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Romanzo di un naufragio. Costa Concordia: una storia vera

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Un secolo esatto dopo l’affondamento del Titanic, la punta di diamante della flotta di Costa Crociere percorre il Mediterraneo in senso antiorario. A bordo, più di quattromila persone di 64 nazionalità diverse. Ci sono coppie in viaggio di nozze, famiglie riunite per una ricorrenza, persino un gruppo di parrucchieri che deve partecipare a un reality. E oltre mille membri dell’equipaggio, molti dei quali provenienti da Paesi poveri e lontani. La sera del 13 gennaio 2012 – quella in cui la Concordia urta degli scogli vicino all’isola del Giglio, finendo sotto gli occhi del mondo intero – ha segnato le esistenze di tutti loro. Da grande narratore, Pablo Trincia racconta lo splendore del divertimento a bordo e il trauma dell’impatto, lo smarrimento e la lotta per la sopravvivenza. Conflitti e alleanze generati da una tragedia ricostruita attraverso testimonianze uniche, come quella dei sommozzatori che si sono addentrati nei vani spettrali della nave, trovando un universo sommerso di valigie, scarpe, lenzuola, corpi. Come quella degli abitanti del Giglio, che hanno visto una folla di disperati riversarsi sul loro piccolo molo e, per accoglierla, hanno aperto senza esitazione le porte delle proprie case.

«La balena d’acciaio dentro la quale camminavano si stava deformando e sembrava potesse collassare da un momento all’altro. Ogni ora che passava si assestava di qualche centimetro, come per ricordare a tutti che era ancora viva. Tuttavia le operazioni non potevano fermarsi, i sommozzatori dovevano spingersi sempre più dentro e scendere sempre più a fondo. Avevano i nervi tesi, le mascelle serrate, il cuore a mille, gli occhi pronti a individuare in ogni momento una via di fuga. Più avanzavano, più sapevano che scappare da lí avrebbe richiesto minuti interminabili. Un tempo che nessuno avrebbe avuto».

256 pages, Paperback

First published January 11, 2022

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About the author

Pablo Trincia

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Profile Image for Come Musica.
2,058 reviews627 followers
January 17, 2022
Ho ascoltato per la prima volta Pablo Trincia a Più libri più liberi 2021, a dicembre. Ed era da allora che aspettavo questa uscita editoriale.

Ho prima ascoltato il podcast "Il dito di Dio", prodotto da Chora Media

Il podcast

E poi ho letto il libro.
Sono due esperienze completamente diverse.
Se tornassi indietro farei la stessa scelta: prima il podcast e poi il libro.

Sia durante l'ascolto del podcast (molto toccante sentire le voci dei protagonisti dieci anni dopo!) sia durante la lettura del libro, sono balzate ai miei occhi alcune coincidenze.

Nell'aprile del 1912, (tra il 14 e il 15), si registrò il naufragio del Titanic, in seguito alla collisione con un iceberg.
Nel gennaio 2012 (tra il 13 e il 14) è il turno della Costa Concordia.

“Per lui non erano stati il vento di grecale e le correnti, come in seguito avrebbero affermato i periti del tribunale, o il «dito di Dio» – come me l’hanno definito un ingegnere e un ex comandante di lungo corso – a far adagiare miracolosamente la nave su quella specie di terrazzamento sotto il livello dell’acqua all’altezza della Gabbianara, evitando di farla sprofondare nell’abisso davanti all’isola. Erano state soprattutto le sue grandi capacità: «Ho voluto fare in modo da avvicinarmi piú vicino al porto, quindi nella mia testa ci stava la procedura, l’emergenza, la comunicazione e il posizionare la nave nella posizione privilegiata, consapevole dei fondali abbastanza profondi a pochi metri dalla costa comunque».”

Un’altra coincidenza che è balzata ai miei occhi è la seguente: il capitano Francesco Schettino era ossessionato dai naufragi.

“In quel periodo Schettino era un giovane marinaio imbarcato su navi da carico e petroliere, e aspettava di trovare un posto piú stabile e con un grado piú alto, magari in una grossa compagnia di Stato come la Tirrenia, a cui tanti marittimi ambivano.
Ci era entrato nel 1990, da ufficiale. E lí aveva cominciato a interessarsi di naufragi. Un argomento per cui avrebbe sviluppato quasi un’ossessione.”

L'idea che mi sono fatta è stata questa: a livello incoscio è come se lui avesse deliberatamente scelto di far naufragare la propria nave. Perché ha tardato nel dare l'annuncio? Perché ha preferito comunicare una parte della verità, dicendo che c'era stato un blackout? Perché ha messo a repentaglio le vite di più di quattromila persone? Ricordo la voce De Falco
“De Falco, spazientito dall’eccessivo indugiare del capitano della Concordia, sceso sugli scogli della Gabbianara da dove sosteneva di essersi organizzato «per coordinare i soccorsi», gli aveva intimato di risalire immediatamente a bordo della nave inclinata e di riferirgli quanti e quali passeggeri fossero ancora bisognosi di assistenza. «Guardi Schettino che lei si è salvato forse dal mare, ma io… le faccio passare l’anima dei guai. Vada a bordo, cazzo!» Nel giro di poche ore, in tutto il Paese e nel mondo, il nome del comandante di Meta di Sorrento, nel frattempo trattenuto agli arresti, sarebbe diventato sinonimo di viltà. Ora però bisognava capire quale fosse stata la sua effettiva condotta prima, durante e dopo l’incidente.”

Durante il processo, i magistrati si sono concentrati sulla figura di questo comandante e hanno trascurato le colpe di coloro che hanno contribuito a far naufragare la Costa Concordia.

