ha rinunciato a una parte di sé, convinta che lui potesse colmarla. Quel vuoto non le ha mai dato pace.»

«Non c’era tempo per interrogarsi su cosa non andasse nella mia vita, perché la mia vita era tutto quello che mia madre non aveva avuto, quindi stavo facendo bene.»

«Del resto, questo è un equivoco frequente: tendiamo a identificare le persone con il lavoro che fanno, con quello che comunicano in pubblico, con il percepito. E invece c’è una stanza segreta in ognuno di noi, un luogo in cui il passato mastica il presente e restituisce una poltiglia amorfa di codici e filtri emotivi che spesso non c’entrano nulla col resto della nostra vita.»

«Imparai, in quella mano che stringeva la mia, la potenza della chimica, di qualcosa che non governi tu, che ha a che fare con una sfera primitiva.»

«Non si è adulti, quando si è dipendenti, neppure a trentacinque anni.»

«Perché con le droghe funziona così: a ogni buco, il senso di benessere ha una durata sempre inferiore. Tu però continui a bucarti, nell’illusione di provare ancora l’estasi della prima volta. È quella che qualcuno ha definito “speranza distruttiva”: vivevo per pochi attimi di appagamento, in una quotidianità triste, mortificante.»

«Nel corso degli anni ho capito che se non si va alla radice del problema, le dipendenze si spostano, trovano nuove forme con cui manifestarsi, nuovi (dis)equilibri.»

«Le relazioni tossiche hanno una peculiarità: si interrompono quasi sempre quando accade qualcosa di così tangibile, di così irrimandabile da non poter più girare la testa dall’altra parte. Non è il dolore che le spegne. È l’istinto di sopravvivenza.»

«Quando tocchi il fondo di qualcosa, la luce non c’è o è sopra di te, molto lontana, ma i piedi, finalmente, poggiano su qualcosa. Ti puoi perfino sdraiare, sul fondo. Riposarti, nella tua sofferenza.»

«La scelta di un uomo non disponibile dal punto di vista affettivo mi aveva illusa di poter sistemare quello che mi era mancato durante l’infanzia. Sarei finalmente riuscita ad avere amore da chi non era stato capace di darmene.»

«Tutto quello che si è lasciato indietro negli anni della dipendenza – le tappe saltate, le questioni irrisolte – si presenterà perentorio davanti alla porta di casa, chiedendo di pagare il conto.»

«Capii che il dolore non fa sconti. Ha le sue tappe e saltarne una non è una scorciatoia efficace. Serve solo a rimandare la fase dell’elaborazione e prima o poi si torna indietro, per affrontare ciò che non si è affrontato.»

«Soprattutto, siamo due persone che si fanno del bene. Ed è stato possibile perché eravamo due vasi pieni, quando ci siamo incontrati, nessuno dei due ha colmato un vuoto nell’altro. Ci siamo arricchiti, non completati. Lorenzo è la persona che vorrei essere se non fosse il mio fidanzato, mi piace non solo nella nostra relazione, ma anche e soprattutto fuori dalla nostra relazione.»
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1 review
August 13, 2025
Selvaggia scrive molto bene, fluido, con parole d'impatto.


Non sono brava a scrivere, e ho dettato quindi spero che non abbia scritto cazzate, tenderò a dilungarmi troppo, ma lo so che farci



1) parla troppo di sé, poco autorifleasiva, stile di scrittura un po' troppo teatrale, e irrispettoso in alcuni ambiti che poi spiegherò

2) usa la paura dell'abbandono, come giustificazione, la trovo egoista e infantile, costringere un bambino ( suo figlio) a corrergli dietro ad ogni suo capriccio, era si è preoccupata che il bambino stesse male e he potesse infastidire il compagno....

