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En vänskap

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Om någon hade bett Elisa tala om exakt när hennes och Beas vänskap började skulle hon inte ha kunnat svara. Var det den där kvällen när Beatrice dök upp på stranden - plötsligt, som en stjärna som föll ner från himlen? Eller var det senare, när de stal ett par jeans i en exklusiv butik och flydde på sina moppar? Slutet är hon däremot säker på, trots att det har gått tretton år gör det fortfarande ont.

Numera tror alla att de känner hennes bästa vän, Beatrice, som har följare över hela världen. De vet vad hon har på sig, vad hon äter och vart hon åker på semester. De beundrar henne, avundas henne, hatar henne, dyrkar henne. Men ingen anar den hemlighet som döljer sig bakom leendet som alltid är exakt likadant, ingen kan föreställa sig hur det var när "la Rossetti" bara var Bea.

Elisa är en skygg kvinna, fortfarande bara drygt trettio men kanske lite gammaldags. Hon tycker varken om att visa upp sitt liv eller sociala medier. Men nu vill hon berätta historien om deras vänskap.

488 pages, Hardcover

First published November 1, 2020

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Silvia Avallone

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43 (1%)
Displaying 1 - 30 of 331 reviews
Profile Image for Orsodimondo.
2,443 reviews2,413 followers
September 9, 2025
CRESCERE È UN TRADIMENTO


Questa e quelle che seguono sono opera di Bo Bartlett, pittore americano nato nel 1955, autore anche dell’immagine sulla copertina del libro, quadro che in basso riporto nella sua integrità.

A me sembra che la teoria dell’iceberg di Hemingway sia tra le più valide in materia di scrittura. E quando leggo mi piace ritrovarla applicata (e se scrivessi cercherei di attenermici il più possibile): sopra la linea di galleggiamento – da intendersi, sulla pagina – mostrare un 1/8 di quello che si vuole raccontare; sotto quella linea, quindi tra le righe, rimangono i 7/8 della storia che si ha in animo di raccontare. Aumenta sicuramente l’attesa, la suspense. Mantiene il lettore attento, impegnato, coinvolto, spinto a intuire e percepire invece di trovare tutto smarmellato (ah, Boris docet). Elimina il superfluo, asciuga.
Ecco, nel romanzo dell’Avallone, invece, non ve n’è traccia: qui niente è taciuto, sottinteso, tra le righe; mentre tutto è dichiarato più che esplicitamente, detto e ridetto, e reiterato, sopra le righe, quasi urlato, sottolineato, esagerato, nulla ci viene risparmiato. Forse per questo Avallone pare che sia abbonata a romanzi di almeno quattrocento e passa pagine.
Qui si urla, ci si scambia ceffoni sonori, si piange con lacrime che cadono come pioggia con corredo di singhiozzi, si spaccano oggetti o li si scaraventa per terra, ci si avvinghia a bare che devono essere trasportate al cimitero. E avanti di questo passo. Perfino una prefica sarebbe cool…



Ma…
…Ma Elisa o Eli - che almeno negli spostamenti geografici ripete i passi della sua creatrice Silvia Avallone (da Biella a Piombino a Bologna) – e le analogie biografiche potrebbero essere più numerose – manifesta un’ansia di racconto che col tempo mi ha conquistato.
E racconta un’amicizia tra due adolescenti - topos letterario che non si è certo esaurito con L’amica Geniale della Ferrante - che ha momenti difficili e altri esaltanti, tutti sempre intensi: Beatrice ed Elisa diventano “migliori amiche”, all’apparenza inseparabili, almeno per qualche anno – quelli del liceo e il primo dell’università, fino alle “ceneri dell’adolescenza” - il loro percorso sembra identico.
Se Elisa-Eli/Silvia non cattura particolarmente né la mia simpatia né la mia curiosità, Beatrice-Bea invece sì.
E la prima curiosità è come mai Elisa-Eli era legata, affezionata, dipendente da una come Beatrice-Bea. A questo l’Avallone risponde, nella sua schiettezza e onestà non si nasconde, non lo omette. Però, penso che sia meglio andarselo a leggerlo che trovarlo qui.



Beatrice-Bea è un personaggio letterario interessante e insolito, che sembra ricalcato su Chiara Ferragni ma è talmente esagerata che a me ricorda soprattutto un incrocio tra Gianluca Vacchi (anche se nelle pagine della Avallone non compaiono collaboratori domestici che denunciano Beatrice-Bea per contributi mai versati) e la celebre uscita del Marchese del Grillo “io so’ io e voi non siete un cazzo”. Una che si potrebbe dire: vive la vita a tempo di TikTok. Anche i mostri hanno un’anima?
E la provincia della Avallone – Piombino, mai nominata, trasformata in T. ma riconoscibilissima, e Biella – è lo specchio dell’Italia, nazione che credo sia più rappresentata dalla sua provincia che dalle sue presunte “metropoli”.
Il racconto si dipana dall’inizio del terzo millennio alla fine del suo secondo decennio, includendo un aspetto particolarmente azzeccato: la trasformazione tecnologica, la crescita del web, la progressiva diffusione di computer cellulari smartphone. E si focalizza sul confronto tra essere e apparire, immergendosi nella civiltà dell’apparenza, dove l’immagine diventa progressivamente sempre più strumento per vendere, se stessi o altro prodotto:
È la distanza irrisoria, incolmabile, che divide la vita che hai dalla vita che desideri.