Questo libro è un documentario narrato di quella pagina nera della navigazione italiana.
Una storia toccante, tristemente vera.
Profile Image for Mosco.
449 reviews44 followers
February 17, 2024
La classica situazione del "E io che cazzo avrei fatto in quelle circostanze?" l'arrembaggio alla scialuppa passando sopra nonne e bambini, spingendo e sgomitando, oppure avrei dato una mano a aiutare chi aveva più problemi di me? Saremmo rimasti uniti io e il mio compagno, o ognuno per sé? Per fortuna non c'ero: in quelle drammatiche circostante è successo di tutto, la gente ha tirato fuori il meglio e il peggio di sé, compresi capitano codardo, ufficiali caccadubbi, camerieri eroici, padri disperati.
L'ho letto di volata come se fosse un giallo, emozionante e intenso, ho parteggiato per i protagonisti anche se sapevo già come sarebbe andata a finire.
(Ma Schettino, quello che il suo superiore descriveva così: "Lui quando aveva un compito da fare, se io lo riprendevo perché questo compito non era ancora compiuto oppure se c’era qualcosa di sbagliato nei documenti o altre cose anche disciplinari, lui tendeva sempre a scaricare le sue colpe a qualcun altro, cosa che a me faceva imbestialire." quello che non voleva ammettere di aver perso la nave, e soprattutto non voleva perderci le piume e che gli altri si arrangiassero, come farà a guardarsi allo specchio la mattina?)
Profile Image for Emma Rosa.
84 reviews6 followers
February 12, 2023
Confermo che Pablo Trincia potrebbe raccontarmi anche l'elenco del telefono e io rimarrei comunque imbambolata ad ascoltarlo/leggerlo.
Profile Image for Seregnani.
738 reviews34 followers
August 31, 2024
Bravissimo Pablo Trincia a ricordare quei paurosi e disastrosi momenti del 13 gennaio. Purtroppo un bel libro che però era meglio non leggere perché voleva dire che questa brutta storia non fosse mai esistita.
Profile Image for Margherita Prevato .
279 reviews41 followers
March 6, 2022
Questa è stata la lettura più bella che ho fatto a febbraio, forse addirittura del 2022 finora. Mi ha rapita completamente dalla prima pagina e non sono riuscita a staccarmi fino a quando non sono arrivata alla fine.
Pablo Trincia si è occupato del caso della Costa Concordia, studiando e cercando di ricostruire gli avvenimenti che hanno portato al naufragio presso l'Isola del Giglio la sera di quel famoso 13 gennaio 2012.
Non sono solita leggere tanti reportage, ma conoscendo il modo in cui Trincia racconta e spiega, non ho avuto alcun dubbio: dovevo leggerlo. Sono sempre stata affascinata dalle storie di naufragi e, in particolare, quello della Costa Concordia me lo ricordo bene perché avevo dodici anni. Appena uscito il libro, mi sono subito procurata il digitale e l'ho letto in un soffio.
La cosa che più mi è piaciuta di questa lettura è stato il modo in cui viene bilanciato il racconto dei fatti con quello delle vite delle persone, superstiti e vittime. è un reportage, ma in alcuni punti sembra addirittura un libro di fiction. Le storie delle persone citate in "Romanzo di un naufragio" sono narrate in maniera tale da far sembrare i personaggi fittizi, inventati ad hoc per la pubblicazione. Pensare che, invece, tutto questo è reale mi ha emozionata e angosciata tantissimo.
Gli avvenimenti di quel famoso gennaio 2012 non sono raccontati esattamente in ordine cronologico. All'inizio del libro ci troviamo dieci anni dopo l'impatto, e assistiamo al ritrovamento nelle acque sarde di un giubbotto di salvataggio appartenente alla nave "Costa Concordia", la stessa che si incagliò sulle Scole. A un certo punto, sembra esserci un flashback che ci riporta indietro nel tempo. Anche successivamente, tra un capitolo e l'altro, i fatti non vengono riportati in ordine, ma ci sono alcuni salti temporali che rendono la lettura dinamica e mai "banale".
Un aspetto che ha destato in me una grande ammirazione nei confronti dell'autore è il fatto che racconti senza mai risultare giudicante. I toni sono abbastanza neutri; certo, Trincia si pone delle domande e cerca di riflettere insieme al lettore, ma neanche una volta propende per una posizione piuttosto che un'altra. Non credo sia facile rimanere neutrali di fronte ad avvenimenti così grandi e così tragici, ma in questo caso ciò è avvenuto e non posso che complimentarmi con l'autore.
Pablo Trincia, oltre che essere un bravo scrittore, è anche un grande oratore. Vi consiglio, infatti, di non limitarvi a leggere "Romanzo di un naufragio", ma di ascoltare anche il Podcast "Il dito di Dio - Voci dalla Concordia". Le puntate audio arricchiscono e rendono più vivida l'intera vicenda, facendoci entrare nella storia da un altro punto di vista. Non si tratta, però, di due opere intercambiabili. Entrambi raccontano la stessa storia, ma con personaggi a volte diversi, con approfondimenti differenti e in due modalità distinte. Ecco perché vi suggerisco di leggere prima il libro e poi di ascoltare il podcast: vi assicuro che saranno due esperienze sensoriali distinte, ma altrettanto emozionanti.
Insomma, vi consiglio la lettura di questo libro? Assolutamente sì. Non importa che siate lettori accaniti di "non-fiction" o se preferiate altre generi. Vi assicuro che di fronte a una narrazione e a un avvenimento del genere non potrete che apprezzare l'opera ed emozionarvi di fronte a tante vite tutt'a un tratto colpite da questa disgrazia.
Approfitto di questo spazio per complimentarmi con Pablo Trincia per il lavoro magistrale che ha svolto. Spero che in futuro scriva tanti altri libri e podcast perché è un piacere leggerlo e ascoltarlo.
120 reviews7 followers
January 18, 2022
Attraverso un testo aneddotico, Pablo Trincia ci porta all'interno della Costa Concordia, e ci guida nel racconto della tragedia avvenuta dieci anni fa.
Nessun tipo di polemica, nessuna ricerca di un colpevole (anche se le responsabilità appaiono chiare), Trincia ci rende testimoni del dolore e della paura che devono aver provato i passeggeri e l'equipaggio della nave.
Di questo libro ho amato il fatto che l'autore non voglia ergersi a giudice della tragedia ma rende umani tutti i protagonisti, dal comandante Schettino appassionato di naufragi (mi sono chiesta se inconsciamente non gli sia scattato qualcosa), ai passeggeri eroi (mi ha colpito in particolare Omar, un vero eroe coraggioso che meriterebbe di essere ricordato come tale), e nello stesso tempo guidati dall'istinto animale che li porta a cercare la propria salvezza anche a discapito dei più deboli (non viene rispettata la famosa regola "prima i soggetti fragili e i bambini", si cerca solo di accaparrarsi un posto sulla scialuppa).
Un libro molto bello, una tragedia terribile.
Profile Image for Elisa.
242 reviews7 followers
January 20, 2022
Più che un romanzo lo definirei una raccolta di vita vissuta, di esperienze sentimenti ed emozioni di chi ha vissuto una tragedia che poteva essere anche molto peggio di quella che è stata.
Il libro è costruito attraverso le testimonianze di vari sopravvissuti, legando insieme magistralmente la loro vita con il racconto di quella fatidica sera.
La storia di come è andata la conosciamo tutti. È passata su giornali e tv a non finire, ma sentirla raccontata da chi ci è stato veramente è tutt’altra cosa.
L’autore non racconto solo di chi sulla nave c’era, ma anche di chi da terra ha smosso mari e monti per aiutare e per salvare più persone possibili. Parla della bontà di cuore degli isolani del Giglio, di come abbiano accolto e aiutato le persone che ne avevano bisogno.
È un libro da cui non si riesce a staccarsi, che ti lascia incredula e impotente mentre si leggono bugie su bugie che non dette avrebbero evitato tanta morte. La rabbia è uno dei sentimenti che mi ha accompagnata durante la lettura insieme alla tensione, che Trincia riesce a tenere sempre alta.
Profile Image for Chiara Caccavale.
80 reviews9 followers
March 2, 2022
Nonostante ognuna/o di noi viva all'interno del proprio singolare guscio d'essere umano, quando pensiamo alle altre persone ci è più facile figurarcele come "mamma di", "figlio di" "fratello di", "moglie di". Ci approcciamo in questo modo agli esseri umani, non come singolarità ma come punti focali di rapporti, ed è normale ed è anche bello perché ci ricorda quanto affetto possiamo provare gli uni per gli altri. Nei limiti delle testimonianze che si possono raccogliere per scrivere un libro del genere, ho apprezzato che al di là di tutto Trincia abbia avuto rispetto di ogni vittima, dei sopravvissuti e dei morti. Tutte/i viviamo una storia che merita di essere raccontata e che nessuna ingiustizia dovrebbe spezzare.
Profile Image for Francyy.
677 reviews72 followers
March 28, 2022
Si fa leggere, non molto di più. Ben ricostruito, se ne apprezza la ricerca delle fonti. Un libro nè bello nè brutto.
Profile Image for Tania Book.
36 reviews2 followers
February 11, 2025
Una serie di ricordi struggenti, descritti con una tale intensità che più di una volta mi è sembrato che fossero raccontati dalla viva voce delle vittime, oltre che dei superstiti.
Bellissimo.
Profile Image for Erika Marzano.
89 reviews20 followers
February 22, 2022
è un ottimo libro d'inchiesta ma ahimè i protagonisti sono esattamente gli stessi e non aggiunge assolutamente niente. Per carità, bel libro, ma si annulla a vicenda con il podcast che ho adorato. La scelta per i nuovi "proseliti" è ascoltare il podcast o leggere il libro.
Profile Image for Alfonso D'agostino.
928 reviews73 followers
January 25, 2022
Rispondo alla domanda anche se nessuno me l’ha posta: il podcast “Il dito di Dio” e il libro Romanzo di un naufragio sono, inevitabilmente, prodotti editoriali differenti. A me è capitato di iniziare (e finire in due giorni) il libro mentre eravamo più o meno a metà nell’ascolto del podcast, e non me ne sono pentito. Se nell’ascolto è prevalsa, direi piuttosto nettamente, l’emozione (e Il dito di Dio, come il precedente Veleno dello stesso Pablo Trincia, è giornalisticamente clamoroso), nella lettura ho avvertito emergere un po’ più la riflessione e, benché le narrazioni siano ovviamente simili, non ho avvertito la sensazione del doppione.

