Sedam porodica. Sedam vladara. Šest gradova. Igra prestola u renesansnoj Italiji.
Sedam porodica, sedam vladara, šest gradova: to je Italija u XV veku, rastrzana ratovima, intrigama i izdajama. Njome vladaju vladari žedni moći i krvavih sukoba.
U Milanu, Filipo Marija, poslednji od Viskontija, nema sinove i zato pokušava da obezbedi vladavinu svoje loze preko vanbračne kćerke, čiju ruku daje Frančesku Sforci, harizmatičnom i ambicioznom ratniku. Istovremeno kuje zaveru protiv svog zakletog neprijatelja Venecije, ali Kondulmeri se ne plaše napada: uspevaju da postave Venecijanca na presto svetog Petra, koji će postati papa pod imenom Evgenije IV. Međutim, milanski vojvoda naći će saveznike i u Rimu, jer je porodica Kolona neprijateljski raspoložena prema papi koji dolazi iz Venecije i rešena da ga protera iz grada.
Samo uz pomoć porodice Mediči papa će izbeći sigurnu smrt, ali je ipak primoran na izgnanstvo u Firenci.
I dok na jugu Italije rat između Anžujaca i Aragonaca postaje sve žešći, sudbina italijanskog poluostrva obavijena je neizvesnošću. Koji će od sedam vladara biti jači od ostalih?
Matteo Strukul is an Italian author of historical fiction. His work has been translated into twenty languages and was awarded with the Premio Bancarella - won in the past by Ernest Hemingway, Ken Follett and Umberto Eco among others - and the Premio Salgari two of the most prestigious literary prizes in Italy. His Medici Family tetralogy was an international bestseller saga with millions of copies sold around the world. He teaches Interactive Storytelling at the Link University in Rome.
Matteo earned a PhD in European Law of Contracts at the Ca’ Foscari University of Venice and lives between Padua and Berlin with his wife Silvia.
Visit Matteo Strukul’s website at www.matteostrukul.com and follow him on Twitter at @matteostrukul.
Libro molto interessante, completo e lo stile, molto esaustivo nella narrazione. Avvincente ricostruzione storica di un epoca affascinante. Consiglio di leggerlo, mi è davvero piaciuto!
Romanzo storico a metà strada tra la ricerca documentaria e la fiction, come d'altronde dev'essere. I fatti sono presentati anche bene, tuttavia in alcuni punti la narrazione è un po' arida. Non vorrei esagerare ma in alcuni manuali di storia i fatti e gli eventi sono spiegati con maggiore verve. E poi diciamocelo, l'autore seleziona solo alcune delle signorie più importanti della Penisola. Sicuramente per dare una struttura ben precisa, però...Molte di queste non vengono nemmeno menzionate, come i Malatesta di Cesena e della Romagna, i Bentivoglio di Bologna... quasi come se l'Emilia Romagna fu governata solo dagli Este di Ferrara... e non fu proprio così. Chissà se col prossimo volume della saga l'autore saprà comportarsi meglio. In ogni caso lettura godibile, leggera.
http://thrillernord.it/le-sette-dinas... Niccolò Machiavelli nel suo famoso trattato politico “Il principe” scrive che “Il principe è costretto a saper essere bestia e deve imitare la volpe e il leone. Dato che il leone non si difende dalle trappole e la volpe non si difende dai lupi, bisogna essere volpe per riconoscere le trappole, e leone per impaurire i lupi. Coloro che si limitano a essere leoni non conoscono l’arte di governare.”
Proprio di questi condottieri, forti come leoni e scaltri come volpi narra Matteo Strukul nel suo ultimo romanzo storico “Le sette dinastie”. Sono tanti i giocatori che si disputano il potere nella scacchiera italiana nell'autunno del Medioevo ma sono troppo deboli per poter debellare i contendenti e inoltre sono molto abili nella tattica ma sprovvisti di una visione strategica a lungo termine per curarsi solo del loro “particulare” secondo la lucida analisi di Francesco Guicciardini l'altro grande storico e politologo del periodo.
Le grandi dinastie che si disputano le sorti d'Italia nel periodo che precede di poco la scoperta dell'America, sono Visconti e Sforza che guidano Milano, i Condulmer veneziani che vantano il prestigio di ben tre papi, i Medici fiorentini, i Colonna romani, gli Aragona spagnoli e gli Estensi ferraresi.
Tra questi personaggi si sviluppa un gioco continuo di tradimenti, trattative, intrighi e guerre sanguinose che non portano risultati duraturi ma solo brevi successi parziali perché, come riflette un personaggio del libro, padre di papa Paolo II: ”quella continua tensione tra signorie, repubbliche e ducati non faceva che logorare i cittadini e annichilire le potenzialità di crescita di Milano, Roma, Firenze e della stessa Venezia e senza questi contrasti il mondo sarebbe stato un posto migliore e più semplice”.
Sull'intelaiatura storica del periodo Matteo Strukul intreccia trame e situazioni plausibili con un ritmo ben cadenzato e incisivo. Tra tanti Signori, condottieri, pontefici e sovrani spiccano anche le figure di due donne potenti e volitive, Bianca Maria Visconti, figlia di Filippo Maria Visconti, moglie di Francesco Sforza e madre di Ludovico il Moro e Polissena Condulmer sorella e madre di due pontefici.
