Inquietante, Faust muore e rinasce. Mimetizzato in Cipriano, che evoca i demoni ma poi, innamorato di Giustina, si fa cristiano e va al rogo, Faust appare durante lo scontro tra Riforma e Controriforma. Elaborazione protestante antipapalina, dannato per il suo patto con il diavolo, è protagonista prima dei teatri di marionette, poi di testi anonimi. È la leggenda che Marlowe fa diventare mito, con uno sguardo al pensiero scientifico e a quello magico. Calderón de la Barca recupererà Cipriano e Giustina come risposta cattolica in difesa del libero arbitrio: Cipriano così è salvo e annulla il patto scellerato. Le tensioni si stemperano, e con l’Illuminismo Faust e soprattutto il diavolo perdono consistenza. Quando approda a Goethe, alla fine si salva per amore: del resto, poco interessano ora i conflitti di religione e un nuovo orizzonte culturale va investendo l’Europa. Heine recupera la dannazione di Faust, ma intanto fa di Mefistofele una diavolessa, Mefistofela. Quando infine arriva a Valéry, Faust è l’uomo contemporaneo, disincantato, mentre il diavolo è fuori moda, a conferma della profezia di Cipriano.
Testo molto utile per un'analisi comparata del topos faustiano in vari paesi e momenti storici. Delle molte opere in cui è stato trattato questo tema vengono prese in esame solo quelle degli autori menzionati in copertina. Oltre agli spunti letterari, ho apprezzato molto anche quelli musicali. Dopo l'interessante saggio introduttivo è presente un ricco apparato di testi per la consultazione.
La figura di Faust, come si può facilmente evincere da titolo, è il filo conduttore di questa raccolta di opere in cui si indaga il tema letterario del patto con il demonio, noto soprattutto grazie alla figura di Faust. Una raccolta completa e molto ben selezionata che permette di vedere come la narrazione di questo mito si è evoluta, attraverso le voci di molteplici autori. Consigliatissimo.