Jump to ratings and reviews
Rate this book

El arte de amargarse la vida

Rate this book
Este libro de Paul Watzlawick se puede leer medio en broma y medio en serio. Es posible que el lector encuentre en este libro algo de sí mismo, a saber, su propio estilo de convertir lo cotidiano en insoportable y lo trivial en desmesurado.
El psicoterapeuta o asistente seguramente sabrán leer entre las líneas de estas páginas maliciosas mucho material que tiene un significado directo para el diálogo terapéutico: metáforas, viñetas, chistes, anécdotas, socarronas y otras formas de hablar del "hemisferio derecho", que son infinitamente más eficaces que las interpretaciones solemnes y graves de las actitudes erróneas de los humanos.

142 pages, Hardcover

First published January 1, 1983

417 people are currently reading
5297 people want to read

About the author

Paul Watzlawick

69 books215 followers
Was an Austrian-American psychologist and philosopher. A theoretician in communication theory and radical constructivism, he has commented in the fields of family therapy and general psychotherapy. He was one of the most influential figures at the Mental Research Institute and lived and worked in Palo Alto, California, until his death at the age of 85

Ratings & Reviews

What do you think?
Rate this book

Friends & Following

Create a free account to discover what your friends think of this book!

Community Reviews

5 stars
1,782 (23%)
4 stars
2,627 (35%)
3 stars
2,138 (28%)
2 stars
734 (9%)
1 star
215 (2%)
Displaying 1 - 30 of 509 reviews
Profile Image for Chiara Pagliochini.
Author 5 books449 followers
December 22, 2011
“Tutti possono essere infelici, ma è il rendersi infelici che va imparato, e a ciò non basta certamente qualche sventura personale.”

Ho cominciato questo libro nella speranza che potesse evitarmi una buona seduta da uno psicologo/psichiatra/psicoanalista. E non ho ancora capito se possa farlo oppure no. Quel che è certo è che un libro del genere è scritto per persone proprio come me. Stiamo parlando di persone infelici? Niente affatto. Stiamo parlando di persone masochiste che tentano perversamente di precipitarsi in uno stato di infelicità perpetua. Soggettivamente infelici, li chiamo io. Quelle persone, ad esempio, a cui di fronte a un periodo del genere si illuminano gli occhi:

“Nulla è più difficile da sopportare di una serie di giorni felici. È giunta l’ora di farla finita con la favola millenaria secondo cui felicità, beatitudine e serenità sono mete desiderabili della vita. Troppo a lungo ci è stato fatto credere, e noi ingenuamente abbiamo creduto, che la ricerca della felicità conduca infine alla felicità. […] Parliamoci chiaro: cosa e dove saremmo senza la nostra infelicità? Essa ci è, nel vero senso della parola, dolorosamente necessaria.”

Quelle persone che continuano a rifiutare il mondo per come esso è e si ostinano a desiderare che sia come essi vogliono. Quelle persone per cui essere fedeli a se stessi (e dunque mantenersi in uno stato stazionario di infelicità) è più importante di qualsiasi altra cosa. “In lui, cioè, la riluttanza diventa fine a se stessa. Nella preoccupazione di essere fedele ai propri principi, finisce per rifiutare continuamente ogni cosa, perché non rifiutare significherebbe già tradire se stesso. Il semplice fatto che il prossimo gli consigli qualcosa è quindi un motivo per rifiutare, anche nel caso in cui seguire tale consiglio sarebbe oggettivamente nel suo interesse. […] Ma il vero genio naturale va ancora più in là e in atteggiamento di eroica coerenza rigetta anche ciò che a se stesso appare come la migliore raccomandazione. Il serpente, cioè, non solo morde la propria coda, ma divora se stesso, e così si determina un ulteriore e del tutto particolare stato di infelicità.”

Watzlawick (che in un moto improvviso d’affetto chiamerò Paulie) mi conosce molto bene e sembra fare di tutto per dimostrarmelo, tirandomi frecciatine e beffeggiandomi non appena può. Il suo sense of humour non risparmia nessuno: non risparmia noi pazienti e non risparmia neanche i medici, psicologi e guru e genitori e tutta la cricca il cui unico scopo è vedere noi poveri pazienti felici.

