Masche, basure, janare. L'Italia è popolata da numerose comunità di streghe, che in ogni regione, a volte anche in ogni città o paese, assumono caratteristiche proprie. Esperte guaritrici e studiose delle erbe, conoscitrici dei rimedi contro il malocchio o spiriti inquieti destinati a non trovare riposo, sono una presenza ricorrente nel folclore nostrano, che si manifesta in borghi dedicati, piazze in cui venivano condannate e bruciate, cantilene per invocarle o per scacciarle. In questo libro scoprirete alcune delle loro storie, spaziando lungo la penisola italiana, di oggi e di ieri, in compagnia di donne misteriose e terribili. Tenete acceso il lume, cari lettori, o le Streghe d'Italia vi faranno perdere la ragione!
14 storie brevi sul folklore delle streghe italiano. Ottimo per conoscere miti e leggende d'Italia. Tra tutti i racconti, a mio parere, per scrittura e storia ne spiccano 3: - la vecchia del pozzo, Marco Bertoli -la paglia del demonio, Miriam Palombi - la rificolona, Alessio del Debbio.
E per ultima la mia preferita : -Tieni acceso il lume, Francesca Cappelli
14 brevi racconti con protagoniste diverse figure di streghe della tradizione regionale italiana. Come in tutte le raccolte di racconti, alcune storie mi hanno colpita più delle altre, in questo caso ho notato che le migliori fossero quelle scritte da donne. Raccolta comunque interessante
Racconti appassionanti e tutti molto originali, diversi l'uno dall'altro. Una bella occasione per scoprire storie del folclore d'Italia e luoghi, e magari visitarli. Tra i miei preferiti Amaranta, di Alessandro Ricci, e L'anatema della Dragunara, che ha un finale davvero forte e spettacolare!
Devo ammettere che questo libro, per quanto stuzzicante, non è il mio genere favorito. Amo i racconti di magia, maghi e streghe, ma soprattutto quando la tematica è affrontata in modo fantastico e con sfumature positive.
Questo volume è una raccolta di storie che si basano su credenze popolari e superstizioni del nostro paese, con cenni storici al periodo buio del Medioevo in cui donne e uomini venivano perseguitati per stregoneria. Le storie sono a tratti crude e forti: non c’è spazio per sventolii di bacchette (semi-cit.) e incantesimi fatati. La maggior parte delle streghe che compaiono nel libro hanno un’accezione negativa nella storia.
Detto ciò, i racconti sono piacevoli da leggere ed è interessante scoprire usi e costumi delle nostre regioni, ma non è la scelta giusta se cercate un mondo fantasy e/o non amate le sfumature un po’ horror!
LE RECENSIONI DEL BLOG IL SALOTTO LETTERARIO “Streghe d’Italia” è il nuovo progetto antologico della casa editrice NPS dedicato alla figura della strega italiana: masche, basure, janare, rificolone sono solo alcune delle protagoniste che incontrerete in questa magica raccolta.
Il volume si apre con “L’anatema della Dragunara” di Giuseppe Gallato, in cui ci viene presentata la Dragunara, maga in grado di comandare il vento e causare tempeste marine; Marco Bertoli ci porta invece nella Cesena del presente e del passato con il racconto “La vecchia del pozzo”, che vede come protagonista la classica figura stregonesca dell’anziana donna dai singolari poteri. Ne “La paglia del Demonio”, Miriam Palombi ci parla della Giubiana, antichissima figura del mondo sovrannaturale legata all’usanza del falò invernale. Streghe dell’antica Roma sono invece le protagoniste del racconto “C’è una certa vecchia di nome Dipsas” di Alessandra Leonardi, in cui una delle protagonista è proprio la Dipsas citata dal poeta Ovidio. Elena Mandolini firma invece “Elektita” e ci trasporta in un piccolo borgo laziale dove, secondo la tradizione popolare, è possibile udire il canto delle streghe per le vie della cittadina. Con Alessandro Ricci e il suo racconto “Amaranta” ci trasferiamo invece in Liguria alla scoperta delle Basure, streghe del folklore tradizionale ligure, mentre con Daniela Tresconi e la sua “Matteuccia di Ripabianca” andiamo alla scoperta della figura di Matteuccia da Todi, una tra le prime donne in Italia a essere stata condannata per stregoneria. Con “Lia”, Laura Rizzoglio torna invece a raccontarci delle Masche, le streghe del folklore piemontese; spostandoci in Veneto troviamo invece benandanti e smare, protagonisti del racconto “Il gatto nero” di Debora Parisi. In “Piazza Julia Carta”, Luciana Volante ci narra di Julia Carta, strega di origini spagnole in terra sarda. Francesca Cappelli firma un singolare racconto, “Tieni acceso il lume”, in cui protagonista è la magia naturale: coloro che la usano non dimenticano di essere un tutt’uno con il mondo che ci circonda. Micol Fusca ci parla invece delle Janare della tradizione campana nel suo racconto “Le tre Maddalene”. Monica Serra sceglie la Puglia come sfondo del suo racconto “L’arco delle streghe” per parlarci delle gatte musciaré, donne che si trasformano in gatti neri e sono in grado di lanciare malocchio e maledizioni. Ultimo ma non ultimo, il racconto di Alessio Del Debbio, a chiusura della raccolta: “La rificolona”, con protagonista l’omonima strega toscana.