3) ha fatto capire vi regolate per lei era impensabile andare dallo psicologo, non ha aggiunto altro, bastava scrivere : (lo vedevo come un fallimento, ma.. O ad oggi ho compreso che o sono riuscita a scrivere questo libro grazie ad un persorso di lavoro su me stessa affrontata con una psicologa)

4) lei è una Favorita, non che non meritassi lavoro, si è impegnata ed è giusto così, però non ha menzionato, il fatto che altre donne che sono meno fortunati di lei, e con meno mezzi, sono riusciti a fare la stessa cosa che ha fatto lei, e pochissime di loro riuscivano anche ad andare in vacanza

5) ha accettato, di essere un soprammobile, di essere chiamata a comando quando a lui non dava fastidio, ha accettato che lui guidasse come un matto con lei e il figlio dentro in macchina, perché lui urlasse al figlio...

6) spa dipendenza da eroina è molto simile alla dipendenza affettiva però non puoi essere così egoista da trascinarti con te Tuo figlio. Trovo poco originale, e banale utilizzare la dipendenza da eroina per descrivere il suo rapporto, perché lo si trova quasi in ogni pagina, lo trovo un po' irrispettoso, perché diventa poi in modo in cui descrive il drogato con la siringa sulla vena, pacchiano irrispettoso disgustoso, teatrale. Sembra una mancanza di originalità, e di metafore per spiegare quello che sentiva. Lo usa come scudo come protezione, però alla fine detto così tante volte perde valore, e fatte così tante volte così tanti errori, Poi alcune cose diventano ingiustificabili

7) solo una volta nel libro, ha giustificato il compagno, dicendo che anche lui era come un drogato ( relazione tossica), anche se è ingiustificabile e lo sono tutti e due, lo trovo troppo comodo....

8) la trova un po' simile a me, non so se lei ha fatto un percorso di guarigione, pure io racconto i fatti per spiegare come mi sono sentita, però non ti fa star bene, perché sputi fatti vomiti fatti, Ma non riesci a estrapolare quello che pensi, perché se tu dici quello che pensi alla fine, detto ad alta voce aiuta di più
Profile Image for MartinaViola.
97 reviews35 followers
December 13, 2021
Di recente uno Sheldon Cooper mi ha spezzato il cuore dicendomi che legge solo saggistica - "che almeno ha qualcosa da insegnare!" A queste parole la mia anima è scattata in piedi, sconvolta e un po' indignata, pronta a contraddire l'amico scienziato che non crede sia possibile conoscere attraverso il particolare, ma soltanto attraverso dati e statistiche.
Una storia, invece, è spesso "solo" la storia di qualcuno: un tassello nel mutevole mosaico dell'esistenza, sprovvisto di grafici a torta e di legende. Va da sé che non si può conoscere ogni tassello e che ci tocca raggrupparli per forza di cose ma, nella mia personalissima esplorazione, mi piace pensare che conoscere più storie possibili non solo mi permette di scoprire realtà diverse, ma mi regala una nuova prospettiva, uno sguardo sempre più aggiornato anche sulla mia mattonella e su quelli che ci girano sopra.

Conoscevo già la storia di Selvaggia Lucarelli, avendo già ascoltato il podcast Proprio a me in cui, a partire dalla sua esperienza, racconta la dipendenza affettiva attraverso molteplici testimonianze e con il supporto della psicologa Ameya Canovi. In Crepacuore Selvaggia Lucarelli continua a scavare e ci porta con sé nella spirale dell'autodistruzione, in balia della quale smette di essere una persona, una donna, una madre e regredisce al bisogno infantile, incapace di assumersi le sue responsabilità, mettendo a repentaglio se stessa e suo figlio. Perché raccontare questa storia e perché leggerla?

Intanto ci vuole coraggio a raccontarla, a mostrarsi in tutta la propria fallibile umanità, ammettendo i propri errori nel gioco al massacro di una relazione disfunzionale. Selvaggia Lucarelli non si risparmia, tira fuori tutto quello che ha vissuto e gli dà un nome, riportando ai suoi lettori una fedele rappresentazione della dipendenza affettiva: uno strumento utilissimo che spero possa spingere molti a farsi delle domande e altri a scappare senza voltarsi mai. Insomma è importante parlare delle cose difficili, di come si costruisce un rapporto di coppia sano e soprattutto di come riconoscerne uno malato.