Ci sono diversi modi deliberati per rendersi infelici e Paulie li esamina tutti con garbo ed eleganza.
- Ci si può rendere infelici rimanendo attaccati al passato stile cozza sullo scoglio, in quanto “un ulteriore vantaggio della fedeltà al passato consiste nel fatto che in questo modo non rimane il tempo di dedicarsi al presente. Rivolgendosi al presente, potrebbe a ogni istante succedere che la visuale si sposti accidentalmente di 90 o di 180 gradi, giungendo in tal modo alla constatazione che il presente ha da offrire non solo ulteriore infelicità, bensì anche occasionale non-infelicità; per non parlare poi delle molte specie di novità che potrebbero scuotere quel pessimismo a cui ci siamo votati.”
- Ci si può rendere infelici rifiutando la felicità quando la si ottiene, dal momento che “adesso è troppo tardi e non la voglio più.”
- Ci si può rendere infelici considerando un problema da un solo punto di vista, il nostro, ed essendo strenuamente convinti che una sola soluzione per risolverlo sia possibile (generalmente proprio l’unica che non possiamo mettere in atto).
- Ci si può rendere infelici attribuendo agli altri sentimenti negativi nei nostri confronti, secondo la pratica tipica della paranoia.
- Ci si può rendere infelici continuando a scansare i problemi e rendendoli così ancora più enormi nella nostra immaginazione.
- Ci si può rendere infelici scegliendo per la nostra vita degli obiettivi irraggiungibili. Scegliendo infatti degli obiettivi che possiamo raggiungere, correremmo il rischio di raggiungerli davvero, e questa sarebbe la rovina di ogni infelice per vocazione. Vale lo stesso discorso per ogni rapporto amoroso, in cui più miri in alto o più lontano e più infelice sei.
- Ci si può rendere infelici analizzando metodicamente e con spirito critico ogni propria relazione interpersonale, solo per concludere che siamo creature non degne dell’amore dell’altro e che quindi ogni persona che ci ami sia eventualmente disprezzabile. “È necessario che ci si ritenga immeritevoli di amore. In questo modo, colui che ama una tale persona viene subito discreditato, perché chi ama qualcuno che non merita amore ha qualcosa che non funziona nella sua vita interiore.” “Essere amati è sempre qualcosa di misterioso. Non è consigliabile voler sapere troppo. Nel migliore dei casi l’altro non sa dirvi nulla; nel peggiore dei casi presenta come motivo ciò che non avete mai considerato come la vostra più affascinante qualità; per esempio la voglia che avete sulla spalla sinistra.”
- Ci si può rendere infelici pensando a cose molto infelici proprio quando siamo sul punto di essere felici.
- Ci si può rendere infelici conformandoci al principio comune secondo cui non essere felici è un delitto e che quindi noi siamo creature deviate e demoniache, solo perché non sappiamo comportarci spontaneamente e raggiungere una parvenza di felicità.
- Ci si può rendere infelici pensando di aiutare gli altri non per un impeto di generosità, bensì per raggiungere un secondo fine. “Per il puro, tutto è puro; invece il pessimista scopre dappertutto lo zampino del diavolo, il tallone d’Achille e tutto ciò che è descritto con metafore podologiche.”

In fin dei conti, quel che Paulie ci dice è che un modo e un motivo per essere infelici lo si trova sempre, in numero molto maggiore di quanto non si trovino motivi per essere felici. Forse non è per tutti così, forse questo vale soltanto per quegli “infelici per scelta”, “masochisti per piacere”, “gente con tendenze emo che però non si taglia”. Per quella gente dai discutibili principi morali che io sento di rappresentare così bene.

