Con la sua lingua asciutta e lirica, sacrale e domestica, in cui c’è sempre uno scarto, uno slittamento inatteso, una sottile sensualità, Franco Arminio fotografa il corpo spaventato dalla morte e infiammato dall’amore. Non soltanto l’amore carnale, ma quello che ci conferma di esistere: l’amore per un figlio e quello per un angolo di paese, l’amore per una strada e quello per la madre, l’amore per un amico e per chi ci è ancora sconosciuto, al punto da scavare in noi il languore del desiderio. Nei suoi versi l’incontro erotico, sentimentale, è sempre un viatico verso Dio, raggira la morte e la corteggia, è miracolo ed epifania. Arminio dedica poesie e prose commoventi anche agli amori – vissuti o mancati – di altri scrittori e poeti, da Kafka a Pasolini, da Susan Sontag ad Amelia Rosselli, trovando una voce nuova per indagare il coraggio di essere fragili che ognuno di noi ha sentito innamorandosi, «il mistero di raggiungere | nello stesso tempo il corpo di un altro | e il nostro».
Franco Mario Arminio (1960) è un poeta, scrittore e regista italiano, autodefinitosi come «paesologo».
È documentarista e animatore di battaglie civili, battendosi, ad esempio, contro l'installazione delle discariche in Alta Irpinia e contro la chiusura dell'ospedale di Bisaccia.
Nel 2009, con Vento forte tra Lacedonia e Candela. Esercizi di paesologia ha vinto il premio Napoli.
Roberto Saviano lo ha definito «uno dei poeti più importanti di questo paese, il migliore che abbia mai raccontato il terremoto e ciò che ha generato».
Nel luglio 2011, con Cartoline dai morti ha vinto il premio Stephen Dedalus per la sezione "Altre scritture". Con Terracarne, edito da Mondadori, ha vinto il premio Carlo Levi e il premio Volponi. Nel 2013 è uscito il suo ultimo libro di prosa Geografia commossa dell'Italia interna.
Nel 2015 fonda la Casa della paesologia a Trevico (AV).
Che bello leggere Arminio, mi sarebbe piaciuto scoprirlo prima ma allo stesso tempo credo che l'età migliore per imbattercisi siano proprio i 40 anni. Parla d'amore con una vita di amore/i alle spalle, parla per esperienza e inventa/immagina altrui esperienze. Belli i versi e stupenda la prosa con cui racconta di altri artisti, scrittori e poeti come lui e i loro amori.
La gioia non è un successo , non è l'arrivo di una ricchezza , è il miracolo di commuoversi per una vicinanza nel regno della solitudine che chiamiamo universo.
Ti prego, tienimi in vita, stendimi al sole, prestami un respiro.
Chi ama non esce mai di scena
Non chiedo nulla neppure all'amore ma è all'amore solamente che ancora voglio provare a dire qualcosa .
Eravamo sul punto di aprire un granello di sabbia per starci dentro in due.
Ho bisogno del dolore , senza dolore non sento niente , non amo niente . Datemi il dolore piú alto che un essere umano abbia mai vissuto , datemi l'amore .
L'amore all'inizio è sanguinario , poi la prigione della vita a molti un poco attenua la ferita .
Non puoi scegliere che posto avere nel cuore degli altri, pensa a sistemare gli altri nel tuo cuore.
Ho voglia ancora di tanti abbracci e mi spiace se ne ho sprecati molti . Andavo di fretta , avevo una furia di volere e non volere , volevo darmi all'amore , ma mai a quello che c'era . Ho sempre sentito in ogni incontro l'aria della fine . Se pure era perfetto mi appariva inevitabile il congedo . Cosí non ho fatto altro che lasciare ciò che mai avevo preso .
Questa non è una recensione, è più una selezione di cinque poesie
“Contro la morte esiste solo l’amore. Le donne lo sanno meglio degli uomini, meglio delle donne lo sa la luna, meglio della luna lo sa il vento. Lascia correre il tuo amore, dentro di te e dentro gli altri. Chi ama non esce mai di scena, siamo tutti qui, sangue della stessa vena.”
“L’universo è tutto nero e noi due siamo nella piccola luce della lingua, nella piccola barca dei viventi. C’è da commuoversi solo a pensarci. Abbiate cura di impazzire per un abbraccio.”
“Si è vicini quando il dolore è unanime. Bello vedere che ti asciughi le mie lacrime.”