Peccato che tutti ruoti intorno a una reazione di gelosia che, se anche non fosse spropositata come quella qui descritta, rimane sentimento stupido e pericoloso, “mostro dagli occhi verdi”, purtroppo sdoganato e universalmente sostenuto.
[tre stelle e mezzo]





Profile Image for Dolceluna ♡.
1,251 reviews145 followers
November 15, 2021
Oserei definirlo una delle mie migliori letture del 2020, insieme a “Prima di noi” di Giorgio Fontana. E non capisco come, rispetto a una Elena Ferrante (la cui saga mi riporta agli stessi temi qui trattati), Silvia Avallone sia così sottovalutata, poco apprezzata, poco conosciuta. A mio avviso merita molto di più dei soliti commenti pregiudiziosi che si leggono in rete, legati in parte al successo riscosso con “Acciaio” (Premio Campiello 2010 e secondo classificato allo Strega, si sa quanto gli italiani siano allergici ai romanzi nostrani vincitori di premi, soprattutto se scritti da donne!): tra l’altro io l’ho scoperta proprio con “Acciaio” ma questo, a confronto, è un romanzo di un livello ancora più alto, più maturo, più complesso.
“Un’amicizia”, il titolo parla da solo. E l’amicizia è tante cose tutte insieme, è incontro, confronto, dipendenza, tradimento, perdono, riconciliazione. Una forma d’amore tra le più ricche, appaganti ma anche complicate. Noi seguiamo quella di Elisa e Beatrice, che più diverse fra loro non potrebbero essere, ma solo all’apparenza. Sono adolescenti negli anni 2000 e ai tempi nostri sono donne mature che si sono allontanate. Con la mia omonima condivido la stessa passione per i libri, l’illusione di poter trovare, nella parola, una certa forma di verità che nell’immagine è persa, e la disillusione nei confronti dei rapporti amorosi ai nostri tempi, tempi legati alla superficialità dell’esteriorità, dell’apparenza, del “tutto e subito”. L’altra ha tutto ciò che manca all’amica, è sfrontata, ambiziosa, egocentrica, afferra al volo il potere che, ahimè, l’immagine ha per colpire gli altri, e riuscirà a farne un lavoro e, forse (forse!) la ragione stessa della sua esistenza. Perché man mano che Elisa e Beatrice crescono, avviene la rivoluzione digitale che cambia radicalmente le nostre vite e le nostre abitudini, influenzando il nostro modo di vedere, di conoscere, di entrare in relazione con la società e col mondo. E così, nell’epoca dei social network, delle immagini patinate da copertina, dei milioni di visualizzazioni e di “likes”, Beatrice, una moderna Belen, furoreggia. Mentre Elisa, intellettuale e non appariscente, si "ferma" al rango di umile docente universitaria di letteratura, non completamente realizzata, fedele a quel potere delle parole che, tuttavia, in un mondo simile, non sono riuscite a salvarla come sperava.
Diverse dunque, ma solo all’apparenza. Più che diverse, forse, complementari. Entrambe nascondono quella fragilità interiore, quel senso di mancanza, quell’instabilità dovuta al fatto non sapere veramente fino in fondo chi sono e che cosa vogliono, e che le porterà, in un epico finale, a ricongiungersi dopo un tradimento che si scoprirà doppio.
Al di là della storia di formazione, nel romanzo Silvia Avallone esplora una miriade di temi moderni che non possiamo non riconoscere. E’ abile nel tratteggiare anche tutti gli altri personaggi, dalle rispettive famiglie, spaccate da allontanamenti e scherzi del destino, ai primi (e ultimi?) grandi amori, è abile nel descrivere le le atmosfere marinaresche della città toscana in cui le due protagoniste crescono, quelle intellettuali della Bologna in cui, da universitarie, studiano, quelle montanare e familiari alla protagonista, della città di Biella, in cui nasce e vive i primi anni della sua vita.
E’ una storia moderna, complessa e molto emozionante. Vi ho ritrovato un po’ di me stessa.
Profile Image for Brunella.
73 reviews2 followers
December 15, 2020
pazzesca questa fanfiction su chiara ferragni
Profile Image for La Libridinosa.
605 reviews241 followers
January 7, 2021
Il primo libro dell’anno è sempre una scelta ardua, almeno per me: ho paura di incappare in una storia brutta che potrebbe fungere da cattivo presagio per le letture a venire. Sono cretina, lo so, non c’è bisogno che me lo diciate voi!

Per inaugurare questo 2021, ho deciso di leggere l’ultimo romanzo di un’autrice che non avevo mai letto prima (ve l’ho detto che sono cretina!), rischiando grosso. Ma i pareri sentiti su questo libro erano tutti estremamente positivi e poi quel romanzo mi chiamava ormai da un po’!
Com’è andata? Di sicuro non mi posso lamentare! Ho letto questo libro in quattro giorni e mi sono ritagliata ogni momento possibile per dedicarmici.
“Un’amicizia”, infatti, è una storia che affascina e conquista sin dalle prime righe, instillando nel lettore una curiosità viscerale: cos’è accaduto tra Elisa e Bea, le due protagoniste? Perché da più di un decennio, dopo anni di intensa amicizia, non vi è più alcun rapporto tra loro?

È proprio questo uno dei punti dolenti di questo romanzo: il motivo per cui Elisa e Bea non sono più un tutt’uno è scontato, facilmente intuibile e poco originale. Così come il finale, che mi è parso affrettato e un po’ troppo buonista.
Piccoli dettagli che, però, non hanno inficiato su una lettura che lascia grande soddisfazione, grazie anche alla scrittura della Avallone, che coinvolge il lettore, facendolo quasi sentire parte della storia.

#lamiafascetta Questo libro è come il primo amore: fa battere il cuore, ma poi si lascia

La recensione completa su La Libridinosa
183 reviews4 followers
January 4, 2021
Attuale e banale come il post di un influencer.
Profile Image for Moonie.
39 reviews
February 1, 2021
In realtà sono indecisa tra due stelle e mezzo e tre stelle.
Forse ho sbagliato a leggere questo come primo libro della Avallone, avrei dovuto forse leggere prima Acciaio? In ogni caso, una mezza delusione.
La trama in sè è anche molto carina, piacevole da leggere e per questo ho dato le tre stelle. Ma ci sono state molte cose che mi hanno fatto storcere il naso:
-La protagonista: Elisa Cerruti è -a qualsiasi età- insopportabile. Una "letterata" che che crede di aver sempre ragione e che vuole imporre le sue regole sugli altri come se fosse lei la regina del mondo. Ipocrita fino all´osso, mi ha fatto solo tanto arrabbiare. Ho preferito di gran lunga il personaggio di Beatrice, più realistico nei suoi difetti.
-Lo stile: la Avallone cerca di calcare l´onda de "L´amica geniale" o più in generale della Ferrante, e a volte ci riesce, ma la maggior parte delle volte si perde in metafore inutili e superflue che non fanno altro che appesantire il testo. Inoltre, fa un uso spropositato della letteratura, una cosa che solitamente adoro, ma qui è solo un´accozzaglia di nomi messi insieme (Anna Karenina, Madame Bovary ecc..) che a volte non hanno nulla a che fare con il contesto.
-Il finale: troppo corto, troppo confusionario e affrettato.
Detto questo è comunque una storia piacevole da leggere, una storia di due ragazze con i loro difetti e i loro errori, ma sono sicura non rientrerà nelle mie letture memorabili del 2021.
50 reviews1 follower
May 29, 2021
Non so spiegare perché non riesco a dare il massimo a questo romanzo. E anche 4 stelle forse sono troppe, ne darei 3 e mezzo se potessi. In realtà il libro è scritto benissimo, la storia avvincente - tanto che è difficilissimo chiuderlo prima della fine - i personaggi sono delinati benissimo, la narrazione è scorrevole...ma. Non lo so spiegare, questo ma, però c'è da qualche parte. Forse nel finale? Forse nella mancata (o comunque molto superficiale) maturazione delle protagoniste?
Non lo so. In ogni caso lo consiglio, sia perché è un libro che stimola il confronto, sia perché Silvia è sempre magistrale nello scrivere di storie e personaggi che rimarranno nei nostri ricordi per moltissimo tempo.
Profile Image for Marcello S.
640 reviews289 followers
February 11, 2021
E anche per questo mese i libri dei gruppi di lettura sono andati.