Inutile ripercorrere qui la storia di una tragedia che ricordiamo tutti e il cui decimo anniversario, da poco trascorso, è stata perfetta occasione di ricordo. Meglio concentrarsi sul lavoro attento, preciso, minuzioso, a più riprese commuovente di Pablo Trincia, che regala una voce ai veri protagonisti di quella notte sciagurata: i passeggeri e le loro storie, continuamente messi di fronte a un bivio che poteva dire vita o morte, e gli isolani del Giglio, con una straordinaria umanità che riconcilia con la nostra specie animale.

Romanzo di un naufragio si legge con partecipazione, emozione, sofferenza e tanta, tantissima rabbia: perché se è vero che un errore può capitare a tutti – anche senza far finire mezzo miliardo di dollari di nave su una scogliera mettendo a rischio la vita di 4.000 persone – la gestione delle ore successive è stata a metà fra lo scellerato e il criminale, e sapere quanto sarebbe stato facile evitare il pianto di tante famiglie strappa la pelle di dosso con purissima, nerissima, infinita rabbia.
Profile Image for La Biblioteca di Eliza.
590 reviews89 followers
January 19, 2022
https://www.labibliotecadieliza.com/2...

Ci sono episodi che segnano inevitabilmente la vita di tutti noi e diventano un post it, un promemoria di quell’esatto momento in cui accadono. Dove ero l'11 settembre 2001 quando due aeri colpivano le Torri Gemelle? Cosa stavo facendo il 6 aprile 2009 quando il terremoto scosse L'Aquila? Cosa il 13 gennaio 2012, ore 21:45 quando la Costa Concordia urtò uno dei tre scogli delle Scole, davanti all'isola del Giglio, strappandolo dalla sua sede naturale e portandolo con sé, finendo spinta dal grecale, dalle correnti, dal fato o dal "dito di Dio" a naufragare a pochi metri dall'isola, adagiandosi sempre di più su un fianco. 10 gradi, 20, 30, 35, alla fine saranno più di 90 gradi. Sapete cosa vuol dire? Che i pavimenti diventano pareti, le porte botole, i corridoi pozzi profondi che non danno scampo, le finestre lastre pronte a rompersi in ogni momento, si è costretti a camminare nell'angolo tra la parete e il pavimento, pochi centimetri che possono significare la salvezza o l'abisso. Cosa stavo facendo quando 4229 persone a bordo di una delle navi da crociera più belle, grandi e rinomate al mondo, passavano dalla spensieratezza di una vacanza al terrore di un qualcosa che nessuno avrebbe potuto pensare potesse accadere ancora, oggi, negli anni 2000? Io ricordo che quella sera, prima di andare a letto, avevo messo SkyTg24 e avevo letto un sottopancia, un'ultima ora: "NAVE PASSEGGERI IN BLACK OUT". Non ricordo se venisse specificato il luogo, ma una cosa ricordo bene, la giornalista che leggeva la nota allegata alla notizia "è solo un black out elettrico, non ci sarebbe pericolo". Lo ricordo bene, perchè ho pensato che non mi pareva questa gran notiziona, sarà capitato altre volte un black out su una nave. La mattina accendo la tv mentre preparo la colazione e il "semplice" black out elettrico era diventato uno dei più gravi incidenti marittimi della storia italiana.