Queste due donne eccezionali lottano per far prevalere le loro dinastie in quel grande gioco di astuzie e colpi bassi che si svolge in un contesto già duramente stigmatizzato da Dante tanti anni prima nella famosa invettiva “«Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre,/ non la tua conversion, ma quella dote/ che da te prese il primo ricco patre» che criticava aspramente il potere temporale della chiesa, causa della grande frammentazione politica della penisola.
“Le sette dinastie” racconta queste lotte che richiamano alla mente sia “House of Cards” che “Il trono di spade” e in filigrana si leggono anche temi molto attuali come la minaccia musulmana che in quel periodo era talmente tangibile che si temeva che il sultano, dopo aver conquistato Costantinopoli, potesse distruggere anche Roma. “Cardinale, come vi ho detto dobbiamo proseguire la pace ad ogni costo, oggi più che mai. Non solo per l'ovvio motivo di dare sollievo a questa terra macellata dalle guerre ma anche perché è solo dall'unione dei diversi duchi e signori che riusciremo a ottenere un fronte comune contro l'imminente minaccia ottomana. Mentre vi sto parlando, Maometto II accarezza il sogno di far sua La Mela Rossa, così chiama la Città Eterna.” afferma allarmato papa Pio II, il grande umanista Enea Silvio Piccolomini.
In questi cinquant'anni di storia Matteo Strukul ci presenta con stile agile ed accattivante in una cornice di accettabile aderenza storica, tanti personaggi e situazioni di grande fascino tanto che aspetto con molto interesse il preannunciato seguito.
Tra le città in perenne contesa nel libro Strukul mette in particolare rilievo Venezia, “spregiudicata, mutevole e liquida, come le acque di quella laguna del colore degli smeraldi che riusciva ad affermare la propria indipendenza e autonomia” e Milano, la cui storia costituisce la colonna portante del romanzo dal prologo, con le vicende del Duca Filippo Maria Visconti all'epilogo, con la morte di Galeazzo Maria Sforza per mano di alcuni nobili scontenti del suo governo.
Tra le tante perle dello scrigno italiano rinascimentale “Le sette dinastie” pone in primo piano la gemma di Firenze che, grazie ai Medici che sono stati protagonisti di un'altra ottima serie di romanzi di Strukul, divenne la culla della cultura e dell'arte soprattutto in virtù dell'iniziativa di Cosimo de' Medici, vera e propria eminenza grigia dell'epoca. E fu tanto lo splendore e il pandemonio di quel periodo da giustificare la celebre battuta di Orson Welles nel film “Il terzo uomo”: “Sai che cosa diceva quel tale? In Italia sotto i Borgia, per trent'anni hanno avuto assassinii, guerre, terrore e massacri, ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e che cos'hanno prodotto? Gli orologi a cucù.”
Particularmente soy una apasionada de la novela histórica y creo que siempre lo he dicho, porque es la que me permite conocer el pasado, aventurarme en momentos claves del tiempo y tratar de entender lo qué pasó en algunos lugares para que hoy estemos aquí.
Desde que descubrí la prosa de Strukul me sentí fascinada por su manera de contar la historia de Italia, uno de los países que más me intrigan y por el cual siento una fascinación particular. No en vano mi sueño es vivir en la Toscana italiana y encontrar el amor en una noche de vendimia.
La historia de Milán, Roma, Florencia, Nápoles Venecia y Ferrara lleva al lector por un entramado de intrigas, guerra, conspiraciones y amor en medio de la Italia del renacimiento, esa que fue conocida por la grandeza de su arte y por la maravilla de sus pensadores. Esa Italia de donde salieron los Medici y Miguel Ángel pero en l que también se conjuraron algunos de los crímenes más terribles de aquella época.
Las Siete Dinastías nos muestra no solo a grandes hombres luchando por el poder, sino también a grandes mujeres como Agnese del Maino y Bianca Maria Visconti ser el poder detrás del poder, y demostrar que aunque para la sociedad de aquella (y de esta) época las mujeres fuesen relegadas a un segundo plano, fue gracias a muchas de ellas que las dinastías se mantuvieron y la política triunfó.
Cinco estrellitas para una novela fascinante que es como juego de tronos pero a la italiana y de verdad.
An amazing book! The 15th century of Italy: chianti wine, gondolas in Venice, oleander in Naples, the Pope, ... The splendor of that era is amazing, it is impossible to tear yourself away from reading!
"[...]Non c'è più onore in questa guerra, dove un giorno combatto gli uomini di un capitano di ventura e quello dopo li ritrovo al mio fianco.[...]"
"Le sette dinastie" di Matteo Sturkul è un romanzo storico rinascimentale che parla dell'Italia. Un libro che vede protagoniste sette famiglie alla ricerca di fama e gloria. I fatti storici sono molto fedeli alla realtà ma, indubbiamente, le lacune storiche sono state sanate dalla bravura di Matteo Sturkul nel reinventare alcuni episodi rendendoli molto coerenti e parte integrante del libro. Individuare questi elementi è veramente una missione impossibile.