[50/100]
Profile Image for Adrika_G.
324 reviews168 followers
April 30, 2023
Silvia Avallone mi opäť dokázala, že vie písať, že jej to ide dokonca bravúrne a že milujem milujem milujem čítať jej knihy plné života v najrozličnejších podobách. Prajem si ešte aspoň ďalších 400 strán, aby som mohla len tak byť a splynúť s jej slovami a postavami, preniesť sa do iného sveta, ale zároveň vlastne ostať v tomto našom skutočnom, bez pozlátka, len v takom aký proste je.
Profile Image for Nicoleta Balopitou.
165 reviews64 followers
November 14, 2022
Το Μια Φιλία της Σίλβια Αβαλόνε είναι ένα πλούσιο, χορταστικό, μοντέρνο μυθιστόρημα που εξιστορεί την μεγάλη φιλία που αναπτύσσουν δύο εκ διαμέτρου διαφορετικές έφηβες σε μία κωμόπολη με τον κωδικό όνομα Τ, μία πόλη που παραμένει μυστική μέχρι το τέλος και που μάλλον βρίσκεται κάπου στην επαρχία του Λιβόρνο στην Ιταλία. Την ιστορία της φιλίας τους μας ξετυλίγει η Ελίζα, που την δεκαετία των τριάντα της χρόνων θα ξεθάψει τα ημερολόγια που κρατούσε ως έφηβη και με έναυσμα αυτά θα ξεκινήσει να γράφει το μυθιστόρημα που πάντα λαχταρούσε με βαθύτερο σκοπό όμως να ανασυνθέσει στη μνήμη της την γνωριμία με την λαμπερή Μπεατρίτσε, την στενή φιλία τους και τους λόγους που οδήγησαν στην διάλυσή της. Η Ελίζα είναι ένα κορίτσι κλειστό, που του αρέσει το διάβασμα και τρέφει παθολογική αγάπη για την μητέρα της. Η μητέρα της είναι μία ανεξάρτητη, εκκεντρική, εργαζόμενη γυναίκα, που προσπαθεί να τα βγάλει πέρα μόνη έχοντας να αναθρέψει δύο παιδιά, τον ατίθασο Νικολό και την εσωστρεφή Ελίζα. Οι τρεις τους ζουν στην Βόρεια Ιταλία, στην περιοχή της Μπιέλα και η ζωή της Ελίζας θα αλλάξει όταν οι γονείς της πάρουν την απόφαση να προσπαθήσουν να τα ξαναβρούν μετακομίζοντας στην μικρή πόλη της Τ, μία περιοχή που αποκτά κυρίως ζωή κατά τους θερινούς μήνες. Η Ελίζα δεν θα πάρει ζεστά την αλλαγή αυτή και τα πράγματα θα γίνουν πολύ χειρότερα για την ίδια όταν ο καθηγητής πατέρας της και η μητέρα της καταλήξουν ότι δεν τα βρίσκουν παρά τις προσπάθειές τους κι έτσι η μητέρα με την σύμφωνη γνώμη του πατέρα θα φύγει με το μεγαλύτερο από τα παιδιά της αφήνοντας την Ελίζα πίσω να ζήσει στο σπίτι του πατέρα της. Η προσαρμογή της Ελίζας δεν θα είναι εύκολη γιατί εκτός από το ότι ήταν πολύ δεμένη με τον τόπο που μεγάλωσε και την μητέρα της, είναι ένα κορίτσι που δύσκολα κάνει φίλους, ντύνεται με ρούχα άλλων και η εμφάνιση, αλλά κι ο χαρακτήρας της δεν θα αργήσουν να γίνουν αιτία σκληρών σχολίων από τους συμμαθητές στο νέο της σχολείο, μέχρι που θα την προσεγγίσει η πάντα στυλάτη και εκρηκτική Μπεατρίτσε, κόρη ευκατάστατης οικογένειας. Το Μια Φιλία είναι ένα βιβλίο που πραγματικά απόλαυσα γιατί εκτός από το γεγονός ότι μιλάει για την φιλία δύο κοριτσιών, είναι και ένα βιβλίο που αγγίζει τις σχέσεις μητέρας-κόρης, αλλά και γενικά τις σχέσεις που αναπτύσσουν οι έφηβοι με τους γονείς και τα αδέλφια τους, είναι ένα βιβλίο βιβλιοφιλικό αφού εξυμνεί την λογοτεχνία μέσα από την πρωταγωνίστριά του που είναι αυτό που θα λέγαμε nerd κάνοντας αναφορές σε στίχους, αποσπάσματα, ποιητές, συγγραφείς, με μία ιδιαίτερη αναφορά κι αγάπη στην γνωστή Ιταλίδα συγγραφέα Έλσα Μοράντε. Επίσης, είναι ένα βιβλίο για την γενιά μου που έζησε την ψηφιακή επανάσταση ήδη από το ξεκίνημα της με τις δύο πρωταγωνίστριες να είναι γεννημένες το 1986 και να ζουν όλη την τρέλα των κινητών, των μπλογκς και των μέσων κοινωνικής δικτύωσης. Ακόμη, είναι ένα βιβλίο που δεν αφήνει κενά, περιλαμβάνει πάνω από 500 σελίδες, αλλά ακόμη και γεγονότα ή πρόσωπα που μπορεί να έχουμε ξεχάσει έρχεται να μας τα υπενθυμίσει σε ανυποψίαστες στιγμές. Το Μια Φιλία είναι ένα μυθιστόρημα που λαχταρούσα εδώ και μήνες να διαβάσω γιατί μου αρέσει ιδιαίτερα να ανακαλύπτω νέες συγγραφικές φωνές πόσω μάλλον λογοτεχνών από κουλτούρες τόσο κοντινές στην ελληνική όσο η ιταλική και χαίρομαι πολύ που η επιλογή μου αυτή με αντάμειψε με μία ιστορία που άνετα μπαίνει στις αγαπημένες μου για φέτος.
Profile Image for Karenina (Nina Ruthström).
1,777 reviews798 followers
April 25, 2022
”Det du egentligen har gjort genom att visa upp dig varenda dag dygnet runt är att gömma dig.”