Pablo Trincia, già autore di Veleno, ripercorre la vicenda del Naufragio della Costa Concordia, parlando con chi in quelle ore era sulla nave, come passeggero, ma anche in qualità di personale di bordo, o a Giglio Porto e nel nero della notte ha visto quel grattacielo galleggiante avvicinarsi così tanto alla loro isola da poterlo quasi sfiorare, lo ha visto accendersi e spegnersi come una lucina di Natale e poi fermarsi e piegarsi sempre di più. Il racconto parte dalla casualità, o dal destino, di un giubbotto di salvataggio che dopo 4 anni in mare è approdato a pochi passi di chi su quella nave aveva sperato di passare qualche giorno spensierato e aveva invece trovato la paura e la perdita. Continua con la storia di una speranza, quella di Alexander Udhayakumar che da un paesino indiano era riuscito a farsi assumere dalla Costa Crociere, vitto e alloggio garantiti, uno stipendio con cui aiutare la famiglia a casa e poi i viaggi, la gente sempre nuova. Una vera svolta! E ancora la famiglia di Misano Adriatico che può finalmente avere qualche giorno di pausa dai pensieri quotidiani; chi è salito a bordo per festeggiare i 50 anni di matrimonio, chi è un abituè della Costa e vuole fare un ultimo viaggio prima che... . Tante storie, tante vite, che per un motivo o per l'altro, a volte puramente per sorte, erano su quella bella nave quella notte di gennaio.

Naturalmente di questa terribile vicenda si è parlato in lungo e in largo, nel momento del fatto, ma anche dopo, per le vicende giudiziarie che hanno portato alla condanna del Comandante Schettino e per la colossale opera di recupero e spostamento della nave. Ma leggere questo libro è stato qualcosa di diverso, come se per la prima volta osservassi veramente da vicino questa storia, in ogni suo aspetto, in ogni suo momento. Pablo Trincia è bravo a tenere la tensione del racconto e a presentare al lettore tutte le sfaccettature della vicenda, portandolo a farsi una propria idea e non imponendo la sua.

Naturalmente i racconti dei sopravvissuti o le storie di chi purtroppo da quella nave non è uscito sono le parti più forti del racconto, sono voci che ti restano in testa, un po' come le trascrizioni delle telefonate o delle registrazioni del Vdr di bordo. Tutti ricordiamo quel "salga a bordo, cazzo" urlato del capitano De Falco. Ma quello che mi ha fatto più rabbia, che proprio non mi è andato giù, sono le bugie, continue, reiterate, sempre più gravi, che si sommavano, si affastellavano una dopo l'altra, che sembravano andare di pari passo con l'inclinazione della nave, creando un baratro sempre più terribile, da cui non ci sarebbe stata salvezza. Ad un certo punto sono talmente assurde, talmente enormi, un vero e proprio negare l'evidenza, che ti ritrovi ad urlare letteralmente "Dai l'allarme generale, cazzo!". Sei fischi seguiti da un settimo più lungo... questo sarebbe bastato per salvare Dayana di soli 6 anni e suo padre; sei fischi e un settimo più lungo, premere subito quel pulsante, non dopo oltre 50 minuti dall'impatto con quello scoglio, dovuto alla leggerezza di un Comandante, ad una manovra che non andava fatta, ad un favore inutile al maitre. 50 minuti quando in questi casi 1 solo minuto può significare vivere o morire, 50 minuti in cui si è negato sempre e comunque che ci fossero problemi, che la nave stesse affondando. Nonostante il sopralluogo degli elettricisti di bordo che avevano chiaramente detto e ripetuto che era tutto sott'acqua; nonostante le chiamate dei passeggeri ai carabinieri sulla terra ferma che chiedevano disperatamente di salire sulle scialuppe...

"Avete già indossato i giubbotti?"
"No, alcuni non ce l'hanno, eravamo a cena... Non vogliono mettere a terra le scialuppe... ci sono tanti bambini a bordo... potete sensibilizzare la Concordia e dirgli di tirare giù le scialuppe? 'sta nave se sta a piega sempre de più! Non ci reggiamo più in piedi, non ci reggiamo più in piedi! Non vogliono calare le scialuppe!"

Nonostante fosse chiaro a tutti che quella nave era spacciata. Bugie su bugie.

Non sono riuscita a staccarmi dalle pagine di questo libro neanche per un minuto, tanto è vero che l'ho letto tutto in una giornata. Mi ha lasciato un magone strano, sicuramente un senso di ingiustizia. Non dal punto di vista processuale, una condanna c'è stata anche se non i 27 anni richiesti. No l'ingiustizia sta altrove. Sta in quei sei fischi seguiti da un settimo più lungo dati con un vergognoso ritardo, dati troppo tardi per salvare tutti, dati quando la nave era talmente inclinata che l'unico modo per salvarsi era una biscaggina, una scaletta di corda, che correva lungo la fiancata e poi precipitava verso il mare per 50 metri, da fare da soli, con le proprie forze, al buio, con la paura di scivolare, di cadere, di non trovare i propri cari al porto. Questo libro ci parla di questo terribile e ingiusto ritardo, della follia umana che si è scatenata a bordo, una bestia disperata attaccata alla vita per esistere e tornare a casa, ma ci parla anche dei tanti casi di puro e semplice coraggio, un posto sulla scialuppa lasciato ad una mamma con due bambini piccoli, il vice sindaco del Giglio che su quell'inferno ci è salito controcorrente per coordinare i soccorsi, l'elettricista di bordo che ha continuato a fare avanti e indietro dalla nave al porto con una scialuppa per salvare più persone possibile. Atti di puro cuore che forse a volte davanti a questa enorme tragedia restano in secondo piano, ma ci sono.
Profile Image for Michela Terlizzi.
62 reviews5 followers
February 28, 2022
Un secolo esatto dopo il tragico l'affondamento del Titanic, l'ammiraglia della flotta di Costa Crociere percorre il Mediterraneo in direzione di Savona, ultima tappa della crociera profumo di Agrumi. A bordo, piú di quattromila persone di 64 nazionalità diverse, coppie in viaggio di nozze, famiglie riunite per una ricorrenza, persino un gruppo di parrucchieri che deve partecipare a un reality, e naturalmente oltre mille membri dell'equipaggio, molti dei quali provenienti da Paesi poveri e lontani. La sera del 13 gennaio 2012, quella in cui la Concordia urta degli scogli vicino all'isola del Giglio, ha segnato le esistenze di tutti loro. Da grande narratore, Pablo Trincia racconta lo splendore del divertimento a bordo e il trauma dell'impatto, lo smarrimento e la lotta per la sopravvivenza. Conflitti e alleanze generati da una tragedia ricostruita attraverso testimonianze uniche, come quella dei sommozzatori che si sono addentrati nei vani spettrali della nave, trovando un universo sommerso di valigie, scarpe, lenzuola, corpi. Oppure come quella degli abitanti del Giglio, che hanno visto una folla di disperati riversarsi sul loro piccolo molo e, per accoglierla, hanno aperto senza esitazione le porte delle proprie case.