Vedere il bicchiere mezzo vuoto o vedere quello mezzo pieno? Meglio essere miope o meglio essere astigmatico? Come non si è mai visto un miope rimproverare un astigmatico, nessun sostenitore-del-mezzo-pieno dovrebbe sentirsi in diritto di rimproverare il mezzo-vuotista. Ti ho mai detto, “sii infelice”? Hai tu il diritto di dirmi, “sii felice”? Al di là di questi schieramenti campanilistici, quel che Paulie cerca di dirci è proprio questo: che non bisogna essere troppo radicali, che bisognerebbe poter passare dal mezzo pieno al mezzo vuoto e viceversa come quando si cambia un paio di occhiali. Quel che Paulie cerca di dirci è che non dovremmo fare della felicità e dell’infelicità degli stati persistenti, ma trattarli per quello che in fondo sono: condizioni psicologiche transitorie e reversibili.
Stamattina mi sono svegliata infelice, domani chissà. Nella vita l’unico modo per essere spontanei è non cercare di essere spontanei.
Profile Image for Marion.
164 reviews59 followers
November 19, 2024
Sorry, aber das war leider gar nicht meins! Was sollte das Buch überhaupt sein? Ein Sachbuch, ein Ratgeber, ein nettes Büchlein voll Witz und Ironie?
Eine Freundin sagte mir, dass sie dieses Buch zu Coaching-Zwecken nutzen.
Wurde es dann zum gleichen kommerziellen Zweck, wie schon so manch anderes Büchlein und unter dem Deckmantel eines Ratgebers für die breite Masse geschrieben?
Die Gründe liegen für mich im Dunkeln.

Am Anfang fand ich es ja schon irgendwie spritzig und auch unterhaltsam. Sollte man jedoch Umgang mit depressiven Menschen haben, liest sich dieses Buch eher wie ein Schlag ins Gesicht. Alles Unglückliche wird ins Lächerliche gezogen, Menschen mit Angstzuständen oder Hypochondrie werden verhöhnt. Vieles wird belächelt mit dem Hintergrund, uns geht es ja allen mal irgendwie so, oder wir kennen ja alle diesen Unglückszustand und begeben uns selbst so gerne hinein. Wirklich?

Vielleicht war dieses Werk in den 80igern vielversprechenden, aber heute? Im 21. Jahrhundert in einer Gesellschaft, die sich viel mehr mit psychischen Gleichgewichten auseinandersetzt und sich und sein Gegenüber auch mehr reflektiert.
Für mich leider nur ein Buch mit sehr eingeschränktem Unterhaltungswert und hätte es nicht nur knapp 130 Seiten, hätte ich es abgebrochen.
Profile Image for Semjon.
763 reviews496 followers
June 7, 2024
Man kann bekanntlich nicht Nicht-Kommunizieren. Man kann also auch keinen Anti-Ratgeber schreiben, was die Beurteilung dieses Klassikers der Kommunikationslehre etwas schwierig macht. Die Idee, die Ratgeberliteratur aufs Korn zu nehmen und genau das Gegenteil zu empfehlen, mag Anfang der 80er Jahre, als das Buch geschrieben wurde, originell gewesen sein. Da spielte man auch das MAD-Spiel, um so schnell wie möglich arm zu werden.