Mi è successo. Per un tempo più breve e con tutt'altre sfumature, ma è capitato anche a me.
Sono convinta che se avessi avuto accesso prima a una simile rappresentazione avrei potuto evitarlo. La conoscenza è potere, diceva qualcuno, quindi facciamo tesoro delle lotte altrui e non lasciamo che la sofferenza sia stata vana.
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6 reviews1 follower
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April 14, 2022
ieri sera ho letto il libro Crepacuore di Selvaggia Lucarelli. Un libro autobiografico.

• Buco nero.
• Tossicitá
• Dipendenza affettiva
• Paura di morire
• Paura dell´abbandono
Sono solo alcuni punti che la Lucarelli tratta in questo testo pieno di sofferenza, condividendo la piú nociva delle sue relazioni con un uomo. Posso solo immaginare come si sia sentita libera scrivendo questo libro dopo una esperienza del genere. Le mancanze di dignitá, rispetto, civiltá in una coppia dovrebberó essere sempre evitate. Si parlo al plurale perché é quando mancano tutte queste attenzioni nella quotidianitá di una coppia, che poi si cade nel buco nero della dipendenza affettiva e non si sa come uscirne.

"La dipendenza affettiva è una patologia comportamentale che influenza le relazioni e può portare molto dolore all’interno della coppia. E di quel dolore é impastato il libro Crepacuore.
Come si riconosce una persona con dipendenza affettiva?
I sintomi più importanti sono: senso di colpa e di inferiorità nei confronti del partner, estrema gelosia, paura dell'abbandono, scarsa autostima verso sé stessi e annullamento di sé e delle proprie passioni per compiacere il partner. L'altra metà viene posta al di sopra di tutto e tutti, anche di sé stessi."

Selvaggia analizza tutti questi sintomi quando finalmente si puó definire guarita da questo male di cui purtroppo oggi giorno si parla ancora troppo poco.
Un Libro che consiglio a tutti, anche a chi non vive direttamente queste situazioni drammatiche.
21 reviews1 follower
November 19, 2021
È stato penso il primo libro autobiografico che abbia mai letto. L'acquisto è stato fortemente dettato anche dalla curiosità e simpatia nei confronti di Selvaggia che ho imparato a conoscere meglio negli ultimi anni, attraverso i social e la televisione. Ho seguito anche il suo racconto attraverso il podcast e questo mi ha aiutato a rimmergermi meglio, nelle varie sfumature della sua storia. Infatti, tante informazioni del podcast vengono riprese nel libro con aggiunta di altri particolari. Mi ha colpito molto l'autoanalisi di Selvaggia e il suo voler raccontare il suo dolore da dipendente affettiva, non da vittima, ma da persona umana e generosa, mettendo anche in primo piano i suoi errori con il figlio Leon. Il parallelismo con i suoi genitori, e l'accostamento delle sensazioni vissute da una Selvaggia figlia, a quelle legate al punto di vista di Leon figlio non passano assolutamente indifferenti, è rappresentato per me un punto cardine nel suo libro. Come anche il capitolo, "La memoria dell'anguilla". Concetto che mi ha fatto in parte ricordare il libro "Storia della mia ansia" di Daria Bignardi e il legame della scrittrice alla madre affetta da ansia cronica che ha influenzato inevitabilmente la stessa Daria figlia.
È stata giusta anche l'idea del temporaneo distacco dalla sua spiccata ironia che la contraddistingue, mettendo così in primo piano una Selvaggia fragile, piacevolmente inaspettata, ma comunque sempre battagliera.
Voto: 7,5
239 reviews
January 21, 2022
Libro autobiografico che racconta la storia di dipendenza affettiva avuta da Selvaggia Lucarelli durante l'infanzia del figlio Leon.
Ho trovato la storia molto interessante sia per quanto attiene l'analisi che la Lucarelli fa di se stessa riconoscendo i segni di una profonda paura di essere abbandonata sia per quanto attiene il suo ruolo di madre. Le pagine che riguardano gli effetti che questa relazione disfunzionale ha avuto su Leon sono quelle che ho trovato di maggior impatto. Fa paura pensare che un bambino possa trovarsi in situazioni sgradevoli e potenzialmente pericolose e che il genitore non lo protegga. E mi verrebbe da dire "Io non lo farei" e spero davvero di non farlo mai ma non credo neanche che possa essere così facili esserne sicuri. Con il senno di poi c'è solo da essere felici che Selvaggia Lucarelli sia uscita da questa storia e che Leon sia diventato comunque un ragazzo sereno (almeno così sembra).
Il tema della dipendenza emotiva è molto attuale ed ancora poco dibattuto e conosciuto, spero che questo libro così come il podcast "Proprio a me" possano servire a riconoscere certi segnali di relazioni malsane e possano anche permettere una sana autoanalisi.
Lo stile è scorrevole e diretto, un racconto di un'esperienza quasi come si fa tra amiche.
Profile Image for Elisa.
16 reviews
February 24, 2023
la storia che ognuna di noi vive almeno una volta nella vita