Ytterligare en bok om kvinnlig vänskap, ja tack! Det här är en tjock rackare som egentligen kanske handlar mer om internet och sociala medier, också om moderskap, kärlek och drivkraft.

Elisa – född 1986 – är drygt trettio och håller på med en roman som hon skriver med stöd av sina dagboksanteckningar. Romanen handlar om barndomsvännen Bea som nu är en världskänd influenser och modell.

Här finns möjlighet att känna igen sig i hur det var att växa upp med Britney Spears som förebild (string och snorlåga byxor skjut mig) och tiden före internet. Allt är filtrerat genom Elisas modus så det är hennes bild av vännen Bea vi får ta del av. Vännerna står som dikotomier mot varandra där den ena representerar hög klass/kontemplation/litteratur/utbildning/integritet/altruism/sökandet efter lycka och den andra låg klass/perfektion/utseende/sociala medier/gränslöshet/egoism/sökandet efter upprättelse.

”När kvinnor, inte minst jag själv, sliter varandra i stycken för en man som ofelbart går vidare helt opåverkad medan vi blir kvar med tomma händer och ärr.”

Jag tyckte väldigt mycket om Stål och hade nog lite för höga förväntningar på den här. Språket är helt okej, inte anmärkningsvärt bra men inte heller irriterande på något sätt. Däremot är uppläsningen riktigt dålig. Romanen är alldeles för lång i relation till det faktiska innehållet, det blir övertydligt och upprepande. Egentligen är det en ganska hemsk och sorglig historia men jag blir faktiskt inte väldigt berörd.

Jag gillar romanens huvudtankar om att växa upp från flicka till kvinna, i ett digitaliserat samhälle som premierar entreprenörskap och gärna sätter likhetstecken mellan jaget och varumärket. Inte konstigt då att en vacker kvinna utnyttjar det genom att bli influenser. Människan lever som hon kan! Tyvärr klankas det ner på tjejerna istället för på det postmoderna, individualistiska, kapitalsamhället, som är grundproblemet. Silvia Avallone tycks vilja ta itu med vilka vi är och jämföra med vilka vi vill framstå som, att internet tycks ha ändrat kärnfrågan ”är jag lycklig?”, till ”ser jag lycklig ut?”, hur har detta påverkat oss människor och vårt förhållande till litteratur? Tyvärr tycker jag resonemangen fastnar på ytan. Pluspoäng dock för att hon skrivit fram Elisas pappa som forskare inom datorvetenskap och lika hängiven och naivt positiv till internet som Bea. (Först 2006 börjar han ana oråd angående storföretag och hotad demokrati.)

"En särskilt klarsynt kritiker gick ännu längre: Beatrice Rossetti föregrep och startade på sitt sätt den snedvridning av sociala medier som idag har blivit förhärskande, slutenhet istället för öppenhet, narcissism istället för möten och en omogen och sjuklig koncentration på det egna (falska) jaget. Och så min favoritmening: Beatrice Rossetti är den dödliga algoritmen.”

Temat moderskap och relation mellan mor och dotter älskar jag. Modern som också vill konstutöva är ju ganska uttjatat, men jag välkomnar det ändå. Under läsningen funderade jag en hel del över hur drivkraft kan vara både något positivt och negativt och hur det förhåller sig till klass och revanchslusta.
Profile Image for comablack.
201 reviews
December 21, 2021
Quante recensioni ho letto di questo libro che citano la Ferrante e la Ferragni? Tante, troppe.
Sinceramente, nonostante dei vaghi riferimenti ci siano, non ci trovo nulla di male. Anzi.
Con la Ferrante c'è in comune l'amicizia tra due ragazzine che poi diventano adulte, ma si ferma lì. La storia è un'altra (altrettanto bella), i personaggi sono altri.
Con la Ferragni ancora in meno: una delle due protagoniste diventa influencer. Stop.
A me il libro è piaciuto davvero tanto, e riconosco anche una maturità nella scrittura della Avallone rispetto ai romanzi precedenti.
Bella storia, bei personaggi, una lettura davvero piacevole; e questo mi basta per considerarlo un ottimo libro. Per il resto di paragoni nella letteratura se ne possono fare a bizzeffe, ma chissene...
Profile Image for Norah.
469 reviews55 followers
May 12, 2022
Jedna z najlepších kníh tohto roka!
Nádherne napísané, postupne som si ju dávkovala, aby som ju nedočítala tak rýchlo :D
Profile Image for Carlotta Calderoni.
49 reviews3 followers
October 21, 2021
"Un'amicizia" è un romanzo di Silvia Avallone che narra la vicenda di due amiche, ripercorrendone, come suggerisce il titolo, il rapporto amicale, a distanza, però, di "tredici anni, cinque mesi, quindici giorni": a raccontare in prima persona è, infatti, Elisa Cerruti che, il 9 luglio del 2006, la storica notte in cui la nazionale italiana di calcio sconfisse la Francia nella finale dei mondiali, ha visto la sua vita sfaldarsi.
L'espediente che permette i continui e lunghi flashback è la sparizione dai social di quella che era sua amica: Beatrice Rossetti, influencer di fama mondiale che si è consacrata all'apparire, imbalsamando la sua figura in foto pressoché identiche che, però, hanno il potere di rendere, ad esempio, un rossetto talmente desiderabile da fare sold out in pochi minuti.
La lettura è scorrevole, ma faticosa nel contenuto: sia Elisa che Beatrice sono personaggi con cui è difficile empatizzare, a mio avviso, perché entrambe, pur giustificate dalla dura vita che le ha plasmate sin da piccole, agiscono con un egoismo patologico, talvolta camuffandolo da amore per l'altra, soprattutto la prima.
Questo romanzo, insomma, riesce nell'intento di catturare il lettore, non svela immediatamente i retroscena - la tanto agognata spiegazione circa la loro rottura è intuibile, ma nemmeno troppo - né risparmia svolte inaspettate. Tuttavia, trovo che la semplice curiosità di sapere dove voglia andare a parare venga costantemente infiacchita e dalle accuse anaforiche, petulanti della protagonista nei confronti di Bea e dalle deviazioni del racconto che, pur necessarie per l'impianto narrativo - questa sorta di lungo flusso di coscienza/simil diario di Elisa - distolgono continuamente l'attenzione dal canvas principale, virate sul presente incluse.