Watzlawick zeigt anhand einer Aneinanderreihung von Anekdoten und Zitaten wie man sich in der Kommunikation das Leben schwer machen kann. Das fand ich mäßig unterhaltsam. Einen roten Faden oder eine abschließende Kernaussage war schwer zu finden. Ich hatte wohl auch falsche Vorstellungen von dem Buch, da ich dachte, dass es ein klassisches Sachbuch ist. Insofern traf mich das Humoristische auf dem falschen Fuß.
Profile Image for Ρένα Λούνα.
Author 1 book186 followers
November 17, 2021
Το μακρινό 2017, τα είχε φέρει έτσι η ζωή (ή εγώ) και δούλευα σε ένα δικηγορικό γραφείο ‘μπουτίκ’, όπως τους άρεσε πολύ να το λένε. Ο μισθός ήταν εξαιρετικός αλλά όλα τα άλλα πρόδιδαν πως ήμουν ένας καλοπληρωμένος μούτσος σε γαλέρα. Κάποια στιγμή λοιπόν, που προφανώς προσπαθούσα να ενδυναμώσω τα πλήθη και να οργανώσουμε επανάσταση (να κάψουμε τα δικόγραφα, τις εκθέσεις και τις αποφάσεις), ο Νικόλας, ένας συνάδελφος, γυρνάει και μου λέει: «Μου θυμίζεις αυτό το βιβλιαράκι που το λένε Φτιάξε την δυστυχία σου μόνος σου. Εάν δεν το ξέρεις να το πάρεις». Πλέον καταλαβαίνω πως ο Νικόλας έπαιρνε τον διπλάσιο μισθό από εμένα και την είχε μια χαρά, δεν ήξερε καν πως μοιάζει ο ΔΣΑ από κοντά κι εγώ πρακτικά έμενα εκεί χωρίς να είμαι δικηγόρος. Αλλά εάν κάτι σε αυτή την ζωή δεν προσπερνώ, είναι μια πρόταση για κάποιο βιβλίο με περίεργο όνομα. Μπορεί να υπονόησε πως είμαι δυστυχισμένη και γρουσούζα και δεν είχε πέσει έξω.

Φτάνουμε στο τέλος (!) του 2021 και για κάποιο λόγο το θυμήθηκα και το πήρα. Πρόκειται για ένα εξαιρετικό τευχίδιο περίπου εβδομήντα σελίδων το οποίο μπαλατζάρει ανάμεσα στο μαύρο χιούμορ και στην τρομαχτική σοβαρότητα. Το εμπνεύστηκε ο Πωλ Βατζλάβικ, καθηγητής και ερευνητής ψυχιατρικής συμπεριφοράς την εποχή του παροξυσμού των εγχειρίδιων όπως: Φτιάξε το αυτοκίνητο μόνος σου, πώς να κάνεις φίλους, δημιούργησε ένα μπλέντερ από το μηδέν κ.ά. Το ενδιαφέρον αυτού του κειμένου είναι, για αρχή, η ενδιαφέρουσα βιβλιογραφία που ο Βατζλάβικ εξομοιωμένα μας συνθέτει. Στην συνέχεια το ίδιο το ζητούμενο: Η δυστυχία. Σύμφωνα με τον ίδιο είναι σοβαρή υπόθεση και εάν θες κάτι να γίνει σωστά πρέπει να το κάνεις μόνος σου. Προσωπικά κρίνω πως έχει κάθε δίκιο, η δυστυχία μας είναι σοβαρή υπόθεση και συχνά είμαστε goal oriented προς αυτή. Δεν μπορώ να φανταστώ τίποτα χειρότερο από το να παίρνεις αυτό που θες.

«Ζητήστε μια εξυπηρέτηση από κάποιον. Μόλις αρχίσει να ασχολείται μ’ αυτήν ζητείστε του μια δεύτερη. Έτσι τον αφοπλίζετε γιατί είναι αδύνατο να τις πραγματοποιήσει ταυτόχρονα. Αν κάνει πως συνεχίζει τις προσπάθειές του για την πρώτη, παραπονεθείτε ότι αγνοεί την δεύτερη, κι αντίστροφα. Κι αν τελικά θυμώσει, μπορείτε με θλιμμένο ύφος να τον κατηγορήσετε ότι τώρα τελευταία έχει γίνει νευρικός και κυκλοθυμικός».
Profile Image for ☆LaurA☆.
503 reviews148 followers
June 20, 2023
"Nulla è più difficile da sopportare di una serie di giorni felici."

