Размеренную жизнь ультраортодоксальной общины Бостона нарушил пятнадцатилетний Эзра Крамер — его выгнали из школы. Но причину знают только родители и директор: Эзра сделал фотографии девочки. И это там, где не то что фотографировать, а глядеть друг другу в глаза до свадьбы и помыслить нельзя. Экстренный план спасения семьи от позора — отправить сына в другой город, а потом в Израиль для продолжения религиозного образования. Но у Эзры есть собственный план. Симоне Сомех, писатель, журналист, продюсер, родился и вырос в Италии, а сейчас живет в Нью-Йорке. Его дебютный роман, написанный с глубоким сочувствием к героям и изрядной долей юмора, переведен на несколько языков и удостоен престижной итальянской премии Виареджо.
Simone Somekh is a New York-based author and journalist. Born and raised in Turin, Italy, he's lived in Italy, Israel and the United States.
Somekh's debut novel, Grandangolo, was first released in Italian in 2017 by Giuntina. The book was published in French by Mercure de France, German by Haymon Verlag, and Russian by Knizhniki.
Simone Somekh has written for the Associated Press, Tablet Magazine, Vanity Fair Italy, Corriere della Sera, The Forward, New York Trasatlantic, Wired Italy, and the Jerusalem Post. He holds an M.A. in Journalism and European & Mediterranean Studies from New York University.
В ультраортодоксальной общине Бостона молодой Эзра Крамер начинает сомневаться в жизни, которую ведет, и задает вопросы: мой ли это выбор? можно ли оставаться иудеем и быть светским человеком? что если от меня всю жизнь скрывали другой путь? Нигде он больше не чувствует твердой земли, а своим бунтарским поведением расшатывает устои общины. И только фотокамера, подаренная ему на бар-мицву, – его единственная точка опоры, фотосъемка — его призвание. Из-за непозволительных кадров с девочкой Эзру выгоняют из общинной школы. Он продолжает учиться уже в менее строгом заведении, поступает в университет и порывает связь с общиной — но не может убежать от самого себя.
Дебютную книгу молодого итальянского писателя можно читать как роман о пути, road novel — парень пускается в приключения по местам и работам с камерой под мышкой, чтобы обрести себя. Если в начале романа камера — это инструмент его персонального бунта против традиционного уклада, то затем — инструмент независимости, самостоятельности, свободы, а под конец книги камера наделяется ещё и политическим смыслом, когда Эзра понимает, что с помощью неё можно не только снимать удачные фото для модного глянца, но рассказывать миру правду, которую правительства пытаются замолчать.
Интересно, как Сомех через историю другого подростка из общины, Карми, сравнивает поиск иудейской идентичности с поиском идентичности гомосексуальной. Карми полон доброты, тепла и внутреннего света, но разрывается от противоречий между ультраортодоксальным учением и своей природой — он знает, что в общине его никто не сможет принять. И даже Эзре это даётся с трудом. И уже потом, годы спустя, подружившись с другим геем — Патриком, польским эмигрантом и таким же изгоем у себя на родине — Эзра начинает лучше понимать Карми. Через принятие чужой гомосексуальности Эзра постепенно приходит к принятию и своей иудейскости.
Mazel tov! Esordio col botto per il giovanissimo Simone Somekh, che se lo vedi in foto ti sembra il timido studentello di una yeshivà di Lublino, ma poi invece riesce a intrattenerti e divertirti pur affrontando in meno di duecento pagine temi certamente non leggeri tipo fondamentalismo religioso, omofobia, libertà di stampa.