Inoltre, credo che il finale non sia all'altezza dell'orizzonte di attesa del lettore. Mi spiego meglio: l'arazzo che Elisa s'impegna a tèssere è costellato di non pochi spunti di riflessione - e penso che l'intento dell'autrice fosse quello più di tutti - che insistono sul tema dell'eterna lotta tra essere e apparire. Mi permetto, a questo punto, di abbozzare un possibile finale che avrei trovato più coerente col personaggio di Beatrice.
Elisa è alla ricerca della vera essenza della sua amica, quella che nessuno conosce davvero perché lei è così impegnata a fissare dei momenti da escludere la verità, il suo passato, il dolore. Ebbene, c'è un passo in cui la protagonista viene come folgorata da una presa di coscienza (nel presente), tale da rivalutare la vicenda passata sotto una nuova luce. In realtà, poi, dà solo adito a un'ulteriore riflessione sull'apparenza. Ma se, invece, fosse davvero un elemento chiave?
Quando erano in quinta superiore, le due ragazze si ritrovarono a fare ricerche sugli etruschi per una tesina in previsione di quella della maturità. Mentre Elisa la dedica alla "nascita della siderurgia", Beatrice scopre "una cosa fondamentale": "«Nel 1857 Adolphe Noël des Vergers e Alessandro François entrarono per la prima volta nella tomba dei Saties, buttarono giù la prima pietra all'ingresso, illuminarono l'interno con le torce. Fatti la scena.» Passò una mano nell'aria come per ricrearla. «Venti secoli di buio e silenzio totali, poi questi entrano, all'improvviso, e si trovano davanti i cadaveri di guerrieri adagiati sui letti, identici a com'erano stati seppelliti: colori, vestiti, stoffe, tutto precisamente uguale, perfetto. E poi», s'interruppe, incredula. «nel giro di un minuto l'aria esterna entra e disintegra tutto, tutto! [...]»" (pp. 314-315)
Quando Elisa si ricorda di questa scena, pensa subito a quanto sia forte la correlazione fra una foto, un'immagine e la morte. Oziosamente, mi viene da pensare che la Beatrice del presente volesse scattare di sé un'istantanea che sarebbe rimasta per sempre uguale a sé stessa, sublimando le speranze e gli insegnamenti della madre Ginevra, che la voleva perfetta e le aveva insegnato che l'apparenza è molto più importante della realtà, che gli altri devono vedere quello che uno permette loro di vedere. E se Beatrice, invece di sparire dai social per un motivo "banale", si fosse suicidata per immobilizzarsi in un ultimo scatto? Una sorta di delirante, ma calcolata coronazione del suo sogno? Apparire e tale rimanere per sempre, come se la sua vita, che non era vita in fondo, fosse un'opera d'arte da completare così, a mo' di Bella addormentata, in una versione più macabra. Un'ibrido tra gli esteti del Novecento e il finale de "Il profumo" di Patrick Süskind.
Avrei trovato questa conclusione, ovviamente edulcorata dalle riflessioni di Elisa che apprende la notizia e ci ricama su, da brava letterata e scrittrice quale è, più degno per il ritratto che ci viene proposto di lei.

Poi, ho trovato come altri le evidenti analogie con la tetralogia dell'Amica geniale di Elena Ferrante, però non mi viene da gridare al plagio, visto che, a un certo punto, l'Elisa del presente c'informa che, sugli spalti, mentre suo figlio gioca a calcio, sta leggendo "La vita bugiarda degli adulti" della medesima autrice. Interpreto questo elemento come un voler rimarcare - oltre ad elogiare la Ferrante con affettuosa sportività - che la somiglianza è voluta e che, quindi, non bisogna fare una grande esegesi dell'opera, né fermarsi alla prima impressione, che la storia di Elisa e Beatrice sia la copia di quella di Elena e Raffaella.

Infine, mi sono interrogata sul perché del nome Beatrice. L'assonanza è scontata, soprattutto in questo 2021 che celebra il settecentenario della morte di Dante Alighieri, però il libro è uscito l'anno scorso e la sua gestazione risale molto probabilmente al 2019.
Forse sussiste una correlazione tra questa Beatrice e quella del Sommo Poeta perché il romanzo è saturo di riferimenti letterari, soprattutto ad autori e opere italiane, giustificati dalla laurea in Lettere di Elisa e dal suo lavoro come ricercatrice e aspirante docente ordinaria nella stessa università. E se l'associazione tra le due fosse una sorta di tenue critica? Che cos'è, dopotutto, la figura di Beatrice nel Paradiso, se non un'immagine, appunto? Bice de' Portinari della gioventù fiorentina di Dante è morta da tempo mentre lui compone la Commedia e Beatrice non è che l'idealizzazione del poeta, che ne esalta l'aura angelica, tanto da renderla sua guida per i cieli del Paradiso. La Beatrice di "Un'amicizia" cos'è se non immagine? Lei che, rifuggendo ostinatamente dal dolore, mentendo a sé stessa e agli altri, consacra la sua vita a diventare un'altra?