Cosa è successo veramente quella maledetta sera del 13 gennaio 2012? Sono state fatte indagini processi, sono stati trovati e condannati colpevoli ma chi fossero quelle persone sulla Concordia chi fosse il famoso capitano Schettino e perché abbia agito così ancora non lo abbiamo ben capito.
Pablo Trincia ripercorre gli avvenimenti di quella sera e attraverso le testimonianze di alcuni protagonisti della storia ci fa rivivere con chiarezza ma soprattutto con delicatezza quei drammatici momenti. Momenti indimenticabili che resteranno per sempre nei nostri ricordi e soprattutto nella mente di chi quelle vicende le ha vissute in prima persona. L’autore narra la tragedia della Costa Concordia partendo da un casuale ritrovamento di un salvagente sulle coste sarde da parte di un uomo che ha vissuto la tragedia. Ma non ricostruisce semplicemente i fatti del terribile evento, ne raccoglie le testimonianze e così facendo ci fa conoscere le vite dei passeggeri, dell’equipaggio, degli abitanti del Giglio e dei sommozzatori. Trincia ci mostra come quella nave, quella crociera per alcuni fosse un motivo di speranza, per altri il coronamento di una vita trascorsa insieme, per altri una pausa dalle difficoltà quotidiane. Emblematica la storia di Alexander Udhayakumar che da uno sperduto paesino indiano era riuscito a farsi assumere dalla Costa Crociere, vitto e alloggio garantiti, uno stipendio con cui aiutare la famiglia a casa. Significativa quella della famiglia di Misano Adriatico che può finalmente avere qualche giorno di pausa dai problemi, dai pensieri quotidiani. Nella prima parte Trincia ci fa conoscere i personaggi che popolano la nave, facendo un'interessante panoramica di passeggeri e personale a bordo della nave. Scorrendo le pagine, ci catapulta nella drammatica serata del 13 gennaio, facendoci rivivere i drammatici momenti, passo dopo passo dal punto di vista dei differenti protagonisti. L'autore riesce molto bene a rendere ancora più umane le vittime, sembra di poterle vedere mentre la nave si piega sempre di più, mentre cercano di tenersi in piedi sul pavimento scivoloso, mentre devono camminare sulle pareti della nave sempre più inclinata. Il grande merito di Trincia è secondo me quello di descrivere e farci vivere le vicende senza metterci nulla di suo, lasciando al lettore il proprio spazio di riflessione. Sicuramente rimangono aperti molti interrogativi a cui non troveremo forse mai risposta ma "Romanzo di un naufragio" ci permette di capire meglio cosa è successo quel fatidico e maledetto giorno. Complimenti!!
Profile Image for Nicole Azzalin.
97 reviews5 followers
August 2, 2022
Brividi.
Basta una semplice parola per descrivere questo romanzo.
Brividi a leggerlo, brividi ad immaginare, brividi a scrivere questa recensione, o raccolta di pensieri, chiamatela come volete.
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Penso che chiunque, a grandi linee, conosca la tragedia della Costa Concordia. Fiore all'occhiello della compagnia Costa Crociere, naufraga nei pressi dell'isola del Giglio il 13 gennaio 2012 a causa di un Inchino, una pratica che si è rivelata un completo disastro.
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Sin da quando ero bambina ho avuto la curiosa abitudine di informarmi su quelle che sono le tragedie causate dagli errori umani. Indianapolis, Titanic, 11 settembre, Concorde, Tenerife, Andrea Doria, Concordia e molte altre ancora. Non so per quale motivo, ma queste terribili tragedie hanno sempre esercitato su di me un fascino magnetico, un'attrazione che non so spiegare. Forse perché molti di questi avvenimenti sono un misto di errori umani, condizioni metereologiche avverse, reazioni umane imprevedibili. E' tanto spaventoso quanto affascinante come il destino sembra volerci mettere lo zampino, come se fossimo in un film di Final Destination e tanti piccoli eventi si sommano l'uno con l'altro fino a provocare l'inevitabile.
In questo libro il naufragio della Costa Concordia viene narrato in maniera magistrale dal giornalista Pablo Trincia, il quale convoglia alla storia degli eventi che hanno scatenato il disastro le storie dei passeggeri. Trincia ha rintracciato alcuni dei sopravvissuti al naufragio, i quali hanno dato il loro contributo, mettendosi a nudo e raccontando le loro vite precedenti all'imbarco, il soggiorno sulla crociera, lo scontro con gli scogli, l'inizio dell'incubo. E' impossibile non provare un profondo senso di angoscia leggendo quello che queste povere anime hanno dovuto passare per poter raggiungere la salvezza. Sono tutte storie strazianti, ma più di tutte mi si è stretto il cuore leggendo di Williams e della figlioletta Dayana, risucchiati dalla furia dell'acqua e ritrovati senza vita successivamente nella tromba delle scale.
E' impossibile non ritornare con la mente agli spazi angusti del film Titanic, l'acqua che percorre i corridoi impetuosa ingoiando tutto ciò che si trova davanti. Queste scene sono tornate alla memoria di quasi tutti i passeggeri, i quali si sono chiesti "E' dunque questa, la mia fine?".
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Leggendo dell'ordine degli eventi, ti ritrovi a porti tante domande. Perché non è stato dato subito l'allarme, perché omettere alla capitaneria di porto informazioni essenziali, perché non si è pensato subito alla salvaguardia dei passeggeri. Non era difficile immaginare che più il tempo sarebbe passato, più il panico avrebbe cominciato a dilagare e le persone sarebbero impazzite, pur di salvarsi la vita. A proposito di salvarsi la vita, la figura del comandante Schettino mi ha lasciato davvero con l'amaro in bocca e con molti conflitti e quesiti interiori. Per quanto sia una persona competente a livello tecnico, è stata sopraffatta da una paura, un istinto che in quanto comandante avrebbe dovuto essere addestrato a contenere per garantire la salvezza dei suoi passeggeri. La sua codardia è costata la vita a molti, e nessuna condanna potrà mai cancellare questo fatto.
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In conclusione, se siete interessati a saperne di più sull'argomento, questo libro è ottimo in quanto non solo è ben descritta la dinamica tecnica dell'incidente, ma anche quella umana. Ciò che hanno provato i passeggeri, i familiari di naufraghi e vittime, i dipendenti sulla nave, è tutto in questo libro. Ovviamente, questo è solo uno scorcio di ciò che noi possiamo immaginare, di certo un testo scritto non potrà mai farci comprendere l'orrore accaduto sulla Concordia, ma penso che possa essere utile a sensibilizzarci in quanto esseri umani e far si che, grazie alla memoria collettiva, questa tragedia e le sue vittime non verranno mai dimenticata.
Profile Image for Il Priorato  Dei Bibliofili.
370 reviews68 followers
July 27, 2022
𝑹𝒐𝒎𝒂𝒏𝒛𝒐 𝒅𝒊 𝒖𝒏 𝒏𝒂𝒖𝒇𝒓𝒂𝒈𝒊𝒐 _ 𝑷𝒂𝒃𝒍𝒐 𝑻𝒓𝒊𝒏𝒄𝒊𝒂