La trama risulta molto complessa da spiegare ma è molto di più di quella che viene presentato in quarta di copertina. Partiamo da Milano con Filippo Maria Visconti che ha decapitato la prima moglie e ha tenuto segregata per anni la seconda. Ha sposato entrambe solo per cercare di creare forti alleanze ma senza successo. Inoltre, il duca di Milano, era innamorato follemente della sua favorita, Agnese, madre dell'unica erede del Ducato di Milano, Bianca Maria. Filippo Maria non era amato dal popolo milanese perché più passavano gli anni più diventava irascibile e intollerabile, costantemente alla ricerca di una qualche vendetta. Ha cercato di vendicarsi persino del marito di sua figlia, che egli stesso aveva scelto per lei e per garantire una discendenza Viscontea al ducato di Milano, solo per invidia dato che lui era invalidato e incapace di reggersi sulle proprie gambe mentre Francesco Sforza era un uomo darmi più che eccellente.
"La bizzarra crudeltà di Filippo Maria Visconti era leggendaria. La sua mania di essere perseguitato altrettanto. Per questa ragione se ne stava rinchiuso nel suo castello, con i mastini ai piedi."
Francesco Sforza e Bianca Maria conducono i primi anni del proprio matrimonio lontani da Milano perché subiscono rappresaglie da parte di Filippo Maria. Bianca sa che il marito, molto più grande di lei, non le è sempre fedele e tollera la cosa finché non scopre un episodio troppo grave da tollerare del quale decide di vendicarsi. Nonostante tutto, quando suo padre espira, decide di scendere in campo al fianco del marito per riconquistare il ducato di Milano che nel frattempo è entrato nelle mani della repubblica. Insieme, Bianca Maria e Francesco Sforza, riescono a riprendersi il loro regno e mantenere la pace con il resto d'Italia per molti anni. Finché al potere non subentra il primogenito, Galeazzo Maria, che si rivela essere un duca scellerato più del nonno, senza un briciolo di buon senso. Restio dal sentire ragioni della madre, della moglie né tanto meno delle innumerevoli amanti…
"«Perché il castello è simbolo stesso della tirannia! Fu l'emblema del potere di vostro nonno Filippo Maria Visconti». «Un uomo che ammiro profondamente. Poiché sapeva come esercitare il potere»."
In contemporanea a Roma si susseguono i papi. Alla morte di Ottone Colonna, papa Martino V, subentra il veneziano Gabriele Condulmer con il nome di papa Eugenio IV. Ma ai nipoti del Colonna la scelta del nuovo papa non piace in quanto erano convinti che al pontificio sarebbe salito un'altro Colonna per mantenere la dinastia. Allora decidono di andare contro il papa prima confiscando il tesoro del Vaticano, una rivolta questa che successivamente verrà sedata dal cugino dei Colonna con un compromesso, così il tesoro torna al Vaticano mentre ai Colonna vengono lasciati alcuni dei possedimenti che, l'allora papa Martino V, aveva concesso a loro. Ma i fratelli Colonna, ma soprattutto Francesco, non si accontentano e così cominciano a organizzare complotti e a uccidere anche i loro stessi parenti, per primo loro cugino Stefano che era dalla parte del papa. Tutto pur di spodestare Eugenio IV. I Colonna decidono di chiamare in causa il milanese Filippo Maria che non vuole di certo farsi sfuggire l'occasione di andare contro un veneziano così decide di affidare l'incarico a Francesco Sforza che invece, pagato profumatamente del fiorentino Cosimo de Medici, decide di aiutare il papa a fuggire da Roma e a nascondersi a Firenze.
"«È ora, Gabriele, gli uomini sono arrivati! Da questo momento le nostre strade si dividono. Spero di rivedervi e di potervi riabbracciare insieme a Polisenna. So che ha incontrato Cosimo de' Medici proprio in questi giorni»."
Alla fine papa Eugenio IV riuscirà a tornare a Roma ma ci rimarrà poco. Verrà poi sostituito da Nicolò V. Successivamente subentrerà un Borgia, papa Callisto III. Poi arriverà papa Pio II e solo dopo la serenissima tornerà in mano ai veneziani con il nipote di Eugenio IV, Pietro Barbo con il nome di papa Paolo II. Quest'ultimo però si rivelò essere un papa amante della ricchezza e il benestare della propria famiglia. Tant'è vero che ha fatto costruire una reggia per la madre, Polisenna Coldumer, e la letteralmente obbligata ad essere la sua consigliera personale.
Nel frattempo Napoli è assediata da Alfonso d'Aragona che infine riuscirà ad entrare in città e a riportarlo allo splendore e a farla diventare un gioiello del sud. Una città forte e ricca. Insieme a Milano e Firenze firmano il trattato di pace appoggiati dalla serenissima. Ma Napoli, nel corso degli anni e dopo la morte di Alfonso, si ritroverà a dover combattere contro la Sicilia. D'Angiò re di Sicilia vuole spodestare Ferrante d'Aragona perché ritiene di essere l'unico legittimo re di Napoli in quanto Ferrante è figlio illegittimo ma la successione era già stata assicurata dal papa.