"La vita ha davvero bisogno di essere raccontata per esistere?"
Profile Image for Martinis.
408 reviews87 followers
February 21, 2023
Il finale alla tarallucci&vino rovina la poesia, va tutto a rotoli dal colpo di scena demente che l’Avallone si inventa, a romanzo ormai pressoché concluso, per dare un senso alla storia.
Un’altra cosa che non ho gradito particolarmente sono i continui rimandi agli avvenimenti dei primi anni duemila, addirittura sprazzi della telecronaca della finale Italia-Francia del 2006, va bene, ho capito, anche meno però.

Detto questo, tre stelline comunque per la tenerezza dell’adolescenza, per le famiglie che non ci si sceglie, per quelle che invece ci si sceglie, e fanno male comunque.
Profile Image for Frue_s.
418 reviews13 followers
March 29, 2024
Komplicerad vänskap som är på riktigt! och en fantastisk berättelse. Åh, vad jag tyckte om - ä l s k a d e - denna berättelse! Extra kul med alla italienska referenser som jag nappade på. Och Vercelli nämndes till och med! 🩷
Profile Image for Annika Kronberg.
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August 1, 2023
Lite som en blandning mellan Babetta och Ferrante. Kanske inte riktigt en fyra men jag gillade att läsa om Italien och deras vänskap (men inte så mycket om sociala medier och den delen)
Profile Image for LettriceAssorta.
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November 25, 2020
Il nuovo romanzo di Silvia Avallone mi ha regalato grandi emozioni grazie a una storia appassionante e intensa.

UN’AMICIZIA racconta le vicende di Elisa e Beatrice, due ragazze apparentemente molto diverse, che stringono un legame d’amicizia profondo: “Potevamo farci bene e male, ci eravamo consegnate le chiavi per affondare l’una nelle fragilità dell’altra”.

La trama è molto coinvolgente, riserva sorprese e uno splendido finale. Devo confessare di essere stata più volte vicina alle lacrime, l’autrice tocca argomenti nei quali è semplice immedesimarsi. I personaggi sono rappresentati a tutto tondo; mi è piaciuta la cura dei dettagli, l’attenzione alle dinamiche psicologiche. Ciascun protagonista del romanzo è raccontato attraverso le pieghe delle sue insicurezze, fragilità e comportamenti talvolta inappropriati.

La storia inizia con Elisa trentatreenne che raccoglie i vecchi diari dell’adolescenza dal nascondiglio in cui li ha sepolti e decide di affrontare finalmente il passato. Nonostante siano passati tredici anni, il ricordo della fine traumatica dell’amicizia con Beatrice le fa ancora male: “Prima che la conoscessero in tutto il pianeta, Beatrice era una ragazza normale. Era mia amica”.

Ripercorre a ritroso il trasferimento con la madre e il fratello da Biella, presso il paese del padre che vedrà per la prima volta, e il suo sentirsi “Straniera”, inadeguata e invisibile. Riporta l’incontro con Beatrice: diverse, ma uguali, entrambe con il senso del peso sulle spalle di una colpa segreta, che però vedono tutti: “Non sapevamo quasi niente l’una dell’altra, io non conoscevo il suo dolore e lei non conosceva il mio, ma qualcosa dovevamo aver intuito perchè le sue dita scivolarono nelle mie, le accarezzarono, io accarezzai le sue”.

Elisa descrive il suo rapporto di luce e ombra con Beatrice, mettendosi a fuoco, senza favole.

Lungo le pagine Elisa cerca di indagare, capire le motivazioni dietro il tradimento così profondo di Beatrice, ma non trova nulla perchè, questa è la sua convinzione, Beatrice non esiste davvero, nascosta dietro alle sue menzogne. “Beatrice sapeva, che sotto la cultura c’è la natura, e la natura è pulsione, sopraffazione, compiacimento del dolore altrui. E’ vincere e vaffanculo.”

L’autrice scava a fondo le dinamiche della relazione amicale delle due protagoniste, fino a farla sanguinare e far mergere le motivazioni oscure di certi comportamenti: solo se verranno a patti con se stesse, riusciranno a instaurare su nuove solide basi la loro relazione.

Una storia moderna sul potere immenso delle immagini, sul rapporto complicato tra genitori e figli, sulle aspirazioni deluse, il senso di rifiuto e il non sentirsi accettati. Intenso e commovente, consigliatissimo!
Profile Image for Alessia.
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March 6, 2021
Forse avrei dovuto scoprire Silvia Avallone partendo da Acciaio? Non lo so, ma questo romanzo non mi ha convinta, magari se fossi un'adolescente avrebbe avuto un valore diverso, non so.

Un’Amicizia racconta del rapporto tra le antitetiche Elisa e Beatrice, cresciute in un'anonima (letteralmente) provincia italiana, ma destinate a sorti ben diverse fra social e celebrità, ricordi e confessioni, in un'età adulta che le vede ormai divise dopo un litigio di cui si ignora il motivo (intuibile fin dall'inizio). È una storia sul potere delle immagini, sul rapporto tra genitori (infantili fino allo sconforto) e figli, sulle aspirazioni deluse e l'incomprensione che rende soli, e su un'amicizia appunto, che io fatico a chiamare tale.

Per quanto abbia trovato il romanzo scorrevole, diverse cose mi hanno infastidita. In primis la voce narrante di Elisa Cerruti che, a qualsiasi età, mi risulta insopportabile, dedita com'è al vittimismo al punto da farmi comprendere la sua solitudine perenne: Elisa è una "letterata" schiva e incompresa spesso più ipocrita della rivale Beatrice. Di quest’ultima, creatura mitologica che in molti hanno ricondotto alla parabola in chiave malefica di Chiara Ferragni, non ho scorto fino in fondo quell’umanità che me l'avrebbe resa se non simpatica (è comunque più interessante di Elisa), almeno comprensibile.

La sensazione che ho avuto al termine della lettura è stata quella dell’assenza, come se a questa storia a tratti scontata e banale, mancasse la versione di Beatrice. Non credo sia infatti stato sufficiente il finale sbrigativo a giustificare il suo legame con Elisa e la loro millantata sorellanza. Mi è parsa una storia di amicizia quasi sempre unilaterale, idealizzata male e realizzata peggio. Come poteva credere l’insicura Elisa di creare una famiglia felice con Lorenzo, il suo attraente ragazzo, e l'amica bellissima e stronza, a Bologna? Era un piano che faceva acqua ovunque: Lorenzo mal tollerava Beatrice, con cui non pare avesse neppure un rapporto (non ricordo di alcun dialogo tra i due), e Beatrice era chiaramente pronta a qualsiasi cosa pur di liberarsi dalla zavorra che con il tempo Elisa stava diventando.