Da pessimista convinta ho voluto leggere questo manuale sul saper rendersi infelici, non che io non ci riesca già da sola, anzi....
Credo di poter aiutare il signor Paul Watzlawick su alcuni punti.
Il pessimismo cosmico fa parte del "mai 'na gioia" perché tutto ciò che di bello ci accadrà sapremo smontarlo all'istante, renderlo il peggior successo mai ottenuto.
Io sono campionessa mondiale di infelicità!
Quando sono felice, felice davvero so già che succederà qualcosa che mi farà pentire di essermi sentita bene nei giorni precedenti. Per questo motivo cerco di non superare mai il limite di felicità. Al contrario, se tutto va male, ne sono felice perché so che è giusto così, non si potrà mica sempre essere felici no?
È un ragionamento rigorosamente contorto ed incomprensibile per un estraneo, lo è anche per me a volte ed è anche per questo che non voglio buttare soldi per psicologi, psicoterapeuti o psichiatri....nessuno può entrare nella mia testa perché ho perso la chiave e non c'è serratura da scardinare.

Nulla di più di quel che già sapevo mi han lasciato queste 100 pagine, peccato, un po ci contavo sul diventare più brava a governare la mia infelicità.

"Cosa e dove saremmo senza la nostra infelicità? Essa ci è, nel vero senso della parola, dolorosamente necessaria."

Piccola nota positiva, inizia con Dostoevskij e finisce con una sua frase sulla felicità...questo mi ha fatto sorridere, ma è un altro capitolo della vita che mi rende infelice.
Profile Image for Reinhold.
551 reviews33 followers
December 12, 2008
Paradoxe Intervention in Reinkultur

Sie streben schon ewig nach dem Glücklichsein und es gelingt ihnen nicht. Natürlich nicht sagt Paul Watzlawick, denn Sie können auch nicht einschlafen, wenn Sie sich damit beschäftigen, dass Sie nicht einschlafen können.

In der systemischen Therapie könnte man an das letztere Beispiel so herangehen, dass man die Person auffordert, im Bett zu liegen und zu versuchen so lange wie möglich wach zu bleiben. Dadurch dass sich der Geist darauf konzentriert, dass er nicht einschlafen kann, verhindert genau dieser Gedanke das erreichen des Zieles. Und genauso ist es mit dem Glücklichsein postuliert der Autor, seines Zeichens eine anerkannte Größe in der systemischen Therapie.

Gerade deshalb verlangt er zu verstehen warum wir unglücklich sind. Er gibt Anweisungen wie man es am Besten anstellt dieses Ziel zu erreichen - und indem er dies tut, gelingt es ihm die Augen auf das Wesentliche zu richten. Das Buch ist in einem witzigen geradezu humorigen Stil geschrieben und noch nicht mal dick, also absolut prädestiniert dafür, in einem Satz gelesen zu werden. Greifen Sie zu, Sie werden es nicht bereuen.
Profile Image for Flor ♡.
221 reviews60 followers
July 11, 2020
Es tan malo que no me dan ganas ni de reseñarlo.
Profile Image for Ingrida .
174 reviews41 followers
April 7, 2019
I appreciated the whole ironic paradoxical take on the self-help literature, but on the whole it left me a bit disappointed with a feeling in my hands that only the surface of unhappiness was barely scratched. It must be a good read for those who need to be shown for the first time through the magnifying glass the ways we trip and stumble on faulty thinking. For those who are looking for a deeper approach on solutions for those faulty ways, this book might be too pop. So 3/5.
Profile Image for Nina.
31 reviews3 followers
November 13, 2024
Heute beim Lesemarathon fertig gelesen, weiß noch nicht so richtig was ich davon halten soll, bin schon auf unser Besprechung gespannt 🤔