“Streghe d’Italia” è un viaggio nel più oscuro folklore italiano, un viaggio che ci porta alla scoperta di figure leggendarie e ancestrali, che affondano le loro radici nelle tradizioni più antiche: le streghe. Gli autori e le autrici della raccolta declinano queste figure a seconda della località prescelta, passando da vecchie donne brutte e sgradevoli a giovani fanciulle dal fascino ammaliatore, in grado di trasformarsi negli animali più disparati o di comandare gli elementi della natura oppure ancora di poter entrare in contatto con ciò che si cela oltre il velo della conoscenza.
In ogni racconto di “Streghe d’Italia” i lettori potranno andare alla scoperta di tutti i diversi aspetti che l’affascinante figura stregonesca porta con sé dall’alba dei tempi. In ogni racconto sarà possibile apprezzare dettagli e aspetti storici, psicologici o più legati a sfondi e ambientazioni nonché ai diversi messaggi che ogni storia racchiude tra le sue pagine, cariche di incanti e magie che non vi permetteranno di fuggire fino a quando gli stessi protagonisti non ve lo permetteranno.
Chiamatemi strega, chiamatemi come volete, da sempre ho il fuoco nell'anima, ho la vista e l'udito di un gatto. Parlo con le formiche e con gli alberi, ho la bellezza dentro, l'armonia e la luce del sole, la forza di una tigre. Mi odiate perché sono diversa, sono unica, ma ho il coraggio e la volontà di essere sempre me stessa". (Quarta di copertina) Janara, Masca, Dragunara, gatta masciara... Diversi nomi, un unico significato: streghe. O meglio: streghe d'Italia. Un'antologia a tema di quattordici racconti di altrettanti autori e autrici italiani legati alle tradizioni del folclore nostrano, edito da NPS Edizioni, a dimostrazione di quanto ricca di spunti fantastici sia la nostra terra, senza bisogno di attingere alle mitologie d'importazione per scrivere storie di qualità. Benigne o di malvagia indole, le streghe sono (solitamente) donne che vivono relegate ai margini della società, donne ferite da un amore tradito, donne umiliate per il semplice fatto di essere diverse, spesso messe sotto processo per il loro sapere "non convenzionale" e condannate per paura di ciò che non si conosce o che non si può controllare. Tenete acceso il lume, cari lettori, o le Streghe d’Italia vi faranno perdere la ragione!
Il titolo è abbastanza didascalico, non serve descriverne il contenuto. Streghe d’Italia ha il pregio di prendere leggende specifiche del nostro territorio e di rappresentarle con coerenza. Non sono streghe qualunque, sono Basure, Dragunare, Janare… e ognuna ha la sua peculiarità, le sue meccaniche. I racconti esplorano i concetti liberamente, scegliendo periodi storici diversi e vicende che non si limitano alla solita, ritrita, inquisizione.
Non mi sono piaciuti tutti i racconti, alcuni sono troppo vaghi e generici, altri invece li ho apprezzati parecchio perché usano elementi specifici delle leggende e della tradizione.
È un libro che consiglio a chi è attratto dal titolo, a tutti gli altri potrebbe risultare abbastanza anonimo.