Un giovanissimo scrittore, un esordio brillante, #SimoneSomeck scrive questo libro a 21 anni e lo pubblica a 23. Se vi interessa sapere cosa prova un ragazzo dei nostri giorni a crescere in una comunità ebraica ultraortodossa dove il senso della comunità prevale su tutto e le singole identità vengono schiacciate, se vi interrogate su come ci si senta "diversi" dentro e poi anche fuori dalle proprie famiglie più o meno allargate, se vi interessa la storia di chi abbandona la propria casa seguendo il proprio sogno che coincide con la propria identità profonda, questo libro fa per voi. Un libro che non scivola mai nel cliché, che ha il giusto equilibrio tra narrazione e introspezione, in cui i personaggi sono felicemente e chiaramente delineati. Ezra è ebreo, nato e cresciuto in una comunità molto chiusa e decide di non voler più appartenere ad essa, decide di trovare un altro modo di essere ebreo o di non esserlo del tutto (ma si può non sentirsi ebrei?), finché si trova in un luogo ostile agli ebrei e torna a sentire di esserlo, di non poter mettere da parte e dimenticare la sua storia, di non poter cancellare il suo passato e il luogo da cui proviene. Ma ci sono molto modi di sentirsi ebrei, laici, atei, liberi, omosessuali, molti modi di reinventarsi la propria vita, sempre con la determinazione tipica di questo popolo, che ci sorprende sempre per il livello degli scrittori che produce. #grandangolo
Confesso di avere una passione smodata per i romanzi di formazione, quindi Grandangolo partiva avvantaggiato. Simone Somekh ci porta all'interno di una comunità ebrea ultraoltrordosossa, dove tutto, persino la passione del protagonista per la fotografia, è visto come una minaccia alla dottrina e alla disciplina imposta da una cultura asfittica che vive dei suoi dogmi, dimenticando l'uomo. Grandangolo è un libro piacevolissimo, scritto con estrema intelligenza nel rispetto del punto di vista del narratore, che è, per forza di cose, parziale e "condizionato" dall'educazione ricevuta. Se in molti casi la scelta di questo punto di vista si rivela vincente, spingendo il lettore a riempire da solo ciò che rimane al di fuori dell'inquadratura, in altri risulta costrittiva e ci impedisce di approfondire la conoscenza dei personaggi di contorno, molti dei quali ci appaiono persino più interessanti e ricchi di potenziale di Ezra, l'io narrante, ma che sono tristemente destinati a restare sullo sfondo. Dategli comunque una chance, perché, nonostante i difetti, quest'opera prima la merita.
Un roman qui aborde un sujet peu commun: la difficulté d’être et de devenir d’un jeune homme artiste au sein d’une communauté juive ultra-orthodoxe ! J’ai beaucoup apprécié la prouesse de l’auteure qui arrive à traiter d’un sujet aride, dogmatique au moyen d’une plongée dans la frivolité de la vie New-yorkaise et des amitiés adolescentes, maintenant le lecteur en haleine ! Un premier roman prometteur !
Godibile, non mi ha entusiasmata non perché non sia scritto bene ma semplicemente perché mi è sembrato tutto già visto, già detto e già scritto. ll ragazzo ebreo ultraortodosso che si ribella e va a scoprire il mondo. Do comunque 4 stelle perché lo scrittore è esordiente e molto giovane e la prosa è snella e asciutta
a pag 47, parlando del signor Taub, leggo "doveva fargli male realizzare che ciò che credeva di aver costruito non aveva alcun valore, senza la moglie al suo fianco". Mi dà fastidio questo uso del verbo "realizzare" che in italiano significa concretizzare un progetto, un'idea... nel senso inglese di "rendersi conto". Se uno scrive in italiano, dovrebbe usare l'italiano, non l'anglo-italiano!
Bellissimo libro che ti prende e ti scaraventa nella vita di un ragazzo in cerca di sé e ti fa comprendere la vita moderna di un ragazzo ebreo, ti fa comprendere la difficoltà della separazione dalla famiglia senza appesantire la lettura ma prendendoti sempre di più e facendoti legare anche ai personaggi non principali, veramente bello
Letto per la sfida Arsrc2019. Un ottimo romanzo d'esordio: l'autore è molto bravo nel riuscire a descrivere il mondo in cui si muove Ezra (una comunità ultraortodossa americana) e il suo difficile percorso di crescita. Proprio per questi pregi si riesce a sorvolare su alcuni snodi narrativi un po' scontati . Conclusa la lettura si vorrebbe vedere il documentario Bahrain: Shouting in the Dark.
Read for the challenge Arsrc2019. A great debut novel: the author succeeds in describing the world Ezra struggles in (an American ultra-Orthodox community) and his difficult growth. Anyway some elements are quite predictable . When the book is over, you would like to watch the documentary Bahrain: Shouting in the Dark.