“Der Mensch ist unglücklich, weil er nicht weiß, dass er glücklich ist.“
Profile Image for Charlotte.
138 reviews27 followers
November 10, 2024
Rezi kommt nach der Literat Besprechung am 13.11.
Profile Image for Sonia.
309 reviews128 followers
December 2, 2015
Un libro que me ha decepcionado ya que en realidad esperaba más de él una vez leída la sinopsis.
El planteamiento es bueno, psicología inversa, vamos a aprender los mecanismos para ser miserablemente infelices. Así vemos el reflejo de nuestras conductas, aquellas que nos llevan a la vida amarga, plateadas como estrategias deliberadas que aquel que quiera sentirse realmente mal consigo mismo, los demás y el entorno, debería seguir. Para ello el autor hace uso de la ironía y el humor, como no podría ser de otra forma. Sin embargo, aunque hay momentos buenos y casi geniales, el libro no es tan "divertido" como cabría esperar y su escritura es bastante farragosa, con frases difíciles de seguir y alguna que otra expresión un tanto extraña. Así no resulta entretenido ni divulgativo, salvo en contadas ocasiones, sino un tanto embrollado y oscuro. Me temo que este defecto que vuelve el libro tan poco atractivo, se deberá sin duda a una traducción deficiente.
Como ocurre con cualquier tratado de autoayuda, en este desde luego que algo se aprende, alguna vez incluso se puede sentir el sonrojo de ver que esas estrategias para la vida deprimente las lleva uno mismo en práctica de vez en cuando, pero no puede calificarse realmente como un manual útil.
Así no lo puedo recomendar en absoluto porque seguramente te pasará lo que a mí, que leerás la historia del martillo en la sinopsis y creerás que ese tono es el dominante en el ensayo cuando en realidad es sólo uno de los pocos párrafos realmente buenos.
Profile Image for Ruth.
251 reviews18 followers
May 25, 2017
Anleitung zum Unglücklichsein wird wohl eines meiner literarischen Vademecums werden. Obwohl Watzlawick auf humorvolle Weise und mit sehr viel Ironie davon erzählt, wie man sich am besten in der Unglücklichkeit verstrickt, bleibt das lachende hinter dem weinenden Auge zurück, wenn man eben diese Unglücksuniversum aus eigenen zwischenmenschlichen Erfahrungen kennt. Mit entwaffnender Klarsicht beschreibt Watzlawick jene Mechanismen, die es einem Menschen erlauben, sich selbst zum Opfer zu stilisieren und die 'Verschuldung' der eigenen Situation erfolgreich vom eigenen Tun abzugrenzen. Dass das für einen Außenstehenden nicht unbedingt verständlich ist oder dieser eher den Kopf darüber schütteln kann, schmälert nichts an der Erkenntnis, die dieses kleine Bändchen liefert. Ich konnte durch die Lektüre sehr viel Neues lernen, was das (Selbst-)Verständnis und die Argumentation der Unglücklichen betrifft (wodurch das Buch für mich sicherlich einen ernsteren Unterton hatte als für andere LeserInnen) und werde definitiv weitere Werke von Paul Watzlawick lesen.
Profile Image for Χριστίνα.
243 reviews
January 18, 2016
Ένας ενδιαφέρων και εντελώς χιουμοριστικός οδηγός (γεμάτος ωστόσο με έρευνες και σοβαρές αποδείξεις) για το πως να καταφέρει κάποιος να αποκτήσει την απόλυτη δυστυχία!
ΥΓ: Λειτουργεί και ως άμεσο τονωτικό διάθεσης :)
Profile Image for Agapi.
155 reviews106 followers
May 9, 2016
Ένα βιβλίο που αξίζει όσο 10 βιβλία "αυτοβελτίωσης" μαζί.
Σύντομο, περιεκτικό, ανορθόδοξα γραμμένο (το μεγαλύτερο ατού του) και προ πάντων βασισμένο στη λογική, δίνει μία δυνατή γροθιά στα επιχρυσωμένα χάπια του Koelho και της Byrne, που θέλουν τη ζωή ένα παράξενο και απροσδιόριστο κουβάρι, χτισμένο πάνω σε χολυγουντιανές συμπτώσεις και "έλξεις".