“Certe cose devono avvenire immediatamente, altrimenti è solo una fatica e si scambia l’amore con questa fatica. L’amore non è un gioco, un passatempo, è un mistero che illumina il mistero di raggiungere nello stesso tempo il corpo di un altro e il nostro.”
“Posso farti spazio. Farti vedere la mia lotta. Forse questo è l’amore.”
Franco Arminio po’ è un furbacchione, un po’ ha intuizioni folgoranti. Resta un cantastorie che oscilla tra questi due estremi.
“Ho voglia ancora di tanti abbracci e mi spiace se ne ho sprecati molti. Andavo di fretta, avevo una furia di volere e non volere, volevo darmi all’amore, ma mai a quello che c’era. Ho sempre sentito in ogni incontro l’aria della fine. Se pure era perfetto mi appariva inevitabile il congedo. Cosí non ho fatto altro che lasciare ciò che mai avevo preso.”
Franco Arminio torna a scrivere d’amore, perché l’amore segna un ritorno alla vita, con la consapevolezza che la vita, come l’amore, può finire Incontrarsi, ritrovarsi ancora e di nuovo riprendere il cammino insieme, prendersi cura di sé e dell’altro facendo i conti con l’assenza, il distacco e la perdita (cosa direbbero adesso Pavese, Amelia Rosselli o Manganelli dell’amore…) Studi sull’amore è un dialogo parallelo tra amore e morte, tra presenza e distacco celebrati nell’alchimia di versi e testi sulla necessità di vivere un istante via l’altro, perché la bellezza della vita sta nel fatto che tutto è sacro. Sacri sono gli abbracci e l’ombra dell’albero, sacre sono le lacrime e i sorrisi e quelle ferite che si riaprono e che la poesia di Pasolini tentava di curare Non c’è fine a niente e nessuno se continuiamo a coltivare dentro di noi quel che ci è stato lasciato lasciato. E ringraziare, sempre, di essere stati toccati dall’amore
"Ti ringrazio per avermi ridato l'agenda smarrita, ma adesso vorrei buttarla e telefonare solo a te, alla verità, al gatto e alla luce, alla Siria del tuo sguardo, oriente nell'Oriente, gloria nel precipizio, tu santa indomita e indiavolata mentre gli altri contano gli spiccioli, sorella, principessa dell'inferno, aereo nelle vene, vaso d'aria, pila del pancreas, Orsa Maggiore, e altro non so"
"Eravamo sul punto di aprire un granello di sabbia per starci dentro in due."
"Bisogna avere il coraggio di essere fragili, e non fa niente se diamo a tanti l'illusione del bersaglio facile, se mostriamo la crepa che gli altri possono allargare. Dobbiamo avere il coraggio di farci trovare sempre un po' in affanno, in disordine, in fuorigioco, lontani dalla vita, in debito di ossigeno, di amicizie, lontani da ogni porto sicuro, sperduti anche a noi stessi."
"Ho bisogno del dolore, senza dolore non sento niente, non amo niente. Datemi il dolore più alto che un essere umano abbia mai vissuto, datemi l'amore."
"Preferisco essere baciato dal dolore della tua ombra piuttosto che restare tranquillo e al sicuro in mezzo al mondo."
"È inverno, manca una parola che possa avviare il sonno. La febbre è alta, non c'è nessuno intorno, nella mente è chiara la sentenza: chi non è amato non sa che fare nel circo equestre del Creato."
"Ho voglia ancora di tanti abbracci e mi spiace se ne ho sprecati molti. Andavo di fretta, avevo una furia di volere e non volere, volevo darmi all’amore, ma mai a quello che c’era. Ho sempre sentito in ogni incontro l’aria della fine. Se pure era perfetto mi appariva inevitabile il congedo. Così non ho fatto altro che lasciare ciò che mai avevo preso."
"Vorrei portarti un cuore caldo sotto la montagna di neve che mi porto addosso."
il fatto che questo libro mi sia stato regalato mi spezza il cuore più delle poesie che ho riportato qua
Viscerale, dolente, straordinario. È diventato uno dei miei poeti preferiti.
"Ho bisogno del dolore, senza dolore non sento niente, non amo niente. Datemi il dolore più alto che un essere umano abbia mai vissuto, datemi l'amore."
Niente ormai mi tocca se non la speranza di passare un po' di tempo vicino alla tua bocca, essere con te nel letto, stella bizantina, averti a fianco così lieve, così bianca, così vicina.
