Raymundus Joannes de Kremer was a Flemish Belgian writer who used the pen names John Flanders and Jean Ray. He wrote both in Dutch and French.
He was born in Ghent, his father a minor port official, his mother the director of a girls' school. Ray was a fairly successful student but failed to complete his university studies, and from 1910 to 1919 he worked in clerical jobs in the city administration.
By the early 1920s he had joined the editorial team of the Journal de Gand. Later he also joined the monthly L'Ami du Livre. His first book, Les Contes du Whisky, a collection of fantastic and uncanny stories, was published during 1925.
During 1926 he was charged with embezzlement and sentenced to six years in prison, but served only two years. During his imprisonment he wrote two of his best-known long stories, The Shadowy Street and The Mainz Psalter. From the time of his release in 1929 until the outbreak of the Second World War, he wrote virtually non-stop.
Between 1933 and 1940, he produced over a hundred tales in a series of detective stories, The Adventures of Harry Dickson, the American Sherlock Holmes. He had been hired to translate a series from the German, but he found the stories so bad that he suggested to his Amsterdam publisher that he should re-write them instead. The publisher agreed, provided only that each story be about the same length as the original, and match the book's cover illustration. The Harry Dickson stories are admired by the film director Alain Resnais among others. During the winter of 1959-1960 Resnais met with Ray in the hope of making a film based on the Harry Dickson character, but nothing came of the project.
During the Second World War Ray's prodigious output slowed, but he was able to publish his best works in French, under the name Jean Ray: Le Grand Nocturne (1942), La Cité de l'Indicible Peur, also adapted into a film starring Bourvil, Malpertuis, Les Cercles de L'Epouvante (all 1943), Les Derniers Contes de Canterbury (1944) and Le Livre des Fantômes (1947).
After the war he was again reduced to hackwork, writing comic-strip scenarios by the name of John Flanders. He was rescued from obscurity by Raymond Queneau and Roland Stragliati, whose influence got Malpertuis reprinted in French during 1956.
A few weeks before his death, he wrote his own mock epitaph in a letter to his friend Albert van Hageland: Ci gît Jean Ray/homme sinistre/qui ne fut rien/pas même ministre ("Here lies Jean Ray/A man sinister/who was nothing/not even a minister").
DNF pag 140~ Di Ray ho apprezzato i due romanzi (Malpertuis e La città della paura indicibile) ma con i racconti proprio non ci riesco. Dai racconti più lunghi fino a quelli brevissimi di 1/2 pagine, non riesco ad apprezzare pressoché nulla. Sono molto dispiaciuto, ma non fanno proprio per me.
Jean Ray, pseudonimo di Raymundus Joannes Maria de Kremer, è noto per essere uno dei maestri del genere gotico e horror del XX secolo. Nato in Belgio nel 1887 e morto nel suo paese natale, Gand, nel 1964, Ray ha condotto una vita travagliata, finendo anche in prigione per un paio d'anni. La sua produzione letteraria, spesso oscura e cupa, riflette il suo tumultuoso percorso esistenziale. Qui in Italia è famoso soprattutto per il suo indiscusso capolavoro di letteratura fantastica: il romanzo Malpertuis.
La Giostra del Maleficio ("Le carrousel des maléfices") rappresenta una raccolta di racconti che esplorano le profondità più oscure dell'animo umano. Con uno stile distintivo, Ray intesse storie che sfidano la ragione e affascinano il lettore con atmosfere cupe, inquietanti e stupefacenti.
Il titolo rispecchia bene il contenuto del libro, poiché il lettore viene malmenato e scosso, fino a farlo vacillare come appena scesi da una giostra molto rapida. Questa rapidità si trova nella maggior parte dei racconti, alcuni dei quali sono micro-racconti di 1-2 pagine, ma tinti di un nero impenetrabile. Questo stile "nero" di Ray si manifesta attraverso la sua abilità nel creare ambientazioni cupe e decadenti, popolate da personaggi inquietanti (diavoli, fantasmi, assassini) e situazioni sovrannaturali, crudeli, folli. Le sue descrizioni dettagliate e la sua prosa evocativa trasportano il lettore in mondi surreali, in cui il confine tra il reale e l'immaginario diventa sfocato. La maestria di Ray nel mescolare elementi di suspense e orrore raggiunge il suo apice nei racconti contenuti in questo libro. Ogni pagina è intrisa di tensione e mistero, mantenendo il lettore incollato al testo fino all'ultima frase, che spesso stravolge o ribalta inaspettatamente il racconto.
Chiude l'opera un racconto lungo, totalmente scollegato dal resto dei racconti in quanto qui si sfocia nella "fantascienza", ma comunque è un'ottima lettura.
CONSIGLIATO se cerchi racconti neri e rapidi da leggere. NON CONSIGLIATO se cerchi narrativa elaborata o lunga.
COSA MI È PIACIUTO - Racconti brevi, fantasiosi... - ... e anche cattivi - Scrittura scorrevole - Black humor affilatissimo
COSA NON MI È PIACIUTO - Come un giro di giostra, tutto finisce quando scendi - Alcuni racconti non funzionano
Ti piacerebbe fare un giro su una giostra strana e malvagia? Preparati per un viaggio nella dimensione del terrore, dove il male si nasconde dietro ogni angolo e l'oscuritá regna sovrana...
L'autore belga dimostra ancora una volta di essere un maestro del genere horror/weird, avevo già letto il suo "Malpertuis" e non mi aveva affatto delusa, sono felice di aver ritrovato il suo stile inconfondibile anche in questa raccolta, che mi ha regalato un'esperienza di lettura davvero indimenticabile!
Ogni racconto ti trascina in un incubo di sangue e follia, immergendoti in un mondo macabro e fuori di testa. I personaggi che popolano queste storie sono indimenticabili. Jean Ray, con la sua abilità di scrittore, crea una suspense avvincente, mantenendo la tensione narrativa fino alla fine di ogni storia e ho apprezzato molto questo dettaglio. Nonostante non tutti i racconti mi abbiano colpita, la maggior parte si distinguono sicuramente e li ho trovati dei veri capolavori! Ecco i miei preferiti:
• La suite del ragno: mi ha fatto accapponare la pelle, sopratutto se non vi piacciono i ragni
• La strega
• Tre vecchiette su una panchina: perché dovrebbero far paura tre vecchiette? Leggete questo racconto e lo scoprirete.
• La testa del signor Ramberger
• Il tesseratto
• L'assassino e il fantasma
Consiglio sicuramente questa raccolta a chi ama il genere, troverete tanto umorismo nero e scene forti. Lo consiglio anche a chi desidera avvicinarsi a questo autore per la prima volta, credetemi che non ve ne pentirete perché ci sono delle vere perle nascoste. 🕯️
pas le meilleur Jean Ray, malgré un très bon titre. certains contes sont un peu brouillons et on ne voit ps trop où il voulait en venir. mais il y a quelques perles tout de même.