Απαραίτητο εγχειρίδιο για κάθε νέο θεραπευτή και όχι μόνο.
Profile Image for Leah.
527 reviews70 followers
January 5, 2023
Wenig überraschend bietet dieses Buch eine Anleitung zum Unglücklichsein. Der Autor rät dazu, alles zu zerdenken, in der Vergangenheit zu leben und bei Streitereien zu "gaslighten". Das ganze ist natürlich mit einer gehörigen Portion Humor geschrieben, die mich ab und an auch zum Schmunzeln gebracht hat, aber mehr auch nicht.
Mir fehlten die Zusammenhänge, der Aufbau war mir zu lose und die Anekdoten konnte nicht wirklich mein Interesse wecken.
Profile Image for Camille.
62 reviews5 followers
November 13, 2024
Irgendwie langweilig und macht auch ein wenig schlechte Laune. Zuerst das Gute: Watzlawick schien wohl eine durchaus gute Menschenkenntnis zu haben und manche Beispiele bringen einem zum Schmunzeln. Man lernt durchaus etwas über die eigenen Mitmenschen. Er erkennt und beschreibt viele alltägliche Verhaltensmuster von Menschen, die irrational und kontraproduktiv sind, aber aber aber!! an vielen Stellen wird kein gegensätzliches Verhalten beschrieben. Zb beschreibt er das Verhalten bei welchem man denkt, dass immer nur bei einem selbst die Ampel auf rot springt oder dass das eigene Gate am Flughafen immer das am weitesten entfernte ist (am BER übrigens wahr haha!). Und nun? Ist für mich leider ein Verhalten an dem man außer rational in Wahrscheinlichkeiten zu denken und geduldig zu sein nicht viel rütteln kann. Und so bleibt der Leser einfach in einer etwas abgehackten, aufzählungsartigen Weise (gestreut mit vielen Zitaten) mit den menschlichen Eigenheiten, Heuristiken und Fehlern konfrontiert ohne wirklich zu erfahren was denn der Gegenentwurf dazu wäre - daher die schlechte Laune. Es gibt mir leider nicht viel.
Aber vielleicht habe ich es auch noch nicht zu 100% verstanden. Freue mich auf die Buchbesprechung bei Literat!
Profile Image for Harney.
32 reviews2 followers
November 28, 2025
War OK, paar spannende Ideen, der kurze Epilog hat es gut auf den Punkt gebracht.
Profile Image for Michael Bohli.
1,107 reviews53 followers
April 7, 2016
Das Buch ist nicht nur wegen seinem Inhalt ein Paradoxon, sondern auch in seiner Ausführung. Paul Watzlawick versucht in dieser "Anleitung" die Selbsthilferomane zu parodisieren und nimmt dabei viele Verhaltensweisen des Alltags aufs Korn. Doch leider vermag es der Autor nicht, den Inhalt über eine knuffige Satirik herauszuheben.
Das Buch ist zwar kurz, wirkt aber trotzdem zu lang und repetitiv. Gleichzeitig wünscht man sich aber eine intensivere und tiefere Betrachtung gewisser Einfälle. Die lockere Mischung aus Zitate, Gegenbeweise und Hilfestellungen reicht für mich nicht aus, um als beeindruckendes Buch zu funktionieren.
Profile Image for hankaaa..
20 reviews
November 27, 2022
Ich konnte mich in Watzlawicks teilweise übertrieben wissenschaftlich gehaltenen Schreibstil nicht einfinden, außerdem schreibt er sehr unreflektiert und vorurteilsbehaftet über Homosexualität...! Aber einige seiner Geschichten fand ich schön, zB die, mit dem Mann, der seinen Schlüssel unter der Laterne sucht.
38 reviews
July 16, 2024
Lettura breve ma che offre diversi spunti di riflessione su sè stessi e sul rapporto con l'altro. In chiave ironica, Watzlawic spiega quali comportamenti siano particolarmente adatti per rendere la propria esistenza un vero inferno; questo libro può però essere visto come un manuale d'auto aiuto vero e proprio perchè, di contro, le strategie opposte rispetto a quelle elencate dall'autore possono sicuramente giovare.