Credo di aver terminato le parole per descrivere i libri di Arminio. Dico solo che ogni libro che leggo mi piace sempre di più rispetto al precedente! In questa raccolta poetica, che sembra effettivamente un vademecum sull’amore, le poesie toccano tutti i temi dell'amore stesso: emozioni contrastanti, ricordi, amore fisico, tenerezze, fragilità. Inoltre è sempre presente nelle poesie di Arminio l’accenno al paesaggio, quindi amore anche per determinati luoghi, amore per la natura. Come spesso il poeta afferma, abbiamo bisogno di essere gentili, di vedere la bellezza nella semplicità, di essere baciati dal dolore, “bisogna avere il coraggio di essere fragili (…), di farci trovare sempre un po' in affanno, in disordine, in fuorigioco, lontani dalla vita, in debito di ossigeno, di amicizie, lontani da ogni porto sicuro, sperduti anche a noi stessi”, dice una delle più belle poesie di Franco Arminio raccolte in questo libro. Una raccolta poetica che parla dell’amore in modo dolce, tenero; la potenza delle sue poesie è qualcosa di disarmante ed è incredibile come determinate cose sembrino scritte proprio per te! Consiglio fortemente “Studi sull’amore”, così come tutti i libri di Franco Arminio che ho letto.
In questi versi ho trovato l'amore in tutte le sue forme, sempre sia possibile contemplare e comprendere tutte le forme d'amore... Dolce, sensuale, profondo.
“Studi sull’amore” di Franco Arminio è un libro piccolo come una ferita e vasto come chi la sente. È fatto di pagine che sembrano scritte più col respiro che con l’inchiostro: si leggono in un soffio e restano a battere dentro, come una seconda voce. Arminio, che della poesia ha fatto una geografia dell’anima, qui non studia l’amore, lo intercetta. Lo sorprende mentre passa in un gesto, in una nostalgia, nel silenzio dopo una carezza. C’è qualcosa di profondamente barocco in questa nudità: come se per arrivare al cuore dell’amore bisognasse spogliarsi di tutto, anche delle parole. E infatti, ogni pagina è una scheggia che brucia: perché l’amore, dice Arminio, è un modo di essere fragili insieme. Non una teoria, ma una veglia. Non un possesso, ma una vertigine.
📖 "ma quando ti ho baciata mi sono appeso al cielo"
✒️ Ci sono pochi autori che mi stritolano con le loro parole, pochi riescono a richiamare e costruire immagini e pensieri quasi tangibili con una manciata di sillabe.
Franco Arminio è toccante, arriva dritto al punto come la freccia al centro del bersaglio. Le parole sono estremamente ricercate, minuziosamente perché questa è la poesia.
La forza dei sentimenti che scaraventa sul lettore è davvero notevole, eppure ha una mano fine e armonica. Trattare l'amore o la passione non è semplice, non per una mancata bravura ma in quanto è uno dei temi più trattati e sicuramente farsi strada in una mole così ampia di scritti sul tema non è semplice.
Eppure non tratta solo di amore, ma senza pudore racconta della morte e lo fa con una semplicità e sincerità spiazzante.
Non riesco a parole a descrivere le emozioni che una buona poesia fa provare, lascio qui quella che ho preferito di questa raccolta:
"Stai calmo. Ti può accadere qualcosa di terribile solo se pensi alla vita come a una cosa sicura. Pensa, invece, che sei finito per caso in mezzo ai respiri del mondo. L’insidia dell’ansia è farti pensare che forse stai morendo, ma questo è il male di chi si crede vivo, di chi non sa pensarsi come un filo d’erba, una nevicata, un soffio di vento. Non so quando abbiamo cominciato la sinfonia della presunzione, la pretesa di essere e di avere. Non è questo il nostro mestiere. Aspetta il giorno assieme ai muri, ai ragni. Se resti vivo per altri due secondi, lasciane uno per te e un altro per il mondo."
L'autore prende per mano e accompagna alla scoperta dell'amore, che è Eros e tenerezza, pienezza e vuoto, gioia intensa e abisso infernale. Qui il corpo della donna si fonde con il paesaggio, con la terra riarsa dal sole, coi muretti a secco tagliati dai viburni: diventa il mondo, il paese dell'infanzia, la casa dell'adultitá, la dimora eterna della Morte. Su tutto troneggia il Tempo tiranno e la centralità di un sentimento che 'move il sole e le altre stelle'. Bellissime, a mio avviso, sono le brevi prose che intervallano il testo, in cui l'autore immagina lo svolgimento e la fine di storie d'amore di e tra grandi letterati: lì il rimpianto prevale sul rimorso, quasi che alle grandi anime la felicità sia preclusa proprio dalla loro eccezionalità. La lingua è davvero straordinaria: all'apparenza quasi dimessa, nasconde pepite di lirismo altissimo. Quando pensavo che sull'Amore fosse stato ormai scritto praticamente tutto, a ringuainare la mia supponenza è arrivata questa raccolta, da conservarsi tra le cose più care.