Mi hanno colpita comunque certe brevi riflessioni, specie quella finale: “La vita ha davvero bisogno di essere raccontata, per esistere?”. Con uno stile che ricorda la Ferrante e un contenuto che ricorda la Ferragni insomma, assegnerei a Un'Amicizia due stelle e mezzo.
Profile Image for Augustė | knygarankoje.
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December 26, 2021
Draugystės – man vienas svarbiausių ryšių mano gyvenime. Manasis draugų ratas tikrai nėra platus, tačiau man tai patinka. Šalia laikyti tik pačius artimiausius man atrodo logiškiausia. Kaip sakoma, geriau vienas tikras draugas nei šimtas netikrų. Tuo ir vadovaujuosi.

Ši draugystės istorija kiek kitokia. Silvia Avallone skaitytojui pristato jau pasibaigusią draugystę, kuri kadaise užsimezgė tarp dviejų merginų, Elizos ir Beatričės. Dėl šeimos problemų Elizai atsikrausčius į naują miestą prasideda ir naujas jos gyvenimo etapas. Didžiausia naujovė jame – Beatričė, su kuria draugystės ryšys išdygo visai netikėtai, tačiau tapo stipriu, karštu, nepertraukiamu. Bent iki tol, kol viskas kardinaliai pasikeitė.

Praėjus trylikai metų Eliza dar prisimena tą dieną, kai merginų draugystė baigėsi. Tas prisiminimas ją skaudina iki šiol. Dabar Beatričė visų žinoma ir geidžiama, mylima, apie ją aidi tiek žurnalai, tiek televizijos laidos, tačiau vienintelė Eliza pilnai pažįsta garsiąją Roseti, kuri kadaise buvo paprasta Bea, jos geriausia draugė.

Labai patiko knygos idėja! Pakankamai šiuolaikiška, intriguojanti, pasakojant istoriją dvejais laikais išlaikoma įtampa, keliama daug klaustukų. Taip pat patiko tai, kaip prasmingai pabrėžiama draugystės reikšmė, draugų vaidmuo žmogaus gyvenime.

O erzino pasakojimo perteklius. Jau iš pat pradžių nuspėjau, kad romanas man prailgs. Į istoriją įtraukta, mano nuomone, per daug nereikalingų apibūdinimų, ištraukų, detalių, pasakojimų. Nu tikrai tiek nereikia visko, be reikalo apkraunama pagrindinė linija.

Norėjosi, kad būtų ryškiau pabrėžtas tarp merginų įsiplieskusio ryšio toksiškumas. Kad ir kokios geros draugės jos buvo, netrūko ten ir manipuliavimo, veidmainiavimo, nenuoširdumo, savanaudiškumo ir t.t. Pabaiga šiek tiek nuvylė, tikėjausi, kad nesibaigs viskas taip, bus koks nors užslėptas plot twist, bet to nesulaukiau.😬

Knygos idėja įdomi, pačios veikėjos kiek erzino, tačiau tai pateisinama. Jei romanas būtų trumpesnis, tai nekliūtų tokios specifiškos detalės, bet dėl to, kad istorija taip prailgo, negalėjau jų nepastebėti. Visgi, neretai knygoje atradau daug sau artimų situacijų bei minčių, tai vertė mane nemesti knygos ir ją pabaigti.

Rekomenduočiau visiems, kuriems patinka dramatiškos istorijos apie draugystę, artimuosius, šeimą. Šiuolaikiškas, išskirtinis Silvia Avallone romanas „Viena draugystė“ patiks norintiems kažko sukto, gilaus, gyvenimiško.📖
Profile Image for Chiara Canu.
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March 4, 2021
Che si può dire quando un'amicizia si rompe, o si interrompe? Cosa si lascia dietro, e cosa ci portiamo quando non c'è più? Può essere una risata, un sorriso stentato nel ridicolo di ciò che era, un impeto di rabbia per aver creduto troppo o non aver creduto abbastanza. Una voglia di scordare. Oppure una piccola lacrima, qualcosa di simile alla nostalgia. Un po' come nell'amore. Ma con un'amicizia finita che si fa, specie quando l'altra persona è un'influencer ormai nota in tutto il mondo?
La storia di Elisa e Beatrice cerca di risponderci, e lo fa nel contorno di una provincia innominabile, nel pieno dell'adolescenza e nella potenza salvifica che un legame come questo può sprigionare, persino in esseri del tutto opposti come loro due: Elisa letterata, Beatrice immagine; Elisa ciò che conteniamo, Beatrice ciò che mostriamo. Ma quanto è davvero mostrabile, in fondo?

"Pensano di conoscerti, là fuori, di sapere tutto di te e tu glielo lasci credere perché il tuo lavoro è come la letteratura: menzogna - me lo hai insegnato tu stessa - e sortilegio. Ma la realtà è che non hanno idea di chi tu sia, si accontentano dello scintillio in superficie mentre a me rimane tutto il buio. Ti seguono su internet e io ti ricordo. Loro hanno le foto, io ho te".

Fra corse pazze in motorino, prime volte, famiglie che ammorbano, computer e telefoni che arrivano a toccare il mondo intero modificando ogni approccio alle relazioni, dal 2000 ai giorni nostri: è una fase generazionale che Elisa ci racconta arrivando a scrivere dei suoi anni con la Beatrice Rossetti di internet per ricercare un contatto con la Beatrice Rossetti del liceo, la sua, dal proprio punto di vista, fra dolore e rabbia insieme.
Il divario fra vita reale e vita online è ormai qualcosa di enorme. Lo sa Elisa, mentre Beatrice ne fa un desiderio. E cosa conta mostrarci agli altri mentre nascondiamo noi stessi? Elisa, nella sua normale realtà, si vede come colei che ha perso e qualcosa, comunque, ha preso. Perché in ogni amicizia che si rispetti, non esistono vincitori e vinti.
Esiste questo fatto: che per quanto si possa evolvere, un'amicizia che finisce fa sempre piangere.
Profile Image for Marléne Ärlemalm Dahlin.
140 reviews30 followers
May 6, 2022
Ju fler böcker jag läst genom livet, desto högre krav ställer jag. Inte så konstigt kanske. Om jag ska sammanfatta Silvia Avallones tredje roman En vänskap består den av ett enda långt tonårsgräl. Den handlar om Elisa och Beatrice som växer upp i en liten ort i Italien. Elisa är introvert och litterat, Bea excentrisk och utagerande. Vi följer dem från barndom till vuxenliv och får läsa hur vänskapen utvecklas, stannar av och återuppväcks.