Firenze intanto rimane una città d'arte e di pace. Si ritroverà coinvolta si in alcuni intrighi e complotti ma sarà sempre dalla parte del bene. Infatti, Cosimo de Medici, anche se all'epoca era ancora in esilio a Venezia è riuscito a far fuggire da Roma papa Eugenio IV. Si è rivelato un uomo capace di ragionare e consigliare e ha sempre saputo scegliere da che parte stare. Un uomo di notevole intelletto e cultura. Appassionato dell'arte, una passione che trasmetterà ai suoi figli e nipoti. Alla sua morte succede suo figlio Piero che si ritroverà a dover affrontare una rivolta da parte dei nobili e del duca d'Este ma in suo soccorso arrivano due mila uomini del duca di Milano, Galeazzo Maria Sforza, e gli assalitori gettano l'arma senza obiezioni.
"«Messer Medici la situazione è semplice: a mio modesto parere, e a nome anche di Niccolò Soderini, di Angelo Acciaiuoli e del duca d'Este, voi vi comportate fin dalla morte di vostro padre come il signore di questa città. Non esiste però una legge che vi riconosca questa prerogativa. Per questa ragione, noi oggi veniamo a ristabilire l'ordine. Potete forse darci torto?» "
Guerre, intrighi, complotti e poi ancora punizioni, decapitazioni e sevizie varie. Sete di vendetta, denaro e potere. Ma anche passione, amicizia e amore. Amore filiale e genitoriale. La ricerca di pace, giustizia e serenità. Un papa voleva la pace. Voleva vedere i signori, i duchi e i principi uniti in un'unica alleanza per combattere contro l'anticristo. Mentre invece tutti loro non facevano altro che fomentare inutili guerriglie senza vinti e senza vincitori.
"Le sette dinastie" è un libro in cui l'unica vera protagonista è la storia. Una protagonista eccezionale, trattata con massima cura e dedizione. Sturkul è un narratore eccezionale. La Stampa lo ha definito eclettico e accattivante e io non saprei trovare aggettivi migliori. Ma una storia ha bisogna anche dei suoi personaggi perciò, vi dirò, che gli ho apprezzati tutti, uno ad uno, con i loro pareggi ma soprattutto difetti. Agnese si è rivelata una donna intelligente che ha saputo conquistare e consigliare Filippo Maria ma soprattutto ha saputo amarlo quando nessuno poteva più sopportare; Filippo Maria Visconti era un uomo infelice e invidioso ma che sapeva amare le uniche donne della sua vita: la favorita Agnese e sua figlia Bianca Maria; Bianca Maria fin da bambina si è rivelata intelligente, astuta e coraggiosa. Capace persino di andare in guerra al fianco del marito di cui era innamorata e disposta a perdonargli tutto o quasi. Anche se ha assaporato l'amaro della vendetta ha anche saputo comprendere, se pur tardi, gli errori commessi. L'amore per i figli lo si capisce dal rapporto con il primogenito Galeazzo Maria che lei non ha mai smesso di amare anche se lui non ha fatto altro che deluderà con il suo atteggiamento poco prudente. La generazione de Medici è fatta di uomini di grande valore. Il loro amore e la passione per l'arte gli rende uomini capaci di comprensione e di trovare i veri valori della vita.
"Francesco Sforza non riuscì a trattenere la sorpresa. «Dite davvero?» «Mettetemi alla prova», rispose lei. Lui la guardò negli occhi e li scoprì traboccanti di coraggio. «Non lo farò, amore mio, quel che vedo vale più di mille duelli»."
Altri personaggi, uomini e donne, che troviamo tra le pagine di questo libro è della storia, sono tutti molto ben caratterizzati. Uomini valorosi. Donne capaci di dimostrare il proprio valore. Se dovessi scegliere il personaggio che ho apprezzato di più allora, senza ombra di dubbio, sceglierei Cosimo de' Medici per la sua calma, capacità di ragionare e la passione per l'arte.
Un'ambientazione indiscutibile. Un Italia rinascimentale bellissima. La maggior parte dei eventi si sono svolti a Milano ma le grandi protagoniste sono anche Venezia, Roma, Firenze e Napoli. Matteo Sturkul ci fa fare un vero e proprio viaggi nel tempo e nei luoghi più belli e suggestivi d'Italia. Confesso che mi sento fortunata ad avere già visitato Roma, Venezia e Firenze e tornare in queste città con Sturkul che ne racconta la storia per me è stata un emozione immensa e indescrivibile. La storia raccontata dall'autore inizia nel 1418 e termina nel 1476. Cinquantotto anni di avvenimenti incredibili.
