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Ouvrir une voie

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Emmanuel Faber, le patron visionnaire écarté de Danone, partage sa passion de la montagne et ses engagements pour l'avenir.
" Nous sommes au pied de la montagne. Nous avons dix ans pour ouvrir une nouvelle voie et nous y engager tous ensemble. "


Passée sa brutale éviction de Danone, Emmanuel Faber se pose dans un refuge des Alpes. Il raconte comment la montagne et l'escalade ont dessiné son itinéraire : l'orage en Oisans dans l'enfance, les falaises du Vercors à l'adolescence, seul dans la tempête une nuit d'hiver à ski, en collectif pour l'ouverture d'une nouvelle voie sur le granite corse. Il partage son expérience hors du commun de patron activiste et livre sa vision des enjeux d'aujourd'hui et demain.


Un appel vibrant à la prise de conscience et à l'action.



Kindle Edition

Published January 20, 2022

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About the author

Emmanuel Faber

4 books4 followers

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36 (25%)
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1 star
3 (2%)
Displaying 1 - 15 of 15 reviews
Profile Image for Céline Btr.
17 reviews
April 10, 2024
Un livre qui laisse l’espoir de changements profonds possibles dans ce monde où le commerce est roi. On aimerait plus d’explications et moins d’acronymes mais ce livre ouvre des voies et donne envie d’en savoir plus. C’est déjà pas mal!
Profile Image for Camille-P.
78 reviews
January 24, 2025
« Le pouvoir endort. C'est le poison du leadership. Tout le monde te dit que ce que tu fais est très bien, plus personne ne te dit non. Tu n'entends plus que ce que tu as envie d'entendre. Le pouvoir, la gloire et l'argent sont des tentations très fortes et il est difficile de ne pas y perdre l'horizon de ses rêves. La grimpe, elle, te dit ta vérité. La montagne te remet à ta place. Une cordée est un lien indéfectible. Pour gagner ensemble de nouveaux horizons.
[…..]
Après ces années passées dans l'univers de la finance, ma conviction s'est renforcée. L'enjeu de l'économie, l'enjeu de la mondialisation, doit être la justice sociale. Sans justice sociale, il n'y aura plus d'économie. Nous, les privilégiés, pouvons monter des murs de plus en plus hauts, autour de nos pays, autour de nos maisons, rien n'arrêtera ceux qui ont besoin que nous partagions avec eux. »
Profile Image for Sébastien TISSOT.
5 reviews
April 12, 2022
Amateur de montagne, vous vous evaderez.
Leader engagé, vous trouverez peut etre des inspirations dans le récit de l'ex PDG de Danone.
Personnellement, j'aurais aimé plus d'elobaration sur l'engagement environnemental mais j'ai bien aimé la lecture de cet essai.
Profile Image for Clara Mazzi.
777 reviews46 followers
October 10, 2023
Quei libri cui vorresti dare 100 stelline/punti/voti. Anzi, quelle persone, oltre che al libro, cui vorresti dare 100 stelline/punti/voti ma poi ti rendi conto che “dargli un numero” non sarebbe che riduttivo perché ti hanno talmente infiammata, talmente accesa dentro, talmente ispirata profondamente che ti fanno pensare che il mondo fosse nelle mani di persone così, tutti staremmo molto, ma molto meglio. Emmanuel Fabre: un uomo illuminato. Una persona che ha una grande capacità di visione nel futuro e che soprattutto, convinto di quanto sia importante il bene del mondo (perché, per esempio, da buon economista, ci spiega che anche se non fosse una questione innanzi tutto etica, prima o poi la disparità economica, in continua crescita, diventerà un serio problema socio-economico) non esita a mettersi al servizio degli altri (sia a livello di capacità analitiche ma anche dal punto di vista economico, come quando ha rinunciato ad un bonus di 20 milioni di € che avrebbe ricevuto dalla sua azienda, la Danone, per reinvestirla nella stessa società e aumentarne gli stipendi degli operai). Un uomo che ha soprattutto chiaro che se non trattiamo bene questo pianeta si metterà male. Molto male. Per tutti noi.
Emmanuel Fabre credo sia abbastanza sconosciuto ai più – che non siano francesi. Rampollo di un’ottima famiglia francese, classe 1964, primo di quattro figli, è stato il patron della Danone per tanti anni, credo almeno una ventina. Dopo il Covid è stato silurato (troppo avanti per il CdA) e ora è presidente della ISSB, International Sustainability Standard Board, un’associazione che come da nome, di occupa di sostenibilità. Cosa ci fa allora una persona così in una collana Guérin, che si occupa invece di letteratura di montagna? Il trait-d’union tra Fabre e Guérin è la sua grandissima passione per l’arrampicata. Mi spiego meglio: non è che Emmanuel sia uno a cui piaceva arrampicare ma che si spaccia come uno che è sempre tutt’ora in roccia. Non è nemmeno uno che prende regolarmente qualche lezione di arrampicata. No. Lui è uno che se si trova dall’altra parte del mondo per un mega meeting con i big più big del mondo del business ma sa che nei pressi della sala riunioni c’è una bella falesia o parete da arrampicare, ecco che lui si sveglia anche alle 3 o alle 4, si fa la parete e poi si presenta al meeting – magari con lo scotch sulle dita perché gli si sono sbucciate. È uno che sui voli intercontinentali ha sempre con sé la molla per tenere le dita allenate; è uno che durante il Covid ha rivoluzionato il mondo pur di trovare qualcuno che lo facesse entrare di soppiatto in una palestra, ovviamente chiusa per motivi di igiene, pur di scalare.