Mi aspettavo un libro che parlasse delle streghe nel folklore italiano, ho preso questo libro come parte di una Rebelle Box, e dal titolo speravo di imparare qualcosa sulle varie tipologie di streghe in Italia e leggende.
Invece questo tomo è una serie di racconti di fantasia dove le streghe sono continuamente usate come pretesti per avere dei cattivi nelle storie per lo più, non c'è l'approccio storico o educativo che speravo, spesso c'è solo crudeltà immotivata, e poco o nulla è spiegato. Da metà in poi alcune storie sono anche carine ma la maggior parte è stata una pena leggerle.
Potrebbe piacere a chi piacciono racconti brevi violenti, non è il mio genere.
3.5⭐️ "Chiamatemi strega, chiamatemi come volete, da sempre ho il fuoco nell'anima, ho la vista e l'udito di un gatto. [...] Mi odiate perché sono diversa, sono unica, ma ho il coraggio e la volontà di essere sempre me stessa."
"Streghe d'Italia" è un volume che raccoglie 14 racconti basati su credenze popolari e sul folclore italiano, che gli autori hanno rielaborato. In quanto basate sul folclore, queste storie sono spesso cruente e la maggior parte presentano la strega come figura negativa. Naturalmente essendo una raccolta di racconti alcuni mi sono piaciuti più degli altri, ma li ho trovati tutti interessanti e un modo piacevole per avvicinarsi a un argomento di cui non so nulla.
2 stelle non come valutazione negativa ma come le intende goodreads ovvero "it was ok". Niente di illuminante ma comunque gradevole, unica cosa per me fastidiosa é l'amo "femminista" nella quarta di copertina "Mi odiate perché sono diversa, sono unica, ma ho il coraggio e la volontà di essere sempre me stessa" che da idea di una certa impronta narrativa che invece é esclusiva del racconto da cui é tratta la citazione mentre il resto é molto piú vario, legato anche al lato oscuro e ogni tanto perverso (ai nostri occhi di oggi) delle leggende. Senza questo "misleading" lo avrei apprezzato decisamente di piú.
Raccolta interessante, ho apprezzato alcuni racconti mentre altri non ho ben colto dove volessero andare a parare.
Nel complesso gli stili utilizzati sono piuttosto semplici, è una raccolta che reputo adatta anche ad un pubblico più giovane.
Ho apprezzato che nel primo racconto fossero presenti delle note esplicative per i termini in dialetto, la cui assenza mi ha fatto storcere il naso in tutti gli altri racconti.
Il libro faceva parte della Rebelle Box di quest'estate "Awakened Witch" che conteneva numerosi articoli a tema streghe. La box era davvero molto bella e il servizio è molto valido. Il libro non era quello che mi aspettavo perché credevo si trattasse di un testo storico-antropologico, comunque non fiction. Si tratta invece di un'antologia di racconti inediti anch'essi dedicati alle streghe. Devo essere sincera e confessare che non mi ero documentata su che tipo di libro fosse, quindi la colpa delle aspettative sbagliate è certamente mia. Non ho sentito fortissimo il richiamo al titolo "Streghe d'Italia", è vero ci sono dei riferimenti folkloristici ma dato questo titolo mi aspettavo qualcosina di più. Ciononostante le storie sono belle, suggestive e a tratti anche piuttosto spaventose, perfette per chi apprezza la letteratura horror!
Possiedo l'edizione con la cover variant disegnata da Loputyn che si presenta molto bene. La raccolta contiene storie brevi quindi è una lettura cui ci si può dedicare quando si ha poco tempo, in qualsiasi momento, in relax. Interessante scoprire come variano le leggende sulle streghe nelle varie regioni d'Italia. Avrei apprezzato se avessero inserito una scheda descrittiva per ogni leggenda regionale trattata, come si trova nella raccolta "Folklore. Antologia fantastica sul folklore italiano"Folklore. Antologia fantastica sul folklore italiano. Per quanto riguarda il contenuto dei racconti ho preferito quelli incentrati sull'atmosfera cupa, la tensione crescente, rispetto a quelli in cui si realizzavano prodigi eclatanti, che ho trovato un po' generici. Nel complesso un libro comunque valido.