é un libro ricco di riferimenti a letterati e filosofi, dalla lettura veloce e dal messaggio chiaro e coinciso.
Non lascio 5 stelle solo perchè alcuni passaggi personalmente li ho trovati più difficili da comprendere, ma questo potrebbe essere legato ad un mio limite personale.

Lettura molto consigliata!
6 reviews
January 20, 2022
Ich weiß zwar immer noch nicht, ob ich durch dieses Buch etwas gelernt habe - aber Spaß zu lesen hat es auf jeden Fall gemacht. Einem wird hier durch ziemlich kluge und witzige Beobachtungen gezeigt, wie wir jeden Tag aktiv verhindern (können), einfach glücklich zu sein. Ich würde das jetzt nicht als self-improvement-Buch sehen, sondern einfach als ein paar lustige Beobachtungen und Anekdoten, die einen aber auf jeden Fall auch zum Nachdenken bringen. Vor allem weil es so kurz und gut geschrieben ist, ist das Buch super angenehm zu lesen. Alles in allem auf jeden Fall empfehlenswert.
Profile Image for Philipp.
702 reviews225 followers
May 1, 2018
A very short, funny intro into how to be unhappy; as per the author, there are enough books on how to be happy, and nobody can define happiness anyway, unhappiness is much easier. Great literature is not produced by happiness.

In short chapters you read through the mind traps people set themselves, things like glorification of your own past (Uncle Rico: 'I could've gone pro'), or 'warning of arrival' (what you imagine a goal to be always falls far short of what it's actually going to be like), or all the way relationships go wrong around various mindgames ('if you would really love me, you would do...'), treating treating relationships as zero-sum-games etc.

It's best when you find yourself in these mind-traps, I recognise 16 year old me quite often... and it does work as a manual for happiness as it's full of things you better avoid doing.


P.S.: For some reason Watzlawick is much more popular in the German speaking world than in the English speaking world, even though he worked in Palo Alto. The German Wikipedia article is much longer, the books are more readily accessible in German - it seems he wrote this book in German first, even though the English translation came out the same year. Strange.
Profile Image for Jean.
297 reviews24 followers
December 25, 2020
En un mundo en el que impera el positivismo y los coach de vida que de un momento a otro se vuelven expertos en problemas existenciales, aunque no tengan experiencia en resolver los propios, bien vale la pena asomarse a lo que uno podría llamar, la cruda y permanente realidad.

Si bien el libro peca de pesismista, no podría ser de otra forma, pues se trata de “El arte de amargarse la vida”. El autor explora una serie de facetas relacionadas con la vida en comunidad, tomando ideas de autores clásicos y contemporáneos, para decirnos que hay cosas de la vida que simplemente son así, y no se pueden cambiar, que vivir es un acto valiente, un camino pedregoso, un sol radiante que también puede ocultarse por gruesas nubes en cualquier momento.

Resalto sobre todo la explicación acerca de la comunicación y señalo que tal vez la edición que leí era una traducción muy deficiente. De todos modos lo disfruté y señalé muchas citas, a las cuales regresaré cuando sienta alegría de vivir.
Profile Image for Simona.
974 reviews228 followers
September 19, 2012
Ho letto questo libro un po' per caso, senza aspettarmi niente, ma devo ammettere che non mi è piaciuto molto, forse per lo stile, forse perché di psicologia so veramente poco.
Può considerarsi un vero e proprio trattato psicologico. Tratta in 16 capitoli dell'infelicità, invitando a lasciar perdere i guru, lo yoga, il buddismo, ecc. e concentrarsi sull'infelicità, che è la vera natura dell'uomo. Secondo Watzlawick bisogna lasciar perdere tutto il resto e concentrarsi sull'infelicità e cercare di farla propria.
Un libro che ci invita a vivere il presente, senza proiettarci nel futuro nè guardare troppo al passato, perché la vita è ora e come tale va vissuta.
Profile Image for Conny.
616 reviews86 followers
October 29, 2015
Watzlawick's Anleitung war als Parodie auf die Selbsthilferatgeber der 80er gedacht und hatte zu der Zeit sicherlich seine Daseinsberechtigung. Leider ist die Sache nicht wirklich unterhaltsam geschrieben, Argumente werden lediglich angedacht und den wenigen Witzen und Pointen ist schon längst ein Bart gewachsen.
Displaying 1 - 30 of 509 reviews

Join the discussion

Can't find what you're looking for?

Get help and learn more about the design.