Matteo Sturkul si rivela un narratore eccezionale, il suo stile è semplice e scorrevole, mai noiosa. È molto schematico e lo si capisce dal modo in cui ha deciso di strutturare il suo libro che si suddivide in quattro parti che a loro volta si dividono in anni, quindi abbiamo anche dei salti temporali, e poi abbiamo i capitoli. I capitoli stessi hanno un titolo e sottotitolo che servono a far capire al lettore in che luogo si trova inoltre, sono brevi e questo loro aspetto rende la lettura più veloce e fa sì che si può interrompere la lettura in qualsiasi momento senza mai perdere il filo degli eventi. Da sottolineare anche il fatto che man mano che si prosegue con la lettura, Matteo Sturkul, utilizzando dialoghi molto affascinanti e coinvolgenti, riepiloga i momenti più importanti. In questo modo, oltre al fatto che non si dimenticano gli eventi accaduti in precedenza, si è sempre consapevoli del perché degli episodi successivi. Insomma si è sempre sul pezzo. Inoltre il libro è dotato di una sorta di albero genealogico all'inizio che serve al lettore per conoscere le varie parentele. Devo dire che è stato d'aiuto soprattutto all'inizio, quando si incomincia a conoscere le varie scene, si ha una visione più completa ma poi la lettura è talmente comprensibile che non ne si ha più bisogno. Ciò che invece è mancato è la mappa. Avrei voluto tanto che c'è ne fosse una o più che mostravano le divisioni dell'Italia man mano che nel corso degli anni venivano modificate. Un'altro aspetto negativo e che ci sono un paio di episodi che non hanno un vero motivo d'eserci, tant'è che non hanno nemmeno una conclusione quindi questa scelta dell'autore non la capisco però sono scelte. Ma nulla da ridire sul finale degno di un libro di questo calibro. Io personalmente non ho letto altri libri di Matteo Sturkul ma desidero recuperarli tutti e posso affermare che è al livello di coloro che io definisco King del genere e parlo di Ken Follett e Falcones. Mi ha sconvolto leggere nella nota d'autore quanta preparazione c'è dietro questo libro. Ho letteralmente perso il conto di quanti libri ha letto per avere una visione completa della storia. Tutti titoli che so già non vivrò abbastanza per recuperare.
Perciò consiglio questo libro si! A chi ama la storia e non. A chi non ha paura di affrontare dei mattoncini. A chi come me è affascinato dalla bellezza del medioevo e del rinascimento. In ultimo vi lascio con questa affermazione di Joe R. Lansdale:
“«Matteo Sturkul è una delle voci più importanti della nuova narrativa italiana: dovete assolutamente leggerlo.»”
Matteo Strukul nos lleva nuevamente al renacimiento italiano, con sus ciudades estado: Milán, Venecia, Roma, Florencia, Ferrara y Napoles ( siempre a la greña por el poder y el liderazgo en todos los aspectos: comercio, arte, política, ruindad..) Alianzas qué se firman y al poco se rompen, personajes míticos potentes y algunos misteriosos e igualmente fuertes, se mezclan en una sinfonía histórica que al estar dividida en capítulos cortos se hace sumamente entretenida y adictiva. Por lo que he podido entender puede que haya una saga basada en estas siete familias, algo de agradecer, así se completa la saga de los Medici con la de las otras familias igualmente importantes del Renacimiento italiano. La prosa de Strukul es muy directa y adictiva, los diálogos de los personajes están muy bien afinados, y eso hace que un volumen de 600 páginas se haga ligero. Los escenarios en los que se mueven los personajes son los más reseñables de Italia, lo que hará que aunque no los conozcas personalmente eches mano de Google para dar un vistazo y meterte más de lleno en la acción. Un libro ideal para aprender no sólo la historia de Italia, si no también la de parte de Europa, debido a las alianzas que había entre estas ciudades estados y el resto de países europeos. Un trabajo excepcional que bebe de las fuentes de autores que Strukul cita en Notas del Autor, y que yo ya he apuntado alguna que otra de esas lecturas de cabecera (p.ej: La cultura del renacimiento en Italia de Burckhardt, o Los novios de Alessandro Manzoni). Me encanta que los autores hagan eso, así el lector que quiera profundizar más continúe su propio camino. La acción se desarrolla de forma lineal y acapara varias generaciones de las distintas familias, con sus pasiones y desvelos. Menciones artisticas hay muchas, os invito también a buscarlas, yo algunas no las conocía. Una obra completa que cumple con creces su cometido, acercarnos el Renacimiento italiano un poco más.
Due stelle a malincuore perché si vede quanta ricerca c'è dietro queste circa 500 pagine. Il romanzo storico come lo intendo io, tuttavia, non deve limitarsi a raccontare i fatti, condendoli con colloqui che cercano di introdurre curiosità dell'epoca. A fianco della Storia deve esserci una storia, magari anche più di una: il lettore deve poter vivere le vicissitudini dei personaggi all'interno di quel quadro storico, e impadronirsene come in una sorta di permeabilizzazione per impercettibile osmosi. Qui invece la Storia viene inculcata quasi con violenza, per di più con un ritmo non propriamente coinvolgente e con dialoghi forzati, mirati come sono non ad arricchire il racconto ma a inserire ancora altri dettagli di Storia. Insomma, a me piace Santiago Posteguillo: qui siamo in un ambito diverso e molto, molto distante.
Incalzante e ricco di colpi di scena, "Le sette dinastie" è un romanzo che, per consiglio personale, andrebbe letto con parsimonia per poter cogliere appieno ogni singolo evento in cui si viene trascinati, complici una scrittura magnetica e una narrazione magistrale che non annoia mai. Perso tra le pieghe del tempo e percorrendo l'intera penisola, il lettore viene messo a parte, gradatamente, dei diversi avvenimenti storici tra guerre, passioni, macchinazioni e tradimenti di ogni sorta.