L'ho già detto in che condizioni arrivo alla fine di una raccolta poetica. Mi viene da dare un giudizio su base esclusivamente emotiva e senza capire assolutamente niente a livello tecnico. Solitamente alcune poesie non mi dicono niente e altre mi aprono un mondo. Qui c'era qualcosa di bello, anche se non è scattata la totale connessione con l'autore (cosa che comunque mi è accaduta raramente). Mi è piaciuta, sono certa che ognuno può trovarci dentro qualcosa di bello. - "Per essere poeti necessario non saperlo. Per essere amati è necessario non volerlo." - "Si è vicini quando il dolore è unanime. Bello vedere che ti asciughi le mie lacrime."
È un libro che svolazza e solo a tratti affonda. Decisamente non tra i migliori di Arminio, molte poesie scorrono senza lasciare impressione alcuna, ma ci sono poche e sparpagliate punte di bellezza che, solo un po', riscattano l'opera.
"Lei amava i paesaggi inoperosi, le montagne che hanno la pancia piena di malinconia più che il grano del regime."
"Alda non era pazza, solo era convinta che la ragione è un luogo sbagliato."
"Ti ringrazio per avermi ridato l'agenda smarrita, ma adesso vorrei buttarla e telefonare solo a te"
“Portate sempre un po’ di batticuore quando incontrate qualcuno.”
“Tu hai il cuore giovane, il cuore onesto, il cuore che si sente nella voce, nelle gambe.”
“Allungare gli attimi con dolcezza. Pensare a una persona e accarezzarla, fare questo gesto molte volte al giorno. Ammirare quello che siamo diventati. Capire che gli altri esistono, capire che ogni dono è un progresso scientifico, ci avvicina al bene immenso e misterioso che fa esistere una sedia e una stella.”
Ho trovato un fratello nella sue parole e calma nella nostra condivisione
4.5 per le prose sull'amore di altri scrittori e per qualche intuizione/prospettiva. 1.5 per il suo personaggio poetico a volte imbarazzante e volgare non solo per la sessualità, il messaggio e il tema dell'amore-morte (eros - thanatos) diluito e appesantito.
"Si è vicini quando il dolore è unanime. Bello vedere che ti asciughi le mie lacrime"
Un giorno ti stancherai di mancarmi, sarà una giornata di pioggia, un qualunque pomeriggio d'inverno coi piatti ancora sporchi nel lavello. Quel giorno avrai un desiderio e mi dirai: sono qui, amico mio. Io lascerò l'inferno farò posto al tuo corpo sul tavolo, sposterò la bottiglia i piatti e i bicchieri per far posto alle tue gambe.
Il barbaro rumeno que visse tutta la sua vita sulle cime della disperazione, che parló continuamente dell’inconveniente di essere nato, un giorno scoprí che la ragazzina di cui era innamorato stava con un ragazzo. Lei si chiamava Cela e lui “il pidocchio”. Ecco il trauma da cui tutto parte, la chiave nera della sua arte. (p. 159)
Con questa raccolta, Arminio mi ha dato modo di fare pace con la poesia. Le sue parole sono, allo stesso tempo, delicate e potenti e scavano nel profondo di chi le incontra. Ed, effettivamente, permettono di ragionare sull’amore e le sue diverse forme, calandosi anche in prospettive “nuove”.
Alcune pagine mi hanno fatto venire la pelle d’oca. Consigliatissimo.
Stasera incontro Franco. Spero si scusi per aver dato alle stampe questo libro. Se non conoscessi l'autore, direi che la paternità dell'opera sia riconducibile a Voloccia, un uomo metà Fabio Volo e metà Federico Moccia. Un'autentica perdita di tempo.
Come sempre Arminio ha una delicatezza nel modo di raccontare l'amore e allo stesso tempo una forza legata al potere della carne, che sono rari nella poesia. È una buona poesia quella che esalta il divino trovandolo negli insetti, negli amplessi, in tutta l'imperfezione del mondo terreno
Di una dolcezza unica questa raccolta su ciò che più ci accomuna come essere umani: l’amore, le sue mille sfaccettature, raccontate nei versi e nelle brevi prose di questo piccolo tesoro della poesia moderna italiana intessuto da Franco Arminio.