Questa storia è così bella perchè è così sofferta. Ferisce leggere come una donna si colpevolizzi di errori che ha fatto perché travolta dalla passione. Ad un certo punto ho pensato ‘perché si sta dipingendo così brutalmente debole? Perché di fronte ad un uomo, che palesemente non conosce l’amore, lei si sente sbagliata?’. È così facile giudicare dall’esterno e vedere tutto con più chiarezza. Ma quando ci sei dentro, niente ha senso nemmeno la razionalità. C’è voluto tempo per guarire, lo si percepisce. Una scrittura molto vera e sentimentale. Sentimentale perché tratta dei sentimenti non perché è smielata. Non c’è nulla di smielato in questo racconto, solo la crudeltà delle emozioni.
Profile Image for Nicole Bartolini.
49 reviews1 follower
January 8, 2022
Il racconto sincero e senza sconti di una storia d'amore che di amore non nulla!
Selvaggia ci porta a scoprire tramite il suo personale stile di scrittura una delle parti più intime della sua vita.
Si legge in poche ore anche grazie alla grande capacità narrativa dell'autrice!
È una storia dolorosa, raccontata in maniera talmente cruda che si verrebbe voglia di abbracciare lei, consolare Leon (il bambino più adulto di cui io abbia mai letto) e dir loro che, prima o poi, andrà meglio.
Da leggere se si vuol conoscere il mondo, di cui ahimè si parla ancora troppo poco, delle dipendenze affettive.
Profile Image for Maison Koala.
364 reviews12 followers
May 20, 2022
Quattro stelle arrotondate per eccesso perché chi ha avuto esperienza di amori sghembi, raschiando il fondo del barile della disistima, non può non immedesimarsi nella protagonista - una Selvaggia decisamente più autentica e dolente dell'opinionista patinata e sopra le righe che, per qualche motivo, si ostina a voler apparire.

Seguendola sui social dai tempi di StanzaSelvaggia, non è stato arduo nemmeno risalire al coprotoganista della storia ed artefice di tanta opprimente infelicità. (Complimentoni, eh!)

Giudizio tecnico: la varietà della fauna maschile non conosce confini. Diamoglieli noi, santo cielo!
Profile Image for Gabriella Rinaldi.
Author 19 books7 followers
January 5, 2023
Il contenuto del libro lo conoscevo già, a sommi capi, per aver seguito i podcast della signora Lucarelli. Posso solo aggiungere che questo libro è un regalo. È un regalo che la stessa Selvaggia fa a tutte le persone che hanno vissuto o stanno vivendo un'esperienza dura, forte, raccapricciante come quella vissuta da lei e non sanno dare un nome alla cosa.
Non è un libro che consiglio: di più. Ci sono amine che potrebbero riconoscersi in ogni fottuta parola e ci vorrebbero più persone con il coraggio di mettersi a nudo cone Selvaggia Lucarelli (e farlo a favore del prossimo).
Profile Image for Maura Tantilibriecaffe.
63 reviews12 followers
March 8, 2022

Letto in un’ora e mezza, uno spaccato di vita veramente molto drammatico.
Selvaggia Lucarelli è una giornalista, scrittrice blogger, conduttrice radiofonica, commediografa e attrice teatrale italiana.