Vänskapen går från något vackert till fult.
Jag kan inte låta bli att fundera över vad som är sant. Kommer att tänka på hur stark drivkraft ett svek eller hämndlystnad kan vara i en kreativ process. Berättelsen synes vara sprungen ur bitterhet och avund.

Gestaltningen av Beatrice är objektivistisk. I detalj beskrivs hennes välsvarvade kropp, hennes perfekta ansikte och glänsande hår. Nästan med en mans blick. Det blir tröttsamt, upprepande och övertydligt. Beatrices perfektion hamras in så till den grad att man nästan blir illamående.
Elisa framstår som dramatisk och missunnsam.

En intressant karaktär är pappan som ligger i framkant gällande teknik och kommunikation. I litteraturen skildras ofta fäder som trygga klippor eller enstöringar. Här har vi något helt annat. Envist tjatar han om att flickorna ska starta en blogg, chatta, ta kontakt med jämnåriga. Kasta sig ut i cybervärlden.

Det är en träffsäker skildring av nittiotalet och millenniumskiftet då internets möjligheter tog oss med storm. Jag minns tillbaka på alla dessa timmar vid skärmen när jag fascinerad slukade allt nytt som plötsligt uppenbarat sig. Detta är bokens stora behållning, ett tidsdokument.
Profile Image for Giorgia Legge Tanto.
418 reviews12 followers
March 13, 2023
Beatrice ed Elisa sono due ragazze molto diverse, sono amiche. La loro amicizia è nata negli anni dell'adolescenza, quando il destino le ha fatte incrociare e gli fa vivere gli anni più intensi delle loro vite, fino ad un punto di rottura. Oggi Beatrice è famosa, tutti sanno tutto di lei, da quello che pubblica: dove va in vacanza, cosa indossa, cosa mangia. La ammirano, la invidiano, la odiano e la adorano. Ma nessuno sa veramente cosa c'è dietro l'immagine pubblica. Oggi Elisa invece è una donna schiva, non ama i social, né farsi fotografare. Scrive, perché pensa che le parole tirano fuori la vera complessità di noi stessi, che non vogliamo mostrare. Questo libro ci porta a guardarci dentro, a chiederci cosa siamo stati e cosa siamo ora per chiederci se la vita per essere vissuta veramente, deve essere mostrata. Lo stile di scrittura è pungente, rapido, incalzante e intrattiene. È stata una bellissima lettura.
Profile Image for Marta.
219 reviews5 followers
January 4, 2021
Era da tanto che non leggevo in italiano, e Silvia Avallone finora non la conoscevo assolutamente. Sono felicissima di aver ricevuto in regalo questo romanzo per Natale e di aver iniziato il 2021 con la storia di Elisa e Beatrice. La loro amicizia, fatta di confronti, gelosie, prime volte e primi amori in una anonima periferia Toscana mi ha riportata piacevolmente ai primi anni Duemila. Soprattutto, la descrizione del loro rapporto altalenante, squilibrato ma anche profondissimo, mi ha ricordato e riportato a tantissime amicizie reali e fittizie vissute dalle donne. Il personaggio di Bea mi ricorda tantissimo una Chiara Ferragni agli esordi (senza l’empatia che quest’ultima sta dimostrando in questa pandemia globale) in particolare nell’avanguardia dietro selfie, blog e promozioni marketing sui social media. Una menzione speciale ai personaggi di Paolo e Annabella, i genitori di Elisa, che si arrabattano e stremano nel loro ruolo familiare e nelle dinamiche del loro rapporto lacerato e più volte rattoppato con molta tenerezza. Consigliato a chi vuole una storia viva, nuda e cruda, sull’amicizia e tutto ciò che ne deriva.
Profile Image for Alessandra Valentino .
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December 15, 2020
Bello, Avallone style!
In un momento in cui si patisce la solitudine, Beatrice ed Elisa tengono compagnia, ti portano indietro in un tempo in cui lo stare insieme, il fare le cose insieme era tutto. Mancano i walkman, i Nokia, i motorini, una vita da mordere nelle sue gioie e dolori. I libri della Avallone trasmettono la frenesia adolescenziale, un’età dell’oro tanto rimpianta da quelli che come me, per motivi anagrafici, l’hanno perduta.
E poi c’è dietro una scrittrice, che io seguo dal suo esordio allo Strega, capace di distinguersi inconsapevolmente da gran parte del panorama italiano per gentilezza, professionalità, umanità e modestia. Tutte qualità che i suoi lettori, veri e propri fan, le riconoscono. Sempre un gran piacere leggerla!!!
Profile Image for Hanna Törnquist.
109 reviews19 followers
April 21, 2022
Jag tyckte verkligen mycket om ”Stål” och ”Där livet är fullkomligt” och denna hade flera liknande ingredienser - två vänner som hela tiden mäter sig med varandra, klasskillnader, uppväxt i Italiens baksida osv osv. Men denna var inte på samma nivå som de tidigare. Vissa delar var 5+, men sedan kom det partier som nästan kändes töntiga, eller tillgjorda. Jag förstod aldrig varför Eli och Bea var vänner egentligen. Och jag fattade inte heller att Eli aldrig kunde släppa Bea sedan i sitt vuxna liv. Och så var sociala medie-analysen lite blek och larvig. Nu låter det här som en rådiss, men jag gillade den mycket också, (periodvis)!
35 reviews1 follower
December 24, 2020
Libro imbarazzante. Dinamiche semplici, al limite del ridicolo. Protagonista passiva... tutto il tirante e sta in piedi grazie a un malinteso a dir poco ridicolo. Wanna be Ferrante con la furbata di mettere un personaggio che è una Ferragni venuta male. Lasciate perdere
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