🛳️ Il giornalista Pablo Trincia, dopo "veleno" torna in libreria con "romanzo di un naufragio" (Einaudi, 2022) dedicato alla ricostruzione del disastro della Costa Concordia, costato la vita a ben trentadue persone tra passeggeri ed equipaggio.

🛳️ La notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012, cento anni dopo il naufragio del Titanic, la nave da crociera Costa Concordia urtò uno scoglio nei pressi dell'isola del Giglio: a bordo erano presenti più di quattromila persone di 64 nazionalità diverse.

🛳️ Pablo Trincia ricostruisce l'intera vicenda partendo dallo sfarzo e dal divertimento a bordo sino ad arrivare al trauma dell'impatto, alla lotta per la sopravvivenza, alle urla, alla confusione, all'angoscia, alla disperazione, al coraggio di alcuni e alla viltà di altri in seguito allo schianto.

🛳️La tragedia viene ricostruita grazie a testimonianze uniche tramite i racconti dei superstiti ma anche dei sommozzatori che hanno perlustrato i vani spettrali della nave e degli abitanti dell'isola del Giglio che di fronte all'emergenza si sono mobilitati per accogliere e aiutare la folla di disperati nelle loro case.

"𝐈𝐧 𝐬𝐢𝐭𝐮𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞, 𝐠𝐥𝐢 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐢 𝐮𝐦𝐚𝐧𝐢 𝐬𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐭𝐨𝐩𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐢 𝐬𝐜𝐚𝐯𝐚𝐥𝐜𝐚𝐧𝐨 𝐥'𝐮𝐧 𝐥'𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐬𝐟𝐮𝐠𝐠𝐢𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐥'𝐚𝐜𝐪𝐮𝐚 𝐨 𝐚𝐥 𝐟𝐮𝐨𝐜𝐨. 𝐍𝐨𝐧 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚 𝐩𝐢ù 𝐜𝐡𝐢 𝐡𝐚𝐢 𝐢𝐧𝐭𝐨𝐫𝐧𝐨. 𝐄𝐫𝐚 𝐢𝐥 𝐥𝐚𝐭𝐨 𝐨𝐬𝐜𝐮𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐚𝐮𝐭𝐨𝐜𝐨𝐧𝐬𝐞𝐫𝐯𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞."

📖 Pablo Trincia, grazie alla sua penna di incredibile potenza, conduce il lettore dentro la Costa Concordia portandolo a vedere dall' interno il più grande disastro della nostra navigazione e analizzando i gravissimi errori commessi, costati la vita a tante persone.

📖 Scopriremo che il capitan Schettino, diventato celebre per la sua vigliaccheria agli occhi del mondo, aveva una vera e propria ossessione per i naufragi: allora ecco che viene in mente l'ipotesi che avesse cercato inconsciamente il disastro, adottando tutta una serie di comportamenti che hanno portato al mancato rispetto dei protocolli e gli sono costati una condanna a 16 anni di carcere.

📖La vicenda illustra anche il post naufragio e l'evolversi dei fatti dopo il clamore mediatico: il drammatico trauma psicologico raccontato dai superstiti, l'esiguo risarcimento ricevuto, il dolore lacerante e insanabile legato alla perdita di una persona cara: un figlio, una madre, un padre, un amico.

📖 Pablo Trincia come anche nella sua opera precedente "veleno" non esprime giudizi, non cerca colpevoli (anche se risultano piuttosto evidenti) lascia il lettore libero di trarre le sue conclusioni, pone domande e induce a profonde riflessioni.

📖Un libro inchiesta preziosissimo per le testimonianze raccolte, estremamente emozionante e commovente.

Meraviglioso nella sua tragicità, ti entra nel cuore.
Profile Image for Andrea Montesano.
172 reviews1 follower
August 6, 2024
Nel 2010 una me 16enne si apprestava a salire a bordo della Costa Concordia per la gita di classe con tutti i suoi compagni. Penso sia stato uno dei viaggi più belli della mia vita e ricordo ancora la sensazione di meraviglia che provai entrando in questo gigante del mare: una vera città galleggiante, brillante, piena di luci, sale e specchi, sempre viva anche di notte. Mi sentivo piccolissima ma fortunatissima.

Due anni dopo, davanti alle immagini della nave che affonda trasmesse dal TG notturno, quella sensazione di meraviglia lascia spazio al terrore. Io e miei compagni eravamo increduli, ci scrivevamo dicendo "no raga, non è possibile, la nostra nave!", e il giorno dopo in classe eravamo tristi, direi quasi a lutto, come se avessimo perso qualcuno di caro. È ovvio che il dolore e il trauma non è paragonabile a quello di chi era fisicamente a bordo quella notte ma è un po' come se ci fossimo stati anche noi su quella nave. Vedere dal televisore quel colosso adagiarsi nel mare e, nei giorni seguenti, le immagini degli interni sommersi, con piatti, divani e sedie che galleggiavano, riconoscerne ogni singolo frammento faceva male, perché due anni prima c'ero anche io a calpestarne il pavimento. Mi ha fatto sentire veramente una grande angoscia e da quel giorno questa storia è come se mi ossessionasse. Ho visto e letto di tutto, ho ascoltato il podcast di Pablo Trincia e, appena è uscito il libro, ho voluto acquistare anche questo perché non riesco a lasciarla andare.