In questo libro si spoglia e si mette veramente a nudo ai lettori, raccontando gli anni della sua vita probabilmente più dolorosi in assoluto.

La predisposizione e il trauma della Lucarelli ha origine nella sua infanzia…

“Negli anni, ho cercato innumerevoli spiegazioni per i silenzi di mia madre. Alla fine, ho concluso che era l'unico modo che conosceva per acquisire un'illusoria idea di forza nel suo matrimonio. Incapace di prendersi ciò che la sua intelligenza e i suoi talenti avrebbero meritato, completamente pervasa in gioventù dall'ideale dell'amore assoluto e poi delusa dalla realtà (che comunque non avrebbe mai potuto essere all'altezza delle sue aspettative), sceglieva il silenzio perché ammettere ad alta voce la verità era troppo doloroso. La verità è che mia madre, sebbene non fosse capace di riconoscerlo, dipendeva completamente da mio padre. Quando lo ha incontrato, ha rinunciato a una parte di sé, convinta che lui potesse colmarla. Quel vuoto non le ha mai dato pace.
E non mi ha mai dato pace, perché quel vuoto era anche il mio. Un vuoto più subdolo, perché mascherato da molti "pieni". Non c'era tempo per interrogarsi su cosa non andasse nella mia vita, perché la mia vita era tutto quello che mia madre non aveva avuto, quindi stavo facendo bene.“

Crepacuore porta alla luce un fenomeno a cui spesso non viene dato un nome, una forma di droga e quindi di dipendenza: la dipendenza affettiva.

“Quando non eravamo insieme sentivo uno strano disordine emotivo, una specie di febbre, di sete che dovevo placare. Vivevo le mie giornate senza di lui come un intervallo, una pausa dell’esistenza. Mi spegnevo, in attesa di riaccendermi quando lo avrei rivisto. Ero appena diventata una giovane tossica, convinta, al contrario, di aver colmato quella zona irrimediabilmente cava della mia esistenza”.

Selvaggia Lucarelli descrive gli esordi di una relazione durata ben quattro anni in cui nulla, nella sua vita, ha avuto scampo: dal lavoro agli amici, l’ossessione per una storia che non aveva alcuna possibilità di funzionare, piano piano, ha intaccato tutto quello che la circondava. Perfino l’amore per suo figlio, che finisce trascurato tra decisioni imprudenti e un’asfissiante sindrome abbandonica:

“Oggi, guardandomi indietro, faccio ancora fatica ad ammetterlo, ma la felicità di mio figlio, la sua sicurezza perfino, erano la cosa più importante solo in quei rari momenti in cui sentivo di aver messo la mia relazione al sicuro. L’unico pericolo che avvertivo come costante e incombente era quello che lui mi lasciasse per la mia evidente inadeguatezza”.

È una lettura accattivante e veloce, che permette però di gettare lo sguardo sulle dinamiche dell’animo umano e quindi di soffermarsi, volendo nelle pieghe spesso inesplorate dei nostri desideri e bisogni, e può essere un punto di partenza per spostarci da dove non vogliamo più stare, cominciando magari anche noi, dallo sguardo.

“La nostra relazione era stata una sorta di fungo infestante, aveva invaso ogni singolo ramo, radice, foglia, frutto della mia esistenza“

Un libro che tutti dovrebbero leggere.
5/5 ☕️☕️☕️☕️☕️


Profile Image for Maria Morelli.
Author 4 books13 followers
Read
April 25, 2022
Il racconto della dipendenza affettiva vista dagli occhi della vittima.
Una fame d'amore che diventa una specie di bulimia affettiva, che si nutre di briciole di sentimenti, anche avariati. Mi ha fatto impressione la cecità con cui l'autrice ha vissuto la relazione, la caparbietà con cui l'ha continuata, indifferente alla tossicità e alla pericolosità, non solo per se stessa, ma soprattutto per il figlio.