Le sette dinastie è un romanzo storico, ambientato nel basso medioevo, la narrazione parte dal 1418 e arriva al 1476, raccontandoci la vita di ben sette famiglie. Queste sono al potere di alcune delle più importanti città dell'Italia di quell'epoca, quali: Milano, Venezia, Ferrara, Firenze, Roma e Napoli. Il libro parte da un'accurata ricostruzione storica che ci porta a conoscere le dinamiche che si instaurano in queste dinastie, gli intrighi e le alleanze che si creano per riuscire a mantenere il potere e a non farsi sopraffare o sconfiggere da un'altra famiglia rivale. La base del romanzo parte dalla storia, da eventi veramente accaduti, certamente la narrazione in alcuni punti è romanzata, in quanto è impossibile sapere con esattezza come si siano svolte veramente le cose, ma l'autore anche in questo, è riuscito a rendere le vicende credibili e verosimili. Dopo aver dedicato una tetralogia alla casata de I Medici, Matteo Strukul ha deciso di allargare il suo sguardo per occuparsi della penisola nella sua interezza. Una sfida difficile e rischiosa che è stata accompagnata, come ha ammesso lo stesso autore, da una certa dose di paura. Una paura più che comprensibile data la complessità del Quattrocento italiano. Secolo affascinante ma ambiguo, ricchissimo di eventi e personalità straordinarie. Ed è forse proprio questo ad avere causato le pecche più grosse di questo libro. Riuscire a racchiudere decenni così intricati e contraddittori, volendo raccontare le vicende di sette diverse dinastie, era davvero una sfida al limite dell’impossibile. Quello che risulta dalla lettura è un quadro appena accennato. Non c’è stato modo di approfondire, scavando nel profondo. La scrittura di Strukul è sicuramente molto scorrevole, riusciamo ad appassionarci alle vicende e ad essere affascinati da un mondo così lontano ma che fa parte della nostra storia, delle nostre origini. Ho trovato la ricostruzione storica molto dettagliata, accurata e verosimile e sono rimasta molto colpita dalla descrizione anche dei costumi che indossavano all'epoca, quindi c'è stato sicuramente un lavoro di studio e di ricerca molto approfondito. I dialoghi sono realistici e plausibili, certo alcune parti sicuramente sono romanzate ma è possibile che i fatti si siano svolti in un modo molto simile. Ho apprezzato i capitoli brevi che hanno sicuramente dato maggior ritmo alla storia, che non risulta essere lenta o pesante. Ma ho sentito di far fatica a terminarlo, non so se a causa della lunghezza o della complessità della narrazione. Gli avvenimenti che si affacciano sulle pagine sono tantissimi e comprendono tantissime famiglie ma manca di una storia nella Storia. Sembra quasi che Le sette dinastie voglia essere un elenco di momenti che han coinvolto molti personaggi noti e meno noti del Rinascimento, tutti collegati tra loro ma senza un vero filo conduttore. Mi è mancata un po’ la narrazione che avevo trovato, e di cui mi sono innamorata, leggendo la tetralogia de I Medici. Ci troviamo davanti uomini e donne che hanno scritto pagine fondamentali del nostro Rinascimento ma manca il tempo per soffermarsi sulle loro storie. Bisogna sempre passare oltre. Senza esitare. Perché c’è tanto da raccontare. Forse troppo. E così mentre cavalchiamo veloci insieme allo Sforza siamo già a Roma, al centro di un conclave che proclamerà Enea Silvio Piccolomini nuovo papa. Ma non ci è consentito fermarci: Venezia, Firenze, Ferrara e Napoli reclamano la nostra attenzione. E anche se noi vorremmo rallentare, capire, indugiare… non possiamo. In questo modo l’autore è riuscito a trasmetterci una grande curiosità nei confronti di un periodo così ricco e ambivalente. Forse correremo subito alla ricerca di un manuale di storia o di qualche biografia. Ma resta il fatto che dal suo libro restiamo un po’ delusi. Ci ha inondato di immagini, squarci e notizie senza darci modo di assaporarle. Ci ha servito il dolce quando ancora eravamo impegnati a gustare l’aperitivo. E, per quanto entrambi fossero squisiti, mangiati insieme risultano inevitabilmente un po’ indigesti! Nonostante io ami la Storia in tutte le sue forme ho faticato a concentrarmi sulla lettura de Le sette dinastie, proprio perché ho sentito la mancanza di quella storia capace di legare tutto insieme. Tuttavia è un romanzo ben scritto e in ogni pagina si respira la ricerca storica fatta da Strukul affinché il romanzo sia credibile e il più accurato possibile. Violento dove serve, appassionato a volte, misterioso e sfuggente in parti di intrigo e sotterfugio, il libro si dipana tra descrizioni storiche precise ed impeccabili e dialoghi ed azioni dove è la creatività dell'autore a riempire i vuoti, ma sempre nel rispetto degli eventi e di ciò che può essere davvero accaduto.