In queste pagine non vengono raccontati i fatti di quella fredda notte di gennaio, ma c'è anche la narrazione del prima e del dopo dei sopravvissuti ed è questo, per me, l'aspetto più significativo. Dietro quel numero di passeggeri c'erano delle vite, delle storie, dei sogni e, oggi, dei traumi. Credo sia un ottimo romanzo, perché non tralascia nessun aspetto ma non va a indagare in maniera assillante e inopportuna nelle crepe di queste vite.
Profile Image for Tra le pagine di un libro.
14 reviews1 follower
July 30, 2022
L’espediente narrativo da quale partire è il ritrovamento, al largo delle coste sarde, di un giubbotto salvagente facente parte di quelli in uso alla Costa Concordia quella maledetta notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012.

Parte da lì il racconto dei momenti immediatamente precedenti e successivi allo scontro, della nave da crociera del gruppo Costa, con gli scogli de Le Scole.

I volti e le storie dei passeggeri sono racchiusi nei ricordi di chi, a dieci anni dal naufragio, non dimentica.

Pablo Trincia ha fatto un lavoro eccezionale con questo libro che non può essere definito romanzo. Non c’è nulla di romanzato nei racconti, ricchi di particolari, affidati alle voci di chi, in qualche modo, da quell’inferno ne è venuto fuori.

È indubbio che tra le sue pagine si nasconda molto dolore e rabbia per quello che è successo; per i ritardi ingiustificati che hanno causato la morte di 32 persone, tra cui una bambina di 5 anni, la vittima più piccola di questa strage. Nonostante ciò, ne è uscito il libro delicato, rispettoso e attendo nell’uso delle parole.

Trincia si è basato sui racconti dei sopravvissuti, ma anche sulle carte processuali e sulle registrazioni di bordo. Ne emerge un quadro raccapricciante di omissioni ed errori, ma anche il ritratto di veri eroi che hanno dato la loro vita per salvare quella del più debole incontrato per caso su una nave ormai arenata e dalle sembianze di una balena ferita, come il giovane cameriere Russel, l’ultimo ad essere recuperato a distanza di più di due anni da una tragedia che sì, si poteva evitare.

Questo resoconto della notte del naufragio, dei giorni, dei mesi a seguire, va letto con calma, dando il giusto peso alle parole, con il rispetto che ogni singola persona coinvolta merita.

Sarà difficile, pressoché impossibile, non immedesimarsi e commuoversi.
Profile Image for Olimpia Sanseverino.
106 reviews1 follower
March 24, 2024
Chi di noi non ricorda il risveglio di quel sabato mattina del 2012 con la notizia del naufragio della Costa Concordia? Con le notizie che si susseguivano confuse su cosa fosse accaduto realmente quella notte? Con le parole rivolte dal comandante della capitaneria di porto De Falco al comandante della Concordia Schettino? Avevo già ascoltato il podcast "Il dito di Dio" di Pablo Trincia che narra sempre la vicenda della Concordia prima di leggere questo libro, podcast che ho apprezzato parecchio e che mi ha fatto versare fiumi di lacrime ma il libro ha un approfondimento maggiore. Mi ha portata a vivere con più partecipazione le storie a lieto fine dei sopravvissuti e quelle decisamente tristi di chi non ce l'ha fatta. Pablo Trincia mi ha mostrato quanto sia crudele la natura umana di fronte al pericolo di perdere la vita, quanto si diventi egoisti pur di salvarsi ma ha mostrato anche un'umanità che forse fa meno scalpore ma che con i suoi gesti ha salvato delle vite finendo in qualche caso per perdere la propria. Mi viene in mente il violinista ungherese che ha rinunciato al suo posto su una delle scialuppe dandolo ad una mamma con due bambini piccoli e che non è più tornato a casa oppure il vicesindaco del Giglio che, incurante del pericolo, a bordo di una barca è arrivato alla Concordia e vi è salito sopra per cercare di coordinare il salvataggio dei passeggeri, con una nave già visibilmente inclinata, in una posizione instabile che per quel che si sapeva sarebbe potuta affondare da un momento all'altro.
E' stata questa una lettura molto scorrevole ma per me è stato impossibile leggere in breve tempo questo libro, ad un certo punto le emozioni mi travolgevano e avevo bisogno di una pausa dalla sofferenza, dal panico e dalla paura che provavano i protagonisti di questa storia.
Profile Image for Annalisa Mazza annalisa_booktrekker.
142 reviews5 followers
January 24, 2022
Dieci anni fa, ma davvero sono passati già dieci anni da questa tragedia?!
Per chi era su quella nave, per chi ha perso qualcuno di caro e per chi non c'è più credo che il tempo si sia fermato a quel 13 Gennaio 2012 e che una parte di loro sia ancora là nelle acque dell’isola del Giglio. Un romanzo-cronaca che strazia perché pensi ma è possibile? E poi ti fermi, chiudi il libro, trattieni il fiato e arriva lo sgomento, la rabbia, il dolore perché non solo è possibile ma è successo, tutto è realmente accaduto 32 persone hanno perso la vita e tutti i sopravvissuti saranno per sempre segnati psicologicamente ed emotivamente da un inchino! No, non si può accettare!
Io non oso neanche immaginare il coraggio, la paura, la resistenza, la forza e l’attaccamento alla vita che i passeggeri della Costa concordia hanno avuto quella notte! Io so solo che ho provato fitte di dolore, smarrimento, commozione solo leggendo le testimonianze dei sopravvissuti raccolte da Pablo Trincia. È inaccettabile che sia potuto accadere tutto questo per un errore umano ma non si può fare altro che prenderne atto e non dimenticare chi ha rischiato la vita per salvare quella degli altri, gli isolani che hanno accolto e stretto in un abbraccio tutti i naufraghi, i soccorritori e chi non c'è più. Grazie Pablo Trincia per aver dato voce ed eco a tutte queste voci sommerse e non, perché non bisogna dimenticare dove l’insensatezza umana può arrivare.
Profile Image for Simona~ pagine_e_inchiostro.
656 reviews14 followers
November 16, 2022
Recensione a cura della pagina instagram pagine_e_inchiostro:

“Non sono mai stato uno che crede nel destino.
Ma se c’è una storia in cui sembra che il destino si sia divertito a giocare con le vite, chiudere cerchi e disegnare simmetrie e convergenze, è proprio questa.”
In Romanzo di un naufragio, Trincia racconta la storia di una tra le più grandi tragedie che abbiano toccato l’Italia: il naufragio della Costa Concordia.
Il giornalista, con uno stile semplice ma toccante, esplora l’evento dall’inizio, attraverso le storie di chi lo ha vissuto in prima persona: dall’equipaggio di bordo, la cui vita si sposta tra città toccate infinite volte, senza conoscerle mai; a coppie unite in viaggio di nozze, a famiglie alla ricerca del meritato relax.
Trincia fa vivere al lettore l’atmosfera frivola, agiata, divertente della Costa Concordia prima del naufragio, per poi descriverci con precisione come una vita può spezzarsi in un secondo; ci parla di storie di sopravvivenza, di terrore e persino di viltà, che hanno caratterizzato questo evento storico.
Non manca la commozione nel constatare la generosità degli abitanti del Giglio, che hanno letteralmente aperto le porte della propria casa, per dare il proprio contributo.
Trincia é appassionato di giornalismo e di indagini, ma é soprattutto la sua umanità a permettergli di spiccare, quando si tratta di parlare di storie di vita e di morte. Mi aveva già convinta con Veleno, ma con Romanzo di un naufragio mi ha regalato un’ulteriore riprova: si conferma un autore che lascia veramente il segno.
Profile Image for Greta.
57 reviews4 followers
January 18, 2022
non é facile riuscire a descrivere 240 pagine di persone che lottano per la vita. é un romanzo forte che non riuscirò a descrivere e a recensire a dovere perché ci sarebbe cosí tanto da dire che é tutto impresso nella mia testa e non trovo le parole giuste da dire. mi servirà un pó di tempo per elaborare bene la storia in generale. una tragedia consumata ai piedi dell'isola del Giglio. I naufraghi che cercano riparo, un minimo di appoggio e comprensione nelle case e negli edifici dei gigliesi. il rumore, il pavimento che si inclina e la lotta per cercare una scialuppa libera. sono da ammirare quelli che hanno messo al primo posto la vita degli altri, di bambini e famiglie sacrificando la propria vita in primis e tutti gli averi lasciati sulla carcassa di acciaio. solo un ricordo. indelebile nella mente, nel cuore e sulla pelle dei sopravvissuti. una storia vera così ricca di emozioni crude. la consapevolezza di sapere che la tua vita potrebbe terminare da un momento all'altro. il dubbio su cosa stesse succedendo. cosa succede sulla nave? perché nessuno comunica informazioni o chiarimenti?
Sono riuscita come non mai a immergermi completamente nel libro e nei pensieri dei naufraghi. lo consiglio ovviamente, a tutti. senza distinzione. il lavoro dell'autore e dei naufraghi che hanno avuto il coraggio di rivivere quei momenti durante le interviste sono da ammirare e stimare.
Profile Image for Elisabetta.
125 reviews
January 15, 2022
Pablo Trincia, già autore di "Veleno", ritorna nelle libreria raccontandoci, a dieci anni esatti dal fatto, il naufragio della Costa Concordia, costato la vita a oltre trante persone- il peggiore naufragio della storia della nostra navigazione.
Attraverso la voce di chi ha vissuto quei giorni- superstiti, soccorritori, le registrazioni delle scatole nere presenti nelle sale di controllo- Trincia ci fornisce una cronaca di cosa ha portato a quegli eventui, e cosa venne fatto nelle ore successive all'impatto della nave, il tutto con un linguaggio semplice, mantenendo tuttavia la vena giornalistica/investigativa che lo lo contraddistingue e che negli anni è divenuta sua marchio di fabbrica, mostrandoci lo splendore del divertimento a bordo e il trauma dell'impatto, lo smarrimento e la lotta per la sopravvivenza. Conflitti e alleanze generati da una tragedia ricostruita attraverso testimonianze uniche, come quella dei sommozzatori che si sono addentrati nei vani spettrali della nave, trovando un universo sommerso di valigie, scarpe, lenzuola, corpi. Come quella degli abitanti del Giglio, che hanno visto una folla di disperati riversarsi sul loro piccolo molo e, per accoglierla, hanno aperto senza esitazione le porte delle proprie case.
Profile Image for nolfetti .
112 reviews9 followers
March 22, 2022
Probabilmente la migliore lettura del 2022.
Sono stata con il fiato sospeso durante tutta la lettura, nonostante conoscessi alcune storie delle vittime e dei superstiti. Alla fine sono crollata in un pianto liberatorio, non sono riuscita trattenermi.
Pablo Trincia mi ha portato dentro la Concordia, indietro in quel lontano 2012, quando andavo al liceo e la mattina del 14 gennaio avevo acceso la televisione, come ogni giorno, prima di andare a scuola. Ricorderò per sempre l'immagine dell'immensa nave piegata da una parte. Quella stessa nave che poi avrei rivisto dal vivo - fantasma - nel porto di Genova qualche anno dopo.
La storia, purtroppo vera, è strutturata in maniera eccellente, c'è tanto lavoro dietro e cattura il lettore. La cosa bella di questo libro però sono le voci di chi si è prestato per ricordare all'autore quei momenti di dolore passati su quella nave. I momenti di dolore di chi ce l'ha fatta, ma ha perso un caro, o di chi ha portato tutta la famiglia in salvo, ma ha poi visto la loro vita sgretolarsi per colpa del ricordo.
Pablo Trincia però non sembra un semplice narratore, è entrato completamente nella storia, sembrava quasi che l'avesse vissuta. Mi ha trasmesso tanto.
Profile Image for Minia.
31 reviews
January 29, 2022
Brividi. Il racconto della Concordia raccontato da chi quella nave c’era davvero. Da chi è sopravvissuto, da chi ha visto sparire amici e familiari. Il racconto di come un susseguirsi di sbagli umani possano costare la vita a persone innocenti, bambini e uomini che si trovavano, ognuno per un motivo diverso, a bordo della Concordia in quella terribile notte di dieci anni fa. Scritto come un romanzo, questo libro catapulta il lettore a bordo del gigante di ferro, a tavola con i passeggeri, in plancia di comando con Schettino e gli altri ufficiali, e poi nelle viscere della Concordia mentre l’acqua invade tutto e la gente si fa prendere dal panico generale. Ma questo libro apre anche una piccola porta su alcuni dei passeggeri della nave, sulle loro vite private, sugli atti eroici che hanno compiuto in quegli istanti di panico.
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