Probabilmente la chiave per capire la sua personalità complessa ed estremamente ricca, anche a livello umano (!) è suo fratello Dominique, il secondo, detto Do, purtroppo affetto da schizofrenia sin dalla prima età adulta, di cui lui si è molto occupato – anche perché era stato praticamente ostracizzato dall’intera famiglia. Dovendo andarlo a recuperare nei centri accoglienza o dalla strada, Emmanuel entra a contatto col lato B del mondo, a cominciare da quello delle persone disagiate. E sempre grazie/causa questo suo fratello Fabre decide di cominciare a dare una mano a chi ne ha bisogno; non solo, da persona illuminata qual è, capisce il “dare una mano al mondo” può (e deve) anche partire dall’alto, da aziende come la sua, per esempio, che sono nel settore del cibo, e che quindi possono/devono impegnarsi per un’economia più sostenibile, perché se non lo diventiamo, finiremo presto per consumare tutte le risorse del pianeta e non ci resterà che mangiare sassi e bere acqua salata. Emmanuel non si ferma a discorsi ormai triti e alquanto superficiali, ma entra nel dettaglio, rivelando elementi molto interessanti, quando spiega che la carne degli allevamenti bovini in USA proviene dal DNA di sue soli super bulls nati quasi settant’anni fa e questo implica che noi mangiamo sempre la stessa cosa cioè lo stesso DNA senza tenere conto della trasformazione della specie, invece di rinnovarci ed adattarci ad un pianeta che cambia; spiega come delle 50.000 specie di piante classificate come commestibili dalla FAO, ne si coltivi sono un 120 e di queste solo 3 specie di riso e di mais (sebbene ce ne siano molte di più) per motivi di praticità agricola – che non tiene conto però del rinnovamento necessario delle piante, rinnovamento che porta nuove energie nella terra che si coltiva; spiega come si è impegnato per trovare metodi per reinserire il carbonio nel terreno – elemento essenziale per la produttività della terra – e come questo processo, se all’inizio era semplicemente “costato “ alla Danone, ora invece sta cominciando a dare i suoi frutti non solo dal punto di vista economico (reinserire il carbonio aveva necessariamente fatto alzare i prezzi dei prodotti ma ora stanno cominciando ad abbassarsi) ma soprattutto dal punto di vista di rendita dei terreni. Insomma, quello che voglio dire è che questo libretto mi ha sorpresa (perché non mi aspettavo di leggere un libro Guérin che non fosse interamente dedicato all’arrampicata o alla montagna) non solo perché ho provato una profonda ammirazione per questa persona che non si è limitato a vedere lontano ma ha avuto il coraggio e l’energia per mettersi per davvero a cambiare le cose, non solo perché ho imparato tantissime cose riguardo questo argomento di cui ero completamente ignara (per esempio non sapevo il fattore climate-change ormai è una variabile fissa nelle quotazioni in borsa), ma perché ho trovato una persona “come me”, ovvero un grande amante della montagna che si impegna a vivere la vita “a valle” col meglio di quello che si è imparato in parete: il rispetto per la natura, il piacere della scoperta di cose nuove, l’accettazione del rischio e della caduta, l’energia per ricominciare a scalare, la determinazione ad andare avanti. “Aprire una via” in questo senso: non solo in parete, come ha fatto con il suo amico guida, ma anche nel mondo, con un nuovo tipo di economia che ormai non può più essere definito “nuovo”. Un libro che mi ha profondamente sorpresa, cambiata e ispirata.
6 reviews
July 25, 2022
De bonnes choses, des points de vue interessants. Toutefois, un manque d'efforts narratifs- classique des 'CEO' habitues a virvoleter d'un sujet a un autre?! On peut sentir les efforts de Charlie Buffet (j'imagine) pour donner un certain fil conducteur, une coherance a l'ensemble. Tout comme 'Free solo' n'est peut etre pas finalement un film d'escalade, 'Ouvrir une voie' n'est pas un livre de grimpe, meme s il donnera certainement a quelques uns, l'envie de s'elever un petit peu. Et c'est deja pas mal.
184 reviews
March 28, 2022
lES INTERVIEW QU IL DONNE A propos de ce livre sont plus interesants que le livre meme. Il parle de se lever a 4 am pour aller fair de l escaladade avant un grand meeting au Canada par example. C est posible quand tu as un chauffeur etc qui te rammene etc. Que des choses de gens privilegies. Il le dit de tout facon. Le livre n a rien d interessant ni sur la montagne ni rien de innovative sur l economie just social et pour le climat.
Profile Image for Aymeric.
109 reviews1 follower
June 12, 2023
I very much enjoyed this book even though some topics would deserve a book in itself ("justice sociale et progres economique" for instance). I admire what he has done during his tenure at Danone to trailblaze a new path towards a better world given what is at stake for our children.