Scrivere una recensione per questo libro è complesso, perché ci sono tanti elementi, forse troppi, a cui fare attenzione. La trama segue le sette dinastie dell'epoca Rinascimentale, area storica che, ammetto io stessa, conosco poco. E, nel leggere, bisogna stare molto attenti alle varie trame, le alleanze, i problemi. Visconti, Sforza, Medici, Condulmer, Estensi, Borgia, Colonna, Aragonesi, i Papi... Tutti hanno i propri interessi e sono pronti a dare guerra pur di ottenere la vittoria,
Una cosa per cui lodo Strukul è il fatto di riuscire a gestire così tanti personaggi e punti di vista, facendo in modo che la storia venga fuori lineare e comprensibile anche a chi ne sa poco. Lodo anche la mole di ricerca che c'è stata dietro a questo romanzo, come già successo con la saga dei Medici. Resta purtroppo il fatto che ci sono, a mio dire, troppi infodump che distraggono il lettore da quello che è davvero importante, e anche lo stile ne risente.
Mi sono piaciute però le scene d'azione, he avevano un che di grafico molto interessante. Più noioso, anche se a me l'arte piace molto, è stato il concentrarsi sugli artisti. Non portava nulla alla storia, era un mero sfoggio di conoscenza che lascia il tempo che trova. Come, appunto, tutti gli infodump storici che potevano essere mostrati in altro modo e non attraverso i personaggi che si dicevano l'un l'altro "sì, è vero" "appunto" e simila. Altra cosa che mi ha fatto alzare gli occhi al cielo sono stati tutti gli "amore mio" messi in bocca ai personaggi. E no, non è il lamento di una zitella inacidita. Davano davvero fastidio e li ho trovati estremamente irrealistici, un mero espediente per avvicinare i lettori contemporanei. E pur con tutti i difetti che ho trovato, mi ritrovavo a voler leggere di più, a vedere come andava a finire.
I personaggi che, penso, gli sono riusciti meglio sono lo Sforza e Bianca Maria Visconti, come anche Plissena Condulmer. Sforza è un uomo d'azione, e vedere la sua ricaduta nella malattia e nella vecchiaia è stato piuttosto triste. Bianca Maria invece si dimostra una vera leonessa, eppure mostra momenti di fragilità che sono estremamente umani. Tutte le donne in questo volume, e questo è un pregio, si dimostrano forti, coraggiose, ma anche gelose e vendicative, mostrando una sfaccettutura di emozioni che i personaggi maschili non riescono a raggiungere. Questo è un libro estremamente dipendente dai suoi personaggi, che portano avanti la storia per forza di cose, e nel complesso penso siano ben costruiti, anche se con qualche pecca.
Per quanto riguarda lo stile, come ho detto esso risente degli infodump e risulta ampolloso e noioso, portandomi ad annoiarmi parecchio. Ci ho messo davvero tanto a leggere questo libro, e io invece mi aspettavo una lettura più appassionante e meglio scritta.
Aangezien Matteo Strukul één van mijn favoriete auteurs is, begon ik aan het boek met hoge verwachtingen. Ik las eerder al zijn Medici serie, die me helemaal betoverde en nu heb ik de, misschien ietwat slechte, gewoonte gekregen om al zijn andere boeken daarmee te vergelijken wat in een voor mij lichte teleurstelling resulteert. Dit boek was geen uitzondering.
Ik miste in het boek een rode draad die me vlot erdoor loodste, hierdoor had ik soms het gevoel dat het geheel niet helemaal samenhing. Zeker omdat het boek vooral bestaat uit korte fragmenten van situaties. Daarnaast was ook het ontbreken van een constant hoofdpersonage iets wat me wat moeite gaf bij het lezen van het boek, er waren net iets te veel perspectieven voor mij om me te kunnen inleven in de personage’s leefwereld, maar dat heeft natuurlijk vooral te maken met mijn persoonlijke voorkeuren. Hier wil ik echter wel de opmerking maken dat de ambitieuze poging van Strukul om zo’n lange en complexe periode in de Italiaanse geschiedenis natuurlijk logischerwijs in de noodzaak van vele perspectieven en korte fragmenten uitmondt. Strukul heeft op de best mogelijke manier de dynamiek van die periode weergegeven!
Hoewel ik deze kleine puntjes het voor mij soms moeilijk maakten om me volledig in het verhaal in te leven, vond ik het toch een geweldig en meesterlijk geschreven boek en voelde ik me net een renaissance dame in het door oorlog verscheurde Italië. Ik heb ontzettend genoten van het boek!
Libro non letto fino alla fine. Purtroppo una grande delusione. Mi aspettavo una saga avvincente come è sicuramente stata la storia delle grandi famiglie italiane del Rinascimento e probabilmente è ciò che questo libro di proponeva di essere. In realtà non è che un’arida sequela di fatti storici legati maldestramente insieme da dialoghi spesso improbabili per la loro mancanza di spontaneità. Forse l’autore avrebbe fatto meglio a scrivere un libro di storia incentrato su quel periodo, invece di tentare di scrivere un romanzo storico, visto che è evidente il grande studio che c’è dietro. Peccato, avrei letto volentieri anche l’altra sua saga. Su un’altra nota, personalmente trovo molto fastidiosa l’abitudine di certi scrittori contemporanei di accostare frasette brevi facendole iniziare con una congiunzione (“E” oppure “Ma”). Praticamente da una frase ne tirano fuori tre e a chi legge par di avere il singhiozzo. Non è uno stile letterario, è scorretto e gli editor dovrebbero avere il coraggio di farlo presente. In conclusione, spero che l’autore non sia davvero una delle voci più importanti della narrativa italiana. D’altronde mi ero ripromessa di non comprare più libri della Newton Compton e invece ci sono cascata, colpa mia.