Francamente, angosciante.
Profile Image for Andrea F J.
222 reviews7 followers
December 21, 2021
Un libro interessante sulla dipendenza affettiva, forse un po' troppo ancorato alla descrizione dettagliata della relazione in cui si è manifestata. Forse l'avrei apprezzato ancora di più senza aver ascoltato prima il podcast, che mi aveva regalato ancora più emozioni attraverso la voce della protagonista.
Profile Image for Elena.
140 reviews3 followers
January 13, 2022
Trovo la scelta di raccontare la propria storia malata al punto da stravolgere l'esistenza del proprio figlio davvero coraggiosa. Specialmente per un personaggio in vista. Lo stile è quello di Selvaggia ma privo della sua mordente ironia, per l'argomento trattato effettivamente ci sta anche se manca qualcosa. Scritto bene e a tratti coinvolgente e sconvolgente. Si legge in una serata.
Profile Image for Veronica.
9 reviews
February 8, 2022
Mi piace molto come scrive Selvaggia , non ho seguito il Podcast su questa storia per cui per me é stato un viaggio completamente nuovo in questa relazione tossica.
Sono stata nei panni di suo figlio Léon a mia volta , da una parte questa storia mi aiuta a comprendere meglio , mi da una visione più chiara e mi aiuta forse a ‘perdonare’ .
Profile Image for L'aura.
248 reviews7 followers
November 17, 2021
Una storia solo minimamente arricchita rispetto a quella già raccontata nel podcast "Proprio a me" ma comunque di potenziale ispirazione e incoraggiamento.
PS: Leon è l'eroe di cui non sapevamo di avere bisogno
35 reviews
November 24, 2021
Se segui la Lucarelli e hai ascoltato i suoi podcast questo libro non aggiunge praticamente nulla. Molto scorrevole e di rapida lettura, nessun guizzo ironico che invece di solito contraddistingue questa autrice. Ni.
Profile Image for ValeAiko85.
212 reviews3 followers
January 16, 2022
Scritto veramente bene, come solito, si legge tutto d'un fiato. L'argomento é noto, e l'introspezione é vera. Come il dolore che trasuda. Chi ha passato momenti simili si riconosce in toto. Consiglio sia a chi, come me, ha vissuto certe esperienze, sia a chi crede non sia possibile.
Profile Image for Sara.
54 reviews1 follower
February 21, 2022
[...] siamo due persone che si fanno del bene. Ed è stato possibile perché eravamo due vasi pieni, quando ci siamo incontrati, nessuno dei due ha colmato un vuoto dell'altro. Ci siamo arricchiti, non completati.
Profile Image for cristina..
127 reviews6 followers
February 27, 2022
“C’è una stanza segreta in ognuno di noi, un luogo in cui il passato mastica il presente e restituisce una poltiglia amorfa di codici e filtri emotivi che spesso non c'entrano nulla col resto della nostra vita.” ✨
Profile Image for Angela Puntillo.
96 reviews
May 19, 2024
Storia di una dipendenza affettiva ben scritta. A volte anche se ci si crede forti e indipendenti, si può cadere in questo vortice... È un bene parlarne e condividere le proprie esperienze anche con chi crede di essere immune e che non inciamperà in questo tipo di relazione. Brava Selvaggia!
Profile Image for Silvia Giannarelli.
30 reviews
January 1, 2025
Incredibile come la mente umana possa essere proprio una grande masochista! Ottima lettura per andare a scardinare, riconoscere e comprendere certi meccanismi deleteri che mettiamo in atto senza nemmeno accorgercene, ma che fanno più danni di qualsiasi altra cosa.
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