In 2100, my daughters will be respectively 81 and 80 years old... what life do I wish them to live?

Profile Image for Ludivine.
160 reviews2 followers
February 19, 2025
Je l’ai écouté plutôt que lu,
Ça me deg de le dire mais c’était vraiment cool, ça montre qu’une autre forme d’entreprenariat est possible. Que l’écologie a une réelle importance
Et que notre impact compte

Je ne l’aurai pas lu à la base car pas ma sensibilité on va dire mais je l’ai réellement trouvé hyper interessant
Profile Image for Dagautier.
221 reviews
September 5, 2023
Extrêmement honnête et sincère. Ça touche direct. Que l’on grimpe ou pas. Que l’on s’intéresse à l’économie mondiale ou pas. Aux impacts et à l’avenir des industries agro alimentaires, mais pas que, ou pas.
Must read par égard pour celles et ceux qui auront 80 ans en 2100. 👧🏼👦🏽🌌
Profile Image for Alain.
1,088 reviews
April 18, 2022
j'aime cette façon sereine de dépeindre son engagement montagne et professionnel. on y ressens une grande sincérité et moi, beaucoup de proximité même si les échelles sont différentes.
Profile Image for Ambre Maillet.
2 reviews
December 13, 2022
Intéressant même surprenant parfois de scénarisation. Ce livre est une hymne à l’action, collective, engagée et humaine. Un peu long à se lancer mais la voie s’ouvre avec brio et douceur.
5 reviews
January 23, 2023
Amateur d’escalade et intéressé par ce leadership engagé, difficile de ne pas être touché par ce livre. Il manque cependant sans doute un peu de cohérence et d’aboutissement à ce livre: ce n’est pas une belle écriture mais une vision poétique du monde qui lui donne du charme. Cependant, les escapades en montagne d’un multi-millionaire, déconnectées de la vie de beaucoup, sont moins charmantes que ce qu’on peut entendre dans le milieu de la montagne.
Displaying 1 - 15 of 15 reviews

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