Questa mattina ho terminato il secondo e ultimo libro che ho scelto per #unannoconlastoria "Le sette dinastie" di @matteostrukul edito dalla @newtoncomptoneditori Sono stata felice di questa scelta, cercavo proprio qualcosa del genere che mi desse la possibilità di conoscere uno spaccato del Rinascimento italiano, non difficile da capire, scorrevole e a tratti avvincente. Ho apprezzato la brevità dei capitoli e il fatto che ripetesse in nomi in modo da imprimerli bene a mente. Ho apprezzato il fatto che non fosse smielato nel descrivere i rapporti di coppia, descrivendoli senza cadere in descrizioni che non avrebbero aggiunto nulla al romanzo. È stato bello scoprire il collegamento tra Papa Pio II e Vlad II di Valacchia, l'impalatore, meglio conosciuto ora come Dracula. Mi sono avventurata in ricerche per vedere se le cose riportate nel libro erano accadute veramente e lo erano, tranne le parti romanzate, ovvio. Leggere questo romanzo mi ha fatto capire quanto poco l'uomo, in quanto essere umano, abbia imparato ben poco dai propri errori, ed è un gran peccato. Consiglio sicuramente la lettura! Ci sarebbe tanto altro da scrivere su questa lettura, ma vi rqcconterei troppo e non voglio rovinarvi la scoperta.
La storia del Rinascimento italiano e delle grandi famiglie che hanno dominato quel tempo è ricca, complessa e densa di avvenimenti. Matteo Strukul è ormai un affermato autore di romanzi storici, lo possiamo dire (e sono felice di seguirlo dal primo, lontano Sugarpulp del 2011). Stavolta ha voluto proporci un grande affresco storico, così grande e così ricco che inevitabilmente il libro diventa lungo e impegnativo. Forse lo avrei spezzato e avrei approfondito qualcosa in più. Ma è innegabile la bravura con cui è riuscito a riassumere un secolo di storia italiana e a darcene un quadro completo, da cui ciascuno di noi può partire per approfondire personaggi e particolari di suo piacimento.
Interesante, dinámico, atrapante y con fluidez. La mejor forma de ficcionar la historia y permitir al lector adentrarse y dejarse atrapar por una serie de eventos tan complejos como fascinantes se logra mediante el estilo de Strukul.
No muestra nada nuevo bajo el sol pero eso no demerita lo bien ejecutada de la prosa de esta novela, que logra contar la historia de siete familias italianas a lo largo de múltiples décadas durante el Renacimiento sin hacer que se pierda el interés o las causas-consecuencias de los actos que ocurren.
El gran "pero" es el final del libro, que por intentar ser un cliffhanger obtiene un resultado un tanto anticlimático.
Libro stilisticamente ben scritto, tuttavia pigro nella struttura. La volontà di coprire così tanti eventi e personaggi in un solo volume è azzardata come scelta. Pochi personaggi ben caratterizzati con cui difficilmente si empatizza. Si realizza tutto questo quando i "protagonisti" muoiono: scene scritte bene che al contempo non lasciano nulla di sè poichè ciascun personaggio ha avuto poco spazio per maturare nella testa di noi lettori. Per il resto la componente storica è ineccepibile ed interessante, ma non basta a salvare questo volume.
As a history geek, i really wanted to like this but this was a slow read for me. Maybe it’s also because i’m not Italian but there’s a lot of name dropping and i was so often confused about all the different characters and what side they were on. The short chapters and constant change in storylines didn’t exactly help either. It was only towards the end that this slowly started to improve after some characters died. That being said i do applaud the author for the accuracy but i think the way he constructed this book would work better as a script for a tv show i guess.
Si percepisce il portentoso lavoro di ricerca,studio e intreccio ad opera dell'autore,ma alla fine alcune parti risultano lente,pesanti ed anche difficili da capire come importanti per il quadro d'insieme. Per il resto è scritto in un italiano ottimo e di questi tempi è qualità rara
Il Rinascimento italiano in pillole. Forse non un romanzo storico come uno ci si aspetta, ma un punto di partenza per approfondire ulteriormente l'argomento. Leggerlo è piacevolissimo, super scorrevole.
Loved it !! So much detail and a great way to link all the stories. Learned a lot ! I I recommend this book to anyone who was to plunge into the Italian renaissance!! You’ll get a very complete overview in the most fun way possible !! Bravo Matteo ! Sei grande !!
Un Romanzo storico con la R maiuscola. Matteo Strukul riesce a rendere avvincente, dinamica e per niente noiosa una trama contorta, ma che non perde mai di chiarezza. Ogni capitolo è in grado di trascinarti nel successivo grazie a una suspense incredibile!
Increíble y absorbente narración. La historia tan interesante de estas dinastías y juegos de poder envuelve al lector y, junto el talento del autor, hacen de este libro una experiencia sumamente placentera. Muy recomendado para el que le encanta la historia.
Interesante conocer la historia de las familias que tenían el poder y a través de alianzas y traiciones fueron dando forma a la Italia y al inicio del Renacimiento.